Ho dodici anni e sono impegnato in una delle mie attività scalda cuore preferite: andare in edicola.
Da uno degli espositori mi attira come una calamita la copertina verde metallizzata di “Devil & Hulk 11”. A fare da magnete il personaggio che già conoscevo, il gigante di giada del telefilm con Lou Ferrigno e Bill Bixby, inutile dirlo, amore a prima vista.
Non so nemmeno quante volte ho riletto quel fumetto, impazzisco per i dialoghi di Peter David, per le matite di Dale Keown e per quel comprimario rosso vestito con le corna, un’associazione tra personaggi quasi agli antipodi (anche per colori), accorpati per assecondare l’allora italica politica di farci leggere fumetti belli corposi e pieni di pagine. Per anni tanti lettori di “Devil & Hulk” lamentavano di doversi puppare l’altro per leggere le storie del proprio beniamino, io che li ho sempre considerati i miei due eroi Marvel preferiti, ci campavo su quel fumetto, che continuo al leggere ancora oggi, malgrado la “separazione delle carriere” (e delle testate). Infatti in onore alla vecchia “Devil & Hulk” ho deciso di affrontare i compleanni degli esordi al cinema dei miei due prediletti (si sto usando il plurale, perché sono un uomo senza paura, fatemi gli auguri) proprio così, il rosso e il verde. Iniziamo con il secondo, il cui tentativo di sbarcare al cinema è antecedente anche al febbraio del 1995.
Un sacco di rosso e verde dalla collezione privata di casa Cassidy. |
Quindi via così, Michael France aggiunge elementi, poi arriva John Turman con idee del tipo «E se il cattivo fosse l’uomo assorbente?» e giù tutti a ridere per via del nome del personaggio, potentissimo ma sfigato (soprattutto una settimana al mese), il tutto mentre si alternato i possibili registi, Jonathan Hensleigh, Joe Johnston fino all’entrata in scena di Ang Lee, che fa riscrivere tutto al fidato James Schamus, mentre Turman e France hanno ricorso all’arbitrariato per farsi riconoscere la paternità di un copione che ormai era un pastrocchione tirato dalla giacchetta da tutti i lati. Ecco, Ang Lee, bisogna parlare di lui.
Quando pensi all’innovazione cinematografica e alle nuove
tecnologie, non è certo Ang Lee il primo nome che ti viene in mente, piuttosto è
automatico pensare a lui per i drammi intimisti o al massimo per aver fatto
conoscere il Wuxia anche a porzioni di pubblico che ne hanno sempre ignorato l’esistenza
tipo che so, mia madre, con film come “La tigre e il dragone” (2000). Eppure in
carriera Ang Lee ha sperimentato con un personaggio verde (su schermo verde e
in motion capture) proprio con “Hulk”, si è lanciato negli animali digitali del
sottovalutato “Vita di Pi” (2012) e ha giocato con la deep-fake in quel disastro
di Gemini Man, quindi parliamo di un regista che non ha nessuna paura nel
giocare con tecnologia “sperimentale”, come
un “Mad Doctor” che si inietta il siero nelle vene, questo forse spiega perché è
stato lo stesso Ang Lee ad infilarsi la tutina, ad appiccicarsi in faccia e sul
corpo i sensori MOCAP e a dare lui le movenze al suo nuovo “Destino verde”
ovvero Hulk, ma su questo ci torneremo a breve, prima bisogna fare un passo
indietro al 2003.
Alcuni dirigono con il cappellino da baseball in testa, altri con i sensori MOCAP addosso. |
Bryan Singer sceglieva un approccio serio senza costumi
sgargianti per i suoi Uomini-Pareggio, mentre Sam Raimi piegava il
cinema al fumetto, e non viceversa come hanno fatto in troppi dopo di lui con
il suo Spider-Man. Due enormi successi, a cui andava ad aggiungersi “Hulk”
di Ang Lee, cioè Ang Lee! Quello di “Ragione e sentimento” (1995), “Tempesta di
ghiaccio” (1997), “Cavalcando col diavolo” (1999) e “La tigre e il dragone” (2000),
in pratica quello che faceva i film per mia madre, alle prese con uno dei miei
personaggi a fumetti preferiti, uno di quelli con cui per me è facilissimo
identificarmi.
Cosa muove Bruce Banner, cosa lo sconvolge e lo trasforma? La
rabbia, nato come rilettura dei fumetti di mostri, del mito di Frankenstein e
del dottor Jekyll e del signor Hyde, Hulk parla del sentimento che gli
adolescenti conoscono meglio, di quello con cui io ho più familiarità in
assoluto, la rabbia. Che è al tempo stesso una maledizione ma anche un’infinità
fonte di energia, l’unica davvero rinnovabile e per questo verde. D’altra parte
si dice verde di rabbia no?
«Le premesse infinite di Cassidy mi fanno arrabbiare, Hulk spacca stupido Cassidy!» |
I baffi giusto nella mimetica giusta. |
vabbè, ciaione proprio! |
Anche se quando lo vedo così, mi sta ancora sulle palle (storia vera) |
Il tipico topo di laboratorio, uguale no? |
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Un bellissimo "Jump cut" nel vero senso della parola. |
Ma è inevitabile che “pretenzioso” sia una parola che spunta
fuori più spesso del mostro verde, basta dire che vediamo prima il cameo di Stan Lee e Lou
Ferrigno rispetto all'entrata in scena del colosso di Giada realizzato grazie alla CGI. Ci vogliono 45 minuti
per vedere Hulk e beccami gallina se nessuno lo chiama mai così, lo sentiamo pronunciare
la sua celebre frase di due parole solo in una scena onirica dal retrogusto horror
(lo specchio del bagno è un classico del genere) ma prima dobbiamo passare
attraverso una storia di origini inutilmente complicata. Abbiamo un padre
violento, che è anche uno scienziato pazzo che sperimenta un siero su suo
figlio, poi abbiamo un trauma, un cambio di nome, il vecchio Brian David
Banner che finisce a fare l’inserviente proprio nel laboratorio dove suo figlio
(che non sa di esserlo) avrà l’incidente ai raggi gamma scatenante, insomma una
serie di combinazioni di stampo fumettistico ok, ma figlie di tanti, troppi
rimaneggiamenti di una sceneggiatura che nelle mani di Ang Lee deve avere anche
tocchi da tragedia greca, punte da dramma shakespeariano e uno scontro
padre/figlio di stampo volutamente teatrale, insomma ribadisco, pretenzioso, ma
per nostra fortuna per ogni sbaglio grosso, “Hulk” manda a segno una scelta
riuscita, come mettere sotto contratto Nick Nolte, che di fatto diventa il re
senza corona del film.
NICK NOLTE SPACCA!! |
Io capisco che ad un certo punto della storia sia necessario
mandare contro Hulk qualcosa di grosso e vitaminizzato ai raggi Gamma, capisco
anche che usare i cani del signor Banner Senior serva a farci capire che l’uomo
ha portato avanti i suoi esperimenti anche in privato, ma il barboncino?
Perché? Per mantenere l’idea di debole che diventa fortissimo dopo la cura
Gamma? Ogni volta che mi rivedo il film (e lo faccio abbastanza spesso), esco
proprio dalla storia, sarebbe come se mandassi all’attacco Nanà e Lamù contro
una massa di muscoli alta tre metri. Anche se ora che ci penso, quelle due farebbero
un culo così anche ad Hulk Rosso.
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Quello che mi ritrovo in cucina, appena ritardo un minuto con la pappa. |
Il film di Ang Lee si gioca malissimo e benissimo ogni sua carta, anche l’elemento fumettistico. Da una parte può avvalersi dell’ottima colonna sonora di Danny Elfman, il vero padrino del fantastico in musica, ma anche su dei titoli di testa che sono più Raimi di Raimi (complimentone!), dall’altra Lee (non Stan) sembra voler tenersi alla lontana da tutto quello che potrebbe non far passare per serio il suo dramma psiconalitico-interiore, ed è un peccato, perché quando introduce qualcosa di fumettistico, come lo “Split screen” multiplo, riesce a farlo con grande eleganza, peccato che compaia così, a sbuffo. Quasi come un tassa da pagare per ricordare al pubblico: ehi amico, anche se siamo così incredibilmente seri, stai sempre guardando una roba tratta da un fumetto, quindi quando apparirà la versione sotto steroidi di Kermit, non farti cogliere impreparato ok?
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Punizione fumettistica che ancora mi gasa, perché il cattivo deve morire male urlando. |
Il film di Ang Lee è come il suo protagonista, vuole la serietà
compassata di un Bruce Banner, ma vuole anche esagerare, spaccare ed essere fumettistico
come Hulk, quindi è costretto a pagare lo scotto (non Pino) della lunga sequenza
d’azione, in pieno deserto, in pieno giorno, che era l’unica richiesta di Avi
Arad pur di avere qualcosa da mettere nel trailer. Chi legge il fumetto sa che il
Golia Verde ha i muscoli per spaccare muri ma anche per saltare (allena tutto,
non è uno di quelli; «Gambe le faccio domani») quindi vederlo fare lunghi balzi
nel 2003 per il pubblico di non lettori (ovvero quasi tutti) poteva essere una novità.
Per certi versi era il nuovo “Destino verde” di Lee dopo i ballerini spadaccini
in odore di Wuxia del suo film precedente, ma la scena spaccatutto, dal deserto
al primo strato spaziale appesi ad un F22 è uno scarto molto grosso, oltre che
straordinari aggiuntivi per una CGI che mostra il fianco, infatti per assurdo
la parte migliore, o almeno quella più nelle corde di Lee è quella in cui Hulk
si gode la brezza del deserto, quell’accenno di piante (verdi) che spuntano
dalla sabbia, non proprio in pace, ma almeno solo, come il Golia Verde sbraita sempre nei
fumetti, purtroppo inascoltato.
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Quando uno vuole solo essere lasciato in pace, mollatelo no? |
Va detto, trovo più azzeccate queste parti di relativa e riflessiva calma, il che è assurdo visto che si tratta del film nominativo di uno il cui motto è «HULK SPACCA!», anche se va detto, quello che spacca più di tutti qui è quel mito di Nick Nolte. Lo scontro finale padre figlio lo trovo di un teatrale che lèvati, ma lèvati proprio, e mi dispiace per Eric Bananarama, ma quello che esprime la vera forza Gamma qui è Nick Nolte che quando esplode, va in un overacting che avrebbe fatto paura anche all’Hulk ultra muscoloso di Liam Sharp. Il re senza corona del film!
La prova di Nolte è talmente grossa che mi permette felicemente di
ignorare il pastrocchio in CGI che segue e anche la proliferazione di finali, lasciandomi giusto il tempo per riprendermi per il finale (quello vero) che mi piace
un sacco, quello a cui manca solo il The Lonely Man Theme del telefilm, perché in
mezzo alla giungla, Banner è un personaggio che ha trovato un modo per
convivere con la sua condizione endemica. Il film nella sua serietà congenita
non ci concede nemmeno la frase simbolo di Bill Bixby (e del personaggio) o
meglio si, ma in spagnolo, per sembrare più acculturati, ma il dettaglio che
nessuno nota mai nel finale è il piccolo Geko in CGI sul cappello di Banner,
che se è stato inserito, avrà una ragione no? Non si chiede ad una banda di
tecnici di usare un altro po’ di CGI se non vuoi far arrivare qualche messaggio
no? Per Ang Lee Hulk è una forza della natura, non a caso verde, che sarebbe
una chiave di lettura interessante, se il copione non si portasse dentro nella
pancia dieci anni di traumi e riscritture.
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Il dettaglio (verde) che forse non avete notato. |
Alla sua uscita “Hulk” costato 120 milioni di fogli non a caso verdi, ne portò a casa 137 dello stesso conio (e colore), rimanendo fuori dai dieci miglior incassi del 2003 anche se Avi Arad ancora oggi, lo considera un successo perché i suoi bei soldoni li ha portati a casa, contento lui. In tutta risposta è partito un rilancio girato nel giro di cinque anni, prima che il personaggio diventasse altro, una volta integrato nel neonato universo MCU. A distanza di vent’anni continuo a trovare persone che odiano questo film perché come cantava Rick Jones “Nessuno ama Hulk” (questa la capiranno in tre), ma anche chi lo ama e lo considera sottovalutato, personalmente sono vent’anni che me lo rivedo e magari non come Ang Lee nella sua tutina, lo trovo quasi terapeutico nel suo essere barboncinicamente sbagliato. Di mio devo poter credere che alla fine, il dottor Banner ce la farà a domare la sua condizione endemica, a cavalcare come una grande onda quello tsunami verde che si porta dentro, perché la rabbia non è rossa, la rabbia è verde. Come Hulk.
Per il rosso invece, ci vediamo qui la settimana prossima, fatemi gli auguri perché ne avrà bisogno, anche se sono un uomo senza paura.
Maaaah non é stato sempre "Verde d'Invidia"?? Il rosso non era la rabbia? C'é un# cromoarmonista in sala, ehm, bara?
RispondiEliminaNolte che si mangia tutto, JENNNY 'OMDPG' CONNELY, Sam Baffodeddio Elliot, il Maestro di Mangiare, Bere, Uomo, Donna (Shame In You per la mancata cit.).... Ma che volevano i nerd, dippiú nel 2003???
Era chiaramente tre film in uno, l'avessero fatto di 4h veniva fuori una figata.. [Si ANCHE col BarbiGammoncino... I barboncini sono degli psicopatici cattivi, ecché] .
il tempo, il suo te-ri-bi-le reboot di poco dopo, ma soprattutto il tuo intimo Grave Lutto DareAffleck, mi hanno sempre dato le motivazioni per difendere a spadatratta questo figlio di un'era non matura per i cinefumetti.
G.
Il fatto che si sia beccato la coccarda dei "Bruttissimi" (ovvero gli Anti-Classidy) già dice di quanto io voglia bene a questo film e di come si distingua dagli altri, raramente un titolo ha sfoggiato così tanto "pro" e "contro" tutti insieme e in così bella vista, in modo così chiaro e netto almeno. Cheers!
EliminaIo ricordo bene il discorso *bilancia* fatto ancora a caldo appena usciti di sala e per me era già con un piatto di Pro abbastanza numerosi da superare i Contro pesanti. E il tempo non ha fatto che aumentarne le qualità, anche la visione melò-drammone del regista, che nel MCU hanno riscoperto da poco ma troppo tardi.
EliminaAnche secondo me i Pro sono ancora in vantaggio sui vistosi Contro, un po' più di dramma nell'MCU avrebbe giovato, va bene lo spirito leggero, ma non tutto tutto tutto andava per forza preso a ridere. Cheers
EliminaNonostante abbia dei grossi difetti caratteriali, penso che sia la migliore versione che abbiamo avuto del gigante. Si sente la presenza di un regista con una propria visione, solo che nel complesso perde secondo me perché in molti si aspettavano forse qualcosa di diverso. A me è piaciuto perché mi ha ricordato molto la serie TAS dei 90, nonostante manchino Rick, Samson e il Leader.
RispondiEliminaNolte con il suo personaggio originale (almeno a livello di storia rispetto alla controparte cartacea) ruba davvero la scena. Solo che, sarebbe stato meglio come Abominio (ma dopo almeno abbiamo avuto Tim Roth) che l'uomo Assorbente.
Tutta roba che hanno cercando di infilare nel secondo film, tranne Rick Jones, lui è fondamentale ma non lo calcola mai nessuno, povero. Si, avrebbe avuto più senso trasformarlo in una sorta di Abominio, io su Crusher Creel e Titania sogno un Marvel film tipo “Assassini nati” che nessuno girerà mai ;-) Cheers
EliminaCarabara, ho appena licenziato uno stagista perchè fa battute come " Ang è stato assunto x dirigere Hulk e Jim x disegnare Punisher e X-Men perchè parenti di Stan" e immagino potrai capire il mio disappunto x non essere riuscito ad ottenere luce verde per il film con Mark Ruffalo. Nada de nada. Nella stanza dei bottoni si è discusso il flop di cose come Quantumania e la parola d'ordine è less is more. Per Halloween coloreremo il Werewolf By Night dell'anno scorso e lo scodelleremo - come la ribollita- via Disney +. Uno dei nostri assets in carriera - minimale e festivaliero - è riuscito a far approvare il "suo" Hulk che prevede un attore tipo Paul Dano, ma che costi meno, in una sorta di Ravencroft dove Ashley Kafka - stiamo cercando lo Eurospin di Allison Janney - cerca di guarire la sindrome di Banner che è uno schizofrenico di classe Crazy Jane della Doom Patrol. Tutto succede nella zucca di Bruce. Meno CGI di quanta ne serva x un Geko luminoso. Non so. Forse è la strada giusta. Mi sento come il dodo dei Genesis: too big to fly dodo ugly so dodo must die. Ora che ci penso sarebbe una bella idea per un film a basso costo. Domani ne parlerò nel brainstorming. Ciao ciao
RispondiEliminaHai fatto bene, licenziamento con giusta causa. Posso suggerire apparizione di Typhoid Mary tra i pazienti? L'ideale sarebbe Laura Prepon, ma per zazzera come la disegnava Jr Jr potrebbe andare bene anche Natasha Lyonne. Per il resto, vedi se riesci a far passare l’assassini nati di cui parlo nel commento qui sopra, si può tirare su con due spicci ;-) Cheers!
EliminaNon sarebbe male - oltre tutto Absorbing Man in inglese non suona male come nella nostra lingua -e ti dirò che anni fa uno dei nostri collaboratori interinali pagati in visibilità aveva proposto una cosa come la versione Marvel del classico La Parete di Fango (forse il suo papà aveva letto Incredible Hulk # 182 con i cattivoni Hammer & Anvil che è una citaz del film) con Trapster e Wizard, ma senza gadget. L' ex Pete Uomo di Colla avrebbe voluto perdersi nel nulla, magari in Canada, ed aprire un emporio, ma il suo ex capo nei Terribili Quattro non vede l'ora di liberarsi dalla catena e costruire un disco anti gravità tanto grande da far levitare un posto grande come il Canada. Chissà poi cosa ne penserebbero i canadesi. Più recentemente - New Warriors volume tre numero uno di Wells/Young - sono Squalo Tigre e Armadillo ad essere evasi, ma legati da una catena di adamantio. Questo naturalmente ha spiazzato la nostra risorsa interinale. Peccato. Ciao ciao
EliminaOgni citazione e versione di "La parete di fango" per me sarà sempre approvata, funziona sempre sia tra le pagine di Hulk che diretta da Walter Hill ;-) Cheers
EliminaIo me lo domando ancora adesso.
RispondiEliminaMa e' piaciuto solo a me?
Fortunatamente, vedo di no.
Perdona la ruffianata, ma e' un motivo in piu' per ritenere di essere finito nel posto giusto.
Visto in un cinema di periferia anziche' al multi, per colpa di un amico tirchione e pidocchio.
Con lo schermo piccolo e in mezzo a una selva di bambini urlanti che correvano ovunque.
Il pubblico sbagliatissimo. Qui piu' che mai, perche' questo NON E' decisamente un film per bambini.
E infatti a meta' film erano tutti spaventatissimi. E muti.
Per forza. Questo Hulk mette veramente una gran paura e disagio.
Sia per quel che fa il gigante, sia per le tematiche che si sviluppano attorno a lui.
Per me e' un caso analogo al capolavoro incompreso del suo simi-collega John Woo (M:I-2).
L'han visto tutti, non l'ha capito nessuno.
Per una volta concedimelo.
Io, che in quest'occasione mi vanto di averlo capito, l'ho piazzato subito lassu'.
Insieme ai due Batman di Burton, ai primi due Spider-Man di Raimi e al secondi film degli X-men di Singer.
E ancora adesso si trova la', eh.
Per me e' uno dei migliori film sui super mai fatto.
Fai un bel film quando riesci a unire la fedelta' al materiale d'origine con la tua visione personale, dandone un'interpretazione originale e persino insolita.
E qui Lee lo ha fatto. Senza contare che Hulk, specie quello prima maniera, non e' per niente facile da trattare. E quindi guadagna dieci punti in piu' solo per questo.
Non e' un super in senso stretto, ma per gli stessi membri della sua comunita' piu' un elemento spesso fuori controllo e difficile da gestire, se non addirittura una vera minaccia.
Uno stile pazzesco, con la trovata di usare le vignette per passare da una scena all'altra che adoro. E una storia molto piu' profonda di quanto appare.
Oltre Hulk e le scene spettacolari abbiamo due figli che si amano e che sono costretti a separarsi, solo perche' hanno come unica colpa quella di essere gli ultimi anelli di una faida familiare, con i loro padri che si odiano a morte e che arrivano pure a usarli per vendicarsi l'uno dell'altro.
Ross perseguita Bruce perche' tanto per lui i Banner sono tutti uguali. E il figlio non dev'essere poi tanto diverso. Senza contare che il figlio del suo peggior nemico gli insidia la figlia.
Figlia che il padre di Bruce tenta pure di uccidere, mediante i tre botoli rognosi. E a un certo punto, nel suo delirio, arriva a ritenere che il figlio abbia sviluppato quei poteri per permettere a lui di riceverli.
"L"'umanita' non lo accettera', e quindi lo vorra' distruggere. "
Un discorso che per Hulk e' sensato. Non per Superman, come vedremo piu' avanti.
La gente in sala rideva quando Hulk saltava. Persino io che non ne mastico chissa' che so che quando balza puo' superare in volo interi stati.
Cast azzeccatissimo, molto piu' che nel seguito/remake/reboot.
Si', pure Bana. Che pur non avendo il fisico del ruolo e' sempre bravissimo.
Ma niente. Troppo fumettoso per il pubblico normale, troppo diverso per gli appassionati di fumetti.
Ma soprattutto agli spettatori certe sottigliezze non interessano. Volevano solo HULK SPACCA.
E infatti dopo l'hanno avuto.
Toh, e pigliatevi l'Hulk che spacca almeno ve ne state buoni, va'.
Unico difetto? Forse davvero troppo lungo.
Uno dei primi film del genere a superare le due ore, e infatti verso la fine non ne potevo leggerissimamente piu'.
Si prende davvero tutti i suoi tempi, però niente, mi affascina anche per quello ;-) Cheers!
EliminaIncredibile quanto sia invecchiata la grafica digitale di Hulk, all'epoca sembrava il massimo ma già dopo poco è stata superata di parecchio. Non amando questi personaggi ho accolto freddamente il loro arrivo al cinema ma di sicuro mi vedevo gli speciali, ai bei tempi in cui "ComingSoon.it" aveva un canale televisivo satellitare pieno di roba buona.
RispondiEliminaNon sapevo che Ang stesso "interpretasse" l'omaccione, quindi poveri attori che avevano il divieto di ridere sul set, quando è chiaro che ce ne sarebbe stato parecchio motivo.
Auguri "primo Hulk" ^_^
Anche secondo me, Bana a distanza di anni ha rilasciato interviste in cui parla di un’atmosfera tipo film indipendente, secondo me Bana è un vero professionista se dopo vent’anni sa ancora bluffare così ;-) Cheers
EliminaÈ il primissimo film che vidi in sala e ricordo benissimo le emozioni che mi suscitò a sei anni, il conflitto interiore di Bruce e il rapporto di amore/odio viscerale col padre mi colpirono profondamente, francamente anche rivisto oggi trovo che l'atmosfera di dramma creata da Lee funzioni benissimo e nonostante qualche scena oggettivamente invecchiata male non inficia sul risultato finale, pertanto sono molto in linea col pensiero di Redferne.
RispondiEliminaConcordo sul fatto che Nolte sia fantastico, ma anche gli altri sono assolutamente azzeccati per i ruoli.
Oggettivamente ci sono film di supereroi migliori, ma trovo che questo abbia una personalità unica.
A me colpisce scoprire la tua età, appena mi riprendo aggiungerò qualcosa di più sensato, per ora in generale posso dire che siamo d'accordo. Cheers!
EliminaPer quanto sia anch'io un estimatore di Devil & Hulk, soprattutto del primo, questa pellicola non mi ha mai ispirato particolarmente. Tanto che l'ho vista un paio di volte sulle reti Mediaset ed entrambe le volte, complici molto probabilmente le abbondanti inserzioni pubblicitarie, l'ho sempre percepita come un pò troppo lunga... E dire che la sola presenza della Connelly, che a quasi 53 anni si difende ancora benissimo, oltre che del "mito" Elliot (Wade Garrett resta uno dei miei preferiti, anche solo per il nome caxxuto), me l'avrebbero dovuta vendere alla grandissima... Invece proprio per miei pregiudizi sulla scelta del regista e anche per la poca verosimiglianza di Eric Bana con Bruce "David" Banner, oggettivamente troppo figo per rappresentare il tipico scienzato nerd, non mi hanno permesso di apprezzarla quanto meritasse, perché i suoi momenti ce li ha...
RispondiEliminaForse, più che in altri casi, una bella sforbiciata in fase di montaggio avrebbe aiutato...
In ogni caso lo reputo comunque superiore all'Hulk con Edward Norton... Ciao!
Ovviamente mi riferivo a Wade Garrett (Elliott) per il Duro del Road House, non vorrei essere frainteso!! Film che tra l'altro stanno rifacendo con Jake Gyllenhaal... Qui Elliott, come Generale Ross, dà la (solita) convincente prova, da grande professionista qual'è!
EliminaNon mi è mai piaciuto questo film su Hulk, e nemmeno il successivo a dire il vero. Ho provato a farlo vedere ai miei bambini che dopo poche scene hanno iniziato a sbottare: "Ma che roba è? Non si capisce niente!!" intontiti dallo split screen e altri trucchi del regista Lee per dare l'idea di fumetto. Sono cresciuta con l'Hulk di Ferrigno e per me resta quello, però grazie per avermi raccontato la storia di questo "bruttissimo" film.
RispondiEliminaEd io che sono cresciuto con lo Split screen, ben più utilizzato di De Palma cosa dovrei dire allora? ;-) Cheers
EliminaE tu faglielo rivedere. Forgia il carattere :-)
EliminaOppure genere piccoli Bruce Banner ;-) Cheers
EliminaDodici anni io li avevo quando vidi questo film invece - presi pure il diario della terza media - e... non lo so... lo vidi solo quella volta ma lo ricordo tutto. TUTTO. E forse proprio per il suo essere sbagliato e bellissimo insieme.
RispondiEliminaCerto, vista l'omologazione attuale, sembra quasi Quarto potere 😅😅
Decisamente ci sta l'iperbole, io mi ero limitato al poster in camera (storia vera). Cheers!
EliminaHo sempre sentito peste e corna su questo Hulk, al cinema lo evitai perchè boh, ma ho ancora il dvd che tra l'altro conteneva una delle scene migliori del film: Ang Lee in tutina mocap che con un bastone spaccava tutto e fletteva i bicipiti (immaginari).
RispondiEliminaAlcune scelte di montaggio estreme, con certi slipt screen che boh, qualcuno bruttarello, ma nel complesso era un film che ci provava e non era fatto con lo stampino.
Nolte giganteggia, lo scontro padre-figlio una gran figata perchè non capita spesso di vedere eroe e villain scontrarsi a un livello molto più profondo dei soliti pugni perchè uno è boyscout e l'altro è cattivo.
I barboncini li avevo rimossi, mamma mia cosa mi hai ricordato... mi immagino sempre le riunioni di produzione in cui stanno decidendo di fare queste cose e nessuno alza la mano per dire "raga, solo a me sembra una cazzata?"
Immaginare che l'abbiano pensato, approvato e realizzato è più surreale del risultato stesso (io lo chiamo "Effetto Jar Jar")
Il regista che si mette tutina non da super eroe e sensori è un evento che andrebbe studiato, come le riunioni creative, tu pensa all'animatore che doveva disegnare, zampe, canini e cosa del barboncino, consapevole della cazzata caduta dall'alto sulle sue giornate di lavoro. Cheers!
EliminaNon male questo primo "Hulk", alla fine, nonostante il suo alternarsi di parti riuscite ad altre che lo sono un po' meno ma, del resto, questi erano i primissimi passi del futuro MCU ed è comprensibile che si stesse ancora cercando la strada giusta (personalmente, ai tempi mi trovavo più a mio agio con lo "Spiderman" di "Raimi" e gli "X-Men" di Singer) ;-)
RispondiEliminaQuelli sono film più solidi, anche se le parti d'azione degli Uomini-Pareggio di Singer non è che siano poi tanto meglio dei momenti peggiori di questo Hulk eh? Solo che sono meno vistosa per via delle divise nere su sfondo notturno ;-) Cheers
Eliminaleggendo l'inizio di questo pezzo mi si è scaldato il cuore Cassidy. felice che anche tu sia stato in passato un collezionista del mitico "Devil e Hulk", io classe 1995 ho iniziato dopo di te, ma ho molti numeri nella mia libreria. che emozione leggere i cicli di storie realizzati per il Cornetto da Brian Michael Bendis e Ed Brubaker! oppure la saga di Planet Hulk. ma passando all'Hulk cinematografico, mi ricordo che lo vidi in sala all'epoca ed il pubblico rimase in religioso silenzio visto il tono serissimo della pellicola. solo il grande Nick Nolte, con la sua recitazione in overcating perenne, riusciva a rubare quache risata al pubblico. una scena in particolare, prima dello scontro finale tra padre e figlio Eric Bana gi urlava "vattene via!", Nick rimaneva in silenzio poi si sedeva e con tono da sfottò imitava il figlio "aaaarhh! smettila di lamentarti patetico essere di carne e ossa", e il pubblico esplose in una risata improvvisa. XD film per molto sottovalutato comunque.adesso non vedo l'ora di vederti recensire Daredevil, ti consiglio la versione estesa Cassidy.
RispondiEliminaHo tutti i numeri di "Devil & Hulk" secondo te potevo sottrarmi alla famigerata versione estesa? Ne parleremo a strettissimo giro e ottimo gusti in fatto di lettere ;-) Cheers
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