mercoledì 30 novembre 2022

57 canali e niente da vedere: The Old Man, Inside man, Big Mouth 6, Solar Opposites 3, The Crown 5, The Handmaid's Tale 5


Torna l’appuntamento con titolo Springsteeniano, con le ultime serie viste di recente, non perdiamo altro tempo, via via via via viaaaaa!
The Old Man
Stagione: unica (miniserie)
Dove la trovate: Disney+ (Star)

Lo dico sempre che Jeff Bridges è uno dei miei attori preferiti, non perdo occasione per ripeterlo.
Stesso discorso per John “Più grande attore del mondo” Lithgow, di cui sono vice-presidente del fan club. Secondo voi avrei potuto perdermi una serie con entrambi questi mostri sacri? Giammai! (cit.)

Dan Chase (Goffredo Ponti) sembra un tenero vecchietto che vive solo, vedovo, con le giornata riempite solo dalle telefonate della figlia e due Rottweiler come amici, Dave e Carol. In realtà è un osso duro, lo scopriamo nel primo episodio quando un sicario entrato in casa sua finisce subito la sua carriera (due metri sotto terra). Ma la copertura di Chase è saltata, comincia la fuga.

«Sentite, io volevo solo il mio tappeto!»

Sulle sue tracce l’agente veterano della CIA, Harold Harper (Lithgow… Applausi grazie!) conosce Chase dai vecchi tempi, quelli della guerra in Afghanistan, ma non l’ultima quella Yankee, da quella prima, quando i cattivi erano i russi e gli americani erano nella zona delle operazioni perché, beh, non sanno farsi gli affari proprio e giocano a destabilizzare Paesi in giro per il globo, storia vecchia no?

Il motivo per guardare qualunque cosa: John Lithgow.

I primi due episodi che presentano personaggi e situazioni filano via che è (quasi) una meraviglia, specialmente perché per i giovani Bridges e Lithgow nelle scene flashback, non hanno utilizzato la “Deep fake” ma hanno preso due attori somiglianti, come si faceva ai vecchi tempi. I casini iniziano quando si arranca in questa spy story d’azione con pochissimi azione e tante, tante, tantissime, troppe parole!

Le svolte non sono proprio impossibili da intuire, grosse o piccole che siano, come spettatori si finisce ad arrivarci poco prima dei personaggi e del prossimo “spiegone” per illustrarle a chi si fosse addormentato sul divano, cosa che potrebbe anche capitare visto il ritmo della serie. Risultato finale? Una trama che avrebbe potuto funzionare in un film di due minuti con lo stesso identico cast, diventa un supplizio, anzi peggio, uno spreco di talento, perché Bridges e Lithgow sono davvero l’unica ragione che mi viene in mente per consigliarvi questa serie. Da soli creano personaggi che sono sia buoni che malvagi, uno per l’altro ma anche per il pubblico, insomma non ne avevo bisogno, ma solo stima per quei due, certo che fargli fare un film invece di ammazzarci a colpi di chiacchiere, brutto?

Loro due fenomeni, circondati dal nulla che è questa serie.

Commento in breve: il fan club accetta sempre adesioni eh?
Chi ne ha scritto meglio di me: l’avete vista? Vi siete annoiati? Volete la tessera del fan club? Scrivetelo nei commenti.

Inside Man
Stagione: unica (miniserie)
Dove la trovate: Netflix

Steven Moffat scrive, David “Più grande attore del mondo” Tennant recita. Secondo voi un Whoviano come me poteva tirarsi indietro? Giammai! (seconda cit.)

La storia è quella di, beh sono almeno tre storie tutte insieme. Da una parte abbiamo la giornalista Beth (Lydia West) che sulla metro viene aiutata dalla professoressa Janice (Dolly Wells) a liberarsi di uno stronzo molesto. Le due restano in contatto anche mentre la giornalista vola in un carcere americano per intervistare Grieff, uxoricida in attesa che la sua sentenza venga eseguita tramite iniezione letale, uno che riempie il tempo fornendo consulenze a chi ritiene meritevole, su casi da risolvere. Insomma un Hannibal Lecter non carnivoro, fatto a forma di Stanley Tucci.

50% Sherlock, 50% Hannibal, 100% Tucci.

Nel frattempo nella cara vecchia Albione, il reverendo Harry (David Tennant sempre più magro e barbuto) porta avanti la sua chiesa in modo molto sportivo, prendendosi cura delle sue pecorelle anche quando una di questa, gli mette in mano una chiavetta USB da custodire, con sopra materiale beh, porno. Vabbè per un po' di porno che vuoi che sia! Due Ave Maria passa tutto, solo che non si tratta di semplice porno, per uno scambio di mani la chiavetta finisce in quella di Janice, che subito sospetta che il reverendo stia proteggendo suo figlio, visto che Padre Harry ha la cattolica propensione ad auto flagellarsi per il bene degli altri.

Eppure io Don Matteo lo ricordavo un po' diverso.

Ovviamente la situazione degenera e prima o poi (più poi che prima), le due trame che viaggiano anche fin troppo parallele, finiranno per incrociarsi. Sulla carta tutto bello, perché Tennant ha un segreto (nemmeno suo) da nascondere, ma presto finirà a cercare di coprire malamente le sue tracce, in una partita a scacchi con l’astutissima Janice. Peccato che tutto questo venga spesso interrotto dal cambio di fronte, quando Tucci entra in scena, il suo personaggio si mangia lo schermo (no, non è cannibale, giuro!) anche se l’attore è costretto ad affrontare muri di testo di dialoghi allunga brodo.

In generale “Inside man” sembra un grosso esercizio di stile, oppure sembrano due serie diverse dove ogni tanto lo streaming di Netflix salta e ti ritrovi a seguire le vicende del prete inglese o del detective condannato a morte americano. Insomma o Steven Moffat aveva troppe idee, o non ne aveva una che fosse abbastanza forte per darsi dare la “luce verde” da Netflix. Quindi “Inside man” potrebbe essere un procedurale molto canonico, con Tucci come protagonista in cui nella prima stagione, deve risolvere il caso del prete non pedofilo ma prossimo a macchiarsi di svariati peccati e crimini. Però trattandosi di una miniserie che non dovrebbe proseguire, mi sembra che Moffat sia il solito pasticcione, capace di buone idee, ma anche di scivolate sulla buccia di banana, come già successo con il suo Dracula.

Trama che come acqua e olio non si mescolano molto bene.

Ci sono momenti dove le motivazioni dei personaggi semplicemente non reggono, peccato perché se siete appassionati di storie “crime” questa serie potrebbe fare al caso vostro, a me è parso tutto molto pasticciato, interessante si, ma anche poco credibile per quanto recitato alla grande.
Commento in breve: pezze annodate come Pretzel, sono Inside Man come Denzel (cit.)
Chi ne ha scritto meglio di me: l’avete vista? La sezione commenti è stata creata per questo.

Big Mouth
Stagione: 6
Dove la trovate: Netflix

Sembra che io non possa più fare un 57 canali senza Big Mouth, ma sembra anche che io non possa parlare male di questa serie, anche io che non ho peli sulla lingua (e se li ho, non sono i miei) ogni volta finisco per divorarmi la nuova stagione della creatura di Nick Kroll, dannandomi, perché si passa un anno ad attenderla e poche sere per terminarla.

Queste boccacce continuano a macinare puntate su puntate.
 
Strizzando subito l’occhio allo spin-off (lo avete visto no?), la nuova stagione di “Big Mouth” porta avanti le trame e la gravidanza di Maurice, rimasto incinto come Arnold in "Junior" (1994), anche se Connie non ne vuole sapere di riconoscere la maternità del pupo che presto, con effetti da Body Horror, verrà sparato fuori dal corpo di Maurice. Non volete conoscere i dettagli, credetemi. 

Ad Aaron McGruder piace questo elemento (questa la capiranno in pochi)
 
Nel frattempo niente può più fermare quell’erotomane di Andrew, che si è anche preso una cotta per la cugina, ma se lui è impegnato in una storia a distanza via tablet, tutti gli altri personaggi sono ancora alle prese con l’adolescenza e i relativi mostri degli ormoni. Formula che vince non si cambia, dopo sei stagioni “Big Mouth” riesce ancora a snocciolare un ragguardevole numero di sporcaccionate con quella boccaccia che si ritrova, ma anche a parlare di pubertà agli adolescenti in un modo dritto e spigliato.

Dopo sei stagioni hanno ancora un sacco di idee matte come questa.

L’episodio sulla vergogna della vagina mette in primo piano il punto di vista femminile, ma non manca nemmeno l’occasione per parlare di asessualità o dell’avere più papà, tutti membri di una boy band per altro. Il finale di stagione poi è la versione “Big Mouth” di un classico come come “Quel pazzo venerdì” con tanto di scambi di corpi. Insomma, anche la sesta stagione termina troppo presto, confermandosi ancora una volta una delle serie più matte, sboccate e creative in circolazione.

Baby Yoda lèvati, ma lèvati proprio!
 
Commento in breve: tipo “Quel pazzo venerdì” ma non con la “P”.
Chi ne ha scritto meglio di me: potere della sezione commenti, vieni a me!

Solar Opposites
Stagione: 3
Dove la trovate: Disney+ (Star)
 
Non so più come consigliarvela questa serie, la cuginetta di Rick & Morty, nata dagli stessi autori, con protagonista una famiglia di alieni pronti a terra formare il nostro mondo usando la Pupa, equivalente locale della Lisa Simpson dei Solar Opposites, visto che ormai si chiamano così anche infrangendo più volte la quarta parete.

Questa serie non è ancora pronta per il salto dello squalo (ah-ah)
 
Giunta alla terza annata questa serie non accenna a rallentare, le trovate tutte da ridere non mancano e in questa stagione, la sotto trama della bacheca (e della nuova società nata al suo interno) passa dall’essere una gustosa gag ad un essere senziente con vita propria, occupando parecchi minuti degli undici episodi della stagione, più uno speciale di Halloween.
 
Quindi si raggiungono apici di genio in cui la sotto trama ormai straborda come succede nell’episodio 3x04, dove i protagonisti vanno in viaggio a Hululand (la Disneyland dedicata ai programmi di Hulu) mentre dentro la bacheca, i suoi intrappolati abitanti si rivoltano ancora con risultati onirici notevoli.

L'episodio sulla versione locale delle Lanterne Verdi è roba da veri nerd.
 
Ma ci sono anche episodi in cui Korvo e Terry affrontano le dissolvenze tra un episodio e l’altro tipiche dello streaming, ritrovandosi ad esempio a fare la fila per un’intera puntata (3x03), mentre la Pupa pare portare avanti un trama incredibile che la vede combattere prima con Godzilla, poi con dei robot giganti e poi contro tutti, ma noi non possiamo vederla, perché dobbiamo fare la fila con i Solar Opposites.

Fare la fila era noioso, prima di questo episodio.
 
L’episodio 3x05 (“Il raggio Gargoyle”) diventa un enorme omaggio a “Daylight” (1996) con tanto di entrata in scena di Slvester Stallone, ma l’omaggio ai miti del passato non manca nemmeno nell’episodio 3x07, dal chilometrico titoli “Il plarynum bebyblade burst 800 tanaka tomy edition” (fiuuuu!) dove si prende apertamente per i fondelli la retromania per gli anni ’80.

Sly Stallone un posto su questa Bara lo troverà sempre, anche in versione animata.
 
Ma dove la terza stagione di Solar Opposites colpisce è nel finale, l’evoluzione della pupa porta la sua famiglia ad un cambio di vita drastico, che inizialmente sembra la solita gag protratta all’infinito (e per questo ancora più divertente), ma si rivela un finale amarissimo, stemperato solo in parte dall’episodio di Halloween che trovate comodamente in fondo alla terza stagione su Disney+, che vede Yumyulack precipitare all’inferno, ma lui crede nella scienza mica nelle superstizioni religiose, quindi non sarà di certo lui a passarsela male.

Pretendo la serie solista dedicata al guardiano della cripta!
 
Commento in breve: insomma, sta su Disney+ ed è bellissima, basta! Non so più come consigliarvela!
Chi ne ha scritto meglio di me: almeno date ascolto a Lisa! Maledetti umani che non siete altro!

The Crown
Stagione: 5
Dove la trovate: Netflix
 
Avevo dei dubbi, perché ultimamente più affronto opere con Lady Diana come protagonista, più inizio a patteggiare per Carlo, quindi già temevo che l’ennesimo punto di vista sulla storia, attraverso gli occhi della “principessa triste” avrebbe monopolizzato tutto. Mai dubitare di Peter Morgan!

Un giorno capirò perché le attrici e gli attori inglesi sono così dannatamente talentuosi.
 
La quinta stagione di “The Crown” è circolare, inizia con il varo della Britannia, l’amata nave della regina Elisabetta II e termina con l’ultimo viaggio dello yacht dei reali inglesi, in questo senso la scelta di Imelda Staunton per il ruolo è impeccabile, esattamente come l’entrata in scena di uno dei miei preferiti, ovvero Jonathan Pryce nei panni di Filippo.
 
Ma devo dire che ho apprezzato anche il tempismo, con cui Morgan è riuscito a mostrarci il primo Carlo non ottuso, visto che in tutti gli altri adattamenti il suo ruolo è sempre più o meno questo. Coerenza narrativa oppure ottimo strategia visto che nel frattempo il principe è diventato Re? Non si sa, però funziona, anche se l’attore scelto per interpretarlo mi ha spiazzato.

Parliamo un momento di voi due litiganti.

No sul serio, Dominic West è bravissimo nulla da dire, ma voi ve lo ricordate Carlo negli anni ’90? Volete dirmi che era figo come Jimmy “Fuckin” McNulty? Non scherziamo su! Forse avranno scelto West visto che c’è almeno un episodio “ormonale” per Carlo, però ci ho messo tre puntate per riprendermi dallo sconvolgimento di vedere l’irlandese McNulty capo della chiesa d'Inghilterra.

Cosa penserebbe Bunk se ti vedesse conciato così?
 
Una menzione per Elizabeth Debicki, che riesce a regalarci una Lady Diana finalmente tridimensionale e non più il santino che fin troppi adattamenti (e documentari) ci hanno già raccontato, anche se la sua prova forse sfoggia un po' troppe facce e faccette. Insomma si attende tanto “The Crown”, ma poi finisce sempre troppo presto, anche perché tutta la parte sulla famiglia Al-Fayette ha calamitato la mia attenzione. 

Finalmente ho capito come sono riusciti a produrre film da Oscar, ci voleva questa serie a raccontarmelo.

Il cast è sicuramente un motivo di interesse per ogni nuova stagione, ma è la cura delle trama che mantiene questa serie su livelli alti. 
 
Commento in breve: Carlo “Fuckin” d’Inghilterra… No, non posso farcela.
Chi ne ha scritto meglio di me: vi attende un caffè In central perk

The Handmaid's Tale
Stagione: 5
Dove la trovate: Tim Vision
 
No. No, no no no e no. Non ci siamo.
Ormai siamo allo sfacelo più totale, mi sembra che questa serie non sappia più come gestire i personaggi. Ok farli morire per dare una svolta alla trama, ci sta, ma la quinta stagione di “The Handmaid's Tale” ormai è più che altro una farsa.
 
Personaggi parcheggiati per intere puntate in un letto come giocatori di basket in panchina (la Janine di Madeline Brewer) oppure Moira (Samira Wiley), cosa fa ancora in questa serie esattamente? La governante in casa di June?

Era lo sfiga dei personaggi sfiga, ma per mancanza di alternative ora è il super cattivo.
 
Vogliamo parlare poi dei Canadesi che odiano gli immigrati (per la bellezza di… mezzo episodio)? Ma voi li avete mai conosciuti dei Canadesi? Non odiano nemmeno le zanzare. Per tacere della svolta sovietica data a Gilead, in cui l’unico dei capitani rimasti, un tempo pecora nera del gruppo, qui viene venduto come l’architetto di Gilead, in un tentativo anche palese di utilizzare persino gli stessi termini che i telegiornali usano per la Russia di Putin, apertamente citata come modello, così, tanto per risultare attuali.

Le trame ormai fanno sembrare brillante anche il marito di June, il che è tutto detto.
 
Quando guardi The Handmaid's Tale e ti ritrovi ad essere d’accordo con il marito di June, il personaggio più idiota di tutta la serie, capisci che tutti gli altri intorni a lui lo hanno sorpassato a destra in termini di stupidità. Sul serio, la grande svolta della serie sarebbe che June e Serena ora sono migliori amiche per la placenta pelle perché entrambe sono madri?

La vendetta delle mammine pancine.
 
No ma sul serio? Ma chi scrive questa roba ha visto le altre stagioni di una serie ormai in caduta verticale, dove i “primi piani intensi” (cit.) su Elisabeth Moss sembrano ad uso e consumo dei meme in rete? No. No, no no no e no. Non ci siamo.

«Che cavolo stai dicendo Cassidy?» (quasi-cit.)
 
Commento in breve: No. No, no no no e no. Non ci siamo.
Chi ne ha scritto meglio di me: L’avete vista? Parliamone nei commenti! Altrimenti non vi siete persi molto.

32 commenti:

  1. Se il Lithgow Club chiama, il tesserato dalla prima visione di Bigfoot e i suoi amici risponde solo PRESENTE!

    The Old fa piú tristezza di the inside....'Ommémmerd entrambi, comunque.
    Se il primo risulta pietoso per dialoghi e situazioni,ad onta & disonore dei due mattatori,
    Il secondo sembrano tutti sul punto di scoppiare a ridere da un momento all'altro per le assurdità che son costretti a fare per mandare avanti la storia.
    se devo vedere una tonaca aridateme El Diablero!

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    1. Posso sempre contare sul tuo storico tesseramento ;-) Uno spreco di Lithgow & Bridges, che suona un po’ come “Thunderbolt and Lightfoot” tanto che uno dei due era proprio Lightfoot.
      Moffat cento ne pensa e se va bene una ne fa (giusta), rottura prolungata per lui e anche per noi, di maroni però, perché mentre guardi “Inside Man” ti ritrovi ad affermare più volte: «Ok, questa cosa non ha nessun senso» (storia vera). Cheers!

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    2. Sempre causa tessere clubbistiche ho visto Andor, e come con The Offer, sono arcistufo di seguire serie infastidito dai palesi ed evidenti innesti posticci di archi narrativi inutili e personaggi assurdi che nulla hanno a che fare con quello che si comprende essere un soggetto ben scritto per un lungometraggio di max 3h piú tagli e montaggio ragionato.

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    3. Le lungaggini sono LA piaga delle serie tv contemporanee, di "Andor" invece parleremo presto. Cheers!

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    4. Ma un conto sono i filler, ok?
      Avere tempo È BUONO.Si possono approfondire background/story, o le liaison trai personaggi se la butti in soap.
      Ma non cosí,con protesi posticce tipo ragazzini deficenti col pongo su una estroflessione di Pomodoro,capisci? Parlo proprio di scrittura.

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    5. Perfettamente d'accordo. Cheers!

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  2. E' USCITA LA TERZA STAGIONE DI SOLAR OPPOSITES?! Basta, non mi serve sapere altro.

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    1. Su Disney+ con episodio speciale di Halloween compreso, che aiuta a stemperare il finale, buona visione ;-) Cheers

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  3. Non ne ho vista neanche una di queste ma a giudicare dalla tuta argentata con solo il volto scoperto e dal cappello da Cowboy quelli più che le Lanterne Verdi credo omaggino il cartoon Silverhawks ;) lo davano sulla Rai la mattina eoni fa, prima o poi ne vorrei parlare sul blog.

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    1. Ho citato il corpo delle Lanterne Verdi perché nella serie il personaggio parla di loro, ma a questo punto era un modo per sfottere Silverhawks, che in effetti è il vero modello di riferimento, perché sono davvero identici. Ottimo occhio, bravissimo ;-) Cheers

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  4. In questi giorni sono finito nel 1899 e non sto guardando altro.. Mazza che serie!!! Anch'io credo che l'unico interesse qui nelle tue recensioni sia per Solar Opposites, ma prima devo finire la stagione precedente che ho momentaneamente messa da parte

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    1. Non ho avuto voglia di iniziarla "1899", non ho visto nemmeno "Dark" fai un po' tu. Sto combattendo con la seconda di "Resident Alien" ma se arrivano i Solar Opposites, si ferma tutto per dare priorità a loro, nessun altro alieno contemporaneo può reggere contro la Pupa ;-) Cheers

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    2. 1899 ha bisogno di un po' per ingranare perché ha qualche lentezza di troppo che non agevola il binge watching, ma poi prende bene.

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    3. Vedrò magari di farci un pensiero, tra il resto di cosette da vedere ;-) Cheers

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  5. L'uscita italiana del romanzo da cui la serie con Bridges e Lithgow già mi aveva intrigato, ma appena scoperti i due attori direi che il recupero è d'obbligo!
    La mia ipotesi è che Moffat abbia trovato per caso una copia di "Sei problemi per Don Isidro Parodi" di Borges, con protagonista un uomo in carcere, condannato per omicidio, che... risolve casi per la polizia. Mi sembra curiosa come coincidenza :-P
    Scherzi a parte, "Inside Man" mi ha inchiodato alla sedia fino alla quasi-fine, perché purtroppo la fine non mi è piaciuta per niente. Diciamo che se si fosse focalizzato su una sola delle storie forse avremmo avuto roba migliore, comunque ad avercene di serie del genere.
    La nuova "The Crown" ha un unico difetto: finisce troppo presto. L'ho divorata in un lampo e il pensiero di dover aspettare un anno mi fa impazzire. Attori eccezionali e Imelda è sempre mitica ^_^

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    1. Bridges e Lithgow. Non serve sapere altro per iniziare la serie ;-) Probabile che Moffat abbia letto Borges, ma è l’esecuzione che poi purtroppo alla lunga delude. La penso come te, tanto ad aspettare “The Crown” e poi finisce tutto in un attimo, troppo presto! Cheers

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  6. Carabara, spezzo una lancia a favore di Inside Man del mio ex allievo Moffat perchè è la prova che da un concetto come " basta una giornata storta per fare di un tizio qualunque un birichino" si può cavare un altro Killing Joke, anche se Alan ha preso le distanze, bollandolo come semplicistico, dall'originale. La storia avrà le sue falle, ma anche la Realtà Prima. Ti dico solo che ne ho parlato con il mio discepolo Grant Emme via email. E' un ragazzo con delle idee e ti dico solo che ho passato un pomeriggio a riflettere sulle sua spiegazione del perchè Tucci avrebbe nascosto la testa della moglie, sostenendo per dieci anni di averla uccisa anche se non è vero. Pazzesco. Immagino che Grant abbia letto la trilogia di romanzi di Nero Wolfe contro Arnold Zeck (che sono un omaggio a Holmes vs Moriarty ndr). Mi rendo conto che se Grant ha ragione e nelle prossime stagioni Moffat dovrà spiegare perchè un innocente resti volontariamente nel braccio della morte, dovrà chiedere tanto alla tua sospensione della incredulità. Io per primo sono nervoso quando non riesco al primo colpo a pagare colla carta di credito e mi sembra che il cassiere della pizzeria mi guardi male...ciao ciao

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    1. In effetti si, siamo in zona Killing Joke almeno per la brutta giornata. A questo punto spero in una lobby di Albione, con Grant Emme coinvolto direttamente per la seconda stagione, sospensione dell’incredulità messa in conto e dopo la sortita tv (finita troppo presto) del suo cavallino blu Happy, magari potrebbe tornare sul piccolo schermo ;-) Cheers

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  7. The Crown 5 non mi ha convinto quasi per niente,se già Emma Corrin per me era in overacting ,la Debicki (10 centimetri più alta dell originale)ha dato il colpo di grazia

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    1. Secondo me era molto più palese l'altezza di Emma Corrin. Con la Debicki si sono studiati le inquadrature molto meglio, forti dell'esperienza della stagione numero quattro, anche se la Debicki è ben più alta della Corrin, lo scarto con il resto del cast si nota molto meno nella stagione cinque. Sul fatto che faccia un po' troppe facce e faccette sono perfettamente d'accordo. Cheers

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    2. Comunque nessuna Lady D sarà mai peggiore di quella del "film" con Naomi Watts

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    3. A me non ha convinto nemmeno quello tanto blasonato con Kristen Stewart, quindi non faccio testo. Cheers

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  8. Sono ovviamente indietro su mille cose... Ho concluso solo "Tha Handmaid's Tale 5" e sono in recupero con "Solar Opposites". Di quest'ultimo mi ero perso l'uscita grazie a mia figlia che mi fa finire sotto tonnellate di altri cartoni la roba interessante... Sono a metà stagione. Geniale! Però ho concluso INSIDE JOB 2 (meno graffiante della prima annata seppur con un paio di cose da spanciarsi dal ridere!).

    THE HANDMAID'S TALE 5. Lati positivi: finalmente succede qualcosa e gli episodi non sono 55 minuti di chiacchiere e primi piani intensissimi sulla Moss. C'è un po' di movimento, due/tre sottotrame che si intrecciano, sviluppi potenzialmente interessanti,... Nulla di trascendentale eh, ma almeno non ci si abbiocca a metà puntata. Per il resto però c'è ben poco da salvare. La scrittura e il "world building" sono pigrissimi e banali ("Invertiamo i ruoli, ora Serena farà l'ancella. Così, de botto. Senza senso!" - cit.), gli archi narrativi e gli sviluppi di molti personaggi ridicoli (Nick, il comandate Lawrence, zia Lidia, Janine, Moira,... Il 90% praticamente! Ma Mark penso che batta tutti nella sua inutilità... Almeno due colpi a Serena, no?). Mi rifiuto dalla stagione 2 di dare spiegazioni sensate sul perché e sul percome del mondo della serie. E' così e basta. Il focus si è spostato dalle "donne" alle ingiustizie in genere (immigrazione, stati canaglia,...), ai rapporti di coppia, alle armi,... Mah! La sto guardando solo per vedere come chiuderanno il tutto.

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    1. Ormai vedrò la fine, ma hanno perso l'occasione di farne una miniserie, concludere bene con la prima stagione (l'unica aderente al romanzo) invece di svaccare male come stanno facendo. "Inside Job 2" devo iniziarla a breve. Cheers!

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  9. Solar Opposites è tra le pochissime serie che va in progressione,ormai siamo abituati a prime stagioni promettenti per poi andare verso la melma,qui invece mi aumenta la voglia di puntata in puntata .
    Il buon Rolland se facesse un salto al cinema magari si brucia ma la curiosità è tanta.
    Big mouth è big mouth ,per me può andare avanti all'infinito.
    Dispiace per lo spreco di risorse umane delle altre serie,forse con quella di Tennant e Tucci ci proverò.

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    1. Perfettamente d'accordo, invece di restare senza benzina stanno aumentando di colpi, non so più davvero cosa aggiungere ai commenti, se non consigliarla a chiunque caldamente ;-) Cheers

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  10. Visto solo The inside man, ed è mediamente un no... Ho trovato tutta la trama della cantina francamente forzata, con un incipit improbabile e una 'vittima' che potrebbe evadere quasi in qualunque momento ma non lo fa perché... Boh? Le piacciono i giochetti psicologici? Tennant con la sua aria di mestizia mi sembrava in perenne overacting già ai tempi di Broadchuch, mentre Tucci è bravissimo... Potrei vedermi intere stagioni con lui che finge di aver capito tutto sulla qualunque (anche se: The_rapist? Seriously? Dai, non son deduzioni, è fuffa...)
    PS passi Tucci uxoricida, passi che è un prodotto di intrattenimento, ma che tentino di far passare un omicida seriale come il bro' simpatico della cumpa a me ha infastidito...

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    1. Diciamo che è un bel mischione di idee che fanno a pugni una con l'altra, un gran pasticcio. Cheers!

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  11. Oh, sei tipo l'unica persona che parla bene di Big Mouth, chiunque altro sul tubo (da Jay Exci a Ls Mark ad IHE quando fa qualche video) ne parla malissimo, non ho assoluta intenzione di vederla perchè lo stile di animazione è uno dei più brutti che abbia visto negli ultimi tempi.
    Più che altro, hai parlato di Smiling Friends per caso? Non credo di ricordarmelo

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    1. Non ho idea di chi tu stia parlando. Cheers

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    2. È una serie animata che ha debuttato su Adult Swim all'inizio di quest'anno, è assolutamente fantastica ed è diventata virale già prima che uscisse poiché ci hanno lavorato vari animatori e personalità di YouTube e del web. Gente come Psychicpebbles, Michael Cusack, Oneyng ecc...Ecco, te la consiglio a mani bassissime

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    3. La roba Adult Swim di solito mi piace, vedrò di trovare un po' di tempo durante le vacanze di fine anno, grazie ;-) Cheers

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