giovedì 30 marzo 2023

Super Mario Bros. (1993): quando la produzione si affida un po’ troppo al fungo


Qualche settimana fa “Infernet” è esploso quando Saturday Night Live ha pescato dalla serie del momento "Papi" Pedro Pascal, per infilarlo nei panni di Super Mario. Risultato? Una versione oscura, dai colori cupi e i toni semi seri di Mario Kart. Molti sui Social-cosi ovviamente, hanno invocato un intero film tutto realizzato così, forse si sono dimenticati della versione del 1993.

Gioco subito a carte scoperte, nella mia lista dei compleanni per l’anno 2023, il primo film che sono andato a rivedermi è stato questo adorabile disastro, che per mia fortuna fa parte di quei titoli che ho scoperto sul piccolo schermo. Un film grosso, perché comunque sono stati spesi due spicci per girarlo (48 milioni di fogli verdi con sopra facce di ex presidenti defunti) che sulla tv di casa mia facevano, e per certi versi ancora un po’ fanno, la loro porca figura, anche se lo ammetto, per me “Super Mario Bros.” resta il perfetto esempio di quelli che qui alla Bara chiamiamo… i Bruttissimo di Rete Cassidy!


Mi sembra doveroso ricordare che gli intenti di questa non-rubrica sono sempre gli stessi: parlare di quei film che sono ciambelle riuscite senza il buco, ma con carattere da vendere, capaci di fare a loro modo la storia, non una celebrazione del brutto fine a sé stessa, ma un modo per ricordarci che il tuo attrezzo non ha prezzo, fa gli idraulici felici aver solo attrezzi amici!

Metà del divertimento legato a questo incidente in galleria che negli anni è diventato un culto per qualcuno (come il vostro amichevole Cassidy di quartiere) sta nella sua tormentata produzione, ed io amo raccontare le storie dietro ai film, quindi mettetevi comodi, non sarà una cosa breve.

Per un po' ho avuto questo poster in camera, per dirvi di quanto io sia senza speranza di recupero (storia vera).

Tutto iniziò con la brillante intuizione di Roland Joffé, quello di “Mission” (1986) o “La città della gioia” (1992), insomma un regista storicamente considerato come un tipo serio e affidabile, che aveva fiutato l’affare: film tratti da videogiochi. Quindi perché non cercare di accaparrarsi il più famoso e venduto videogames in circolazione? Per convincere e farsi vendere i diritti di sfruttamento del personaggio, Joffè arrivò a tormentare anche Hiroshi Yamauchi, boss supremo della Nintendo prima di ritrovarsi a trattare con Minoru Arakawa, presidente di Nintendo of America, ovvero colui che era stato designato, in questa azienda enorme ma a conduzione famigliare, di conquistare nuove fette di mercato negli Stati Uniti. Un film in tal senso, sembrava una mossa perfettamente logica, d’altra parte Joffè aveva convinto i vertici della Nintendo dicendo che i personaggi, sarebbero stati veri, non dei pupazzoni animati, ma attori in carne ed ossa. Tanto deve essere basato ai giapponesi per farsi convincere, ed è qui che il delirio vero può cominciare.

Lo sentite? Il singhiozzare degli sceneggiatori che hanno dovuto provare ad adattare tutto questo.

Parliamoci chiaro, come la racconti la storia di uno stereotipo razzista, una caricatura di idraulico italiano con i baffi, che deve, saltando dentro tubi verdi giganti o in testa a funghi, salvare una principessa (che il più delle volte non si trova più in questo castello) da una sorta di mostro che pare una tartaruga corazzata? Non lo racconti, lo giochi joypad alla mano, perché un videogames non deve essere cartesiano nella trama per essere dannatamente divertente. I giapponesi che quando si tratta di immaginario lo sanno, non si pongono troppi problemi di realismo e si godono storia e personaggi, che sia nei videogiochi, nei Manga o nei loro film. Noi occidentali? Dobbiamo rendere tutto razionale, logico, sensato. Se il tuo materiale di partenza è il celebre videogioco “Super Mario Bros.”, la formula perfetta per il disastro.

Tu, Roland Joffé, regista serio di film seri, a chi affidi il compito di scrivere la sceneggiatura di due idraulici italo-americani di Brooklyn, alle prese con una principessa da salvare da mostri e funghi? Facilissimo, si va sul sicuro con Barry Morrow, premio Oscar per il copione di “Rain Man – L’uomo della pioggia” (1988), d’altra parte era la storia di due fratelli in viaggio no? Ed è qui che bisogna già seriamente sospettare che i funghi, siano stati un elemento chiave nella produzione di questo film.

Paura e delirio a Dinohattan (lo sguardo di Mario è di chi ne ha presa troppa!)

Morrow ovviamente scrive una roba serissima che non strappa nemmeno mezza risata, quindi si corre ai ripari coinvolgendo in tutta fretta Ed Solomon, autore dell’amatissimo (negli Stati Uniti, purtroppo non da noi) Bill & Ted's Excellent Adventure, ma ancora non basta, Joffè non è convinto, sa cosa vuole, ovvero tirare dentro al suo film il pubblico di Terminator ma anche quello di Ghostbusters, però non sa come ottenere un serio film di fantascienza, che allo stesso tempo sia anche scanzonato e simpatico. Ma appena un attimo prima di gettarsi dalla sua stanza d’albergo all’ultimo piano, in televisione parte una replica di “Max Headroom” e Joffè come Belushi, vede la luce.

«Non avevamo già abbastanza pupazzi in questo film!» (cit.)

Se siete della mia leva, “Max Headroom” lo ricorderete di sicuro, era il capoccione di Matt Frewer trasformato in un personaggio semi-digitale, in una serie ideata da Annabel Jankel e Rocky Morton, registi e coniugi nella vita, a cui Joffè ha affidato il compito di dirigere “Super Mario Bros.” i due? Idee chiarissime. Forse influenzati da quello che al momento era l’ultimo videogioco sul personaggio, ovvero “Super Mario World” da cui arrivava il mitico dinosauretto Yoshi (il seguito “Super Mario World 2: Yoshi's Island” sarà sempre uno dei miei videogiochi del cuore, storia vera) pensano di riscrivere la storia a base di dinosauri: 65 milioni di anni fa un meteorite ha colpito la futura Brooklyn, creando una realtà dove gli umani si sono evoluti dai dinosauri, come noi abbiamo fatto dalle scimmie. Questo porta il film tutto in un’altra direzione, giustificando anche il mostro rapitore di principesse Koopa, anche perché dai andiamo, chi mai potrà fare un film di dinosauri più bello del nostro? Nell’anno 1993? Impossibile!

Yoshi di certo sarà il miglior dinosauro mai visto nel 1993! Spielberg sta ridendo ancora oggi.

I nuovi registi fanno assumere subito Parker Bennet e Terry Runte per cercare di dare forma al mucchio di fogli precedentemente noto come sceneggiatura, aggiungendo i dinosauri richiesti, mentre nel tentativo di dare forma e aspetto alla città dei dinosauri, viene chiamato prima Wolf Kroger, che però abbandona presto fiutando probabilmente la fregatura, al suo posto arriva David Snyder, tra i responsabili della Los Angeles di Blade Runner, di conseguenza il mondo colorato del videogioco si riempie di città decadenti che sembrano un incubo Orwelliano, se però il vecchio George fosse stato un T-Rex. Mentre i colori anticipano quelli dei costumi dei super eroi cinematografici moderni, mai blu o rossi pieni, ma sempre di una tonalità più scura, sgargianti ma non troppo.

Per altro ad inizio film, indossano i loro celebri colori invertiti, Mario verde e Luigi rosso.

Per creare ancora un po’ più di confusione, in originale la voce narrante viene affidata alle corde vocali di Dan Castellaneta, ovvero lo storico doppiatore di Homer Simpson, mentre per il cast si sono susseguiti tutti: Danny DeVito nei panni di Mario, poi il suo gemello Arnold Schwarzenegger (come minimo gli avranno offerto il ruolo di Luigi ed ora vorrei quasi vederla quella versione del film!), Michael Keaton per interpretare Koopa, ma perché no anche Tom Hanks. Alla fine si arriva alla soluzione più logica, Mario e Luigi sono italiani? Bene allora facciamoli interpretare ad un inglese e ad un colombiano, tanto vale l’italianità percepita (dagli Yankee).

Gli italiani lo fanno meglio (l'idraulico)

Per il fronte colombiano, un giorno capirò come sia possibile che John Leguizamo abbia ancora una carriera, dopo Spawn e questo film. Bob Hoskins invece, perfetto con i baffi lui, che super idraulico era già stato per Terry Gilliam, temeva di restare incastrato in ruoli per ragazzi dopo Chi ha incastrato Roger Rabbit e Hook, ha accettato solo perché suo figlio amava il videogioco e ancora doveva recuperare, dopo quella volta che aveva litigato con il pargolo, per non avergli fatto conoscere Bugs Bunny, Topolino e Daffy Duck… lunga storia!

Il prequel che non ti aspetti.

Entrambi ebbero a pentirsene amaramente, perché malgrado tutto la produzione comincio senza una vera sceneggiatura completa, inoltre in un set che definire teso, sarebbe riduttivo, più complicato che fare il super salto del gioco, quello con la casella nel vuoto, lo sapete di che parlo, ci siete morti cadendoci dentro anche voi mille volte giocando a “Super Mario Bros.”

Intervistato dal Guardian nel 2007, Bob Hoskins era senza freni, arrivando a definire la lavorazione un fottuto incubo e i due registi, dei fottuti idioti che se la sentivano caldissima e trattavano tutti sul set come quella roba uscita dal popò di un cane e finita sotto la suola della tua scarpa nuova, tanto che nessuno parla mai del fatto che Annabel Jankel sarebbe anche la prima donna a cui è stato (co)affidato un blockbuster, perché il film è un casino. Basta dire che Dennis Hopper, tirato dentro per il ruolo di Koopa, solo perché aveva già recitato nel precedente film della coppia di registi ovvero “D.O.A.” (1988) ha dichiarato di non aver capito niente di quello che stava accadendo, sul set e nella trama. Lui! Che ha passato tutti gli anni ’60 e parte dei ’70 fuso come un pinolo!

«Mi avevano detto che era fango. Ho sentito proprio la parola fango. Ma porca me...»

Cosa è accaduto perché il film sia almeno riuscito a trovare una forma ed ad arrivare nella sale, giusto in tempo per essere spernacchiato, incassando noccioline e dando il via alla maledizione dei film tratti da videogioco (spezzata solo da Sonic)? Facile, la risposta è: Alcool. A fiumi, ingollato da Hoskins e Leguizamo, diventati fratelli sul campo, che per darsi forza e farsi coraggio in questo casino, si benzinavano e andavano sul set ad inventare scene e scenette, armati solo di professionalità e un tasso alcolico alternato, in un set dove la prima mancava e la seconda, almeno per loro due poteva sempre essere una buona scusa. Ecco perché prendendo una curva troppo forte con il furgone con Leguizamo alla guida, Hoskins si è rotto una mano pinzata nella porta del mezzo in corsa, oppure perché ancora oggi, spuntano scene tagliate del film, ufficialmente per dargli ritmo, ufficiosamente nel tentativo disperato di dare forma alla trama.

Samantha Mathis vestita come la versione povera di Laura Dern in Jurassic Pa... Vabbè, non se ne esce!

Superato l’imbarazzo iniziale, quello che ci porta a credere che Luigi, vedendo una Samantha Mathis per caso a strada, se ne innamori e lei ricambi, solo perché… perché? Perché è l’unico della sua età nel cast? Boh diciamo per questo. Quando il film e i due fratelli arrivano finalmente nella Manhattan dei dinosauri («Siamo finiti nella la Manhattan del futuro?», «O nel Bronx di oggi») tutto sommato il film poi mette su un ritmo da battaglia notevole e non si ferma più.
 
La città sembra uno scarto di Mad Max, però le auto della polizia che vanno ad elettricità e hanno il cavo come i Tram sono davvero una figata, inoltre la freddura sul numero di Mario («Quanti Mario in totale?», «Tre, Mario Mario e Luigi Mario») mi ha sempre fatto ridere, inoltre se devo proprio essere onesto, il tentativo di rendere tutto razionale lo capisco ed in parte ne ho apprezzato la creatività, anche se comprendo perché ai tempi abbia inorridito il pubblico.

Qualcosa il film lo ha previsto, come verranno caricate le auto elettriche.

Yoshi è un dinosauro, che non fa nulla se non beh, essere un dinosauro. Big Bertha passa dall’essere un pesce rosso gigante ad una buttafuori corpulenta, anche lei quasi un personaggio scartato da Mad Max. L’idea della bomba come piccolo giocattolo a carica è abbastanza surreale da conquistare, sono ancora un pugno nell'occhio i fucili della Nintendo, usati come armi de-evolventi, anche se lo ammetto, l’idea della de-evoluzione era proprio quella che mi aveva conquistato da bambino, merito forse anche della parlata forbita dei due sgherri ex tonti Iggy e Spike (Fisher Stevens e Richard Edson).

«Questo fucile della Nintendo fa più schifo del guanto della Nintendo!»

I dissidenti e i ribelli all'interno della dittatura di Koopa, vengono de-evoluti e trasformati nei giganteschi ma stupidissimi Goomba, lo vediamo accadere al cantante, colpevole di aver strimpellato uno stornelletto contro il dittatore che io, ancora oggi, ogni tanto mi canto da solo per il mio assoluto diletto (storia vera), anzi tutti insieme: se bevi l’acquaaaa ti becchi il tifo! Il cibo e l’ariaaaaa, qui fanno schifo! Di questa vitaaaaa, sono arci stufooooo! Se becco Koopa, gli spacco il muso!

L'eroe che ci meritiamo (aspirante Bob Dylan)...

… Bene, il post di oggi per me potrebbe terminare qui, tanto ormai avete capito che quando si parla di questo film, sono un caso irrecuperabile.

... L'eroe di cui abbiamo bisogno (aspirante Edoardo Bennato)

A proposito di de-evoluzione poi, nel tentativo di razionalizzare tutto e rendere logico qualcosa che di base non lo era, non voleva esserlo e funzionava benissimo così, il mitico fungo di Super Mario nel film diventa beh… un fungo, nel senso parassitario del termine. Un mocciolone che infesta tutta la città e che a più riprese salva i protagonisti, visto che si tratta del vecchio Re Reznor, de-posto e de-evoluto da Koopa. Quando la principessa Daisy lo scopre e presenta ai suoi idraulici salvatori papà, la scena è talmente grottesca da funzionare, a patto di avere dosi abbondanti di umorismo nero (su gli occhi al nome del blog come promemoria, grazie) altrimenti di suo la scena sarebbe piuttosto in-Bara-stante.

Quando non sai se provare a stringergli la mano o a soffiarlo con un fazzoletto.

Cosa mi piace molto di questo “Bruttissimo” oltre al ritmo, alla colonna sonora di Alan Silvestri e alla professionalità di due protagonisti che comunque, sono due attori che mi piace sempre trovare nei film? Direi il fatto che ci sia una SIMMIA, ma soprattutto l’assurda scena del balletto in ascensore, quando Luigi riesce a far ballare i Goomba di fatto crea un altro di quei tormentoni usciti da questo film, che ogni tanto imiti e re-interpreto durante le mie giornate, al pari della canzone di protesta nel novello Bob Dylan Goomba. Cosa non funziona? Il finale che arriva a bomba (ah-ah) almeno nella versione europea del film da 96 minuti.

Anche i super salti dei protagonisti hanno dovuto razionalizzare.

Perché in quella americana da 104, dopo che Luigi si becca il due di picche da Daisy, perché deve stare a casa con papà, il re tornato umano e interpretato per due secondi da… Lance Henriksen! Anche se dubito che ricordi la sua “fungosa” presenza in questo film con grande gioia.

Mi stupirebbe scoprire che Lance abbia parlato anche di questo film nella sua autobiografia.

Depresso a cantare “Siamo uomini soliiiiii” e di nuovo a New York, Luigi riceve la visita di una Daisy armata, tentativo goffo di crearsi un gancio per un secondo capitolo che non è mai arrivato, visto che il film non ha incassato i soldi spesi e ancora oggi, ci sono ragazzi che lo videro allora al cinema che sputano a terra ogni volta che ne sentono pronunciare il nome.

Ringraziatemi, potete risparmiarvi la versione estesa del film. Oppure ringraziatemi, perché ora siete in fotta per vederla.

Non voglio male a questo film, anche se mi è andata bene, l’ho scoperto in tv dove per quanto completamente sbagliato, era uno spasso, con un gran ritmo malgrado non avesse uno straccio di sceneggiatura a sostegno, parafrasando la massima di Mario in questo film: affidati al fungo sì, ma non quando devi abbozzare la trama!

«Mi concede questo ballo?»

Sapete qual è la cosa che trovo davvero divertente? Non tanto che qualcuno invochi un “Mario Kart - il film” con "Papi Pedro" Pascal (“Infernet” è un posto pericoloso…), quanto più che altro il fatto che proprio nell’anno in cui questo “Bruttissimo” compie i suoi primi trent'anni è in programma un nuovo film sull’idraulico e questa volta, sarà tutto realizzato con i pupazzoni animati. Forse i tipi della Nintendo ancora si ricordavano delle promesse deliranti e a base di fungo di Joffè.

28 commenti:

  1. Rivisto a Natale, è una tradizione, sono un altro a cui questo carrozzone, per quanto strano, non dispiace, ovviamente senza dare troppo peso al fatto che sia tratto da un videogioco, anche se la parola più corretta sarebbe "ispirato", perché effettivamente ci azzecca poco... Forse l'ambientazione quasi post apocalittica potrebbe essere più attinente con l'ultimo Mario's Odissey... In ogni caso Bob & John risultano abbastanza simpatici e fusi, ora capisco il perché!, da rendere tutto molto leggero e godibile. Ora aspettiamo la nuova iterazione... Ciao

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    1. L’ho rivisto ad inizio anno per scriverne e la Wing-woman mi fa: «Ma non lo abbiamo visto poco tempo fa? Sta diventando come riguardare i Tre Caballeros» (storia vera). Ed ora che ci penso a livello di acidità, ok non raggiunge quel capolavoro Disney (nessuno può farlo davvero) però è almeno avviato nella stessa direzione ;-) Cheers

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  2. Quindi ieri in un modo o nell'altro avevamo in testa entrambi Roger Rabbit...ok...


    In effetti il concetto di "In-Bara-Stante" pare proprio nato per pellicole di codesta prestanza di calamità. ;) ;) xD

    Ogni volta, OGNI. DANNATISSIMA. volta. che leggo qualcuna delle storie di produzione e la lista dei nomi coinvolti in questo Affondamento di Atlantide, Rottura della Cataratta Artica nel Wurmiano, Impatto Meteorico Liv 3,( insomma: chiamalo come vuoi ma non "film" ,che poi le Pellicoline s'impressionano), rinuncio alla fine a capire
    1) la quantità mostruosa di talento vero preso letteralmente a caso per la bisogna e buttato in un vasca di trattamento liquami zootecnici con una delle piú incredibili nonchalance della storia

    2) la totale e completa assenza di consapevolezza, rispetto per il materiale, furbizia, intelligenza, maniera, opportunità, vergogna, misura,metodo, consapevolezza (2),decenza,onestà di CHIUNQUE sia sia approcciato al progetto con compiti decisionali e/o artistici

    3) Quanto si debba essere immensamente SCIEMI a sbagliare cosí tanto un operazione cosí semplice e trovare qualcuno comunque messo ancora piú SIEMO di te che ci grufola dentro per scovare meriti o motivi di farselo piacere.

    Ma sopra tutto ogni volta che lo guardo il pensiero fisso é solo uno
    4)" AVRÒ BISOGNO DELLE SCARPE DA GOLF, PER USCIRE DA QUESTO MERDAIO
    https://media.tenor.com/90beG7E00bgAAAAM/fear-vegas.gif

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    1. il trailer di Mario Kart é spettacolare ,ho svegliato il quartiere dal ridere
      Grazie <3

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    2. Decisamente sì e il mondo si divide in cui: chi vive a Cartoonia e chi è nato triste ;-) È proprio il termine adatto per i Bruttissimi.

      Perfettamente d’accordo su tutta l’analisi, un caso emblematico di non so cosa sto facendo, ma ho tutti i soldi i mezzi per farlo, qualunque cosa sia. Ho la gran fortuna di amare le robe fumettistiche più assurde (tipo l’idea della de-evoluzione) e di andare sistematicamente sotto bevendo dall’idrante davanti ad ogni futuro post-apocalittico. Questo attrezzo che è un’apocalisse cinematografica mi ha beccato al momento giusto, per altro le menate e le battuacce che ci trovo dentro, mi fanno ancora più ridere di molti prodotti contemporanei costruiti su personaggi che dicono battute sceme, quando si parla di questo disastro, io sono il dottor Gonzo, ci sguazzo in questo rettilario pieno di Dino ubriachi ;-) Cheers!

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    3. Vero che è uno spettacolo? Se molti soggetti, invece di arrivare sulle scrivanie dei capoccia di Hollywood, passassero prima al SNL, metà dei brutti film prodotti oggi sarebbero sketch geniali ;-) Cheers

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    4. MA DISGRA!
      MA non ti ricordi che é PROPRIO sul MIO "Mario Bros" che ci siamo conosciuti?

      https://cinematografiapatologica.blogspot.com/2015/04/tank-girl-1995-di-rachel-talalay.html?m=1


      Persino incidenti incredibili come questo riescono ad ispirare e figliare altri filmini uguali a loro.

      Che mondo post apocalipto <3

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    5. Avrei giurato fosse quel post sul mitologico super eroe uccellone (eh!?), invece no, perché quando commentai quello già ti tediamo sulle tue pagine, era la post-apocalisse con canguri di “Tank Girl” allora! ;-) Cheers

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  3. Credo di averlo visto solo una volta, alla sua prima uscita televisiva. E sono anni che ho voglia di farmi del male, magari con un triplete Mario Bros, Turtles, Spawn. Vuoi che muoro?

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    1. Triplete con Leguizamo?
      You little perv.. <3
      https://media.tenor.com/ydw7rFOe54MAAAAM/bill-cosby-you-dip-the-spoon-in-the-puddin.gif

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    2. Il primo Tarta-film è invecchiato alla grande. Il secondo ancora film del cuore, per quanto riguarda Spawn potrei vederlo una volta al mese recitando i dialoghi di tutti i personaggi, ma si sa che vivo in una stanza dalle pareti imbottite, tutti insieme appassionatamente, potrebbero essere un bel viaggio oltre le porte della percezione. Cheers!

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  4. Eccomi qui come rappresentante di quelli che amano i film talmente brutti che fanno il giro e diventano cult.
    Si, mi piace anche questo e concordo che sia un carrozzone confusionario, ma il suo perché ce l'ha.
    E non lo vorrei cambiato di un fotogramma.

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    1. Bob 'fukin great' Hoskins & Juanito "Jalapeno Caliente" Leguizamo che se la sbaraondano a faccette sballatissimi. ECCO IL PERCHÈ

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    2. Concordo, come film visto in tv faceva il suo, grazie ad una coppia di azzeccati Mario Mario e Luigi Mario ;-) Cheers

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  5. I miei bambini sono fan accanitissimi di Super Mario, eppure non sono mai riusciti ad arrivare alla fine di questo film. E' sempre stato brutto, ma a vederlo oggi si prova davvero imbarazzo. Eppure i due protagonisti sono adorabili... è tutto il resto che è sbagliato! Stiamo contando i giorni che mancano all'uscita del nuovo film su Mario, non c'è mai stata tanta eccitazione in casa mia! Ma intanto grazie per questo bel ripasso e per questo Bruttissimo.

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    1. Sono qui per questo e per testimoniare che hai speranza, probabile che crescendo i tuoi bambini non diventeranno dei Cassidy, ti è andata bene ;-) Cheers!

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  6. Premesso che il finto trailer con Pascal è BELLISSIMO ("i funghi mi fanno sentire grande!"), e che il nuovo film di Super Mario è l'unico film che al momento abbia proprio voglia di andare a vedere al cinema, al tempo io non avevo il nintendo ma il rivale Sega ed ero di parte, quindi non essendo fan ho potuto apprezzare questo film senza sentirmi tradito. Una trashata divertente, che di certo non faceva ben sperare per i film tratti dai videogiochi ma che visto in televisione andava benissimo.

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    1. Io giocavo a Super Mario ma questo film mi è sempre piaciuto, faccio parte di quella minoranza di pazzi senza possibilità di recupero ;-) Cheers!

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  7. Scoperto da una VHS registrata su Tele+ da un amico e rivisto a nastro dagli 8 ai 13 anni.

    Non un brutto film, "solo" un pessimo adattamento. E se facessero un documentario sulla lavorazione, uscirebbe una cosa che a confronto "The death of Superman Lives!" sembrerebbe una cosa tranquilla.

    P.S.: a volte anch'io canticchio il ritornello di Toad e cito le battute della versione italiana a memoria.

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    1. Ora vorrei un Lost Soul sulla realizzazione di questo film, titolo provvisorio "Lost Plumbers" ;-) Cheers!

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  8. Fiero di averlo in DVD e ancora arrabbiato per il finale tagliato, forse mi ha salvato di non aver mai giocato i giochi di Mario a parte i 3 Super Mario Land per Game Boy.
    P.s. Il pezzo che parte quando scendono nel tubo per scappare - Speed Of Light di Joe Satriani - ce l'ho come suoneria da quando ho finalmente potuto trovare informazioni con l'internet odierno visto che da ragazzino quando chiedevo che pezzo fosse nessuno lo sapeva.

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    1. Sono i vantaggi delle informazioni a portata di click, ammettiamolo ;-) Cheers

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  9. Premesso che ci hai azzeccato, nella biografia di Lance non si fa menzione del film (mi ero del tutto dimenticato il suo cameo!), alla sua uscita ne ero discretamente stuzzicato. Per carità, mai giocato un solo secondo a un gioco di Mario, ma era intrigante l'idea del primo film tratto da un videogioco, che detto oggi sembra strano ma Redbavon me lo conferma: è un film che "apre la via".
    Appena arrivato su Tele+1 l'ho visto in famiglia e abbiamo fatto a gara a chi l'ha odiato di più, subito archiviato e mai più rivisto, ma in compenso sono andato sotto per "Almost Unreal" dei compianti Roxette, il cui videoclip avrò visto un miliardo di volte.
    Comunque rimane un titolo che ha segnato un periodo, in quei primi Novanta tutti ci immaginavamo un futuro pieno di film tratti da videogiochi: figata! Ti immagini un film da Mortal Kombat, da Street Fighter o da Doom? Sarebbe un sogno! E invece... :-P

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    1. Un sogno infranto direi, purtroppo. Per altro il pezzo dei Roxette era pensato per un altro film, poi hanno modificato gli accordi infilandolo qui, facendo incazzare molto il celebre duo (storia vera). Chissà perché ero sicuro che Lance non fosse proprio fiero di questo suo ruolo regale, mettiamola così è stato Re altrove ;-) Cheers

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  10. A conoscerne premesse e retroscena si spiegano molte cose, riguardo al risultato finale... eppure è vero che, nonostante tutto, non si riesce a volergli male. C'è poco che funziona e su questo non ci piove ma, con la giusta disposizione tipica delle basse pretese, lo si può trovare divertente pure senza doversi aiutare con gli appositi funghetti ;-)

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    1. Penso la stessa cosa, basta non aspettarsi lo stesso Mario del gioco ;-) Cheers

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  11. Che incredibile spreco di soldi. Ricordo che da bambino avrei voluto vederlo al cinema, ma solo la VHS mi meritai. Devo dire che concordo con te, un film brutto a cui si può voler bene.

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    1. Uno dei più grandi sprechi di soldi di sempre, meritava anche solo raccontare la sua folle produzione ;-) Cheers

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