venerdì 22 settembre 2023

La battaglia dei tre regni (2008): trovare la pace, facendo la guerra.


Il ritorno in patria del figlio prodigo John Woo si traduce in un film che per noi occidentali in generale viene considerato bene, ma poco, forse perché ai nostri occhi (non a mandorla) diventa complicato percepire la grandiosità del lavoro fatto dal regista di Honk Kong, non conoscendo così bene la storia cinese, di "Red Cliff" percepiamo solo il movimento della coda di quello che in realtà è un drago gigantesco.

Se poi ci mettiamo l'esistenza dell'inutile versione dimezzata, la fama del film risulta essere la metà di quella che questo enorme lavoro di ricerca, ricostruzione, montaggio ed epica regia meriterebbe. Per questo vi consiglio di godervi l'unica versione degna di nota di questo film, quella integrale da 288 minuti, per quello che al momento è l'ultimo grande Classido della filmografia di Woo, l'ultima volta in cui il nostro titolare di rubrica ha mosso la coda. 


Ci sono cento dettagli in questo film in grado di renderlo unico, basta pensare alle numerose battaglie, tante, tutte diverse una dall'altra e propedeutiche anche alla realizzazione di quelle più popolari viste in LOTR. Prendete ad esempio i tendini recisi dei soldati con un solo colpo di montaggio o il lavoro sul sonoro, tutti amano le battaglie dirette da Peter Jackson, quasi nessuno si ricorda di "Red Cliff" perché è semplicemente considerato troppo orientale per noi. Ah si? Bene, quindi qui alla Bara gli dedicheremo due post, il primo quello di oggi, pensato per illustrare come mai un occidentale (nemmeno impallinato con i classici Wuxia) potrebbe apprezzare questo grande film, a seguire un secondo post che arriverà domenica, da leggersi con comodo con ulteriori approfondimenti su storia e personaggi. Qui non si bada a spese (cit.)

Ho scoperto che Giovanni, il titolare del negozio sempre aperto sotto casa mia, é un grande fan di questa pellicola, quindi ho pensato di invitarlo a spiegarci al meglio possibile perché secondo lui questo è di gran lunga il miglior film di tutta la carriera di Woo.


Io veramente ormai sono tanti anni che ci penso, più di dieci. Ogni volta che ho riguardato "La battaglia dei tre regni" in tutta la sua bellezza e durata, mi chiedevo come fare a spiegare a chi non è cinese questo film. Molti altri sono molto facili, perché in fondo sono copiati da quelli di Hollywood e Italiani. Alcuni invece sono troppo cinesi, anche per me, ma tanto quelli li vedono solo là a Beijing. A loro va bene così. 
Questo qui invece è troppo importante per guardarlo come se ci recitassero Jet Li o Jackie Chan. O come solita propaganda sul glorioso passato che distragga dal misero presente. 
Non lo si deve confondere neanche con quella manciata di pellicole manieristiche,
ma colorate e finte come perline per gli indigeni, che hanno incassato alla grande, valuta estera anziché le solite risatine di scherno, piene di Eroi della Foresta con Pugnali, Tigri e Dragoni; quando il mondo è sembrato di nuovo accorgersi di quanto sia antica e affascinante la nostra epica di lotte ed indomiti guerrieri. 
Comunque, quando il signor Cassidy è venuto da me chiedendomi cenni storici su questo mio film del cuore, anziché il solito kilo di giochini assortiti per i suoi cani come ogni settimana, ho trovato il modo di creare un formato comprensibile agli occidentali.
Perché mi piacciono i cani. 
Ma questa è una battuta che possono fare solo i Sinoitaliani, non provateci da casa quindi. 

290 minuti girati e raccontati in quel modo, senza nessuno sconto per il punto di vista di tutti gli altri che non siano anche indirettamente sudditi della Repubblica Popolare, sono tanti anche adesso in tempi di lunghezze bollywooddiane, Snyder's Cut, Marvel e così via. 
Io non ho tanto tempo e credo neanche voi, quindi se permettete vi chiedo di prendere quello che segue come uno scenario di D&D, una puntata di Black Mirror, un What If… Insomma: un'Ucronia. 
La maniera più semplice e veloce per parlare di questo film, che l'abbiate mai visto o meno. 
Dovete solo immaginarvi ed immedesimarvi in voi stessi come siete ora, che mi leggete in Italiano nel Ventunesimo Secolo, ma con certe piccole differenze accadute all'Europa nei passati duemila anni. 

Europa, duemila anni fa (e un'ucronia dopo)

Ad esempio che l'Impero Romano d'Occidente NON è mai caduto, perché
nel 211 dopo Cristo, Settimio Severo NON è morto in Britannia. Si è fatto amici i locali ed è tornato sul continente con alleanze Celtiche che ha usato per domare le fazioni avverse a Roma. 
Le Invasioni Barbariche, quindi, sono state solo popoli primitivi resi aggressivi dalla fame. Un po' di diritto, pasti regolari, la possibilità di integrarsi e alla fine non sono stati che una dinastia imperiale come un'altra. Le Crociate? Guerricciola di espansione a Sud e pulizia etnica, come tante, il Sacro Romano Impero ha potuto poi crescere incontrastato dal Portogallo fino al Mar Caspio, dalla Svezia alle Sorgenti del Nilo. 

Quello che chiamiamo "Medioevo Europeo" non è mai esistito. La chiesa Cristiana non ha mai preso il posto dello Stato: carestie, epidemie bibliche, guerre intestine etniche e dogmatiche secolari, non sono riuscite a distruggere il tessuto burocratico bizantino fabbricato per 2000 anni con strade ed acquedotti in pietra. 
L'Unione Europea è nata da questo blocco di etnie differenti e spesso ostili tra loro ma con qualche secolo di anticipo; lingua ufficiale una specie di spagnolo parlato con pesante accento napoletano, ma ricco e fiorito come il volgare della Divina Commedia: il Latinorum. Non essendo mai stato fondato il Vaticano, alcuni dei più eminenti Papi della Storia che conoscete, in questa sono stati Grandi Imperatori Romani. Luigi di Francia è stato il 14° della dinastia dei francesi, per esempio, ma abbiamo avuto prima di lui quella lunga dei Medici, dei Comneni, degli Svevi e dei Franchi. Gli Ispanici, poi... Non ne parliamo. 

Poi, quando la Grande Rivoluzione Seicentesca ha portato finalmente alla Caduta dell'Impero Romano Europeo, non è però crollata l'egemonia centrale dell'Amministrazione e dell'Identità Comune. 
Lo spirito messianico della filosofia cristiana ed il populismo nostalgico per l'epoca gloriosa dell'S.P.Q.R. di cui tutti sono stati imbevuti, dalla Grecia alla Normandia, dalla Prussia al Marocco, creano la miscela esplosiva che sprofonda tutto il vecchio continente nel Primo Reich AustroUngarico, capitale Berlino. 

Heil per lui! (quasi-cit.)

L'Inghilterra nel frattempo ha approfittato della semi indipendenza dall'Impero, concessale dal redivivo Settimio Severo nell'entusiasmo del trionfo, e si è colonizzata come da copione mezzo mondo. Solo che sulla mia Terra alternativa si è potuta solo concentrare sull'intero continente americano. Ne ha tratto abbastanza ricchezze da mantenersi fuori dai casini imperiali e ora gli Stai Uniti sono grandi quattro volte quelli che conoscete. 
L'Industrializzazione lascia freddini i Neo Romani (ma Illuminismo e Capitalismo sono la stessa cosa, in compenso), troppo impegnati a trasformare il genere Fantasy e il Cappa e Spada dell'Epica Romanza in Religione di Stato sincretizzata coi miti del Cristianesimo. Un Nazi Fascismo brutale solo per un centinaio di annetti, o poco più, poi trasformatosi in un Berlusconismo Edonista pacioso e lisergico, ha ammantato tutti i popoli Europei di un'identità ed una coesione unici, almeno dall'esterno.
Il motto è "Una Fazza, una Razza". 

All'inizio del 900, Lo Stato e il Popolo Neoromano Europeo è un Colosso superpotente tenuto a freno solo dai suoi confini autoimposti. La prima Guerra Mondiale si combatte in Africa per questioni di principio con gli altri imperialisti. La Seconda in Russia per capire chi ce l'ha più lungo. Entrambe finiscono in pareggio. 

La faccia incazzata di chi invece aveva giocato uno fisso.

Tutto a posto fino a qui? Lo so che sembra il sogno bagnato di mio cugino Zao, quello che mi saluta sempre romanamente ed ha un ristorante tipico cantonese sulla Via Prenestina, zona Centocelle, che vi cambierà la vita.Solo un paio di punti ancora, è quasi finito, ok?

Tutti i bambini d'Europa crescono dovendo conoscere a memoria Iliade, Odissea, Eneide, Metamorfosi, Georgiche, Imprese Napoleoniche, Anello dei Nibelunghi. Il fumetto più venduto, disegnato in stile Giottesco, tratta le avventure del Superuomo Nietzsciano ma ė basato sull'iconografia di Alessandro il Grande. La Disney l'ha fondata Goebbels: ogni singola parola di miti e leggende dell'Epoca Classica sono stati messi in scena in ogni edificante maniera possibile. Plauto, Sofocle, Eschilo e Molière manco lo vedono col cannocchiale uno Shakespeare. 

Il paese a forma di stivale intinto nel Mare Nostrum, patria originaria di un popolo che ha diffuso la propria cultura ed il proprio gusto ovunque a passo di Legioni, non è più il centro dell'Impero, ma la provincia che vi ha dato una delle impronte più identitarie e fondamentali. Il diritto Romano, ma anche l'Ingegneria Leonardesca e la letteratura del Boccaccio, le Arti figurative, le armonie, l'estetica, la rilassatezza mediterranea, la grazia in ogni sua forma, sono la nostra caratteristica culturale più marcata. Cinecittà e la sua Bella Vita, negli anni 50 e 60, sono stati un nuovo Rinascimento per la creatività Italiana e i suoi artisti/artigiani noti e venerati in tutto il mondo. 

Spero che i fatti principali siano fissati. Non è una realtà molto diversa da quella dove vi trovate ora. Dal nostro punto di vista, anzi, è andata meglio: più italiani, più pizza, più mafia, più colossei, terme e mandolini da Opera Lirica per tutti. Più Leone e Argento, più Vanzina e Fellini. Siamo forti e rispettati ma non ci crediamo più fighi come prima: gli Americani galoppano come sempre, specie al cinema; ricordate il "4 volte più grandi"? 
Dal lato creativo e di spettacolo, da qualche decennio ci hanno surclassato: prima i western, i Via col Vento, poi i Braveheart, i Patrioti, i Guerre Stellari, i Signori degli Anelli… Anche con tutti i mezzi a disposizione, i nostri Epici Paeplum targati Berlino triti e ritriti, girati pedissequamente nello stile dei teatri rinascimentali animati da macchine leonardesche, non stanno mai al passo con le loro meraviglie blockbuster. Al punto che la Gloriosa Storia Antica è andata a noia e tutti i giovani Europei come noi guardano all'Inghilterra e agli U. S. A., come le falene le lampade azzurrine che ho scontate a 10 Euro, quelle grandi. Approfittatene. 

Vi va bene che ancora non hanno inventato le Beretta e tirato in mezzo il Messico (e i suoi stalli)

Riepilogando, quindi: siete nel primo decennio del 2000, siete cittadini di uno stato millenario vastissimo, patria di una cultura di ricchezza sconfinata che accomuna quasi un quinto della popolazione mondiale, ma salvo rare eccezioni, in tv e al cinema passano solo schifezze da regime che sono il risultato di attori tedeschi, registi polacchi, maestranze turche, sceneggiatori spagnoli, direttori artistici francesi e produttori italiani fasciodemocristiani. Il resto del mondo ci guarda come pupazzari, taroccari, copioni, snob alieni al rozzo resto del mondo, ma infantili e infidi: basta un'occhiata per riconoscere "l'Europata" di turno, allo spettatore smaliziato. 
Ed ora pensate a Stefano Sollima (o spingendo sull'Ucronia, ad un appassionato regista di genere di nome Quintiliano Tarantino, da Castellamare di Stabbia) che diventa di culto inserendo esplosioni e violenza in pellicole destinate al pubblico della Pax Millenaria Europea poco abituata, facendo scandalo. Ma soprattutto girandole da Padreterno che ha studiato dai Migliori e facendo scuola anche all'estero. Come se fare Romanzo Criminale e Gomorra anziché Ercole e i Mitanni o Romolus fosse denuncia sovversiva, per dire... È talmente bravo che va a giocare nel loro campionato: primo Europeo ad andare a girare con le Majors Americane.
E VINCE, a casa loro, alzando l'astina artistica e abbracciando la loro way of life. 
Poi, quando l'avevamo dato ormai per lanciato verso l'Altra Sponda, americanato perso, il celebrato Quintiliano torna in Patria.
Berlusconi in persona, in questo periodo anche Triunviro di Turno dell'Unione Europea, decide di affidargli tutti i fondi statali destinati al secolare progetto del tunnel sotto il Canale di Sicilia Agrigento/Cartagine per girare un film sulle Guerre Puniche: l'Epica di Annibale, Scipione l'Africano e i Popoli del Mare. 
Conta poco la veridicità storica, diventata ormai mito, conta che ci siano per Decreto: Milena Canonero ai Costumi, Dante Ferretti alle Scenografie, Vittorio Storaro alla Fotografia, Ennio Ovviamente Morricone per la Colonna Sonora e soprattutto dare a Rambaldi tutto l'hardware e il software su cui riesci a mettere le mani legalmente o no. Ah, e mi raccomando: devi far sentire due pezzenti un po' lenti Ridley Scott e Peter Jackson. 
Il cast per i ruoli principali deve obbligatoriamente comprendere Gassman, Borghi, Accorsi, Giallini, Servillo e Marinelli. Prendi pure Sorrentino per la seconda unità. 

Questi sono gli addetti al catering, una parte.

Non credo che serva essere appassionati di storia, di cinema di battaglie o di Arti Marziali Latine, oppure essere particolarmente fan sfegatati di un regista dalla firma autoriale e scoppiettante, per non sentirsi in dovere di farsi esplodere la testa, con questi preamboli. 
Vi immaginate Voi stessi in questa Ucronia, a cui viene data questa notizia nel 2006 alternativo di cui vi ho parlato?
Per il regista è una sfida professionale ma anche intima come uomo e artista, di sintesi, erudizione e rispetto per i Lari, gli Antenati Venerabili sulle cui Mitiche Sacre Spalle tutto il Mondo Latino poggia i piedi per svettare sui Grandi del Pianeta. 
Per tutti gli altri Avengers della Settima Arte Europea Ucronica chiamati alle armi, una semplice questione d'Onore. 
Per noi spettatori, una Festa Indimenticabile. 
É la celebrazione di figure cardine nelle fondamenta dell'Impero Romano dei Primordi. Ad ognuno dei leggendari personaggi della traversata delle Alpi, delle vittorie su TicinoTrebbia&Trasimeno, degli ozi di Capua, della battaglie di Canne e di Zama, della distruzione finale di Cartagine, nei secoli e secoli sono stati dedicati romanzi spin off, opere teatrali e poi televisive via via sempre più derivative; fumetti, cartoni e favole apocrife fino a diventare solo Supereroi dotati di poteri soprannaturali nei mangapunk inglesi e nei videogiochi americani, che rubacchiano da secoli il nostro ricco immaginario prendendo solo nomi per i cattivi e i costumi folcloristici da Centurione, da Ercole o da Senatore per le loro orge albioniche. 

"C'amm à ripiglià tutt' qull che è ú nuostro" come recita un Antico Proverbio del Regno del Sud: questo pensano gli orgogliosissimi produttori. Riaffermare chi fosse DAVVERO epico, eroico, raffinato, mitico, strategico, impavido, clemente, furbissimo, spregiudicato, malizioso, imponente, invincibile, molto MEGLIO E PRIMA di tutti quanti gli altri: IL Senato e il Popolo dell'Antica Roma. 
Ogni personaggio rappresenta ed esercita magistralmente ognuna delle diverse tipologie e tecniche delle Arti Marziali, la Sacra Disciplina che prende il nome dal Dio Romano della Guerra, grazie alle quali per millenni non abbiamo avuto rivali in battaglia. Non importa se siete stati poco attenti a scuola o non vi frega dei massacri all'arma bianca o delle scene di massa sugli assedi a volo radente, l'Incredibile Avventura romantica e cavalleresca di ogni protagonista ed i singoli episodi di un'Epopea Fondativa, sono stati comunque impressi a forza nell' immaginario di tutti, anche solo con canzoni, spettacoli o i telefilm più trash, da generazioni. 

Previously on "Red Cliff".

Il Signor Baravolante a questo punto del mio vaneggio aveva capito dove volevo portarlo, garantendomi anche il maggior comprendonio dei suoi lettori rispetto al proprio; quindi lasciatemi abbandonare insieme a voi questa realtà parallela che, ormai avete compreso tutti, serviva a farvi sentire i Cinesi a cui John Woo dona questa Magna Opera Omnia sulle proprie Origini, intese come sue e del popolo che lo pagava per farlo nel modo più maestoso possibile. 
La vostra pazienza vi ha permesso di arrivare fin qui, però, già informati della portata, della trama, della storia produttiva e delle premesse/promesse di questa pellicola, che sono esattamente le stesse di quella sulle Guerre Puniche nella mia Terra-LIV alternativa. Comodo, vero? 
Il Meglio del Meglio per una Storia che sta molto a cuore a molte persone, niente di più. 
Il risultato è, non trovo parole più adatte, prodigiosamente monumentale, definitivo e strepitoso, sotto ogni impeccabile punto di vista. 
Non poteva essere altrimenti, capirete bene, visto i talenti coinvolti. 
Anche così è un autentico miracolo di equilibrio, coordinazione dei reparti, scrittura, recitazione, ricostruzioni, coreografie, musiche, contenuti, stile: quasi cinque ore ma ne vorreste il doppio, così da approfondire meglio ogni singola sequenza. 
Per tematiche cinematografiche e generi è un "All you can eat" ciclopico di lusso sibaritico, quasi come quello che gestiscono mia Zia Linda e sua figlia Ivana vicino Milano. Andate pure a trovarle a nome mio. 

E i Rohirrim... MUTI!

Duelli singoli, battaglie campali, assalti, parti equini podali, assedi, azioni di commandos, melodramma, sbudelli, drammi degli equivoci, tragedia greca, guerra batteriologica, commedia, musical filosofico, banchetti, thriller spionistico, arti marziali, conflitto navale, congiure machiavelliche, partite di pallone, sono tutte dosate ed esaltate in un minutaggio assortito equivalente che mai esagera nell'una o nell'altra parte. 
Episodi e dinamiche antiche di millenni riprendono vita con una freschezza ed una modernità da Michael Bay
Le sciapide sequenze "wu pia xa" di combattimenti tradizionalmente posticci e affettati, con i celeberrimi movimenti da pupo siciliano col burattinaio 'mbriaco, sono sostituiti da coreografie che superano in spettacolo e fluidità ogni cosa vista su di uno schermo fino a quel momento. É tutto magnifico, armonico, maestoso, sanguinolento, romantico, disperato e brillante, realistico e glorioso. 
Le quote rosa della Storia vengono saturate con numero 2 personaggi, ma "pesantini". Basicamente sarebbero Mulan MA di SangReál ed Elena di Sparta\Troia MA Virtuosa ed Eterea; e come da tradizione del mio omonimo dalla città dei Fiori ma non Sanremo, quindi, sono il motore di tutto lo sfascio.

Il live action di "Mulan" che non vi aspettavate, ma con molta attenzione sulla parte "action".

Da sole, sostanzialmente, si caricano sulle spalline in raso gli eventi immortali mentre TUTTI i maschietti sono in modalità "Uscita da Starbucks coi BestFF" di Zoolander, in alta uniforme antica: un'ininterrotta gara olimpionica a chi fa piovere più ettolitri di testosterone, intelligenza, indomita valentìa, eleganza, coraggio e semplice figosità sulla scena. 
E non è solo un roteare selvaggio ma vuoto di stili e capacità: il suolo storico che Woo va a calpestare è sacro quanto lo sono ormai i testi da cui sono tratte le vicende, perciò ci mette due anni di ricerche documentali e svariati milioni di dollari personalmente di persona, prima di accostarvisi. 

Epica ne abbiamo?

Più d'ogn'altra cosa, sembra del tutto svuotato di ogni manierismo ottico e narrativo che l'hanno reso celebrato e considerato celebrale, anche in mezzo a tutti quei maschiacci repressi e i raudi ovunque della sua produzione: ci sono gli stilemi basaltici dei suoi maestri Ford, Leone, Kurosawa ma con gli innesti ipercinetici ora possibili dalle tecnologie a da un pubblico globale appassionato a certe dinamiche di combattimento. 

È l'ideale se si è digiuni di cineserie in generale e ancora meglio se le si è sempre guardate con occhio distratto o superficialmente strafottente. Ogni sequenza possiede elementi della tradizione culturale di appartenenza senza strafare o alienarsi chi non abbia il bagaglio culturale richiesto. 
Voi fate così: dividetelo in cinque tocchi come un Tiger Roll e gustatelo come si trattasse di una serie. 
Quando desidererete maggiori informazioni su ciò che avete guardato, vi s'aspetta nuovamente QUI su questa Bara, per parlare di cose serie per interessati: cast, fonti, personaggi, musiche, orpelli, effetti e botte.

16 commenti:

  1. Ok, questa cosa dell'ucronia è stata fantastica, e mi è anche venuta voglia di rivedere il film, che ho visto anni fa e temo nella versione ridotta. Lo cerco prima di subito.

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    1. Per ringraziarti dell'apprezzamento son riuscito anche a fare momentaneamente pace con blogger, persino...
      Ecco un genere di pellicola da riscoprire, in questi tempi di magrissima quanto a impegno e sentimento nel confezionare un prodotto.

      (Che poi i film da riscoprire sarebbero DUE, ma non spoilero nulla sulla prossima puntata)

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    2. E non hai potuto leggere la prima bozza dell'ucronia, dove era sceso ancora più nei dettagli, ma era quello che ci voleva per "tradurre" l'enormità del lavoro fatto da Woo in questo film. Cheers!

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  2. Per dirla come Pozzetto...EEELAMADDONNA, CHE RECENSIONE!!
    Beh, sembra proprio che per un film di tale portata epica si debba parlarne in modo altrettanto epico.
    Come potrai ben immaginare, non l'ho visto.
    Piuttosto strano, considerando il mio amore per l'oriente. E dire che apprezzo la guerra dei tre regni cinesi quanto quella per la supremazia in Giappone, all'era Sengoku.
    Con tutta probabilita' stavo ancora scontando il lutto per l'auto-esilio del maestro.
    Provvedero'.
    Per rimanere in linea col film mi inchino, sbatto la testa tre volte per terra e me ne vado.

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    1. Sai che ti dico? Ti invidio moltissimo. Hai tutte le condizioni perfette per gustartelo profondamente e a fondo, per fare i paragoni giusti e sorprenderti della maestosità.
      Proprio figo avere ancora certe perle da scoprire, una cosí in particolare, poi...
      Facci sapere poi l'entità dell'esperienza ;) ;)


      G.

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    2. ... E mi ringrazierai ancora di piú per il Titolino TAAAAAHC! che infilerò a boNba come bonus track nella seconda parte 🤓😜😜

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    3. Si', in effetti a leggere la rece ho avuto la FORTISSIMA impressione di essermi fatto passare clamorosamente sotto al naso un capolavoro della storia del cinema.
      E quel che e' peggio, di non aver fatto nulla per evitarlo.
      E non sono cose, eh.

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    4. Lo definirei FILMONE-ONE.. Capolavoro sarebbe stato quello di Sollima post-Soldado con tutto l'Ambaradan, a girare di Annibale e Scipione 😃🤓
      E non ti preoccupare per la lettuta della seconda parte, che é non solo spoiler free ma piú fomentante 😎

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  3. Caspita, scopro ora di aver visto, e amato moltissimo, una versione ridotta! Presto, a me la versione estesa, questo film mi era piaciuto moltissimo! Grazie!

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    1. Lo trovi sicuramente in italiano, e opportunamente spezzettato tipo serie, propedeutico e pedagogico per la prole.
      Nella prossima puntata, anche qualche consiglio di lettura per i tuoi gusti, scommetto..

      Giocher {annunciato da una colomba bianca in volo a s/m} 🕊️

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  4. Scene di massa che si restringono fino a diventare duelli coreografati come danze. Basta dire questo per capire quanto grande sia questo "ultimo" film di Woo.

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    1. Bé piú che coreografie qui sono raffigurati i diversi stili e le forme del Proto-Wushu (ossia ciò che diventerà 300 anni dopo il Kung Fu), quelli che diventerranno il Kempo e i Katà giapponippi.C'é molto della futura scuola asiatica che porterà a un The Raid e molto poco anzi nulla della vecchia scuola wu pia xa di ballerini leggiadri. Ma se ci fosse solo quello sarebbe noiosetto... Tra le manovre, i trucchi, le strategie é una festa totale, per i marzialisti.
      Solo per le varie fogge metallurgiche di ogni arma avrei dovuto fare una terza parte.

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  5. Quando vidi la versione integrale mi prese una fotta non comune. Poi lo consigliai ai miei amici e nessuno lo vide perchè a loro i film asiatici "dove volano combattendo" non gli piacciono. Hai voglia a dire si tratta di tutt'altro cinema. Quando le convinzioni sbagliate tengono lontane le persone dai capolavori, perchè questo è un capolavoro.

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    1. Infatti questo è proprio il film che dovrebbero vedere coloro che non amano i Wuxia ;-) Cheers

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  6. Scoprii l’opera originale da ragazzino grazie a Dynasty Warriors. Da lì non ho smesso di adorare il Romanzo dei Tre Regni e tutte le sue opere derivate. Quando seppi di questo film andai al cinema il giorno dell’uscita (beccandomi la parte dimezzata) ed in sala c’ero praticamente solo io. Comunque lo adorai e quando uscì la versione estesa in dvd… potevo non prenderla subito? È ancora lì, il mio gioiello più prezioso di sempre da rivedere a intervalli regolari perché per me è un capolavoro fatto e finito.

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    1. Si può arrivare alla lettura di tutti e 5 i Classici della Letteratura Cinese, partendo da roba Giapponippa.. Dal Re Scimmiotto da cui viene DragonBall, in poi. Ma questo a loro non dirlo troppo ad alta voce.. 😎🤓😜

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