sabato 4 febbraio 2023

Something in the dirt (2022): la casa di foglie di Benson e Moorhead


Vi ricordate cosa dicevamo di Justin Benson e Aaron Moorhead, in amicizia Giustino e Aronne, subito dopo aver visto Synchronic?

Stavamo par lasciarli al caldo abbraccio del piccolo schermo, prima con Archive 81, mai confermata per una seconda stagione e poi con la disastrosa Moon Knight, che è tale non per colpa dei nostri due compari. Si diceva che per loro stava comunque per cambiare qualcosa nella loro carriera, nati nell’Indie che più Indie, solo Harrison Ford, i due a fine 2022 cosa hanno fatto? Un nuovo film. Con due personaggi, interpretati per altro sempre da loro due (come in The Endless) chiusi in un appartamento. A questo punto credo che Benson e Moorhead non cambieranno mai, il che è bellissimo.

Siccome quello che Lucius chiama MACC, il Motore ad Alta Coincidenza Cinematografica è sempre in movimento, io poco prima di iniziare a vedere la loro ultima fatica, “Something in the dirt” ho iniziato a leggere “Casa di foglie“ di Mark Z. Danielewski che non ho ancora finito, ma ha un inizio davvero molto simile al film di Giustino e Aronne.

Bentornati su questa Bara ragazzi.

Anche qui un personaggio, non un tatuatore come nel libro ma con dei tatuaggi, ovvero Levi (Justin Benson) cerca un appartamento in cui vivere e su consiglio ne trova uno, dove si mettono in moto strani eventi come il motore di Lucius. Il nuovo coinquilino è John (Aaron Moorhead), che si arrangia dopo essere stato mollato dal marito, anche se il suo sogno era fare l’insegnante di matematica, insomma due opposti che non si attraggono ma stringono subito amicizia. Ancora di più quando il solito posacenere che compare spesso nei film della coppia, cominci a svolazzare al centro della stanza.

Fantasmi? Alieni? Possessioni demoniache? L’unico modo per i due è indagare, alla loro maniera, con calcoli matematici e un documentario, per testimoniare gli strani eventi e provare a spiegarli. Se in “Casa di foglie” in quanto romanzo, l’autore utilizzava lo scritto ritrovato di Zampanò per fare… non so cosa, non ho finito di leggere il libro (niente rivelazioni grazie!), Benson e Moorhead utilizzano qualcosa di visivo come un documentario.

Anche se è uno piuttosto travagliato, visto che i due cambiano collaboratori in corso d’opera, pensano di aggiungere momenti con effetti speciali non per mascherare, ma per enfatizzare e far arrivare meglio al pubblico il loro racconto. Il tutto mentre cercano prove che forse nemmeno esistono, perdendosi tra un complotto e l’altro, anche i più assurdi e grotteschi (come molti complotti), in un atmosfera che ricorda Lovecraft solo perché i due registi hanno dei trascorsi e la discesa nella follia dei personaggi, sanno sempre come raccontarla.

Sembrano due che cucinano metanfetamina, invece sono sia i protagonisti che i registi.

Ecco, il succo è questo, saper raccontare. Cosa esattamente non lo so, perché “Something in the dirt” è un film con dentro di tutto, pur essendo basato sul niente. Lo guardi per capire dove quei due vogliano andare a parare e ti rendi conto che forse il film era davvero, due che non si conoscono ma diventano amici, dentro un appartamento, usando la scusa di un posacenere volante come pretesto.
 
Levi e John non hanno nulla in comune, tanto sciatto è uno quando preciso l’altro, nei momenti di tensioni si urlano anche in faccia i loro insuccessi nella vita, ma è una litigata tra amici passeggera, perché Benson e Moorhead in tutti i loro film, riescono anche a parlare di amicizia maschile, in un modo tutto loro. Levi e John sono due che non hanno nulla e insieme, trovano un motivo per andare avanti, forse anche uno qualunque, ma uniti da un legame che è chiaro e funzionale per loro. Insomma ci vanno due palle (artisticamente parlando) che fumano per raccontare un film che parla dei massimi sistemi del niente, in un modo così sentito e a suo modo anche coinvolgente, sempre a patto di stare al gioco.

Who you gonna call? Giustino e Aronne!
 
La dedica finale, alla bellezza di fare film con amici, forse ci regala anche due coordinate per capire meglio “Something in the dirt”, che potrebbe essere una storia sui lavori mai completati, su due artisti che potevano fare il salto nel “mainstream” (perdonate l’anglicismo) e che invece sono ancora qui, non che questo sia per forza un male, anzi, perché credo che riuscire a fare un horror che non è un horror (forse è più un film di fantascienza?) che riesce a mettere in scena quanto possano essere complicati i rapporti umani, partendo da un posacenere fluttuante, ci vuole del talento.
 
Non so a chi potrei consigliarlo un film così, sicuramente a chi apprezza il cinema di Benson e Moorhead, che hanno trovato il modo di sfornare un titolo ancora più microscopico, ennesima variazione sul tema due amici in una stanza, riuscendo a parlare di tematiche ancora più vaste, che spaziano in ogni direzione per abbracciare tutto o forse niente. Bah, magari quando avrò finito “Casa di foglie” mi sarà tutto più chiaro, o forse ancora meno. L’unica certezza e che Giustino e Aronne sono ancora qui e spero ci restino a lungo, specialmente se riescono a sfornare altri film che in teoria dovrei odiare, e invece mi incollano allo schermo.

16 commenti:

  1. MA BROOOH! *_*

    Ma quanto T.V.T.B.?!?!

    Ma quindi poi lo facciamo il clebbino del libro? Dio non posso crederci che finalmente potrò parlarne con qualcuno che NE SA di entrambe le cose che servono per leggerlo :D
    .hai percaso beccato la mia chat con Nanni dei 400 a riguardo?

    GRAZIE .GRAZIE.GRAZIE <3

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    1. Lo stai leggendo anche tu? Vabbè ma è proprio il MACC di Lucius in azione allora ;-) No, dove vi siete scritti sul faccialibro? Figurati, grazie a te. Cheers!

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    2. L'abbiamo letto appena uscito nella riedizione completa in italiano qualche annetto fa.Ma proprio sotto alla rece di Cobretti di questo filmetto, dicevo appunto la stessa identica cosa.

      Non hanno potuto, per altro usare anche "la stanza dalla metratura ipossibile" del libro,perché se l'erano già arrubbata per un horror in uscita

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    3. https://www.i400calci.com/2022/12/something-in-the-dirt-e-la-porta-che-non-si-chiude/

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    4. Sono all’inizio perché era tra i libri da leggere nel 2022, slittati al 2023, causa troppa roba da leggere. Però lo spunto di partenza è il medesimo, solo che un personaggio non è tatuatore ma tatuato. La stanza dalla metratura impossibile era in Ve ne dovevate andare con Gavino Pancetta. Cheers!

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    5. Ah ne hanno scritto? Me lo sono perso. Bene, me lo leggerò tra stasera e domani, così mi leggo anche il vostro scambio, grazie ;-) Cheers

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    6. La stanza era in Barbarians che usciva a ridosso di questo.

      Bòn..me lo risparo (il libro) cosí c'è l'ho fresco quando vuoi farci due chiacchere..é un frullatone di roba cinematografica e lettariaria di gran simpatia.
      Sett.prox l'avrò abbondantemente terminato.

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    7. Si, in effetti era anche in "Barbarians" oltre che a quello con Kevin Bacon. Ti farò sapere quando lo avrò finito ;-) Cheers

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  2. Il MACC è sempre attivo, non si scappa, e sta già lavorando per coincidenze che ancora dobbiamo scoprire :-P

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    1. Dovresti brevettarlo, perché diventerà presto un'espressione di uso comune ;-) Cheers

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  3. Mi sa che quando avrai finito Casa di Foglie ti sarà tutto più...confuso. Per me è stata una delle letture più affascinanti degli ultimi 10 anni, fatta con un gruppo di pazzi scatenati a chiederci che cavolo stessimo leggendo finché abbiamo deciso di leggere senza sforzarci di capire proprio tutto. E lì è cominciato il bello

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    1. Ti farò sapere, per ora mi sta piacendo ;-) Cheers

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  4. Benson e Moorhead suggeriscono molto e mostrano poco ma, in generale, direi che lo sanno fare bene (e qui mi aspetto di veder succedere lo stesso) ;-)

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  5. Mi ero sfuggito questo film della premiata coppia che mi hai fatto conoscere, mi era sfuggito questo post ma leggo "Casa di Foglie" e mi ci butterei subito.
    Spero il film sia leggermente meno strano del romanzo, che resta una lettura complicata, che mi ha regalato tante soddisfazioni.

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    1. Procedo piano nella lettura, ma procedo, mi sta piacendo, come penso ti potrebbe piacere l'ultima fatica di Giustino e Aronne ;-) Cheers

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