Charlotte "Charlie" Blackwood
Se solo la salute di Val Kilmer e l’ego sconfinato di Tom Cruise lo permettessero, forse il modo ideale per raccontare un seguito di Top Gun sarebbe quello di abbracciare la filosofia di Cobra Kai, raccontando la storia dal punto di vista del vero pilota Top Gun del film, ovvero Tom "Iceman" Kazinsky, ma ammettiamolo, un seguito come “Top Gun: Maverick” era più facile sbagliarlo che azzeccarlo.
Infatti a lungo il rischio è stato proprio quello di non
vederlo mai questo secondo capitolo, arrivato a tretasei anni dal capostipite diretto da Tony, lo Scott giusto. Con la pandemia che ha chiuso i cinema, qualcuno accarezzava
già l’idea di dirottare il film su qualche piattaforma streaming, ma un uomo con
la sua cocciutaggine ha messo le corna a terra e si è opposto, per Tommaso
Missile questo doveva essere un film da vedere sullo schermo più grosso della
vostra città, possibilmente con un audio da terremoto e sapete che vi dico?
Aveva ragione lui.
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Pronti a decollare con il post, go volo! |
Se Tony Scott lanciò la carriera di uno dei più grandi divi degli anni ’80, Tom Cruise ha fatto di tutto per coltivarla, scivolando solo sui divani di Oprah, aggrappato al suo status di icona come nei vari "Mission: Impossibile" alle carlinghe degli aerei, non è un caso se lo stesso giorno dell’uscita in sala del nuovo “Top Gun” sia comparso in rete anche il trailer della sua prossima missione impossibile, quella caparbietà, quella cattiveria agonista è quella che ha permesso a Tommaso Missile di essere ancora al Top (Gun) dopo quasi quarant'anni, se necessario anche prendendo a male parole chi non indossava correttamente la mascherina sul set del nuovo “M:I”, probabilmente posseduto dallo spirito di Les Grossman.
Tutto questo per dire che Tom Cruise è come i grandi
musicisti, quando si muove non lo fa per portare a casa una figura da
cioccolataio, infatti per tornare dentro l’Avirex con le toppe e dietro i
Ray-Ban Aviator di Pete "Maverick" Mitchell ha radunato la banda: il
produttore Jerry Bruckheimer e poi i suoi pretoriani, il regista schiavo Joseph
Kosinski, che lo ha già diretto in “Oblivion” (2013) e lo sceneggiatore
schiavo, quello che Tom fa uscire dalla cantina dove lo tiene segregato solo
quando bisogna lavorare ad un suo nuovo film, Christopher McQuarrie, autore del
copione insieme a Ehren Kruger ed Eric Warren Singer.
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"Ora ti spiego come pilotarlo, non è complicato ma resta concentrata ok?" |
Per ovvie ragioni manca il migliore, lo Scott giusto (ovunque tu sia Tony, ci manchi di brutto), ma con il coinvolgimento di Val Kilmer, il cui ruolo è stato pesantemente modificato per via della sua condizione si salute, sembrano davvero tornati tutti i nomi grossi, anche se con tutto la mia stima per Tony (infinita), vorrei spezzare un Tomahawk per la grande dimenticata, si è tanto parlato di come Cruise abbia spremuto come limoni i giovani attori del cast, costringendoli ad un allenamento da veri piloti e a girare a bordo di veri caccia, ma Kelly McGillis nella vita ha affrontato (e ancora affronta) sfide ben più grandi e toste che correre dietro all'imprendibile Tom, il film non fa cenno il minimo cenno al suo personaggio, piuttosto ripesca dal passato di Maverick la vecchia fiamma Penny, affidandola alla meravigliosa Jennifer Connelly (largamente sottoutilizzata), quindi la dedica a Tony Scott era doverosa, ma ci tenevo a rendere un tributo anche a Kelly McGillis.
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Maverick, trentasei anni senza casco. Zero multe, sarà più veloce degli autovelox? |
“Top Gun: Maverick” prende il film di culto di Tony Scott e prova ad aggiornarlo all’anno 2022, dove tutto è cambiato tranne Tom Cruise, lui lo sappiamo che è immortale e infatti il suo piano a lungo termine è quello di trovare un modo di morire sul grande schermo in qualche altra impresa folle delle sue. La strada scelta è quindi quella alla moda, le vecchie glorie affiancate da nuovi personaggi, tra malinconia e nuovi eroi in teoria pensati per il pubblico più giovane, insomma “Top Gun: Maverick” prova a fare quello che ha fatto il quinto capitolo di Scream, quasi una sorta di “Requel” come lo chiamano gli amici dall’altra parte della grande pozzanghera nota come oceano Atlantico, un po’ seguito un po’ remake, infatti per tutta la prima parte lo ammetto, ho sentito puzza di bruciato, anzi ho sentito puzza dell’ennesima operazione paracula in stile Il risveglio della forza, poi per fortuna è arrivato l’ultimo atto del film, l’ultima mezz’ora a farmi fare pace con questo seguito che ricalca le orme del predecessore.
I primi cinque minuti di un film sono quelli che ne
determinano tutto l’andamento, infatti l’inizio di “Top Gun: Maverick” è un
film muto che inizia con il logo di Top Gun, il decollo dalla portaerei, i
POSTBRUCIATORI e il “Top Gun Anthem” seguito da Danger Zone come se fossimo
ancora nel 1986, con la differenza che Joseph Kosinski non è Tony Scott e si
vede, manca la sua capacità di rendere epico anche uno spudorato spot per
l’arruolamento della marina, ma il compito è quello di aggiornarci sul
protagonista, perché “Top Gun: Maverick” gioca a carte scoperte fin dal titolo,
questo non è “Top Gun 2” è “Top Gun: Maverick”, si ci sono dei nuovi
protagonisti giovani, ma col cazzo che Tom Cruise mollerà lo scettro, questo è
ancora il suo film, è ancora il suo tempo, infatti “Top Gun: Maverick” parla
proprio di questo, forse domani saremmo obsoleti, ma come lo spavaldo pilota
risponde all'ammiraglio incazzato interpretato da Ed Harris: «Non oggi».
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Ci vuole una certa dose di carisma per rispondere spavaldi alla sguardo d'acciaio di Ed Harris. |
Maverick avrebbe potuto fare carriera ma la sua “Need for speed” e la sua intolleranza a seguire le regole e le procedure standard lo vedono ancora capitano, ancora sul campo a collaudare aerei sperimentali da spingere fino a Mach 10 e oltre, perché tanto nessuno può dire a Tom Crui… scusate, a Maverick cosa può e cosa non può fare, quindi lui l’aereo supersonico lo schianta e viene rispedito da Ed Harris idealmente a casa, di nuovo nel programma Top Gun, solo perché l’amico Iceman diventato un pezzo grosso della marina, veglia su di lui e sulla sua testa matta.
Mi dispiace solo che Kosinski detto Kosoniski, invece di una
spettacolare distruzione di jet abbia deciso di mostrarci un esplosioncina tipo petardo inquadrata alla
lontana, perdendo anche l’occasione di omaggiare come si deve il finale di Uomini Veri, evidentemente Tom si è già
sforzato troppo nell'apparire in scena spettinato nella gag al ristorante per
famiglie, di più non poteva concedere, si sarebbe andati troppo fuori dal solco
tracciato da Tony Scott.
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La massima di Confucio, scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno, nell'interpretazione di Tommaso Missile. |
Questa volta Maverick è istruttore e non più lo spavaldo
pilota che con quel suo sorriso da svariati milioni di dollari sfotteva gli
insegnati, in un momento alla “Capitano mio capitano”, getta il libro di testo
e comincia a predicare la sua lezione: usate l’istinto, non pensare fai, un
novello Yoda con i Ray Ban alle prese con un’altra missione impossibile.
Uno stato canaglia senza nome (perché il piano di Tom è di spaccare tutti i botteghini del mondo, perché farsi dei nemici, tanto nel film del 1986 i cattivi erano tutti piloti senza volto) sta impoverendo uranio in una base inaccessibile, o meglio ci si può arrivare seguendo il piano folle di Maverick: volare quasi raso terra sotto il livello dei radar dei lanciamissili in un infinito canyon, sorvolare la montagna a Mach 10 al limite del cedimento strutturale del suo F/A-18 Super Hornet, buttarsi in picchiata fino al piccolissimo punto debole lasciato in bella vista dai cattivoni, centrarlo al volo con un missile e poi di nuovo cloche indietro e naso su. Insomma avete presente l’attacco di Luke Skywalker alla Morte Nera? Tom Cruise deve aver pensato, «Tzè una cazzata, lo faccio ad occhi chiusi», solo che al vecchio Luke è andata di lusso, lui l’ha dovuto fare una volta sola, buona la prima, ai dodici piloti che Maverick deve allenare in tre settimane per la missione, tocca farlo e rifarlo più volte, per essere pronti allenandosi nelle condizioni più estreme, che poi vorrebbe dire alle condizioni di Tom Cruise, che ha strapazzato tutti costringendo l’intero cast ad un numero infinito di ore di volo.
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"Cioè sono l'ultima arrivata e devo anche fare le flessioni? Maleducati" |
Ad alzare la posta in gioco ci pensano proprio le nuove leve, personaggi che ruotano intorno all’ego di Tom Cruise che di fatto sono funzioni narrative con le gambe: Jon Hamm è l’Ammiraglio di Squadra Cyclone, nei panni dello scettico che mette in dubbio Tom Cruise, Natasha "Phoenix" Trace (Monica Barbaro) rappresenta le quote rosa in Marina anche se è meglio tacere sull'utilizzo dei personaggi femminili in questo film, Robert "Bob" Floyd (Lewis Pullman) è il nuovo Sguardone, "Hangman" (Glen Powell, il fighetto di Scream Queens) e il facente funzione di Iceman e via così fino a Bradley "Rooster" Bradshaw (Miles Teller), il figlio di Goose, di fatto il senso di colpa semovente con baffi di Maverick, il personaggio che non fa altro che ricordare a noi spettatori e al protagonista la perdita dell’amico, da cui Maverick non si è ancora ripreso.
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"Suoniamo qualcosa di nuovo, ti va un po' di Jerry Lee Lewis?" |
Invece di una bella seduta dallo psicologo, il film ricalca a tratti pedestremente il film del 1986, ma senza l’epica, quella capacità di tirare fuori dalle immagini laccate da spot pubblicitario degli anni ’80 un vero culto, come era riuscito a fare Tony Scott, infatti qui manca una colonna sonora in grado di entrare a far parte della cultura pop (mi dispiace Lady Gaga, bel tentativo però), infatti i pezzi più riusciti sono tutti i classici del film del 1986 con l’aggiunta di pezzi degli Who, che adoro, ma non sono proprio un gruppo nato nel 2022. Joseph Kosinski, che mi immagino preso ripetutamente a ceffoni sul coppino da Tom Cruise, esegue il compitino ottenendo il risultato di sottolineare ancora una volta la grandezza del regista del film capostipite, perché è nell'assenza dello Scott giusto che il talento di Tony emerge.
Basta guardare quanto livello di “sesso a pile” in meno ci
sia in questo “Maverick”, l’imbarazzante ed omoerotica scena del Beach Volley
qui è sostituita da un'innocua partita a Football sul bagnasciuga che sembra una scusa
per mostrare un po’ di petti nudi maschili, ma che non allaccia nemmeno le scarpe a quel
momento della trama che Tony Scott non capiva, quindi decise di girare come un
porno, assicurandosi così di far fare per benino le sgommate agli ormoni delle
spettatrici (storia vera). Vogliamo parlare dell’inevitabile scena di sesso con Jennifer
Connelly? Penso che l’attrice sia stata scelta perché quasi coetanea di Tom
Cruise, con la sua presenza qui non fa altro che sottolineare l'ottimo stato di conservazione di
Tommaso, perché ammettiamolo, non serviva un’attrice premio Oscar per recitare
i sospiri di Penny quando Maverick la riaccompagna a casa, oppure
l’estemporanea e castissima scena di sesso, che ricorda molto l’effetto Boris:
«Facciamoli scopare, così de botto, senza senso!» (cit.)
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Se non siete distratti da Jennifer, un discreto ferro. |
Voglio essere trasparente, non amo i seguiti fotocopia, trovo insopportabile ritrovarmi in sala a rivedere lo stesso film che già conosco a memoria, rifatto con attori più vecchi. So che sono operazioni che al pubblico piacciono molto, come bambini molti di noi amano farsi raccontare sempre la stessa storia, ma seguire una trama sapendo già che tra poco arriverà il momento di sconforto per Maverick, solo perché era già successo in Top Gun (e a ben guardare anche in Giorni di Tuono) mi annoia, mi fa sbuffare se non proprio incazzare, infatti il secondo atto di “Top Gun: Maverick” è la parte peggiore del film, serve solo a ricordarci in assenza la grandezza di Tony Scott, ma il film si salva all’ultimo secondo grazie all’entrata in scena di Val Kilmer.
Come dicevo lassù, il ruolo di Iceman è stato pesantemente
ridimensionato per venire incontro alle condizioni di salute di Val Kilmer, che
qui sfoggia uno stile alla Peter Bogdanovich e lancia il cuore oltre
l’ostacolo, la sua apparizione non sembra mai uno di quei momenti ruffiani che
servono solo ad avvolgere ancora una volta il pubblico nella coperta calda
della malinconia, una scena dove Tom Cruise recita per davvero e il loro
abbraccio è quasi sentito, poi anche un po’ di ironia aiuta a togliere la ruggine
dalla trame e le ruggini tra i personaggi.
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Il Johnny Lawrence di Top Gun (grande Val non mollare mai!) |
Quando finalmente “Top Gun: Maverick” prende finalmente il volo (ah-ah) è nel momento in cui decide finalmente di uscire dal solco tracciato dal film originale di Tony Scott, dimostrando una sua personalità, la trama nel 1986 prevedeva Maverick cacciato e poi di nuovo in pista? Succede anche qui con la spettacolare sequenza in cui il pilota mostra che il suo piano assurdo è davvero realizzabile, questo è l’ultimo legame con il passato e la struttura da replicare identica, per non perdersi i fan che tornano al cinema solo per rivedere lo stesso film, però nuovo, filosofia che non capirò mai, ma che in quest’epoca di malinconia a tutti i costi paga dividenti anche al botteghino e che ve lo dico, sono riuscito a mandar giù solo perché l’ultima mezz’ora di “Top Gun: Maverick” è incredibile.
Bombardare un deposito di arricchimento di uranio collocato nell’equivalente del “Nido dell’aquila” è un piano assurdo e molto Yankee nel midollo? Di sicuro non più o meno strampalato di quella volta nel 1986 in cui i piloti Top Gun hanno quasi fatto iniziare la terza guerra mondiale diciotto volte in 110 minuti, ma digerito il piano alla “Guerre Stellari”, nell’ultima mezz’ora “Top Gun: Maverick” tira fuori una sua personalità, l’esperienza accumulata da Tom Cruise durante i vari film della saga di “Mission: Impossibile” emerge e questa sorta di “Requel” diventa un vero film d’azione, uno di quelli veri, dove l’azione viene utilizzata per portare avanti l’evoluzione dei personaggi e i loro rapporti, non è un caso se Maverick si liberi finalmente del suo senso di colpa per Goose all’apice di un inseguimento in volo con uno dei temibili Sukhoi Su-57, insomma quello che dovrebbero sempre fare un film d'azione, raccontare usando inseguimenti come quelli che si vedono nell'ultima mezz'ora di questo film.
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Ancora lo stesso ragazzino che inseguiva gli aerei in decollo, alcune cose non cambiano mai. |
L’ultimo atto di “Top Gun: Maverick” è quello per cui qualunque appassionato di aerei o di film d’azione dovrebbe cercare lo schermo più grande della propria città e godersi questa meraviglia, il piano tutto matto di Tom Cruise di far recitare gli attori dentro veri Jet paga dividenti, il cinema sarà anche il trionfo della finzione, ma quante più cose reali fai davanti alla macchina da presa, tanto più il risultato finale sarà realistico e spettacolare, qui la regia di Joseph Kosinski e il gran lavoro dei suoi montatori Eddie Hamilton e Chris Lebenzon regalano immagini limpide e coinvolgenti, in cui viene istintivo piegare il collo per assecondare i voli, le cabrate e le traiettorie di volo mostrare in maniera chiara, come spettatori siamo sempre al corrente di chi stia facendo cosa e da dove stia arrivando la minaccia, un manuale di buon cinema d’azione applicato ai personaggi che funziona perché fa sua la lezione di Tony Scott.
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"Ehilà! Sono l'ombra di Tony lo Scott giusto su tutta questa operazione" |
Se lo avesse girato lo Scott giusto questo film sarebbe stato così? Mai nella vita, perché tanto Tony aveva già detto tutto nel 1986, ma quell'approccio vecchia scuola, fatto di montaggio serrato ed immagini epiche è figlio dello stile muscolare e sopraffino del migliore di casa Scott, a cui si aggiunge ancora lui, sempre lui, la testardaggine di Tom Cruise che di mollare lo scettro e passare per vecchietto non ha nessuna voglia.
Che siano i cellulari che non si possono mettere sul bancone
(pena un giro offerto a tutti) o i Foghat che partono dal Juke Box (premendo
il tasto 86, anno di uscita del film originale, fateci caso quando tornerete in
sala a rivederlo), ogni fotogramma di “Top Gun: Maverick” è un inno alla
vecchia scuola, al pilota che fa la vera differenza, anche in un’epoca in cui i
piloti (e i film d’azione girati dal vivo) sembrano in via d’estinzione.
Nell’assenza di Tony Scott si intravede ancora la sua
grandezza perché quell’epica funzionava nel 1986 come nel 2022, ma è la
caparbietà di andare contro corrente di Tom Cruise che rende questo seguito più
di una fredda operazione nostalgia pensata a tavolino. In un cinema dove il
massimo dell’azione nei film ad alto budget avviene con attori legati a corde di sicurezza,
impegnati a saltare su materassi imbottiti davanti a schermi verdi, Tommaso
Missile e la sua volontà di morire sul grande schermo fanno valere il fattore
umano, alla faccia di ambienti fotorealistici con la quale interagire in un set
riscaldato d’inverno e climatizzato d’estate, Tom Cruise predica le tecniche di
Maverick, dimostrando come nel 1986 che l’immedesimazione tra lui e il suo
personaggio è totale.
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Con tanti saluti allo schermo verde e alla post produzione in CGI. |
In un mondo sempre più digitale, forse un giorno i metodi da dinosauro analogico di Maverick andranno in soffitta, ma non oggi, lo spirito del suo personaggi va di pari passo con le tecniche cinematografiche con cui l’azione è portata in scena, quindi ripescare un vecchio F-14 Tomcat non è malinconia, ma una dichiarazione d’intenti, lo sapete voi come lo so io, ve lo potrebbe confermare qualunque appassionato, l’ F-14 Tomcat è ancora un gran ferro, ma non potrebbe tener testa ad un moderno Su-57, lo può fare solo in un modo, grazie alla magia del cinema, usata per ribadire con una sincerità disarmante e una buona capacità di coniugare passato e presente che la vecchia scuola è ancora la migliore, e questa non è malinconia ma un dato di fatto che quei trenta minuti finali ribadiscono con forza, fare di nuovo la barba alla torre facendo cagare sotto di fifa Jon Hamm è solo un modo per ribadirlo.
La lezione cinematografica di Tony, lo Scott giusto viene ribadita in assenza, Tom Cruise è il suo profeta e per una volta il vecchio stile non è non modo per avvolgere il pubblico in quella dannata coperta calda della malinconia, che sarebbe anche ora di gettare via, ma è ancora una via da seguire, quella “Need for speed” è ancora la stessa, come la voglia di volare con Maverick e di vedere del buon cinema d'azione che abbiamo noi spettatori, sullo schermo più grande possibile però, mi raccomando.
Se vi va, trovate questo post anche sulla pagine di RollingSteel.
Non ho mai amato Tommaso, ma lo Scott giusto sì!, però non si può fare a meno di considerare il fatto che sia uno degli ultimi divi e non fa nulla per nasconderlo. Ma nonostante un ego spropositato, sicuramente ha una presenza scenica che ancora incide notevolmente sulle pellicole in cui è impegnato. Poi, se non sbaglio, ha preso anche la Palma d'Oro a Cannes, forse è la volta buona per un Oscar... Vedremo. Buona giornata
RispondiEliminaVenendo a mancare nell’equazione lo Scott giusto, diventa quasi logico che Tommaso Missile sia non dico il regista occulto, ma quello con l’ultima parola su tutto in questo seguito, niente da dire, ha avuto ragione lui, bravo. Penso fosse un premio alla carriera quello a Cannes però. Cheers
EliminaL'effetto fotocopia a me non ha disturbato più di tanto, anzi l'inizio mi ha portato nel 1986 di botto (era la stessa sequenza identica). Per il resto Tom quando ha il film giusto (non La Mummia quindi) tiene la scena come lui solo, va a sapere come fa eppure è così. È da Legend che lo conosco e lo considero una delle migliori facce di Hollywood, anche se ultimamente ha un po' troppo botox inside.
RispondiEliminaComunque pure te.... Tre film con Tom nel giro di pochi giorni.... Quasi una rubrica dedicata eh...
Poi non si dica che la Bara Volante è un blog di roba vecchia che non segue le mode, qui siamo G-G-Giovani, con i blue jeans (cit.), siamo giovani come beh, Tommaso Missile ;-) Scherzi a parte, ho scelto il film per la celebrazione di Dick dimenticandomi che sarebbe stata a ridosso dell’uscita di questo, poco male, a Cruise piace volare quindi è sempre ben accetto da queste parti. Cheers!
EliminaIo sono già in lizza per una seconda visione questa volta con mio padre, che a 74 anni lo devo portare io al cinema adesso. Questo seguito è migliore dell'originale, ma amo sicuramente in modo più viscerale quello di Scott. E proprio sulla dedica a fine film mi è quasi scesa una lacrima.
RispondiEliminaCi sono dei cerchi da chiudere qui ;-) Non sarebbe esistito senza il film di Scott, qui per 100 minuti il film del 1986 viene ricalcato, il bello è come siano riusciti a portare storia e personaggi nel 2022, con la volontà di dire a Padre Tempo: «Non oggi». Cheers
EliminaA livello di spettacolo visivo non gli si può dire niente. Le mirabilie delle riprese aeree e il realismo restituito dalle inquadrature nella carlinga valgono il prezzo del biglietto, oltre a una mezzora finale ad alto tasso adrenalinico (Mission Impossible con gli aerei da caccia).
RispondiEliminaPerò il film è troppo lungo, parte bene per poi perdersi nell'evitabile ripetizione dello schema di Top Gun '86, e la parte centrale è abbastanza tediosa.
Tutta la parte sulle "nuove leve" e l'addestramento alla missione mi ha dato l'orticaria (al netto di un bell'antipasto di scene aeree), ma i personaggi sono carta da parati messi li a celebrare più o meno chiaramente Maverick. E se avere Jennifer Connelly è sempre cosa buona e giusta, usarla in questa maniera è da galera.
Esagero se dico che Top Gun '86 al netto di tutte le sue ingenuità era più credibile? Perchè era un film più spontaneo, genuino e giovane nello spirito. Maverick alla fine me lo sono goduto perchè Tom ci crede tantissimo, e riprese realistiche come queste sono un orgoglioso grido: "questo è cinema! così si fa!"
Perciò pollice alto.
Non esageri perché lo era, era anche più… posso dire vivo? Qui si vede comunque la formula, usata bene, veicolata alla mentalità da autore di Tommaso Missile (inutile girarci attorno è così), però sempre di formula si tratta. Ad elevare il tutto dal mare magnum di titoli basati sulla malinconia è basta, proprio la volontà (egoistica quanto vuoi) di Cruise di dire no a Padre Tempo, un film fatto alla vecchia maniera, quella giusta. Cheers
Eliminami allineo in tutto e per tutto al commento di HAN SOLO. con l'aggiunta di aver trascinato al cinema gran parte dei miei amici ,alla fine tutti soddisfatti e contenti. FILM , SECONDO IL MIO MODESTO GIUDIZIO,CHE SI PUO' ACCOMODARE ALLA DESTRA DEL PADRE,TONY,CHE SONO SICURO DALL'ALDILA',SI SARA' PURE DIVERTITO,CON UN PIZZICO DI NOSTALGIA. UN SALUTO DA LUIGI A CASSIDY E A TUTTI
RispondiEliminaGrazie Luigi, chissà come sarebbe stato diretto dallo Scott giusto, era in trattative, aveva fatto dei sopraluoghi pochi giorni prima delle dipartita, di sicuro sarebbe stato un film più sperimentale, considerato gli ultimi titoli della sua filmografia, questo invece è più il film di Tom Cruise, direi che va benissimo lo stesso per questa volta ;-) Cheers
EliminaConfesso:a me il primo Top Gun ha annoiato a morte,per quanto cult.Ma per Jennifer questo e altro(per Tommaso un po' meno)
RispondiEliminaPiù che legittimo, così come seguire Jen ovunque ;-) Cheers
EliminaConcedimi un favore, Cass.
RispondiEliminaDevo andarlo a vedere dopodomani, al cinema del paesello.
Che in un periodo come questo, dove una nuova uscita dura giusto l'arco di un week-end forse perche' diversamente non rientreresti con le spese e c'e' roba a getto continuo per cercare di tirare in sala piu' gente possibile, hanno deciso di tenerlo fuori per ben DUE SETTIMANE.
Una roba folle, in totale controtendenza al trend attuale.
E in linea con lo spirito di Tom.
Perche' se si parla di Top Gun il convenzionale non esiste.
Scherzi a parte, ci stanno credendo tantissimo. E pure io.
Grazie per la recensione, perche' me l'aspettavo.
E grazie a Tom per non avermi deluso.
Ci andro' con mia moglie e mia figlia, come i miei mi ci portarono allora.
Il mio primo film "serio" e da adulti, che fino a quel momento al cine al massimo c'erano i cartoni.
E infatti l'avevo capito subito che era roba diversa. Nuova. Differente.
Fu il battesimo del fuoco, e da li' non mi sono piu' fermato.
Idealmente, si completa un cerchio.
Facciamo cosi': al momento sono in silenzio stampa.
Diro' la mia dopo la visione, ok?
Intanto, grazie ancora.
Grazie, ma fossi in te prima guarderei comunque il film prima di leggere, di solito è buona norma, almeno secondo la mia esperienza. Cheers
EliminaSi, hai ragione.
EliminaMa contiamo che pur non avendolo ancora visto un'idea me l'ero fatta, indipendentemente da quel che ho letto in giro.
Che ricalcassero pedissequamente il capostipite l'avevo messo in conto.
Quel che mi premeva sapere era se ne valesse la pena, di vederlo.
Premetto che ci sarei andato comunque, ma sapere che merita e' un valore aggiunto.
Si merita un bello schermo gigante. Cheers
EliminaSi', credo che vada visto assolutamente al cinema.
EliminaMi sento un po' come quando sono andato a vedere "Rocky Balboa", e conta che ai tempi internet non lo usavo come ora.
Zero anticipazioni, zero aspettative.
Non sapevo assolutamente a cosa stavo andando incontro.
Beh, al termine del primo tempi guardo mio fratello e gli faccio "Oh, dammi pure del matto...ma sai che mi sta persino piacendo? Non l'avrei mai detto!"
Il punto e' questo.: volevo vedere se Tom ce la faceva.
Oh, pare ce l'abbia fatta.
Ne riparliamo dopodomani, comunque.
Intanto, grazie ancora.
De nada. Cheers!
EliminaE' da un po' di tempo che mi sentivo solo a commentare su Facebook...Quale migliore occasione per cominciare a lasciare qualche commento qui?
RispondiEliminaDa lassù, quello giusto dei fratelli Scott ci guarda. E sorride.
Coi mezzi che ci sono adesso avrebbe fatto sicuramente molto di più, però insomma, guardiamo il presente: Kosinski è un mestierante sì, ma di lusso. Certo, sin dall'inizio dichiara di voler vincere facile, ma visto il risultato gli perdono cose come Oblivion e Tron Legacy (e vedremo come se la caverà con Spiderhead). Il resto del cast sarà anche composto da nomi non proprio famosissimi (unica eccezione: Ed Harris...Bentornato da Alcatraz generale Hummel!), ma fanno il loro dovere: Glenn Powell si rivela meno "cane maledetto" del solito rispetto a cose come I Mercenari 3, e non dimentichiamo che tra le nuove leve c'è anche il figlio di un ex-eroe dell'aria, il presidente Whitemore (Lewis Pullmann).
E poi ovviamente c'è lui...Mr. Tom Faccio-Tutto-Io che si sobbarca questo ottovolante dei sentimenti sulle spalle e con la sua arroganza se lo fagocita. Oh, il film è sottotitolato MAVERICK mica che so "Faceless Soldiers" o "Cape Rainy Assault" (mi si conceda il riferimento ad Ace Combat 7, è un indizio: chi ci ha giocato sicuramente capirà).
Ma i veri protagonisti restano loro...Gli aerei. Quei Ferri del dio che ci fanno sognare, siano essi pezzi da museo con le ali a freccia variabile che caccia di quinta generazione che fanno le veci di MIG inesistenti.
Difetti? Forse la durata (due tagli qui e là, e sarebbe stato perfetto anche se durava 90 minuti), e forse il caso dell' "evaporazione" di Kelly McGillis...Sarebbe stato più umano liquidarla con una foto d'epoca e con una riga di dialogo tipo "Charlie è diventata responasbile strategico del Presidente" (storia vera, tra l'altro).
Ma guardiamo in faccia il risultato: Jonathan e Tom hanno sganciato le loro bombe, e hanno fatto il miracolo. Missione compiuta.
Questo è un film bello DI BRUTTO (parola di Rollingsteeler).
- Matt Giger da Facebook
Wooooa! Matt “Tiger” Giger è tra noi! Tra urrà per Matt! :-D
EliminaAncora è tutto da capire come ci sia finito tra i Mercenari, era meglio in “Scream Queens” ma qui bisogna dirlo, fa bene il suo ruolo di Iceman 2.0, direi che qui abbiamo visto miracolo numero uno e anche miracolo numero due, benvenuto sulla Bara, in forma ufficiale intendo ;-) Cheers
Kelly l'ho beccata su TV8 ad indagare all'interno di un thrillerino televisivo. Carriere leggermente diiverse.
RispondiEliminaNon so se vedrò il film, no ho mai avuto voglia di rivedere neanche l'originale dagli anni Ottanta, ma sono contento di sapere che non è stato un naufragio aereo come avrei invece immaginato ;-)
Appena appena, anche scelte di vita diverse e diverse (s)fortune. Era più facile naufragare, invece sono riusciti nell'impresa ;-) Cheers
EliminaHai detto bene: Cruise quando si muove lo fa con cognizione di causa, e certo non va allo sbaraglio. E' un grande business-man, un ottimo attore e sceglie i film giusti. Non credevo che questo film potesse essere così bello (per qualcuno - seppur detto sottovoce - è stato il miglior film visto a Cannes) e soprattutto non pensavo che potesse raccogliere così tanto pubblico: credevo che avrebbe richiamato al cinema solo pochi nostalgici come me e invece... pare proprio che l'aura di "cult movie" dopo quasi quarant'anni non sia stata affatto scalfita, anzi. Chapeau.
RispondiEliminaEro certo che gli appassionati del film di Tony, lo Scott giusto fossero ancora tanti e appassionati, Tommaso Missile ha reso onore a quel mito, dimostrando a tutti la via da seguire per i film sulla malinconia, possono essere anche veri film, come questo ;-) Cheers
EliminaTommaso Missile ovviamente non mi avrà, mi faccio bastare il tuo bigino che so già vedrei più difetti, più noia, più fastidio. È l'effetto Missile per me, non ci piove.
RispondiEliminaDel tutto comprensibile, per cento minuti rende omaggio in maniera sentita ad un film che non è nelle tue corde, quindi ha senso, inoltre detta fuori dai denti, Tommaso è tutto tranne che simpatico, sa fare il suo lavoro dannatamente bene, ma non resti sulla cresta dell'onda se sei anche un simpaticone. Cheers
EliminaMagari il Su-57 sulla carta è meglio dell'F-14, ma visti i recenti exploit dei russi (tipo caricare bombe vecchie di 50 anni su Sukhoi moderni forzandoli a volare bassissimi con rischi annessi, un po' in stile Kursk - il sottomarino), non scommetterei troppi soldi sulla superiorità dei russi....
RispondiEliminaIn ogni caso, mi sa che l'unico motivo di interesse che trovo in questo film è Jennifer Connelly. È normale?
Si, del tutto normale ;-) Il SU-57 è russo, ma qui non si sa chi lo piloti, Tommaso vorrebbe far staccare biglietti anche laggiù. Cheers
EliminaMomento delicato per un film di guerra in Russia, non so come gli andrà al signor Missile (o Crociera)!
EliminaMolto delicato, più che altro da quelle parti stanno chiudendo (ulteriormente) al mondo occidentale. Cheers
Elimina
RispondiEliminaVisto, finalmente.
E cominciamo col rammarico più grande.
Non c'é IL TONY, al timone.
Ovvio, che non poteva esserci. Però spiace un sacco lo stesso.
Viene doverosamente omaggiato, comunque (un consiglio: aspettate un attimo, dopo la prima sfilza di titoli di coda). E lì, gente...é scattato l'applauso.
E fregan cazzi se eravamo in due a farlo, e si sono girati tutti.
A quanto ne so ogni tanto la buttava fuori, la storia del seguito. E sono stra – convinto che se fosse ancora qui, avrebbe accettato volentieri.
Me lo vedevo, tutto bello impettito e armato di berretto, sigarozzo in bocca piantato tra due file di denti in pieno sorriso sfanculeggiante (rivolto a suo fratello scemo) a dire MA SI', DAI. E FACCIAMOLO, CAZZO.
Ma il destino infame e carogna non glielo ha concesso, purtroppo.
Per il resto non ci provano neanche, a discostarsi dal solco tracciato dall'originale. Ma neppure di un millimetro.
Dopotutto puoi trarre spunto dal migliore, quando si tratta di mostrare roba incommensurabilmente figa, ultra – stilosa e spettacolare. Perciò battono la strada più conveniente e sicura. Senza inventare o aggiungere nulla.
Men che meno reinventare o decostruire, figuriamoci.
Ma forse é meglio così. Che pure il giochetto meta – narrativo sta diventando fin troppo abusato. E sfruttato malissimo, certe volte.
Copiano, tocca ammetterlo. Ma anche per saper copiare bene occorre una certa bravura. Inoltre, bisogna capire il senso di ciò che si sta facendo.
E qui lo fanno, per fortuna. Anche se IL TONY rimane di un'altra categoria, gente.
Ricalcano a carta carbone intere scene e passaggi chiave. E idem per i personaggi, dove tra l'altro non si sforzano più di tanto nemmeno coi nomignoli di battaglia.
Hangman di fatto é Iceman, cambiano giusto le prime quattro lettere.
E pure con Goose jr. rimaniamo nel campo ornitologico.
Che poi, GALLO...parafrasando la terminologia paninara, non credo esista soprannome più anni 80 di questo.
Mi faceva pensare a Enzo Braschi, con quei baffi.
Coyote potrebbe essere benissimo Wolfman.
Abbiamo poi i tre ammiragli che possono fare tranquillamente le veci di Viper, Chester e del pelatone, se non fosse che stavolta sono tutti schierati contro Maverick.
E applausi per la scelta di Ed Harris, che mi garba sempre. Ed é sempre stato ad un passo dal lavorare col TONY, quindi la sua presenza é cosa buona e giusta.
Penny mi ha spiazzato, come “Spider” Rico e Marie. E chi se la ricordava?
Dal punto di vista della coerenza interna é ineccepibile, anche se un po' tirato per i capelli.
E finora abbiamo parlato delle new entries, tralasciando la questione della dovuta quota rosa.
Perché qui le donne fanno giusto numero anche quando pilotano, e la cosa non rappresenta certo un punto a favore.
Riguardo alle vecchie glorie, a Kilmer concedono giustamente la parte più toccante , e forse persino in ottica arruffiana – premi (nonché tragicamente veritiera, poveretto). Mentre con la McGillis...
Ecco, temo che la verità non la sapremo mai.
Glielo hanno proposto ma si é defilata lei? L'hanno riformata giudicandola impresentabile (bruttissimo dirlo, ma ho un forte sospetto)? Oppure dopo averla resa una sex – symbol si sono accorti che non era minimamente interessata alla categoria sulla quale doveva far colpo e quindi l'hanno di fatto estromessa dal giro che conta?
Ho una mia teoria, a riguardo. Ma indipendentemente da come stanno le cose, il comportamento che hanno avuto nei suoi confronti non ha fatto onore a nessuno.
Bastava una citazione, anche piccola. Nel secondo “Batman” di Burton, la Basinger non compare manco di striscio. Eppure Vicky Vale la nominano!
Qui Charlie la si vede giusto in un fotogramma della leggendaria scena al piano, quasi buttata lì per pura pietà.
EliminaQualcuno ha scomodato “Rocky Balboa”, per fare un paragone.
Personalmente non ci ho visto il cuore che di norma Sly mette nel trattare il suo personaggio più iconico.
Ma é una pura questione di approccio, a parer mio.
Cruise lo considero più freddo, cinico e calcolatore. E più incline a seguire i ragionamenti e le strategie a tavolino che a fidarsi dell'istinto, a dispetto di quanto predica il suo personaggio.
Ma su una cosa eravamo sicuri. Ed é il motivo per cui sono tutti accorsi a frotte.
Lo sapevamo noi, e lo sapeva pure Tom. Che non é certo uno stupido.
Era conscio che a decidere di risalire a bordo di un certo aereo si sarebbe dovuto giocare tutto. E prima di ogni altra cosa la reputazione.
Maverick é il ruolo che lo ha lanciato nell'olimpo.
Ha accettato la sfida, consapevole di non poter assolutamente fallire.
Qualcuno sostiene che ha trasformato “Top Gun” nel suo show personale.
No, scusate. Perché il primo cos'era, secondo voi?
Tralasciando l'edificante discorso sull'elogio della giovinezza, guardiamo il lato puramente pratico.
Oltre l'intenzione di realizzare il più grosso, costoso, sfrontato e spudorato spot sull'arruolamento in marina altro non vi era che un trampolino, una rampa di lancio per il decollo definitivo verso una carriera sfolgorante.
Montati e realizzati ad arte, questo tocca riconoscerlo.
Abbiamo risposto all'appello perché volevamo vedere se ce l'avrebbe fatta. E...
E ce l'ha fatta, per la miseria.
Ce l'ha fatta davvero.
La parte del leone la fanno i duelli aerei, vero fiore all'occhiello del film precedente.
Ed almeno qui, forse, questo seguito dimostra di sapersi affrancare un minimo dall'opera di riferimento.
Di più: di colpo acquista un'insospettabile personalità propria e ben definita.
Anche nella brevissima fase “a terra”, con mia enorme sorpresa. Pur se fortemente debitrice di una certa saga d'azione e di fanta – spionaggio a base di Ethan Hunt.
Non lesina coi mezzi, i soldi spesi e le risorse mettendo in scena riprese che più di trent'anni fa, ai tempi del capostipite, erano semplicemente inattuabili.
Roba che se la potevano solo sognare. Che non se la sognavano neppure, anzi.
Vien da chiedersi cosa avrebbe fatto IL TONY, già pioniere allora, con tutto questo ben di Dio a disposizione.
Spettacolo puro, che dà semplicemente la birra a qualunque altra roba in circolazione, e non c'é computer – grafica che tenga.
E credo rimarrà lo stato dell'arte per parecchio tempo. Me lo auguro, almeno.
Ma non é solo una questione puramente tecnologica.
C'é stato indubbiamente un gran lavoro, dietro. E si vede.
Eccome.
E l'impegno ripaga sempre.
Cameron insegna. Devi sputare letteralmente sangue, per far arrivare qualcosa al pubblico.
E leggendo delle massacranti routine a cui Cruise ha sottoposto l'intera troupe, la crew ed in primis sé stesso (come Jimmy col suo “Titanic”, del resto), ha fatto letteralmente sputare sangue a tutti, lui compreso.
La gente non é così cretina come alcuni pensano. E' ancora in grado di riconoscere uno sforzo se non sincero almeno ben fatto, e di apprezzarlo.
Ma più di tutti mi é piaciuto il messaggio. Che di fatto rappresenta ciò che me e tanti come me, che hanno passato gli “anta” (anche se Tom ha una ventina d'anni in più, sul groppone), stanno cercando di fare. E di trasmettere.
Forse é davvero questo, il nostro compito. Lo spazio che siamo riusciti a ritagliarci.
La nostra funzione.
E' passata una vita, ma Maverick é ancora lassù che si diverte un mondo. E insegna agli altri come fare.
Prende sotto alla propria ala e guida un gruppo di baldi giovanotti di belle speranze.
Talentuosi, ma ancora acerbi. E sicuramente più svegli e reattivi di lui, ma omologati e fatti con lo stampino. E mostra loro i valori aggiunti dell'imprevedibilità, dell'improvvisazione, e del pensare ed agire al di fuori di ogni schema.
Siate affamati. Siate folli. Ma soprattutto...giocate. E divertitevi. E vedere di fare centro, già che ci siete. Anche se non é quello, l'importante.
EliminaCiò che conta é che se non impari a fare quel che ti piace per il puro piacere di farlo, allora quel che fai non ha senso.
Non é colpa loro, ma del periodo in cui si ritrovano costretti a vivere. C'é da capirli.
Noi la crisi l'abbiamo vista arrivare. I pischelli di oggi ci sono nati in mezzo.
E allora occorre un reduce, a dare il buon esempio. Un sopravvissuto, un superstite di un'epoca in cui tutto appariva più facile, più bello, più leggero. O almeno così si pensava.
Magari era solo illusione. Ma ci credevi. Ci credevi per davvero.
Si può ancora volare, ragazzi. Sul serio.
Si può. Basta volerlo.
E' quando non lo vuoi nemmeno più, che diventi vecchio.
Forse era davvero il film che ci voleva in un momento come questo.
In grado di intercettare e toccare le corde dei giovani, dei meno giovani e dei non più tanto giovani.
Con poco, certo. Ma quel poco é fatto in maniera esemplare.
Che possa piacere o meno...facciamo un applauso al buon Tom.
Un amabile pazzo con un ego talmente grosso che a momenti non basta l'intera nazione di cui fa parte a contenerlo. Ma al contempo un professionista coi contro – cosiddetti che sa fare il suo mestiere come pochi, pochissimi.
Direi che se lo merita. In pieno, anche.
Questo é CINEMA, gente.
Ero sicuro che ti sarebbe piaciuto ;-) Cheers
EliminaPuoi dirlo forte!
EliminaNo, sparate a parte mi e' piaciuto.
E tanto, anche.
Voglio essere sincero: forse Cruise ci tiene a spacciarlo per un film fatto con il cuore, e mi stupirei del contrario.
L'ultimo (per ora, che non si puo' mai dire) "Rocky" era fatto col cuore, questo e' studiato con minuzia e a tavolino.
Piu' mestiere (PARECCHIO mestiere) e furbizia che sincera emozione (anche se all'inizio, col logo della Paramount e quel DOOONG!! inconfondibile avevo gia' i brividi. Non ti dico quando e' partita "Danger Zone", ero gia' che mi spellavo le mani) , ma va bene anche cosi'.
Le sfide si vincono col cuore e col cervello. O almeno uno dei due, se non e' possibile disporre di entrambi.
Gli rinnovo i complimenti, a Tom.
Bravo, davvero.
Ha confezionato un prodotto davvero superbo.
Vorrei poter dire che ha sfornato un capolavoro, ma sarebbe eccessivo.
Ma ripeto...mi ha reso felice lo stesso. Va bene, benissimo anche cosi'.
No capolavoro no, però chi vuole fare film malinconici, ora dovrebbe rivedersi questo prima ;-) Cheers
EliminaQuesto film mi ha fatto nascere una nuova riflessione, su come si giudica il cinema di ieri e di oggi (e su quanto vale il giudizio della "critica specializzata").
RispondiEliminaIo non vi dico niente.
Andate solo a vedere su Rotten Tomatoes le valutazioni del vecchio Top Gun e di questo Maverick e traete le Vostre conclusioni. A me qualcosa non torna.
Sarebbe forse anche ora di rivalutare Tony, lo Scott giusto oppure noooo per carità, quello mai! Pipa, occhiali e Ridley per sempre. Cheers
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