Il nuovo Bat-film a lungo rimandato è finalmente uscito, l’effetto collaterale di tutto questo tempo passato a sentir parlare di “The Batman” è che il vostro amichevole Cassidy di quartiere ha avuto fin troppo tempo per scherzarci sopra. Ad esempio sul fatto che intitolarlo “IL Batman” servisse a geo localizzare Gotham City nel nord di uno strambo Paese a forma di scarpa, dove tutti tra loro si chiamano, la Luisa, il Marco e appunto, il Batman.
Questo in automatico rendeva i coniugi Wayne due borghesi
che hanno fatto i soldi negli anni ’80, durante il periodo della Gotham da
bere, quindi il loro figliolo Bruce (se tanto mi dà tanto, il Bruce) doveva
essere in automatico un ragazzino privilegiato cresciuto nei ’90. Questa mia
assurda premessa mi fa assomigliare ad uno degli strampalati avversari
dell’Uomo Pipistrello lo so, ma mi permette di entrare nel vivo per parlarvi del film
del momento, però visto che per ancora parecchie settimane i Social-Cosi saranno
un terreno caldo pieno di mantelli e orecchie a punta, vi lascio il comodo
specchietto della Bara per sopravvivere in rete all'uscita di questo film.
Se le istruzioni della Bara seguirai, all'uscita di “IL Batman” sui Social sopravvivrai. |
Sapete che passo buona parte delle mie giornate a ironizzare sul fatto che il salto sul carro del vincitore sia il vero sport nazionale, ora credetemi, ma sul fatto che Matt Reeves potesse essere l’uomo giusto per un film su Batman (pardon, IL Batman) ne ero piuttosto certo, l’ho scritto in tutti i commenti qui sulla Bara perché sono convinto che sia un regista con un gran occhio e dopo aver visto “The Batman” detto “Il Batman” lo sono più che mai, eppure questo film conferma il mio giudizio generale su Reeves come regista: gran talento visivo, ma avrebbe dannatamente bisogno di uno sceneggiatore.
Per certi versi Matt Reeves (autore della sceneggiatura a
quattro mani con Peter “Robin” Craig)
non ha fatto che replicare la formula che lo ha portato in vetta anche al suo
nuovo lavoro, il tutto però amplificato dall’effetto Batman, che rende il
pubblico (e i Social) sempre più friccicarelli. Pensate al suo ultimo film con
le SIMMIE, ovvero The War che pescava
a piena mani da classici come “La grande fuga” (1963) e “Apocalypse Now”
(1979), “Spartacus”(1960) e “I dieci comandamenti” (1956), calati però in una
dimensione da film per tutti con tante scimmie in CGI. The War era un film che riusciva a tratti ad essere più curato e
brillante della media dei Blockbuster ma allo stesso tempo, a giocarsi alcune
trovate di trama talmente fesse da far cadere le braccia (diciamo le braccia…)
a terra. “The Batman” detto “IL Batman” fa esattamente la stessa cosa, solo con
un tizio vestito da pipistrello dove prima ci stavano le scimmie.
"Io sono Batman non Monkeyman" |
Badate bene, questo non fa di “IL Batman” un brutto film anzi, dal punto di vista visivo è a tratti straordinario, eppure resta un film con un’ansia da prestazione incredibile, con una ventina di minuti in meno durante il secondo atto il film sarebbe stato di gran lunga migliore, ma possiamo fare meno di Nolan? Proprio no, quindi “IL Batman” nasce già appesantito dal quella seriosa volontà di realismo a tutti i costi che Nolan ha portato nei “Cinecomics” e dalla convinzione che sia importante averlo più lungo di tutti (il minutaggio del film).
In generale devo dire di aver trovato dentro a “IL Batman”
quasi tutto quello che vorrei sempre vedere in un film sull’Uomo Pipistrello: un’ottima rappresentazione della città di Gotham City che qui non è una
generica città americana a caso (veeeeero Nolan?),
ma un postaccio piovoso, lurido e pericoloso che ha bisogno di un vigilante a
tenerlo a galla. Ci sono dei cattivi all’altezza, più o meno caratterizzati a
dovere (più avanti ci torneremo) e quel grado di violenza, che porta il film in
zona videogioco di Batman della Rocksteady, ovvero la seconda migliore
interpretazione del personaggio (lontano dalle pagine di un fumetto) dopo la serie animata, guarda caso sempre
degli anni ’90, decennio da cui Matt Reeves decide di pescare a piene mani.
Tutto questo per dire che “The Batman” detto “Il Batman” è un buon film,
probabilmente vi darò la sensazione di non averlo gradito da qui alla fine del
post, ma solo perché ritengo che Matt Reeves sia bravo e da quelli bravi,
bisogna per forza pretendere di più, da qui in poi moderati SPOILER, niente di drammatico, ma preferisco
avvertirvi visto che scenderò un po’ nel dettaglio.
Poi non cercate di vendicarvi con me, io vi ho avvisato degli SPOILER. |
Esattamente come successo a Spidey per la sua terza incarnazione cinematografica, anche L’Uomo Pipistrello di “Il Batman” è un personaggio che comincia in media res, il che vuol dire che questo è il primo Bat-film che si svincola dall’iconografica scena della collana di perle della signora Wayne strappata a forza in un vicolo di Gotham, già per questo Reeves si meriterebbe un applauso. Ma a proposito di iconografia, affrontiamo subito il Bat-elefante in mezzo alla stanza.
Lo sapete come sono i cinefili no? Non mi riferisco per
forza a quelli stipendiati, con la pipa e gli occhiali, questa è una piaga che
affligge tutta la categoria: l’odio per il genere. Se un film piace deve essere
per forza d’autore, in quanto cinefili colti non possiamo permetterci di
apprezzare quella roba che piace al volgo, quindi esattamente come per Joker,
sui Social-Cosi è già ricominciata la diatriba per cui “IL Batman” non sia un
“cinecomics”, ve lo dico fuori dai denti: cazzate. Matt Reeves ambienta il suo
film tra il 31 ottobre e il 6 novembre, strizzando l’occhio alla saga a fumetti
“Batman - Il lungo Halloween”, ma poi pesca a piene mani da Batman - Terra Uno, da cui arriva quasi
tutto il resto: Pinguino e l’Enigmista come cattivi di turno, Catwoman come
alleata, la Batmobile più “Muscle car” che alucce e fronzoli, così come la
sotto trama legata al passato torbido della famiglia Wayne, volete la prova
definitiva? Il cognome da nubile di mamma Martha non è Kane come da canone
fumettistico, ma Arkham, proprio come in Batman- Terra Uno quindi… STACCE cinefilo con pipa e occhiali! È un cinecomics a
tutti gli effetti, secondo giro di applausi per Matt Reeves che ha dimostrato
di averli letti i fumetti, il che è molto più di quanto fatto da molti degli
altri precedenti Bat-registi.
Pipistrelli a testa in giù. |
La formula di Matt Reeves che ha funzionato per le sue SIMMIE va quindi a braccetto con il successo di Joker, ovvero facciamo un “Taxi Driver” (1976) in salsa “Re per una notte” (1982) per coloro che un film di Scorsese non lo guarderebbero mai, se dentro non ci mettiamo un personaggio che arriva da un fumetto, se è Batman bene, se è Joker tanto meglio, qui? Stessa cosa, infatti Reeves pesca a piena mani dal noir o meglio, dal neo-noir anni ’90, quindi sotto con dosi abbondanti di “Seven” (1995) e già che ci siano anche parecchio “Zodiac” (2007), perché per Reeves il nord magnetico per questo film è David Fincher, ma non mancano nemmeno strizzate d’occhio al Il Corvo di Alex Proyas (ora ho capito da dove arriva l’articolo prima del nome!), con un protagonista oscuro, tormentato e in generale “preso male”, che si muove sulle note di “Something in the way” dei Nirvana, scelta musicale impeccabile anche se quando il Cassidy quattordicenne sempre incazzato di allora, quando ascoltava “Nevermind” questo pezzo lo saltava l’80% delle volte perché era una palla anche per la mia adolescenziale depressione (storia vera). Quindi dopo questo “IL Batman” cerchiamo di non andare tutti in giro come novelli Kurt Cobain ok? Gli anni ’90 sono finiti da tempo, anzi ho un post su questo argomento in rampa di lancio la prossima settimana.
Un altro di quelli che ci è rimasto sotto dopo la morte di Kurt, ne ho conosciuti tanti. |
Devo dire che l’inizio del film è micidiale, Matt Reeves si gioca la voce narrante del protagonista (che fa subito Frank Miller) e questo nuovo Batman è quello con tanta rabbia nel cuore di Terra Uno, gli mancherà l’esperienza ma compensa cercando di instillare la paura nei criminali. Visto che dico continuamente che ogni grande film dovrebbe sempre avere una scena in metropolitana, Reeves se la gioca subito e l’entrata in scena di Pattinson in costume (anzi, Battinson) è perfetta, con quel «Io sono Vendetta» ringhiato che arriva anche quello da Terra Uno, oltre a diventare il mantra del personaggio.
Menzione speciale a Michael Giacchino, uno dei migliori
compositori troppo poco citati in circolazione, uno che in carriera ha rimesso
le mani sui temi di tutti i grandi classici (perché il cinema contemporaneo è
malato di malinconia) senza mai imitare nessuno, che qui riesce nell'impresa di svincolarsi
da due giganti come Danny Elfman e Hans Zimmer, firmano una colonna sonora
che è una campana a morto, un memento mori per un protagonista che come da
celebre frase, medita vendetta quindi tiene aperte le proprie ferite. In alcuni
momenti Giacchino è talmente bravo, che la tensione del film arriva più dalla
sua colonna sonora che dal ritmo (a tratti soporifero) imposto dal regista.
"Basta! Mi avete scocciato!" |
Vogliamo parlare degli cast? Paul Dano con quella sua faccia da bambolotto assassino è perfetto per il facente funzione di John Doe, l’avversario proletario venuto a far implodere il letamaio chiamato Gotham, la sua prova è tutta un ansimare feroce, utilizzando una voce a tratti stridula, assegnazione perfetta per un attore specializzato in ruoli passivo-aggressivi. Peccato per il faccia a faccia finale con la sua nemesi, in cui per motivi imprecisati (forse per raggiunge un minutaggio extra per il film) ogni volta si pronuncia il nome «Bruuuuuuuuuuuce… Waaaaaaaaayne» proprio così, allungato e dove Dano impegnato a cantare l’Ave Maria di Schubert è una di quelle scene che in un’altra epoca sarebbe stata materiale per ZAZ o per Mel Brooks. Vi va di culo che non è più tempo di parodie cinematografiche degne di questo nome, ormai i film sono spesso già delle auto-parodie.
In questo scena, uno dei poliziotti (doppiati) impreca dicendo «Che cappero!», mamma mia che film adulto e cruento. |
Il pinguino interpretato da Giancarlo Magalli Colin
Farrell invece è la quota De Niro in “Gli Intoccabili” (1988), talmente sopra
le righe nella recitazione che sotto quel trucco avrebbe potuto esserci
chiunque, anche Colin Farrell a cui la produzione ha vietato di far fumare
sigari al suo personaggio per non turbare i dodicenne (storia vera). Sul perché sia stato necessario
conciare Farrell da Magalli non lo so, cioè lo so, i caratteristi ad Hollywood
sono una razza in via d’estinzione, l’ultimo rimasto qui interpreta Alfred, ma
solo perché è l’attore feticcio di Matt Reeves.
Un intenso Giancarlo Magalli nel ruolo del Pinguino. |
Avevo delle aspettative per il maggiordomo di Andy Serkis, che si muove con un bastone in quanto ex miliare (la stessa caratterizzazione del personaggio vista in Terra Uno, cinefili colti, sapete cosa dovete fare), purtroppo il suo personaggio resta sullo schermo pochissimo e il rapporto paterno conflittuale con Bruce Wayne va sotto bevendo dall'idrante rispetto a quanto già visto in Gotham, la versione di Sean Pertwee non avrebbe mai fatto gli errori banali che fa questo Alfred, ma secondo me perché il personaggio va ancora ritoccato in CGI in post produzione, con Serkis di mezzo non mi stupirebbe.
Mi fa quasi senso vederlo senza i sensori del MOCAP appiccicati sulla faccia. |
La Catwoman di Zoë Kravitz funziona molto bene, oltre a rappresentare la quota anti patriarcato bianco che altrove considererei una convenzione del cinema targato 2022, ma qui applicata al suo personaggio funziona. Anche lei è in cerca di vendetta e con irrisolti paterni che levati (ma levati proprio), una versione proletaria di Batman, che ovviamente attrae l’uomo pipistrello, non solo perché è fatta a forma di Zoë Kravitz, ma soprattutto perché per un giovane borghese bianco, il massimo delle ribellione è trovarsi una che arriva dal popolo, ne sanno qualcosa anche a Buckingham Palace ora che ci penso. Peccato che la Catwoman di questo film non sia più che questo, perché tutti i personaggi in un film che si intitola “IL Batman” finisco per essere appena accennati, largamente sottoutilizzati e più in generale, sullo sfondo rispetto al protagonista, quindi parliamone!
"Mi ricordi mio padre, anche lui ha una passione per i pantaloni di pelle" |
Robert Pattinson ha passato una vita a dimostrare di essere un attore, per altro riuscendoci benissimo, ma tanto per i Social sarà per sempre “Quello di Twilight”. Secondo me ha avuto delle palle monumentali ad accettare un ruolo per cui di norma, vieni perculato da tutti (citofonare Bat-Fleck per conferma) e poi idolatrato (citofonare Bat-Fleck per conferma). Tanto di cappello a “Battinson” perché tra tutti gli attori che si sono cimentati con il ruolo, lui è quello che passa più tempo in costume, anche affrontando il ridicolo involontario delle scene in cui Jim Gordon (Jeffrey Wright) lo fa girare sulle scene del delitto, vestito come uno pronto per la festa di Carnevale. Il buon vecchio Robert (classe 1986) secondo me è un po’ troppo in là con gli anni per il ruolo del - concedetemi il termine - “bamboccione” ricco e privilegiato, infatti il suo Batman che come si capisce dalla storia è in giro da due anni, è in pericoloso equilibrio tra l’essere un personaggio con poca esperienza e l'apparire come un tonto, equilibrio che il film più volte perde scivolando faccia a terra. Sorvolo sul procuratore distrettuale affetto da "Lalalismo" (la sindrome dei personaggi che se la cantano, spifferando tutto quello che sanno facendo appunto «La la la! La la la!») e passo subito alla portata principale.
Ho apprezzato l’idea di Matt Reeves di svincolarsi da tutte
le altre versioni già viste del personaggio, cavalcando il lato Detective di
Batman, io sono uno che ama gli indovinelli, ma non sono molto bravo a
risolverli, me la cavo con quelli più semplici, quelli che il più delle volte
puoi decriptare facilmente se hai una buona padronanza dei sinonimi, quelli su
cui per altro sono basate quasi tutte le domande dell’Enigmista visto che li ho
azzeccati tutti (storia vera). Non lo dico per fare quello che piscia più
lontano, ma semplicemente perché se tu Matt, benedetto figliolo, hai in testa
di fare un noir, il John Huston di “Il mistero del falco” (1941) ti avrebbe
sputato in faccia davanti ad una trovata come quella del “Rata alada”.
I due grandi investigatori, che fanno la figura dei cioccolatai. |
Una menata che fa crollare buona parte della credibilità di un film che ricerca il realismo a tutti i costi, quindi ancora una volta i lasciti Nolaniani (quanti danni ha fatto ai film tratti da fumetto quell'uomo?), anche se purtroppo bisogna dire che il doppiaggio non fa un buon servizio al film, metà degli enigmi sono intraducibili in italiano, tipo il doppio significato della parola “lie”, giusto per fare un esempio.
Ora, io capisco le esigenze commerciali, la trovata trans mediatica del sito sulla quale cliccare per comunicare con l’Enigmista (che roba anni '90 sembrano tornati i tempi del sito di Space Jam), ma possibile che davanti alle parole “Ratto con le ali” un tizio che va in giro vestito da pipistrello non pensi immediatamente alla riposta più semplice? Evidentemente insieme al suo maggiordomo e a Gordon, si Batman rappresenta l’ufficio complicazioni cose semplici di Gotham City.
Mancava solo che dicessero: «Anche il Dodo aveva le ali,
andiamo al museo di storia naturale di Gotham!», questa trovata risibile fa
girare a vuoto la trama di “Il Batman” per svariati minuti, tutti passati a
dare la caccia ai personaggi “alati” che a Gotham non mancano, si comincia con
il Pinguino e siamo fortunati che la scena d’inseguimento in auto è una vera
bomba, il film di Matt Reeves ha pochi momenti d’azione ma meritevoli, però non
scomodiamo Billy Friedkin vi prego,
ho finito una rubrica su di lui da poco e per quanto buona la scena, non è così
buona, anche se l’ispirazione di Reeves arriva tutta da lì.
Tutto bello, tutto figo, ma Hurricane Billy non si batte. |
L’altro momento ammazza ritmo è legato all’altro pennuto
della trama, Carmine Falcone (Franco Battiato John Turturro) una lunga
sotto trama importante che però mette in pausa il personaggio dell’Enigmista parcheggiato brutalmente in panchina, anche se sulla carta, dovrebbe essere la
minaccia numero uno della città. Una volta sbrigata questa faccenda, si può
andare in scena con il finale, ma a quel punto “IL Batman” si è già trasformato
in un golem da 175 minuti reso soporifero da un ritmo ondivago.
Nel finale poi torna la formula Reeves: abbiamo omaggiato e
scopiazzato abbastanza film d’autore, tutti citati in modo urlato così che
anche l’ultimo degli spettatori possa capire i riferimenti? Bene! Infatti con lo stesso
livello di grazia va in scena il duello finale condito dal metaforone, anzi per
stare in tema, da IL METAFORONE.
"C'è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero" (cit.) |
Il mantra di Batman («Io sono vendetta») in bocca ad un altro personaggio fa capire al protagonista dove stava il suo sbaglio, il suo errore di approccio, per mettere in chiaro che il personaggio ha capito la lezione Reeves cosa fa? Si gioca il metaforone di Batman, in alto rispetto al popolo in difficoltà di Gotham, su una piattaforma sospesa che è il piedistallo da ragazzo ricco, preso male e imbronciato che è stato, quindi Bats salta già dal suo piedistallo per scendere tra la gente, aiutando il prossimo, anche se quella che ottiene è una vittoria di Pirro, perché bisogna tenere la porta aperta per un seguito (con tanto di ridacchiante “Unseen Arkham Prisoner” stando ad IMDB con la voce di Barry Keoghan, che lascia intendere i Joker futuri, lo ha fatto anche Nolan no? Possiamo essere da meno? GIAMMAI!) ma soprattutto perché alcune delle precedenti incarnazioni del personaggio al cinema più che vincere, al massimo pareggiavano. In tal senso Matt Reeves, in piena ansia da prestazione, ha dovuto tenere conto di tutti i suoi predecessori, a volte ha saputo svincolarsi alla grande, in altri momenti proprio no.
In generale “The Batman” detto “Il Batman” è un film bello
che non mi è piaciuto, non in pieno almeno, quindi da questo punto di vista è identico a The War. Non sono bravo a fare le
previsioni, ma con la sua ansia dettata dal prendere le distanze dagli altri
Bat-film e la sua propensione a far fare a Batman “il giro delle sette chiese di
Gotham”, mi giocherei il classico dollaro sul fatto che per il prossimo capitolo,
Reeves sceglierà di ispirarsi al ciclo di storie a fumetti intitolato “Hush”, ma spero solo che prima si liberi di quell'ansia di realismo a tutti i costi e da
quella voglia di far sembrare autoriale un film che comunque si intitola sempre
“The Batman”, che ha sempre come protagonista un tizio con mantello, maschera e orecchie
a punta.
Dopo essere stato preso per il culo per una vita, ora almeno ci somiglia per davvero ad un vampiro. |
Fateci caso, Reeves ha un detective come protagonista, quindi va in fissa dura con un discorso (ammettiamolo, piuttosto didascalico) sullo sguardo, il suo Batman vede per capire, in un’idea di cinema che fa molto “Michael Mann per principianti”. Ecco quindi le lenti a contatto che registrano tutto e creano una connessione tra Batman e Catwoman, il cattivo che conosce la verità e per questo vede meglio degli altri (infatti ha gli occhiali da vista sopra la maschera… Ottimi per non farsi prendere a pugni, non si picchiano quelli con gli occhiali), oppure Batman e il Pinguino che si osservano dagli specchietti delle loro auto così come Battinson che saluta Zoë Kravitz, guardandola andare via dallo specchietto retrovisore della sua Bat-moto. Questa ossessione per lo sguardo che fa molto cinema d’autore torna nel discorso finale di Batman (che inizia con le parole «Comincio a vedere qui…») e spiega tutto quel fottio di primissimi piani sugli occhi (truccati) di Battinson. Vi va un gioco alcolico? Un sorso ad ogni primissimo piano sugli occhi di questo film, non durerete 175 minuti, ve lo garantisco.
Quindi posso dire che “The Batman” è un buonissimo film
pieno di difetti più o meno grossi, con quella sua voglia di apparire più bello e autoriale di quello che davvero è? Sono sicuro farà strage di cuori ma io
voglio fare come l’Enigmista spiattellandovi in faccia la verità dei fatti: per convincere alcune persone ad andare in sala a vedere un noir o un neo-noir, che strizza l’occhio
a Fincher e prova a giocarsi momenti alla Friedkin cosa deve fare Hollywood?
Metterci dentro un tizio vestito da pipistrello, proprio come aveva bisogno di
Joker per convincere una fetta di pubblico a riscoprire “Re per una notte” (1982).
Come quando io a 14 anni |
Quindi cosa dobbiamo fare? Sperare che la Distinta Concorrenza rifaccia Vivere e morire a Los Angeles con Speed Demon? Oppure “Breakfast Club” (1985) con i Teen Titans? Perché non “Elephant Man” (1980) con Swamp Thing? O L’esorcista con John Constantine? Questo è lo stato del cinema “con tematiche adulte” anno di grazia 2022, anno della tigre secondo il calendario cinese, ma forse dovrei dire del pipistrello, anzi del “Rata alada”.
Matt Reeves da vero volpone ci ha venduto un film che esteticamente e' effettivamente cupo,ma in fondo non e' poi cosi' brutale e cattivo,dovunque ho sentito tirare in ballo "Seven" ma sinceramente non penso proprio che abbia il suo livello di marciume,basterebbe pensare alle scene del crimine del super obeso,o dello spaventoso tossico tenuto prigioniero per un anno intero! Se parliamo del vecchio Billy,mi immagino i ragazzini minorenni(perche' si c'erano accanto a me,ovviamente non guardavano il film visto che passavano meta' del tempo a giocare col cellulare,incredibile Ridley Scott ci aveva preso) che durante la visione di "The Batman",Matt Reeves ci piazzava una fucilata a bruciapelo in da fazza come a William Petersen,i ragazzini scappavano via in preda all'isteria!
RispondiEliminaNon credo che lo Scott sbagliato abbia ragione perché in sala quando i ragazzini vanno a vedere un film come questo, lo guardano per davvero, al massimo è il pubblico da casa sul divano che “spimpola” il cellulare e poi cerca in rete articoli (o presunti tali) intitolati “[TITOLO FILM] il finale spiegato”, che il più delle volte non spiegano nulla, sono riassunti pensati appunto perché chi era impegnato a guardare video di gattini sul telefono.
EliminaTi ringrazio perché mi offri la possibilità di approfondire la questione “Seven”: Matt Reeves non replica minimamente il livello di marciume o di violenza di quel film, cavolo il Pinguino nemmeno può fumare qui. Replica alcune inquadrature, infatti mi aspetto già post “comparativi” che penso prolifereranno in rete, tutto qui, che poi è quello che ho provato a riassumere nell’ultimo paragrafo del post. Cheers!
In tutto questo manca una scena: Il Batman che, finito il film, chiude la sua bat-cavernetta e prende la bat-macchinetta per andare a farsi un weekend a Curma o a Santa (a seconda della stagione) vantandosi del tempo impiegato da casello a casello.
RispondiEliminaPerò ascoltando i Nirvana sull'autoradio ;-) Cheers
EliminaCurma ok la conosco e dal 2015 piango perché (appunto!!!) I maledetti milanesi hanno scippato il festival noir. Invece non capisco santa. Mi puoi ragguagliare?? Grazie IL BRUCE WAYNE AL CASELLO DI CARISIO VUOLE ridere!!!
EliminaIo ho pensato a Santa Caterina, ma non sono esperto di impianti di sci ;-) Cheers
EliminaSecondo me è stato di Ravenna a tre ore da Milano........gotham vero dire gotham
EliminaSe sbagli casello è un attimo. Cheers
EliminaSplendido articolo che mette in luce tutti i difetti del film, ad alcuni dei quali non avevo nemmeno pensato distratto com'ero dal dolore alle chiappe. Oh, tre ore di film alla mia età posso sopportarle solo in due modi: con poltrone molto comode che mi evitano dolori che poi si protraggono per giorni oppure con poltrone molto scomode che mi tengono sveglio.
RispondiEliminaAmmetto di aveer anch'io azzeccato facilmente tutti gli indovinelli dell'enmigmista (roba sucessa davvero di rado quando lo stesso compare nei fumetti), e per la questione della Rata Alada mi è sembrato talmente assurdo che non pensassero subito a un pipistrello che ho pensato di stare sbagliando la traduzione.
PEccato per gli enigmi intraducibili in italiano, il che porta a volte a un effetto ridicolo.
Dici bene, un bel film non esente da difetti. A me è piaciuto più che a te, mi pare, ma i difetti ci sono lo stesso.
Ancora mi chiedo, comunque, perché ci sia stato bisogno di nascondere Colin Farrell sotto quel mascherone. Mi sembra che sia un retaggio dai primi film di Batman: una delle regole sembra essere che bisogna per forza riempirli di attori famosi.
Tra l'altro "pipistrello" in piemontese è "rata vuloira" quindi per me era doppiamente facile... :-D
EliminaTre ore si fanno sentire, capisco chi fa le facce brutte pensando ai film che escono in streaming e con tutto che amo la sala, il mio Cass-divano resta migliore ;-)
EliminaTra “Lie” e “Thumbs” il doppiaggio non si è inventato quasi nulla, peccato perché gli enigmi offrivano la possibilità di provare ad usare un po’ di creatività, d’altra parte hanno avuto anche tempo per doppiarlo, visto che è quasi due anni che viene rimandato no? Vabbè ma tanto avranno avuto il solito breve tempo per il doppiaggio.
Non volevo dare l’impressione di una stroncatura, perché comunque confermo tutto quello che pensavo su Matt Reeves, per il resto è tutta lì la questione, Hollywood ha i soldi per certe produzioni, quindi perché risparmiare con un caratterista quando posso ficcare un nome in più in cartellone? Cheers
Il che avrebbe avuto senso: i privilegiati Wayne, ricchi e provenienti da una grande città dell’nord Italia contro l’Enigmista, proletario nato e cresciuto all’ombra della “motown” italiana, che inventa indovinelli in piemontese ;-) Cheers
EliminaCondivido in larga parte quello che hai scritto. Un buonissimo film, con più di qualche problema in fase di scrittura (quel momento drammatico in ospedale è un esempio dei problemi di sceneggiatura), ma i cui pregi, sopratutto quelli tecnici, fanno di gran lunga dimenticare tutto. Pure io ho trovato il momento di stanca del film tra secondo e terzo atto, sopratutto in un punto (e si torna sempre al momento E.R. Medici in prima linea). Per il resto è un ottimo film d'intrattenimento, girato da uno che sa cosa vuol dire raccontare una storia e gestire lo spazio scenico. Poi non è che sono entrato in sala credendo di vedere "Quarto Potere", quindi sono uscito molto soddisfatto. Unica cosa che non compredno della tua recensione, come altre che ho letto è questo accostamento "se7en"/neo-noir visto che nel film di Fincher non vedo nulla di accostabile che so a "Il grande Sonno", giusto per citarne un illustre esempio. Boh, forse ho perso io qualche passaggio, ma "se7en" rimane un thriller poliziesco per me.
RispondiEliminaHo visto che ne hai scritto, ho in programma di passare a leggerti ora che ho sparato fuori il post. Non volevo sembrasse una stroncatura totale, perché comunque Matt Reeves sa dirigere e anche molto bene, sulla questione noir ci sono alcuni degli elementi chiave che rimandano al genere, in particolare al neo-noir rappresentato appunto da “Seven” visto che certe inquadrature (la prima scene del crimine) e certe trovate (i diari pieni scritti fitti fitti e pieni di deliri trovati nella casa del John Doe di turno) arrivano proprio dal film di Fincher. Inoltre temo che tutta la questione del “Rata alada” sia uno strampalato tentativo di omaggiare “Il mistero del falco”. Cheers!
EliminaDirei che la pensiamo allo stesso modo, anche se a me forse è piaciuto un po' di più.
RispondiEliminaE comunque, puoi essere bello quanto vuoi, ma la buddhanata della “Rata alada” è un colpo troppo grosso per chiunque...
Temevo sembrasse troppo una stroncatura, ma come dicevo Reeves è bravo, quindi bisogna chiedere di più ad uno così. Direi che la “Rata alada” arriva subito dopo la stupidissima scena dei battelli, anche se «MARTHA!» resta imprendibile. Cheers!
EliminaInsomma molti motivi in più per recuperare Terra Uno al più presto.
RispondiEliminaIl film lo sto rimandando perchè 3 ore le digerisco sempre peggio in sala.
Non mi aspetto il capolavoro del secolo, mi aspetto una roba confezionata bene, che poi è il minimo per un blockbuster ad alto budget. E a me The War era piaciuto assai, quindi penso mi piacerà. Ma 3 ore...
Su Michael Giacchino sfondi una porta aperta, è uno dei migliori in circolazione da anni.
p.s. quella sul "lalalismo" te la sei inventata tu o l'hai rubata a qualcuno? ottimo neologismo in ogni caso
Tre ore sono abbastanza, qui si sentono devo dirlo. Vorrei capire come si possa dire che questo film non è un “cinecomics” visto che è quello che pesca più dai fumetti dai tempi di “Batman Begins”, portando in scena tantissimo di “Terra Uno”.
EliminaTi dico mi aspettavo un salto di qualità da Reeves, mi sono ritrovato “The War” con pregi e difetti (ma senza SIMMIE), quindi il giudizio sul suo film e sul suo lavoro per me resta inalterato. Giacchino spacca e mi prendo proprio la colpa o la paternità di “lalalismo”, l’avevo già usata in questo post ma mi pare altrove anche prima. Cheers!
non ci avevo fatto caso prima (o forse i tempi non erano maturi), ma "lalalismo" promosso a neologismo per questo genere di personaggi/situazioni
EliminaPensavo rendesse bene l'idea ;-) Cheers
EliminaMa in pratica i film attuali di Batman,prendono prevalentemente dai soliti graphic novel,Frank Miller,Alan Moore,ecc ecc...,quando intendono dire che sono fan di Batman,in realtà sono fan solo di quegli albi specifici? Seriamente,capisco che quelle storie hanno fatto la storia del crociato di Gotham City,però sembra che esistano solo quelle per i cineasti come fonte di ispirazione!
RispondiEliminaBisogna dire che Frank Miller non ha creato Batman ma per certi versi potrebbe reclamarne la paternità, qui però a parte la voce narrante, il resto arriva tutto da testo, quindi farina del sacco di Geoff Johns, niente Moore o Miller quindi. Cheers
EliminaPurtroppo è un grosso handicap la deriva "ipoteticamente" realistica dei film attuali di Batman,a me è piaciuto molto il film di Matt Reeves,però con questa impostazione molto terra terra,di fatto limita tantissimo la scelta dei villain,e sappiamo tutti che i villain di Gotham sono forse tra i più bizzarri in assoluto,basti pensare ad un Clayface! Inoltre c'è una non so bene come descriverla,una sorta di ansia per qui Batman viene visto tra i cinecomics quello qualitativamente parlando più nobile,del tipo gli altri cinefumetti sono robetta ma con Batman facciamo le cose seriamente,c'è quasi una velata vergogna da parte dei registi nel mostrare le componenti più dichiaratamente pop del personaggio,in pratica solamente in passato hanno veramente osato su quel versante,il più pop di tutti alla fine è stato il compianto Joel Schumacher,uno che non si è fatto problemi nell'adattare Batman in un'ottica puramente fantastica,anche Burton ovviamente lo ha fatto dirigendo i miei film di Batman preferiti in assoluto,ma quelli di Joel per me erano unici nel suo genere e nella sua magnifica Gotham completamente fuori scala dal punto di vista estetico si potevano potenzialmente trovare qualsiasi tipo di villain senza alcuna limitazione creativa,insomma odiati ovunque i suoi Batman ma per me erano bei tempi,stralunati quanto volete ma non mi importa!
RispondiEliminaInfatti il pubblico e molto probabilmente Batman non si riprenderà mai dalla maledetta e seriosissima voglia di realismo a tutti i costi in cui lo ha fatto sprofondare Nolan, il primo ad imporla con “Begins” e a tradirla con gli altri suoi due Bat-film perché oh, non stamo mica a fa Kubrick (cit.)
EliminaBatman ha avuto tante incarnazioni, ultra pop (la serie degli anni ’60 o i film di Schumacher), ma anche meno realistiche per quanto oscure (la serie animata degli anni ’90), purtroppo questo film arrivato subito dopo la gestione Nolan, risente ancora di quella musoneria congenita e quella voglia di autorialità a tutti i costi. Posso dire la mia? Io sogno un Batman in grado di stringere gli occhi come faceva in “The Animated series” senza per forza avere un altro attore costretto a “pittarsi” gli occhi come un nativo americano sul sentiero di guerra ;-) Cheers
Come sai la mia allergia alla supertutine in generale e a Batman in particolare mi ha tenuto (e terrà) lontano dal film, ma sono contento di scoprire che c'è comunque ancora vita sotto la maschera, e che ci sono ancora autori che ci provano a dare una propria reinterpretazione. Tre ore del Batman non ce la farei proprio a sopportarle, se un giorno sarà tratterò il film tipo serie TV, e lo vedrò 40 minuti per volta :-D
RispondiEliminaDomandona: per caso durante il film hai notato qualche primo piano di scritte? Dopo "Wonder Woman" e "Joker" è chiaro che la Warner si diverte e inquadrare scritte che poi gelocalizzerà a seconda del Paese di distribuzione, anche se poi in home video si perderà tutto. Bisognerà aspettare che "IL Batman" passi su Italia1 per beccare eventuali scritte italiane infilate a tradimento ;-)
Si ci sono, scritte a terra, scritte sullo schermo, hanno geolocalizzato parecchio, si spera lo mantengano anche per le edizioni home video, oppure dovrai usare il tuo talento di detective per beccarle nei passaggi tv, posso dirlo? Potresti dare lezioni di investigazione a questo Uomo Pipistrello ;-) Cheers
Eliminaahahahah già mi immagino il film: "The Titolist" :-D Nella notte di Gotham un'oscura figura si aggira alla ricerca di scritte italiane assenti in home video: tremate, piattaforme streaming!! :-D
Elimina«Chi sei tu?», «Io sono cartelli in Italiano!» ;-) Cheers
EliminaTra parentesi, Giacchino l'ho conosciuto una ventina d'anni fa per un film completamente diverso - In the Mood for Love (2000) di Wong Kar-Wai, in cui la colonna sonora è il terzo attore protagonista - e nel tempo ho imparato ad apprezzarlo parecchio: il suo tema di Star Trek: Into Darkness (2013) è riuscito nell'impossibile, cioè nel dare un'altra grandiosa musica alla saga dopo i decani Courage (prima) e Goldsmith (poi). Quindi nel leggere che aveva fatto un ottimo lavoro con IL Batman ci ho creduto ad occhi chiusi.
EliminaCosì, incuriosito, mi sono andato a gustare la colonna sonora, senza aver visto niente del film se non il trailer, e ho ancora i brividi: Giacchino s'è superato di parecchio! Creare un tema ricorrente fatto di due sole note non è da tutti, e la prima traccia - Can't Fight City Halloween - ti fa venir voglia di indossare un'armatura e uscire a combattere il crimine... Grazie ancora per la dritta, era da troppo che non gustavo più colonne sonore strumentali ;-)
Quando esisteva un mondo e si poteva ancora andare ai concerti, sono riuscito a sentire Michael Giacchino dal vivo letteralmente dietro casa (storia vera), non solo ha raccontato tutta la sua carriera introducendo tutte le sue colonne sonore suonate dall'orchestra, ma si è portato Brad Bird sul palco. Già lo apprezzavo prima, la sentirlo eseguire tutte, compresa la sua versione di "Star Trek" (forse unico elemento di valore della versione Melvin-verso) è stato spettacolare, da allora lo seguo con ancora più attenzione e la colonna sonora di IL Batman è un vero gioiellino, ben felice di averti dato una buona dritta ;-) Cheers
EliminaSe in un ipotetico nuovo film di Matt Reeves dovesse esserci per esempio un nuovo Joker,se davvero volesse buttarsi nel torbido piu' spinto a mio parere sarebbe molto bello dipingerlo come sessualmente ambiguo,convinto nella sua folle psiche di vivere con il pipistrello una deviata storia d'amore,volendo citare
RispondiEliminaStuart Gordon e Jonathan Demme me lo immagino intento a masturbarsi davanti all'immagine di Batman,ma temo che la dirigenza Warner una simile idea la butterebbe direttamente al rogo!
Non hanno fatto fumare sigari al Pinguino ;-) Faranno un secondo film ispirato ad “Hush” e mi auguro un terzo ispirato al terzo volume di “Terra Uno” con quella versione di Due Facce, almeno non mi dispiacerebbe ;-) Cheers
EliminaCapolavoro anche se non ho apprezzato l'aggiunta dell' "amico futuro" di Dano nella prigione.. .totalmente non necessaria il film era già bello così senza forzatamente usare quel prezzemolo verde capillare ovunque. Filmone comunque... E Fiorello è un grande boss del crimine.
RispondiEliminaBuono, a tratti molto buono, con alcuni svarioni grossi e un po’ troppa ansia da prestazione, però lasciamo lavorare Matt Reeves, spero che con il prossimo corregga gli errori piuttosto che accumularne ancora, da quel tizio ghignante purtroppo non si scappa, alla faccia dei tanti cattivi di Bats che resteranno seduti in panchina. Cheers
EliminaCome sai, ieri ho preferito altro. Ci vediamo tra domani! (il post l'ho letto con un occhio solo...)
RispondiEliminaVai tranquillo, il post non scappa ;-) Cheers
EliminaI film di Batman divideranno sempre l'opinione del pubblico,è un personaggio troppo iconico,indipendentemente da quanto si conoscano i fumetti ognuno di noi lo idealizzebbe in base ai propri gusti soggettivi! Pattinson giustamente in una intervista disse che a modo loro tutti gli adattamenti di Batman avevano belle caratteristiche ed inevitabili limiti in base alla mente registica che lo plasmava,ai diversi contesti produttivi alle loro spalle,le mode del momento,ecc ecc! Dovendo dire la mia ho trovato il film di Matt Reeves decisamente superiore all'ultimo Batman di Nolan che a mio gusto era una vera chiavica,esteticamente Reeves batte decisamente Nolan,di certo ama e conosce il personaggio,soprattutto ho apprezzato che nel campo del live action sia stato forse il primo a mettere in primo piano la follia di Bruce Wayne ed il suo malessere,molto molto bello la sua difficoltà di linguaggio,l'incapacità di relazionarsi con le altre persone quando veste i suoi panni civili,Alfred compreso nonostante gli voglia bene pur non ammettendolo esplicitamente,e di come cambi nettamente nei panni di Batman di fatto la sua vera identità,diventanto pura forza bruta e aggressività,una violenza ed una rabbia che infine imparerà a filtrare,ad incanalarla in nome di un ideale più alto della semplice vendetta. Ottime le musiche,belle le scene d'azione,ed anche quì Revves si dimostra più capace di Nolan sempre secondo me ovviamente.Come tanti altri utenti anche io mi dispiaccio un pò per la deriva pseudo-realistica che limiterà i futuri villain da utilizzare,anche se ho letto che a Matt piacerebbe adattare anche villain come Mr. Freeze,ovviamente spero che in quel caso non venga fuori immondizia,come fù per me l'orrido Bane di Tom Hardy! Insomma concludendo per me "The Batman" è stata un'ottima esperienza cinematografica,non esente da limiti o errori,ma ho buone speranze, sento che il crociato incappucciato di Gotham è in buone mani e spero davvero che Matt nei futuri film di Batman osi ancora di più e corregga il tiro,per ora mi limito a dire "film promosso"!.
RispondiEliminaRispetto all’ultimo Nolan di sicuro, continuo a preferire “Begins” ma questo ha molto potenziale in prospettiva futura. Dovevano soffermarsi più sull’inesperienza di Bats, allora il ruolo di mentore di Alfred avrebbe avuto più senso, purtroppo avevano già parecchio da raccontare così. Poi sono d’accordo con te, Batman è stato raccontato in talmente tanti modi che ognuno ha la sua idea di Batman giusto. Cheers!
EliminaOttima ed esauriente recensione, e concordo quasi con tutto.
RispondiEliminaSe non fosse che a me e' piaciuto molto meno.
Diciamo che ormai ho visto troppi Batman al cinema per potermi esaltare ancora.
A quanto stiamo, coi reboot?
Ormai con la Warner/DC e' un reboot continuo. Ma tra questo e la Marvel/Disney che continua a sfornare roba con lo stampino pur di espandere il suo universo non so cosa sia meglio. O meno peggio. Anche perche' NELL'MCU presto o tardi dovranno ributtare in campo i vecchi personaggi, visto che quelli nuovi non sono in grado di reggere.
Hai ragione: c'e' sicuramente del buono da tenere (visto che gia' si mettono le mani avanti sul sequel) e del meno buono su cui lavorare. Ma non comprendo tutto il gran incensare che c'e' stato nei suoi confronti.
O forse si'.
Alle nuove leve piacera'. A chi non si e' mai visto i primi due di Burton, ad esempio.
Per farla breve, ero partito pronto a non farmi piacere niente, e non e' il miglior modo per approcciarsi a un film.
Deve interessarti, quel che vedi.
Ma come dicevo, ne ho visti troppi.
Ripeto: c'e' del buono e del meno buono.
Apprezzo che Pattinson (che non mi va molto a genio) le stia tentando tutte per schiodarsi di dosso "Twilight".
E mi e' piaciuta l'idea di proporre un vero e proprio noir. Del resto molte delle sue migliori storie hanno quest'ossatura.
Ma il problema e' che un film di Batman. E alla fine Batman ce lo devi mettere.
E incredibilmente a dirsi, le parti che stonano sono proprio quelle.
Come fai a discutere di roba seria con uno vestito cosi'?!
Forse se fai come ha fatto Burton.
Ammettere di avere davanti uno che forse del tutto matto non e', ma che seri problemi ce li ha di sicuro.
Poi, in tutta sincerita', ho rivisto un mucchio di altra roba gia' vista altrove. E altrove era gia' fatta meglio.
Ed "Il Corvo" e' l'esempio piu' illuminante, tra pregi e difetti.
Ma ormai il discorso del derivativo lascia il tempo che trova.
In tutto ci trovi roba proveniente da altre tre/quattro cose.
Riuscire a fare roba originale e' un'impresa.
Mi spiace soprattutto che il regista provi in ogni modo a farti provare qualcosa per i personaggi (ergo, fartene fregare almeno un minimo), ma che ci riesca solo in parte.
L'ultimo di Mainetti mi e' sembrato molto piu' riuscito, in tal senso. A costo di dire un'eresia.
Che per una volta un regista italiano se l'e' cavata meglio?
Gia'. Incredibile, eh?
Certe volte credo sia un problema di eta'. Ma non capisco se sono io a esser diventato un cagnaccio rognoso o se oggi c'e' in giro gente che non e' proprio capace.
Sono ancora in grado di rimanere colpito da qualcosa, a patto che qualcuno riesca a farlo.
Va beh. Promosso, dai. Con riserve.
E confermo in pieno sul fatto che ormai molti si pigliano in giro da soli prima che ci pensi qualcun'altra.
Ma solo a me sono venuti in mente Ratty e Brakko, a vedere Gordon e Batman?
Giurerei che tra 200 anni qualcuno fara' persino la versione live e pure seria del Rat - Man. E verra' fuori proprio cosi', immagino.
Qualcuno potrebbe dire che la Distinta Concorrenza non fa altro che azzerare e far ripartire dai tempi di "Crisi sulle Terre infinite” del 1985.
EliminaSecondo Battinson si è già scrollato di ruolo addosso, dovrebbero farlo anche quelli su “Infernet” che sono stati lasciati dalla ragazza e nella loro testa hanno dato la colpa a Pattinson, perché alla suddetta piaceva “Twilight”, vuoi la controprova? Perché Kristen Stewart non è “Quella di Twilight”? Vuoi dirmi che ha scelto ruoli migliori? Lo dico usando il linguaggio dei Social-cosi, non è “inespressiva” come Pattison? La conosciamo tutti la risposta ;-) Cheers
Direi che le mie scarse aspettative per questo film sono state ampiamente confermate, nemmeno IL Batman di Miller se la raccontava addosso così tanto. Però lento come se avesse 70 anni, e in questo ci assomiglia. Solo che lui faceva più impressione, questo decisamente no. Gli è pure tornato il colletto rigido dopo, che gli avevano reso movibile dopo quasi un secolo di film. Mah.
RispondiEliminaIn effetti ha proprio il colletto, tipo risvolto delle Polo, ma d’altra parte è IL Batman, come raccontavo all'inizio del post il figlio di una famiglia ricca che ha fatto i soldi negli anni ’80. Cheers
EliminaPer me film orribile, soporifero oltre ogni limite, con Batman che cammina leeeento e parla leeeeento con Gordon. 4 scene d'azione di due minuti ciascuna spalmate in quasi tre ore di film. Batman e Gordon grandi investigatori che per capire due parole in spagnolo ci mettono un'ora, Batman amico delle guardie e nessuno gli ride in faccia quando lo vede arrivare, Batman che BUSSA alla porta del night club che gli viene pure sbattuta in faccia. Sembra la versione depressa della serie TV anni 60. Brutto oltre ogni limite.
RispondiEliminaBatman amico delle guardie l'ho pensato anche io nella scena finale, per il resto: «Bruuuuuuuuuuce... Waaaaaaaaaayne», parla come Barbalbero ;-) Cheers
EliminaSai cos'è? Che come diceva qualcuno prima di me il Batman di Burton, il mio preferito, funziona perché porta lo spettatore nel suo mondo, qui si cerca di portare Batman nel nostro e vederlo gironzolare calmo fra i poliziotti per tre ore diventa davvero ridicolo. Basta con queste tramene infinite "laggente" devo salvare "laggente" intrighi di corte che manco in beautiful, basta, basta davvero. Se buttavi nel cesso un'ora di film non cambiava niente tanto è maldestro in alcune parti. E al solito in un film che si intitola the Batman ci devi infilare a forza Catwoman, Gordon, Alfred, cristi e madonne. Fammi vedere Batman che fa qualcosa per dio e invece nulla. Solo facce tristi e sguardi corrucciati, che palle. Batmobile? Una scena, azione? Zero, Batman è un eroe tosto? No, le prende e alla fine rischia pure di schiattare. Ripensate all'entrata in scena di Batman nel primo di Burton e a questo. Se lo mangia un film di 33 anni fa.
RispondiEliminaPenso che non smetterò mai di lodare il Batman di Burton che è ancora il mio preferito e probabilmente, lo sarà per sempre perché è un film che è cinema al 100% ma è anche fumettistico, a tratti non ha pretese di realismo, invece da Nolan in poi, molti hanno creduto che l’unica via per i personaggi di carta al cinema (e Bats in particolare) fosse il realismo totale. Io sogno un Batman che si muove come un’ombra, che stringe gli occhi e si avvolge nel mantello come in TAS, altro che il detective con le orecchiette. Però come si diceva qui sopra, siamo di fronte ad un personaggio talmente iconico che ognuno ha la sua idea di “Batmanitudine” (ho inventato una parola). Cheers
EliminaThe Batman
RispondiElimina2.5/5
Condensare una visione del mondo in una frase succinta da parte di un personaggio, è sempre stata la massima ambizione per un attore e soprattutto per un cineasta, che facendo economia di parole, non rinuncia però ad essere incisivo; quell' "io sono vendetta" che riecheggia svariate volte nel film, cominciando dalla prima presentazione in scena dove compare Batman (Robert Pattinson), può infoiare facilmente la gran parte dello spettatore colpito dalla frase da macho, subito seguita da una scaricata di cazzotti ai poveri malcapitati teppisti sulla sua strada, ma segna anche un grande limite di questo The Batman di Matt Reeves (2002), mettere in scena la maschera dando per scontato tutto il background di Bruce Wayne, che giunti al decimo film cinematografico sul personaggio, sembra per il regista superflua ogni analisi in proposito, tanto che a Reeves dell'uomo dietro la maschera interessa ben poco, concentrandosi esclusivamente su Batman praticamente onnipresente in scena, mostrando un deciso sdegno verso il lato umano, ma un alter-ego può offrire pur sempre uno sguardo inedito e forse definitivo, come sembra suggerire quel "the" posizionato prima del titolo in modo perentorio.
Ci si trova innanzi ad un film sullo sguardo, cosa esplicata sin dall'inquadratura iniziale in soggettiva del protagonista dall'alto di un tetto, per passare specularmente allo sguardo di un individuo mascherato; l'Enigmista (Paul Dano), che osserva nell'ombra l'ignara prima vittima del suo folle piano. Sono passati appena due anni, da quando a Gotham è comparso un vigilante mascherato, che riesce a terrorizzare la gran parte della criminalità alla sola accensione del segnale di richiamo, ma il malaffare non accenna a diminuire (Batman non può essere ovunque), mentre i cittadini perbene non sembrano di certo avere nei suoi confronti enorme stima o ammirazione, solo il tenente James Gordon (Jeffrey Wright), sembra dargli fiducia, consentendogli di analizzare sotto sua supervisione, le scene del crimine, con grande disappunto di tutto il dipartimento di polizia. Dalla soggettività dei visori usati da Batman nelle sue ronde notturne, nonchè dalle lenti a contatto con funzioni video, un ossessionato Bruce Wayne versione emo con tanto di mascara nero attorno agli occhi, passa molto tempo a vedere e rivedere nel chiuso del proprio rifugio, le registrazioni alla ricerca del dettaglio o l'indizio decisivo nascosto alla vista, per risolvere ciò che la polizia non riesce a fare, vuoi perchè incapace, vuoi perchè priva di tali mezzi tecnologici, oppure più semplicemente perchè corrotta; un grande detective ossessionato dalla propria maschera tanto da non volerla lasciare mai, eppure nella sua enorme abilità investigativa sottolineata con pomposa seriosità dal regista tramite ogni personaggio, Batman finisce con il fare la figura del tortellino con l'enigma "Rata Alata", che il sottoscritto sulla base di qualche lezione da autodidatta di Spagnolo tramite metodo Assimil, era riuscito a capire il tutto, mentre il nostro duo Batman-Gordon con grande comicità involontaria fanno la figura dei cretini, che magari per il prossimo film chiamino il sottoscritto? Direi meglio di no.
Parte 2
EliminaCaduta di tono doverosa da sottolineare per la sua discrasia con la serietà del film, bisogna comunque dire che lo sguardo di Reeves si muove su una duplice linea, il personaggio di Batman da un lato e dall'altro tutto il micro-cosmo di Gotham, fatto di marciume e corruzione, dopo sul malaffare superficiale, se ne cela di ulteriore ancora più in profondità, occultato alla vista dei molti, ma lì risiede il male endemico della società che Batman cerca di difendere, restando fortemente interdetto dagli intrallazzi tra politica, polizia e malavita, con gran sarcasmo della nemica/alleata Selina Kyle (Zoe Kravitz), che funge da suoi occhi in questa discesa infinita verso il basso, lasciando al contempo perplesso lo spettatore nei confronti dell'enorme ingenuità di un Batman abbastanza turbato dalla cosa, quando ci era stato descritto come un paranoico estremo, essendo immerso in una solitudine alienante secondo interviste varie, eppure alla prova della visione, tutto questo si riscontra molto poco in una pellicola, che vorrebbe trovare la propria forza nell'apparato visivo, sconfinando però in un'estetica darkettona-emo di comodi, con un Pattinson/Bruce Wayne dai capelli arruffati, occhi stralunati e sguardo torvo, tre ore di film con un personaggio del genere sono molto difficili da portare avanti, purtroppo per Pattinson, alla lunga con la sua interpretazione monocorde, dove il trucco facciale e le cicatrici sul corpo, di certo non possono mascherare la mancanza di profondità nella sua recitazione, rivelandosi in tutta la sua sciagurata dannosità quando il suo alter-ego Batman entra in relazione con gli agenti del dipartimento di Gotham, dove sembra un coglione vestito da pipistrello, dove stona moltissimo con il contesto serio delle indagini (tra l'altro con i suoi scarponi vaga tranquillamente sulla scena del crimine senza problemi); nonostante il film cominci con la notte di Halloween, Reeves canna la dimensione freak del personaggio necessaria per rendere congruente e credibile il personaggio nelle scene con gli altri.
Le cose per Batman se non altro, sembrano andare decisamente meglio quando si pone in un contesto dove è richiesta la presenza di un solo personaggio, con il tenente Gordon, seppur il loro rapporto sia esclusivamente professionale, l'accoppiata funziona, così come con Selina Kyle (peccato per la scrittura scadente del personaggio con annesso mediocre twist plot), il Pinguino (Colin Farrell), il già citato Enigmista e Carmine Falcone (John Turturro), in pratica quando entra in relazione con altri disadattati come lui il Batman di Pattinson, nei suoi sguardi torvi (anche se troppo reiterati) e la sua misantropia, sembra trovare la dimensione narrativa adatta, ricasca malissimo nel ridicolo quando invece con passo pesante da lumaca, deve addentrarsi in luoghi malavitosi affollati (tre volte l'ingresso nel locale ce lo potevamo evitare Reeves, specie in un'opera di tre ore), in cui fà troppo da carnevalata fuori stagione, poco legata ad un contesto neo-noir investigativo urbano a cui vorrebbe ascriversi.
Parte 3
EliminaI riferimenti immediati d'altronde sono noti quanto evidenti, Seven e Zodiac, con quella pioggia sporca onnipresente e le dinamiche del serial killer negli omicidi quanto nell'estetica, però gli manca la mano dei film migliori del collega, anche se non rinuncia a tentare un approccio stilistico coerente con il tema dello sguardo, infatti Reeves và di soggettiva e di semi-soggettiva, poche volte la macchina da presa si concede inquadrature che vadano oltre i primi piani (i totali si contano sulle dita di due mani), scegliendo di adottare il punto di vista dei personaggi, che sia il protagonista o i suoi avversari (da citare l'inquadratura rovesciata di Batman visto dal Pinguino), ma si scorda di riempire di umanità la sue figure, che restano sempre delle maschere, senza mai denudarsi di esse, grossa autorete da parte del regista, per dei personaggi che vivono di doppie identità, combinandosi con una gestione estremamente basica della componente investigativa, verrebbe da chiedersi se senza l'euforia da cinecomics, come sarebbe stata recepita un'opera del genere senza avere come protagonista Batman.
Parte 4
EliminaIl montaggio per buona metà dell'opera riesce a donare un ritmo adeguato, rinunciando a fare a meno della componente action, però si perde troppo nelle deviazioni dei sub-plot, che spesso accantonano la trama dell'Enigmista, dove invece di perdersi nel torbido malsano di un'umanità contorta come nel Grande Sonno di Howard Hawks (1956), essendo però forte l'impronta giallo-investigativa, emerge uno sgradevole effetto da narrazione a "compartimenti stagni" nella seconda metà del film, dove a farne le spese maggiori è il personaggio di Selina Kyle, tanto sapientemente interpretato da Zoe Kravitz, quanto ucciso da una scrittura pigra ed annacquata narrativamente nell'arco di tre ore, disperdendo anche forse gli unici spunti veramente interessanti di un film, che oltre alla discesa nel basso, spreca anche una possibile analisi delle diseguaglianze sociali di Gotham, che per la donna sono dovute anche a questioni razziali, scegliendo la rassicurante via del reazionario, dopo aver giocato a fare l'incendiario per qualche minuto, riportando il tutto sulla solita via, sfidando allegramente il ridicolo involontario nel giustificazionismo sulla figura di Thomas Wayne da parte del maggiordomo Alfred (Andy Serkins), nonchè sull'odio anti-sistema da parte dell'Enigmista, immediatamente virato su prese di posizioni sballatamente ignoranti, da annichilire sul nascere qualsiasi invettiva classista anti-ricchi/corruzione, tornando così al caro e vecchio sfascia-tutto ingiustificabile, in modo da patteggiare sempre per un sistema, che secondo Reeves potrà avere qualche difetto nelle sue storture, ma è sempre l'unico modello possibile di società, che non può venir messo assolutamente in discussione da nessuno nonostante le ingiustizie di cui esso è portatore, privando così l'antagonista di ogni sostrato tematico come sarebbe potuto essere un suo pessimismo antropologico (avrebbe messo in difficoltà Batman anch'egli sfiduciato nella sua lotta al crimine per gran parte del film, almeno a parole... nei fatti non lo è mai), che gli avrebbe sicuramente donato un vero spessore; infatti, quando Reeves sceglie di addentrarsi in analisi che esulino dal mero intrattenimento di basica fattura, si dimostra palesemente a disagio con la materia, non è un caso d'altronde il crollo dell'opera in coincidenza con il disvelamento dell'Enigmista, rivelatasi personaggio bluff alla fine, conducendo così ad un terzo atto compresso (nonostante le tre ore di durata!), stupidotto, dallo scarso climax, banale e ricolmo di deja-vu, che al decimo film su Batman sanno anche troppo di stantio, dove non bastano di certo le scene d'azione infilate a rotta di collo, per compensarne probabilmente la quasi mancanza durante i precedenti due atti, chiudendo la narrazione in una spirale negativa avvitata su sè stessa, complice il voler tirare le fila per ogni personaggio, lasciandosi ovviamente aperti degli spazi sul sequel, con tanto di voice-over sulla nuova consapevolezza raggiunta dal protagonista tramite un percorso privo di una vera e propria evoluzione. Nella semi-soggettività delle inquadrature, che finiscono con il privarci degli sguardi di camera a più ad ampio raggio sulla popolazione di Gotham, così tenuta clamorosamente fuori dopo l'inizio del film, un Bruce Wayne-emo molto di maniera quanto poco sentito, una storia investigativa basica con tanto di fantomatico inseguimento tra macchine caruccio, ma nulla a cui gridare al miracolo (stupisce in questo senso l'elogio di Edgar Wright a tale sequenza, che a dir la verità lui in Baby Driver la girava 100 volte meglio) e l'onnipresente, pedante quanto invasivo score di Giacchino; forse l'architettura gotica di questa Gotham meritava maggior valorizzazione, che la sola fotografia "pazzesca" di Graig Fraser, senza l'ausilio di una regia come si deve non può di certo fare; ma a quanto pare Batman 10, basta che abbia come protagonista il pipistrello e và bene così per tutti.
Questo the Batman è inaccostabile a quel capolavoro leggendario che è Il Cavaliere Oscuro, che sta su vari piani di realtà superiori. Vede inoltre nel cannocchiale sia Batman Begins, che il tanto qui dentro vituperato, ma in realtà buono, TDKR.
EliminaI due Batman di Burton sono superiori ovviamente.
Alla fine è un intrattenimento basico di stampo iper-formalista, ma con molte magagne e clicche' di scrittura, ogni volta che Reeves tenta di fare un'analisi che esuli da ciò, diventa ancora più banale di quello che già è, senza contare l'essere un pessimo filosofo e pensatore sociale.
Nolan aveva costruito bene i suoi film e ci stava Batman sulle scene del crimine, anche per via del rapporto con Gordon ben costruito. Qua invece oltre a risultare ridicolissimo ed involontariamente comico, i due collaborano, senza fare altro e nessuna costruzione pregressa, se aggiungiamo poi che questo Batman è più introverso e tendente facilmente al manesco, non si comprende perchè uno onesto come Gordon, debba accettarlo come supporto. Fino al finale è praticamente uno squilibrato questo Batman, eppure Gordon non si sà bene per quale motivo rischi la carriera per lui più volte... non basta che sia Batman, Reeves non l'ha raccontata questa cosa. Poi un pò più di precauzione sulle scene del crimine, Batman arriva nell'appartamento del primo omicidio e gira con i suoi scarponi (su cui Reeves si sofferma, invece di elidere tale dettaglio), contaminando beatamente la scena del crimine. Più uno ci pensa e più sto film sui social è stato ridicolmente esaltato.
Oh ti aspettavo e non ho dovuto nemmeno accendere l’antisistema segnale ;-) Direi che tutto sommato siamo sulla stessa pagina, ora io come sai non amo fare classifiche sui livelli anche perché non mi sento a mio agio farlo, però devo dire che i due film di Burton restano (per me) imprendibili e che al netto delle musiche di Michael Giacchino davvero splendide, solo “Batman Begins” è il film che mi va venire voglia di uscire a combattere il crimine, questo “IL Batman” non mi crea la stessa reazione, anche se questa Gotham City lurida e rugginosa mi piace molto, merito di un gran lavoro del direttore della fotografia. Cheers!
EliminaBegins crea un contesto ed un rapporto credibile tra Batman e Gordon, qui le relazioni tra personaggi sussistono solo in funzione dell'azione che fanno insieme, ma non hanno spessore umano e ne'l la loro psicologia riesce ad emergere nel fare tali cose. Tanta estetica (vorrei vedere con quel budget e quel dop), però poi oltre all'intrattenimento basico molto risaputo e colmo di clicche', non si riesce ad andare in alcun modo.
EliminaIl film dura ben tre ore, l'ultimo atto risulta poi molto frettoloso nella risoluzione per assurdo!
Nolan fece bene a seguire la strada del realismo, fare un Batman alla Burton anche no, a quel punto mi vedo i suoi, non uno che ne scimmiottare lo stile.
Reeves è in sospeso tra due stili (realismo e fumettoso nelle scene con Pinguino e Catwoman soprattutto), che cozzano pesantemente tra di loro, perché Reeves non riesce a trovare la formula adatta o l'equilibrio giusto, per la prima volta ho percepito Batman ridicolo quando entra nella casa del sindaco per indagare con gli altri agenti, pare una carnevalata fuori stagione.
Nolan l'aveva già capito, in Begins, in molti lo considerano un pazzo, coglione in costume o uno che si prende troppo sul serio, solo Gordon e Raechel lo appoggiano, perché hanno un background credibile per farlo e poi nel finale, fa una cosa da Batman salvando la città, saldando il legame con Gordon ulteriormente. Qua nulla di tutti questo, Gordon lo appoggia perché... boh è Batman non rompete i coglioni.
Il rischio di quando decidi di far cominciare la storia di un personaggio in medias res, finché si tratta di Bats rischio calcolato visto che le sue origini sono ultra note, va peggio a Jim Gordon infatti a fine visione ne parlavo con la Wing-woman, cosa lega i due “detective”? Oltre al fatto che dove sta Batman di solito compare un Jim Gordon niente, persino la serie “Gotham” era riuscita a crear un legame tra i due personaggi con una sola scena flashback. Cheers
EliminaMai stato un fan di Reeves. Per "Cloverfield" meriterebbe una denuncia, per "War" uno scappellotto sul cuzzetto, salvo a stento "Apes Revolution";
RispondiEliminaTutto sommato IL batman funziona, ma non eccelle. Certo però che quando vuoi confrontarti con Friedkin ti metti da solo all'angolo e cominci pure a picchiarti....
A mente fredda ogni film di Reeves (anche “Cloverfield” che sopporto con gran fatica), ha momenti ottimi e cazzatone giganti, non credo farà mai il vero salto di qualità a questo punto, anche se il suo “Il Batman” gira, però si Hurricane Billy ancora gli molla gli scapellotti sul coppino a mano aperta. Cheers!
EliminaLo aspettiamo con le braccia incrociate all'uscita del sequel per davvero XD
EliminaAnche perché avrà tutti gli occhi addosso e ancora più aspettative anche da qui non si aspettava nulla da questo film, ma ora sta urlando al capolavoro. Matt, tanti auguri e buon lavoro! Cheers
EliminaA me il film è piaciuto molto, mi sono concentrato più su Batman che sugli altri personaggi per cui non ho notato troppo la loro poca profondità; mi piaceva molto il trucco e il look di batman^^
RispondiEliminaPer gli indovinelli li ho ascoltati abbastanza passivamente, solo quello del bugiardo ci ho pensato perke in effetti non aveva molto in senso in ita e me lo sono immaginato in inglese
Per le altre cose, carino, figata la car chase che si conclude con un pizzico di ironia tragica per il Pinguino, apprezzato 'l'influenza' dell'Enigmista^^
E la fotografia
Matt Reeves ha occhio, su questo non si discute, la messa in scena è di livello ;-) Cheers
EliminaMi pongo a metà. L'ho apprezzato, ma non lo trovo un capolavoro (fermo restando che nessun film lo è, per me).
RispondiEliminaTra i punti negativi, metterei:
-l'eccessiva lunghezza;
-non aver approfondito molto il lato wayne di Bruce (quando i film di Burton ti facevano vedere anche un lato più "normale" di Batman, ovvero la sua vera maschera...perfino Lego Batman ci è riuscito meglio);
-utilizzo risicatissimo di Alfred, specie dopo la prova attoriale di Caine nella trilogia, un Alfred che era sì compassato, ma anche un valido alleato;
-onestamente...ho pensato subito al pipistrello sentendo parlare di un "rata alada", lo dice persino il pinguino in Batman returns, quando parla di un vigilante "mezzo topo e mezzo uccello". Ma Gordon e Bruce pensano ai piccioni...ok.
-avrei gradito che spingessero maggiormente sul lato marcio di Wayne senior, mi sembrava interessante mostrare una versione più ambigua per una volta (Joker non conta).
Però il film ha i suoi lati positivi:
-apprezzabile il duo Batman/Catwoman, sebbene la Pfeiffer non si batta;
-simpatico il pinguino che, da come si presenta, sembra più che altro interessato a farsi gli affari propri che non mettersi contro Batman;
-interessanti le scene d'azione e ok la colonna sonora;
Ps. I migliori continuano ad essere i film di Burton, sono d'accordo che l'eccesso di realismo stia un poi uccidendo la capacità di creare film di supereroi esagerati e grotteschi in casa DC.
Beh i capolavori esistono, ci sono i film che lo sono non demonizziamo questa parola solo perché tanti cinefili ne abusato, detto questo sono d'accordo con i tuoi pro e contro. Cheers!
EliminaIl vero scoglio è proprio quello che mi ha tenuto lontano dal cinema per due settimane - di norma di blockbusteroni me li vedo appena usciti - ovvero le 3 ore.
RispondiEliminaNon le ho sentite troppo, ma un problema di ritmo c'è e si sente. E visto quanto stagna la trama nella parte centrale, con qualche taglio si poteva snellire il tutto, ma va bene anche così.
Nel complesso funziona tutto bene: visivamente stupendo, musiche potenti, cast in forma e in parte per ogni ruolo. Pattinson ci crede tantissimo, e come dico sempre, quando un attore ci crede si vede e ne guadagna tutto il film.
E' un Batman vero vigilante da strada, in una Gotham lercissima. Si mena troppo il can per l'aia col "grande mistero" sul personaggio attorno a cui ruota tutto, un mistero di Pulcinella con colpi di scena abbastanza telefonati, e deludono un poco gli enigmi dell'enigmista - mi associo, molte colpe stanno nella traduzione. L'enigmista sembra un pò troppo già visto rispetto al Joker di Ledger, ma Paul Dano che fa il matto si mangia la scena, tanto da rimpiangere di vederlo con la maschera per tutto il film e relegato così ai margini (scemissima la trovata finale del "far venire alla luce" un certo personaggio, scema proprio, ma si perdona)
A fine visione, dei difetti non mi frega più. Questo è un ottimo film SU BATMAN, sulla vita che fa "il" Batman. Ho apprezzato questo Bruce Wayne praticamente inesistente, interamente assorbito nella vita da vigilante, che non spreca tempo a fare il miliardario.
La domanda più importante quando esce un film nuovo su un personaggio già raccontato tante volte è: riesce a trasmetterti qualcosa in più rispetto a quanto già visto? A me sì, perciò pollice alto.
Bene, sono contento ti sia piaciuto malgrado i difetti. Cheers!
EliminaVisto ieri ed uscito molto deluso. Pesante, lungo, estremamente didascalico. Se un film come questo dura tre ore e ti permette di avere il tempo di pensare a buchi di trama e altro vuol dire che non regge il ritmo. Salvo la fotografia e una parte dell'ambientazione. Per il resto: 1) Alfred quasi inesistente che quando sta per morire hai legato così poco con il personaggio che non te ne frega nulla 2) la grande rivelazione di Turturro su Wayne che dovrebbe sconvolgere Batman dura tre secondi perché la scena dopo Alfred gli dice che lo hanno coglionato 3) il ratto con le ali senza capire che si parli di un pipistrello siamo dalle parti di Martha per ridicolaggine 4) capisco un Batman più realistico ma quattro gadget glieli puoi fare usare. La stessa Batmobile è una normale muscle car con un reattore. Roba che Toretto ha auto migliori 5) una Catwoman sprecata che anche se mancasse non cambierebbe nulla nella trama 6) un villain anonimo che potrebbe essere in un qualsiasi altro film. Non pretendo l'enigmista con la tutina verde ma diamine alla Marvel sono riusciti a rendere bene l'avvoltoio, alla Dc potrebbero sprecarsi un attimo 7) per me Batman rappresenta uno che sta vicino a Superman e wonder woman e non sfigura. Qua senza l'aiuto di Gordon non riesce a scappare da una stazione di polizia 8) infine, mi si permetta, batman dovrebbe essere un film di azione, di menare, di trovate. Qua l'azione c'è poca e anche di scarsa resa. L'inseguimento è l'unica cosa che salvo, un po' poco per tre ore di film
RispondiEliminaPoco da aggiungere, sono davvero tutti i difetti del film e non sono pochi. Cheers
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