martedì 28 marzo 2023

Agent Elvis - Stagione 1 (2023): il suo nome è Presley, Elvis Presley


Il mito di Elvis è talmente radicato nella cultura popolare da tornare puntualmente, lo so che avete ancora negli occhi la recente versione di Baz Luhrmann, ma Netflix ha puntato parecchio su questa nuova serie d’animazione che anche solo per nomi coinvolti e diritti della SIAE, deve essergli costata due spicci.

Alla faccia del povero John Carpenter (citato di sponda nell’episodio 1x03) che il suo film con Kurt Russell (che compare nell’episodio 1x09!) ha dovuto girarselo senza le canzoni del Re nella colonna sonora, anche una sola sarebbe costata più di tutto il budget disponibile (storia vera).

“Agent Elvis” è una rivisitazione “di genere” sul mito del Re del Rock, se Joe R. Lansdale e Don Coscarelli ne avevano firmato una bellissima rilettura horror, con un grande Bruce Campbell, questa volta Elvis diventa una sorta di James Bond, strizzando più volte l’occhio alle ambizioni da agente, con esperienza di arti marziali ricevuta in Germania sotto le armi, pescando a piena mani dalla realtà. Infatti uno degli episodi più divertenti della stagione (1x05 - Maximum density) si basa tutto sul vero incontro avvenuto alla Casa Bianca tra Elvis e il presidente Nixon, che aveva già solleticato Hollywood in passato.

Elvis for president (e la sua allegra banda come segretari di stato)

I nomi dei creatori della serie riassumono davvero tutta l’operazione: John Eddie viene supportato da Mike Arnold, il papà di “Archer”, serie di cui questa versione Netflix sembra l’aggiornamento però con Elvis nel ruolo di protagonista. Ma è il terzo nome quello più interessante, perché Priscilla Presley non solo doppia beh, Priscilla Presley nella serie, fa da madrina a tutta l’operazione che ammettiamolo, è gustosa.

Mi sembra che le parole fossero: for I can't help falling in love with you (se volete potete commuovervi)

Non occorre essere degli Elvis-maniaci per godersela, perché l’animazione della Sony Animation è molto ben fatta, il design dei personaggi accattivante e le citazioni post-moderne non mancano, però più conoscete della vita del Re, più potrete godervi i dettagli e il modo in cui sono stati utilizzati, come ad esempio la scimmia Scatter, che era il vero scimpanzé del Re, qui ritratto come violento, tossico e sessodipendente, insomma non tanto lontano dal vero Scatter (storia vera).

Elvis lo scimmiologo e Scatter uno di noi!

Il primo episodio (1x01 - Full tilt) sembra il sogno bagnato di uno che Elvis-maniaco lo è davvero ovvero Quentin Tarantino, visto che il cattivo con cui Elvis deve vedersela è proprio Charles Manson, sostenuto dai suoi adepti dello Spahn ranch, visto che il Re del Rock viene presto arruolato tra le fila della TCB, agenzia segreta impegnata a combattere il male, una sorta di novello S.H.I.E.L.D. con a capo il Comandante (doppiato da Don Cheadle) e supportato dalla facente funzione di Vedova Nera in tuta di pelle CeCe Ryder, un agente super sexy dalla parlata a mitraglietta doppiata in originale da Kaitlin Olson.

Non piangere davanti ai messicani (cit.)

Anche se la trovata migliore è stata quella di affidare la voce del Re all’accento del sud di Matthew McConaughey, certo la mia scelta del cuore sarebbe stata Nicolas Cage, ma il buon McCoso negli anni è diventato uno di quei nomi affidabili e qui è davvero nel suo a prestare la voce ad un personaggio che funziona alla grande in versione agente segreto, anche perché le dinamiche con i personaggi di contorno filano.

Il suo compare tuttofare, Bobby Ray è uno di quelli che negli stati uniti chiamerebbero “White trash”, che parla con la voce di Johnny Knoxville e serve ad alzare parecchie battute al protagonista. Allo stesso modo CeCe con il suo approccio sbarazzino è il perfetto contro altare per Elvis, qui decisamente edulcorato ma nemmeno troppo quando si parla del suo lato più conservatore, infatti è uno spasso sentire McConaughey pronunciare battute come: «Se avessi voluto unirmi ad un branco di hippie di merda avrei chiamato Dennis Hopper»

Netflix? Voglio una serie con CeCe e Connie di Big Mouth, fammi contento su!
Trattandosi di una rilettura in chiave Bondiana del mito di Elvis, non può mancare il Q della situazione, il genio in grado di costruire ogni genere di attrezzatura tecnologica, il ruolo lo ricopre l’industriale Howard Hughes (Jason Mantzoukas) già abbondantemente perso nelle sue ossessioni, quindi perfetto “Mad Doctor” in questa serie piena di spie Comuniste ammazzate male, parolacce, sangue e citazioni alla cultura pop da perderci la testa, sia per numero che per trovate.

Nel folle terzo episodio (Cocaine Tuesdays) il regista di uno dei filmetti di serie B in cui recitava Elvis è doppiato da Baz Luhrmann (segni di continuità) e siccome l’allunaggio del 1969 fa da sfondo alla vicenda, nella storia trovano spazio oltre alle musiche di David Bowie anche tutte le teorie complottistiche legate ad un altro regista, uno piuttosto famosino, mettiamola così.

Ground control to Major Tom King Elvis

Nella spassosa quarta puntata (Total mind f*ck) trovano spazio i Grateful dead e le loro numerose Groupie ma anche un’apparizione di George Lucas, mentre nel sesto episodio ambientato in Vietnam (Pookie-Bear), si affronta oltre al conflitto con inevitabili citazioni ad “Apocalypse Now” (1979) anche la faida aperta tra Elvis e l’odioso cantante Robert Goulet (doppiato da Ed Helms) e le origini delle turbe materne di CeCe, che avreste anche voi se vostra madre fosse in aperta competizione con voi e fosse fatta a forma di Roxanne Ryder (Christina Hendricks), il personaggio della serie che somiglia più alla sua doppiatrice. Priscilla Presley non la conto nemmeno, lei fa una gara solitaria da questo punto di vista.

Non è impossibile indovinare chi di questi sia il personaggio doppiato da Christina Hendricks.

L’episodio migliore però resta l’ottavo (Head-Soup) una follia lisergica che inizia con Timothy Leary (Chris Elliott) santone necessario a svelare i continui flashback che perseguitano Elvis fin dall’inizio della serie, per una puntata in cui completamente a caso, trova spazio il capitano Kirk e un Paul McCartney doppiato da Simon Pegg. Ribadisco, solo di voci famose questa serie deve essere costata come la villa di Elvis a Graceland!
 
Difetti? L’ultimo episodio si conclude con un cliffhanger anche bello grosso, quindi spero venga rinnovata per non restare a mia volta “appeso”, anche se ora che ci penso è anche un po’ un modo per giustificare come mai Elvis aprisse i suoi concerti con la celebre Così parlò Zarathustra di Strauss, quando vedrete la scena vi sarà chiaro. Detto questo guardatela in lingua originale, Netflix ha speso un sacco di soldi per voi quindi vederla doppiata sarebbe uno smacco, anche in un panorama dove le serie d’animazione rivolte ad un pubblico adulto non mancano, questa per lo meno ridà un po’ di valore ai disegni grazie ad un'animazione curata, non siamo ancora all’arte pura e le meraviglie firmate da Genndy Tartakovsky, ma per una volta si è curato anche l’aspetto generale e non solo il quantitativo di sangue e parolacce.
 
Insomma io il mio lavoro l’ho fatto, l’avanscoperta è un piacere se la serie è così divertente, quindi mi congedo, datemi la seconda stagione e nessuno si farà del male.

Elvis Cassidy has left the building.

12 commenti:

  1. Ho iniziato a vederla con il piccoletto ma ho capito (quasi) subito che era un pò troppo troppa per lui ... Quindi seguirò il tuo consiglio e me la gusterò in solitaria come Soldini e in lingua originale.
    Piccola nota (auto)biografica a parte, sarà che da bambino vedevo con la nonna tutte le pellicole di Elvis, quindi ho avuto l'imprinting giusto, ma ho poi sviluppato una passione per tutti i film sul Re. Quello del Maestro, poi, mi piace un sacco! Buon martes e hail to the king!

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    1. Per il pupo, come titolo ideale per essere iniziati al Re, vai con "Lilo & Stitch" tutta la vita. Questa è animazione si, ma per bimbi grandi ;-) Cheers

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  2. Bella l'idea e belli i disegni, però sarà davvero difficile trovare spazio nel mio cuore dopo Bubba Ho-Tep :-P

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    1. Per un semplice motivo, la sacra trilogia Campbell-Lansdale-Coscarelli è oggettivamente imbattibile ;-) Cheers

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  3. Devo vederla assolutamente questa!!! Mi hai fatto tornare in mente anche Lancillotto 008, pensa te.

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    1. In effetti Scatter potrebbe essere la versione trucida di Lancillotto 008 ;-) Cheers

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  4. Avevo bisogno di nuovi cartoni da guardare a pranzo 🥳🤩

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    1. La Bara Volante, allietiamo le vostre pause pranza del 1815 (più o meno) ;-) Cheers

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  5. Non ci davo due spicci e invece sei riuscito a vendermela.
    Non sono una Elvis-maniaca e apprezzo poco lo stile di animazione alla Archer, ma vista la leggerezza, perchè no?

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    1. Si guarda al volo perché sono una manciata di episodi, però merita, se Netflix puntasse più su questo tipo di qualità che sulla quantità sarebbe meglio. Cheers!

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  6. Sembra davvero interessante questa versione animata di Elvis the Pelvis... riguardo al personaggio doppiato da Christina Hendricks lassù, così a occhio non mi sembra essere né quello a sinistra, né quello al centro ;-)

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    1. Non è impossibile riconoscerla, mettiamola così ;-) Cheers

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