La proliferazione di
serie dedicate al mondo di
Guerre Stellari invece di portare stabilità nella
galassia dei fan, sembra non faccia altro che gettare cibo agli squali. Si sa,
ognuno ha il suo barometro della “Starwarsitudine” (credo di aver inventato una
parola), succede sempre con un universo di storie e personaggi così vasto.
Ognuno di noi è
consapevole di quello che vorrebbe sempre trovare (o non trovare) in un
prodotto a marchio Star Wars, io ad esempio di una serie su Cassian Andor non
sapevo bene che farmene, anche perché parliamoci chiaro, il personaggio sembrava
aver consumato tutte le sue ragioni d’essere in
Rogue One. Capisco che
ogni elemento, personaggio sullo sfondo o suono di libreria legato all’universo
creato da George Lucas sia diventato leggendario e parte della cultura
popolare, ma forse non è obbligatorio fare una serie tv su TUTTI i
personaggi di “Star Wars”, anche se Disney+ è la vetrina perfetta per farlo.
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Quando lo vedrete non riuscitete a pensare ad altro. |
Quando manca ad una
serie sulle origini della Cantina Band che suonava a Tatooine? Con i
protagonisti intenti a radunare “LA BANDA!!” (cit.) e magari perché no, una
biografia sul fonico in mutande rosa sul set del film del
1977? Inoltre
aggiungo un dettaglio chiave: per me la buona riuscita di
Rogue One la
dobbiamo più alla regia di Gareth Edwards, che alle scene aggiuntive di Tony
Gilroy, che per un attimo si è ritrovato a capo del confusionario progetto,
prima che venisse riassegnato nuovamente ad Edwards, che giustamente dopo il
trattamento ricevuto da Kathleen Kennedy, con la serie tv “Andor” non ha voluto
avere niente a cui spartire.
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Se dovessero spuntare su Disney+ cara casa del topo, sappi che voglio la mia percentuale, ok? |
Sul libro paga della
Disney è rimasto quindi Tony Gilroy, che ha fatto di “Andor” il suo progetto
quasi personale, con un approccio che nelle prime tre puntate - non a caso
messe a disposizione su Disney+ tutte insieme in un solo blocco, per poi passare
al formato di un episodio a settimana -
mi
ha decisamente spiazzato.
La storia segue la
formazione della spia ribelle Cassian Andor (Diego Luna) durante gli anni della
formazione dell'Alleanza Ribelle, i primi tre episodi, oltre a soffrire di
lungaggini infinite (il problema di TUTTE le serie tv contemporanea) di fatto
sono un’unica lunga puntata che parla di un ribelle in stile Billy the Kid che si
mette nei casini con la legge, uno che “Shot first” (cit.) e che anche per
questo viene avvicinato da Luthen Rael, uno con un piede della ribellione e l’altro
nei salotti bene di Coruscant, perché come ci insegna la storia e come ha ben
riassunto Leone, la ribellione la fanno i poveracci ma anche “quelli che
leggono i libri” per dirla nella immortali parole di
Juan. Il fatto poi
che Rael sia fatto a forma di Stellan Skarsgård aiuta, perché l’attore di
origini svedesi qui caccia fuori una prova tutta di carisma con cui buca lo
schermo a ripetizione più e più volte, in certi momenti se sono arrivato alla
fine dei singoli episodi è stato solo godendomi la sua ottima prova.
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Visto che tanti sostengono che Dune fosse una brutta copia di Star Wars (gulp!), Stellan li ha fregati tutti. |
Mentre mi sono
ritrovato spesso a chiedermi se non fosse stata migliore una biografia sul sul
fonico in mutande rosa, devo anche dire che tra la noia e il ritmo soporifero
di “Andor”, continuavo a trovare elementi che ‘de panza, mi colpivano molto. Alcuni
echi Western, seppure
meno spudorati che altrove, mi hanno lasciato
annoiato ma con sentimenti contrastanti.
Perché parliamoci
chiaro, in “Andor” non ci sono eroi, a dirla tutta manca anche quel PING PEUNG!
Di folgoratore che abbiamo sempre pensato fosse tra i fondamenti del successo
di “Star Wars”. Parliamo di una serie in cui per un po’ il cattivo è un burocrate
Imperiale vestito di blu (quindi un blurocrate? Ah-ah) di nome Syril Karn ed interpretato
con il giusto vuoto nel cuore da Kyle Soller. Un personaggio che rappresenta il
lato più grigio e tetro di un Impero che è sicuramente composto da Stormtrooper sul campo, ma anche da chi ordina loro i ricambi per le armature d’assalto e allora
capisci che “Andor”, sembra uscito da una delle elucubrazioni di Randal Graves.
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Foto a caso di Diego Luna che so avere molti estimatori. |
Avete presente il
monologo di
Clerks no? Quello sul fatto che i
militanti di sinistra
Ribelli, facendo esplodere la Morte Nera, abbiano sterminato anche operai,
installatori di cessi, allarmi e impianti di riscaldamento che con l’Impero non
avevamo molto a cui spartire no? Quando digerisci il fatto che il corpo dei burocrati
Imperiali, non è la risposta di “Star Wars” a “Futurama”, allora diventa chiaro
che Tony Gilroy abbia voluto utilizzare il canone di “Guerre Stellari” per
provare a raccontare quella galassia lontana lontana, da un punto di vista
diverso.
Se non ci sono eroi
in “Andor”, non ci sono nemmeno veri cattivi, Tony Gilroy ha provato a sporcare
quella dicotomia tra eroi buoni e vestiti di bianco (Luke Skywalker)
contro cattivi vestiti di nero (Darth Vader) che era alla base di una favola
che un po’ quelle carte già le sparigliava, visto che Luke finiva vestito di
nero e Darth Vader alla fine, si scopriva essere il vero protagonista della storia.
Ecco quindi che Kyle Soller si ritrova ad interpretare uno che sul lavoro vuole
far tornare tutti i conti, riducendo la ribellione ad una pratica da archiviare,
con una ferocia sempre sotto pelle, che nasconde il vuoto interiore che si
porta dentro e che Tony Gilroy ci racconta con dovizia di dettagli, a volte (spesso!)
ammorbandoci con un ritmo al limite del sonnolento, ma che in una storia senza
eroi è quello più realistico.
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Per certi versi possiamo dire che "Futurama" aveva previsto anche loro. |
Proprio come la
missione in cui si ritrova Cassian, niente di eclatante come rubare i piani
della Morte Nera (non
ancora almeno), ma ripulire l’Impero degli
stipendi per fiaccarlo, colpendolo ai fianchi. Una rapina anti eroica che
richiede cinque puntate per essere preparata ed una per esplodere in tutta la
sua sparacchiante potente (1x06 - L’occhio), dove finalmente arriva un po’ di
azione ma anche qui, lontana dal solito esaltante PING PEUNG! A cui Star Wars
ci ha abituati per anni. Ed è qui che ad un certo punto, ho capito il gioco
messo su da Tony Gilroy.
Se da una parte
porta avanti la lunga trama su Coruscant, con Mon Mothma (Genevieve O'Rielly)
che non è ancora la leader carismatica di
Episodio IV, una lenta (lentissima!) costruzione dei personaggi che è la parte
più difficile da digerire di “Andor”. Quella più riuscita? Tony Gilroy utilizza
la scusa di un po’ di guerre stellari per portare sul piccolo schermo tante
dinamiche e situazioni tipiche dei film di genere americani, specialmente degli
anni ’70.
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«Ho un cugino che installa gabinetti, dicono che l'Impero paghi bene. A saperlo sarei andato a lavorare con lui» |
Dopo l’inizio quasi Western
con echi di
Billy the Kid, si passa ad un dramma bellico, con Andor e l’Impero,
dove una volta avremmo trovato
Lee Marvin e i suoi intenti a colpire i
Nazisti. Per poi cambiare ancora pelle trasformandosi in una storia di
evasione, non proprio come quelle con
Clint ma quasi. Il problema
principale oltre al ritmo più che soporifero? Come Tony Gilroy fa passare Andor
da soldato in lotta con l’Impero a prigioniero, il finale dell’episodio 1x07 (La
mano dell'Impero), dovrebbe essere un colpo di Karma negativo per il
protagonista, il fato che ci mette la coda, ma ricorda anche un po’ troppo una trovata frettolosa di sceneggiatura.
Sta di fatto che serve a far cominciare l’ideale seconda parte della serie, una sorta di
2013 - La fortezza
senza gli stupri e i prigionieri fatti esplodere dall’interno con cariche
esplosive nei loro stomaci, ma con il personaggio di Andy Serkis che fa il
verso a Homer banditore, cantando le lodi del
tavolo cinque. A suo modo sembra il
classico schiavo assoggettato alla sua condizione, averlo affidato a Serkis non fa che
sottolineare la volontà di “Andor” di volare basso con l’aspirazione per i
propri personaggi, passati da
Imperatori galattici in CGI a mesti
prigionieri collaborazionisti, con però molto più orgoglio.
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A volte uno si dimentica quanto sia bravo a recitare, senza tutti quei sensori per il MOCAP appiccicati in faccia. |
Se riesci a capire
il gioco messo su da Tony Gilroy alla fine fila tutto e ti rendi conto che l’unico
eroe in senso classico di “Andor” è Maarva Carassi Andor, un’anziana che non ha
una spada laser ma ha resistito tutta la vita ed ad interpretarla (in maniera
molto ispirata) troviamo Fiona Shaw, una che per tutta la carriera è stata
celebre più che altro per ruoli da cattiva, giusto per ribadire che in questa
serie non ci sono cavalieri in bianca armatura.
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L'eroina che nemmeno ci meritiamo, ma proprio l'unica che abbiamo e basta. |
Difetti? Il ritmo,
da quello non si scappa, l'ho ribadito volutamente tante volte, ma tirando le somme è davvero l’unico problema grave di “Andor”. Ormai patisco il minutaggio infinito di cui dispongono le serie, anche se mi
rendo conto che qui sia stato utilizzato per caratterizzare personaggi che sono
ben più sfaccettati, anche se la questione forse si trova a monte e per analizzarla,
dobbiamo risalire alla fonte.
Ha senso raccontare in modo realistico un universo che di base era una favola piena di PING PEUNG e navi spaziali? Non
si corre il rischio di finire come
Randal a scervellarci su elementi
troppo realistici, quelli di cui di norma una favola non è sempre tenuta a
rendere conto? Usare il marchio “Star Wars” per vendere al pubblico un Western,
un film di guerra o uno di evasione ha senso, visto che Lucas ai tempi partì da
veri filmati di combattimenti aerei della seconda guerra mondiale per renderli
fantastici scontri tra navi stellari al cinema?
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Sembra un droide, invece è il Karma negativo del protagonista con le gambe. |
Dopo aver
trasformato in favola elementi realistici, il percorso contrario nel 2022 può
funzionare? Piacerà ai fan? Sulla prima domanda posso dire che ha quasi
funzionato al netto delle lungaggini, sulla seconda come sostenevo in apertura,
ognuno ha il suo barometro della “Starwarsitudine”, quindi molti hanno bollato “Andor”
come una ciofeca e altri come la migliore delle serie di “Star Wars”.
Di mio nel giudizio sono
ancora a metà strada, non sentivo il bisogno di una serie su Cassian Andor ma
ho capito il tuo gioco Tony Gilroy, considerando che siamo stati privati di una
delle migliori “Frasi maschie” della storia di “Star Wars”, presente nel primo
trailer di
Rogue One e poi malamente tagliata, io
riprendo quella citazione: non esiste un solo modo per raccontare una storia che è nata da
basi popolari e assorta a dominio pubblico, bisogna ribellarsi ad pensiero comune
per cui le storie vadano raccontate solo e per forza come vogliono i fan, «This
is a rebellion isn't it?... I rebel.»
Ed ora fatemi un applauso, un intero post su Andor senza fare battute sugli Andoriani di Star Trek o senza cantare
Andor vai se la banana non ce l'hai. Me lo sono meritato no? Voi invece vi siete meritatati la rubrica della Bara dedicata a
Star Wars.
Domande oneste:
RispondiElimina1) Togliendo completamente gli archi narrativi della Poveraccia Bionda e del suo stalker Imperial Psyco, di preciso alla trama e alle situazioni di tutti gli altri cosa cambiava?
2) La sorella di Cassian, dopo la seconda puntata, che fine fa?
3) La funzione esatta del personaggio di Adria Arjiona,a parte il solito dolcissimo faccino?
4) Quanto é bono,bravo e bbbbello Stellanone che se magna tutto fin oltre l'Orlo Esterno?? *_*
5) Con Diego a fare la bambinaia di Grogu sotto al casco 3/4 del minutaggio e Pedro a fare brutto col pornobaffo anni 70 tra rapine e prigioni, non sarebbe stato tutto molto + godibile & credibile?
Risposte oneste:
Elimina1) Una motomazza spaziale
2) Cassian MacGuffin scompare, infatti paraculamente hanno già dichiarato tornerà nella seconda stagione (storia vera), anche perché in questa se ne sono scordati.
3) Portare il suo faccino e far aumentare il numero di personaggi con una “A” nel nome.
4) Stellanone come Hulk, spacca!
5) Bella domanda: ti avrei detto che a parità di saper lasciare il palcoscenico agli altri ritagliandosi un ruolo di secondo violino di lusso (in favore di Felicity Jones da una parte e di Grogu e Boba dall’altra) ti direi che Pedro Pedro Pedro olè, praticamente il meglio di santa fè (cit.) ha tipo il doppio del carisma anche con il casco in testa, ma così, rispondendo de panza. Cheers!
Per le corna di Darth Maul che rabbia!
RispondiEliminaC'era un gran bel seguito/espansione di Rogue One, qui dentro. Di massimo 2h e mezza.
La parte di Coruscat poteva essere giocata in flash back con un dentello tra Michelsen e Stellan(volendo).
Il personaggio di Arjiona chiaramente in origine era quello della sorella di Cassian. Tutta la sequenza della prigione era all'inizio,e in media res avremmo visto la rapina che avrebbe dovuto riuscire ma con Cassian catturato o tradito.
La parte dell'antagonista imperiale é stata splittata in due assegnadogli due sessi diversi, é palese.
Si é persa anche la sottotrama parallela delle due coetanee figlie dei due organizzatori della ribellione, entrambe sacrificate per le macchina zioni dei genitori.
Tutto ottimo materiale diluito alla pisellino di pitbull in sacrificio "ALLA PIATTAFORMA".
inutile sperare che nella seconda stagione ci offrano l'atteso gender swap della Leggendaria scena fumetti ca di Barbarella.
È da Rogue One che si vuol capire come "funzioni" tra Cassian e il suo copilota metallico ;) ;) ;)
Infatti Alan Tudyk ha già annunciato il suo ritorno come voce di K-2SO (storia vera e mi aspetto di tutto!). Perfettamente d'accordo, il problema è che "Andor" con il suo essere poco PING PING! Già così è diventata la serie di Star Wars meno vista, in sala sarebbe stato un massacro. Mi mordo le nocche per tutti i motivi che ci siamo detti, purtroppo questo dice anche molto dell'apertura mentale (AHAHAAH!) del fanatico medio di Star Wars, mai Guerre Stellari, sempre Star Wars. Desolazione più di Williams anche se "Per le corna di Darth Maul!" è tipo la mia nuova frase preferita della settimana :-D Cheers
EliminaIn sala, fosse uscito quando doveva (prima di SoLOSBAGLIO) invece poteva funzionare e molto.
EliminaMa proprio la gestione produttiva di Solo spiega bene quanto fossero incasinati all'epoca e perché questo soggetto sia finito nel cassetto.
Anche quella di "Rogue One", con la Kennedy che ha licenziato tutti prima di assumerli nuovamente. Michael Giacchino quando l'ho sentito suonare dal vivo un paio d'anni fa, raccontava che stava facendo le valige per andare in vacanza con la moglie, lo ha chiamato la Disney per venire già al volo a comporre ex novo la colonna sonora del film, per sommo dispiacere della signora Giacchino (storia vera). Il Mandaloriano non ha salvato solo Grogu. Cheers!
EliminaTutti segni che comunque Rogue 1 infatti si porta addosso. Ha il cuore (aka fotografia, reparto scenico,ritmo) al posto giusto ed il resto invece gestito dall'algoritmo che già allora alla Disney cominciava a bulleggiarsela nelle script rooms.
EliminaSe avesse avuto carta bianca Gareth Edwards, sarebeb stato un film diverso con meno influenze dell'algoritmo. Si vede dai campi lunghi (tipici di Edwards) troncati nel montaggio definitivo, oppure dall'assenza della frase di Felicity Jones che citavo. Le ingerenze ci sono state e anche molto ben visibili. Cheers!
EliminaOh, finalmene qualcuno che non grida al capolavoro! Ti apprezzo perché mi permetti di cancellare tante serie dalla lista prima di perdere tempo a vederle. ;-)
RispondiEliminaCon tutto quello che ho in lista di visione, qualsiasi cosa che non sia effettivamente un capolavoro totale tombale finisce talmente in basso da sparire! :-D
Il ritmo lentissimo da film stiracchiato è il male delle serie televisive moderne.
Scusami 2 appunti:
Elimina- Nel settore specifico delle serie tv su SW,Andor é per qualità,stile e riuscita complessiva la migliore dopo le due di Mando.A diversi parsec di distanza dalla desolazione di Obi Wan e Boba Fett.
- Le serie "moderne" DEVONO essere "film stiracchiati"
per lo stesso esatto motivo per cui i film son concept allungati guardando budget e marketing , in una settimana:
FUNZIONA COSÌ. #stacce
Il problema é quando e quanto venga fatto malissimo a livello di idee e scrittura.
Contando che le due di Mando mi sono piaciute abbastanza non le considero chissà quali capolavori, quanto dici mi conferma che anche se non guardo questa sto bene lo stesso.
EliminaSul fatto che le serie moderne "debbano" essere film stiracchiati, ho dubbi ENORMI. Ogni storia ha una lunghezza ideale nella quale deve essere raccontata. Se tu hai un'idea con la quale puoi coprire due ore fai un film, piuttosto un film per piattaforme, non deve per forza essere un blockbuster cinematografico; se hai una storia che per essere raccontata ha bisogno di sei ore, ci fai una miniserie. Ma se hai una storia con la quale puoi coprire tre ore, non puoi farci una serie di otto episodi e pretendere che la gente la trovi lo stesso appassionante. Perché dovrei starci? Non ci sto e non le guardo.
Si è molto persa di vista la voglia di valutare i produtti per quello che sono e non per quello che il fan vorrebbe che fosse. Quindi una ciofeca come Obi-Wan è bellissimo perché compare Darth Vader, che poi è lo stesso motivo per cui molti hanno amato "Rogue One" ora che ci penso, che però aveva i suoi meriti altrove. Il tuo punto di vista Moro è chiaro, poco tempo, brutta bestia e brutto affare, quindi spero di averti fornito sia i pro che i contro di "Andor" ;-) Cheers!
EliminaGuarda Moro che io la penso molto piú come te di quanto possa apparire . Mai strappato i capelli per Mando, per quanto sarebbe stupido non riconoscerne la qualità rispetto al resto.
EliminaCom'é altrettanto stupido fingere di non capire come funzionino le produzioni audiovisive professionali di massa oggidí, piaccia o meno.
Il semaforo verde viene dato solo con determinate garanzie,che vengono valutate partendo dai Concept, dotati di elementi schematici che possono essere "infilati" nei fattori dell'algoritmo predittivo.
Ho un amico che insiste che la serie è stupenda.
RispondiEliminaO racconti balle o lui non è così amico 😅😅😅.
Battute a parte, non sento grande interesse per Andor, anche perché nei posti sulla serie vedo solo immagini dai colori scuri e Guerre Stellari non era esattamente così.
spiaZe, ma se ci son dei difetti qui non guardare la fotografia e la color correction. Tutto molto chiaro e nitido,sequenze notturne ridotte al minimo e tutte diegetiche e brevi,per lo piú dialoghi.
EliminaOgnuno ha il suo barometro della “Starwarsitudine”, non devo convincere nessuno. avventura, emozioni, propaganda Disneiana, un Jedi queste cose non cerca ;-) Cheers
EliminaMi sono arenato alla...terza? quarta? Non ricordo più... Diciamo che se le prime 3 venivano accorpate in una sarebbe stato meglio. Ora ho minacciato mia moglie con la serie su Willow, quindi mi sa che riusciremo a finire Andor :D Ah, io sogno una serie su Babu Frik, a sto punto :D
RispondiEliminaFacile che comparirà in The Mandalorian, occhio a quello che desideri ;-) Cheers
EliminaVisto che sono fermo a neanche metà primo episodio, caduto a corpo morto vittima di banalite acuta, a questo punto colgo al balzo il tuo giudizio diversamente entusiasta e smetto di fare finta che un giorno riprenderò e completerò la serie. Non lo farò mai, ho sofferto troppo con lo Star Wars del Topo, e se vedo ancora una volta Serkis che fa le vocette sceme mi metto a urlare.
RispondiEliminaNon sono costretto a vedere tutte le robe che le piattaforme depongono su schermo, sono un utente e quindi mi avvalgo della facoltà di scegliere: come dice Gioele Dix, anticipando la frase che citi di Rogue One, «sono un utente: e quindi... uto!» :-D
P.S.
Ma davvero c'è qualcuno che considera Dune uno Star Wars di serie Z???
Purtroppo esistono, credimi, esistono e sono tra noi! Spezzo una gamba a favore di Serkis che qui recita e anche bene, ma non credo basti per convincere chiunque a guardare la serie. Cheers!
EliminaMi inserisco qui, che Andor lo evito come la peste, come tutto ciò che sia targato Star Wars post 1990, e dico: ma qualcuno ha letto Dune, prima di sparlarne in questo modo? O.o
EliminaForse non sanno nemmeno che sia un libro (storia purtroppo vera). Cheers
EliminaSono ferma all'episodio 5 o 6 da quando sono usciti perché, non so se l'hai sottolineato, la noia regna suprema, il minutaggio si patisce, il punto spesso mi sfugge.
RispondiEliminaDovrei trovare la forza per andare avanti?
Andare avanti nonostante la palpebra che cade in continuazione?
Ero riuscita a resistere più con Boba, per dire, e spero che il poco successo "popolare" inviti a ripensare queste serie seriose e infinite con cui credono di accontentarci.
Sto soffrendo sempre di più le lungaggini da serie tv, questa una sofferenza, perché ha dentro tanta roba validissima, diluita in un minutaggio più vasto della Galassia. Aspettiamo il ritorno di Mando e Grogu. Cheers!
EliminaPotrei sembrare troppo pessimista a riguardo ma ho come l'impressione che, a oltre trent'anni di distanza dal risveglio della Forza (del franchise) innescato da Timothy Zahn con il suo "L'erede dell'Impero", l'universo di Star Wars non abbia più moltissime storie da raccontare. E il cambio di casacca Disney ha le sue grosse responsabilità in tutto questo: il nuovo corso della Casa del Topo sta pagando lo scotto di aver cancellato la gestione precedente, gettando nel cesso quelle idee capaci di ridefinire le regole quanto basta e dare ancora un futuro a quella galassia lontana lontana. In caso contrario, oggi si sarebbero fatte scelte più coraggiose (The Mandalorian è un'eccezione, ma certo non basta) e allora, forse, avremmo una serie incentrata sugli Yuuzhan Vong e non su Cassian Andor o qualsiasi altro personaggio secondario che mamma Disney riterrà senz'altro meritevole di futuri(e inutili) approfondimenti...
RispondiEliminaAnche per me gettare via l'universo espanso è stato un grave errore, per fare poi cosa? Scrivere storie "nuove" come hanno fatto? Dave Filoni è un'eccezione vivente ;-) Cheers
EliminaHa senso eccome realizzare un prodotto come Andor, al netto di tutti i suoi difetti. Anche io partivo con pochissimo interesse, pensa che a me non piace nemmeno tanto Rogue One, ne riconosco la bellezza ma io non vado molto d'accordo con i film di guerra e Rogue One era Apocalypse Now in una galassia lontana, lontana. Sinceramente mi stupisce l'accoglienza tiepida ad Andor, la capisco per gli scarsi risultati di Boba Fett e Kenobi ma non per i toni, proprio perché Rogue One venne accolto come "l'unico film con lo spirito di Star Wars", che cosa voglia dire poi lo sanno solo i sedicenti fan. Andor continua su quella strada, ci mostra zone di grigio accantonando buoni e cattivi, e soprattutto a differenza delle altre serie sopracitate ha qualcosa da raccontare che non siano le solite cose che pretendono i sedicenti fan di Star Wars, gli stessi che han portaro a quella ciofeca dell'Ascesa di Skywalker.
RispondiEliminaRogue One è Star Wars, Andor no. Io ho smesso di provare a capire i fan di Guerre Stellari da decenni ormai ;-) Cheers!
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