martedì 3 ottobre 2023

Nessuno ti salverà (2023): non i marziani ma te dovrò respingere

Ho una spiegazione tutta mia riguardo alla proliferazione di articoli in rete del tipo: “[Titolo del film] il finale spiegato!”, credo sia colpa degli alieni.

No, la Bara non è diventata una pagina dedicata ai complotti, so anche che con I Tre Caballeros una delle nostre gag ricorrenti consiste proprio nello sfottere quel tipo di articolo acchiappa click, eppure credo che se in rete ne esistono così tanti, il più delle volte dedicati a film che NON necessitano alcuna spiegazione per il loro finale, un motivo ci sarà no?

Bene, i miei colleghi cinefili mi hanno detto che dobbiamo gioire, perché Barbie ha salvato il cinema, ed ora le sale sono di nuovo piene di persone, i buoni hanno vinto. Eppure dal mio punto di vista, quello di uno che non frequenta i circoli dei cinefili dove si pasteggia a champagne, mi sembra proprio che i post più cliccati, letti e commentati non siano quelli dedicati alle uscite cinematografiche, ma ai film che si trovano comodamente in streaming, una scelta di fruire il cinema che ha più di una spiegazione, di cui però ci interessano gli effetti a lungo termine più che le origini.

Ci sono spettatori che non riescono a non fissare lo schermo del loro telefono nemmeno mentre sono al cinema, figuriamoci a casa, sul loro divano, se il livello di attenzione si abbassa, la quantità dei dialoghi nei film e nelle serie aumenta, perché se il pubblico ti segue solo con le orecchie, l’unico modo e far parlare un sacco i tuoi personaggi, e devi farlo, perché se il tuo cattivo di turno non entra in scena dicendo «Io sono il cattivo di turno», poi il pubblico distratto, andrà su “Infernet” (sempre con l’amato telefono) e scriverà commenti sulla tua serie o film del tipo: «Non si capisce niente ci sono i buchi di sceneggiaturaaaaaa!» o altre menate del genere. Sono pessimista? Fatalista? Avrei dovuto vestirmi di rosa come i miei colleghi cinefili? Forse, ma io vestito di nero sono uno schianto (quasi-cit.)

Ridateci la sorella di Mulder bastardi!

In soccorso di questa parte di pubblico arrivano gli articolo spiega-finale, riassuntini utilissimi a chi il film non l’ha visto, ma solo ascoltato, perché ha passato il tempo a spimpolare con lo Smart-coso. Non è un caso quindi che stiano proliferando post in rete intitolati “Nessuno ti salverà il finale spiegato!”, per venire incontro agli alienati, facciamogli il riassunto di un film con gli alieni dove per 93 minuti, nessuno parla, o meglio, viene pronunciata una sola riga di dialogo per un film che se non fosse per musica, effetti sonori e grugniti dei marziani, sarebbe a tutti gli effetti un film muto, quindi visto? È tutta colpa degli alien(at)i!

Brian Duffield è uno che ha fatto la gavetta, sue le sceneggiature di titoli come Jane got a gun, The Babysitter (e il suo seguito), Underwater, il sottovalutato Love and Monsters (che ha temi in comune con il film di oggi) e Skull Island, invece come regista ha diretto solo “Spontaneous” (2020) che però non ho visto quindi non so dirvi. So dirvi invece che il suo secondo lavoro come regista, “No one will save you” è stato un soggetto a lungo rimbalzato, prima di finire nel catalogo di Hulu e quindi su Disney+ dove lo trovate comodamente in streaming da qualche giorno, una trama che posso riassumere anche io, incapace geneticamente a sintetizzare: una ragazza sola in casa gioca una lunga partita a nascondino con gli alieni invasori, il tutto senza pronunciare mai nemmeno una parola. Non so voi, ma io mi sono convinto a vedere film per moooooolto meno di così!

Un, due, tre, stella! (quella da cui arrivano i nostri grigi visitatori)

Ho una predilezione per i film che parlano poco e raccontano per immagini (come dovrebbe fare il cinema), inoltre sono figlio di X-Files, di quella atmosfera da fine del millennio che era nell’aria attorno al 1999 o giù di lì, in cui le “Abduction”, i rapimenti da parte degli alieni sembravano all’ordine del giorno, alimentati da Chris Carter e da titoli come “Bagliori nel buio” (che dovrei trattare, ma lo ha già fatto bene Vasquez sulle pagine de Il Zinefilo, quindi non potrei mai fare meglio), quindi capirete che io con un film come “Nessuno ti salverà” ci vado a nozze, ottima occasione per lanciare contro il muro il vostro telefono (o semplicemente riporlo, senza bisogno di ricorrere a soluzioni così drastiche) e di godervi un film che dimostra di aver fatto i compiti, capace di mescolare atmosfere alla "Signs" (2002) di Shyamalan a trovate che sembrano uscite da alcuni episodi di Ai confini della realtà, un po' furbetto eh? Però con gli elementi giusti nella pancia.

Brynn (Kaitlyn Dever), vive sola nella vecchia casa di famiglia, cuce vestiti che vende online, costruisce modellini di una città ideale in miniatura e ama ballare lindy hop da sola, sempre rigorosamente da sola, perché la comunità in cui vive la odia, una tempesta di telefonate minatorie, per non parlare di quando per strada, si nasconde dal capo della polizia e da sua moglie, che tra tutti i cittadini sono quelli che più di tutti odiano Brynn per quello che è successo con Maude. Tutto questo, raccontato senza una sola parola, ve lo ricordo.

Chi è Maude, cosa è successo tra le due ragazze, e perché Brynn si è auto isolata in casa sua, tanto da perdere l’abitudine alla parola ci verrà raccontato da Brian Duffield in corso d’opera, perché di colpo “Nessuno ti salverà” (titolo che riassume la condizione della protagonista) si trasforma in un particolare tipo di “Home invasion” con i marziani che fanno irruzione in casa della ragazza.

Un altro posto tranquillo e silenzioso.

Nella prima parte di “No one will save you”, Brian Duffield si ricorda del film di “Michael Knight” Shyamalan e il suo alieno lo mostra poco, al buio, un dettaglio alla volta per strappare più brividi possibili, per altro riuscendoci piuttosto bene, dopodiché al grido di «Biascica, apri tutto!», mostra i mostri che sono più d’uno, variegati, divisi per tipologie in base al compito (e alla gerarchia), tutta roba che Duffield non ha bisogno di spiegare, basta seguire il film per capirlo, che bellezza!

Difetti? Me li gioco subito, il design delle creature non è niente di innovativo, sono loro, i “Grigi”, magrissimi, con gli occhioni e il testone, in qualche caso hanno arti super snodabili o dita lunghissime (quindi di conseguenza, mi immagino narici profondissime) perché la camminata ragno fa sempre paura al pubblico, quindi non aspettatevi chissà quale creatività per le creature, in compenso la CGI in certi momenti, non tiene proprio botta. Per la maggior parte del tempo funziona, specialmente sui primi piani dei “Grigi", ma alla lunga scene in cui gli effetti digitali non sono all’altezza abbondano. Il film è costato 22 milioni di fogli verdi con sopra facce di alieni ex presidenti defunti, ma essendo pensato per lo streaming Hulu non avrà voluto spendere di più, poco male, di base è un B-Movie che strizza l’occhio agli anni ’90 no? Per fortuna la capacità di narrare per immagini di Brian Duffield va di pari passo con il miglior effetto speciale del film, la prova di Kaitlyn Dever.

Fossi in voi non scherzerei tanto con lei, è cresciuta alla corte di Raylan Givens.

Attrice che mi dicono essere diventata famosa per “La rivincita delle sfigate” (2019), anche qui, non l’ho visto quindi vi credo sulla parola, di sicuro la ricordo in Justified dove giovanissima, già spaccava. Qui per 93 minuti si carica il film sulle spalle, dimostrando di essere un osso duro anche per E.T. ma soprattutto, recitando tutta la vasta gamma di emozioni che il personaggio di Brynn richiede, dalla paura alla rabbia, dal senso di colpa alla “Cazzimma” il tutto senza l’ausilio di nemmeno una riga di dialogo (cioè una si, ma ci siamo capiti), magari la CGI in più di un momento mostrerà il fianco, ma la prova di Kaitlyn Dever no, notevole.

Insomma, se pensate che tutto questo possa fare per voi, il film sta comodo su Disney+ sezione Star, dove trovate la roba di Hulu, per un titolo che riesce a parlare (senza parlare) di isolamento sociale, l'incomunicabilità e in generale, di alienazione, sfruttando l’elemento di genere bene, dando valore al racconto per immagini perché togliere i dialoghi non è solo un trucchetto per “fare gli strani” a tutti i costi, ma ha un senso anche all’interno del racconto, anche se tirato per i capelli. Non mi stupirebbe scoprire che Brian Duffield abbia scritto le righe di dialogo dei marziani (che si esprimono a rutti e suoni gutturali di vario tipo), tanto la narrazione per immagini funziona che guardando il film, sembra di capire cosa si dicono tra di loro, un po’ come quando i personaggi di Guerre Stellari dimostravano di capire i ringhi di Chewbecca, stessa cosa. Certo, se poi il film non fosse stato così furbetto nello sfruttare dinamiche già viste, sarebbe stato meglio, ma i tempi sono questi, che ci volete fare, se non strizzi l'occhio ad altro, possibilmente qualcosa che il pubblico già conosce, il film non viene nemmeno messo in produzione, se poi la messa in scena è furbetta e acchiappona, in grado di far notizia su "Infernet" tanto meglio.

Sapete cosa ho trovato davvero divertente? Il fatto che molto pubblico ricorrerà per davvero ai famigerati articoli acchiappa click “Nessuno ti salverà il finale spiegato!” per capire l’ultima scena, che anche qui, pesca a piene mani in modo furbetto da Ai confini della realtà per concludere il grande METAFORONE che è questo film, dimostrazione che forse hanno ragione i Marziani, quelli che dalla fine degli anni ’90 hanno smesso di colpo di rapirci, lo avranno capito anche loro che non c’è vita intelligente su questo pianeta.

24 commenti:

  1. Che bello, un film poco o nulla spiegato, con gli alieni e la bravissima Dever, me la ricordo molto bene in Justified. Me lo hai già venduto alla grandissima, questo genere mi è sempre piaciuto, però devo ammettere che per pigrizia ma anche per la scarsa offerta è da parecchio che non trovo una pellicola che mi ispiri...
    Nota autobiografica: il problema mio non è la distrazione da cellulare ma la stanchezza cronica che mi attanaglia, quindi quando una pellicola è troppo verbosa corro seriamente il rischio di addormentarmi dopo pochi minuti e di svegliarmi alla fine, quindi mi "spoilero" da solo il finale, dovrebbero, a mio avviso, raccontare la parte centrale dei film sui siti acchiappa click! Buon martes

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    1. Questo film è la negazione dell'ultimo Wes Anderson (dove spiegano anche la spiegazione) ed è in linea con l'annunciato nuovo lavoro di John Woo, insomma era roba da Bara Volante al 100%, buon martedì anche a te! Cheers

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    2. Poi, bisogna aggiungere che in campagna nessuno può sentirti (urlare)!

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    3. Nemmeno dentro un disco volante, nello spazio, quindi come vedi il cerchio di schiude ;-) Cheers

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  2. Sei stato anche troppo generoso, io dico che tutti ci dormono davanti a Netflix, ma effettivamente WhatsApp e Instagram sono altre delle attività gettonate. Tutto tranne che guardare film!

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    1. Le persone sono libere di fare quello che vogliono, ma sarebbe buona norma se poi non commentassero su "Infernet" film che NON hanno visto ;-) Cheers

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    2. Probabilmente certuni qualcosa del film lo vedono anche, riflesso sullo schermo dei loro smartphone e affini, ma certo non basta comunque ad avere i titoli per commentarlo ;-)
      Per quanto mi riguarda, con "Nessuno ti salverà" prevedo di non distrarmi e non di addormentarmi a maggior ragione, visto che qui non ci si perde in chiacchiere inutili (anzi) ;-)

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    3. Meno chiacchiere più alieni! ;-) Cheers

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  3. Non l'ho ancora visto, ma mi intriga.
    Ho pero' rivisto di recente "The Head Hunter" e in questa rece ho compreso il motivo per cui mi e' ripiaciuto cosi' tanto.
    Infatti presumo siano sulla stessa lunghezza d'onda. Budget miserrimo compreso.
    Non puoi permetterti una cosa? Lasciala intendere. Ma soprattutto, lasciala intendere con le immagini.
    Non so voi, ma il cinema dovrebbe prima di tutto fare questo.
    Raccontare per immagini. Cosa spesso data per scontata ma talmente tanto che spesso se ne dimenticano.

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    1. Che poi questo film ha di furbetto il fatto che lascia intendere poco, solo che non lo spiega, sguazza nel cinema "povero" (ma non di idee) che ci piace tanto, ma gli bastano cinque minuti e zero parole per presentarti la protagonista, il suo mondo e la sua condizione e questo è un bene ;-) Cheers

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    2. A parer mio va bene cosi'.
      Gli unici buchi, in film come questi, non sono di sceneggiatura. Ma le zone fumose in cui si muovono i protagonisti e la vicenda.
      Che tu spettatore riempi infilandoci un mucchio di roba del medesimo genere che hai gia' visto.
      E' forse essere derivative? Si', probabilmente. Ma e' farlo con intelligenza.
      Perche' il tuo cervello LAVORA, mentre vedi il film. Piuttosto che subirlo passivamente perche' ti viene imposto da un altro.
      Piazzi spazi vuoti e ognuno li riempie a piacere. E in modo diverso.
      Ripeto: questo, e' fare cinema.
      E aggiungiamo che devi scegliere l'interprete giusto.
      Una, come in questo caso, che con una sola espressione o sguardo ti fa capire tutto.
      Tanto di cappello, sul serio.
      C'e' ancora in giro gente che sa fare il suo mestiere.

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    3. Il senso sarebbe quello, solo che se il pubblico sta spimpolando il telefono è difficile usare anche i neuroni ;-) Cheers

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    4. Si', purtroppo.
      Devono aver stabilito che il pubblico odierno ha una soglia dell'attenzione di cinque secondi scarsi, o giu' di li'.
      Da qui il bisogno di urlare o concetti nelle orecchie forte e chiaro ogni cinque minuti, ribadendoli piu' e piu' volte.
      Dopo un po' rompe, perche' sembra di vedere il garzone volenteroso ma tardo, che se non gli stai dietro al sedere a dirgli ogni due secondi quel che deve fare si perde.
      Per fortuna ogni tanto qualcuno ci prova ancora, a trattarci come persone intelligenti.

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    5. Secondo me trattare le persone come esseri intelligenti paga, ma è abbastanza chiaro che la soglia di attenzione si sia ulteriormente acc... ;-) Cheers

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  4. Mi hai venduto il film, che - John Holmes docet - è un mito perché ha rilanciato il film muto 😀
    Io conosco gente abbonata a tutte le piattaforme ma che si addormenta appena preme un qualsiasi tasto del telecomando, e lasciando accesa la piattaforma "vota" il film quando in realtà ronfa. La nuova realtà dei "grandi numeri" su piattaforma 😜

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    1. Assolutamente si, infatti mi sto godendo i commenti su questo film, non qui mai sui Social, non ti dico, mi sa che gli alieni sono già sbarcati ;-) Cheers

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  5. Son trent'anni abbondanti, se non di piú, che i dati di ascolto televisivi di ogni parte del mondo sono confezionati con l'apparecchio-tipo della casalinga di voghera, sintonizzato "per farsi compagnia" su programmi che si possono seguire facendo i mestieri.. Intere emittenti hanno incentrato i palisensti su programmi "da ascolto".. Le Soap Operas, o i varietà pomeridiani sono da sempre pensati per una fruizione "radiofonica".. Il priblema nin é neeno l'ADHD devastante come yn'epidemia di zombies..

    C' é prima di tutto il discorso Meno Elementi = Meno Casini =Meno Spese + possibilità di nascondere carenze o magagne.

    Fa solo specie che ormai l'unico genere dove finanzino e distribuiscano tentativi "oltre cliché" sia l'horror o semi tale.
    anche se ormai é un genere a sé pure questo e con già tutto un suo filone, che tira ancora dopo qualche anno al suono di"Elevated-H"

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    1. Decisamente si, ma questo film è un po' particolare, perché poi di alieni in CGI ne sfoggia un botto e mezzo, quindi non ha alcuna volontà di mostrare di meno, nella prima parte si ma poi molla il colpo e "apre tutto". In generale si, ed è anche il motivo per cui è l'unico genere che gode di buona salute, perché ha ancora una palestra (quella che era la serie B per la serie A degli altri generi) ed è ben diviso tra "mainstream" e indipendente, dove si sperimenta ancora un po'. Per l'H elevata non mi preoccuperei nemmeno troppo, basta guardare la storia, è un genere che tende al sangue e a robe ben poco elevate (ma molto di trippa e budella), ogni volta che è arrivato un periodo esangue, subito dopo è stato seguito da uno con moooolta emoglobina. Cheers!

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  6. L'impressione che ho io quando un film usa una marea di spiegoni verbosi è che gli stessi autori si siano in qualche modo trovati in difficoltà con la materia trattata, di conseguenza si sentono in dovere di facilitare le cose allo spettatore inoculandogli a forza spiegazioni, dialoghi infiniti e esposizioni involute, noiose e fastidiose. Quando invece con una materia ci palleggi, la senti tua, diventa pure facile farla capire agli altri usando il mezzo scelto, in questo caso il cinema.
    Il film me l'avevi già venduto rivendicando Samantha Mulder (bastardi!), il fatto che sia praticamente muto è un valore aggiunto che mi obbligherà a ritagliargli un'ora e mezzo da dedicargli in assoluto.
    Grazie per la citazione 😉 la locandina (possiamo chiamarla ancora così anche per un film che al cinema non ci è arrivato e che probabilmente non esisterà mai su supporto fisico?) ricalca paro paro quella di "Bagliori nel buio"...

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    1. Grazi a te ed è un problema che mi trovo ad affrontare ogni volta che scrivo di una nuova uscita in streaming, un film come Il morso del coniglio non aveva nemmeno una locandina vera, ma una scena del film con il titolo buttato per puzza, qui almeno hanno copiat... Ehm, citato le fonti giuste. Per il resto, come sempre: Samantha Mulder libera! Cheers

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  7. Seconda recensione che leggo oggi.
    Ho deciso: me lo vedo.
    Poi il tema "alieni" mi piace, forse perché è quello che mi spaventa di più.
    Per dire: Color out of Space mi ha impressionato di brutto.

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    1. Non ti aspettare il body horror del film di Stanley, ma la paura dei "grigi" è sempre efficace, buona visione ;-) Cheers!

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  8. Con curiosità approdo su questo blog da assiduo ascoltatore de I Tre Caballeros e trovo la recensione di questo film che da qualche giorno fa capolino nelle anteprime di D+. Io, da sempre sono patito di "grigi", cultore di X-Files e affezionato a certi B movies come Fire in the sky e anche i (a detta mia) decenti 4th kind e Altered (quest'ultimo un po' una ciofeca ma con qualche idea che reputo interessante), decido di cimentarmi nella visione di questo film con discrete aspettative, dopo aver letto recensione e commenti, e senza cazzeggiare col telefono. Sono poco social.
    Personalmente l'ho trovato molto poco interessante. Spoiler: gli alieni, dotati pure dei soliti poteri cinetici, sembrano scemi, inciampano e si incastrano nel finestrino delle macchine. Che paura!
    Seconda parte: tante idee ben confuse. La catturano, la inoculano, la clonano, la vogliono far uccidere dal suo clone perché loro non son tanto capaci, poi... La capiscono! Il tutto condito di grafica 3D che neanche negli anni '90.
    Pensavo aggiungesse qualche tassello o punto di vista differente all'immaginifico delle adduzioni e i grigioni, invece a mio parere purtroppo no. Sarà per la prossima. Ciao Cassidy

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    1. Penso che al film di creare nuova iconografia sui “grigi” interessasse meno di nulla, diciamo che ha puntato tutto sul METAFORONE, in ogni caso sono ben felice di darti il benvenuto sulla Bara Volante ;-) Cheers!

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