No sul serio, davvero avrete ancora il coraggio di criticarmi Toy Story 4 dopo questo film? Parliamone.
Aspettative nei confronti di questa bizzarra operazione
della Pixar non ne avevo, ammetto di aver iniziato a sentire puzza di motori in
fiamme imbattendomi nei numerosi cartelloni pubblicitari, quelli che tappezzano tutta
la città, in cui Buzz tiene in braccio un gatto. Quando hai “la vera storia di
Buzz” (stando al solito inutile sottotitolo italiano) e punti tutto su un
gatto, la faccenda inizia ad essere sospetta.
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Quando un gatto con gli occhioni, ruba più volte la scena al titolare del film: Houston, abbiamo un problema. |
Il film scritto e diretto da Angus MacLane (quindi esperto di seguiti nominativi di dubbia utilità) si gioca subito le sue carte con una bella scritta iniziale, che ci informa che Andy, il bambino di Toy Story nel 1995 vide un film su Buzz Lightyear andandoci sotto malamente, il resto è storia (anche del cinema), un giorno gli regalarono il giocattolo ispirato a quel film che presto soppiantò il vecchio sceriffo Woody nel cuore di Andy, hanno fatto quattro film bellissimi, ormai è patrimonio dell’umanità la storia dei giocattoli di Andy.
Nel 1995 nessuno aveva fatto riferimento ad un film, ma non
importa, decidiamo di giocare a questo gioco con le carte che Angus MacLane ci
mette in mano, quello che ci troviamo davanti quindi è il “vero” Buzz, uno
Space Ranger che in originale parla con la voce di Chris Evans e non il solito
Tim Allen, giusto per sottolineare il cambio anche perché parliamoci chiaro,
oggi come oggi, se vuoi dare la voce ad un mascellone che incarna l’eroe
americano, è a Cap che devi
rivolgerti.
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"Lightyear" o L'impero colpisce ancora? Lascio decidere a voi. |
Buzz sulla sua astronave (a forma di rapa) devia dalla rotta per seguire un S.O.S. lanciato da un pianeta, insomma è il primo minuto del film è stiamo già citando Alien. Citazione che viene confermata visto che il pianeta si rivela ostile, popolato da alieni-insetto e piante rampicanti. Buzz testone e spavaldo in parti uguali, prova un difficile decollo con la “rapa” ma siccome è una testa di rapa (ah-ah) si schianta.
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"Vi avviso, se vedo uno Space Jockey io me la filo" |
I sopravvissuti si insediano sul pianeta, provando ad utilizzare le risorse locali per tentare il volo ad iper velocità, unica speranza per tornare a casa, Buzz con il suo pilota automatico I.V.A.N. (mi ha fatto ridere quando gli soffia sopra, come si faceva con le cartucce del Super Nintendo, una delle poche risate che il film è riuscito a strapparmi) tenta l’impresa ma fallisce, vuoi non metterci un po’ di Chris Nolan? Pochi minuti ad iper velocità per Buzz equivalgono a quattro anni e tre mesi sul pianeta, insomma l’avete visto “Interstellar” (2014) no? Anche Angus MacLane.
La dilatazione temporale ha fatto invecchiare tutti tranne
Buzz, che si ritrova solo con un gatto rosso robot di nome Jonesy Sox,
circondato da amici invecchiati e in preda ad incubi tutte le notti per i sensi
di colpa, insomma come Ripley all’inizio di Aliens - Scontro finale. Angus Young John MacLane? Dura ancora tanto la partita a “Trova
la citazione”? No perché fino a questo punto me le stai facendo fin troppo
facili.
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"Sei un androide?", "Preferisco il termine felino artificiale, io" (quasi-cit.) |
Ah comunque tra le citazioni conta anche la nonna-gangster, che ad un certo punto caccia via Zurg con una sorta di Power Loader giallo.
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Qui si intravede il Power Loader, per la collezione di Lucius. |
Buzz è un testone, continua a decollare tentando di volare ad iper velocità ma gli anni passano e gli amici invecchiano, in particolare Alisha Hawthorne (doppiata da Uzo “Occhi Pazzi” Aduba) il personaggio omosessuale con tanto di mamma numero uno e mamma numero due, che tanto ha fatto incazzare Simone Coglion, ehm pardon, Pillon e già solo per questo mi piace un sacco. Anche perché è una delicata e riuscita rappresentazione dell’omosessualità al cinema e ammettiamolo, anche la parte più riuscita del film, bisogna dirlo, anche se magari gli obbiettivi di un film su Buzz Lightyear dovrebbero essere altrove.
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"Per Pillon ti consiglio di utilizzare l'altro dito, quello di mezzo" |
Quando Sox trova la formula per mantenere stabile l’alimentazione della nave di Buzz, finalmente si può tentare il salto ma qui, come la formula Pixar prevede, ci vuole la fuga dei protagonisti e Buzz finirà per fare squadra con una banda di gatti senza collare composta da beh, Sox il gatto robot tuttofare, la nonna gangster, la nipote della sua socia Hawthorne e un personaggio doppiato da Taika Waititi, non chiedetemi altro perché tanto i personaggi non sono caratterizzati tanto più di così.
Cosa mi ha convinto di questo “Lightyear”? Molto poco in
effetti, oltre al bel personaggio di Alisha e alla sensibilità con cui è
raccontato, devo dire che il design delle tute spaziali, delle astronavi, dei
robot e della tecnologia in generale del film è splendido. Il ritmo del
racconto è tutto sommato alto, inoltre la colonna sonora di Michael Giacchino è quella delle grandi
occasioni, sottolinea alla perfezione l’azione frenetica e l’epica dei voli.
Quello che non mi ha convinto è stato tutto il resto.
Se questo diretto da Angus MacLane è lo stesso film che ha
visto Andy, beato lui che si è divertito perché ad esclusione del buon ritmo, la
trama non azzecca una gag divertente che sia una, inoltre si gioca un
protagonista che non ha nessuno dei tratti distintivi del Buzz che conoscevamo.
Il giocattolo che credeva di essere uno Space Ranger era arrogante, fin troppo
sicuro dei suoi messi ma eroico, quasi una parodia degli eroi americani di cui
il Buzz doppiato da Chris Evans non ha praticamente nulla in comune, se non il
mascellone.
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La parte spaziale bisogna dirlo, davvero bellissima. |
In questa incarnazione Buzz è un testone che vuole portare a casa la missione, non somiglia al Buzz del 1995 all’inizio del film e ancora meno alla fine, dove ovviamente la morale urlata, sottolineata con il pennarellone a punta grossa è sempre la stessa: trovati una famiglia, anche allargata che ti apprezza e vivrai felice. Continuerò a ripetere che questa morale mi ha sfrangiato le… ali della mia tuta spaziale, ma tanto è una guerra persa la mia, gli americani continueranno a battere sullo stesso tasto in eterno, qui con scene didascaliche come quella dei coni di energia, seguite da dialoghi ancora più manichei come «Non devi salvarci, devi unirti a noi».
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Vogliamo parlare del METAFORONE dei rampicanti e delle braccia di Zurg che acchiappano il personaggio più volte per tenerlo legato al passato? Sottilissima. |
In questo film sulla vera storia di Buzz Lightyear ho trovato tante citazioni, tanto mestiere ma non ho riconosciuto i tratti di quel personaggio che nel 1995, aveva già percorso lo stesso arco narrativo prima e meglio, per di più calato in un’atmosfera che urla 2022 ad ogni fotogramma, mi spiego nel dettaglio.
Ve li ricordate i film di fantascienza degli anni ’90? Senza
scomodare Punto di non ritorno (da
cui Nolan aveva pescato per il suo “Interstellar”, storia vera) oppure Atto di Forza che avevano contenuti
tosti, adatti ai più grandicelli, penso più che altro a titoli come “Lost in
space” (1998), per certi versi paragonabile a “Lightyear”. Lo stile vi sembra
quello degli anni ’90? Di sicuro allora non avevamo tutta questa sensibilità
per le minoranze, infatti il cast del film di Stephen Hopkins sembrava la pubblicità
dell’omino bianco che più bianco non si può.
Forse avrebbe avuto senso non solo rispettare le
caratteristiche proprie di Buzz ma anche dare a questa avventura nello spazio l’aspetto
di un film che un bambino avrebbe potuto davvero vedere nel 1995. Questo
avrebbe richiesto meno sforzo nel cercare di rendere meno “giocattolose” le
tute spaziali dei personaggi, senza doverle modificare ulteriormente prima dell’ultima
scena, quella che introduce la squadra speciale protezione universo, forse sarebbe
stato più logico ispirarsi alla serie animata “Buzz Lightyear da Comando
Stellare” (2000-2001) invece che nasconderla sotto il tappeto.
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"Controllo missione, sono intrappolato nel 2022, chiedo soccorso immediato" |
L’unica trovata che ho in parte apprezzato è stata l’identità di Zurg (doppiato da James Brolin), ma solo perché da Whoviano amo le trovate “Wibbly wobbly timey wimey”, per il resto “Lightyear” mi è sembrato il solito film d’animazione a tema “l’importanza della famiglia” con un protagonista che ci somiglia e si vuole atteggiare, parafrasando Space Jam.
Un film che potrebbe piacere molto a quelle ragazze e ragazzi che vanno in giro con la maglietta della NASA, visto che la parte spaziale è piuttosto curata, ma che in generale mi è sembrato il solito modo per sfruttare la malinconia e l’amore per i vecchi personaggi, in un modo molto grossolano, questo film del 2022 va sotto bevendo dall'idrante contro uno del 1995, che rivisto oggi con il suo 3D di allora, sembra più l’analogico sceriffo Woody che il futuristico Buzz, ma ancora piazza delle sonore scoppole sul coppino di questa operazione bislacca, quasi di “retro-continuity”.
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Con le musiche di Giacchino in sottofondo, bellissimo, ma il cuore è rimasto nel 1995. |
Tre scene dopo di titoli di coda, due sono inutili gag, l’ultima una minaccia di un seguito di cui francamente, non sento alcun bisogno, veramente, come se avessi accettato. Preferisco rivedermi il tanto vituperato Toy Story 4, che comunque aveva un cuore grande così e non era solo la solita fredda operazione nostalgia come “Lightyear”, che per lo meno sta facendo soldi al botteghino, il cinema ne ha un gran bisogno soprattutto in questo momento, però se la strada è questa, vi lascio la malinconia, andate pure verso l’infinito ed oltre senza di me.
Parte 0:Aaaah finalmente sento la tua opinione su questo(abominio)nuovo film della Pixar,tienti pronto Cassidy perche' faro' piu' commenti di fila in modo da poter descrivere l'incazzatura che ho provato per questa merda fumante,per me un serio candidato al peggior film del 2022!
RispondiEliminaVai, spara! Cheers
EliminaParte 1:Allora tu inizi un film dicendo che questo "Lightyear" e' il film che un certo bambino nel 1995 ha visto,appassionandosi al personaggio dello space ranger e soppiantando la sua preferenza ai cowboy,......what?whaaat?sarebbe questo il film che avrebbe appassionato tantissimo quel bambino del 1995? Questo film doveva essere una coloratissima fantasia infantile,una grandiosa e super divertente avventura nello spazio,una space opera all'antica,non in senso Star Wars,intendo una cosa come Joss Weedhon(l'ho scritto male ma si capisce..credo) che incontra Flash Gordon,magari diretto da Brad Bird,lo sapete cos'e' una space opera razza di bifolchi che avete lavorato a questa roba? Invece mi sono ritrovato in una robetta tristissima impeganata a fare del melodramma spicciolo,con una trama affetta da immobilismo degli eventi manco l'avesse diretto il tizio de "Gli Ultimi Jedi",tutto il c***o di film a fare avanti e indietro per il campetto con una astronave li ferma a non fare niente!
RispondiEliminaTotalmente d'accordo, il tono avrebbe dovuto essere differente, questo è un film del 2022 in tutto che si spaccia per altro con quella frasetta iniziale. Cheers
EliminaOltre ad essere coloratissimo e tutte le altre cose che ho detto,non sarebbe stato bello che dopo la scritta "The End",ci fosse stata una carrellata all'indietro che mostrava che il tutto era lo schermo di una sala? con Andy e tanti altri bambini esaltati che poi uscivano dal cinema urlando "Verso l'infinito e oltre!",e invece no,hanno preferito in pieno stile marvel studios metterci 3 scene post credit a c***o di cane,massa di buffoni,te li ricordi i bellisimi titoli di coda dei vecchi pixar dove simulavano con i personaggi le gag sul set? quello era divertente,se proprio dovevano mettere scene durante i titoli!🙂
EliminaAvrebbero potuto fare tanto, invece hanno messo una scritina all'inizio e fatevela bastare. Cheers
EliminaParte 3:questo punto e breve,sono stato in sala ed era piena di bambini,hanno riso si e no mezza volta,e solo per quel cavolo di gattino robot irritante,si divertivano di piu' nella pausa di meta' film giocando fra di loro,durante il film il nulla cosmico!
RispondiEliminaManca di battute e ha un ritmo sul tristone andante, sfido i bambini a divertirsi con 'sta roba. Cheers
EliminaParte 2(messa dopo la parte 3😜):Parliamo del protagonista,un imbecille che non c'entra niente con lo space ranger,fine della caratterizzazzione,gli tengono compagnia 3 scappati di casa che non mi hanno detto niente di niente,e il film passa un sacco di tempo su di loro,noia noia noia!
RispondiEliminaOh meno male, perché ho letto critici stipendiati scrivere che il Buzz di questo film è identico a quello dei precedenti? Secondo me hanno visto un altro film, forse uno di quelli di Toy Story ;-) Cheers
EliminaParte 4: Ovvero Chris Evans e' un idiota,mi spiego meglio,a parte il fatto che ora e un lecchino della Disney a pianta stabile nel loro libro paga,roba che ormai questi attori sembrano come i presentatori dei programmacci di Mediaset,con i soliti 4 nomi che fanno tutti i programmi di cacca pupu'(fiero di non guardare quasi per niente la TV),ho letto le sue interviste,in particolare sul motivo per qui e' lui a doppiare il protagonista,ovviamente non dice che lo doppia lui in quanto Capitan America che la Disney adora appioppare anche nei filmini di matrimonio ormai,no no,Chris Evans afferma che hanno scelto lui e non Tim Allen(il migliore!),per non rischiare di far confondere il pubblico,dicendo che non e' il personaggio giocattolo del 1995,eeeh mmm uumph,allora come ho gia' detto il film "Lightyear" inizia dicendoci che e' il film su qui hanno modellato il giocattolo,le industrie di giocattoli basano il tutto sui tratti riconoscibili dei film,il giocattolo ufficiale dovrebbe avere la stessa voce del personaggio del film e non una diversa,e cosi che funziona,lo sa anche Capitan America che fa finta di non saperlo,oppure come ho detto all'inizio e solamente un idiota nel libro paga della Disney?
RispondiEliminaMolto d'accordo sulla voce registrata e poi vale la regola: mai fidarsi delle dichiarazioni degli attori impegnati a promuovere il loro nuovo film, mai! ;-) Cheers
EliminaPensa che io qualche giorno fa',scherzavo con mio fratello che ci mancava solo il film sulla vera storia dello sceriffo Woody,tu guarda le coincidenze,becco pure la dichiarazione del Capitan America Disneyano,su quanto sarebbe bello un film su Woody.......😤😖😆,cioe' ha questo punto me lo aspetto doppiato dall'altro Chris dei Guardiani,pero' poi non raschierebbero abbastanza a fondo nel barile,mo prevedo pure un film sulla vera storia di Rex doppiato dallo "Zio" del tuono,e gia' che ci siamo pure uno su Mister Potato doppiato da Taika Waititi!✌🤑!
EliminaTi prego non azzeccare più previsioni così! ;-) Cheers
EliminaParte 5:Zurg,semplice non e' l'imperatore Zurg,non c'entra niente e a me non e' piaciuta affatto la sua storia,soprattutto perche' e' il film su qui avrebbero tratto i giocattoli,ve lo ricordate Zurg in Toy Story 2? ecco non c'entra niente,sempliceme te non lo approvo,gusti miei!
RispondiEliminaSulla frase di Toy Story 2 ho pensato che fosse una deriva (citazionista) della sfida tra giocattoli, in ogni caso questo Zurg è imperatore di cosa? Un pianeta ostile dimenticato, bah. Cheers
EliminaParte 6:questa e l'ultima parte e purtoppo la chiudo con una punta di tristezza,ma anche con la consapevolezza che da tempo me lo aspettavo! E tempo di smetterla di dire che la Pixar c'entra sempre il bersaglio,sono letteralmente 3 film di fila toppati,prima Luca,poi Red ed ora questo,come ho gia' detto in passato,l'abbandono di John Lasseter e stata la rovina dell'azienda,un terribile auto-gol che si sono inferti con le loro stesse mani,sono amareggiato perche a stento la riconosco,da tempo ha smesso di essere l'azienda di qui il mondo si era innamorato nel 1995,ormai e solo tutto Disney,sul serio la gente si lamentava del personaggio gay,ignorando i veri e tristissimi problemi macroscopici del film in questione,che sia l'inizio della fine per la Pixar? Spero davvero di sbagliarmi,FINE!😞😓😢😭
RispondiEliminaOrmai è una frase fatta da Internet scrivere che la Pixar non sbaglia mai, sono d'accordo con te, con la dipartita artistica (e non solo) di John Lasseter hanno perso la brillantezza, inutile fare finta che non sia così. Cheers
EliminaCredo di non aver visto neanche il primo Toy Story, quindi mi beo del piacere di ignorare questo "filmone" :-P
RispondiEliminaPerò sono contento che citi dai film giusti, a quanto leggo: certo, avrei gradito di più ci fossero state scene da inserire fra le "citazioni aliene", ma va bene anche così...
Le citazioni ad "Alien" sono come dire, spirituali, nel senso che non sono immagini palesi ma ricalcano la trama, quelle ad "Aliens - Scontro finale" già un po' di più (Buzz che si risveglia dagli incubi come Ripley ad esempio), magari quando uscirà su Disney+ (ovvero tra due settimane o giù di lì) sarà più facile pescare qualche immagine per fare i giusti paragoni ;-) Cheers
EliminaÈ un po' triste che due film comunque migliori come Soul e Red siano stati delegati allo streaming mentre questo si fa le sue belle serate al cinema, eh vabbé. Un film decisamente meno ambizioso rispetto ad altri dello studio, e ci può stare, ma se già di suo sembra una pellicola dimenticabile, il fatto che anche il Disney natalizio "Strange World" sarà un'avventura nello spazio rischia di farlo scomparire prima del tempo..
RispondiEliminaSoprattutto per Soul, ci hanno puntato perché sapevano di avere un nome di richiamo, un gancio con la saga di Toy Story, però il film è andato peggio del previsto, anche se qui da noi è ancora in vetta, per quel poco che possa valere. Cheers
EliminaEcco.
RispondiEliminaPossiamo dire che anche alla Pixar hanno toppato, a questo punto.
Finalmente, diranno forse da quelle parti.
No, perché già lo aveva fatto la Disney con "Encanto", e quindi...vuoi far meglio dei tuoi datori di lavoro?
Eh, no!
Ribadisco che la Pixar dovrebbe decisamente sganciarsi, anche se dubito che lo farà. Perché dall'altra parte hanno i soldi e i mezzi. Ma risultati come questi iniziano ad essere un deciso campanello di allarme.
Film come "Soul", "Luca" e "Red", al netto dei difetti, avevano un'identità loro, e rappresentavano per lo meno una decisa intenzione di voler proporre qualcosa di diverso.
Questo ritorna sui binari Disney, ed é più convenzionale che così non si può.
Decisamente innocuo.
Non che avessi chissà quali aspettative, ma al confronto "Toy Story 4" era stato un lavoro ben fatto, con una STORIA.
Fatta bene, con i dovuti crismi, con regista e sceneggiatore che si sono messi lì a tavolino e hanno svolto il compito come si deve.
Una STORIA, capito? E' davvero incredibile che basti così poco, per farci felici.
Forse perché di recente latita persino l'ovvio. Il dovuto, quando fai un film.
Sinceramente non ne ho capito il senso. Ma ce n'era davvero bisogno?
Di sicuro non poteva essere la genesi del giocattolo. O meglio lo é, visto che di fatto viene presentato il film (o la serie animata) da cui poi hanno tratto la linea di giocattoli.
Di fatto il tipico excursus di qualsiasi linea di prodotti per l'infanzia.
Ribadisco...se proprio dovevi farla, almeno avresti potuto sfruttare l'occasione per dare vita a qualcosa di diverso.
E invece no.
Solito frullatone citazionistico già visto, trito e ritrito. Ma i problemi non finiscono lì.
Siamo sempre al solito discorso.
Troppi paletti, troppe caselle da spuntare sulla lista della spesa. E quando a un certo punto quella roba finisce per essere più importante del film stesso, diventa un problema.
Un GROSSO problema. E inevitabilmente sbagli.
Mi sta bene la strizzatina d'occhio alle diversità di genere. E' giusto. Ma se ti preoccupi più di quello che di tutto il resto, non ti stupire se poi il risultato é scadente.
Poi ci domandiamo perché perdiamo la testa per film provenienti da altre parti del mondo dove l'industria cinematografica é ancora ai primordi.
Mah, forse perché se ne fregano di paletti, di messaggi da trasmettere e si limitano a fare film e basta, senza farsi tanti problemi. Pur rimarcando il fatto che, da occidentale, non posso assolutamente condividere certe vedute.
Ma occhio, però. Perché voler riprendere temi e situazioni dei tempi passati riadattandoli alla mentalità di oggi lo considero altrettanto assurdo.
Equivale a falsare la storia, a parer mio.
Era tutto più "bianco", una volta. Vero, e non c'é da andarne fieri.
Ma mettersi a far finta che quel periodo non sia mai esistito equivale a trattare il pubblico da cretini.
Esattamente come continuare a riproporre la stessa zuppa, convinti che tanto la gente non vuole altro e non si aspetta più di così.
Tra un pò avremo qualcuno che salterà fuori a dire "Ma di che si lamentano, questi? Dove stava il razzismo? Sposavano i bianchi, avevano gli stessi diritti, potevano formare coppie miste persino all'inizio del secolo scorso!!"
No, perché a vedere la versione live di "Lilli e il vagabondo" verrebbe da dire che agli inizi del Novecento era esattamente come adesso.
Ehm...peccato che le cose non stavano proprio così.
Accettare anche le cose brutte e ingiuste é il passo doloroso ma giusto per capirle, e fare in modo di non ripeterle mai più.
Se le cancelli, allora prepari le nuove generazioni a rifarlo, un domani.
Perché non puoi comprendere gli errori, se ti convincono che quegli errori non sono mai esistiti.
Qui quale sarebbe l'unico rimando all'epoca in cui é uscito il film? Il fatto che il gattino - robot si chiama come il felino di casa Clinton?
Troppo poco.
Operazione strampalata da cui però poteva venir fuori qualcosa di buono, a patto di impiegare un pò di criterio.
EliminaSee. Ma quando mai. La realtà non é come nei film.
Quando una cosa nasce storta e deve andar male, lo farà.
Passiamo oltre, che é meglio.
Non avrei mai pensato al gatto dei Clinton, proprio mai. Cheers
EliminaPer fortuna penso che dimenticherò questo film molto presto. Cheers
EliminaD'accordo su tutta la linea e aggiungo, il doppiaggio italiano NON SI PUÒ SENTIRE, roba da ragazzini amatoriali su YouTube
RispondiEliminaSu Disney+ si potrà scegliere la traccia audio. Cheers
EliminaNon l'ho visto ma, a leggere la trama, mi sarebbe piaciuto molto di più se lui per una maledizione fosse stato reincarnato nel giocattolo. Sapete, tutte quelle creepy teorie sui film della Pixar.
RispondiEliminaQuasi qualunque trama sarebbe stata meglio. Ma poi quella che hai descritto esiste già, si intitola "La bambola assassina" ;-) Cheers
EliminaNon mi togli il saluto, vero, se io me lo sono goduto?
RispondiEliminaNon so se perché lo devo al mondo di Toy Story dopo che per anni lo avevo snobbato, o se nelle rare uscite al cinema del periodo, la magia aumenta grazie al grande schermo, ma in una sala con bimbi esaltati mi sono esaltata anch'io.
Colpa del gatto, anche, che nel doppiaggio non funziona al 100%, ma gattara resto.
La morale è davvero da pennarellone grosso e i personaggi tratteggiati, ma mi sono commossa, mi sono emozionata, ero partecipe all'azione e Andy l'ho capito bene.
Avrei chiesto Sox per Natale, però.
Comunque, sul fatto che un film così rappresentativo nel 1995 era impossibile, non ci avevo pensato, diciamo che parte della magia sta anche nel pensare che ci potessero proporre una coppia lesbica senza problemi in quegli anni. Mettiamola così.
Assolutamente no, anzi avrei voluto godermelo anche io, ma proprio non mi è piaciuto quasi nulla del film. Il gatto vince a mani basse anche con me, che di norma sono cinofilo, la coppia è la parte migliore del film, magari nel 1995 fossimo stati già così avanti, non saremmo tornati indietro come purtroppo la cronaca ci ricorda che sta accadendo. Cheers
EliminaNon l'ho ancora visto ma so per certo che non esiste alcun Toy Story 4
RispondiEliminaDovresti riconvincerti, resta un film bellissimo e inutilmente sottovalutato, vittima di un accadimento a mio avviso inspiegabile. Cheers
Eliminapremettendo che, in un mondo giusto, uno come Pirlon dovrebbe fare la fine di Jimmy Hoffa, dal trailer un pò avevo già annusato il puzzo ma attendo di vederlo (ovviamente aggrates ci manca ancora che pago per veder un qualcosa di cui nessuno sentiva il bisogno) per giudicar appieno. Il design di daddy Zurgone è figo, perlomeno nel funko che presi solo perchè viola e robottoso... staremo a veder ma comunque come quasi la totalità della roba uscita dalla pixar negli ultimi anni so già che è un bel MEH dimenticabile dopo appena 2 ore.
RispondiEliminaPer questo vale aspettare l'uscita su Disney+ o meglio aspettare, vederlo spuntare lì sopra e via così ;-) Cheers
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