Ci sono alcune previsioni che sono facili, ma talmente facili che persino uno come me, geneticamente propenso a sbagliarle tutte, può azzeccarne una. Mi riferisco al destino della distribuzione di “Fresh”, film che ho visto la settimana prima che sbarcasse su Disney+.
[Nota Cassidiana: per la precisione arriverà sulla piattaforma il 15 aprile 2022, sono io che vengo dal futuro o dal Sundance]Eppure “Fresh” non è nato come il solito film usa e getta da streaming (il nuovo videonoleggio), l’esordio alla regia della regista Mimi Cave, sceneggiato da Lauryn Kahn è stato presentato al Sundance, dove ovviamente ha raccolto un buon riscontro di pubblico, perché come sempre (sto per usare una parola alla moda), nella “bolla” di un film festival (vi avevo avvisato che lo avrei fatto), appena ti passa sotto gli occhi un film simpatichino parte l'olà del pubblico.
“Fresh” è basato sulla premessa più vecchia della storia del cinema e dell’umanità: una ragazza incontra un ragazzo. Lo fa nel reparto frutta e verdura del vicino supermercato, dopo un’infilata di coglionazzi pescati a caso sulle app di incontri, Noa (Daisy Edgar-Jones) pensa bene di lasciare il numero di telefono a Steve, un chirurgo Texano (questo è un indizio!) per altro fatto a forma di Sebastian Stan, attore che per comodità e in fondo anche pigrizia da parte mia, definirò uno dei prediletti delle signore in questo momento, anche se il gradimento potrebbe essere esteso a tutti i generi ma ve l’ho detto, sono pigro, quindi sulla carta tutto quello che potrebbe desiderare Noa.
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Di colpo nel reparto frutta ti ritrovi il manzo. |
Infatti tra i due fila tutto pesche e crema, fino al primo fine settimana insieme in località di Culonia, provincia di casa di Dio, un posto dove il cellulare prende poco ed è difficile comunicare con l’amica Millie (Jonica T. Gibbs), descritta come Queer ma senza che questo abbia il minimo effetto sulla trama, almeno fino al finale, ma andiamo per gradi.
Il primo difetto del film? “Fresh” è una di quelle storie che ci mette mezz’ora a raccontavi quello che io ho riassunto in due mezzi paragrafi, infatti Mimi Cave fa partire i titoli di testa del suo film quando ormai non speravamo più di vederli, dopo circa 35 minuti dall’inizio effettivo, con la sua durata complessiva di 117 minuti (anche troppi, ve lo dico), “Fresh” è il prefetto prodotto da divano, copertina e streaming selvaggio e ve lo dico, piacerà, piacerà molto e salverà tante serata, non è un brutto film e solo indeciso e io vi avviso: godetevelo così, sapendo solo quello che vi ho detto (o anche meno), perché da qui in poi seguiranno SPOILER, ma sono sicuro che ormai lo avrete già visto tutti.
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"Vuoi venire a casa mia a vedere una bella commedia romantica su Disney+?", Preferisco gli horror", "Ho la soluzione!" |
Come avrete già intuito il perfettissimo Steve nasconde un segreto, non è il principe azzurro ma un cannibale specializzato nell’asportare carne fresca (così abbiamo anche spiegato il titolo del film) da giovani ragazze, da vendere all’1% dell’1%, ricconi bianchi con le sue stesse predilezioni culinarie e se per caso il vostro senso di METAFORONE pizzica, non avete sbagliato, giovani donne divorate da maschi bianchi è proprio la più classica delle metafore grosse, che comunque non ci spaventano, il cinema horror è popolato di bellissimi film strapieni di allegorie giganti.
Daisy Edgar-Jones è una perfetta protagonista, la sua Noa è arguta e tosta, anche se tiene le difese un po’ troppo basse nei confronti del bel Steve, qui devo dirlo, dopo Pam & Tommy un’altra prova niente male per Sebastian Stan, che conferma che la fissità recitativa di cui viene spesso accusato è solo il suo modo per interpretare il Soldatino d’Inverno. Qui il suo Steve, se la ride, ghigna, fa l’errore di affezionarsi fin troppo a Noa e ci regala momenti di umorismo nerissimo notevole, insomma un "bravò" alla coppia di protagonisti e altra occasione per veder recitare per davvero Sebastiano.
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"Potrete uscire da questa Bara solo quando vi sarete convinti che sono un vero attore" |
“Fresh” per lunghi tratti sembra ricalcare la trama di Get Out, ma di fondo abbraccia un’atmosfera in equilibrio tra un B-Movie di Roger Corman e una puntata a caso di Hannibal, infatti tutte le scene di “Food porn”, dove succulenti portate, tutte impiattate alla perfezione vengono servite, sembrano proprio cavalcare quel gusto per l’umorismo sottilmente macabro della serie con Mads Mikkelsen, anche se Mimi Cave non si limita a questo.
Se “Fresh” fosse uscito in un altro momento, sarebbe stato più che “Food porn” uno smaccato “Torture porn”, le mutilazioni subite dalle ragazze incatenate nello scantinato si sarebbero viste tutte in primo o primissimo piano, mentre “Fresh” preferisce suggerirle, al massimo concedendosi un montaggio musicale da volta stomaco, che alterna gambe mozzate e prosciutti (tatuati) affettati come spuntino, se avete il pelo, risulta la parte più tosta e riuscita del film, vegani astenersi.
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Oddio ballano! Ecco perché è un horror! |
A voler fare la punta ai chiodi, forse avrei gradito un po’ più di approfondimento sugli effetti psicologici di Noa, invece il film passa presto alla fase della negazione mantenendo quello spirito non morboso nel mostrare, anche se personalmente, se fossi stato in Steve, io due domande su come Millie sia arrivata così vicino a scoprire il suo segreto, me le sarei anche fatte, anche se ho trovato estremamente interessante il personaggio della vera moglie dell’uomo, peccato che poi il film nella sua timida indecisione, finisca per dare un calcio al secchio del latte.
I 117 minuti di “Fresh” sono tutti caratterizzati da parecchie lungaggini di troppo, impossibili da notare per chi è abituato (come lo siamo un po’ tutti) ai film da streaming, eppure nel finale accelera in maniera immotivata risultando riuscito si, ma meno di quello che avrebbe potuto.
“Fresh” non dice nulla di
davvero nuovo sul cannibalismo, lo sfrutta come METAFORONE iniziale e poi
dimostra l’abilità di saper andare oltre la premesse “Uomini che odiano mangiano
le donne”, quando la tavola è apparecchiata (pessima scelta di parole, chiedo
perdono), “Fresh” invece che terminare con un KABOOM! Preferisce concludersi in
maniera fin troppo canonica, diventando indistinguibile da quasi qualunque
altro film disponibile su Netflix in questo caso, il tutto senza aver
aggiornato o portato davvero qualcosa di nuovo nel filone cannibale e in quello
del “Torture porn”, lasciandomi con il dubbio che la delicatezza utilizzata da
Mimi Cave nel trattare temi tosti, più che una vera scelta strategica fosse semplice
timidezza o peggio, mancanza di una direzione precisa.
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Continuo a pensare ch qualcuno qui abbia visto e rivisto Get Out a ripetizione. |
Nei pochi minuti finali ben due personaggi vengono buttati via, la moglie di Steve ma anche il barista, che sarà stato anche di colore ma in quanto possessore di cromosa Y, nel finale sembra dover per forza confermarsi un personaggio negativo, quindi la sua inversione ad “U” sembra la parodia dell’aiuto ricevuto dal protagonista nel finale di Get Out, perché alla fine “Fresh” si risolve con la solita morale che di norma ti aspetteresti da un film Netflix: le donne devono aiutarsi da sole (e qui l’orientamento sessuale di Millie passa da suggerito e sul fondo della storia ad urlato) e se il METAFORONE alla base di “Fresh” è stato gestito in maniera brillante, grazie a dosi abbondanti di umorismo nero, il finale secondo me non ha la stessa grazia e scade nel canonico, in un formula beh, da film da streaming. Capite perché la mia previsione iniziale era facilissima?
Insomma sono sicuro che complice anche la presenza di Sebastiano, il film verrà molto cliccato su Disney+ e lo ribadisco, funziona, fa bene il suo dovere, vi salverà la serata e il giorno dopo non lo avrete dimenticato, ma secondo me è solo un buon film, quando avrebbe potuto essere ottimo, ma voi ditemi la vostra, la sezione commenti esiste proprio per quello.
Mi sono fermato allo spoiler perché vivendo in una "bolla etrusca", senza social e nessuna conoscenza dal vivo di gente che veda anche solo un film l'anno, sono ignaro di tutto e quindi sono curioso di gustarmi il film senza sapere altro che la tua presentazione ^_^
RispondiEliminaRipasserò.
Anche perché questo sono i film più difficili di cui scrivere, bisognerebbe solo dire: andate a vederli poi magari ne riparliamo. Inoltre mi sono complicato la vita, visto che sarà su Disney+ da questo venerdì, beh almeno ho avvisato tutti, zio Walt me ne deve una ;-) Cheers
EliminaPer alcune recensioni è impossibile evitare spoiler, verissimo!
EliminaInfatti preferisco avvisare e poi scrivere a ruota libera ;-) Cheers
EliminaClassico è bravo ma si impegna poco,prima parte più che buona come la carne umana per i ricconi poi scivola via senza pretese .
RispondiEliminaIl personaggio della moglie che deve essere passata da vittima a carnefice è buttato lì mentre poteva essere il centro per un finale migliore.
Dai 6 con un paio di materie a settembre
Vero, infatti non riesco a condividere in pieno l’ondata di entusiasmo attorno a questo film, che funziona, salverà tante serate, ma nel finale si sgonfia. Anche se capisco come mai abbia generato tutti questi commenti positivi, una buona parte se li merita anche. Cheers
EliminaAmmetto che mi aspettavo They Live, e invece ho trovato Society con la metaforona gigante...
RispondiEliminaComunque leggendo sto post mi è venuto in mente Get Out anche prima che lo nominassi te!
(ma quindi vieni davvero dal futuro! Perché Studio 666 pure mica è ancora uscito da noi, o sbaglio?)
In quanto legato al corpo umano ho preferito "Society", ma di solito metto "The Live" (storia vera). Lo trovi da oggi su Disney+ a volte sono come Doc Brown con la mia Bara Volante a 88 miglia all'ora ;-) Cheers
Eliminama c'è un motivo particolare per cui tutti i film debbano finire "bene"?
RispondiEliminaè mai possibile che debba vincere sempre il bene sul male?
carina come idea, carino come film ma forse un po' troppo lungo.
La fine mi ha ricordato un po' troppo "Death Proof" con il maschietto massacrato da 3 fanciulle di una senza culo, una senza gamba e l'altra sotto effetto di droghe...
Parli con un Carpenteriano, per giunta non particolarmente ottimista, fosse per me li farei finire tutti male, quindi nel modo migliore ;-) Cheers
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