Lo confesso candidamente, pur essendo nato negli anni ’80 e cresciuto a cavallo tra il decennio dei jeans a vita alta e quello immediatamente successivo, credo di essere la persona peggiore al mondo per parlare dei “Masters of the Universe”, io faccio parte di quella sparuta nicchia di bambini che preferiva i G.I.Joe. Siamo pochi, ma siamo una lobby molto potente.
La storia di come siano nati i “Masters of the Universe” (MOTU) è bellissima, se non la conoscete vi consiglio la puntata a tema della serie “I giocattoli della nostra infanzia”, la trovate comodamente su Netflix oppure, potete rivolgervi ai massimi esperti viventi di MOTU, Il Moro e Moz, loro hanno il potere.
Eppure oggi, 3 novembre 2022, uno dei prediletti di questa
Bara compie i suoi primi 65 anni, quindi non potevo tirarmi indietro e perdere
l’occasione di occuparmi di uno dei film per cui ancora oggi Dolph Lundgren è
ricordato, beh, abbastanza ricordato perché lo svedesone è ancora un culto per
pochi.
La storia personale di Lundgren è avvincente quanto quella sulla creazione dei MOTU, nato a Stoccolma Dolph era un ragazzino con svariate allergie e il sogno di fare la Rockstar, le arti marziali e i pesi sono entrati a far parte della sua vita durante l’adolescenza, ma è la materia grigia nella scatola cranica a fare di lui una specie di Superman dalla Svezia: parla sei lingue, ha un paio di lauree una delle quali ottenuta in pigiama per quanto gli risultava semplice la materia (chimica, roba da niente proprio), quando la sua vita sembrava avviata e il mondo della scienza già si interrogava su dove trovare un camice abbastanza largo per avvolgere il suo 1,96 Dolph ha detto: «Ciao, vado a fare il buttafuori nei locali» (storia vera).
La borsa di studio all’M.I.T. (ribadisco, robetta) lo ha portato negli Stati Uniti, ed è qui che una storia già interessante decolla, Dolph prende casa in un quartiere di New York scelto a caso sulla mappa, si compra una Harley perché voleva da tempo togliersi lo sfizio, ma le estati nella Grande Mela sono roventi per chiunque, figuriamoci per uno che arriva dalla Svezia, quindi Dolph gira in moto a petto nudo e mentre studia all’M.I.T. caccia a pedate ubriachi dai locali di New York. Quando i genitori, preoccupati per il figlio da solo nella tentacolare città lo chiamano, lui risponde che nel quartiere dove vive sono tutti gentili con lui, lo salutano sempre, come se fosse un piccolo paesino di provincia. Solo anni dopo Dolph ha scoperto che il quartiere dove viveva, era quello con più alta concentrazione di omosessuali, che puntualmente una volta al giorno si vedevano sfilare ‘sto vichingo, questa specie di Dio del tuono mezzo nudo in moto, pronto ad apparire come una visione, ma solo una è riuscita a prenderselo tutto per se, Grace Jones, lo ha avvicinato in uno dei locali dove lavorava per farne il suo fidanzatino (gigante) prima e per aprirli le porte del mondo dello spettacolo subito dopo, il resto lo conoscete, Ivan Drago è ancora oggi l’unico ruolo per cui tutto il pubblico conosce e ricorda questo alieno precipitato dalla Svezia di nome Dolph Lundgren.
Prima di Red Scorpion,
Il Vendicatore e Arma non convenzionale, il ruolo di protagonista in un film ispirato
ai MOTU era la scelta più ovvia per Dolph, lanciato nell’empireo dalla transiberiana Ivan Drago, se nel 1987 fosse già esistito l’MCU gli
avrebbero affidato il ruolo di Thor per direttissima, ma la linea di giocattoli
Mattel stava sulla cresta della più grande onda di sempre, proprio quella che
di lì a poco si sarebbe rovinosamente infranta sugli scogli.
La Mattel aveva prodotto così tanti avversari e comprimari
di He-Man per rispondere alla richiesta di tutti i bambini del mondo, che
proprio attorno al 1987 cominciò ad accorgersi di aver fatto un errore letale: gli
scaffali erano pieni di avversari di He-Man, tutti più assurdi e variopinti dei
precedenti, ma non si trovava più un pupazzetto action figure
giocattolo del protagonista, se lo avevi comprato ai tempi bene, altrimenti
dovevi fare come me, che nella mia scarsissima collezione di MOTU avevo solo il
principe Adam, con la sua spada e il gilet fucsia, che ogni volta gli toglievo
arrangiandomi e fingendo che bastasse quello per la sua trasformazione in
He-Man (storia vera).
Il film diretto da Gary Goddard è uscito proprio in questo
periodo, nel momento esatto in cui i MOTU erano ancora una superpotenza dell’intrattenimento,
ma poco prima del doloroso fallimento, fin troppo facile dare la colpa della
fine di questa moda solo alla pellicola, in evidente carenza di budget per
poter portare i MOTU sul grande schermo, accontentando legioni di bambini
cresciuti con il colorato cartone animato della Filmation.
Prima ho citato l’MCU sbagliando di poco, perché il piano originale di Gary Goddard era un altro, ovvero un film sul “Quarto mondo”, la serie a fumetti di Jack “The King” Kirby pubblicata per la Distinta Concorrenza, dopo la sua fuga sbattendo la porta dalla Marvel. Nella testa di quel nerd di Goddard, Skeletor era una specie di Darkseid mescolato al Dottor Destino sempre nella versione Kirbiana, così come la chiave cosmica che apre portali tra i mondi, era l’omaggio del regista alla Scatola Madre, che aveva un ruolo chiave nelle trame del Quarto mondo di Kirby, a cui Goddard avrebbe voluto dedicare il film, se non fosse che la Cannon tagliò la dedicata perché ammettiamolo, aveva ben altri problemi per le mani.
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Il bimbo che tramite un concorso ha potuto visitare il set del film (storia vera), credo sia ancora in terapia oggi. |
La casa di produzione di Yoram Globus e Menahem Golan aveva
già fin troppi fumetti per le mani, Superman IV aveva raccolto noccioline dopo essere costato un’esagerazione per le
casse della Cannon, che per altro aveva quasi convinto un tale, a dirigere per
loro un ambizioso film sull’Uomo Ragno, che non abbiamo mai visto proprio
perché “I dominatori dell'universo” è stato un tonfo colossale. Ah, per la nuda
cronaca, quel tale si chiamava James Cameron (storia vera).
Eppure “I dominatori dell'universo” era cominciato con il passo giusto, le musiche di Bill Conti sembravano un incrocio tra il tema di “Superman” e quello di “Guerre Stellari”, mentre i costumi, erano il frutto del lavoro dell’illustratore William Stout, che per l’occasione collaborò con l’amico e collega Moebius (non proprio la pizza con i fichi), il risultato? Un adattamento credibile e con una sua coerenza interna, anche per dei costumi per ovvie ragioni pacchiani, trattandosi di un cartone animato tratto da una linea di giocattoli. Trovate qualche bella illustrazione QUI.
Dolph Lundgren nel ruolo di Lui-Uomo cosa volete dirgli? Scelta figlia del momento ma impeccabile, dal punto di vista estetico e con quel costume addosso, Dolph è semplicemente perfetto per un adattamento che spegne i colori dei personaggi, non perché nel 1987 non esistessero già i Cinecomics (due anni dopo sarebbe arrivato uno piuttosto famoso) ma perché erano considerato roba per bambini e andavano resi più seri. Che poi è quello che succede ancora oggi, con l’aggiunta dell’ipocrisia generale di considerarla roba per adulti, quando vivremmo tutti più sereni se accettassimo l’idea che il cinema d’intrattenimento esiste da sempre e può essere anche di qualità se fatto come si deve, anche se purtroppo non è il caso di “I dominatori dell'universo”.
La Cannon si ritrova tra l’incudine e il martello, non ha abbastanza liquidità per finanziare un film tutto ambientato su Eternia come il cartone animato tanto amato, ma deve anche razionalizzare tutto mettendosi in coda al successo di “Guerre Stellari”, i soldati di Skeletor sono un furto con rapina all'estetica degli Stormtrooper Imperiali, però dipinti di nero, perché il loro eroe He-Man, non avrebbe mai potuto uccidere semplici sgherri, meglio farli passare per robot senza volto.
Dopo due scene girare per puzza su Eternia, con il castello di Grayskull in lontananza, che pare un incubo uscito dalla mente di un fanatico di Cyberpunk dopo una notte alle prese con la digestione della peperonata, i personaggi precipitano letteralmente da qualche parte in Culonia, provincia di Yankeelandia, ambientando il film nel nostro mondo si possono tagliare i costi e mungere tutte le gag possibili immaginabili su un Cristone biondo che si fa chiamare Lui-Uomo (Dolph Lundgren) e i suoi due compari guerriglieri, Man-At-Arms (Jon Cypher) e Teela (quella meraviglia di Chelsea Field) finiti nell’America di fine anni ’80, dove tutto è cotonato e dove il verbo mungere torna buono, visto che molte delle battute ruotano intorno allo gnomo Gwildor (Billy Barty) che muggisse scambiando una vacca per uno dei locali. Grasse risate è il caso di dirlo.
Gwildo in questa versione è il facente funzione di Orko,
perché una sorta di “fantasmino” svolazzante senza gambe, la Cannon proprio non
poteva permetterselo, la sua chiave apri portali è così importante che infatti
i protagonisti se la fanno soffiare facendo la figura dei cavedani in amore, il
tutto per portare in scena gli amichetti umani dei protagonisti, vuoi non
sfruttare il vecchio trucco dei ragazzini con cui gli altri ragazzini, quelli
che hanno pagato il biglietto per vedere il film sui MOTU, potranno
immedesimarsi?
Quindi qui abbiamo, direttamente dal video di Dancing in the Dark di Bruce Springsteen, Courteney Cox nei panni di Julie e il suo fidanzato che scambia la chiave per una specie di pianola Bontempi cercando di suonarla al banco dei pegni. Ceeeerto! Perché un bambino in sala per vedere He-Man è mooooolto interessato a tutta questa roba, ovviamente!
Del film cosa devo dirvi? Il personaggio di Julie ha perso i genitori e vorrebbe avere il potere (occhiolino-occhiolino) per cambiare la situazione, ama il suo ragazzo ma deve mollarlo per andare a studiare dall'altra parte degli Stati Uniti e altra roba molto interessante del genere, in compenso il film le prova tutte per ricordare al pubblico gioie cinematografiche passate, ad esempio James Tolkan ricopre lo stesso identico ruolo del preside Strickland di Ritorno al futuro, ma in compenso un paio di attori nei ruoli giusti li abbiamo.
Come ad esempio il mitologico Frank Langella nei panni di Skeletor, nemmeno sotto quel chilo di chewing gum masticato che si ritrova come trucco appiccicato alla faccia non riesce a non titaneggiare, risultando un uomo tra i bambini, anche se alle prese con un personaggio che potrebbe uccidere la carriera a chiunque. Non basta che sia una sorta di scheletro vivente che Langella rende credibile solo con la presenza fisica e la voce, ma nel finale quando usa il potere, si trasforma in una sorta di carro allegorico per la parata di Carnevale, una roba che persino i Cavalieri d’oro delle dodici casate avrebbe considerato un tantinello sopra le righe.
Menzione speciale per gli occhi di ghiaccio di Meg Foster, che ci regala una perfetta Evil-Lyn malgrado un’armatura di due volte il suo peso che sul set, non le permetteva nemmeno di stare seduta (storia vera). Difficile appassionarsi ad una trama molto interessata a fare battute sugli idrocarburi e dove quando Skeletor raduna il popolo di Eternia, questo è composto da tutti i suoi abitanti. Tutti e quattro intendo.
Per chi è cresciuto con i MOTU e il cartone animato della
Filmation, questa versione in tono minore, troppo realistica e oscura non
poteva che essere una delusione, rivederlo da grandicelli non aiuta perché il
cast sarà anche quello giusto, ma la parata di nemici di Lui-Uomo sono una
manciata, non somigliano troppo alle controparti tanto amate e quello più
riuscito esteticamente, quella sorta di uomo-lucertola con elmo da battaglia
(avrà sicuramente un nome ma ribadisco, io preferivo i G.I.Joe quindi ci
leggiamo nei commenti) viene ucciso per primo perché quella mattina a Skeletor
giravano i maroni e non aveva ancora preso il suo caffè. Stacce sottoposto!
Lo scontro finale avviene con Skeletor in volo sulla sua morigerata piattaforma sopraelevata (qualunque cosa sia quella roba), scippato da He-Man che in volo su una sorta di skateboard volante (allora lo vedete che è davvero Ritorno al futuro!) gli fotte la chiave, prima di altri momenti imbarazzanti, tipo le frustate laser con cui He-Man viene punito, una roba al limite del gaio che forse sarebbe stata apprezzata nel vecchio quartiere Newyorkese di Dolph.
Si vero, anche in questa versione He-Man solleva la spada in
aria invocando il potere, ma è tutto talmente deludente che invece di risultare l’apice del film, non fa che essere la ciliegina sulla torta della
delusione. Anche perché lo stesso Gary Goddard si è reso conto che l’accentone
svedese di Dolph lo rendeva più alieno di un abitante di Eternia, ma mancava il
tempo e i soldi per far ridoppiare le sue battute, quindi “I dominatori
dell'universo” è un film stile buona la prima, che aveva tutti i nomi giusti
nel cast, ma non abbastanza tempo e soldi per sfruttarli nel modo migliore
possibile.
Dolph Lundgren da allora non ha mai smesso di lavorare, ma è rimasto eternamente Ivan Drago per il mondo e He-Man per pochi appassionati dei MOTU che lo ricordano, con parti uguali di amore e rimpianto, volete la prova? Dolph ha mandato in brodo di giuggiole la folla del Comicon di San Diego quest’anno, semplicemente invocando il potere di Grayskull (storia vera).
Per una breve periodo nella sua carriera, quell'alieno precipitato dalla Svezia ha davvero avuto il potere, per troppi oggi è ancora materia di articoli acchiappa click in rete intitolati tipo «Che fine ha fatto Ivan Drago e cosa fa oggi?», ma per i lettori della Bara no, perché Dolph è un gran mito e siamo qui oggi per fargli gli auguri di compleanno. Quindi non perdetevi il resto del Blogtour a tema qui sotto e ricordatevi: per il potere di Dolph Lundgren, a me il potere!
Il Zinefilo sfrutta l'occasione per parlarci del giorni di fuoco del mitico Dolph!
La delusione di quando lo noleggiai da ragazzino non puoi capirla. Ci speravo un sacco ma non solo non lo vidi in sala (onestamente non mi ricordo nemmeno se lo hanno passato dalle mie parti...) ma quando riuscii a mettere gli occhi sulla VHS mi si spezzò il cuore. Era tutto cupo, tutto buio e triste. Da ragazzino ovviamente non sapevo e non conoscevo le storie produttive e per questo volevo il cartone paro-paro, colorato, buonista e "pop". Qua c'erano battute sceme e fraintendimenti non da bambini (tipo quanto Man-At-Arms mangia le costicine e sua figlia Teela non capisce cosa sono e lo guarda schifata).
RispondiEliminaRivisto da adulto e conoscendo a grandi linee la sua storia, è ovvio che il film non poteva funzionare. La trama non è da bambini e il budget... Beh, quello è palesemente insufficiente persino per un film normale, figuriamoci per un fantasy con mostri pelosi, armi, battaglie, magia e viaggi nel tempo. Il problema è che non è nemmeno così trash ed eccessivo come il "vecchio" FLASH. E' solo brutto. Cosa da salvare ce ne sarebbero, a partite dallo svedesone perfetto per il ruolo. Così come Loggia e i costumi. Segno che il cuore dal lato giusto c'era. Il problema è che manca tutto il resto. E non è poco.
Per certi versi ancora oggi i colori dei super eroi vengono abbassati di tono (il blu non è mai scintillante, così come il rosso) perché ancora le storie di fantasia in occidente, devono essere serie. Più le cose cambiano più restano le stesse (cit.), a quel punto meglio l’esagerazione di Flash, ma molto meglio ;-) Cheers
EliminaDolph è un grande, poco da fare. E' una di quelle (poche) persone che unisce un cervello eccezionale a un fisico invidiabile e che è sempre riuscito a emergere in ciò che faceva (sebbene non sia stato premiato da una carriera cinematografica all'altezza).
RispondiEliminaIl bello, che è poi quello che ci diciamo spesso con l'amico Redferne, è che per le persone comuni di quegli anni era solo un rozzo cavernicolo, alla stregua di Stallone e Schwarzeneger... Niente di più sbagliato!
Altro che "scimmione a spasso (cit.)", ricordo anche che è stato capitano della squadra svedese di Karate e che è cintura nera di quarto (!) dan, quindi sa anche menare e si vede in tutti i suoi film.
In ogni caso faccio parte anche io dei (pochi) che preferivano i G.I. Joe ai Masters. Tanto che tutti i pupazzetti me li regalavano...
Il film in ogni caso è divertente, soprattutto l'idea che i nostri eroi arrivino nel nostro mondo, seppur dettata da problemi di budget. Il fatto di avere un He-man in carne e ossa che si confronta con la società in cui viviamo è comunque azzeccata per il contrasto tra le sue abitudini e come affronta le sfide quotidiane.
Per il potere di Cass!! Ciao
Ecco perché andiamo d’accordo, fai parte della lobby dei Joe anche tu ;-) Sono anni che evito un pezzo su questo film perché in quanto non enorme fanatico dei MOTU pensavo che il mio contributo non sarebbe servito, ma da fanatico di Dolph forse potevo dire qualcosa, almeno mi sono tolto lo sfizio di raccontare qui sulla Bara il passato incredibile dello svedesone. Cheers!
EliminaAvevo 9 anni quando arrivò nei negozi Skeletor, il vero protagonista dei "Masters", ed è stato amore a prima vista. Purtroppo il suo regno illuminato è stato sempre ostacolato da quei babbei guidati dal biondino in mutande: Eternia non sa cosa si è persa :-D
RispondiEliminaScherzi a parte, giuro che su "Topolino" studiavo sempre con ammirazione le avventure a puntate dei G.I. Joe, quelle fatte stile fotoromanzo, e se avessi potuto almeno i due ninja e il "kung fu kid" me lo sarei comprato, ma già era tosta far spendere i pacchi di lire che costavano i Masters. Per fortuna stavo sempre male, e tra febbri, dottori e operazioni ogni scusa era buona: quando mi sono tolto le tonsille il mio letto d'ospedale sembrava un distaccamento di Eternia! :-D
Ero un giovane fanatico dei MOTU e quindi vederli completamente sfigurati, traditi e resi ridicoli da questo film non mi ha mai fatto piacere. Per fortuna in Italia è stato distribuito malissimo ed è arrivato anni dopo, quando l'ho visto giusto per curiosità: se fosse uscito davvero nel 1987 sarebbe stato un dolore troppo grande.
Ora io dico, per fare Beast-Man basta un tizio pittato di rosso, per Mer-Man uno pittato di verde e via dicendo: invece no, non rispettiamo le basi, inventiamoci nemici sul momento, tutti stupidi e immensamente più costosi, che tanto la Cannon guadagna così tanto... Ciò che mi stupisce è che la Mattel si sia prestata e abbia davvero prodotto i pupazzi del film, senza vergognarsi nemmeno un po'. (Credo che non se li sia comprati manco il signor Mattel!)
L'unica cosa buona nata da questo film è che le ambientazioni preparate per il suo seguito, morto nella culla, sono state riciclate per l'apocalittico "Cyborg" con Van Damme :-P
Sai che sono sempre dalla parte dei cattivi, quindi sfondi una porta aperta con me ;-) Il mio amico con tanti MOTU aveva il pupazzetto di Gwildor, interessante finché non abbiamo visto il film e capito che era un pirla che parla con le mucche, ma prima poteva essere uno stregone potente, poi però aver visto il film ci ha piallato la fantasia infantile (storia vera). Cheers!
EliminaUn disastro, concordo. Però una cosa buona c'era: era meglio l'hairstyle di Dolph piuttosto che l'originale col caschetto da Raffaella Carrà.
RispondiEliminaIl mullett anni '80 batte per una volta la Raffa nazionale ;-) Cheers
EliminaGrazie della citazione, we have the power!
RispondiEliminaLa storia di Dolph è fantastica, un uomo che poteva diventare qualunque cosa e ha scelto di essere ricordato per i filmacci.
Se non sbaglio il bimbo del concorso ha anche interpretato un personaggio, una comparsa tra gli altri sgherri di Skeletor. Sto andando a memoria e non sono sicuro ma credo che anche Kevin Smith abbia nuovamente fatto comparire il personaggio in "Masters of the universe - Revelation".
Non ti elenco i nomi degli sgherri perché sarebbe troppo facile. :-D
Film tremendamente deludente, il fatto che fosse ambientato sulla Terra per problemi di budget che risultarono evidenti anche alla mia mente fanciullesca (beh avevo già 12 anni quando è arrivato in Italia, non ero più proprio un fanciullo), le trame con questi stupidi terrestri e i loro problemi famigliari, le scopiazzature da Guerre Stellari (anch'esse già evidenti per la mia mente non più fanciullesca), la scelta di creare personaggi nuovi e rendere irriconoscibili quelli già esistenti, insomma, un errore dietro l'altro.
L'unica cosa buona è che dal film è uscito il mio personaggio preferito, Blade!
Ci tenevo a raccontare la storia di Dolph, eroe dei filmacci, nel giorno del suo compleanno, questo film era l'occasione perfetta per farlo e si, ovviamente tu che sei Master dei Master ricordi bene, faceva anche una parte nel film oltre che aver visitato il set ;-) Cheers
EliminaBeh, Saurod Beast-Man Kaarg e Blade, i nomi dei pischelli.
RispondiEliminaComunque: film dove si fa di necessità virtù, oggi cult assoluto e reintegrato a pieno titolo nel mondo MOTU, perché hanno avuto la brillante (davvero, non per sfottere) idea di inserire tutto questo nel canone narrativo completo.
All'epoca non poteva funzionare, troppo diverso dall'He-Man classico (e infatti, non capisco come abbiano potuto pensare all'He-Man spaziale del 1989/90 dopo il tonfo di questo film) ma oggi si può rivalutare.
Moz-
L'He-Man spaziale lo ricordo, avevo il cattivo con l'occhione al posto della capoccia, in effetti è incredibile esistesse quella linea dopo questo film, però sono stati più accorti di molti altri a gestire cosa è canonico e cosa no. Cheers!
EliminaChe cosa mi riporti alla mente. Per anni parlarono di un seguito, poi addirittura di un nuovo film diretto addirittura da John Woo. L'ho visto più di qualche volta da ragazzo, non è mai stato bello, ma a suo modo riusciva a invogliarmi a rivderlo.
RispondiEliminaMe lo vedo proprio John Woo a dirigere i MOTU, proprio ideale ;-) Cheers
EliminaUno di quei film girati alla "buona la prima", e che di conseguenza anche come visione "buona la prima".
RispondiEliminaLo vidi con curiosità, rimasi deluso quando finiscono sulla Terra, considerando l'età che avevo e il fatto che ero abbastanza trascinato dal mondo MOTU, un po' dal cartone animato Filmation ma soprattutto dai personaggi che erano il mio regalo fisso di ogni Natale e compleanno in quel periodo. E che mi combinano?
No, no, finché negli anni '80 arrivano Kirk e Spock per mettere due balene a bordo di un falco Klingon ok, ma così non esiste proprio!
Era ben altra roba l'arrivo di Kirk e compagni rispetto a questo ;-) Cheers
EliminaL'arrivo di Kirk e compagni è entrato di diritto nel mondo del MITO, mentre la Cannon con questo film non ce l'ha proprio fatta a entrare nel mondo dei MOTU: se, per ipotesi, il mio primissimo approccio con i Masters fosse consistito proprio nel lavoro di Goddard, allora è certo che mi sarei buttato a pesce sui G.I. Joe ;-)
EliminaE il mitico Dolph? In poche parole, il protagonista giusto per il titolo sbagliato, al limite pure guardabile se, dall'inizio dei titoli di testa fino alla fine dei titoli di coda, ci si impegna a mettere da parte l'universo narrativo che lo dovrebbe includere, considerandolo come un qualcosa del tutto a sé stante...
P.S. A proposito di Star Trek, quelle fruste di energia lassù fanno tanto Ferengi ;-)
Si in effetti sono abbastanza Ferengi, per il resto possiamo dire che il mito vero è Dolph, l'uomo giusto nel film sbagliato ;-) Cheers
EliminaL'uomo giusto nel momento e nel posto sbagliato! In poche parole la storia della sua vita (salvo qualche rara eccezione come Resa dei conti a Little Tokyo). Inutile che scriva quasi citazione, i lettori della Bara hanno colto...
EliminaNon faccio mai le citazioni (anche a sorpresa) a caso, so che qui sulla Bara vengono colte tutte ;-) Cheers
EliminaIo sono uno cresciuto con i Masters : ero presente quando fecero le prime pubblicità dei giocattoli ( che NON sono quelle che si vedono su YT ); ero presente quando fecero il cartone della Filmation.
RispondiEliminaEro presente quando pubblicarono i fumetti , prima su Più della Domus , poi su "Masters e il team dell' avventura " della Mondadori e su Magic Boy della Mattel.
Proprio sulla seconda rivista misero un articolo dove presentarono in anteprima italiana le immagini del film.
Si è discusso molto su quando sarebbe arrivato il film in Italia : mi pare difficile che fosse arrivato così tardi nonostante fosse legato a un brand molto famoso ( specie da noi, dove il successo fu più duraturo che negli USA, tanto che da noi uscirono alcuni Master mai visti in Patria )
Io ricordo benissimo le pubblicità dei pupazzetti ispirati ai film ( che avevano spezzoni dello stesso doppiati per l'occasione ), e mi sembra strano che Mattel non avesse concordato la cosa con i distributori italiani: cioè, fai uscire i personaggi anni prima del film ?
Per il resto, anche io rimasi deluso quando vidi il film del nostro "Fustacchione" ( che è la traduzione più corretta di "He-man" ) , in quanto troooppo diverso dal fumetti/cartoni/giocattoli.
Ma visto a freddo, scevro da qualsiasi legame con i MOTU, non è un brutto film.
E' un dignitoso movie fantasy per ragazzi intriso di anni 80 al midollo.
I personaggi sono ben caratterizzati e il ritmo c'è .
Oggi c'è di mooolto peggio.
La morale è la solita : fate uscire un film nel momento sbagliato in modo da affrontare un pubblico ostile, e sarà un flop assicurato.
P.S.Leggetevi la miniserie del fumetto di Concrete intitolata "fragile creatura " dove il nostro lavora a un film che è un omaggio/parodia al film di Lungred.
Anche lì ci saranno voli pindarici per far quadrare i conti di un budget risicato e ... di ben peggio.
P.P.S. i Master erano più fichi come personaggi , ma il cartone dei G.I. Joe era meglio di quello Filmation ( ho ancora tutti i fumetti dei Joe della Play Press)
Cao Sam, da tempo sto ricostruendo la storia dei Motu in Italia (ho scoperto anche il vero arrivo, retrodatandolo al 1982), mi hai incuriosito con la frase sugli spot TV... cosa ricordi?
EliminaMoz-
Quali ? Quelli dei film o i primissimi italiani ?
EliminaNel secondo caso, ricordo che il primo storico spot italiano vedeva Heman e Skeletor davanti al castello di Greyskull che si menavano e il narratore diceva " chi li fermerà ?" e quindi arrivava Teela che tuonava " Io Teela, Principessa del Potere !" ; al che Skeletor cadeva a terra dicendo "noo, arghhh ".
Sì, intendevo proprio quelli.
EliminaIn effetti non si trova questo spot, nemmeno -mi pare- in edizione americana.
Ne ricordi per caso un altro con Screeech, il falco di Skeletor?
Moz-
Skeletor aveva un falco ?
EliminaRiguardo gli spot: quelli italiani, o meglio europei , erano completamente diversi da quelli USA, e credo che da loro siano inediti, come da noi lo erano i loro.
E' curioso che da noi , Teela veniva fatta passare inizialmente come il personaggio più potente ; forse per spingerne le vendite, visto che era una donna....
Non tutti erano diversi: sostanzialmente gli spot che abbiamo visto noi, quelli standard, erano la versione doppiata in italiano di quelli americani. Resta da capire da dove uscissero gli altri...
EliminaP.s. però stiamo andando fuori tema per Cass... Se ti va ne discutiamo in privato.
Moz-
Per me nessun problema, di MOTU è meglio se vi parlate tra di voi, io conosco solo quello che leggo sui personaggi sul tuo blog ;-) Cheers
EliminaIo ricordo uno spot in cui Screech sorvola una torretta di Grayskull sfidando i colpi del cannoncino, ma c'è Man-E-Faces che lo terrorizza cambiando faccia "Ora ti mostro il volto di mostro!" 😅 e la voce narrante "Per Screech è paura e fuga!"
EliminaÈ molto simile al precedente che inizia con "Aaah! Sono in trappola, Stratos!"
La pubblicità dei giocattoli ispirati al film era questa
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=5tsMpwxVrwY
La versione italiana era ovviamente doppiata e a mio ricordo , rimontata.
Ricordo perfettamente Blade che diceva " aspettavo da tanto questo momento" ( divenne un mio tormentone personale )
Oddio, lo spot italiano non lo ricordo, ma immagino avessero tolto tutte le sequenze del film visto che l'opera sarebbe uscita in Italia solo nell'aprile 1990!! :O
EliminaMoz-
No, come già detto le immagini del film c'erano , tra cui la scena di Blade del film che diceva " aspettavo da tanto questo momento" .
EliminaPer questo mi sembra strano che da noi arrivò nei cinema così in ritardo.
Inoltre non ci credo a quello che dicono i creatori della linea, cioè che i Masters smisero di vendere perché non c' erano Heman e Skeletor: mi sa di scarica barile per non prendersi colpe.
La verità più semplice e probabile è che dopo 5 anni, i Master avevano stufato, e i fa, della prima ora erano cresciuti e pensavano ad altro ( come me ).
E stavano cambiando le mode : nel 1987, non a caso, uscirono le Turtles, che col loro travolgente successo, si sono pappate Heman e compagni come fossero lattuga.
In realtà in Italia i Masters tiravano ancora tantissimo.
EliminaNel 1992 uscì un piccolo album di figurine per dirti; di certo i Motu originali sopravvissero alla versione He-Man spaziale.
Non ricordo comunque la questione dello spot, mannaggia.
Il film è arrivato sicuramente nel 1990, ho visto il giornale che ne parlava...
Moz-
Infatti ti ho risposto nel tuo blog con informazioni interessanti, continuiamo lì
EliminaScusate se mi intrometto ma volevo solo aggiungere a corollario di quanto scritto da MikiMoz che ricordo i trailer del film già nell'estate del 1989. Poi probabilmente è passato nei cinema nel '90...
EliminaDani ciao!
EliminaChissà, forse inizialmente avevano previsto di "buttarlo" in estate e poi hanno rimandato!! 😂🤔
Moz-
Ciao caro Moz, purtroppo o per fortuna la mia memoria sempre più labile funziona come quella di Rainman, sicuramente per una (nemmeno tanto) velata forma di autismo, quindi so collocare nel tempo alcuni ricordi con una certa precisione.
EliminaIn ogni caso complimenti per la tua avventura editoriale, senza fare pubblicità. Ciao
Hai fatto bene a ricordarlo, spero di beccarlo in edicola ;-) Cheers
EliminaGrazie mille Dani!
EliminaCapisco bene, ho un amico che ha la tua stessa capacità!!
Evidentemente volevano davvero sbatterlo a luglio/agosto, e poi hanno ritardato in attesa di tempi... peggiori! 😅💪
Ancora grazie!
Moz-
Ora hai due amici con quella capacità!
EliminaÈ un periodo che ho diversi amici alle prese con situazioni editoriali. In bocca al lupo 🐺
Ciao
In settimana vado a farmi un giro in edicola ;-) Cheers
EliminaNon conoscevo la biografia di Lundgren, che tipo! :--D
RispondiEliminaSto film non si può vedere, ma non hai riconosciuto il bel Tom Paris di Voyager nei panni del fidanzato ei Courtney Cox? X--D
Tanti auguri dolph! Sarebbe stato un Thor perfetto in epoca di cinecomics ad alto budget, hai ragione! :--)
Il film l’ho rivisto prima della mia maratona di Star Trek, ho deciso di scriverne solo ora per il compleanno di Dolph, quindi non potevo riconoscerlo ma grazie per avermelo detto, aggiungiamo un nome noto al casting tutto matto ;-) Cheers
EliminaCon tutto il bene che voglio a Robert Duncan McNeill, si vedeva già da qui che come attore non sarebbe andato lontano... Fortunatamente ha trovato la sua dimensione come regista, quindi suppongo sia contento lo stesso!
EliminaSi, penso che sia pari e patta così ;-) Cheers
EliminaBleah i G.I.Joe.. quei cosetti non erano neanche lontanamente paragonabili a chi, come noi bimbi, AVEVA IL POTEREEE!!! scherzi a parte, è un guilty pleasure, puro e semplice. C'è chi lo vede come una bestemmia degna della fine della Cannon (anche se secondo me il colpo di grazie è stato il non aver fatto lo spiderman di Cameron... aveva del potenziale, nonostante tra Pandorie varie si sia recentemente bevuto il cervello... che schifo Avatar santiddio... vabbè non divaghiamo) chi un mini capolavoro per pochi. Faccio parte di questa seconda categoria. Con i mezzi dell'epoca e budget che oggi ci gireresti giusto un filmetto della cresima a confronto di cosa si spende per ben altre vaccate che poi tali rimangono anche coi i peggio milioni, fecero un mezzo miracolo secondo me, piaccia o non piaccia. Il papà di Mazzoli (yess, quello dello Zoo105) ha curato costumi e fondali, i laser light skeletor e laser power he man sono sempre made in italy e i motu toys più rari dopo i giganti sempre made in italy, per cui ripeto piaccia o non piaccia vantiamocene anche un attimo nel nostro piccolo, di questo film. Saurod, Beastman, Comandante Karg e Blade (per altro maestro di spada sul set di Dolph e millemila altri film) sono bellissimi sostuti ai classici personaggi di cui solo quella povera bestia di Beastman rimane, Evil-lynn grazie a Meg e alle sue bellezze vero e proprio "tourning point" per ogni ragazzino che scopre che "hey... ho davvero il potere, a quanto sembra... nei pantaloni", e Langella in stato di grazia con un interpretazione per l'epoca seconda solo al joker di Nicholson come trasposizione di un personaggio a fumetti (ruolo accettato tra l'altro solo per far felice il figlio. Numero uno.). E' un gran film, una gran boiata, ma comunque GRANDE. Il bimbo inoltre non vinse solo le giornate sul set... lui è PIGBOY!! guardia personale di Skeletor... Gwildor fa scassare comunque... C'è tanto pure troppo da dire su questo film... non male per una roba che molti considerano al pari di una bestemmia. ADORO <3
RispondiEliminaConsidera che sono qui con alcuni G.I.Joe sulla scrivania mentre ti rispondo (storia vera) ;-) Grazie per l'entusiasmo, la conferma che ho scelto il titolo giusto, ci voleva un culto per alcuni per festeggiare un attore che è un culto per alcuni come Dolph. Cheers!
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