giovedì 26 gennaio 2023

Scott Pilgrim vs. the World (2010): tratto da un fumetto (ma fumettistico per davvero)

Me lo avete chiesto più volte ed è senza ombra di dubbio una domanda lecita: perché non ho mai scritto niente su "Scott Pilgrim vs. the World"?

Ho un’intera sezione dedicata a Edgar Wright e un buco all’altezza di questo film, tanto che potrebbe sembrare che io abbia chissà cosa contro il povero Scott, quando invece ho sempre apprezzato molto questo gioiellino, che a distanza di più di dieci anni dalla sua uscita, mi sembra ancora un titolo molto amato o molto bistrattato, senza troppe vie di mezzo, di recente poi mi sono imbattuto in un titolo che me lo ha ricordato molto, quindi eccoci qui a colmare questa lacuna.

Anche perché ve lo dico fuori dai denti, io ho sempre avuto un debole per “Scott Pilgrim vs. the World” fin da quando lo vidi a Lucca Comics in anteprima, ai tempi in cui ancora mi sforzavo di far finta di aver voglia di affrontare l’umanità per avvistare uno o due fumetti, in mezzo ad un fiume di cosplayer. Anteprima per altro organizzata a modino, dovevi rispondere a una domanda sul fumetto per accedervi, come Scott quando entra nel Chaos Theater la mia reazione è stata: «Non ho letto il fumetto ma vedrò il film, dammi il biglietto», «Ok risposta giusta» (storia vera).

Io che supero le invalicabili difese dell'organizzazione di Lucca Comics.

Il film venne proiettato in lingua originale (meglio, perché Michael Cera doppiato ha una voce che la fa sembrare ancora più scemo) ma senza sottotitoli, risultato? In una sala piena, sulle battute e i giochi di parole ridevamo in sette, mentre sulle gag visive e le trovate quasi slapstick del film ridevano tutti (storia vera, secondo estratto), il che potrebbe essere il modo migliore per riassumere alcune qualità di questo film.

Quando il regista ha più l'aria da Rockstar del protagonista.

Ma un minimo di contesto produttivo ora ve lo beccate, volenti e nolenti, perché parliamo del primo film lontano da Albione di quel genietto di Edgar Wright, a tutti gli effetti un “cine-comics”, uno di quelli che non viene citato mai, perché il materiale originale è un pelo diverso dal vostro fumetto americano medio. Bryan Lee O'Malley ufficialmente è un fumettista e musicista canadese, anche se un po’ di oriente nel suo DNA e nel suo stile sta lì in bella vista. Mettendo in chiaro i suoi gusti musicali Indie/fighettini, ha pescato il nome del suo protagonista da un brano dei Plumtree, per altro omaggiati nel film dalle magliette di Michael Cera. Il fumetto diventato di culto che negli Stati Uniti è stato ribattezzato un “American Manga”, perché se gli Yankee non appiccicano un’etichetta su tutto, poi non dormono la notte, che poi è l’esatto contrario di quello che fanno gli orientali alle prese con un racconto immaginario.

Le tavole originali di O'Malley, per un raffronto diretto.

Noi occidentali dobbiamo razionalizzare tutto, un’ossessione, prendiamo ad esempio un film riuscito come gli Uomini-Pareggio di Bryan Singer: via le tutine colorate, dentro un tocco di fantascienza per giustificare i super poteri, sotto con gli attori shakespeariani per guadagnarsi credibilità. I giapponesi? Pensate a Takashi Miike quando adatta un manga come Ichi the killer, gente che entra ed esce volando (cit.), combattimenti, morti esplosive con sangue sparato in ogni dove, mi rendo conto che il “target” di riferimento dei due esempi sia molto diverso, ma uso un’iperbole per ricordare quando la grande pozzanghera nota come oceano Pacifico a volte possa essere davvero immensa, ma forse avrei fatto prima a citarvi “Yattaman” (2009) sempre di Miike e chiuderla qui.

«Ciao ti piacciono i fumet...», «Sparisci Nerd»

La Universal acquista i diritti del fumetto, fa scrivere il copione allo sceneggiatore di fiducia di Tarantino, ovvero Michael Bacall e poi ha l’intuizione giusta, assumere Edgar Wright al suo primo film americano, con tante giovanotte e giovanotti nel cast e senza parolacce. Infatti trovo sempre divertenti le censure sulle labbra della sboccacciata Julie, la super eroina dei film Indie, Aubrey Plaza.

«Non voglio sentire parlare di quello $€%#&@€ di Cassidy!»

Wright riscrive la sceneggiatura, la Universal prende tempo e questo rimanda l’uscita di "Ant-Man" su cui il regista inglese stava già lavorando. Sapete com’è finita, la Marvel non l’ha presa benissimo e ha deciso di poter fare a meno di Wright e da allora, forse anche dei registi/autori, decidendo per sempre del contenuto, sempre meno fumettistico e più fatto con lo stampino dei “cinecomics” contemporanei. Ecco perché “Scott Pilgrim vs. the World” è ancora oggi un ottimo esempio di film tratto da fumetto, ma fumettistico per davvero, il nemico naturale di tutti quei cagacaz… ehm, appassionati che spaccano il cazz… ehm, sottolineato dettagli come il numero non adeguato di iene nei film di Harley Quinn.

Il fumetto originale non era a coloriiiii!!1! Errore! Buco di sceneggiaturaaaaaa!!!

Edgar Wright parte subito a tavoletta mettendo in chiaro i suoi intenti, persino il logo della Universal è pieno di pixel e ha la musichetta “mono” come se avessimo appena iniziato una partita con il Nintendo oppure l’Atari. Da qui in poi ci introduce i personaggi come faceva O'Malley, con nome ed età del personaggio in sovraimpressione. Quindi ecco Scott Pilgrim (Michael Cera) e la sua fidanzatina liceale Knives Chau (Ellen Wong) ma soprattutto un inizio che utilizza il fumetto quasi come storyboard: la scena del muro di suono generato dai Sex Bob-omb quando si presentano durante le prove è letteralmente identica, con la stanza che si allunga all’infinito e la colonna sonora, che vi resterà in testa un mese dopo aver visto il film, anzi a me anche di più, ogni tanto mi canticchio da solo pezzi come Threshold (storia vera).

We are 'Sex Bob-omb, one, two, three, four!

I primi famigerati cinque minuti di un film, quelli che ne determinano l’andamento e che Wright utilizza per urlare al pubblico che la volontà di razionalizzare tutto è stata lasciata fuori dalla porta. Anche se bisogna dirlo, lo fa in maniera ideale per non traumatizzare gli spettatori, la prima mezz’ora di “Scott Pilgrim vs. the World” sembra una sorta di “Juno” (2007) senza il rompimento di maroni e le fighetterie da Sundance, malgrado il protagonista maschile in comune.

La trama romanticona prevede l’arrivo della bella americana Ramona Flowers, che si prende il cuore del protagonista anche perché è fatta a forma di Mary Elizabeth Winstead, che cambia colore di capelli tre volte nel corso del film ma è talmente “hot” da sciogliere la neve quando pattina con i rollerblade, letteralmente. Perdonatemi l’anglicismo ma è uno dei giochi di parole del film che non rende al meglio tradotto, citofonare presenti in sala a Lucca per conferma.

Come rendere invisibile il protagonista titolare del film: Mary Elizabeth Winstead.

Il tira e molla tra mettersi con Ramona, dover scaricare Knives Chau e i traumi lasciati dalla sua perfida ex Natalie "Envy" Adams (Brie Larson) tengono banco, la regia di Wright e il suo montaggio inimitabile regalano un gran brio al film oltre a soluzioni visive spassosissime, che procedono mano nella mano con il mondo dei videogiochi e quello dei Manga a cui il film si ispira. Ad esempio la vescica del protagonista da scaricare rappresentata tipo barra di energia, o il momento in cui, davanti al cabinato in cui si balla in coppia (con il Nega-Ninja, classica pistola di Čechov che trovate sempre nei primi atti dei film di Wright), Scott potrebbe mollare la sua fin troppo giovane fidanzatina, ma indeciso lascia scorrere il tempo, con il gioco che sullo schermo chiede “Continue?” facendo il conto alla rovescia. Tutte trovate estremamente visive che rendono il film fumettistico per davvero, ma anche molto familiare a chi conosce il linguaggio dei videogiochi.

Nella prima mezz’ora veniamo bombardati da volti noti destinati di lì a poco a diventare quasi tutti nomi mediamente grossi del piccolo e grande schermo: Kieran Culkin se la comanda nel ruolo del coinquilino gay che riesce a spettegolare anche dormendo, ma tra un’apparizione della prezzemolina Anna Kendrick (a proposito, che fine ha fatto?) nei panni della sorella del protagonista, forse i più caratteristici sono proprio i Sex Bob-omb, i cui nomi strizzano l’occhio a Crosby, Stills, Nash & Young, visto che sono Stephen Stills (Mark Webber), Young Neil (Johnny Simmons) e beh Kim, che è anche la più cazzutta perché la batterista interpreta da Alison Pill ci ricorda di un tempo in cui l’attrice con la sola presenza era quasi garanzia di qualità per il film.

Poi è finita a recitare in Picard.

Tra colonna sonora che ti si pianta in testa, la meglio gioventù delle nuove leve sparse nel cast e il montaggio frizzantino di Wright, la prima mezz’ora del film se ne va come se durasse la metà. Diventa chiaro perché si intitoli “… vs. the World” allo scattare della mezz’ora, quando il primo dei sette ex malvagi con cui Scott dovrà vedersela per poter conquistare il cuore di Ramona, entra dal soffitto volando. Matthew Patel (Satya Bhabha) sarà stato anche il primo nel fumetto originale, ma Wright astutissimo sfrutta le origini del personaggio per dare un tocco di cinema Indiano al tutto. Patel svolazza, accenna balletti a mezz'aria con demoniesse Bollywoodiane alle sue spalle e in generale mette in chiaro che da questo punto in poi, in “Scott Pilgrim vs. the World” vale tutto, prendere o lasciare. Io in linea di massima resto a bordo più che volentieri.

Realismo, K.O. Cinema... Wins!

Anche perché parliamoci chiaro, atleti in questo film non ne troverete nemmeno pregando Cthulhu, però beccami gallina se Edgar Wright non è straordinario a mettere su corografie di lotta realizzate come beh, Cthulhu comanda. Roba per cui anche uno stecchino con la maglietta a righe come Cera, immerso in questa dimensione fumettistica, con trovate visive volutamente da videogioco, risulta perfetto per quello che può menare anche Chris Evans, che con la parte dello spocchioso attore/skater Lucas Lee, trova il modo di mandare a segno un altro ruolo tratto da un fumetto nella sua filmografia. Fate prima a contare i film che non lo sono con Evans nel cast.

«Due. Due non erano tratti da fumetto, solo due!»

I momenti spassosi si sprecano, avremo tempo di elencarli nella sezione commenti anche se una menzione la merita I'm so sad, so very, very sad canzone che ci va più tempo a pronunciare che ad ascoltare. Ma le gag riuscite nel film sono un’infinità (come la vestizione dell’eroe rapidissima, ma con allacciata di scarpe lentissima), quasi tutte frutto del talento visivo di Edgar Wright e del suo essere riuscito a dare un taglio estremamente fumettistico ad un film che lo è per davvero. Basta dire che quel senso di estrema velocità del racconto, che rispecchia il tempo che normalmente si impiega a leggere un Manga, nel film si ritrova tutto. Come ad esempio quando Scott lancia l’inutile pacco consegnato da Ramona, utilizzato solo per attaccare bottone, che ha richiesto più di trenta tentativi di lancio alla cieca da parte di Cera prima di andare a segno (storia vera), eppure il dinamismo di questo film fa sembrare tutto facile e velocissimo.

FATALITY!

Se Patel può volare, allora Roxy Richter (Mae Whitman) può avere una cintura che diventa una lama o Ramona può tirare fuori dalla tasca un martello gigante (molto in stile City Hunter, va detto) per difendersi. Così come può esserci un duello amplificatore contro amplificatore che sullo schermo diventa un gorilla gigante contro un drago a due teste, vale tutto, tutto! Anche un duello tra bassisti contro un Brandon Routh che è più Superman qui di quanto faceva beh, Superman. O almeno diciamo che pareggia il suo ruolo di “Big Blue”, solo che la sua Kriptonite qui è un errore nella dieta vegana, che porta all'esilarante cameo di Thomas Jane e Clifton Collins Jr. nei panni della polizia Vegana. Una menata talmente assurda da fare ridere perché totalmente non sense, insomma il mio tipo di umorismo.

Superman Returns... di nuovo!

Come un videogioco ci sono vite extra guadagnate e Boss finali da sconfiggere, interpretato dalla faccia da schiaffi di Jason Schwartzman, ovvero come portare sulla Bara Volante un attore che difficilmente troverete da queste parti, solo Wright può. Ma a ben guardare, i film ispirati nella struttura ai videogiochi, con il protagonista intento a ripetere lo stesso livello più volte, sono arrivati tutti dopo quello di Wright, penso a titoli come "Edge of Tomorrow" (2014), Ready Player One o Boss Level. Qui invece, in perfetta armonia con il montaggio frenetico del regista inglese e la sua capacità di utilizzarlo per raccontare l’azione facendo ridere, vediamo Scott imparare qualcosa, crescendo come personaggio, non tanto grazie ai dialoghi ma proprio grazie all'azione. Come la trovata della Katana tirata fuori dal pezzo, che è la differenza chiave nelle due scene gemelle, ripetute in sequenza una via l’altra.

«La Bara Volante? Quelli scrivono solo di Paul W. S. Anderson. Io sono più uno da Wes»

Bisogna anche dire che i rimaneggiamenti ci sono stati in corso d’opera, il riuscitissimo scontro finale contro il Gideon di Schwartzman, originariamente doveva vedere l’attore alla guida di un enorme robot gigante, cancellato dalla trama perché troppo costoso (storia vera). Ma anche l’ultima scena, con la scelta finale di Scott è stata in forse fino all’ultimo secondo, infatti trovate il finale alternativo nei contenuti speciali di qualunque edizione in home video del film. Ma questo non cambia il senso di uno film che fumettistico lo è per davvero, proprio ora che di film tratti da fumetto ne abbiamo un’infinità, pochi sfoggiano la creatività, il ritmo e le trovate di “Scott Pilgrim vs. the World”. Vorrei riflettere sul fatto che uno che nella sua filmografia, al primo film su commissione, manda a segno una cosina del genere, dovrebbe essere tenuto in altissima considerazione, invece so che una buona fetta di pubblico considera questo film un buco nell’acqua, anche se a dodici anni dalla sua uscita risulta ancora più creativo e riuscito di tanti altri titoli analoghi. Quindi per quanto mi riguarda, al netto di una filmografia a mio avviso impeccabile: Edgar was always (w)right.

Di sicuro il film non è diventato un culto totale, ma chi lo apprezza lo fa con ardore, ai tempi ricordo che per definirlo, tentai un improbabile paragone con Grosso guaio a Chinatown, per via dello scontro finale nei pressi di una piramide, di un tono comico e della commistione tra oriente e occidente. Non ero convinto allora come lo sono ancora meno oggi dell’accostamento, per una semplice ragione, senza scomodare Takashi Miike e restando quindi all’interno della produzione occidentale, io un film che somigliasse per davvero a “Scott Pilgrim vs. the World” non l’avevo mai trovato, fino a qualche settimana fa ed ecco perché mi sono convinto a colmare quella lacuna nella rubrichetta.

Era uno sguardo d'amore, la spada Katana è nel cuore e ci resterà (quasi-cit.)

Se volete conoscere il titolo del film misterioso, vi toccherà attendere fino alla prossima settimana, chiedo scusa per la pulce nell'orecchio, ma se volete potete vendicarvi bombardandomi di ipotesi e possibili candidati nella sezione commenti, non indovinerete MAI, forza, fate del vostro peggio.

Cassidy Pilgrim vs. I commenti

52 commenti:

  1. C'è Mary Elizabeth Winstead? Bene, il film lo si ama a prescindere! E' un film di Wright? Amore doppio quindi. Inutile dire che il film è pure bello... Lacuna colmata Capo! Ora sotto con "Be King Rewind".

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    1. Grazie capo. Ti iscrivi alla gara con “Be King Rewind"? Bellissimo, ma non era il film misterioso del giorno, che tanto è impossibile da indovinare ;-) Cheers

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    2. Scusate, lungi da me fare il precisino, ma vi riferite a "Be Kind Rewind", giusto?

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  2. //Al centro di Alice, Darling, diretto da Mary Nighy, troviamo una relazione romantica psicologicamente violenta in cui Anna Kendrick interpreta la protagonista Alice, che cerca di gestire il partner tossico Simon (Charlie Carrick), durante un viaggio di fine settimana con i suoi amici (Kaniehtiio Horn e Wunmi Mosaku).//

    Questa é la fine che ha fatto quella cialtrona intollerabile di cui sentivi la mancanza.. Spero prosegua verso il fondo dei filmacci del genere fino alle sue estreme conseguenze.
    Brendon Routh era a fare lo stesso personaggio anche il Legend of Tomorrow è per aumentare la confusione ci recitava pure la vera moglie..


    In realtà credo che questo film abbia piú che altro portato sfiga achiunque ci abbia partecipato,meritatamente.

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    1. Sentivo la mancanza? Moi? A me aveva già abbondantemente rotto ai tempi in cui compariva in tutti i film, sottolineavo l’ironia del passare da essere ovunque a non essere più cercata nemmeno da Federica Sciarelli.

      Brandon Routh può fare solo Superman, ha avuto la sfiga di nascere in un momento dove non essitono registi che hanno capito l’Azzurrone. Si Zack Snyder, dico a te.

      Edgar Wright, Kieran Culkin, Mary Elizabeth Winstead, Aubrey Plaza, Brie Larson e Chris Evans. A loro non ha portato sfiga (anzi), quindi direi che più che altro Padre tempo ha fatto una sana scrematura, nascondendo Michael Cera sotto il tappeto. Cheers

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    2. Sulla Kendrik anche la mia era ironia. Era una risposta tipo da spogliatoio maschile, perché sappiamo entrambi di avere ben diverse simpatie (e simili antipatie)in fatto di attrici ;-)

      E in verità in verità ti dico che proprio Padre Tempo sta già confermando,lentamente & inesorabilmente come suo solito, la mia teoria della sfiga anche con tutte/i loro.
      Te 'petta... ;-)

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    3. Voglio un indizio sul film misterioso:
      È uscito prima o dopo questo?
      E se dopo,Pre o Post Pande?

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    4. Anche io vorrei un indizio come l'amico Giocher. Tra l'altro ho letto di un certo "Seconds" di quella caruccia di Blake Lively, adattamento del fumetto di Bryan Lee O'Malley scritto da Edgar Wright. Può centrare qualcosa?

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    5. Ci sta l'indizio perché è proprio misterioso il film: uscito dopo "Scott Pilgrim", prima della pandemia ma in home video solo sul finire del 2022. Cheers

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    6. Grazie, ora sguinzaglio le mie fonti!!

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    7. Non indovinerai mai, MAI... MAAAAII!
      Ok scusa la smetto, esco dal ruolo di super malvagio ;-) Cheers

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    8. Effettivamente è difficile ma Evil-Cassidy non mi dispiace, ho una predilezione per i super malvagi, sullo stile di Megamind! Comunque non mi arrendo. Ciao

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    9. Mi rendo conto che è difficilissimo, l'unico modo per conoscere il titolo in anticipo è che io mi faccia prendere dal ruolo e faccia il classico spiegone da super cattivo. Quindi più Sindrome che Megamind ;-) Cheers

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    10. Niente, non riesco a trovarlo... Per rimediare mi sono scaricato il gioco per la console (visto che era pure in offerta), così lo ri-giocherò per l'ennesima volta! Intanto continuo a cercarlo...

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    11. Che bellezza le piattaforme streaming che ti permettono di vedere tutti i fil... ehm. Cheers

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  3. Film che reputo molto divertente, forse ancora più del videogioco che è uscito contemporaneamente e che comunque ho giocato parecchio, anzi ero quasi tentato di prenderlo nuovamente (qui ci sarebbe da fare una piccola polemica sulle strategie commerciali della casa di zio Bill, però lasciamo stare per non tediare oltremodo i quattro lettori della Bara).
    Visivamente ha delle trovate assurde ma alle quali ci si abitua subito non appena si entra nel mood proprio da videogioco. Aggiungiamo poi che è presente una delle attrici che reputo più hot del panorama statunitense (scusa Cass per tutti questi inglesismi che so non piacerti particolarmente), ovvero Aubrey Plaza, oltre che una sfilza di attori che si prendono in giro divertendosi a fare i "cattivi" come i già citati Evans e Routh (le cui carriere sono andate in direzioni diametralmente opposte).
    L'unico che non mi convince troppo è proprio Michael Cera, avrei preferito un altro attore al posto suo...
    Ciao

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    1. Il problema di Michael Cera è quello di essere una sorta di “Margherito Buy” yankee, anche se è Canadese, quindi anche per questo scelto per il ruolo di Scott Pilgrim. Uno che basta citarlo per evocare tutta quella tipologia di film alla Sundance che spesso (non sempre, ma con grande frequenza) mi fanno venire il prurito.

      Quindi la questione si riduce tutta a: sparo a zero su ogni film in cui recita Robert Pattinson (nome a caso da usare come esempio) perché a me non piace “Twilight”? Lo fanno in tanti su “Infernet”. Oppure valuto la prova dell’attore nel film. Per quanto mi riguarda qui Michael Cera funziona bene, probabilmente ci voleva un genietto come Edgar Wright per riuscire a farmi vedere e apprezzare più volte un film con Margherito, aggiungo anche che riguardo a questo film sento sempre pareri soggettivi sulla presenza di Cera. Cheers!

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    2. Non vorrei essere frainteso, nel senso che nell'ambito della pellicola (togli la) Cera funziona, sicuramente merito di Wright, però a mio avviso ha la faccia da "badola", per cui non mi fa impazzire, in ogni caso non mi rovina la visione del film come può invece fare qualche altro attore tipo Patrick Wilson...
      Però visto che reputo questo film un "gioiellino" se al suo posto ci fosse stato un Christopher Mintz-Plasse, per citarne uno che reputo più adatto, avrei sicuramente apprezzato di più. Ciao

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    3. Per me Christopher Mintz-Plasse sarebbe stato proprio fuori luogo, visto che è portato ai ruoli da nerd rancoroso, non sarebbe andato bene nemmeno per uno degli ex malvagi. Poi Wright molto probabilmente lo avrebbe fatto funzionare, ma a questo punto molto più azzeccato Cera come scelta. Però siamo sempre nel campo del soggettivo, nemmeno a me sta simpatico Cera, però qui funziona. Cheers

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  4. Ho adorato questo film di cui ho scoperto l'esistenza grazie al blog Memorie Di Un Giovane Cinefilo da anni ormai inattivo. L'ho rivisto almeno tre volte sempre con gusto e all'epoca pensavo fosse dovuto alle scene surreali in stile Scrubs. Invece poi anni dopo ho capito il perché: era la prima volta che incontravo Mary Elizabeth Winstead, Aubrey Plaza e Brie Larson.

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    1. Grande blog (quasi quanto la bara ;-) ). C'era pure un piano B, ma mi sa che non ha funzionato...

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    2. "La gnoccanza" era forte in questa pellicola.

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    3. Il piano B forse me l'ero perso... Qualche indicazione?

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    4. Memorie Di Un Giovane Cinefilo purtroppo non lo conosco, peccato averlo perso. Cinque alto ad Elfoscuro e la sua grande verità. Cheers!

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  5. Ho amato il fumetto e idolatro il film, ancora non mi capacito di come non sia divenuto un "cult" e anzi molti lo guardino come si guarda una deiezione canina sotto la scarpa. Ora DEVO assolutamente sapere qual è l'altro film simile a questo, mi roderò le unghie nell'attesa per un'intera settimana! Dovrò attaccare anche quelle dei piedi...

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    1. Ma infatti sono curioso delle critiche, perché che Cera non brilli per simpatia sono il primo a sostenerlo, ma il trattamento riservato a questo film per me resta inspiegabile. Cheers

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  6. "Kick Her in the balls!" Basterbbe questa quote per dare al film il culto che merita. Trasposizione riuscitissima del fumetto (anche perché lo tradisce, giustamente, IMHO, nel passaggio a schermo). Si perde qualcosa in termini di malinconia dell'opera originale (quell'inevitabile coming of age che mette in discussione le convinzioni adoscenziali, nel fumetto rappresentato dalla lotta tra scott e negative scott, nel film chiusa molto brevemente, ma con gusto), ma si tagliano pure certi tempi morti (a volte le tavole di o'malley girano a vuoto). Bello, bello, bello.
    PS Quando si presenta al primo appuntamento con la toppa degli uomini pareggio..."What's that?" "Guess who attend a school for gifted students?" "Guess who's nerd?"
    PPS Delusione, invece, l'opera seconda (Ehm...seconds...) di O'malley...Se lo hai letto, due parole, sarebbero molto apprezzate.

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    1. Non l’ho letto, ci ho messo già una vita a recuperare tutti i volumetti di “Scott Pilgrim”, quindi me lo risparmio, anche perché preferisco il film che tradisce e adatta, ma rispetta lo spirito, cioè quello che bisognerebbe sempre fare nel passaggio da carta a schermo. La battuta sul calcio mi fa morire dal ridere tutte le volte, per me è una citazione (magari no), però vince tutto, così come lo scontro con Nega-Scott, brillante ;-) Cheers

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    2. Chi altri altrimenti ;-) Cheers

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  7. Ecco, io invece non sono mai riuscito a sopportarlo, come film :/ tanto lo attendevo, visto l'amore per la crema di crema alla Edgar Wright, tanto sono rimasto impassibile durante la visione...

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    1. Ahahah! Edgar degli Aristogatti!

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    2. Ok, ci sta. Ma quindi è un problema di aspettative?
      No perché sono sinceramente curioso di capire cosa non piace di questo film, generalmente considerato male se non malissimo. Cheers

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    3. Edgar il maggiordomo, uh che Disney era quella 😍

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    4. Semplicemente lo guardo e non rido 😅

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    5. Beh ok, legittimo, sempre soggettivo ma legittimo. Cheers

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  8. Sono fuori da entrambe le fazioni semplicemente perché non l'ho mai visto, e non per mia decisione: semplicemente non mi è mai capitato. Ma certo ora sono curiosissimo, pur non conoscendo il fumetto: la tua risposta alla "parola d'ordine" è stata geniale, e dimostra quanto siano stringenti le disposizioni di sicurezza dell'evento :-D

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    1. Ero lì quasi solo per il film, vista la mia stima per il regista, mai mi sarei aspettato la domanda segreta, ma di sicuro loro non si aspettavano la mia risposta brutalmente sincera ;-) Fino a poco tempo fa stava sulle piattaforma, tutte in pratica, per rivederlo qualche giorno fa ho dovuto mettere mano al DVD, se per caso ti venisse voglia di recuperarlo, se puoi, ti consiglio la lingua originale. Cheers!

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    2. Sto provvedendo al recupero (e in lingua originale) ;-)
      Ipotizzo che a molti possa essere sembrato un Wright "depotenziato" per via della trasferta USA (pur rimanendo un film su commissione, probabilmente si pensava sarebbe riuscito a fare ancora meglio se l'avesse girato a casa propria, in UK) ma, personalmente, non credo arriverò a far parte della fazione "buco nell'acqua"...
      Son qui senza il fumetto, ma che film mi aspetto? Un prodotto perfetto? Speriamo sia questo, l'effetto (me lo vedo a casa, non serve il biglietto)!

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    3. L'ispirazione poetica finale me l'ha ovviamente data la tua risposta alla parola d'ordine... ;-)

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    4. Di sicuro Wright in patria ha più carta bianca che nei suoi film americani, non ci sono dubbi su questo, ma vale per qualunque regista, mi dirai tu come ti è sembrato il film ;-) Cheers

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    5. Felice di essere fautore di tali ispirazioni ;-) Cheers

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  9. Sono passati 13 anni, direi pure che ora possono fare "Scott Pilgrim vs. Jason" sai che spasso!

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    1. Jason lo spiaccica al primo minuto e vendica il mondo per film come "Juno". Cheers

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  10. Ogni minuto passato a parlare di questo film è ben speso. Dopo essermi letto il pezzo sono andato a rivedermi la reunion del cast che durante la quarantena aveva fatto la rilettura del copione in streaming (storia vera).
    Adoro tutte le trovate sceme e i giochi di parole, i siparietti stupidi, le badilate di disagio adolescenziale, follie, scazzottate e musiche.
    Questo è un pò un Edgar Wright vs. The Cinecomics.

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    1. Esatto, comunque un po' da mordersi le nocche per il suo Ant-Man(cato) secondo me ci sta tutta. Cheers!

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  11. Ci sei arrivato finalmente! Da tempo promettevi di scriverne, me lo ricordo! Gran film, gran regista, gran colonna sonora, gran montaggio, gran cast, grande storia... Concorso su tutto, naturalmente! Ce ne fossero di più di Edgar Wright... :--D

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    1. Mi turbava quel buco nella rubrica su Wright, da buon ossessivo ci stavo male, ora ho fatto pace, missione compiuta ;-) Cheers

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    2. Per qualche ragione pure per me è stato l'ultimo film suo di cui ho scritto... X--D

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    3. Superato a destra dall'uscita di "Baby Driver" e "Last night in Soho". Cheers!

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  12. Non lo so, visto solo una volta e non mi piacque granché, eppure aveva le carte in regola per piacermi, chissà forse rivedendolo adesso potrebbe ;)

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    1. Quindi anche qui direi problemi di aspettative o sbaglio? Fammi sapere come va nel caso di visione numero due ;-) Cheers

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