giovedì 28 aprile 2022

Armageddon - Giudizio finale (1998): vinciamo noi, Bruno!

Può sembrare strano che sulle pagine di un Blog come questo, che ha votato la sua esistenza alle esplosioni grosse e ai film con Bruce Willis come protagonista, “Armageddon” non avesse ancora trovato spazio, ma ci sono film che si trivellano un posto speciale e quindi dovevo aspettare il momento giusto per scriverne, che a questo punto, mi sembra arrivato.

Faccio parte della generazione che è stata colpita in mezzo agli occhi dall'asteroide di questo film, andai a vederlo al cinema alla sua uscita, facendomi bastare la presenza di Bruno come protagonista, da qualche parte ho ancora la VHS (consumata) ed ogni volta che me lo vado a rivedere, mi esalto come se fosse la prima visione. “Armageddon” è un film spartiacque, nel senso che può mettere fine ad amicizie (e forse anche a qualche matrimonio), eppure nel suo essere estremamente controverso non ho mai avuto un singolo dubbio, sarà tamarro, eccessivamente patriottico, per qualcuno potrebbe essere un “americanata” (parola che non ha senso, su cui mi sono già abbondantemente espresso), ma per quello che mi riguarda è fatto della materia di cui è fatto il cinema, di questo ne sono convinto.

Minuto uno del film: Michael Bay esplode i dinosauri. Il film dura 151 minuti, fate voi le dovute proporzioni.

Eppure la sua genesi non è stata pesche e crema, lo sapete che Hollywood spesso si trasforma in uno di quegli uffici microscopici dove i pettegolezzi girano alla velocità della luce, dove se la Paramount in collaborazione con la Dreamworks di Spielberg, mette insieme i soldoni per un film sul pianeta minacciato da un asteroide, intitolato “Deep Impact”, a ruota la Touchstone Pictures e quel drittone di Jerry Bruckheimer (con il contributo fondamentale di Gale Anne Hurd) rispondono mettendo mano alle armi nucleari, poi siccome il miglior regista mai uscito dalla scuderia di Bruckheimer nel 1998 era impegnato a dare una svolta alla sua carriera, a cavallo di un missile questa missione poteva portarla a termine solo il secondo migliore dei migliori, Michael Bay.

Mordi il freno spaccamontagne, il tuo turno arriverà tra poco nel corso del post.

Fresco del successo del miglior film della sua carriera (non accetto discussioni in merito), Michele Baia raduna tutti i suoi pretoriani e con un vaffanculo e tanto James Cameron nel cuore - le due cose potrebbero essere quasi sinonimo una dell'altra - si lancia nell'impresa, il risultato ancora oggi scontenta lo stesso regista, che ha più volte dichiarato che le sedici settimane di tempo non erano abbastanza per un film così, che se potesse, rifarebbe tutto il terzo atto e dopo l’esaurimento nervoso del suo supervisore degli effetti speciali, ha dovuto caricarsi sulle spalle anche questo ruolo ripetendosi spesso: «Come fa James Cameron a fare tutto da solo?» (storia vera).

Poi chiedetevi perché subito dopo questo, Bay ha diretto "Pearl Harbor".

Malgrado essere uscito due mesi dopo “Deep Impact” nelle sale di tutto il mondo, “Armageddon - Giudizio finale” (sottotitolo italiota che come al solito ribadisce l’ovvio) ha superato a destra il diretto concorrente, facendogli anche il gesto dell’ombrello numerose volte, in barba al reflusso di bile di Roger Ebert che infilò questo titolo per direttissima tra i suoi più odiati di sempre (storia vera). Il film di Bay costato oltre i duecento milioni di fogli verdi con sopra facce di ex presidenti spirati, ne portò a casa complessivamente nel mondo oltre cinquecento, miglior incasso del 1998, battendo anche la concorrenza che a Bay premeva di più, quella con il “Godzilla” di Roland Emmerich, questo spiega come mai all'inizio del film beh, Riccardino piscia sopra i giocattoli di gomma di ‘Zilla, anche se un giorno qualche giornalista stipendiato dovrebbe fare la domanda giusta a Michele Baia, chiedendogli di spiegarci la sua ossessione per i Bulldog francesi, cani che trova il modo di infilare in tutti i suoi film, tanto quanto gli elicotteri in volo davanti al tramonto e beh, le esplosioni.

Dimmi che sei un film uscito prima dell’undici settembre, senza dirmi che sei un film uscito prima dell’undici settembre.

La banda di gatti senza collare radunati insieme da Bay, resta degna dei coloriti trivellatori di Harry Stamper, qui interpretato da un Bruce Willis nella sua miglior interpretazione di John Wayne in “Uomini d’Amianto contro l’Inferno” (1969) o di Charlton Heston (che fa subito fantascienza giusta), qui per altro nel ruolo della voce narrante, un Piero Angela delle esplosioni che ci spiega ad inizio film come sono morti i dinosauri, con un botto enorme, perché Bay fa iniziare il suo film con l’estinzione dei precedenti inquilini del pianeta sui titoli di coda, poi distrugge uno Shuttle in volo (scena che verrà ripresa da tutti i film catastrofici spaziali a seguire) e poi, ricordandoci di come era più facile il mondo prima dell’11 settembre, se la prende anche con New York, in un trionfo di frammenti di asteroide e umorismo già sull'imbarazzante andante. Ma cosa volete pretendere da Bay e dalla sua squadra di sceneggiatori? Che per altro meritano un paragrafo tutto loro.

"Attenti sotto nel prossimo paragrafo, Cassidy ne spara qualcuna delle sue!"

La prima bozza scritta da Tony Gilroy e Shane Salerno è stata riveduta e corretta quasi completamente da due che più opposti non potevano proprio essere, da una parte Jonathan Hensleigh che mi immagino come “addetto al testosterone” messo a guardia della “Bruce Willistudine”, mentre per tutto il resto, mi viene quasi automatico attribuire le numerose puttanate e gli errori scientifici di cui il film abbonda all'ultimo nome del lotto, quello del maledetto, proprio lui, il mio arci nemico storico… GIEI GIEI Abrams in piena gavetta, quando ancora non aveva la possibilità di mettere le sue manacce sul lavoro degli altri e che immagino, sia stato preso ripetutamente a coppini prima da Bay, poi da Bruckheimer e poi da entrambi, insieme, al grido di: «Scrivi schiavo! Muto devi stare… MUTO!»

Come bisognerebbe trattare sempre GIEI GIEI Abrams, un'immagine riassuntiva.

Me le immagino le calde lacrime versate dai quei quattro scoppiati che ammirano GIEI GIEI e che odiano i film di Michael Bay quando hanno scoperto del suo coinvolgimento, per me resta la prova che se preso ripetutamente a schiaffoni sul coppino, Abrams ed io potremmo essere come Reed Richard e Victor Von Doom, nemici/amici ma è anche vero che chiunque pretenda da “Armageddon” la veridicità scientifica dovrebbe tenere a mente un po’ di punti: per prima cosa è scritto dallo stagista schiavo GIEI GIEI quindi di che stiamo parlando? Secondo fattore importante, “Interstellar” (per fare un titolo a caso) non è tanto meglio, ma comunque vale la regola aurea, se volete il realismo guardatevi un documentario, il cinema non ha il dovere di essere realistico, su questo principio “Armageddon” è il film d’intrattenimento perfetto, quello che da queste parti chiamiamo… i Bruttissimi di Rete Cassidy!

Ci tengo a sottolinearlo per non creare incomprensioni: “I Bruttissimi di rete Cassidy” non è uno sfottò, ma un omaggio, a tutti quei film bruttini, ma mitici, pellicole che a loro modo hanno fatto la storia, anzi, in questo caso particolare devo scomodare l’unico precedente, costituto (guarda caso) proprio da un altro film di Michael Bay, perché con la sua capacità di sbaragliare la concorrenza diretta, sbattendosene nella scienza e facendo trionfare la potenza del cinema su tutto, dopo essersi trivellato il suo posto nei cuori e nella cultura popolare, questo film è anche un Classido!

La storia la conoscete tutti perché come me, lo avete visto ottocento volte questo film, un asteroide grande come il Texas minaccia la nostra estinzione e per salvarci tutti, la NASA manda nello spazio il migliore dei migliori, perché come diceva l’indimenticata “Morelli’s Movie Guide”, nei film gli americani hanno sempre i migliori, mai una volta che il miglior installatore di vasi da notte sia cresciuto in un’isoletta del pacifico, MAI! Deve essere americano per forza, ma se vi state ponendo la stessa domanda fatta da Ben Affleck al regista («Non era più logico insegnare a trivellare a degli astronauti?») vi meritereste la stessa risposta ricevuta dal divo mascellone che non vi ripeto ma che potete immaginare (indizio: inizia per “F” e finisce per “…UCK You! Shut your mouth!”, storia vera) perché vorrebbe dire non aver seguito la non proprio complicatissima trama ma soprattutto, non aver capito nulla dello spirito del film.

"Ti servono altre delucidazioni sulla trama?", "No tutto chiarissimo, grazie" (notare la maglietta di Bay)

Con un vaffanculo (quello riservato a Ben) e James Cameron nel cuore, Michael Bay firma un film che è in parti uguali interventista e proletario, diciamo la sua versione di quello spirito che guida i personaggi di Cameron: in “Armageddon” chi lavora e si sporca le mani sa, quindi può parlare e chi parla, lo fa in modo spiccio per venire compreso, ecco perché il Presidente non vuole sentire parlare di “Anomalia” ma comprende alla perfezione quando Billy Bob Thornton (il suo Dan Truman si meriterebbe uno spin-off) gli dice che l’asteroide «Ha un culo enorme», ecco perché ci vuole la faccia da bastardo di Jason Isaacs a spiegare con la metafora del petardo e dei tappi ostinati da svitare, perché far esplodere l’atomica sulla superficie dell’asteroide non servirebbe a nulla. La classe operaia prima di andare in paradiso, va sull'asteroide e lo fa esplodere.

Billy Bob Thornton nel ruolo più alla Ed Harris della sua carriera.

Non sto dicendo che fare l’astronauta sia più facile che fare il trivellatore, ma avete mai fatto un lavoro altamente specializzato? Avete mai provato a spiegarlo a qualche incravattato venuto a dirvi come potreste farlo più in fretta? Il cuore e lo spirito di “Armageddon” sono tutti qui, certo Cameron avrebbe reso tutto molto più raffinato, ma non è un caso se Gale Anne Hurd sia nella zona delle operazioni di questo film, non mi stupisce affatto.

Accettato questo punto chiave e digerito il senso dell’umorismo (indifendibile) di Bay, il film è la rivincita dell’appassionato di cinema, se vogliamo anche dell’uomo medio con le maniche arrotolate, infatti a quali personaggi del film ci si affeziona? A Dan Truman che ha lo stesso spirito di rivalsa («Da anni il mondo si interroga sull'utilità della NASA, abbiamo l’occasione per dimostralo») che muove anche i trivellatori di Harry S. Stamper, eroe proletario che vabbè, lancia palline da golf sulla “carretta” di Greenpeace (vi ho già citato il Duca ed Heston vero?) ma anche il tipo di personaggio alla “Un uomo deve fare quello che un uomo deve fare”, con la schiena dritta e la stoffa giusta, parole non scelte a caso visto che ad ogni piè sospinto Bay quando può, cita e omaggia Uomini Veri, a volte con il suo (l’ho già detto, discutibile) senso dell’umorismo, ma gli allenamenti dei trivellatori per andare nello spazio, sono la prova che Bay il film di Philip Kaufman lo ha ripassato a dovere.

Lo sapete, gli eroi di Bay camminano in parata.

Ultimo mio tentativo di analisi, diciamo sensata (per quanto possa esserlo uno come me), sarà anche vero che i personaggi femminili in questo film sono tutti un passo indietro rispetto ai maschietti, oggi in un mondo post-11 settembre (già solo per la scena iniziale) un film così non sarebbe più possibile, ma prima di accusarlo di maschilismo per quella sua metafora sbilenca, con Grace bisognosa di un padre prima e di un marito dopo, tutta da proteggere in un maldestro parallelismo con il pianeta Terra, provate a pensare a quel tipo di affetto maschile fatto di non detti, tutto quel ti proteggo perché ti voglio bene ma senza dirtelo, fatto senza malizia o volontà di possesso che ormai è fuori moda, come un po’ tutti i valori che Bay ci sbatte in faccia a colpi di bandiere a stelle e strisce, ma che sono anche la spina dorsale di un film onestissimo nel dare al pubblico quello che vuole, solo nella sua forma più beh, posso dirlo, esplosiva.

Au Revoir mangiarane! (tradotto direttamente dal Bayese)

Una volta calati in quella mentalità che “Team America” (2004) ha ben riassunto con le parole «America: FUCK YEAH!», questo film resta la più alta forma di intrattenimento possibile, un film che distrugge i dinosauri, uno Shuttle, New York e poi entra nel vivo per davvero. Non concede un minuto di pace, non permette al pubblico di tirare il fiato o di annoiarsi, un ritmo indiavolato che prima ci fa affezionare ad una banda di trivellatori che risolvono le beghe famigliari a copi di fucile a pallettoni («Temporanea infermità mentale, non c’è problema») e poi con la loro nemmeno velata fissazione per trivellare (Sigmund Freud analyse This, cit.) vanno lassù a fare quello che un trivellatore deve fare, in cui il lassù sarebbe un incubo infernale, l’equivalente in rocce taglienti di un Cubo Borg dove chi è più duro, americano e capace di trivellare a fondo vince, d’altra parte in un film così Michael Bay si ritaglia un cameo nel camice di uno degli scienziati della NASA, probabilmente l’autore della manovra alla Willy il coyote, quindi che volete? Ma se non vi divertite con questo io ve lo dico, non vi conosco e non vi voglio nemmeno conoscere.

E Stanley Kubrick... MUTO!

Perché Grace sarà pure una metaforica damigella in pericolo, ma più dolce, bella e capace di bucare lo schermo della Liv Tyler del 1998 al cinema, ne abbiamo viste davvero poche, l’aria di famiglia poi si respira un po’ ovunque nel film, sfido chiunque di voi a dirmi di non aver visto il video di “I Don't Want to Miss a Thing” (miglior lancio possibile per il film, in un'epoca in cui i videoclip avevano ancora questo potere), una ballata strappa mutande che ha rilanciato la carriera ad un gruppo Rock storico, finendo di diritto tra i pezzi più celebri di una band che in linea di massima, qualche canzone memorabile l’avrebbe anche mandata a segno.

Qualcuno ha guardato questa GIF cantando. Gli altri hanno mentito.

Nel gruppo di trivellatori è una bella gara a chi risulta più buzzurro, però ditemi se Will Patton non emerge come la coscienza del gruppo, se Michael Clarke Duncan non è il miglior interprete di questa caciara con il suo Papa Bear, persino Owen Wilson in pochi minuti diventa memorabile con le sue battutacce.

"Scusate ma cosa stiamo guardando?", "L'orizzonte, prima che Bay lo faccia esplodere"

Anche se a spiccare resta Steve Buscemi, quello che ha accettato il ruolo perché, testuali parole, «Voleva una casa più grande» (storia vera), il suo odiosissimo ma spassoso Rockhound in preda a “demenza spaziale” (eh!?) diventa un frullatore vivente di citazioni pop a capocchia, buttate nel mucchio come i minigun montati sopra gli Armadilli, anche se poi Bay trova più volte il modo di far sparare i suoi a casaccio, anche contro l’asteroide se necessario, no sul serio, non troverete un film più Yankee (in questo caso nel senso peggiore del termine) di così nemmeno a cercarlo in lungo e in largo.

In questo film rimorchia una spogliarellista, in “The Island” è sposato con la stessa, Steve Buscemi l’eroe di cui abbiamo bisogno.

In questa enorme caciara spaziale, dove la gravità viene presa (e spiegata) a colpi di calci nelle palle, e i russi sono una stereotipo semi razzista interpretato da Peter Stormare, Michael Bay mostra i muscoli e non fa rallentare il suo film nemmeno per un secondo, infarcendolo con tutto il BAYHEM di cui è capace, quindi quando non corre ai cento all’ora impegnato ad urlare le trame e le sotto trame (anche romanticone, una delle ragioni del successo del film), si prende il suo tempo per regalarci quel suo patriottismo USA-centrico, che si traduce in immagini da cartolina (stereotipata) del pianeta Terra che si ferma ad ascoltare il discorso alla nazione dell’unico presidente che conta (ovviamente quello degli Stati Uniti) in un momento da pubblicità della Barilla che ti fa pensare: dove c’è BAYHEM, c’è casa.

Come la pubblicità della pasta, ma con le bombe nucleari al posto delle spighe di grano.

Un ruolo chiave lo gioca anche la colonna sonora firmata da Trevor Rabin, che dentro mette di tutto e sembra non poter sbagliare nemmeno una nota, si va dalla marcetta paramilitare, alla ballata al piano forte per le scene con i cracker a forma di animali fino all'epica, anzi scusate, l’EPICA, quella vera ed ancora una volta vi sfido: se non vi esibite in un sentito «Si cazzo!» quando i due Shuttle Freedom e Independence decollano su quelle note, mi dispiace dirvelo ma l’asteroide vi ha già colpiti.

Un saluto dall'anno 1-9-9-8.

Potrei tenervi qui un paio d’ore a raccontarvi ogni scena del film, anche perculando le trovate all’limite del cartone animato del sabato mattina (per citare sempre gli Yankee), ma la verità è molto semplice: nel cinema ognuno di voi può ricercare quello che vuole, qualcuno si fa bastare i drammi girati nel tinello con Margherita Buy impegnata a parlare del suo divorzio o altre amenità del genere, non critico i gusti di nessuno, ma abbiate l’onestà intellettuale di riconoscere che non esiste valvola di sfogo migliore di poter credere che a volte, una minaccia globale può essere trivellata con impeto (ok la smetto…) da un eroe con il grugno da Bulldog di Bruce Willis, mandato a fare quello che un uomo deve fare (ovvero trivellar… Ok la smetto!), se necessario comunicando con quella sua unica lacrima maschia che parla da sola più di mille parole, cari i miei fanatici dell’espressività degli attori a tutti i costi.

Lo chiamano il Titanic dei possessori del cromosoma Y, ma in quello non recitava Bruce.

Potrei raccontarvi che la “mossa Kansas city” con cui Bruce si libera di quel fighetto di Ben Affleck, per poi salutarlo dal vetro, resta il miglior omaggio possibile a Star Trek II (il che rende GIEI GIEI due volte coglione, perché quando è stato il suo momento, ha fallito miseramente) ma la verità è molto semplice: “Armageddon” è questione d’appartenenza, di passione per un tipo di cinema che fa il cinema, quello grosso con i suoi asteroidi da trivellare, un cinema che non prevede nessuna Margherita Buy nel tinello di casa a lamentarsi del futuro annichilimento totale dell’umanità, ma che ci regala un eroe proletario, che ha scavato buchi su tutto il pianeta andando sempre a fond… Ok ci siamo capiti e che afasia o meno, se solo la vita fosse semplice come il cinema, sarebbe l’eroe per cui vorrei fare il tifo sempre, il nostro eroe, quello che magari domani non ricorderà più le battute e le “frasi maschie” che snocciolava qui, ma che noi ricorderemo sempre, perché lo sappiamo che ci sarà sempre un Bruce Willis contro tutti gli asteroidi bastardi che ci verranno lanciati addosso. Vinciamo noi Grace, ma soprattutto vinciamo noi Bruno, noi, non Margherita Buy, proprio noi e se tutto questo non vi piace, beh Houston, avete un problema.

Avesso avete capito chi erano quei "noi".

48 commenti:

  1. Zio Portillo
    (odio Blogspot!)

    Io non lo vidi al cinema per due motivi. Il primo fu che venne bruciato sul tempo da DEEP IMPACT (e infatti andai a vedere quello... Due film con gli asteroidi in poche settimane? Anche no, grazie! "Madornale errore!" - cit.) e il secondo, molto più bastardo, fu che un mio ex compagno di squadra andò a vederlo e ce lo bollò come "cagata fotonica" spoilerandoci il finale su Bruno. Dovetti aspettare il noleggio per metterci una pezza visto che il film con Frodo che scappa su una montagna con una motoretta è quasi dimenticato mentre il film di Bay è diventato a suo modo un classico Classydo.

    Classydo che ovviamente si guarda e si ammira ad ogni passaggio televisivo. Ogni volta che si sente quella canzone la si canta a prescindere, ogni volta che si vede Willis in tuta spaziale gli si fa il saluto e gli si porta il rispetto dovuto agli eroi che hanno salvato il (poco) mondo che Bay ha lasciato intero. Occhi lucidi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Minchia con amici così chi ha bisogno di nemici! Mi auguro almeno vi stia ancora offrendo la birra oggi a ventiquattro (gulp) anni di distanza ;-) Cheers

      Elimina
    2. Zio Portillo

      A inizio aprile ci siamo ritrovati con gli ex-compagni di squadra. Molti (complice il fatto che non ho i social-cos) non li rivedevo da un sacco e di altrettanti avevo perso le tracce. Vabbè, inutile che ti dica che è "finita male" perché abbiamo fatto tardissimo e abbiamo bevuto molto finendo a fare puttanate da sbarbati. Ecco, il tipo che mi spoilerò ARMAGEDDON si è preso un palo in testa (non chiedere...). Sangue, cerotti, punti,...

      Elimina
    3. Instant karma's gonna get you (cit.) ;-) Cheers

      Elimina
  2. Mannaggia al doppiaggio, dato che in quel periodo c'era uno sciopero in corso, così hanno preso il primo che han trovato per strada per doppiare Bruce.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bisogna dire che Bruno ne ha cambiati parecchi di doppiatori, per ovvi motivi il mio preferito sarà sempre la sua voce in “Trappola di cristallo”, però devo dire che in “Armageddon” mi piace, complice anche un adattamento bello ignorante perfetto per i personaggi, pieno di «Per la puttana AJ!» oppure il mio preferito, «No, ho detto che avete fatto una merda di assemblaggio» ;-) Cheers

      Elimina
  3. A me Deep Impact piacque molto al tempo, ma andai comunque al cinema a vedere anche il "concorrente" e con le migliori aspettstive: c'era Bruce Willis, c'era Steve Buscemi, la canzone la si sentiva da mesi...
    Non posso dire che sia un film brutto in generale, ma non mi piacque, anzi mi deluse: ero andato a vedere un film con bruce willis eroe, non un film con lui ormai eroe vecchio che deve cedere il passo ai nuovi...
    La sensazione mia è stata, con i dovuti paragoni, come quando un'attrice femminile smetteva di venir ingaggiata come la bella di turno per essere prima la zia "ggiovane", poi la madre, poi la zitella, poi la vecchia zia ed infine la nonna.
    Insomma non ho più visto da quella volta al cinema armageddon per il fastidio provato a vedere il "mio" eroe allontanato di una tacca dal ruolo di "bella".

    Sono passati 24 anni potrei provare a recuperarlo e vedere se mi è passata l'incazzatura XD

    Nathan

    Ps: con questo film iniziò anche il mio fastidio per ben affleck, per lo stesso motivo... fastidio che però non ricordo quando si spense (non con daredevil e così mi risparmiò la visione al cinema, sebbene poi il film lo vidi a noleggio per scelta di un amico), ma sicuramente prima del suo coinvolgimento come batman, dato che per me resta uno dei migliori interpreti dell'altro bruce.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io non sono critico nei confronti di “Deep Impact”, capisco il tuo punto di vista ma bisogna anche considerare la carriera, rivedendolo ora si potrebbe donare un eroe d’azione che dice ad uno ricordato per drammi, commedie e fidanzate famose: «Spostati, lascia fare ai grandi» ;-)
      Non ricordarmi i miei peccati, prima o poi dovrò decidermi ad affrontare nuovamente anche “Daredevil”. Cheers

      Elimina
  4. "Ma che fai,ci tiri le palline?" "Scusatemi GreenPeace,mi state sulle palle voi con la vostra barca di protesta che consuma il petrolio che noi ciucciamo fuori,ma in realtà non puntavo a voi,miravo alla testa di JJ Abrams!"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. GIEI GIEI stava legato a prua, stile polena, magari anche imbavagliato ;-) Cheers

      Elimina
  5. Mamma mia Cassidy,appena hai menzionato "Armageddon" mi hai fatto tornare in mente quella epicissima marcia trionfale della soundtrack,l'ho subito riascoltata e mi sono sentito un eroe pronto ad entrare in azione,subito dopo mi sono preso un minuto di riflessione e fra me e me pensavo "ammazza come è calata la qualità delle colonne sonore epiche negli anni 2000!",seriemente del nuovo millennio ricordo pochissime soundtrack pompatissime e super epiche perfettamente riuscite,tra le pochissime eccezzioni direi "Il Gladiatore" e "Il Signore Degli Anelli"!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lavoravano più compositori e non sempre gli stessi quattro, intenti a ripetersi si parlo con te caro Hans, ti voglio bene ma anche tu prima del 2000 eri meglio. Cheers

      Elimina
  6. Un saluto al compianto Michael Clarke Duncan,ci manchi gigante buono!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come diventare uno dei prediletti del pubblico con una manciata di titoli in carriera. Cheers

      Elimina
  7. Stavolta metto le mani avantissimo.
    Premetto che i gusti son gusti, e rispetto quelli di chiunque.
    Mi é difficile parlare di questo film, ancora oggi.
    Io e Micheluzzo abbiamo litigato di brutto proprio su questo. E non ci siamo più riappacificati.
    Ho capito che la sua idea di cinema era troppo diversa dalla mia.
    Ma perché, poi? Alla fine ci sono tutti gli ingredienti che amo nei film del TONY, di Jimmy, di McTiernan ma anche di De Souza, o Cosmatos. Per non parlare dei lavori anni 80 di Sly e di Schwarzie.
    Mah, non so. Forse perché erano fatti con un pò più di mestiere? Ma di stile, soprattutto?
    Con gente come Bay ho cominciato a vedere il limite che un certo genere di cinema muscolare non dovrebbe mai oltrepassare.
    Perché giochi sul filo del rasoio. E ci vuole un niente per tramutare una roba epica in una cretinata. E qui, purtroppo, succede.
    E il giocattolo si rompe.
    Perché va bene abbindolare il pubblico, se é quel che il pubblico vuole, ed é ben disposto a darti i suoi soldi per lasciartelo fare.
    In questo persone come Simpson e Bruckheimer sono specialisti.
    Ma non puoi prenderli per il naso e trattarli da scemi. Altrimenti la gente capisce. E s'incazza.
    Strombazzato e osannato all'inverosimile, all'uscita. E presentato come il film evento della stagione.
    E ci siamo cascati tutti. Almeno fino al trailer dove c'é Chrysler Building che viene giù.
    Poi comincia a circolare il trailer esteso, e comincio a sentire una gran puzza di cazzata (scusate).
    Ho un brutto presentimento, e vado a vederlo lo stesso nonostante il mio vecchio istinto mi dica di non farlo.
    Insomma, male che vada c'é Bruce. Cosa può andare storto?
    Tutto.
    Se ci ripenso mi si rivoltano ancora i succhi gastrici.
    Lo trovo assolutamente indifendibile. E non solo per il nazionalismo becero da quattro soldi che va dallo sputare in testa agli ambientalisti al grido di FUCK A TUTTO IL RESTO DEL PIANETA! SIAMO AMERICANI, E FACCIAMO IL C$££O CHE VOGLIAMO!! al rappresentare gli europei come dei poveri sfigati e i russi come dei pezzenti.
    A quei tempi ammetto che avevi vinto. Anzi, stra - vinto. Ma a fare così, ti rendi antipatico.
    Certe volte penso che Bay abbia una sua idea di cinema. Ma la sua idea si basa sul fatto che non ha la minima idea su come vadano fatte certe cose. Ma lui é convintissimo che vada bene così.
    E va avanti per la sua strada tirando dritto. E sbagliando.
    Sempre, ogni volta.
    Poi...oh, gli incassi gli hanno dato ragione, visto che ha superato pure il diretto concorrente "Deep Impact", che per me é fatto meglio.
    Ma ritengo che a tutto ci debba essere un limite. E qui Micheluzzo lo supera abbondantemente.
    Contro ogni buon senso. Pure del ridicolo.
    Trama, canovaccio e risvolti completamente scemi, e idiozie a pié sospinto ad ogni minuto che passa.
    Quello é il vero bombardamento a cui si viene sottoposti durante la visione della pellicola, altro che l'asteroide e i suoi frammenti.
    Affleck é il solito pezzo di legno. E pure la Tyler.
    Ce intendiamoci...é BELLISSIMA. Persino troppo, per questa Terra.
    Ma...a parte quello?
    Da portatore più o meno sano di testosterone e di cromosoma XY dovrei dire che mi basterebbe perdermi nei suoi occhioni per non capire più niente.
    Ma gli anni passano, e i bollori diminuiscono.
    Sì, ammettiamolo. Una gran pezzo di gnocca, senza offesa. E allora?
    A recitare é un ciocco. Un bellissimo ciocco di legno. Ma sempre ciocco rimane.
    Sono d'accordo sul messaggio che alla fine é la bassa manovalanza col suo lavoro sporco a salvare la baracca e a levare le castagne dal fuoco. Non certo i dottorini in camice.
    Perché a risolvere gli impicci é chi fa quel lavoro da una vita, ogni santo giorno. Non chi si piazza davanti a tabelle e grafici e non ha mai preso un cacciavite in mano.
    E ne so qualcosa, visto che dove lavoro accade di continuo.
    Ma anche quello...l'ho già visto fare altrove. E meglio.
    Rimane la solita cumpa di abili caratteristi come Buscemi e il compianto Clarke - Duncan capitanati dal grande Bruce. Ma stavolta non bastano neanche loro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E sì, il celeberrimo pezzo degli Aerosmith. Che per inciso ho fatto mettere al mio matrimonio.
      Ma é l'unica cosa che ho voluto concedere a Micheluzzo, visto quel che mi ha fatto passare.
      Siamo pari.
      A parer mio, e mi rincresce dirlo...questo film é spazzatura. Puro pattume.
      Ecco. L'ho detto.

      Elimina
    2. Comprensibile, l’unica differenza è che fin dalla mia prima visione, non l’ho mai considerato più di quello che è, intrattenimento caciarone, già “The Rock” (molto migliore di questo) non pareggia secondo me con i nomi che hai fatto, erano già cambiato i tempi e lo stile di Michele Baia era già differente rispetto a come dicevo nel post, a Tony, lo Scott giusto. Cheers

      Elimina
    3. Bah, poche idee ma confuse. Cheers

      Elimina
    4. Ammetto di aver esagerato, con quei due termini.
      E difatti ci ho pensato se davvero fosse il caso, prima di metterli.
      Un po' perche' non vorrei mai dire mezza parola contro un film di Bruce, specie ora.
      E poi perche' fino a "The Rock" (filmone) io e Micheluzzi andavamo d'amore e d'accordo.
      Ma questo non mi e' piaciuto per niente.
      Bay era quotatissimo, per il sottoscritto.
      E "Armageddon" fu una delusione tremenda, credimi.

      Elimina
    5. Più che comprensibile. Cheers

      Elimina
    6. Comunque...GIEI GIEI, eh?
      Ora capisco tante cose.
      Piu' che altro dove ha fatto palestra.
      Qui le fesserie dopo meno di mezz'ora hanno gia' sorpassato a destra il livello di guardia e fatto il giro per doppiarlo.
      Sparare su una piattaforma petrolifera? Ma sul serio?!
      Ok, forse qui scriveva e basta. Anzi, trascriveva.
      Ma se sono del mestiere, è con del sale in zucca, a distanza di vent'anni e piu' proverei a dissociarmi con un "Vi giuro, non e' stata colpa mia! Non potevo avere opinioni! Mi hanno costretto!!"
      Con la voce di Jake Blues, in ginocchio.
      E invece, Nada.
      Quindi, a lui quel mucchio di cretinate a getto continuo sono pure sembrate delle buone idee?
      Eh, questo e' grave, ragazzi.
      GRAVISSIMO.

      Elimina
    7. In realtà nel corso del tempo si è preso il merito, cercando di salire sul carro dei vincitori, insomma tipico GIEI GIEI che non si smentisce mai. Cheers

      Elimina
  8. L'ennesimo grande esempio di cosa significhi la parola "cult" in ambito cinematografico, che nessuno potrà toglierli. Memorabile la scena con il pezzo degli Aerosmith, l'ascolto e penso subito a questo film ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando ancora una canzone faceva da traino al film (e viceversa) infatti film e pezzo sono entrambi di culto ;-) Cheers

      Elimina
  9. Che tempi, quando nessuno sapeva chi fosse J.J. ma tutti volevamo da Bay solo esplosioni, sempre più grandi e esplosive: 1998, l'anno in cui tutti andavano al rallentatore inquadrati dal basso :-D
    La canzone di Tyler ha fatto esplodere tutto più del meteorite, ce l'avevo su musicassetta registrata dal videoclip che passava in TV, per pomparla in macchina a tutto volume: quando sento quelli che si lamentano di come l'mp3 rovini il suono penso alla robaccia che sentivo nell'autoradio, ma quando c'è il cuore non serve alta fedeltà.
    Ora che mi ci fai pensare ho calda calda la digitalizzazione da VHS da edicola "Panorama Grandi Film" con la pellicola italiana: mi sa che ho trovato gli "italian credits" da presentare domenica :-P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai detto bene, altro che alta fedeltà, alta fedeltà era la nostra e basta. Bene, ben felice di ispirare tali recuperi ;-) Cheers

      Elimina
  10. Questo film è un vero pezzo da '90 e non solo perché è ambientato in tale decennio ma per il fatto che tutto è esagerato e fighissimo. Concordo poi sul fatto che Michele Baia aveva già girato il suo migliore film ma con solo 16 settimane all'attivo forse solo il Tony giusto sarebbe riuscito a fare di meglio. Unico difetto se così si può dire del film è che non ne hanno fatto un seguito! Anche se, scherzi a parte, il vero difetto è il colore dei capelli di Bruno! Ci manca quella sua aria sorniona di chi ne sa tante ma non le dice... Ben Carciofone Affleck mi stava già sui gabbasisi, non fosse altro perché si univa carnalmente con la top(a) per antonomasia di Liv Tyler, uscita anche troppo bella visto il papà, ma se vediamo le sorelle... Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No dai, un seguito non so se avrebbe avuto senso, penso proprio di no. Il perché di quel colore di capelli per Bruno proprio non l'ho mai capito, si giocava le ultime carte prima di rinunciarci per sempre ;-) Cheers

      Elimina
    2. In effetti il seguito esiste già, è Moonfall. Però devo fare ammenda, se scrivo di Liv Tyler devo anche ricordare il suo contraltare biondo del periodo, ovvero Alicia Silverstone, guardacaso entrambe presenti in un video del papà!!

      Elimina
    3. Penso al seguito di ID4, quindi no, va bene così ;-) A mani basse tra i video più trasmessi da EMME Tv, secondo me non tanto per la qualità del pezzo, comunque orecchiabilisismo. Cheers

      Elimina
  11. "Componenti ammerricani, componenti rrussi... tutti costruiti a Taiwan!" e Peter Stormare prende a martellate il pannello! Proprio come facevamo noi ai tempi quando la TV a tubo catodico non voleva sentire altre ragioni... Come si fa a non voler bene a film così?!? E infatti lo si rivede ogni volta 😀

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche Madre Russia, per quanto stereotipata, offre uno dei suoi figli più coloriti, perché i buoni qui devono essere proletari, quindi pronti a colpire tutto quello che non funziona ;-) Cheers

      Elimina
  12. Perche' sceglierne uno quando posso godermene due,ammetto che sul piano umano ed emozionale ho sempre preferito "Deep Impact",ma "Armageddon" mi dona altre emozioni ugualmente benefiche,pura coatteria tamarra super divertente,che vadano al diavolo questi ragionamenti da stadio di calcio,io non scelgo,io sono ghiotto di film catastrofici e quindi mi piglio entrambi,thie'!!.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Idem, infatti non ho mai avuto nulla contro "Deep impact" ;-) Cheers

      Elimina
  13. F
    U
    C
    K

    Y
    E
    A
    H

    Non serve aggiungere altro al tuo post.

    RispondiElimina
  14. Io, sì, proprio io che sono molto più per i film con Margherita Buy sul tinello a lamentarsi della vita, ho un passato in cui fieramente dichiaravo questo film come il mio preferito e il signor Shamalalala come il regista migliore.
    I gusti sono cambiati, ma la dirompenza di questo film, l'avere dentro tutto -storia d'amore, azione, politica e scontri- mi fa sentire meno in imbarazzo. E poi, questo post epico mi rende ancora più fiera delle me passata, che un po' si era fatta piacere anche Deep Impact, mentre il migliore amico ancora patteggia per Independence Day.

    Gran bell'anno il 1998, in cui innamorarsi sia di Bruce che di Ben e un pochino pure di Liv, e in cui un intero lato di una musicassetta era dedicato a Don't wanna miss a thing registrata in loop dalla radio.
    Ne facessero ancora di film così genuinamente d'intrattenimento!
    Anche se, per quello che ho scritto sull'uomo dal nord, la mia anima tamarra può ancora essere risvegliata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché la tua lista di film visti potrà anche dire Buy, ma il tuo cuore dice Bay quindi anche per questo sei una dei giusti e questo post è per loro, cioè noi. Perché una cassetta registrata con mezzi proprio con gli Aerosmith l'abbiamo avuta tutti, ed in effetti nel 1998 era quasi tutto più semplice, tranne registrare le cassette, quello era sempre un casino ;-) Cheers

      Elimina
  15. Più che un film è la collezione delle cose che odio in un film ma devo dire che poi Bay ha fatto incredibilmente di molto peggio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per tua fortuna Margherita Buy è un'attrice molto prolifica ;-) Cheers

      Elimina
  16. È un film che ovviamente parla alla pancia dello spettatore e ci riesce anche bene visto il successo che ha avuto (e il successo commerciale non sarà il parametro più corretto per valutare la qualità intrinseca di un film, ma neanche va ignorato) però capisco anche chi come Redferne rimase deluso, specie confrontandolo con The Rock che al netto di tutto è decisamente un film migliore. Digerire tutta la tamarraggine spudorata di questo film non è mica facile, nonostante la presenza di Bruce e altri ottimi interpreti.
    Spero che la prossima new entry di questa categoria sia Con Air, dove Cage e Buscemi hanno uno scambio spassoso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Più o meno è da gennaio, quando ho rivisto “Con Air” che attendo il momento di scriverne, arriverà di sicuro, non ho ancora idea di quanto ma quello è un altro titolo da Bara Volante ;-) Cheers

      Elimina
  17. In questo film io avrei cambiato solo il finale: dopo il "vinciamo noi Gracie" e la disintegrazione dell'asteroide sarebbe stata una figata se uno dei frammenti si fosse schiantato davanti alla casa bianca e dal cratere fosse uscito Bruce Willis, tutto sporco e in canottiera, dicendo "Ma perché mi vengono sempre idee del caxxo? "

    Matte

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oppure come diceva in Die Hard 4 (quello sbagliato): «Si va avanti così, facciamoci del male», per altro unica battuta di quel film che mi piace. Cheers

      Elimina
    2. Se fosse finito come ti ho descritto avrebbero potuto girare Armageddon 2 vendetta spaziale, con Bruce Willis impegnato questa volta contro 2 asteroidi: uno è in arrivo per distruggere la terra, l'altro potrebbe salvarla (se cogli la citazione vinci una birra).
      Poi Armageddon 3 parabellum, con Bruce Willis impegnato contro un intero sistema solare diretto verso la terra.
      E Armageddon 4 annihilation, Bruce Willis contro un buco nero

      Elimina
    3. Mi sembra Terminator 2 ma potrei essere influenzato dal fatto che l'ho appena rivisto ;-) Cheers

      Elimina
    4. Hai vinto bro.
      Uno è progettato per uccidere
      L'altro è progettato per proteggere

      Elimina
    5. Il mio senso di Cameron funziona sempre ;-) Cheers

      Elimina