A costo di passare per scemo, tanto ormai quel rischio ho smesso di correrlo anni fa quando avete avuto la prova che lo sono, vi devo confessare che tra tutte le serie tv che guardo regolarmente, solo sulla sigla di una serie improvviso un balletto, che poi è più un movimento di spalle e mani, una roba tipo intro del compianto Eddie Guerrero, quella serie è Doctor Who (storia vera).
Questo primato si è infranto con l’arrivo della prima
stagione di “Peacemaker”, sulla cui sigla sono gli stessi protagonisti ad esibirsi in una
legnosa coreografia (quindi degna delle mie movenze da creatura di Frankenstein)
sulle note di “Do Ya Wanna Taste It” dei Wig Wam, la trovate qui sotto, tra tre minuti voglio che
abbiate imparato tutti la coreografia, visto che la serie è già stata
confermata per una seconda stagione. Da qui in poi vaghi (ma proprio vaghissimi) SPOILER, ve lo dico così lo sapete.
Immagini che potete sentire (e ballare) |
La versione lunga della storia? Ve l’avevo già raccontata parlandovi di "Suicide Squad", ovviamente nella versione di James Gunn quindi la Suicidio Squadra secondo estratto. La versione breve della storia? Temporaneamente lasciato a spasso dalla Marvel, James Gunn ha rifatto “Guardiani della Galassia” con i soldi e i personaggi della Distinta Concorrenza, convincendo praticamente tutto e facendosi stendere i tappeti rossi dalla Warner, che gli ha commissionato subito una serie televisiva “spin-off” per il canale HBO Max (ancora latitate in uno strambo Paese a forma di scarpa), con protagonista uno dei personaggi più coloriti usciti da quel film, ovvero il reazionario Peacemaker interpretato da John Cena. Per quanto riguarda le origini cartacee del personaggio, magari ne parliamo in un altro post dedicato, magari ci scappare fuori un altro Peace-post.
Ditemi quello che volete, ma Eagly l’aquilotto resta il migliore. |
Il risultato? Otto episodi, tutti scritti da Gunn e tranne un paio, anche diretti di suo pugno, insomma un film di James Gunn con più minutaggio, meno budget e sparato dritto sulla televisione di casa, brutto? No per niente, anzi direi estremamente coerente con la poetica di Giacomo Pistola, il che vuol dire parolacce, una certa cose di roba Nerd, parolacce, personaggi con archi narrativi coerenti impegnati a dire le parolacce, mentre di fatto finiscono per trovare il loro posto nel mondo il più delle volte, una famiglia, anzi scusate, una cazzo di famiglia perché due parolacce non vuoi mettercele nel mucchio?
Cinque mesi dopo il gran casino di Corto Maltese, Christopher
Smith (John Cena) viene rilasciato dall'ospedale e temendo di finire al gabbio
per le sue azioni, viene invece arruolato dagli agenti di A.R.G.U.S. al
soldo di Amanda Waller (Viola Davis), una banda di gatti senza collare che ha
giusto bisogno di un assassino in grado di fare il lavoro sporco, insomma uno come
Peacemaker, l’eroe (eroe?) talmente ossessionato dalla pace, che è pronto a
tutto per ottenerla, anche di uccidere tutti un po' come in un pezzo dei Megadeth,
che stranamente non compaiono nella notevole colonna sonora Rockettara messa su
da Gunn con i soldi infiniti della Warner, ma forse il nostro James ha gusti
che tendono più verso il Glam Rock a giudicare dai brani scelti.
“Hai una moneta per il Jukebox, vorrei mettere gli Hanoi Rocks”, “Jukebox!? Ma quanto sei anziano!?” |
Il capo della squadra è l’anaffettivo Clemson Murn (Chukwudi Iwuji), la bionda di ghiaccio facente funzione di Gamora è Emilia Harcourt (Jennifer Holland, fidanzata nella vita reale con James Gunn, per gli amanti dei pettegolezzi), l’esperto di computer è John “barba-tinta” Economos (Steve Agee), ma a completare il gruppo ci pensa la nuova arrivata Leota Adebayo (Danielle Brooks direttamente da Orange is the New Black) che da sola pare occupare tutte le caselle richieste dalla voce “Rappresentazione delle minoranze” che tutte le serie tv devono avere se vogliono essere messe in cantiere, per fortuna Danielle Brooks è molto brava e James Gunn ha abbastanza cura dei suoi personaggi da non limitarsi a rappresentarli solo in base al loro genere d'appartenenza, quindi anche qui, pericolo scampato.
Esplosione o scoreggia incendiata? Con James Gunn di mezzo, non si sa mai. |
Anche perché parliamoci chiaro, io sto facendo un largo giro di parola per non usare l’espressione “Politicamente corretto” (alla grappa) per due ragioni: la prima è che mi sta sul cazzo perché è una semplificazione buona solo per litigare sui Social-Così, la seconda perché “Peacemaker” del politicamente corretto alla grappa se ne sbatte, certo, nell'economia di una serie che parla di un’altra famiglia disfunzionale firmata da James Gunn ovvio, di questo dovete tenerne conto.
Peacemaker è una sorta di Johnny Lawrence con i super poteri, una tipologia di personaggio
maschio, bianco, eterosessuale e americano che molte serie più pigre relegano
al comodo ruolo del cattivo, mentre qui è rappresenta proprio la traiettoria
che il personaggio di John Cena dovrà seguire: sono uno schifoso razzista,
sessista in pericoloso equilibrio instabile sul filo sottile del qualunquismo?
Ok, imparerò a convincerci, magari smussando qualche angolo.
Partiamo dai lati positivi, oltre alla colonna sonora piena
di pezzi rock (la trovate per intero su Spotify)
il migliore è proprio John Cena, adorabilmente idiota,riesce a fare il Johnny
Lawrence con costumino fuori luogo alla grande, i suoi siparietti con
l’altrettanto disadattato Vigilante (Freddie Stroma) li rendono una coppia da
“Buddy Movie” di maschi bianchi eterosessuali e per questo quasi due sveglie
analogiche (rotte) in un mondo che va verso il digitale.
"Dammi un cinque alto Snakeyes!", "Snak... No sul serio amico, ma quanto sei anziano!?" |
James Gunn cavalca questo tema della mascolinità (bianca) anche grazie al personaggio del padre del protagonista, August Smith è stato intelligentemente affidato a Robert Patrick, noto per le sue posizioni, diciamo da “Vero Americano”, che qui non fa altro che portare alle estreme conseguenze, anche quando si infila nei panni del Dragone Bianco, perché sempre di una serie di tizi in super tutina si parla, anche se le atmosfere sono sempre un po’ quelle di “Super” (2010), che James Gunn ora ha semplicemente adattato ai personaggi delle Major paganti.
Dopo la scelta di Robert Patrick per il ruolo, il responsabile del casting si merita un aumento. |
A proposito di temi cari a Giacomo Pistola, la squadra di scombinati protagonisti destinati a diventare una famiglia (perché Gunn sempre lì fa finire i suoi personaggi) deve vedersela con l’Operazione Farfalla, un’invasione aliena con creaturine che si infilano in ogni orifizio (ah-ah) come i vermoni di “Slither” (2006), ma che qui hanno un aspetto un pochino meno schifoso, visto che sono una sorta di farfalle aliene, venute sulla Terra con una missione che vi lascio scoprire, ma che risulterà piena di righe di dialogo spassose e momenti tutti matti esilaranti.
Insomma “Peacemaker” è un James Gunn con il pilota
automatico, che ripropone i suoi temi modificandoli di poco, anzi pochissimo,
però beccami gallina se il ragazzo non è caldo come una stufa! Ecco perché se anche gli ingredienti sono sempre gli stessi (e lo sono per davvero), i dialoghi
sono talmente matti e spassosi da rendere la serie molto divertente da seguire,
con un paio di episodi in meno forse il ritmo sarebbe stato più alto. Bisogna
dire che gli episodi senza Gunn alla regia sono anche i meno briosi, malgrado
l’apparizione di Gorilla Grodd, che ha fatto felice uno “Scimmiologo” come me.
Però magari voi eravate più interessati all'apparizione di questi signori qui. |
“Peacemaker” è una divertente caciara che conferma lo stato di forma di un autore come James Gunn che è uno dei pochi a poter continuare a vivere di prepotenze, in un panorama dominato da super tutine. Bisogna dire che per quanto ripetitive le sue tematiche ci sono tutte e questo è uno dei tratti che definisce un autore, spero solo che la seconda stagione sappia giocarsi qualcosa di un minimo diverso, perché per quanto ben cucinato, mangiare sempre lo stesso piatto alla lunga potrebbe anche stufare qualcuno, per ora finché il pubblico non mangia la foglia e John Cena continua a divertirsi e a farci divertire con un ruolo così, Gunn ne ha portata a casa un’altra. Ora resta solo da capire se mai questa serie arriverà anche da noi in uno strambo Paese a forma di scarpa, ma per Chucky è successo, quindi tenete le dita incrociate.
In effetti ho notato un aumento vertiginoso delle parolacce nelle serie, quasi sempre a sproposito, come a dire "dico una parolaccia inutile ma così faccio la figura del duro". Sarebbero questi i fantomatici "contenuti adulti"? Boh...
RispondiEliminaRobert Patrick mi attira e film di GUnn mi era pure piaciuto, ma lo stesso i miei sensi di anti-tutine vibrano: per ora mi sono gustato la tua recensione, poi si vedrà ^_^
In generale si, Gunn con i suoi trascorsi alla Troma secondo me fa un po’ storia a se, ma altrove l’ho notato anche io, tutto sommato la serie diverte, alla fine è il solito film di James Gunn nei temi, però a puntate ;-) Cheers
EliminaMi hai appena "venduto" la serie che non mi aspettavo. Speriamo arrivi su almeno uno dei canali a cui sono abbonato (che sono poi due...). John Cena, l'ho scritto da altre parti, migliora ad ogni apparizione che fa, è come se acquisisse consapevolezza delle sue capacità attoriali insieme ad una sana dose di autoironia che lo rende simpatico e anche uno dei pretendenti ai posti ormai vacanti di sostituti di Stallone, Scwarzy e JCVD, con alcune eccezioni come Statham e l'altro tizio che vuole diventare presidente USA...
RispondiEliminaUltimamente si, sta veramente azzeccando tutti i ruoli, a differenza di quello che vorrebbe diventare presidente ;-) Cheers
EliminaA me Gunn non ha mai fatto impazzire e la tematica ripetuta mi aveva già stufato con GdG2. Non ho ancora visto Suicide Squad e ovviamente nemmeno Peacemaker, pensavo la mettessero su Sky per via del loro accordo, boh vedremo
RispondiEliminaAl momento non ho trovato notizie di una distribuzione italiana, non ho ben capito il destino di HBO Max qui da noi, di sicuro i prodotti di punta arrivano in qualche modo, tipo "Euphoria". Cheers
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