Il titolo che gli ha aperto le porte del cinema storicamente grande, con il cuore sempre più piccolo con il passare degli anni, prima Godzilla e poi Rogue One, da cui giova ricordarlo, era anche stato licenziato, sostituito e poi nuovamente assunto in corsa, perché i blockbuster sono così, prendere o lasciare.
Figuratevi la mia gioia nel sapere che un regista così talentuoso, aveva deciso di tornare alla fantascienza, con un soggetto spacciato come originale, anzi, spacciato come il Secondo Avvento nel mondo della fantascienza, non so che film abbiano visto le penne stipendiate yankee, ma vi giuro che i toni delle recensioni da oltre oceano erano su questo livello. Senza pressione Gareth!
Il mondo, dopo l'uscita di questo film, secondo i critici americani. |
Ma secondo voi io cosa posso davvero dire di un film che ad un certo punto mette dentro una scimmia, di una tipologia che al cinema si vede poco e che per di più, usa un detonatore, vi rendete conto?! Una SIMMIA con un detonatore, che da quello che ho capito forse, è anche la sceneggiatrice di un film che definire ultra derivativo, pressapochista e ben poco originale per essere un soggetto venduto (e ultra celebrato) come tale, sarebbe quasi riduttivo. Anzi, io credo che se lo avesse scritto la SIMMIA dinamitarda sarebbe stato migliore, purtroppo questo film che parla di intelligenza artificiale, mi dispiace molto dirlo, ma sembra generato da una I.A. Lo so, non è la frase più brillante, innovativa o spiritosa possibile da giocarsi, ma anche per questo facevo il tifo per la scimmia. Una SIMMIA con un detonatore e questo non è il mio nuovo film del cuore, crimine!
Questa SIMMIA non ha nessuna voglia di scrivere Shakespeare, ha solo voglia di farlo esplodere! |
Per me guardare "The creator" è stato un cortocircuito, per assurdo ho trovato più interessante la storia produttiva che il film stesso, perché Gareth Edwards ha recuperato lo spirito del suo primo lavoro, girando dal vivo nelle varie location sparse per il mondo per poi aggiungere in post produzione, beh, la fantascienza, ovvero tutto, robot, navi volanti, per un costo totale di ottanta milioni di fogli verdi con sopra facce di ex presidenti defunti, tanti? Pochi? Vi do subito un termine di paragone, I mercenari 4 per mettere su un cast di dubbio gusto e tre location, ha speso cento milioni (storia vera).
Una scimmia con detonatore, un approccio al limite del "Guerrilla style" per tirare fuori un film di fantascienza dall'aspetto grosso, che però costa un terzo di quello che normalmente Hollywood spende per la stessa tipologia di film. Se solo avesse avuto una storia dietro, perché per assurdo quella produttiva è più interessante di quella banalissima della trama.
Recentemente un frescone sul Social-coso di Zuckerberg, con evidenti problemi di rodimento di culo, mi ha criticato che il mio post su Blue Beetle fosse un elenco di titoli da cui pescava quel film, ne farei quasi un altro identico solo per dimostrare le mie conoscenze e provocare ad altro attacco di bruxismo al fenomeno da Social, ma il mio rispetto per Edwards mi impedisce di sparare sulla croce rossa e sul suo film in questo modo. Ma giusto per il fenomeno: I figli degli uomini, The last of us e District 9 e Terminator 2, buona digestione, tiè!
Croce rossa: la robo-polizia non può sparare |
Nella trama l'umanità ha creato i robot e poi le I.A. per farcirli generando una parte nuova della popolazione, abbastanza ben integrata, ma ad un certo punto BOOM! Come da tradizione l'intelligenza artificiale sgancia una bomba su Los Angeles, per il frescone dei Social, Terminator 2, tiè piglia e porta a casa! Chi abbia organizzato l'attacco non si sa, ad Edwards interessano solo gli effetti a lungo termine, ma mettetelo in conto, molte domande sollevate dalla trama resteranno eternamente senza risposta.
Pensare che qualche tempo fa proprio Cameron ci aveva ricordato che lui sull'argomento ci aveva già messi in guardia, il tutto mentre si è appena risolto (o quasi) uno sciopero legato proprio all'uso della tecnologia, per regolamentata nel lavoro degli sceneggiatori. Quindi "The creator" avrebbe tutte le idee giuste (e una scimmia con un detonatore!) ma poi purtroppo fallisce per pressapochismo e pigrizia la costruzione del mondo, che esteticamente funziona solo perché Edwards è un drago, purtroppo visto che questa roba l'ha anche scritta, per farlo ha deciso di sfoggiare il freddo calcolo e la personalità frizzantina di un I.A. Ma poi cazzarola! Invoco il test del DNA, io non ci credo che quel palo, quel vuoto pneumatico che respira ossigeno e restituisce assenza di carisma che risponde al nome di John David Washington sia davvero il figlio di Denzel, test del DNA subito!
Questo non può essere il figlio di Denzel, non ci credo. |
Il suo personaggio Joshua, assoldato per trovare il creatore del titolo, responsabile da solo nella giungla della Thailandia di aver creato l'I.A. di colpo perde moglie, figlia e un paio di arti, diventando triste, solo e disilluso. Cinque anni dopo, il creatore si manifesta nuovamente e secondo voi chi viene scongelato dalla pensione anticipata? Anche perché sembra che ci sia la remota possibilità di ritrovare la moglie di Joshua. Vi sa tanto di già visto? Aspettate siamo solo all'inizio.
Il nuovo "Ordigno fine di mondo" non è il solito McGuffin ma quasi, si chiama Ellie Grogu Alpha One (Madeleine Yuna Voyles) una I.A. bambina come se fosse uscita da un film poco citato di Spielberg, destinata a riportare l'equilibrio, perché nel frattempo l'America ha messo al bando i robot, mentre la Nuova Asia li ha integrati come cittadini modello, anche perché hanno sviluppato sentimenti, vizi, gusti musicali, insomma sono persone normali ma di metallo, perché? Boh! Il film allaccia la sella del METAFORONE e la cavalca, accumulando domande senza risposta.
Le mancano le orecchie alla Baby Yoda, sono quelle che la fregano. |
Una trovata riuscita di Edwards sta nel suo riuscire ad imprimere al suo film un tocco anni '70, il regista sa dirigere bene scene di guerra in prossimità dell'acqua, lunghe, di grande respiro, con ampie panoramiche e tanti personaggi in azione tutti insieme, qui ne troviamo una bellissima, con un retrogusto da film sul Vietnam, visto che da una parte abbiamo cattivissimi soldati Yankee, contro buoni buonissimi robot Orientali ormai super integrati. Anche se poi ci sarebbe da trattare la questione del personaggio di Ken Watanabe, che ovviamente è in possesso di informazioni chiave (non si sa come) ma che comunicherà solo al protagonista perché sì, perché nei film si fa così e questo grandissimo filmone originale, destinato a salvare la fantascienza non inventa nulla, se non dal punto di vista estetico.
Quando il tuo doppiatore italiano fa troppe pubblicità della Suzuki e tu, ti trasformi in una macchina. |
La nave gigante è una figata, così come il design dei robot, ma non si scappa, "The last Creator of us" diventa un viaggio di un uomo con una bimba-messia, che diventerà percorso di formazione pronto a sfociare nel melò finale, che per carità! Se sai usarlo può diventare una forza, ma che qui si traduce in cosa? La scena strappalacrime mano sul vetro, perché? Perché questo film appoggiato, anzi sdraiato su riferimenti già visti, i cliché li utilizza tutti, ma proprio tutti.
Ma tra i tanti problemi di "The creator" la costruzione del mondo dal punto di vista estetico non è tra quelli, purtroppo la trama lascia con tanti dubbi, che suonano come passaggi a vuoto della storia. Quando ci si affida molto al "World building" come fa Edwards qui, molte risposte dovrebbero arrivare già dall'ambientazione, è bello immergersi nella storia di un nuovo mondo e non avere tutte le risposte, almeno non sotto forma di tediosi spiegoni, ma sarebbe bello che proprio la creazione del mondo, ci fornisce informazioni su chi lo abita anche solo guardando, raccontando per immagini. Risposte che qui non arrivano, perché c'è un palese scollamento tra Edwards sceneggiatore ed Edwards regista, quindi invece di affidarsi ad un'intelligenza artificiale per buttare giù il copione, scegliersi uno scrittore umano, possibilmente capace, pagarlo con qualcuno di quei bigliettoni risparmiati dal bellicoso piano di risparmio del regista, brutto?
Il robot con la mimetica nera, Drugo, quello sì che era un avversario (quasi-cit.) |
Sarebbe bello che questo film con spirito anti-bellico, che ci dice che i diversi, in un eventuale guerra, vorrebbero solo essere lasciati in pace, con quella sua anima fricchettona e una scimmia con detonatore, facesse tanti soldi al botteghino, ma in sala eravamo in tre (storia vera). I blockbuster contemporanei avrebbero bisogno che il piano di risparmio di Gareth Edwards chiudesse in positivo, ma forse è questo il vero elemento di fantascienza legato a questo film, pensare che un titolo così oggi, nel 2023, possa attirare il grande pubblico e fare soldi. Siamo sotto il dominio del reparto marketing e delle I.A. sceneggiatrici ben più di ogni fantascientifica previsione di Edwards.
Prego: inserire floppino con la conversazione avvenuta sul Meta coso, che son curioso come una simmia ma anche dis-Social-ato.
RispondiElimina(che poi bastava lo scambio che abbiamo avuto a riguardo proprio sotto la rece di Cucaracha Azul, per quietargli ogni impermalosimento)
Non mi é chiaro come, chessò, Avatar funzioni comunque anche se palesemente un frullatone di 8 film strafamosi, giusto per fare un esempio.
Gareth Evans "talentuoso"? Sulla base di quale suo film intero?
Fa riderissimo che poi le fonti per la trama che citi sono A LORO VOLTA derivazioni stra viste di altre opere migliori precedenti...
Ti dirò che il Denzellon'son pare proprio il caso da manuale del figlio schiacciato da cotanto padre: uno di quelli che non l'ha mai guardato dritto negli occhi e lo chiama "Signore" XD XD
Quando ho cominciato a vedere il battaje pubblicitario ed i toni utilizzati era palese la fetecchia.... MAAA: se tipo potessi vederlo in sala AGGRATISE, me lo consigli almeno per quello, o nemmanco?
Ma lascia perdere, con certi soggetti non vale la pena di perderci tempo, solo di fargli venire attacchi di bruxismo. Poi sai che quando si parla di Super-pigiamini sono tutti esperti, senza aver mai letto mezzo fumetto in vita loro ;-)
EliminaPerché sta tutto nel modo in cui utilizzi gli ingredienti, se li parcheggi in bella vista per farli notare al pubblico e ingraziartelo, la ricetta non verrà fuori troppo bene, questo vale per le fonti e le fonti delle fonti.
Ma di sicuro è così per il povero Denzel Junior, ma tu ti immagini essere cazziato da un padre che ti guarda con lo “Sguardo di penitenza” di papà? Altro che chiamarlo “Signore”, anche il saluto militare gli fai ;-)
Diciamo che è un “talentuoso” percepito, le scene in cui dirige panoramiche ampie, facendo percepire bene le varie dimensioni (di mostri o astronavi), quelle gli vengono proprio bene, in questo film la battaglia (sempre in prossimità di acqua) e la tiratona finale (per quanto molto, tanto melò) sono visivamente molto belle, da quel punto di vista te lo consiglio, viene da mordersi le nocche perché con un minimo di cura in più avrebbe potuto essere molto migliore di così. Cheers!
Di originale ha ben poco e concordo con te. Ma sul finale una lacrima ce l'ho spesa e sono dovuta andare ad ammazzarmi di onigiri/comfort food per riprendermi dalla depressione incipiente.
RispondiEliminaCon tutto che trovo insopportabile il clichè del saluto mano sul vetro (devi saperlo fare), il finale è una bella tirata emotiva e visiva, insieme alla SIMMIA e alla battaglia in prossimità dell'acqua, uno dei momenti migliori del film. Cheers!
EliminaEcco, appunto.
RispondiEliminaPoi non e' che uno debba sempre appellarsi alla fiera del "L' hanno gia' fatto", perche' se si inizia a ragionare cosi' (da vecchi) uno non va a vedere piu' niente.
Pero' la prima impressione che ho avuto e' stata proprio questa.
E' cioe' che quasi quarant'anni fa un tizio di cognome Cameron ci aveva gia' pensato. E meglio di cosi'.
Ma d'altra parte immagino che oggi come oggi molti il suo primo e non ultimo filmone non lo abbiano mai visto (suggerimento: DOVRESTE), quindi perche' no?
Messa cosi', avrebbe anche potuto funzionare.
Certo, ormai non puoi piu' fare i confini cosi' netti.
I robot non devono essere per forza i cattivi che vogliono eliminarci tutti, anzi.
Forse, visto che la sci-fi odierna preferisce esplorare il loro lato piu' intimista a base di intelligenza e possibili sentimenti piuttosto che il loro intento smaccatamente bellicoso, si potrebbe iniziare a pensare che non siano piu' una minaccia.
Forse sono davvero il passo successivo all'uomo. E forse gestirebbero meglio il pianeta di quanto non abbiamo fatto noi.
Messa cosi', forse Skynet ha fatto quel che ha fatto per le medesime ragioni.
Peccato che alla fine e' venuta fuori una roba moscissima.
Davvero. Il prequel spiegone di "Terminator" che nessuno aveva chiesto.
Un vero peccato, perche' il design e le ambientazioni le ho trovate davvero ispirate.
Ma l'insieme e' fiacco. E manca di un po' (mi correggo: PARECCHIO) di mordente e di cattiveria nei punti giusti.
Tutta la cattiveria che uno come il buon Jimmy ti sapeva infondere.
Come fai a donare il giusto livello di tragicita' a una vicenda se non c'e' mai la volontà di farsi male, almeno un pochino?
E no. Tutti a comprendersi, capirsi, ascoltarsi.
E' giusto. E capisco che anche coi film si cerchi di veicolare questo messaggio.
Ci sta. Ma almeno al cinema lasciatemi qualche bel personaggio giretto e ottuso fino in fondo, convinto che il conflitto sia l'unica soluzione.
Ho preso un abbaglio, a proposito del figlio di Denzel.
Ho rivisto pure "Tenet", di recente, e mi sto rendendo conto di trovarlo insopportabile.
Troppo supponente. E rigido.
Per forza. Se mi passi il termine...paraculato come chi l'ha lanciato, parlando di "Tenet".
Ma non ci potevano mettere MBJ, dico io?
Certo, sarebbe stato piu' grezzo e tamarro, senz'altro. Ma almeno qualche chilo di grinta ce lo metteva.
Per questi film ci vuole John Connor, non Neo.
..... Ma sai, non é questione di dire "Già fatto/Già visto" (Uno dei principi base della realtà é che nulla si crea o si distrugge, ma si trasforma- la materia presente nell'universo, quella é... Quindi, letteralmente, MAI niente di nuovo, sotto ai Soli e i Buchi Neri).. É piuttosto un discorso di GIÀ fatto MOLTO MEGLIO - > con piú talento, sagacia, tecnica mestiere ed espressività.
EliminaCi sono poi due fattori specifici:
1)L'ignoranza abissale del pubblico di riferimento, che 3/4 delle opere fondamentali del media in questione non le ha mai sentite manco nominare.
2)La necessità ormai per chiunque di dover usare per forza di cose riferimenti immediati concettualmente e titoli strafamosi per promuovere e spiegare il concept del prodotto a chi quello stesso lo deve finanziare. Ti chiedono di spiegare la tua idea in tre minuti o 20 parole, e devono essere obbligatoriamente comprese anche e soprattutto a chi il cinema non lo caga se non come canale di riciclo del proprio contante.
Si', hai ragione.
EliminaAlla fine, sette son le note. Escluse le varianti.
Lungi da me dal fare la fine di quel prof convintissimo che tutta la letteratura si potesse ricondurre all'Iliade e all'Odissea.
Beh, mettiamoci pure quello di Senofonte gia' che ci siamo.
Ma resta un po' generalista, come analisi.
Sono passati quarant'anni, dopotutto. E molti dei classici sono completamente sconosciuti al pubblico di oggi.
Se tu chiedi di un film di squali, che ti dicono quello di Spielberg?
Macche'. Ti parlano di quelli con Statham. Al peggio "Sharknado".
Noi avevamo la possibilta' di recuperare i vecchi film, dato che in fatto di cinema eravamo indietrissimo. Per non parlare della tv, tra repliche e penuria di novita' potevi imbattersi anche in film di vent'anni addietro. A
Oggi c'e' un'offerta talmente ampia che forse e' piu' facile andare avanti che tornare indietro.
E poi alla maggior parte della gente interessa solo vedere un film, non fare ricerca.
Ci sta. Io ho "Terminator", che di fatto diceva tutto sull'argomento. pur prendendola alla larghissima.
Mi tengo quello. E con premesse simili, un film come questo non mi dice niente.
Logico che se invece ne sei digiuno, vedi un film come questo è ti pare di vedere chissa' cosa.
Ma se ti esalti per questo, vuol dire che "Terminator" non lo hai mai visto.
Ci sta. Siamo all'ennesimo ricambio generazionale, e quindi esiste tutta una serie di plot da ributtare sul mercato, in pasto a un pubblico che ne ignora le fonti.
Creare qualcosa di nuovo e diverso costa tempo, fatica e soldi.
E io che pensavo che la sua performance in Tenet fosse dovuta alla sceneggiatura, nel senso che pure io farei le facce (una) di Figliodidenzel se mi trovassi in quelle situazioni dove vedi cose che vanno all'indietro eccetera.
RispondiEliminaE invece niente... È proprio il suo modo di porsi davanti alla telecamera ecco...
La stessa mono espressione che aveva anche per Spike Lee, tre indizi fanno una prova, anzi sono uno in più di quanto normalmente richiesto. Cheers!
Elimina*coff coff*... Amsterdam.. *coff coff coff*
EliminaZompato senza rimpianti, uno dei sei flop in fila di Margot Robbie. Cheers!
EliminaRussell mi aveva già fatto due palle con America Hustle, per cui...
EliminaHo evitato anche per quello. Cheers!
EliminaNon ho ancora visto il film, non ho voglia di vederlo né so quando (e se) lo vedrò mai, ma le tue parole mi confermano alla grande l'impressione avuta già con il teaser trailer :-D
RispondiEliminaOrmai il grandi filmoni li puoi prevedere scena per scena già solo leggendo il titolo: se permetti, una volta il futuro era scritto decisamente meglio :-P
Si molto, questo film sul Creatore ha ben poco di creativo. Cheers!
Eliminamannaggia, ci speravo...vabbé, lo guarderò quando capita. Cmq, apro parentesi, mica ho capito perché gli sceneggiatori scioperano. Esempio: L'altra sera, la Sig.ra radiocarlonia, mi ha imposto di vedere un film con bradley cooper, cucito su misura per lui, il "sapore del successo". Ebbene, sono riuscito ad anticipare scena dopo scena...genio io? macché...sono anni che la scrittura dei film è assolutamente meccanica...
RispondiEliminahttps://www.ilpost.it/2023/04/21/sceneggiatori-americani-problemi-sciopero/
Eliminahttps://www.esquire.com/it/cultura/film/a45360173/sciopero-sceneggiatori-accordo/
Eliminala domanda era retorica: https://english.elpais.com/technology/2023-10-02/ai-screenwriters-and-the-writing-on-the-wall.html
EliminaDopo anni che seguono i manuali di scrittura, si sono "improvvisamente" accorti che il loro lavoro lo può fare l'AI...
Andava sicuramente regolamentato come strumento, parliamo di un sacco di posti di lavori, quindi lo sciopero era (ed è) più che legittimo, il problema della poca creatività è da cercare a monte. Cheers
EliminaDi questo film ho intravisto in rete recensioni in anteprima con titoli che ne decantavano la meraviglia: non ne ho aperta nemmeno una subodoroando la cagata già in distanza. Da quello che dici non sembra nemmeno proprio 'sta cagata, non possiamo pretendere l'originalità in tutto (ma almeno un tentativo di rinfrescare le vecchie idee sì) ma la voglia di vederlo rimane ben scarsa, magari quando potrò farlo sdraiato sul divano.
RispondiEliminaIl fatto che al cinema foste in tre gatti a vederlo, nonostante le recensioni entusiastiche, mi fa pensare più che altro alla crisi del cinema in generale, che se il film non appartiene a brand già strafamosi non mette piede in sala.
Ci sono film in cui il “World building” funziona così bene, che non hai bisogno di spiegare niente, basta guardare per intuire molte cose, purtroppo “The Creator” non è uno di quelli, se lo fosse stato, molti vicoli ciechi narrativi sarebbero spariti e anche la poca originalità della trama sarebbe passata in secondo piano. Cheers!
EliminaFosse solo quello il problema,i film di fatto sono derivativi da decenni,il grande problema che riscontro nei cineasti odierni,è che sono rimasti degli eterni apprendisti,che non hanno poi fatto il passo ulteriore,tutti che vivono e parassitano all'ombra dei grandi registi della fantascienza!. Mi spiego,Cameron ad esempio neanche aveva studiato cinema,era praticamente un tuttofare con un'ambizione smisurata,è una gran voglia di portare la meraviglia sopra ad ogni altra cosa,era partito da apprendista,finendo poi col diventare a sua volta un maestro del genere,è il mitico olandese?altro esempio formidabile,lui manco voleva farla la fantascienza,ed è finito per creare un suo immaginario impossibile da replicare,e tutto questo senza mai essere pedanti,senza ingozzarci a forza con dei trattati di sociologia politica ed umanista da quinta elementare,utilizzando i vari temi in modo universale e allegorico,ma sempre intrattenendo!. Ebbene,oggi giorno vedo solo messaggi,messaggi ovunque urlati con il megafono dritto nei timpani,è al tempo stesso zero intrattenimento,sull'utilizzo di attori incapaci invece non ho nulla da dire,è praticamente la prassi da anni ad Hollywood!.
RispondiEliminaMi ricorderò sempre l'intervista a Polvèron in cui diceva che sognava di fare film come Kurosawa, pausa scenica, e cosa ho fatto? Effetti speciali e smitragliate, con tanto di imitazione della mitragliatrice (storia vera). Cheers!
EliminaCome sempre hai confermato le mie aspettative, ossia che fosse un film curato, ma dai contenuti triti e ritriti. La voglia di vederlo scema sempre di più...
RispondiEliminaUn peccato, perché quando gira, questo film gira bene, purtroppo in molti momenti fa girare le balle per lo spreco e basta. Cheers!
EliminaSi può dire che Edwards abbia lavorato su commissione di una I.A. e, di conseguenza, ne sia venuto fuori un film che è visivamente potente sì, ma ben poco altro e non è quello che prometteva la campagna pubblicitaria: prevedibile, certo, ma non sarebbe stato male essere smentiti una volta tanto...
RispondiEliminaA meno che la I.A. non volesse intenerire il pubblico facendoci patteggiare per loro ;-) Cheers
EliminaAh, potrebbe essere andata proprio così ;-)
EliminaJames Cameron ci aveva messi in guardia ;-) Cheers
EliminaHo fatto bene a mandare avanti gli altri -te- che questo nuovo sci-fi con I.A. mi puzzava di fregatura.
RispondiEliminaDa non appassionata di simmie, salto senza pensieri ma mi segno l'esordio di Edwards che non avevo mai intercettato, Scoot ci mette il suo :)
"Monsters" è un oggettino strano ma meritevole, per questo faccio volentieri da avanguardia, almeno ho trovato la migliore SIMMIA del 2023 ;-) Cheers
EliminaSenza infamia, né lode direi: a tenere la mente accesa, c'erano poi diverse cose che non tornavano (e che mi hanno fatto pensare avrebbero potuto esser sviscerate meglio sotto forma di una serie televisiva, magari contenuta sui 5-6 episodi da un'ora): ad esempio, come hanno fatto i robot più antiquati ad acquisire coscienza? Il robot che il protagonista e la sua collega disattivano a ground zero, era un umano con la coscienza in un corpo robotico? Era un robot senziente?
RispondiEliminaCom'è possibile che nessun abbia mai provato a colpire il Nomad? Non viene mai mostrata una scena dove se ne saggiavano le difese, facendo capire come fosse invulnerabile?
Anche considerando che siamo in una versione alternativa della nostra storia, il livello di tecnologia necessaria per creare un ibrido umano-robotico mi sembra fin troppo in là, anche per il 2070 o giù di lì.
Non solo: c'è un dialogo, in cui la capitana del protagonista gli svela come stia combattendo per vendicare i suoi due figli, di cui uno ucciso in maniera vigliacca da una robot. Ora, mi è stato suggerito che questa possa essere una balla inventata sul momento, però non solo manca un momento in cui viene svelata la bugia, ma ciò impedisce di gettare una luce almeno almeno ambigua sugli schieramente contrapposti, cosa che avrebbe potuto esser sviscerata in una serie televisiva, magari potenziando il personaggio di Watanabe e mostrandoci l'altro lato del conflitto...ma in generale, tutto il film si porta dietro un certo potenziale nel suo worldbuilding.
Forse, più che per la trama (già sviscerata in svariati altri prodotti, sia vecchiotti che più recenti), l'ho apprezzato per il lato estetico ed alcune soluzioni visive: ad esempio, i robot-poliziotto che ricordano il protagonista di Chappie; oppure l'idea dei monaci robot, che strizza l'occhio al mondo dell'animazione giapponese (già anticipata anche solo dai programmi preferiti della bambina, di cui uno sembra una sorta di cartone propagandistico, dato che si intrevede il Nomad in formato animato).
Insomma, in definitiva, un'occasione sprecata, secondo me: visivamente buono, ma narrativamente deboluccio.
Se non altro è costato un terzo degli altri blockbuster che per portare in scena la stessa roba (ma senza la scimmia dinamitarda) spendono soldoni. Cheers!
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