giovedì 3 febbraio 2022

Non aprite quella porta - Parte 2 (1986): the buzz is back!

Visto che sta per uscire un nuovo Non aprite quella porta, ho finalmente una scusa per mettermi in viaggio per il Texas con questa mia Bara Volante, iniziamo oggi con uno dei capitoli più controversi di tutta la saga.

Dopo il successo di Poltergeist, diretto quasi sicuramente più da Spielberg che dallo stesso Tobe Hooper, il regista Texano finì sotto l’ala protettiva di Yoram Globus e Menahem Golan, infatti “Non aprite quella porta - Parte 2” è l’ultimo dei tre film diretti da Hooper prodotti dalla leggendaria Cannon Films, tre lavori non semplicissimi, visto che “Space Vampires” (1985) era andato benino, ma “Invaders” (1986) era stato un bel travaglio per il nostro Tobe, un film che aveva trovato una forma definitiva quasi esclusivamente grazie all'intervento del montatore Alain Jakubowicz, fatto arrivare da Menahem Golan direttamente da Israele per completare il film (storia vera) e voluto da Hooper anche per il ritorno dei Sawyer, anche se Tobe di dirigere “The Texas Chainsaw Massacre 2”, non ne voleva nemmeno sapere.

Il cameo di Tobe nel film vi sembra bizzarro? Aspettate di scoprire tra qualche didascalia come dirigeva.

Il suo piano originale era quello di cercare un nuovo regista, rimanendo a bordo solo nel ruolo di produttore, il problema fu che nessun regista di talento era davvero disposto a lavorare per le paghe da fame imposte dai cugini Yoram Globus e Menahem Golan, quindi Tobe Hooper sotto contratto finì per dirigerselo da solo il seguito, ovviamente alle sue condizioni.

Con un budget di circa cinque milioni e mezzo di fogli verdi con sopra facce di alcuni ex presidenti uccidi da Leatherface defunti stampati sopra, Hooper si mise al lavoro insieme allo sceneggiatore L. M. Kit Carson, che buttò giù la prima delle tante versioni della sceneggiatura in otto settimane, anche se le modifiche continuarono ad arrivare una via l’altra fino all'ultimo giorno di lavorazione. Infatti in una delle prime stesure la protagonista, la DJ Julia "Stretch" Brock, finiva per scoprire la sua parentela con i Sawyer, infatti se vi capiterà di guardare il film in originale, ad uno dei cattivoni nel finale scappa un «Sister» rivolgendosi a lei, ma questa è stata solo l’ultima delle meno rivoluzionarie modifiche apportare alla trama, infatti il punto di partenza che avrebbe voluto Hooper era quello di ambientare tutta la storia in una comunità di cannibali, il titolo del film avrebbe dovuto essere “Beyond the valley of the Texas chainsaw massacre”, un chiaro omaggio a “Beyond the valley of the dolls” (1970) del Maestro Russ Meyer (storia vera).

Bentornato in famiglia Tobe!

La Cannon aveva fissato la data di uscita del film molto presto, quindi tutti sul set lavoravano come se non ci fosse un domani per rispettare la scadenza, lo stesso L. M. Kit Carson (mai nome fu più adatto per un film Texano) intervistato ricorda di aver apportato l’ultima modifica alla sceneggiatura il 4 luglio del 1985, ultimo giorno di riprese, seduto su una sedia a dondolo con una vecchia Olivetti in grembo, mentre in cielo già scoppiettavano i fuochi d’artificio per la festa (storia vera).

Nella mia testa di lettore, la Brett creata da Joe R. Lansdale somiglia molto a Caroline Williams.

Hooper dopo aver dovuto rinunciare alla sua idea originale di una comunità di cannibali - il budget non gli concedeva di volare così in alto - per questo seguito arrivato dodici anni dopo il primo capitolo aveva le idee chiare: gli anni ’70 erano belli che terminati, questo nuovo film doveva avere i piedi piantati nel nuovo decennio, infatti il suo piano era quello di realizzare una parodia grottesca di una commedia di John Hughes, una tipologia di film incredibilmente popolare negli anni ’80, questo spiega come mai i Sawyer sulla locandina, posino nella loro versione dei protagonisti di “Breakfast Club” (1985), probabilmente la locandina cinematografica più citata della storia della cultura occidentale.

Durante le tormentate riprese, la Cannon non paga, finì per tagliare via un milione di dollari dal budget originale, per dirvi di quanto fosse rilassato il set, pare che Tobe Hooper, fumasse i suoi amati sigari Montecristo uno via l’altro e per tenersi bello vispo, beveva lattine di Dr. Pepper come se non ci fosse un domani, tanto che ad un certo punto si procurò uno di quei cappelli con cannucce e porta lattine, per poter avere le mani libere per dare indicazioni a tutti, quindi se “The Texas Chainsaw Massacre 2” vi sembra un film strambo, sappiate che è stato diretto da uno con due lattine di Dr. Pepper ai lati della testa (storia vera).

Tobe capisco che è convenzione per un regista americano dirigere con un berretto in testa, ma non ti sembra di esagerare?

Tra i tagli fatti con colpi di motosega che Hooper applicò al suo film, anche una lunga scena di mattanza all’aperto, dove i Sawyer si procuravano un po’ di “carne fresca” grazie agli ottimi effetti speciali di Tom Savini, una sequenza dove veniva passato a filo di motosega anche il famoso critico cinematografico Joe Bob Briggs (non a caso un texano), una scena purtroppo tagliata perché secondo il regista, allungava troppo il brodo minando il ritmo del film, la trovate nei contenuti speciali di ogni copia decente del film per l’home video (oppure cliccando QUI).

Il tono da parodia di un film di John Hughes determina l’inizio del film, con i due Yuppi odiosissimi (e dagli occhiali da sole inguardabili) che fanno i matti in automobile e vengono affettati da Faccia di cuoio (l’attore Bill Johnson, che ha sostituito l’originale Gunnar Hansen, che non ha voluto saperne di ritornare, vista la miseria offerta dalla Cannon, storia vera), nella celebre scena della capoccia scoperchiata, uno dei momenti più iconici del film anche se Tom Savini non è mai stato davvero soddisfatto dell'effetto speciale finale, realizzato in fretta e furia, tanto che le manine che vediamo agitarsi in aria in quella scena, sono proprio quelle del mitico Tom.

Inizi assurdi e dove trovarli, il pupazzo armato di questo film gioca in un’altra categoria.

A proposito di icone, la bella DJ Stretch protagonista del film è stata affidata alla meravigliosa Caroline Williams, scelta non tanto per le gambe chilometriche quanto per il suo rappresentare la tipica bellezza del Texas, anche se le sue doti di “regina dell’urlo” non sono da sottovalutare. In questo film Caroline Williams si lancia in una serie di urla tanto lunghe e tanto differenti una dall'altra (l’urlo di terrore, l’urlo da panico mentre stai scappando e così via) da poter tranquillamente ambire al titolo di migliore “Scream Queen” della saga, anche se fosse possibile fare uno scontro diretto, credo che Marilyn Burns vincerebbe, perché nessuna ha mai sprigionato il suo stesso numero di decibel in un film dell’orrore.

Le DJ nei film horror non sono mai troppo fortunate (punti extra per la maglietta degli ZZ Top)

Tobe Hopper sbriga velocemente la connessione con il primo film, affidandola quasi tutta al personaggio dell’ex tenente dei Texas Ranger, Boude Enright, detto Lefty (un Dennis Hopper che recita così in alto sopra le righe, dove non osano nemmeno le aquile), zio di Sally e Franklin, i protagonisti del primo film ancora scomparsi malgrado gli anni passati dai fatti della motosega Texana. Parliamoci chiaro, nessuno andava sopra le righe come il vecchio Dennis, ma qui gioca davvero in un altro campionato, il suo Lefty sembra il pistolero con cappello da Cowboy venuto in città per riportare la giustizia sconfiggendo i cattivi, infatti si procura a sua volta una motosega come farebbe il pistolere di un Western con un revolver, con tanto di vistosa fondina per portare sempre al suo fianco l'arma, se non vi basta questo a capire che siamo nel pieno territorio della demolizione del mito e della farsa più volutamente grottesca, non saprei proprio cosa aggiungere, se non il fatto che prima di girare le sue scene, Dennis Hopper prima di ogni ciak girava vorticosamente su se stesso, una testa che gira era la sua idea per calarsi in questo personaggio che ad una prima occhiata dovrebbe essere l’eroe, invece muore in maniera ingloriosa, lasciando ancora una volta la “final girl” di turno a vedersela da sola con i Sawyer.

Dennis la minaccia (armata di motosega)

Non dobbiamo dimenticare poi che il cinema di Tobe Hooper è sempre stato squisitamente politico, se il primo Non aprite quella porta raccontava di proletari, licenziati dalla locale fabbrica della carne e sostituiti dal progresso delle macchine e dell’industria, che ancora resistevano in sacche dove il tempo sembrava essersi fermato (se non tornato indietro), questa volta ehi! Sono gli anni ’80! Il decennio della Reganopolis dove tutti possono fare soldi diventando imprenditori, anche i Sawyer che infatti per il secondo anno di fila vincono la gara locale di Chili (nel doppiaggio italiano reso come “spezzatino con fagioli”) che gli abitanti della comunità mangiano di gusto, anche se è abbastanza facile intuire quale sia l’ingrediente segreto nella ricetta dei Sawyer.

Il vincitore di Masterchef Texas (si, lui vuole che tu muoro quasi-cit.)

Hooper è passato dal raccontarci uno scontro tra abitanti della città fatti a pezzi da pazzi selvaggi dimenticati dal progresso, a dirci grazie a questo secondo capitolo che ora la società è talmente marcia, da aver incorporato nuovamente quegli stessi selvaggi come membri produttivi e addirittura stimati. Ma oltre alla satira e ad un umorismo nerissimo, Hooper ci racconta del nuovo status della famiglia Sawyer anche grazie alla messa in scena. Servendosi di tecnici scelti sul posto, spediti in giro per il Texas a raccogliere dagli allevatori locali quante più ossa di animali morti possibili (storia vera), usate per arredare una vecchia tipografia abbandonata, che nel corso degli anni è diventata la nuova casa dei Sawyer, da ex selvaggi brutali diventati imprenditori brutali con entrambi i piedi ben invischiati nel capitalismo più sfrenato, quello che divora le persone (ah-ah). Il fatto che i tunnel in cui Stretch fugge inseguita da Faccia di cuoio siano illuminati da lucine di Natale, ci fa intuire che razza di accumulatori seriali siano diventati i Sawyer nel passaggio dagli anni ’70 agli anni ’80.

"Diamoci un taglio con il passato!"

“Non aprite quella porta - Parte 2” è un film con pochi estimatori ma fedelissimi, tra cui potete contare anche il vostro amichevole Cassidy di quartiere, non sono qui a discutere sul fatto che il film originale sia un capolavoro, quello è un fatto assodato, il titolo che ha portato il realismo nel cinema horror americani senza mostrare nemmeno una goccia di sangue, se non per un taglio sulla mano di Marilyn Burns, riportato durante il suo salto sul retro del pick-up nella scena finale. Ma se devo aggiungere una nota personale, “The Texas Chainsaw Massacre 2” è un film che vado puntualmente a rivedermi con una certa gioia, forse per via del mio umorismo nero, ma trovo che il livello di splatter e follia di questo secondo bistrattato capitolo, abbiamo un grande valore in termini non solo di intrattenimento, ma anche per esorcizzare il primo capitolo, che invece ogni volta mi lascia addosso un senso di malsano che pochi altri horror hanno saputo ricreare.

“No è Cassidy quello in fissa con le maschere, come se avessi accettato grazie”

Questo cambio di tono ha fatto storcere più di un naso, anche i seguiti (a breve su queste Bare), hanno in qualche modo provato a prendere le distanze da questo film, eppure io trovo la marcissima caciara portata in scena da Hooper qualcosa di fantastico. “The Texas Chainsaw Massacre 2” è uno di quei film che ha definito l’estetica di molto horror americano degli anni ’80, qui il sangue non manca, le uccisioni abbondano ma è chiaro anche l’intento di decostruire il mito della motosega costruito con il primo capitolo.

Campo...

Ecco perché Lefty esce di scena in modo così inglorioso (e grondante sangue), perché Franklin viene ritrovato sì, ma cadavere sulla sua sedia a rotelle quasi come un MacGuffin da sbrigare frettolosamente, anche perché è chiaro che Tobe Hooper abbia altro per la testa, più che ricalcare i canoni classici dello Slasher, il regista Texano qui porta in scena una parodia delle storie d’amore, sparando a undici come l’amplificatore degli Spinal Tap il volume del grottesco. Per questo Leatherface usa la sua motosega quasi come un surrogato fallico - come molti critici con la pipa e gli occhiali sostengono siano le armi degli assassini degli Slasher - prima affetta lattine di birra “spruzzando” allegramente la povera Stretch, che tenta di salvarsi la vita con un imbarazzato tentativo di seduzione che sullo schermo, non diventa altro che la parodia di un atto sessuale, se non proprio uno stupro, anche se opterei più per il primo visto che la scena termina con Faccia di cuoio che fugge dalla ragazza, quando la sua motosega si blocca facendo “cilecca”, come un ragazzino imbranato durante la sua prima volta, che finisce per sfogare la frustrazione distruggendo tutto lungo la sua via.

... controcampo, e poi ditemi che non imparate niente leggendo questa Bara eh?

Quell’ironia decisamente non sottile e tutta basata su metafore sessuali pervade tutto il film, la bizzarra storia d’amore tra Leatherface e Stretch, attraversa anche un passaggio chiave delle commedie romantiche, l’accettazione da parte della famiglia, roba da stare poco allegri sempre, figuriamoci se quelli che ti devono accettare (ah-ah) sono un branco di cannibali. Infatti papà Sawyer e i suoi fratelli non fanno altro che sbeffeggiare “Bubba” (tipico nomignolo Texano) per la sua nuova fidanzatina, per assurdo la scelta del protagonista, nella versione doppiata del film rende ancora di più il senso di grottesco della storia, perché il povero e innamorato Faccia di cuoio viene incitato a scegliere tra la famiglia, rappresentata dalla sega e la sua donna. Insomma senza girarci attorno, la scelta del personaggio è tra una sega e la patat… Caroline Williams. Se volete la raffinatezza, magari è meglio riguardarsi un film di Ferzan Özpetek, Tobe Hooper lasciatelo a questa Bara Volante.

In inglese suona appena un po' meno ambigua (ho detto un po')

Per certi versi anche il finale non è altro che un modo per continuare a correre in equilibrio sullo strambo equilibrio delle metafore sessuale, il ballo di trionfo di Stretch potrebbe definire la sua totale discesa nella follia, oppure essere un modo per dimostrare di essersi idealmente ripresa quell'oggetto con cui era questi stata violata nel corso del film, insomma la satira non manca, d’altra parte in una delle scene più splatter del film, si vede anche l’omaggio di Tobe Hooper alla scena dell’atomica cavalcata di “Il dottor Stranamore” (1964) di Kubrick, più chiari di così, gli intenti satirici non avrebbero potuto essere.

Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba motosega.

Il fatto che Hooper abbia voluto demolire il mito dei Sawyer da lui stesso creato è chiarissimo, se il primo film utilizzava una fotografia realistica e sporca, qui il regista Texano rende omaggio all’uso del colore di Mario Bava accentuando tutta l’illuminazione. Se nel primo film non si vedeva nemmeno una goccia di sangue, qui ovviamente abbonda, inoltre anche le aggiunte alla pellicola non fanno che logorare il mito del film del 1974. Bill Moseley aveva recitato in un piccolo cortometraggio intitolato “The Texas Chainsaw Manicure” che era arrivato nelle mani di Hooper che non solo lo aveva molto apprezzato, ma aveva promesso a Moseley una parte in un possibile seguito, ci sono voluti dodici anni ma il regista ha mantenuto la parola e il vecchio Bill gli ha regalato un personaggio iconico, che però è impossibile prendere sul serio come minaccia, Chop Top è (dis)gustosamente comico con i suoi inviti a leccargli la piastra, un incrocio tra Gollum e il cugino di cui anche la famiglia Addams ha paura.

Un vero gentiluomo inglese Texano.

Con quella sua estetica piena di Texani “Redneck”, cannibali, musica rock sparata ad alto volume (Il miglior utilizzo di “Inna-Vida-da-Gadda” degli Iron Butterfly dai tempi di Michael Mann), questo film ha creato un’estetica tutta sua che altri hanno seguito, parliamoci chiaro senza “The Texas Chainsaw Massacre 2”, Rob Zombie avrebbe continuato al massimo a dirigere i video delle sue canzoni, invece che mettere su una filmografia che urla a piena polmoni «TOBE HOOPER!» ad ogni fotogramma.

Per quanto mi riguarda “Non aprite quella porta - Parte 2” è una gioia, un film che mette in chiaro il fatto che Tobe Hooper aveva anche talento per la commedia horror oltre che per lo splatter e la satira politica, ma è anche un fiero rappresentante di quella tipologia di film che vorrei sempre poter vedere. Alla pari di Gremlins 2, Fuga da Los Angeles e Nightmare nuovo incubo, anche “The Texas Chainsaw Massacre 2” è il titolo utilizzato dal creatore della saga per demolire il mito da lui stesso creato.

Quando aver visto tanti episodi di Grisù torna utile nella vita reale.

Basta guardare le scene volutamente replicate per capirlo, se nel primo film la faticosa martellata di nonno Sawyer, arrivava ad essere il culmine di una serie di momenti di orrore in grado di logorare lo spettatore, qui ripetuta quasi identica, si risolve in farsa grottesca, perché arriva dopo una serie di scena una più assurda e volutamente sopra le righe dell’altra, diventando per altro l’ennesima metafora sessuale di un film dove il “cosa”, va perfettamente a braccetto con il “quando”, ma con intenti opposti a quelli del primo capitolo della saga.

Potrebbe essere la gag del nonno di Aldo, Giovanni e Giacomo se quei tre fossero cannibali.

Il fatto che molto pubblico non ami questo seguito, non fa che dare valore all’opera di decostruzione volutamente anarchica fatta da Tobe Hooper nei confronti del classico del 1974, forse se lo avesse fatto in maniera ancora più convinta, oggi non staremmo qui ad attendere l’ennesimo film intitolato “Non aprite quella porta” in uscita, che tanto non riuscirà a superare in orrore (o in commedia) il lavoro fatto da Hooper, il più sottovalutato tra i grandi Maestri del cinema Horror americano. Mettiamola così, per l’importanza del film e per la sua capacità di influenzare molto Horror arrivato dopo, il marciume di Tobe si becca una bella strisciata rossa sangue, quella del logo dei Classidy!

Anche perché forse Tobe Hooper non è riuscito in pieno a distruggere il mito di “The Texas Chainsaw Massacre” o almeno non quando prima di lui sono riusciti a fare Dante, Carpenter e Craven, però nel suo voler demolire il film del 1974, ha segnato il passo per l’horror americano degli anni ’80, avercene di seguiti con dentro la pancia così tanta dinamitarda creatività!

52 commenti:

  1. Vogliamo parlare della scena di Dennis Hopper al negozio di articoli vari di ferramenta? Il gestore del negozio prima perplesso e poi un minuto dopo a fare il tifo per il pazzo Hopper motosegato,mi fece sputare fuori un polmone dalle risate! "eheheheh..dai ammazzalo!".

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    1. Quella è la scena che serve a capire il film per certi versi, bisogna fare come il negoziante, lasciar perdere la razionalità pura e godersi lo spettacolo ;-) Cheers

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  2. Capisco che i puristi possano storcere il naso davanti al comico/slasher/grottesco di questo secondo capitolo, sopratutto se paragonato al malessere e al crudo realismo del primo. In fondo si trattava di una storia vera, no? ;-P

    Ma è innegabile che c'è della lucida follia in Hooper. La decostruzione del mito che lui stesso ha creato, le metafore, le allusioni, la commedia horror,... Tutto contribuisce a fare una parodia del capostipite. Dai, come si fa a non volergli bene?

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    1. Quanti hanno provato a replicare l'atmosfera del primo film? Pochissimi sono riusciti a replicarla, Hooper lo ha capito prima di tutti ;-) Cheers

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  3. Non saprei se sia il miglior film di Tobe Hooper,ma di certo l'ho trovato il piu' bello sul lato estetico ed anche sul piano puramente registico,una vera gioia per gli occhi!

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    1. Senza ombra di dubbio, uso dei colori che strizza l'occhio a Mario Bava insomma, bello bello, nel suo marciume sudista ovviamente ;-) Cheers

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  4. Anche i pazzi cannibali serial killer sono stufi marci delle tasse da pagare!

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    1. Se fai abbastanza soldi sei un vincitore, Hooper ci ricorda che l'America ama i vincenti. Inoltre cannibalismo fa rima con capitalismo ;-) Cheers

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  5. A tutti gli spettatori facilmente influenzabili,si prega nel modo piu' assoluto di non imitare questo film nel rudimentale metodo di rimozione delle....eehm emorroidi!.

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  6. "Dammi qua' questa sega....tradire la causa per un pezzetto di f**a,adesso devi scegliere bello,il sesso o la sega....,il sesso e...chissa' che ca**o e',ma la sega la sega e la famiglia!". Qui ci vuole il premio oscar per la migliore sceneggiatura!!.

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    1. Pochi hanno osato più di così ;-) Cheers

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    2. Ma anche per il miglior adattamento, per quel che mi riguarda gli adattatori nostrani erano ben consapevoli di aumentare l'aura di assurdo e grottesco che gia si respirava per tutto il film.

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    3. Beh si, anche perché con questo materiale è bene seguire il flusso ;-) Cheers

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  7. I "Non Aprite Quella Porta" vari della saga,li ho visti quasi tutti,il terzo ed il quarto che furono realizzati dopo questo della Cannon,non li ho mai visti!

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    1. Vorrei trattarli tutti, non credo che riuscirò prima dell'uscita di quello nuovo, ma chissene delle scadenze ;-) Cheers

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    2. Il terzo è ancora carino (con un folle ed inedito Viggo Mortensen agli esordi nel cast), ma sarebbe da recuperare la versione integrale senza tagli con tutte le sequenze truculente e sanguinarie.

      Il quarto invece... e una lunga serie di "ma che cazz..." che poi può essere riassunto con la battuta finale di Murray in "S.O.S. Fantasmi" al termine della visione del primo trailer di Scrooge.

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    3. Ne parleremo presto ;-) Cheers

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  8. A questo punto ci si aspetta una rece delle tette di Matilda may Pardon volevo dire della pelata de comandante picard ci sono space vampires

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    1. Vedismo cosa riuscirò a fare, mi piacerebbe però occuparmi anche degli altri Hopper mancanti su questa Bara. Cheers

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  9. The mangler 1995 lo vidi in un cinema semideserto e nom mi dispiaquue non l ho mai più visto anche perché non facile da trovare ted levine e robert englund che coppia! Quasi come lance heriksen e buon anima di bryon james

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    1. Adattamento libertino di un racconto di King, orgoglio della "Notte Horror" che fu ;-) Cheers

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  10. Sul miglior uso di "Inna-Gadda-Da-Vida" avrei i miei dubbi. Non scordiamoci la versione da chiesa dei Simpson oppure il trip videoludico di Nightmare 6

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    1. Simpson fanno categoria a parte, può giocarsela "Nightmare 6" ma per senso di minaccia secondo me vince Hopper, a gusto mio eh? Cheers

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  11. Uella, un classi(do) al giorno!
    Ci stai abituando troppo bene, occhio.
    Ah, la Cannon...ci ha regalato i film piu' ultra pompati, ipertrofici ed esagerati di sempre, per un decennio e piu'.
    Chissa' cosa avrebbe fatto, se fosse sopravvissuta e si fosse tenuta i diritti sui super e sulle fiabe classiche.
    E nell'universo alternativo dove Jimmy Cameron ha fatto il suo film su Spidey, Romero il suo su Resident Evil, Don Bluth e' a capo della Disney e il Maestro John, dopo aver vinto l'Oscar con "Fuga dal pianeta Terra" adesso e' al lavoro sul sequel di "Grosso Guaio a Chinatown...esiste ancora.
    Giuro.
    Il problema e' che sforna a roba un tanto al chilo, senza particolare cura o attenzione, e un film per loro valeva l'altro.
    Come disse Christopher Reeve buonanima..."Trattarono Superman IV come un film qualunque, senza alcun rispetto o considerazione".
    Questo e' un capolavoro, comunque.
    Rivisto di recente. E mi e' balzata all'occhio una cosa.
    Che era decisamente piu' gore del capostipite, questo si'.
    Ma non me lo ricordavo cosi' spettacolare.
    Da questo punto di vista lo considero persino superiore, al primo.
    Segue alla lettera la regola d'oro dei seguiti: prendi il buono del precedente, scremalo del superfluo e poi spingi sull'acceleratore ed eleva tutto all'ennesima potenza.
    Ormai sono passati anni, come fa notare la locandina. Lo splatter e' stato sdoganato, ma soprattutto il pubblico e' cresciuto e si e' smaliziato.
    La gente la freghi una volta sola, con lo stesso trucco.
    E poi siamo negli anni 80. E quindi tocca adeguarsi con l'estetica.
    E difatti anche qui appare tutto ultra-conetico, sgargiante e con lucine sfavillanti, fumogeni, paillettes e colonna sonora indiavolata a manetta.

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    1. Cosi' com'e gli effettacci, a cura del sempre immancabile quanto bravissimo Tom Savini.
      Anche se ha dovuto letteralmente cavare il sangue dalle rape, come hai sottolineato.
      L'atmosfera a parer mio rimane sempre malsana, ma diciamo che la prendono in tutt'altro verso.
      Finalmente mostrano senza riserbo tutto quello che nel primo poteva solo venire suggerito.
      Tra budella, sangue e arti appesi ad affumicare come i prosciutti, ne abbiamo davvero per tutti i gusti.
      Ecco, se proprio dobbiamo trovarci un difetto, alla fine di omicidi ce ne sono pochissimi.
      Tolti il fonico (che si sacrifica per salvare la sua bella, e quasi scende la lacrimuccia) e i due yuppies (odiosissimi, peraltro)!non macellano nessun altro.
      Forse un po' di mattanza in piu' avrebbe giovato.
      Per il resto, certe ambientazioni (come il Luna Park abbandonato, quasi un rimando alle atmosfere decadenti e circensi de "Il Tunnel dell'orrore") sono quanto di piu' vicino a un autentico inferno sulla Terra.
      Quando la protagonista percorre le gallerie alla ricerca di una via di fuga, sembra di stare in "Aliens".
      Poi che abbiamo, d'altro?
      Ah, si'. Una final girl che non e' piu' vittima inerme ma alla fine reagisce, un Dennis Hopper entrato nel mito che e' gia' in over-acting dal minuto zero e duetta a colpi di motosega come manco i Jedi, Facciadicuoio che scopre un lato tenero e soffre pene d'amore tra uno sbudellamento e l'altro, e gli altri membri della famiglia finalmente definiti a puntino.

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    2. Tra il cuoco che si e' buttato nell'imptenditoriale, è che riempe i figli di insulti e coppini ("Voi mi manderete in rovina! Mi volete vedere morto!!")che pare Paperone alle prese con lo sfaccendato nipote, il nonno rimminchionito che ci si mette pure lui e quando si muove fa danni (impagabile l'espressione di Facciadicuoio dopo essersi preso una martellata in piena fronte. Sembra Pierino quando esclama AH NONNO, MACCHECCA... O STAI AFFA'?!)...
      In certi punti pare di assistere ad un cartoon indiavolato e in preda alla comicita' piu grottesca e violenta, in stile Tex Avery.
      Un vero delirio, ma che diverte ed esalta dal primo all'ultimo minuto.
      E vogliamo dimenticare di Bill Moseley, che col suo Testadilatta ci regala un personaggio memorabile che ruba di fatto la scena a tutti?
      All'inizio pensavo che fosse l'autostoppista del primo, rammendato a dovere. Ma poi no, neanche uno come quelli puo' sopravvivere allo scontro con un tir.
      Comunque, per la cronaca, e' un reduce del Vietnam. Gia' folle di suo e reso ancora piu' pazzo dalle sostanze chimiche che usavano laggiu'.
      Che si sa, da "Rambo" in poi se non ce li metti non sei nessuno.
      Prima di chiudere, mi levo il sassolino dalla scarpa.

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    3. Non ebbe il successo sperato, i giudizi lo stroncarono.
      Io certa critica non la capisco proprio.
      Hooper fece tutto quello che doveva fare, senza sbagliare nulla.
      Ha preso "Non Aprite quella Porta" e lo ha traghettatore nel decennio successivo, adattandolo a gusti dell'epoca come meglio non si poteva.
      Giusto per usare un termine cannibalesco-culinario...che volevate, una fetta di bresaola di c..o col limone e i pinoli, gente?
      Che volevate, piu' di cosi'?
      Cosa poteva fare Hooper, piu' di cosi'?!
      Io davvero non capisco. Proprio non capisco.
      Capolavoro. E da riscoprire.
      Tra le opere piu' alte di un grandissimo che purtroppo e' finito inglobato fin troppo presto da Spielberg, con tutte le conseguenze del caso.
      Che Ribadisco...pure Stefanuzzo avrebbe tanto voluto continuare a fare film cpsi'. Ma quando entri nel giro che conta, non puoi piu'.
      E grandissima recensione, Cass.
      Complimenti, davvero.

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    4. Un caso, non me ne ero reso conto programmando i post, bisogna anche dire però che in questi giorni sto preparando parecchi post su filmoni classici di un certo livello (storia vera). Cheers

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    5. Considera poi da che casino in fase di produzione Hopper sia riuscito a tirare fuori un film così coerente, differente dal capostipite quanto voi ma coerente, ci tenevo ad averlo su questa Bara, grazie capo ;-) Cheers

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    6. Grazie a te, piuttosto.
      Visto che ci siamo spendo ancora due parole.
      Alle volte credo che il primo sia quello di cui tutti parlano, specie la critica.
      E' una pietre miliare, e uno dei primi esempi di horror moderno.
      Ma che lo definiscano un antesignano dello splatter, beh...a sentirlo mi vengono Seri dubbi sul fatto che lo abbiano visto per davvero.
      Quel che hanno visto invece tutti, sia in home video che in tv, e che li ha spinti a recuperare il primo e' stato questo.
      Quello tanto bistrattato.
      Il primo stravinceva col disagio grazie a un'ambientazione lugubre, malsana e repellente. Logico che le vittime rimangano inebetiti.
      Vengono dalla civilta', non si aspettano una barbarie simile.
      Resta il fatto che e' situazione assurda, nonostante sia un film che al paragone di questo e' di una serieta' allucinante.
      Come fare a continuarla senza scadere nel ridicolo?
      Punti sulla macelleria spinta, accettando di riderci sopra. Tu per primo.
      D'accordissimo sul discorso coerenza.
      Il primo estremizzava I concetti inaugurati da "PSYCHO".
      L'idea che la vita ritirata in una localita' amena e bucolica non e' sempre indice di relax, raccoglimento e contatto con la natura.
      Vuol dire anche isolamento, solitudine, alienazione. Tutto terreno fertile per coltivare le proprie ossessioni. Anche omicide.
      Hooper fa di piu', e la sua famiglia di maniaci compie una regressione a livelli quasi bestiali.
      Nel secondo c'e' stata l'espansione urbana (da qui il contesto quasi metropolitano) , i posti dove nascondersi sono spariti.
      E se conti sugli sprovveduti di passaggio, stai fresco.
      Nessuno va piu' in campagna, si dirigono tutti in citta'.
      Nessuno alleva o coltiva piu' la terra, ora tirano l'industria e il commercio.
      Che fare? Semplice, si rientra dalla porta principale di quel sistema da cui si era usciti tempo addietro, riprendendo la vecchia attivita' e trasformandola in business.
      Rimanendo mostri dietro a una facciata impeccabile.
      Che tanto sono gli anni del capitalismo rampante, la gente bada solo ai soldi che hai in tasca e a quelli he gli fai guadagnare.
      Ci sarebbe da riflettere...
      Ripeto:meglio di cosi' Hooper non poteva fare.
      Ma che volevano, di piu'?
      E quindi

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    7. Le ultime due parole sono uno strafalcione, sorry

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    8. Ma se ci pensi anche per Rocky e Rambo, la fama delle rispettive saghe è basata sui seguiti, piuttosto che sul primo capitolo, vale anche per la motosega Texana ;-) Cheers

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    9. Ah ok, pensavo mancasse un pezzo, tranquillo ;-) Cheers

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    10. Il diritti sulle fiabe classiche... ???!!! Le fiabe sono TUTTE di pubblico dominio, i diritti d'aurore non sussitono!

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    11. Uno dei motivi per cui proliferano al cinema. Cheers

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  12. E' passata una vita dalla mia Maratona della Motosega (non era ancora uscita neanche la prima delle versioni moderne!) quindi non ricordo gran che di questo secondo, se non il geniale Hopper che senza dire parola entra nel negozio di motoseghe per scegliere le migliori: solamente Dennis e Hopper potevano mettere su una scena del genere senza fallire, riuscendo a stare in perfetto equilibrio tra commedia e tensione. Altro purtroppo non ricordo, ma leggendoti è chiaro che devo assolutamente dare una seconda mano alla motosega :-P

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    1. Quella scena oltre ad essere quella chiave per capire lo spirito del film l'hai descritta alla grande, più facile da sbagliare che da fare giusta. Merita, io questo film lo trovo un folle e marcio spasso, degli altri parleremo presto ;-) Cheers

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  13. Madonna la scena della martellata del nonno... 😅 che poi un'uccisione per me è omaggiata in Sweeney Todd, quando uccide il barbiere rivale.

    Anche per me questo capitolo è uno spasso, comunque :)

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    1. Si, in effetti ore che me lo dici ci somiglia molto. Anche se credo che il musical originale fosse uscito prima di questo film, magari Hooper lo aveva visto ;-) Cheers

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    2. Nel Musical teatrale il personaggio di Collins alias Pirelli, per esigenze di scena viene strangolato, e poi sgozzato.

      Quindi SI! Potrebbe essersi trattato di un'omaggio da parte di Burton.

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    3. Non ho mai visto lo spettacolo originale quindi grazie per il chiarimento. Cheers!

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  14. Io ho visto prima questo del mitico primo, e dopo aver vissuto per anni nel mito di quanto facesse paura il capitolo precedente, rimasi interdetto dal tono di questo, molto comico, seppur con inserti splatter :)

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    1. Non ho mai pensato come potrebbe essere avvicinarsi prima a questo, credo che tornare indietro sarebbe quasi impossibile ;-) Cheers

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  15. Verissimo che questo è il classico film che ami alla follia o ti fa schifo ,io sto in squadra con Tobe con
    tutto l'entusiasmo possibile.
    Peccato non aver messo quella scena e qualche casino ma viste le condizione imposte dalla Cannon è un mezzo miracolo aver fatto questo gioiello e vorrei vedere altri registi super considerati che risultato avrebbero avuto e ogni riferimento all'odioso Steven è ben voluto.
    Bellissimo pezzo.

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    1. Si esatto, ha fatto un mezzo miracolo viste le condizioni, grazie mille, ci tengo molto a questo film, puoi immaginare di che squadra faccio parte ;-) Cheers

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  16. LA SEGA E' LA FAMIGLIA!!!! stracultone assoluto, forse l'horror più assurdo mai concepito in quegli anni, personalmente considerato sempre un capolavoro, un cartone animato horror in film... Piccoli trivia qua è là che sono certo faranno piacere: nella sala dj, per noi Motu fan, c'è un bel Mossman in bacheca. ChopTop, fratellino tutto matto di Bubba, è un secondogenito.. il primo fratello, l'autostoppista che muore investito dal camion nel primo film ovvero "Nubbins" è comunque parte della famiglia..... dai... non penserete che nel primo film l'abbiano lasciato lì?! è LUI il cadavere pupazzoso che viene usato in tutto il film.. "Nubbins" Sawyer è proprio quel cadavere impagliato, opera di Savini come il resto dei make up, fatto apposta per resister ad essere lanciato ovunque come un pupazzone a grandezza naturale. Hopper per la maggior parte delle scene era strafatto.... bhe un pò si capiva eh... Infine una chicca: per ANNI si è vociferato un seguito/ spin-off dedicato solo a ChopTop, sopravvissuto e arrestato in una prigione di massima sicurezza... Esiste un trailer su youtube di qualità bassissima ma il film non fu mai fatto, seppure Bill Mosley ci abbia provato in ogni modo ad ottenerne la messa in scena. La storia doveva più o meno essere la seguente : dopo anni e anni in massima sicurezza, l'opinione pubblica vede l'unico (seeee.... l'unico... seee... ;) ) sopravvissuto dei Sawyer come una star, una "povera vittima" dovuta anche allo shock della guerra in Vietnam.. e il popolo ne chiede a gran voce la scarcerazione.. Un politico corrotto ne fa la sua missione personale, convinto di poterlo usare per i propri scopi propagandistici... ma.... anche qualcun'altro è sopravvissuto.... e bhe la sega... è la famiglia.... FRATELLO!

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    1. Ti ringrazio per gli aneddoti, perché il post era già al limite di lunghezza e non ho potuto aggiungere molto, infatti Chop Top è stato giustificato così, era assente dal primo film perché era in Vietnam e non so se mi gaserebbe di più vedere un prequel con Chop Top in guerra o un seguito, visto che Bill Mosley non ringiovanisce forse il seguito ;-) Cheers

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  17. Per buoni 20 anni é stato per me l'unico riferimento a questa saga che, confesso, non amo. Questo lo vidi su Odeon TV nell'88 (un bel pò censurato) mentre il primo l'ho recuperato colpevolmente intorno al 2007-08. Inutile dire che il capostipite lo considero molto meglio riuscito... eppure questo seguito, pur nella sua splatterosità, mi risulta più rassicurante (termine bizzarro dato il contesto), proprio grazie alla macabra ironia di cui é intriso. Come rassicurante, a suo modo, é il personaggio di Lefty: solo un folle senza paura poteva fare il culo a quei mostri. Un icona purtroppo non meritatamente riconosciuta.

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    1. Il primo è marcio, malsano, ti mette addosso l'angoscia, quindi è quasi normale che questo sia rassicurante. Amare la saga (o la sega) è difficile, visto che dopo questo film un diluvio, non per forza di acqua. Cheers

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  18. Appena rivisto appane riadorato come la prima volta. Penso che sia in fase di rivalutazione,visto anche l'ottimo trattamento in home video. I fan che non amano questo mi ricordano i fan che non amano i seguiti di Predator,eppure questo capitolo è imprescindibile quasi quanto il primo,quindi alla fine si prenderà il posto che merita nel genere horror. Certo che se nel primo aprivano una porta sbagliata qua,se pensiamo alle scelte dei personaggi,bisogna chiudere entrambi gli occhi e pure le orecchie : dall'aggressione assurda in radio,al comportamento di Dennis Hopper che..,beh diciamo che è semplicemente fuori come un balcone,alla protagonista che per il rotto della cuffia scampa all'aggressione per poi dire '' non posso lasciarli scappare '' ,ma certo che puoi dico io,ma ma ma,e chiama pure il 911 per la miseria,e per finire lei che entra nel parcheggio degli aggressori che gli fa vincere il premio di peggior pedinatrice degli anni 80. Ma se accetti certe ingenuita e lo humor beh, è un piccolo capolavoro,chi dice che un horror deve per forza essere serio ?

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    1. Penso anche io che la rivalutazione dia in corso, anche perché gli inutili (e innumerevoli) seguiti non fanno altro che sottolineare quanto questo film sia grande, grottesco si ma volutamente a differenza dei seguiti ;-) Cheers

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