Mancava un tassello importante nella mia rassegna dedicata a Guerre Stellari, visto che siamo in attesa della prossima serie dedicata ad Obi-Wan, tanto vale completare l’opera, visto che mi ero occupato solo di qualche sparuto episodio di Star Wars Rebels.
Con la bellissima Clone Wars ormai in dirittura di arrivo, alla Lucasfilm annunciarono una nuova serie animata dedicata all’universo di personaggi creati da George Lucas, un lavoro affidato a Simon Kinberg prima di perdersi nei meandri di Hollywood e supervisionato dal solito Dave Filoni. “Star Wars Rebels” è ambientata cinque anni prima di Guerre stellari e quattordici anni dopo La vendetta dei Sith, con l'acquisizione da parte dell’Imper… della Disney di tutto il marchio “Star Wars”, gli autori sono stati piuttosto abili ad amalgamare il tutto, basta dire che nel corso della serie compare anche una versione più giovane del ribelle Saw Gerrera, visto in Rogue One.
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Nuovi e vecchi amici, tutti insieme. |
La trama ruota intorno ad un gruppo di pensate un po’? Ribelli, l’avreste mai detto? La banda di gatti senza collare è composta da Ezra Bridger (Taylor Gray), un giovane orfano che ha perso la famiglia per colpa del neonato Impero e da allora ha giurato vendetta, grazie alla sua predisposizione verso la Forza, inciampa per caso in Kanan Jarrus (Freddie Prinze Jr.) un Jedi minore abbastanza fricchettone, con i capelli tipo Fiorello ai tempi del Karaoke, sopravvissuto al temibile Ordine 66 e in forza a bordo dello Spettro, la fighissima navetta capitanata e pilotata da Hera Syndulla (Vanessa Marshall) una Twi'lek del pianeta Ryloth che ha un po’ il compito di badare a questa banda di matti.
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Lo so che stata facendo FIW-FIW, i rumori nella vostra testa. |
Banda che si completa con Sabine Wren (Tiya Sircar) Mandaloriana con il gusto per l’arte dei graffiti, affiancata da Garazeb "Zeb" Orrelios (Steven Blum), uno dei pochi Lasat sopravvissuti, visto che la sua razza è stata la prima a ribellarsi all’Impero pagando il prezzo più alto. Completa il quadretto l’immancabile droide Chopper (doppiato dallo stesso Dave Filoni), che è la negazione degli R2D2 della nostra vita, visto che è eternamente scontroso, incazzato e a sua modo, ribelle anche lui.
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"Lo stile prima di tutto, this is the way" |
“Star Wars Rebels” ha inizialmente un taglio molto più leggero rispetto alla più riuscita Clone Wars, che in particolare nelle ultime stagioni ha raggiunto vertici notevoli. Mancando il tema dei soldati in guerra, l’enfasi è tutta sulla nascente ribellione, sul percorso di apprendimento da Jedi di Ezra e su trovate che si alternano tra il molto riuscito e il decisamente bambinesco a tratti, anche perché la serie andava in onda originariamente su DisneyXD, prima di essere fagocitata anche lei da Disney+ dove la trovate comodamente.
Ve la consiglio perché, pur non raggiungendo gli apici di Clone Wars, anche “Rebels” sale parecchio di colpi, basta dire che nella prima stagione (e mezzo) gli avversari sono il Grande Inquisitore (doppiato dall’esperto di cattivi Jason Isaac) e dalla sua spalla, quel basettone di Alexsandr Kallus, decisamente meno minaccioso di un energumeno alto due metri con una doppia spada laser rotante.
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Alla faccia della spada DemoSithiana di Kylo Ren. |
“Star Wars Rebels” non solo fa tornare in pista alcuni dei personaggi più leggendari di Clone Wars, da Ahsoka Tano, protagonista di un arco narrativo piuttosto lungo, visto che è la prediletta di Filoni, ma anche di uno dei duelli migliori di tutta la saga di “Guerre Stellari” nel finale della seconda stagione, per arrivare fino al Comandante Rex, ma è anche una serie che sale di colpi, diventando progressivamente sempre più drammatica. Purtroppo forse non ha mai perso la sua natura di storia “riempitivo”, incastrata com’è tra un ciclo di storie e le altre successive, eppure funziona perché i suoi protagonisti risultano azzeccati.
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Quel signore vestito di nero, sa sempre come fare un'entrata in scena cazzuta. |
Credo che Kanan Jarrus non sarà mai il Jedi preferito di nessuno, così come Ezra, tra i tanti giovani protagonisti di “Star Wars”, nemmeno con la sua spada-pistola-laser riuscirà mai a far scendere dal podio qualcuno dei grandi nomi, eppure tutto l’equipaggio delle Spettro è composto da personaggi che non imitano nessuno degli altri esistenti nella saga, anche se ad una prima occhiata distratta potrebbe sembrare, inoltre trovano sempre il modo di incastrarsi nel solco della storia principale piuttosto bene.
Non è un caso se proprio in “Star Wars Rebels” ci siano alcuni dei momenti migliori di tutta la saga, dall’ultimo combattimento, quello definitivo, tra due nemici storici come Obi-Wan e Darth Maul, personaggio cresciuto moltissimo in Clone Wars, che qui trova un finale alla sua storia in una scena quasi toccante.
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Momenti che potreste esservi persi ignorando questa serie. |
Nel suo salire di colpi, dando spazio a tutti i personaggi giusti, “Star Wars Rebels” è anche la serie dove uno dei cattivi più riusciti della saga ha potuto tornare a dare del filo da torcere a tutti, mi riferisco al Grand'ammiraglio Thrawn, il personaggio creato da Timothy Zahn nei romanzi dell’ormai defunto (perché cancellato con un colpo di spugna dalla Disney) universo espanso di Star Wars. Un grandissimo bastardo oltre che uno stratega brillante, che porta con se un livello di minaccia che il commissario basettoni Alexsandr Kallus non aveva minimamente all’inizio della serie.
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Talmente cattivo, da essere sopravvissuto anche alla cancellazione Disneiana dell'universo espanso. |
Quindi visto che l’attesa miniserie dedicata ad Obi-Wan sarà ambientata più o meno nello stesso periodo di “Rebels”, mi sembrava giusto cogliere l’occasione per completare l’opera e consigliare anche questa, perché a lungo, la fiaccola di Star Wars è stata portata avanti solo grazie all’animazione, prima dell’oscurantismo, prima di GIEI GIEI (quasi-cit.). Vi ricordate di quando hanno cancellato una delle frasi più mitiche di tutta la saga, pronunciata da Felicity Jones e scomparsa dal montaggio finale di Rogue One? Bene, Ezra e compagni sono gli unici che hanno tenuto fede a quella frase e si sono ribellati per davvero.
Intanto come al solito, vi ricordo lo speciale della Bara dedicato a Guerre Stellari!
Anche questa e' da recuperare, dal canto mio.
RispondiEliminaMessa in lista.
Credo che alla fine l'efficacia degli spin - off di Star Wars, ma non solo, risieda nel fatto che le grandi storie sono il risultato di tante, piccole storie.
Se i ribelli di un certo livello un giorno hanno vinto, il merito e' soprattutto di tanti, piccoli ribelli che hanno combattuto le loro tante piccole battaglie. Di cui magari e' fregato niente a nessuno, ma solo perche' molti di loro, come Rogue One insegna, non sono piu' qui per raccontarle.
Spesso le cose interessanti accadono nelle seconde linee.
Concordo su Darth Maul, un personaggio che nel film era tanto figo da vedere quanto aveva lo spessore paragonabile a quello di un coriandolo.
Ok sul non sforzarsi di essere chiari, ma era poco piu' di un boss da abbattere.
In seguito e' cresciuto, diventando un vero cattivo, e dalla storia affascinante.
Anche se forse un po' incasinata, persino troppo.
Diciamo che l'essere segato in due ha avuto il suo bel peso, dal punto di vista del rancore vendicativo.
Fatto sta che e' diventato un malvagio come pochi.
Ennesima dimostrazione che non era vero che fosse tutto da buttare, dei prequel.
Solo che era in mano totale di un tizio pieno di soldi di cui non gliene fregava piu' niente. Nemmeno delle sue stesse idee.
Rimango convinto che nelle mani giuste persino Jar - Jar potrebbe dire la sua.
A proposito, probabilmente ne avevi gia' parlato, ma ti ricordi la vecchissima serie a cartoni trasmessa una volta sola con protagonisti C3PO e R2D2?
Beh, l'hanno messa!!
Devo vederla assolutamente, che e' una vita.
Buona Domenica!!
Superato il fatto che uno possa tornare dopo essere stato segato in due pezzi, Maul è uno dei personaggi più interessanti, un minimo è successo anche a Jar-Jar anche se lui partiva da una base insalvabile, ammettiamolo ;-) In ogni caso non come "Clone Wars" ma anche "Rebels" vale la visione, buona domenica! Cheers
EliminaCredo che l'allontanarsi dagli asfissianti limiti della serie principale dia grande giovamento agli sceneggiatori/creativi, che lontani dagli occhi dei capoccia degli studios e dei fan duri e puri della saga (i mujaheddin del cosa sia non sia in linea con il verbo lucasiano), possono sperimentare e osare di più rispetto al solito.
RispondiEliminaPerfettamente d'accordo, d'altra parte anche i videogiochi di Star Wars migliori erano quelli dove i personaggi principali della saga di Lucas (la famiglia reale Skywalker) restava sullo sfondo. Cheers
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