Stephen Hopkins è un regista dalla carriera molto particolare, se lo cercate su Google, il popolare motore di ricerca il più delle volte al suo posto, vi suggerisce in cambio un certo fisico, matematico ed astrofisico britannico, ancora molto popolare malgrado il fatto che sia tornato sul suo pianeta nel 2018.
Concentrandosi su Hopkins invece, bisogna dire che si tratta
di uno di quei registi partiti da Freddy, visto che il suo primo film noto è
stato uno dei capitoli della saga di Nightmare,
per poi passare al migliore dei seguiti possibili di Predator, quello che viene
sempre ignorato, anche se l’ambientazione urbana per quella saga, continuo a
pensare fosse la migliore possibile.
Talmente azzeccata che lo stesso Stephen Hopkins ha pensato di sfruttarla ancora per questo suo film, che ci tenevo ad avere qui sulla Bara in vista del suo compleanno. Anche se bisogna dirlo, ad Hopkins in carriera hanno sempre affidato budget medio/alti, quasi nessuno è stato convertito in film di enorme successo, ma in carriera, almeno fino al 1998 per me Hopkins è sempre stato sinonimo di tutti quei titoli di culto scoperti sulla televisione di casa. Forse ho l’età giusta per non ricordare i loro passaggi al cinema (anche se il film di oggi in Inghilterra, è uscito dritto su cassetta, storia vera) ma quando passavano in tv titoli come "Blown Away"(1994), "Spiriti nelle tenebre"(1996) e "Lost in Space" (1998), io mi mettevo comodo e me li godevo, ovviamente facevo lo stesso anche con “Cuba libre - La notte del giudizio”.
![]() |
Tanti registi americani dirigono con il berretto, ma solo Hopkins dirige con la targa stampata sulla maglia. |
Un film dalla genesi piuttosto particolare, non si direbbe,
ma parecchi nomi, qualcuno anche molto grosso ha orbitato attorno a questo
progetto. Lo storico produttore Lawrence Gordon aveva scazzato, non per forza
lasciandosi (professionalmente) nel modo migliore con il suo compare Joel
Silver, ecco perché “Judgment Night” è stato uno dei primi titoli prodotti
dalla sua neonata Largo Entertainment, un progetto nato con ambizioni alte, se
non altissime.
La prima bozza di sceneggiatura è stata buttata giù dallo sfortunato Kevin Jarre, uno a cui nel 1993 i progetti a cui teneva venivano sfilati via dalle dita, in questo caso perché aveva si dice, esagerato con la violenza nel copione. La storia di quattro amici, in trasferta dei quartieri non proprio bene di Chicago, per assistere ad un match di Boxe e passare una serata tra maschietti, tra sport e sbevazzamenti, avrebbe dovuto vedere tra i protagonisti Tom Cruise e Christian Slater, ma entrambi troppo lanciati rifiutarono il ruolo di protagonista (storia vera).
Malgrado tutto, Gordon non aveva intenzione di puntare in
basso, sarebbe carino capire perché non abbia proposto il film a Walter Hill, ma
forse il re della collina era già impegnato, anche perché parliamoci chiaro, questo soggetto urla WALTER HILL
ad ogni fotogramma, tanto che il suo I trasgressori è un film molto simile, più riuscito e meno famoso, anche
perché passava in tv meno di “Cubra Libre”.
Forse anche per questo Gordon ha messo il film nelle mani di uno specialista come Hopkins, che in occasione del Cinepocalypse festival di Chicago, nel 2018 dove il suo film è stato proiettato per festeggiare i venticinque anni della sua uscita, il regista ha fatto affermazioni interessanti, dichiarando che Gordon ha chiesto di scrivere la sceneggiatura a nomi come Gary Cunningham e tenetevi forte, John Carpenter!
BOOM! La mente esplode a pensare come sarebbe stato il “Judgment
Night” scritto dal prediletto di questa Bara, purtroppo non esistono altre informazioni in merito, sarebbe carino
poterlo chiedere a Carpenter, ma i giornalisti stipendiati gli fanno sempre
le stesse domande, il più delle volte legate a come ha composto la colonna
sonora di Halloween, poi chiedetevi
perché Carpenter stufo di rispondere, prende tutti i giornalisti apertamente
per il culo eh?
Sta di fatto che alla fine “Judgment Night” lo ha scritto Lewis Colick, che pare fosse anche quello che ha suggerito il soggetto iniziale, oppure semplicemente Gordon si è stufato di mendicare grossi nomi e ha optato per il mestiere, in tutte le fasi di realizzazione del film, dalla regia al cast, posso dirlo? In ogni caso poteva andarci peggio. O meglio nella mia ottica, quella per cui Stephen Hopkins faceva filmoni che poi io scoprivo in televisione, visto che in sala questo film ha incassato solo dodici milioni di dollari, al netto di una spesa di ventuno milioni, però vi assicuro che ad ogni passaggio tv non me lo sono mai perso.
Frank Wyatt (Emilio Estevez) non esce da mesi, con la moglie
ha appena avuto una bambina e ha bisogno di una serata tra amici, è
interessante il fatto che anche la moglie faccia notare di avere le stesse
responsabilità genitoriali, ma in un film tutto dal punto di vista maschile, la
famiglia deve essere prima quella da cui scappare e poi quella dove si vuole
tornare, possibilmente vivi, visto che il messaggio finale del film potrebbe
essere: stai a casa che non hai più vent’anni.
Per fortuna nel mezzo, la trama è più divertente e ritmata del suo messaggio da vita dopo i trent’anni, gli amici di Frank si chiamano Mike (Cuba Gooding Jr.) e l’odioso Ray (Jeremy Piven) uno sul genere ufficio commerciale, di quelli che se ti sono amici tutto sommato ti va liscia, se te li ritrovi contro, vorresti solo spaccargli la faccia, cosa che nel film puntualmente accade e Piven è molto bravo ad interpretare questa faccia da schiaffi, che ha il merito di aver raggirato una concessionaria, per prendere in prestito un colossale camper, uno di quello inadatti per dimensioni ad ogni tipo di strada che non siano quelle gigantesche americane, carico di ogni genere di tecnologia disponibile, badate bene nell'anno 1993, quindi parliamo di grosso televisore (catodico), Nintendo con la pistolina, megafono incorporato, parabola per la tv via cavo e ferro 9mm nel cruscotto, perché comunque non si sa mai.
Il quarto componente della banda di festaioli è un
rimpiazzo, il fratellino di Frank chiamato all’ultimo minuto, ovvero John interpretato
da Stephen Dorff con il cappellino alla rovescia (simbolo di gioventù), ma i
nostri già piuttosto “benzinati” (tranne Frank, lui è un padre di famiglia),
finiscono quasi alle mani con un gentil uomo su un pick-up in coda per il
palazzetto, quando a Ray viene la grande idea: la so ioooooooo la scorciatoia.
Come Tom e Melanie ne Il falò della vanità, si taglia per i quartieri brutti per far prima, in quello che è un lasciato rimasto alla cultura dei popoli di lingua inglese, probabilmente da Tolkien a scendere, il monito di Bilbo Baggings a non abbandonare il sentiero, declinato in salsa film d’azione degli anni ’90, ma qui devo farlo, è inevitabile… Time Out Cassidy!
Il titolo originale “Judgment Night” qui da noi, in uno strambo Paese a forma di scarpa, viene spostato in ala, ridotto a coprire l’italica tradizione del sottotitolo. Solo qui da noi gli viene preferita un'invenzione, quel “Cuba libre” che evidentemente ha colpito molto l’immaginario dei nostri distributori, visto che di fatto è quello che sbevazzano i protagonisti a bordo, elevato non si sa perché a titolo ufficiale del film, come se fosse un dettaglio fondamentale della storia. Mi chiedo se mai uscisse oggi questo film (non potrebbe accadere) o se ne facessero un remake (ancora meno probabile), come si intitolerebbe? “Moscow mule – La notte del giudizio”? Forse no per via di un certo conflitto in corso, o per la concorrenza che farebbe all’altra notte del giudizio, anche se posso dirlo? Per me il film di Stephen Hopkins è la VERA notte del giudizio, più avvincente di tutta la popolare saga della purga di The Purge. Fine del Time Out.
![]() |
Guardate questa. Poi tornate lassù e guardate la locandina italiana con le sue frasi di lancio. Vi è venuta più voglia di ridere o di bere? |
Un ragazzo forse investito dal colossale camper, con addosso una
pistola e dei soldi sporchi di sangue, sulle sue piste la banda a cui li ha,
beh presi in prestito, o roba così, storie da gangster in cui i nostri (non
proprio) eroi finiscono in mezzo, quindi capite perché ho sempre voluto bene a
questo film, non era male trovarsi sulla televisione di casa una roba che
dentro aveva una punta di Distretto 13,
un parte di Un tranquillo weekend di paura, qualcosa di I guerrieri della notte mescolato a parecchio Predator 2, di sicuro meglio di un semplice Cuba Libre no?
Da "Predator 2" pesca sicuramente la colonna sonora, ci sono
passaggi che sono davvero identici, anche perché il compositore è lo stesso,
ovvero Alan Silvestri, che pare abbia ricevuto precise indicazioni in merito
dal suo regista, quello che funziona è il modo in cui le cose per i
protagonisti degenerano velocemente.
Prima si ritrovano alle prese con il cattivo di The Mask (Peter Greene), solo per scoprire che è solo uno scagnozzo del ben più cattivo Fallon (la faccia da schiaffi di Denis Leary), loro testimoni oculari scomodi dei regolamenti di conti tra gangster, sono nel posto sbagliato, al momento sbagliato senza nemmeno avere i trascorsi di un John McClane qualunque, la fuga è inevitabile e passa attraverso varie fasi.
Nascondersi, come nella riuscita scena dei vagoni del treno, dove i nostri vengono ripuliti da alcuni senza tetto, pronti a vendere il loro silenzio, ma non gratis. Una buona scena di tensione con i protagonisti nascosti nei vagoni e i cattivi fuori, ottima occasione per Denis Leary di sfoggiare quel suo sorriso da gran bastardo, che avrà sulla faccia per tutta la durata del film, fino all'inevitabile finale, quello per cui i cattivi (che chiamano il protagonista con il nome esteso, come da tradizione) devono morire cadendo nel vuoto e urlando (sempre la tradizione), con trionfo di “Frasi maschie” del tipo: «…E non chiamarmi Francis.»
![]() |
Si, questa l'avete vista identica in Scream VI, uguale uguale! |
Nel mezzo varie fasi, tutte scandite da una fuga dove Stephen Hopkins riesce a tenere il ritmo bello alto, e i personaggi in corsa evolvono, o mostrano semplicemente la loro vera natura. Ad esempio Ray il commerciale, piuttosto che affrontare l’attraversamento dei due palazzi in precario equilibrio su una scala, prova a giocarsela trattando, ma poi scopre di non chiamarsi “Gerda” e non è con le chiacchiere che uscirà da questa merda (cit.), per altro bisogna dire che “Cuba Libre” anticipa anche quel passaggio di The Raid in cui il cattivo prova a mettere gli inquilini del palazzo contro i nuovi arrivati, qui non partono le mazzate, ma dagli abitanti del palazzo spunta Galyn Görg, che ricorderete sicuramente per Robocop 2, giusto per ribadire che Gordon aveva i numeri di telefono in rubrica di tutti, ma proprio tutti i nomi e le facce giuste dei film con cui siamo venuti su.
Un'altra fase chiave della folle notte dei personaggi è il momento in cui toccano il fondo, non a caso nelle fogne, dove provano ad abbandonare la mentalità da cittadini passando al contrattacco. Ognuno di questi salti convince con una scena d’azione come il piccolo assedio nelle fognature, dove i protagonisti si coprono le spalle uno con l’altro e il personaggio di Cuba Gooding Jr. ha il suo momento di esaltazione, in cui crede di essersi trasformato in un super predatore. Come al solito Gooding Jr. passa sempre per quello troppo o troppo poco “Gangsta” a seconda del momento o del film.
Lo scontro finale diventa quasi un duello da Slasher, tra Emilio Estevez (a mani basse il migliore attore in campo) che capisce che se vuol tornare a casa, dovrà affrontare Fallon che come Michael Myers, non ha intenzione di mollare, il risultato sono 109 minuti che filano ancora via alla grande. Il messaggio finale è stantio, ma per lo meno il ritmo è sempre bello alto, si passa da una scena madre all’altra e se per il 1993 era un film da sala troppo piccolo, anche trent'anni dopo resta un ottimo film da vedersi in comodità sul divano di casa, anzi ancora molto meglio della media dei film da streaming che escono oggi.
Sarà anche vera la massima di John Huston, per cui palazzi,
puttane e registi diventano rispettabili con il tempo, però finisce sempre che
io questo film me lo rivedo sempre volentieri, quindi ci tenevo a festeggiare
il suo compleanno qui alla Bara. Anche perché da trent'anni, un altro elemento
legato al film mi accompagna, ovvero la sua notevole colonna sonora!
Già perché secondo me Gordon, non essendo riuscito ad
ammassare tutti i grandi nomi che sognava dentro il film, ha pensato di farlo
comunque attorno ad esso, infatti la colonna sonora del film è una bomba a mano
piena di tutti i più grandi nomi del rock e dell’Hip-Hop di quel periodo.
L’unico pezzo un po’ tranquillo, viene usato sui rassicuranti titoli di testa, si tratta di “Fallin” dei Teenage Fanclub insieme a De La Soul, poi si parte con una serie di mine anti uomo sonore come "Just Another Victim" (Helmet e House of Pain), oppure "Disorder" (Slayer e Ice-T), ma i nomi sono tanti e celebri, Sonic Youth, Cypress Hill, Mudhoney, Sir Mix-A-Lot, Therapy, persino i miei Pearl Jam (in un loro pezzo dimenticato) suonato insieme ai Cypress Hill, insomma in qualche modo Gordon è riuscito a rendere memorabile questo film, solo non al cinema, ma in cuffia e sul piccolo schermo.
Io no ho mai sentito parlare anche solo vagamente di questo film.
RispondiEliminaNon ho mai avuto mezza volta per sbaglio la notizia della sua colonna sonora mostruosa.
Conosco e apprezzo parecchio il regista ma ignoravo completamente l'avesse girato.
E tutto ciò per 30anni..
IO boh,
Mah
Penso sia uno di quei casi per cui il film, andava in onda con una certa costanza per quella manciata d’anni per cui se lo hai beccato lo ricordo, altrimenti nisba, visto che poi è scomparso dai radar. Però lo trovi comodo comodo su Prime Video ;-) Cheers
EliminaCosa mi hai tirato fuori!!! Quando lo davano in TV l'avrò visto almeno mezza dozzina di volte, divertendomi ogni volta. Se dici che è su Prime Video vedrò un po' com'è riguardarlo dopo decenni e con occhi "adulti"!
RispondiEliminaSapevo di poter sempre contare sul tuo buongusto ;-) Sta su Prime Video e secondo me è invecchiato più che decentemente, ma mi dirai tu. Cheers!
EliminaConta pure anche sul mio di buongusto, che questo Hopkins d'annata io ce l'ho da parte già da anni, così per rivedermelo non devo aspettare né improbabili repliche né le gentili concessioni di Prime Video ;-)
EliminaEri già nella lista dei buongustai ;-) Cheers
EliminaNon so perché, ma negli anni Novanta non avevo mai sentito citare questo film, e unendo la mia pressoché inesistente conoscenza alcolica si arriva all'incirca al 2000 (o giù di lì), quando su Tele+1 vedo spuntare questo titolo... e mi convinco che sia un film che racconta la lotta per l'indipendenza cubana! Giuro!
RispondiEliminaGià dalla prima scena risulta chiaro che non siamo a Cuba, però c'è Cuba... Gooding jr.! insomma, l'ho visto ignorando tutto ed è stata una splendida sorpresa, visto che non c'era un secondo di respiro fino alla fine. Davvero bello, però onestamente non ricordo di averlo mai incrociato in TV, forse però non conoscendolo non ci ho mai fatto caso.
Povero Hopkins, un ottimo regista penalizzato da bassi incassi e quindi con le gambe segate. I primi cinque minuti di "Predator 2" sono dinamite pura, Stephen avrebbe meritato molte più occasioni.
Secondo me è stato nei nostri palinsesti per una manciata di anni (o mesi), io ricordo che passava con una certa puntualità. Per il resto l'unica Cuba che si vede in questo film sta nei bicchieri o nel cast e si chiama Gooding jr. forse la nostra distribuzione voleva fare un'incitazione alla carriera dell'attore ;-) Cheers!
EliminaConfermo la sensazione di Lucius, visto che è un film del '93 e l'ho scoperto nei primi 2000 senza averne mai sentito parlare (se l'avessi incrociato sul palinsesto l'avrei certamente visto).
EliminaIo lo ricordo in prima serata e poi varie repliche, ma la memoria è l'intelligenza degli stupidi diceva uno molto intelligente, vediamo se qualcuno ha dati più affidabili tra Bariste e Baristi. Cheers!
EliminaVisto che sono uno dei baristi più "stupidi" ricordo sicuramente il trailer che era comparso nell'estate del '94. Poi onestamente non so nulla della distribuzione italiana. Sulla Rai l'ho visto intorno al 1998 / 99 e poi un'altra volta nel 2003, questo di sicuro perché in quel periodo uscivo con una che beveva sempre cuba libre e avevamo anche parlato di questo film...
EliminaGrazie per la dritta, anche alcolica Daniel-San ;-) Cheers
EliminaVisto un paio di volte in TV e sempre paragonato a Predator 2 per ambientazioni, ora comprendo perché... In particolare ricordavo il trailer, sicuramente uno dei rari casi in cui il trailer è inferiore alla resa dell'intera pellicola. Sicuramente mi piace per il cast azzeccato, nessuno dei protagonisti assomiglia a un super uomo, ma tutti si rivelano essere più tosti di quanto appaiono ... Certo che i bassifondi della città di MJ erano pericolosi negli anni '90! Oggi sono in trasferta, buon giobia
RispondiEliminaLo sono stati a lungo e per certi versi, lo sono ancora, sto pensando ad una delle mie strisce a fumetti preferite di sempre "The Boondocks", buon giovedì anche a te ;-) Cheers!
Eliminaquesto e' il film noleggiato con degli amici in una videoteca, passato su un vhs e visto a ruota continua. bei ricordi, a proposito la colonna sonora, una delle piu' fighe degli anni 90. dovrei rivederlo. buona giornata
RispondiEliminaUna vera bomba da spararsi in cuffia, buona giornata anche a te ;-) Cheers
EliminaCassidyyy, ma cosa hai tirato fuori!
RispondiEliminaCuba Libre fa parte di quella cerchia (non proprio ristretta eh) di film visti nelle mattine in cui si saltava la scuola e si affittava un film, o si vedeva qualcosa registrato la notte prima.
Tra un assedio e una fuga disperata, il film tiene ritmo e tensione, e non ci avevo pensato ma l'assedio nel palazzo è proprio un'anticipazione di The Raid.
Adoro che il film sia tutto in notturna, con una fotografia niente male, buio e sporco sporchissimo.
Unico rimpianto? Non aver avuto un Rutger Hauer al poso di Leary, che ti tira fuori gli schiaffi dalle mani proprio.
Il rischio poi sarebbe stato quello di finire a tifare tutti per Rutger Hauer ;-) Lo hai descritto bene, un gioiellino di quando i film li scoprivi in tv e ancora non lo sapevi che non erano abbastanza grande per il cinema, perché visti così, sembravano grandi davvero, questo andrebbe un po' riscoperto. Cheers!
EliminaMitico. Pensa che l'ho rivisto da poco e ci stavo lavorando anche io. I film belli non si dimenticano mai.
RispondiEliminaOh fantastico, non vedo l'ora di leggerti ;-) Cheers
EliminaVisto da ragazzino su Italia1 e mai più ritrovato. Dovei recuperarlo ;)
RispondiEliminaSta su Prime Video, bello comodo ;-) Cheers
EliminaA questo punto, film cult per film cult, farei una recensione anche di "The Principal" con James Belushi, per rimanere tra i film americani tamarri di quel periodo
RispondiEliminaVa bene quello che ho già scritto o ne scrivo un altro? ;-) Cheers
Elimina