martedì 30 maggio 2023

Sisu (2023): l'unico nazista buono... il resto lo sapete


Sisu è una parola finlandese che non può essere davvero tradotta, perché riassume allo stesso tempo una forma di coraggio assoluta me anche un'inimmaginabile determinazione, quella che emerge quando la speranza è persa. Insomma "Sisu" è la versione finlandese di Die Hard.

"Sisu" però è anche un po' il ritorno del figlio prodigo, visto che rappresenta l'ultima fatica del regista Jalmari Helander, che magari ricordate per la sua adorabile (e alternativa) storia horror di Natale ovvero "Trasporto eccezionale - Un racconto di Natale" (2010, ne avevo parlato un po' QUI), bisogna dire che la sua trasferta negli Stati Uniti non è andata benissimo, Big Game - Caccia al Presidente era un ottimo film d'intrattenimento con il cuore dal lato giusto, che ancora oggi ogni tanto passa replicato sui nostri palinsesti, ma non è il film che ha fatto fare a Jalmari Helander il grande salto.

Helander tornato in patria, medita su quanti Nazi ammazzare. 

Dopo parecchie regie televisive, quasi non ci speravo più di ritrovarlo dietro alla macchina da presa, invece lui zitto zitto - come il suo silente protagonista - quest'anno ci ha regalato questo gioiellino, che ha fatto man bassa di premi all'ultimo festival di Sitges, giustamente oserei dire, visto che è uno dei film più divertenti di questa prima parte del 2023. Ovviamente per vederlo qui da noi in uno strambo Paese a forma di scarpa, campa cavallo, ma chissà che qualcuno non decida di farci il regalo, non sarebbe il primo (e spero nemmeno l'ultimo) film a cui questa Bara proverà a portare un po' di fortuna distributiva.

1944, il terzo Reich millenario è durato un po' meno del previsto, anzi, diciamo che i Nazisti se lo sono preso in quel posto, e quel posto non è la birreria Bürgerbräukeller. La Finlandia riceve il compito dall'Unione Sovietica di cacciare i Nazi, che sono già in rotta e in fuga dalla Lapponia, ma di tutto questo al protagonista, non frega un accidente. 


Al finlandese senza nome interpretato dalle rughe scavate e la barba di Jorma Tommila, interessa solo del suo oro, trovato con gran fatica nel primo dei sei capitoli (più atto finale) che scandiscono un film che inizia muto, con una gran fotografia e i paesaggi della Lapponia come sfondo, roba che basterebbero a rendere un bravo regista chiunque una volta inquadrati, figuriamoci uno già bravo come Jalmari Helander.

Dopo aver trovato l'oro, il protagonista, sempre senza spiccicare una parola, si carica le pepite in spalla e parte a cavallo, seguito dal suo fedele cane, un blue Bedlington Terrier bellissimo, che servirà a tenervi sul filo tutto il tempo, oppure vi farà cliccare a ripetizione su Does the dog die

Non parla, vuole essere lasciato in pace, odia la guerra e i fascisti, ma vuole bene al suo cane. Ha anche dei difetti per caso?

Sulla sua strada, una banda di Nazi in fuga fanno l'errore di rompergli i coglioni, se non bastassero il loro essere degli sporchi fascisti ad etichettarli come delle merde, i soldati hanno rapito delle ragazze che non se la passano certo bene in loro non proprio amorevole compagnia, in compenso i Nazi se la passeranno ancora peggio dopo aver incontrato il finlandese dagli occhi di ghiaccio e dalla coltellata facile. 

Da qui in poi "Sisu" si scrive da solo, uno solo contro tanti stronzi (insomma come da abitudine dei fasci) per un film che rientra a pieno titolo del filone del titoli che maltrattano giustamente i Nazisti, ah che bello! Dovrebbe uscirne uno al mese! 

Avete presente la gente che Indy odiava? Sono questi qui.

Jalmari Helander procede spedito, prendendosi i suoi tempi ma senza far calare mai il ritmo, quello che segue è una lunga caccia all'uomo, dove chi pensa di essere cacciatore, in realtà è preda perché il nostro protagonista, come in uno Slasher fa fuori tutti i Nazi uno ad uno (... Spietatamente, cit.). 

Perdersi nel descrivere un film così non ha nemmeno senso, guardatelo, divertitevi con questo spettacolo di pura exploitation, dove si fa un utilizzo alternativo delle mine anti-uomo, dove un piccone può essere il tuo migliore alleato contro quei fresconi del Reich e dove ci si insegue per terra, sott'acqua e in aria, con trovate d'azione piene di violenza, sangue e morti ammazzati, brutto? 

L'unico modo per assicurarsi che un fascista abbia qualcosa di buono in testa.

Difetti? Ci sono ma pochissimi, forse il tono, serio, alla ricerca anche dell'epica (che trova il modo di infilare anche una "camminata in parata" che fa bene il suo dovere), "Sisu" sporca un po' il foglio quando diventa chiaro il suo dover fare i conti con i tick nervosi del cinema targato 2023. Se fosse stato un film degli anni '80, o ancora meglio dei '70, state pur certi che il Terrier non sarebbe riuscito a correre più veloce delle pallottole, solo per darvi un' idea. 

Il tono greve, realistico, sostenuto dalla fotografia plumbea a volte fa a cazzotti con il sotto testo più leggero, in cui il protagonista è letteralmente una leggenda, impossibile da uccidere perché sostenuto dal titolo del film, ma parliamoci chiaro, si tratta di un non problema. Se speravate in un film alla Peckinpah magari no, ma per della solida exploitation finnica, mettetevi comodi e godetevi la mattanza. 

Loro la chiamano "Sisu", a Napoli "Cazzimma". 

Jalmari Helander torna in patria per firmare un film da orgoglio nazionale si, ma di genere al 100%, perfettamente in linea con la sua filmografia che ha l'horror e i film d'azione come nord magnetico. Insomma una gioia sapere che uno così è ancora in giro, senza perdersi tra produzioni televisive, con solo sei milioni di Euro, ha saputo tirare su un film come noi ormai possiamo scordarci, perché poi davanti a rarità come Freak Out, qualcuno ha anche il coraggio di lamentarsi.

Detto questo, se Jalmari Helander volesse sfondare sul mercato italiano, dovrebbe mettere subito in cantiere un seguito ed intitolarlo alla James Cameron, sfruttando il purale di "Sisu". Mentre ci riflettete su questa caSSata, vediamo quanto ci mette la nostra distribuzione a farlo uscire qui da noi, ma soprattutto vediamo se questa Bara porterà un po' di fortuna a Helander.

16 commenti:

  1. Lo attendo da quando ne ho sentito parlare, non foss'altro perché, oltre ad essere ispirato all'episodio di Tom Waits delle Ballate di Buster Scrooge, é sopratutto tratto da UNA BELLISSIMA STORIA VERA <3

    https://bagniproeliator.it/simo-haya-un-uomo-un-genocidio/

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    1. Onore a Jalmari Helander per aver realizzato un intero film sulla storia del suo Paese, per spiegare il significato di una sola parola e per aver ricordato a tutti quanto è bello quel film dei Coen;-) Grazie per il link, intanto ti dico che forse questa Bara ha portato bene davvero, questo film è a rischio di uscire anche qui da noi. Cheers!

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  2. Essendo come Indy (magari, a 80 anni ancora in formissima) e odiando i nazi-fascisti, se mi metti i paesaggi lapponi, il cane, il protagonista silenzioso e tanti cattivoni da ammazzare, allora mi hai venduto benissimo la pellicola... Forse, da come scrivi, manca un pò di ironia ma ne facciamo a meno se il resto è amalgamato molto bene.
    Incrociamo le dita e speriamo di vederlo presto da noi!! Buon martes

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    1. Questo film è roba da Bara Volante, vediamo se gli porto un po' di fortuna distributiva ;-) Cheers

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  3. Concordo sulla necessità di più film che ribadiscano che nazisti e fascisti non sono i benvenuti su questo pianeta, e spero di vedere questo Sisu prima o poi! :--)

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    1. Ultra premiato a Sitges, di sicuro hai più possibilità tu di noi, ma speriamo bene ;-) Cheers

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    2. Teoricamente nei cinema dal 28 aprile, ma dalle mie parti non è arrivato... :--(

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    3. Strano, però non sarebbe il primo film a trionfare ad un festival e poi non uscire nella patria dello stesso. Cheers

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    4. Diciaml che uscito è uscito, un distributore ne ha annunciato la data e tutto. Ma il numero di sale in cui è uscito deve essere esiguo, ecco...

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    5. Purtroppo solita storia, ci saranno le sale piene di boh, "La sirenetta" forse? Bah! Cheers

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  4. È uscito anche Blood and Gold su Netflix con una trama simile.

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    1. Lo devo vedere, ti farò sapere ma questo mi pare più gagliardo. Cheers!

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  5. Sempre i soldi son ben spesi
    se ci sono fasci appesi
    camerati freddi e stesi
    e nazisti vilipesi
    Questo è un film liberatorio
    che di crucchi fa un mortorio
    SIsu fa provar dolore
    alla genia superiore
    gli volevan fotter l'oro
    e tenerselo per loro?
    Questi gran topi di fogna
    non sapevano che rogna
    ad avere Sisu contro
    muto e pronto al grande scontro
    Gran creativo, un vero artista
    nel suo massacrarli a vista
    non lo possono affrontare
    perché ormai è già troppo tardi
    resta solo di crepare
    come un mucchio di codardi
    Gran maestri di violenza
    han trovato resistenza
    difensori della razza
    ecco, Sisu a voi v'ammazza
    Forse c'è poca ironia
    però i nazi spazza via! ;-)

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    1. Non sono rime, sono un inno, uno stile di vita, sei geniale! :-D Cheers

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  6. Sise - lo scontro finale del giudizio, mi piace, hai avuto un ottima idea. Tornando al film, beh, non mi divertivo cosi tanto da non so quanto tempo, forse dipende anche dalle aspettative, pensavo '' va bene ok, l'ennesimo John Wick, proviamo a dargli un'occhiata'' , beh, quando ho visto come si ossigenava sott'acqua mi sono alzato in piedi ad' applaudire, mai vista una roba del genere.

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