mercoledì 1 febbraio 2023

There's something wrong with the children (2023): perché nessuno pensa alle coppie senza bambini!


Si è appena concluso un gennaio stranamente non avido di titoli horror, grazie anche ad un’altra produzione Blumhouse. Uscito pochi giorni fa negli Stati Uniti su MGM+ e qui da noi su Campacavallo+, anche se con la casa di produzione di Giasone Blum di mezzo, magari qualche possibilità di vederlo la corriamo.

[Cassidy inspira forte] There's Something Wrong with the Children [Cassidy espira forte] è stato scritto da T.J. Cimfel e David White, quelli di Intruders, due autori che sembrano molto portati a raccontare personaggi femminili senza cadere nei clichè, soprattutto grazie alla regia di Roxanne Benjamin, che abbiamo già visto spiccare in un paio di antologici come Southbound e XX.

La trama di “There's something wrong with the children” (da qui in poi TSWWTC) inizia bene, anche perché si parte sulla note di More dei Sister of mercy, che poi è quello che potrebbero volere dalla vita anche Margaret (Alisha Wainwright) e Ben (Zach Gilford), coppia senza figli che vive benissimo, libera di poter gironzolare, festeggiare e viaggiare. A differenza dell’amica di Margaret, perché Ellie (Amanda Crew) quando ha sposato Thomas (Carlos Santos) ha deciso di mettere su famiglia, con l’arrivo di Lucy (Briella Guiza) e Spencer (David Mattle), che ve lo dico subito, sono i “children” con “something wrong” del titolo, così siamo tutti sulla stessa Bara.

«No, io sono la regista, tu bambino sinistro devi andare a maltrattare il protagonista»

Fine settimana tutti insieme, tempesta in arrivo nottetempo e titolo del film sparato a caratteri cubitali, una bella scrittona verde e dopo i Sister of mercy si parte. Il pomeriggio successivo lo si passa tutti insieme ad esplorare il bosco circostante, fino alle rovine di quello che sembra un vecchio fortino o forse l’ingresso di una miniera, che al suo interno ospita un fosso profondo che tende ad attirare magneticamente tutti quanti, in particolare i bambini. Se volete uno di quegli horror dove l’elemento sovrannaturale è spiegato per filo e per segno, sappiate che TSWWTC non fa parte di questa categoria, diciamo che più che altro serve a mettere in moto gli elementi di tensione e il METAFORONE alla base della storia.

«Bello profondo questo MacGuffin»

Ellie e Thomas, in quando genitori di due bambini, come dire, ecco, non hanno tempo per loro (leggete tra le righe), quindi Margaret propone di tenere i bambini da loro, per lasciare i genitori liberi di vabbè, avete capito. Sta di fatto che a Ben tocca il lavoro sporco, visto che i bimbi notte tempo scompaiono, la mattina dopo non si trovano e malgrado Ben li abbia visti gettarsi volontariamente nel misterioso fosso (per altro con reazione piuttosto realistica recitata da Zach Gilford, bravo), poco dopo i due bambini tornano, come se nulla fosse.

«Tu saresti Cappuccetto Rosso?», «In realtà mi identifico di più con il lupo»

Ben sarebbe anche disposto a far finta di nulla, ma probabilmente ha visto Cimitero vivente e vuole assicurarsi che davvero i bambini stiano bene, anche se “il luogo che luccica” (espressione Kinghiana se ne esiste una) pare averli cambiato. Infatti Lucy e Spencer si divertono a tormentare Ben con comportamenti sinistri, spaventosi, se non proprio minacciosi, ovviamente quanto gli altri adulti non guardano. Anche perché Ben con il suo passato di crolli emotivi, non rappresenta proprio il testimone più affidabile, anche se solo lui e noi spettatori, sappiamo che il titolo del film è lungo ma azzeccato.

TSWWTC rientra nel filone bambini orribili e demoniaci, che puntualmente il genere Horror ripesca, ma qui con una variante molto interessante. Ad un certo punto il clima di paranoia esplode in un litigata tra coppie, in cui la differenza di stili di vita viene gettato reciprocamente in faccia, per avere la meglio nella discussione, ed è qui che il film trova una sua specifica direzione.

Bambini che non pensano agli adulti (signora Lovejoy in crisi)

Quanti film americani avete visto ruotare intorno al tema dell’importanza della famiglia? Quasi tutti, Toretto compresi. L’unica opera che era riuscita a creare interesse attorno a coppie felicissime di vivere senza figli era stata House of cards, prima che quella serie finisse giù lungo lo scarico. Cresci, ti fidanzi, poi ti devi sposare e il passo successivo? Dare qualche nipotino a ‘sti nonni che non aspettano altro, oppure prrrr! Passi la vita a sentirti le tue, perché non stai seguendo le tappe canoniche.

TSWWTC non solo riesce a smarcarsi dall’ossessione dei film sulla famiglia, ma lavora su quel tipo di inquietudine, a suo modo un riuscito metaforone sulla volontà di non omologarsi, proprio per questo l’ultima scena del film, risulta satiricamente cattivella, non vi dirò nulla per non rovinarvi la visione.
Roxanne Benjamin è piuttosto brava a passare da questo spunto iniziale quasi Kinghiano, ad un clima di paranoia in cui i bambini sono la minaccia e tu che provi a dirlo, passi anche per stronzo perché non stai pensando ai bambini.

Non essere madre non è affatto stressante, no no.

Nell’ultimo atto la trama sale di colpi, il risultato è un film che non perde tempo a spiegare l’elemento sovrannaturale, ma che risulta anche più sfaccettato del semplice horror con bambini maligni, non so se può essere proprio un titolo per tutti i palati, però come dito medio sventolato in faccia ad un certo tipo di conformismo, TSWWTC direi che fa proprio bene la sua cosa. Se l’horror è il genere più indicato per parlare delle ansie sociali, la Blumhouse è riuscita a piazzare un titolo che potrebbe anche piacere alle coppie senza figli, Giasone ha un horror per tutti!

12 commenti:

  1. Allora mettiamo in chiaro bene una cosa e fammi rispolverare Zia Petunia per dirlo:
    "Lo vediamo sempre, nell'allevamento dei cani: le storture del padre le eredità il figlio, se c'é qualcosa che non va nella madre, c'é qualcosa che non va nel cucciolo!"
    Ed é sacrosanto.Non ci può essere nulla di terribile in un Homo Sapiens nel fulgore delle sue capacità cognitive, solo genitori di merda.
    Ho recuperato poco tempo fa una miniserie dalla produzione e dal nome buffissimi con lo stesso tema di gente che esce, sparisce e poi torna non tanto se stessa.E anche Lí c'era il bambino inquietante e il tema della genitorialità/disagio.
    Quindi grazie,ma ho già dato.


    (E proprio in tutti i sensi, visto che sono un po' un "eroe dei due mondi" della situazione ;)

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    1. Si, ma la Blumhouse a memoria, non si era ancora lanciata sul tema, siccome Giasone ha un horror per tutti, dovevano compensare la lacuna ;-) Cheers

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  2. Ti dirò, me l'hai venduto abbastanza! Se riesce a mettere in scena anche solo un po' del rapporto occasionalmente passivo/aggressivo che intercorre tra amici_con_prole e amici_non_figliati (e che va dal 'me lo tieni vero, che tanto tu non c'hai un &&& da fare?' a 'no, tuo figlio/a non è AFFATTO, fastidioso, sono solo quelli degli altri...) allora c'è materia per un sacco di film dell'orrore ...

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    1. Penso proprio la stessa cosa, il materiale non manca e il film la questione la affronta. Ora se Giasone, che so essere lettore della Bara, volesse pensare a farlo uscire anche nei nostri cinema, io il mio l'avrei fatto, ma tanto Giasone ha il braccio di legno, non mi paga la promozione ;-) Cheers

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  3. Essendo passato da più di sette anni dall'altra parte della barricata, posso permettermi di capire abbastanza bene le dinamiche che intercorrono tra senza e con (figli) e le possibili fonti di attrito tra due mondi opposti. Detto ciò, frequentando purtroppo una classe dove i genitori dei compagni di mio figlio sono delle emerite (aggiungete pure a piacere qualsiasi aggettivo che rientri nella sfera della pupù), devo rilevare come anche i figli siano lo specchio di chi li cresce, per quanto magari l'ambiente scolastico possa stemperare qualcosa, merito anche degli insegnanti...
    In ogni caso questa pellicola mi sembra interessante proprio per fare luce su due concezioni differenti, senza esprimersi nel giudicarle, essendo giustamente entrambe con i propri lati positivi e negativi. Personalmente per quanto mi riguarda, non tornerei indietro, dopo essere diventato papà. Certo è impegnativo, a volte si sclera di brutto, però la vita di prima non è più praticabile senza il piccoletto.

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    1. A questo punto voglio un horror Blumhouse sul vero orrore: la chat su WhatsApp dei genitori! ;-) Cheers

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    2. Non so se saresti pronto per affrontare un tale orrore! La demenza è potente in quelle persone! Però potrebbero essere tranquillamente della "carne da macello" per un buon slasher ad ambientazione scolastica.

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    3. Materia da Slasher e follia a livelli Lovecraft ;-) Cheers

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  4. Ho il fiatone a stare appresso ai nuovi titoli di Giasone, roba che Roger Corman al confronto pare un regista pigro :-D
    Comunque se ci riesco di solito me li vedo tutti, Blum riesce ancora ogni tanto a tirar fuori una perla e quindi mi gusterò anche questo. Grazie della dritta ;-)

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    1. Alcuni sono proprio piatti, ma di norma si guardano di gusto, questo un'occhiata se la merita ;-) Cheers

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  5. Ah, e così alla fine pure Jason Blum si è messo a pensare ai bambini! Anche se il suo non sembra proprio essere un classico film per famiglie disneyane... ;-)

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