Nel 1990 Francis Ford Coppola si stava ancora riprendendo dalla batosta del suo “Il Padrino parte III” (1990), storicamente quello considerato il fratellino minore della celebre trilogia (a breve su queste Bare), stanco e deluso dai risultati al botteghino, lo zio di Nicolas Cage ricevette dallo sceneggiatore James V. Hart un plico di fogli, quando l’occhio di Coppola cadde sul nome “Dracula” in bella vista cambiò subito espressione.
A qualcuno potrebbe sembrare strano che un regista di
riconosciuto prestigio come Coppola, all’inizio degli anni ’90 fosse
interessato ad un progetto legato al conte più famoso della storia del cinema,
ma il regista nato a Detroit da immigrati italiani di Bernalda (provincia di
Matera) aveva una vera passione per il romanzo di Bram Stoker inoltre, non
dimentichiamoci che è stato uno dei tanti ragazzi cresciuti alla scuola di
Roger Corman, quindi quasi trent’anni dopo “Terrore alla tredicesima ora”
(1963), Coppola era pronto per un altro Horror.
Visto che i diritti di sfruttamento sul nome Dracula erano ancora saldamente nelle
mani della Universal, Coppola propose inizialmente di intitolare il film
semplicemente “D”, come la firma usata dal conte nella sua lettera ad Harker,
per poi virare bruscamente su un deciso utilizzo del genitivo sassone ovvero
“Bram Stoker's Dracula”, per sottolineare la maggiore aderenza al romanzo
originale.
Francis, ma che gli fai tu alle vampire? |
Ci voleva un autore della statura artistica di Coppola per regalare al mondo un Dracula filologico finalmente vicino a come lo aveva scritto l’Irlandese nel 1897? La riposta è un netto: quasi. Perché per certi versi il conte nelle sue varie apparizioni al cinema è quasi sempre stato modificato, tradito e riadattato, anche dallo stesso Coppola che mantiene una parte della natura epistolare del romanzo, per poi portare la storia dove decide lui, ovvero nel campo che conosce meglio, quello cinematografico, ma andiamo per gradi.
Diventa anche molto complicato non giudicare quello che è
ancora oggi uno degli adattamenti di Dracula più famoso e amato del pubblico,
senza prendere in considerazione quanto accaduto dopo, chissà se lo immaginava
Coppola che il suo vampiro tragico e romantico sarebbe anni dopo diventato il
padre nobile dei vampirelli scintillanti impegnati in tira e molla amorosi, in
famose saghe tratte da romanzi di scrittrici tendenti al conservatorismo più
spinto, forse da questo punto di vista però è stata Anne Rice a fare molti più
danni di Coppola. Sta di fatto che come adattamento puro del romanzo, il
regista non fa un gran servizio al romanzo di Bram Stoker, ma direi che i
tradimenti sono tutti a fin di bene, di sicuro è andata peggio alla povera Mary
Shelley nel 1994, con il Frankenstein diretto da Kenneth Branagh e prodotto
dallo stesso Coppola, nato sulla scia del successo del conte al cinema, ma
questa è un’altra storia.
“AB positivo mmmm, anche di un’ottima annata!” |
Il Dracula di Coppola è maestoso, non mi sovvengono
aggettivi più adatti per riassumerlo, dal punto di vista visiva è barocco,
capace di generare quintali di iconografia, forse anche un pelo troppo sopra le
righe (nella recitazione di sicuro), ma è ancora oggi un punto fermo, esiste
una percezione dei vampiri e di Dracula al cinema A.C. e D.C. (Avanti Coppola e
Dopo Coppola), per questo il film è senza ombra di conte dubbio un Classido!
Per essere “Bram Stoker's Dracula”, il vecchio Irlandese ha dovuto subire un ideale schiaffo morale fin dal minuto uno del film di Coppola, perché quel prologo a suo modo è già un tradimento del materiale originale, pensato dal regista per ottenere il suo scopo fin da subito, ovvero farci patteggiare per il cattivo, che poi sarebbe anche il titolare con il nome in bella vista sulla locandina. La Romania minacciata dall’avanzare dei turchi nell’anno 1462 trova in Vlad Draculea, anche noto come l’Impalatore (perché nessuno voleva fare mai la doccia con lui il giovedì sera dopo il calcetto) l’unico in grado di opporsi all’avanzata. La battaglia sanguinosa, l’armatura che sembrano fasci muscolari tanto coreografica quanto inutile sul campo di battaglia, il suicidio dell’amata Elisabetta e il suo rifiutare bestemmiando la croce, ho visto inizi appena appena peggiori in vita mia eh? Ma sono i cinque minuti iniziali, quelli che come dico sempre determinano tutto l’andamento del film e che Coppola utilizza per farci patteggiare per Dracula, la sua perdita diventa la nostra, alla faccia della creatura mostruosa con lunghi baffi descritta da Bram Stoker del suo libro.
Come un teatrino di ombre che ricorda il cinema dei Lumière, però grondante sangue. |
Quando poi il film di Coppola si rimette sui binari del romanzo lo fa alla grande e con una messa in scena grandiosa sotto tutti i punti di vista, Jonathan Harker in quanto ultimo arrivato si becca il lavoro di cacca, quello di andare fino in Transilvania e parlare con questo conte spregiudicato che sta comprando case a Londra come se fosse impegnato in una partita di Monopoli, tanto da mandare ai pazzi (letteralmente!) il suo precedente contatto, il Thomas Renfield che ha il ciuffo e la voce roca di Tom Waits, il più famoso “famiglio” dell’iconografia vampiresca qui è affidato ad uno degli artisti più talentuosi di sempre che al cinema ci è stato tante volte, ma ancora oggi fare meglio del suo Renfield è davvero complicato.
Sha la la la la I'm in love with a |
Allo stesso modo il personaggio di Jonathan Harker ha una sua storia passata, la Columbia Pictures voleva a tutti i costi Keanu Reeves a bordo, per sfruttare l’enorme momento di popolarità dell’attore, Coppola era d’accordo perché sapeva che Reeves avrebbe portato le ragazzine al cinema, anche se il ruolo di Dracula che la Columbia voleva affidargli, magari no ecco.
Per quello fecero la corte a tutti: Daniel Day-Lewis, Alec
Baldwin, Hugh Grant, Rupert Everett, Ray Liotta, Kyle MacLachlan, Alan Rickman
e si, anche il nipote di Coppola ovvero Nicolas Cage che per fortuna presto
potrà regalarci la sua versione del conte (non vedo l’ora!) ma il ruolo venne
messo in cassaforte assegnandolo ad uno dei miei preferiti, Gary Oldman che
giustamente della parte, non ne voleva nemmeno sapere, accettò solo per
lavorare con Coppola, perché la produzione era notevole e perché sarebbe stato
il suo primo film americano da protagonista (storia vera), detto questo non si
tirò indietro nemmeno dal dover imparare lunghe righe di dialogo in rumeno da
recitare senza conoscerne nemmeno una parola.
“Come Dracula? Non avevate detto Milord di Sailor Moon? Sapete quanto ci ho messo a trovare un cappello a cilindro!?” |
Malgrado averlo lasciato in braghe di tela sul set di “Il Padrino parte III”, Coppola recidivo diede un’altra opportunità a Winona Ryder che questa volta completò il film, per sua fortuna aggiungo visto che Mina Murray è ancora oggi uno dei ruoli per cui My-Winona (cit.) ancora oggi è ricordata e apprezzata dal pubblico.
Quasi una bellezza botticelliana. |
Lo sapete cosa dico sempre, il cinema non ha il dovere di essere realistico, per quello ci sono i documentari, il Dracula di Coppola fin dal primo minuto ha una messa in scena volutamente irrealistica, barocca a ricercata da farti calare immediatamente nell'atmosfera, le musiche di Wojciech Kilar svolgono un ruolo fondamentale, ma è proprio la cura dei dettagli che permette al regista di portare a casa il risultato. Fin dal trenino in viaggio verso la Transilvania è chiaro che come spettatori, stiamo per essere portati per mano in prima fila ad assistere ad un orrore mai visto, un tipo di orrore che gronda sangue e cinema ad ogni fotogramma.
Coppola ha letteralmente litigato con tutti sul set per di
tenere lontano dal suo film ogni forma di tecnologia, pur di non avere la più
facile (ed economica) grafica computerizzata, ha licenziato l’intero reparto
effetti speciali affidando tutto alla supervisione del figlio Roman Coppola
(storia vera). Tutti gli effetti speciali del film sono orgogliosamente
artigianali, ad esempio la scena in cui Harker arrivato in Transilvania, quando viene caricato
di forza a bordo della carrozza, il braccio del cocchiere che pare allungarsi
in modo innaturale è stato ottenuto seguendo il braccio di Oldman con la
macchina da presa mossa verso il lato destro dello schermo. Allo stesso modo i
movimenti “a scatti” di Dracula sono stati ottenuti da Coppola alternando le
immagini con fotogrammi diretti a velocità inferiore rispetto ai canonici 24 fotogrammi
al secondo (storia vera).
Questa ombra deve essere comoda per quando ti sei già sdraiato sul divano ma hai lasciato il telecomando altrove. |
Tutti questi trucchi da grande uomo di cinema restituiscono immediatamente la dimensione dell’orrore, percepiti come innaturali dall'occhio del pubblico, non fanno altro che farci calare ancora di più nell'atmosfera del film che per certi versi è ancora più cinefilo di così, più avanti ci torneremo.
"Giochiamo a testo o croc...", "Aaarrrghhh!" |
Una grossa fetta del budget, composto da quaranta milioni di fogli verdi con sopra facce di ex presidenti defunti se ne sono andati per precisa scelta di Coppola in costumi e set, selezionatii e disegnati per essere il più barocco e ricercato possibile. Ecco quindi la scelta della costumista Eiko Ishioka di vestire il conte con una storta di iconico Kimono rosso sangue, al resto ci ha pensato la capigliatura da nonna appena uscita dal parrucchiere a regalare al mondo un film che ha quintali, ma proprio quintali di iconografia. La risata di Dracula che sfuma verso il nero in una dissolvenza mentre Harker viene prosciugati dalle tre mogli del vampiro (tra cui Monica Bellucci, l’avete notata di sicuro vi conosco mascherine!), la croce in fiamme davanti alla versione “pipistrellosa” del conte oppure Lucy (Sadie Frost), che scende le scale della cripta bianca in volto, una sorta di deforme e grottesca sposa rinata non il giorno del suo matrimonio ma in quello del suo funerale, cosa gli volete criticare a Coppola? Questo è cinema allo stato puro.
"Vabbè ma bastava dire che sceglievi testa, che caratteraccio!" |
Anche perché nel 1992 il regista poteva permettersi di far emergere dalla storia uno degli elementi che ha reso il romanzo di Bram Stoker un successo, non puoi raccontare una storia di vampiri senza metterci dentro del sesso, con i limiti della censura del periodo lo aveva fatto anche lo scrittore Irlandese, pur suggerendo piuttosto che mettendo nero su bianco, ma se le ragazze dell’aristocrazia correvano a farsi comprare una copia di “Dracula”, era per qualche brivido horror certo, ma più che altro per il sotto testo pruriginoso della storia che Coppola porta in superficie. Facile dopo il 1992 associare la storia di Dracula e Mina a temi romantici, ma prima di trent'anni fa per farlo, ci voleva un grande uomo di cinema come Coppola per osare così tanto.
Un ragazzo sensibile, guarda i film romantici e poi ha tutti gli occhi rossi. |
Il personaggio di Lucy è quello che più di tutti mette in chiaro la natura “birichina” della storia, la ragazza prima si diverte a mandare ai pazzi tutti i suoi ammiratori, con giochi di parole e quella sfacciataggine che attira l’ammirazione anche di Mina, prima di cadere vittima delle mire del conte, che la vampirizza saltandole letteralmente addosso in preda ad animalesca passione, letteralmente visto che i due consumano su una tomba con il conte ritratto con un peloso Bigfoot infoiato, Eros, Thanatos e tutte quelle robe lì.
Ma queato non è Bram Stoker, sembra più una categoria di YouPorn! |
Difetti? Forse noi in uno strambo Paese a forma di scarpa non ci siamo accorti quasi di nulla, protetti dalla coperta calda del doppiaggio, ma negli Stati Uniti ancora oggi il film di Coppola è oggetto di scherno per via degli accenti assurdi utilizzati dagli attori, quello con tutti i mirini laser ancora puntati addosso è proprio Keanu Reeves, non proprio il più dotato tra gli attori del cast che qui si esibisce in un accento inglese improbabile, ma anche i nomi grossi non scherzano.
Gary Oldman qui regala una prova monumentale, ma alla pari
della sua nemesi, il prof. Abraham Van Helsing interpretato da Anthony Hopkins, dodici o tredici metri sopra le righe dandoci dentro con l’accento, sentirlo
parafrasare Kyle Reese ha creato
momenti di culto che mettono in cassaforte la sua prova, ma la prossima volta
che vi capiterà di guardare il film, concentratevi su sir Anthony Hopkins e
ditemi se lo avete visto altrove più su di giri che in questo film,
considerando che arrivava da una prova decisamente più misurata, si nota ancora
di più.
"Coraggiosa Mina, me lo farai sapere quando quei pipistrelli smetteranno di gridare, vero?" (quasi-cit.) |
Eppure Francis Ford Coppola ci regala un Dracula con i piedi ben piantata nel media in cui si è ritrovato nel 1992, il suo conte è un dandy con cappello a cilindro e occhiali da sole al limite dell’anacronistico, che quando prova a sedurre Mina per le strade di Londra, in quello che è una sorte di grottesco primo appuntamento cosa fa? La porta al cinema, infatti sullo sfondo del loro corteggiamento fatto di lupi in fuga per la città, vediamo andare in scena la battaglia del prologo del film, raccontata con ombre e sagome che ricordano volutamente le prime proiezioni dei fratelli Lumière, ma il grande gioco cinematografico messo su da Coppola non si limita a questo.
Pur essendo un horror in tutto e per tutto, “Bram Stoker's Dracula”
in 128 minuti (percepiti? La metà) abbraccia anche l’avventura e a tratti nel
finale persino il Western, sul serio fin dalla mie prime visioni di questo film
da bambino, sono sempre andato pazzo per il cowboy yankee con il suo
coltellaccio Bowie che gioca un ruolo fondamentale nel finale, una corsa contro
il tempo per arrivare a destinazione prima della bara del conte e prima del
tramonto, ogni volta che rivedo questo film, pur conoscendolo a
memoria, finisco sempre per cambiare posizione sulla poltrona, facendo un tifo
spudorato per la corsa contro il tempo dei protagonisti, un attacco alla
diligenza che mette in chiaro quanto cinema ci sia in questo film, a tutti i
livelli, dagli effetti speciali rigorosamente “artigianali” quasi alla George
Meliès, fino ad arrivare al cinema più popolare, l’avventura, il western,
l’horror e appunto il genere romantico e melò, che da secoli fa vendere libri e
film con grande facilità.
"Tu di che gruppo sanguigno sei mia cara?" |
Dopo trent’anni il lascito di questo film è più facile da quantificare, anche perché ormai è chiaro quanto sia stato una bomba atomica sganciata sulla cultura popolare, non solo ora si può pensare ai vampiri come elemento chiave in storie romantiche, ma se la vera dimensione del successo è garantita dalla parodia, cosa vogliamo dire di un film che è stato amabilmente sbeffeggiato dai migliori? I Simpson hanno pescato a piene mani dal film di Coppola e un altro Maestro come Mel Brooks, lo ha ricalcato quasi fotogramma per fotogramma in “Dracula morto e contento” (1995), infatti ancora oggi la seconda morte di Lucy mi fa pensare subito al “cavicchio puntuto” di Brooks. Il fatto che Coppola abbia scelto per il ruolo di lord Arthur Holmwood, quel Cary Elwes che per il vecchio Mel sarebbe stato Robin Hood (un uomo in calzamaglia) nel 1993 è solo l’ultimo cortocircuito di un film che è strapieno di cinema.
Una drammatica scena del fil... No scusate, ho fatto un po' di confusione. |
Sarà pure nato con l’intento di essere un Dracula filologico, un “Bram Stoker's Dracula” ma siamo sicuri che invece tradendo il materiale originale non sia forse uno dei Dracula più cinematografici di sempre? “Francis Ford Coppola’s Dracula”. Nel dubbio tanti auguri di compleanno al conte!
Ricordo la trepidante attesa prima della sua uscita cinematografica, cercando di non perdermi neanche un trailer durante i passaggi televisivi promozionali (l'epoca di internet era ancora distante).
RispondiEliminaSul film hai già detto tutto Cassidy, sontuoso per il comparto visivo e sonoro, con un cast ricchissimo, quasi irripetibile (anche se l'amatissimo Hopkins regala un Van Helsing gigionissimo tra il serio e il faceto) ma storicamente e filologicamente assai distante dal capolavoro di Bram Stoker, dove il personaggio del Conte è un vero mostro (molto più simile il Claes Bang della serie Netflix, che per certi versi mi è piaciuta e per altri detestato).
Ad ogni modo per me è una visione obbligatoria di una volta all'anno essendo una vera e propria gioia per gli occhi.
Per concludere mi sento di suggerire un ottimo libro sul tema Dracula, I poteri delle Tenebre di Valdimar Asmundsson dove si racconta di una versione diversa del romanzo di Stoker, molto molto interessante.
Ricordo che come pubblicità in televisione, ci davano dentro parecchio. Pensa che erano anni che non lo rivedevo e l’altra settimana l’ho visto due volte, in originale e poi doppiato per vedere un po’ di differenze, intanto grazie per il consiglio di lettura ;-) Cheers!
EliminaFilm storico imperdibile, come dici tu c'è un prima e un dopo cinematografico rispetto a Bram Stoker's Dracula. L'uso degli effetti artigianali poi gli permette di non invecchiare mai, a differenza della CGI, che invecchia nel giro di pochi anni.
RispondiEliminaVero, poi creano proprio quel senso di “strano”, quasi sbagliato alla vista che è perfetto quando il tuo personaggio è una forza dell’oscurità, Roman Coppola dopo essersi ritrovato a capo del reparto effetti speciali avrà avuto dei gran mal di testa, ma suo papà Francis aveva fatto la pensata giusta, quella da grande uomo di cinema ;-) Cheers
EliminaCosa cosa cosa?!?! Cosa arriva presto su questa Bara?!?! Ho letto male? No perché fai conto che ho già messo su il dvd per l'ennesima revisione della trilogia sui Corleone per un ripasso (come se ce ne fosse bisogno!).
RispondiEliminaBellissimo questo Dracula di Coppola. Un film barocco, a metà tra l'horror e il romantico, tra l'azione e il dramma. Un miscuglio di generi con un super-cast guidato da un monumentale Oldman, anche lui a metà tra l'affascinante e l'inquietante. Ricordo che la pellicola piacque a tutti, alle donne che potevano godersi la storia d'amore struggente e disperata, ma pure agli uomini che si sono goduti il sangue e la Bellucci lasciva.
Sono abbastanza sicuro di averlo visto al cinema anche se, mi pare, fosse uscito con un divieto ai minori di 14 anni.
Ho trasformato Zio Portillo in Clementino, buon ripasso, tra qualche settimana partiamo ;-) Cheers
EliminaEcco, con tutti i suoi difetti e i suoi barocchisimi, le prese per il chiulo che ne sono nate e il fatto che quando passava in TV io e le mie cugine ridevamo come matte davanti al lupo mannaro infoiato, questo è indubbiamente un film che mai mi stancherei di vedere, ripensare, disegnare, invidiare (vorrei ogni singolo abito di Mina e Lucy, mannaggia). E poi quanto diavolo è bello Gary Oldman?
RispondiEliminaPer anni ho sostenuto che questo è uno dei migliori film romantici mai fatti, in stile Bara Volante perché prevede lupi mannari infoiati, “cavicchi puntuti”, un inseguimento a cavallo e litrate di sangue, però è davvero un film iconico, Gary Oldman pare davvero aver attraversato i flussi del tempo. Cheers!
EliminaIl "Dracula di Bram Stoker" (che poi non è tanto di Stoker quanto di Coppola, appunto, ma va bene così come va altrettanto bene un grande Gary Oldman appropriatosi del personaggio del Conte per darne una sua riuscitissima versione) E' sicuramente uno dei migliori film romantici mai fatti mentre invece, andando all'impietoso confronto, figli illegittimi come la cine-saga di "Twilight" sono semplicemente pieni di quella che il compianto Felice Andreasi avrebbe chiamato senza mezzi termini "stronzaggine romanticoide" ;-)
EliminaAnne Rice? Stephenie Meyer? Si prendono immotivatamente troppo sul serio: al loro posto, io continuo a preferire i vampiri di Mel Brooks ("Renfield, sei uno stronzo!") ;-)
Mel Brooks Uber alles, per altro sono fresco della lettura della sua autobiografia quindi sfondi una porta aperta ;-) Cheers
EliminaLo vidi al cinema e poi mai più. Per carità i film brutti sono altri ma appunto troppo sontuoso e per me troppo lungo' storia vera : se sono su in volo transoceanico e c è questo e dracula tre d guardo dario argento fa ridere involontariamente ma fa ridere tutte hauar il castello di candelo e le tette della giovannelli
RispondiEliminaDura due ore, ogni film che esce oggi dura come minimo così. Cheers
EliminaHo ancora la VHS di questo, visione grandiosa, film adorato, visto e rivisto ai tempi. Volendo sapere tutto della Mina di Winona, predestinata al suo "strano amico", appena possibile mi fiondai sul libro di Stoker. Non l'avessi mai fatto! Nel libro non c'era niente di quanto visto su schermo, la qual cosa mi fece allontanare dai temi vampireschi per un bel pezzo.
RispondiEliminaProvai a riavvicinarmi recuperando il film di Jordan, "Intervista col vampiro": mi piacque tantissimo, ma visto che poi la Rice prosegue la storia lasciando da parte Louis e andando da tutt'altra parte, delusissima ho abbandonato di nuovo gli esseri dai canini puntuti. Non che non ci abbia riprovato, eh: mi sono avventurata anche dalle parti di Twilight e compagnia. La Meyer crea anche una mitologia interessante per i suoi vampiri oggetto di cotte adolescenziali che fanno tanto digrignare i denti (canini, suppongo) ai maschietti, ma su schermo purtroppo arriva poco di questo aspetto.
Si dà il caso comunque che io sa fresca di lettura del "Dracula" di Stoker, e di visione del "Dracula" di Coppola (vampiri, vampiri, vampiri ovunque 'sto periodo...): ho ritrovato un film incredibile, un Gary Oldman da mangiarselo con tutte le scarpe, una prima parte al castello del conte magnetica e suggestiva, ma poco o nulla del libro di Stoker. E parlo di atmosfera e spirito del libro e delineamento dei personaggi ovviamente (Dracula in primis), mai e poi mai pretenderei un rifacimento scena per scena.
Concordo su quanto dici del film, sul suo essere sopra le righe, maestoso e "cinematografico", ma il titolo giusto dovrebbe essere appunto "Francis Ford's Dracula" 😉
In realtà è un tradimento bello e buono del materiale originale, anche se secondo me Anne Rice ha fatto anche più danni, lei è la vera zia dei vampiri di Twilight, anche se Coppola un minimo ha contribuito. Detto questo secondo me l’uso corretto del genitivo sassone sarebbe quello, questo è un Dracula con entrambi i canini affondati nel collo della settima arte. Cheers!
EliminaIncastonato nella Storia.
RispondiEliminaNon avrei saputo dirla meglio di così ;-) Cheers
EliminaPer me quello (cilindro escluso) è stato il mio look per buona parte degli anni 90 dopo gli 80 passati a fare il dark new romantic. In fin dei conti c'era poca differenza 😜
RispondiEliminaEsatto, ma penso che in tanti siano stati influenzati dal look di Dracula dopo aver visto questo film, insomma uno stile che ha fatto un lungo giro ;-) Cheers
EliminaDirei che resta poco da aggiungere.
RispondiEliminaCapolavoro, e film per cui il termine kolossal non risulta affatto azzardato.
Il fatto che poi sia un horror, e secondi certa critica I due termini sono incompatibili...gli fa aggiungere punti a iosa.
Suntuoso, immagini fico, con interpreti pressoche' perfetti.
Pure Tom Waits col suo Renfield.
Meglio di lui solo Kinski, forse.
Anche se non va dimenticato che e' una parte fondamentale, sebbene possa apparire di puro contorno.
Renfield e' di fatto l'anfitrione, quello che prepara gli spettatori all'orrore.
Che razza di demone puo' mai essere il conte Vlad, se e' in grado di trasformare un uomo in un essere sub-umano disgustoso e folle?
Persino Reeves e la Ryder, che in genere mi lasciano piuttosto perplesso.
Su Oldman non dico nulla: praticamente da qui in poi Gary per me ha potuto fare qualunque cosa.
Hopkins e' strepitoso. Il suo Van Helsing sembra un antenato del nostro Dylan Dog, uno studioso dell'occulto che all'occorrenza si trasforma in un vero e proprio uccisore di mostri.
In realta' non dovrebbe stupire piu' di tanto, la resa finale.
E' stato un prodotto realizzato ad arte, con una cura certosina e un'attenzione maniacale ad ogni minimo dettaglio.
E poi, con un simile cast, come fai a fallire?
Ok, puoi dire la stessa cosa di molti film di Ridley Scott.
Ma a differenza sua, dove poi finisce per pigliarsi i meriti di tutto quanto, qui abbiamo un film. E che film!!
Il fatto e' che con Ridley gli preparano un contorno coi controfiocchi, e lui ci deve mettere giusto il nome.
Peccato che poi viene a mancare proprio la parte fondamentale. Ovvero il film, appunto.
Qui invece abbiamo un grandissimo regista, che fa un lavoro ineccepibile.
Capolavoro, che ha fatto da autentico spartiacque per tutto il genere.
Inarrivabile ancora oggi.
Aggiungo che sintetizza in modo perfetto sia la parte classica con i dialoghi, le pause, i silenzi e l'atmosfera con la parte cosiddetta moderna dell'horror. Quella piu' fisica e muscolare, per certi versi.
EliminaE ribadisco che Oldman e' perfetto nel rappresentare un conte che mostra al contempo fascino aristocratico e magnetismo animale.
Si', un Dracula cosi' non lo si era mai visto.
Nemmeno con Lugosi, Lee o Langella, per quanto bravissimi.
E poi, giusto per citare un celeberrimo almanacco...ma voi ce li avreste visti, in armatura?
Ho sempre sognato un "Dracula" con Klaus Kinski in tutti i ruoli, lui avrebbe potuto farlo ;-) Cheers
EliminaSecondo me ognuno di questi grandi attori ha interpretato il personaggio al meglio in quel momento storico, alla faccia di chi oggi litiga per stabilire chi sia il miglior Batman (sempre di pipistrelli parliamo) se lo fossero tutti? ;-) Cheers
EliminaIl primo film dell'orrore che ho visto al cinema. Dovevo compiere 7 anni. Sono uscito dal cinema gasato come non mai.
RispondiEliminaCosa dici sempre tu? I primi 5 minuti di un film ne determinano tutto l'andamento? Che mi dici della spada piantata nel crocifisso da cui escono vagonate di sangue? E i gruppi black metal muti.
Il sangue è vita, e sarà la mia.
Un capolavoro.
Matte
Sangue a litrare e lui che bestemmia sotto gli occhi del sacerdote (sempre interpretato da Anthony Hopkins anche lui nel doppio ruolo) come il barista che chiede ai vecchietti impegnati nella partita a carte, di non tirare giù proprio tutti i Santi dal calendario, micidiale ;-) Cheers
EliminaAmmazza come vola il tempo, so' già trent'anni?
RispondiEliminaQuesto film mi ha colpito come un tir in corsa: non il film in sé, proprio tutta l'operazione. Avevo 18 anni ed ero malato di cinema, di brutto, ma provavo zero interesse per i vampiri. Poi cominciano a girare foto di scena, trailer e dietro le quinte di questo film - sì, nel 1992 non esistevano reality, master chef e la gente litigava solo da Costanzo, quindi c'era un mucchio di tempo per mandare speciali sui film a ogni ora del giorno! - andai giù di brutto. Non so perché, ma impazzii per Dracula: per fortuna all'epoca i miei mezzi (cioè la videoteca e la guida TV) mi permisero di raggiungere forse una decina di titoli vampireschi: oggi mi sarei visto almeno cento dei milioni di film sui vampiri :-P
Quel 1992 mi sono letto il Dracula di Stoker, il fumetto del film preso in edicola, registrato da Videomusic la canzone del film di Annie Lennox, divorato i dietro le quinte, comprato il gioco da tavolo del film (che conservo ancora!) e mi sfuggì solo il romanzo-novelization di Fred Saberhagen, che però ho ritrovato qualche anno fa, e tutto PRIMA dell'uscita del film. All'arrivo del film in sé ero così sazio di vampiri che per un po' ho dovuto smettere, che ancora una mentina e sarei scoppiato tipo Monty Python :-D
E' davvero tanto che non lo rivedo ma più che il film ricordo con piacere tutto quello che gli girava intorno, tutti i media votati a temi draculeschi, che pareva avessero scoperto il Conte solo in quel momento: eravamo tutti Renfield, stregati follemente dal Suo arrivo già molto prima che fosse effettivamente Lui fra noi.
Tanto di cappello (a cilindro), questo vuol dire farsi prendere dall’attesa ;-) Non mi sono fatto prendere come hai fatto tu, ma a memoria mia, ricordo solo la campagna promozionale del primo Batman di Tim Burton più intensa di quella di questo film. Cheers!
EliminaProbabilmente il miglior Dracula cinematografico, ma sicuramente il mio preferito ;)
RispondiEliminaDirei che ci potrebbe stare, a livello di iconografia ha "spostato" parecchio ;-) Cheers
EliminaSiccome hai tirato in ballo il mitico Nicolas Cage,alludendo al suo prossimo ruolo nei panni del conte Dracula,mi sembra doveroso fare l'umile richiesta di un post dedicato all'allucinante film "Stress Da Vampiro",da far vedere in ginocchio sui ceci a tutti coloro che ritengono Cage un pessimo attore!!
RispondiEliminaSiccome penso che debba essere fatto lo stesso utilizzo dei ceci da te descritto, segno e aspetto la prima occasione utile per trattare quel mio film di culto ;-) Cheers
EliminaFilm stupendo. Non posso dire altro 💙
RispondiEliminaA volte basta essere sintetici, anche se io non ci riesco ;-) Cheers
Eliminatre sole parole per descrivere l'amore per questo film - ADORO QUESTO FILM -
RispondiEliminaBasta, ho detto tutto xD
Dammi tre parole, ma niente sole perché ai vampiri non piace ;-) Cheers
EliminaPienamente d'accordo con te, un film maestoso, perfetto nel portare al cinema un romanzo, diciamolo, ostico sa leggere e che senza un adattamento serio non può funzionare davvero bene.
RispondiEliminaE poi ti becchi diecimila punti bonus per aver nominato Kyle Reese in una recensione del Dracula di Coppola!
(confermo Keanu che fa veramente ridere quando parla in questo film!)
Terminator è il mio nord magnetico, secondo me anche un po' di Coppola, in fondo sia lui che Cameron sono cresciuti alla scuola Corman ;-) Cheers
EliminaCoppola è riuscito a rendere "figo" il conte che era già stato trattato ampiamente al cinema, ma dandogli una dimensione più umana e romantica. Non lo vedo da anni ma è una di quelle pellicole che ti rimangono dentro e hanno la forza di cambiare la prospettiva di un personaggio iconico. Lo stesso Hotel Transilvania deve parecchio a questo film, per quanto sia pensato per un target più giovane... 👋
RispondiEliminaPer certi è stato proprio quello il peccato originale di Coppola, però cosa gli vuoi criticare per davvero quando la riuscita finale ha retto anche nel tempo in questo modo? ;-) Cheers
EliminaLo vidi al cinema con due amici in una improvvisata dell'ultima ora... e mai improvvisata fu più fortunata di questa perchè ne rimasi estasiato. L'unica "pecca" sta unicamente nel titolo ingannevole, perchè quando misi mano al romanzo mi aspettai gli stessi risvolti romantici che invece, notoriamente, non ci sono. Ma é un peccato di poco conto al confronto di quanto bene abbia fatto e tuttora faccia questo film!
RispondiEliminaLo penso anche io, un tradimento ma con un buon fine. Cheers!
EliminaQuando lessi il romanzo "Dracula", per la prima e attualmente unica volta, questo film era già uscito al cinema e ne conoscevo attori e costumi grazie a qualche articolo trovato (e conservato) su riviste. Fu spontaneo quindi immaginare le scene che leggevo con gli attori del film.
RispondiEliminaCaso volle però che il film arrivò in televisione quando non avevo ancora terminato il libro (almeno così mi pare, dovrei controllare le mie memorie trascritte), e fui indeciso fino all'ultimo se fosse il caso di vederlo comunque oppure rimandarlo a un'altra trasmissione. Optai per vederlo, consapevole che mi sarei perso i primi minuti perché all'epoca le televisioni iniziavano a un orario decente anche quando uno studente universitario rientrava da pendolare dopo una giornata piena tra le aule della sua facoltà... Ecco perché condanno le motivazioni attuali della prima serata spostata ben oltre le 21, ora che non mi serve più, ma chiudiamo questa parentesi...
La visione del film fu senz'altro alienante dalla realtà, un Cinema con la maiuscola, che come accenni tu stesso si colloca in un tempo indefinito, tanto che in bianco e nero e muto l'avrei preso per qualcosa degli anni '30, se non conoscessi gli attori. Atmosfere e costumi perfetti, quindi obiettivamente film che ogni cinefilo dovrebbe vedere, tuttavia secondo me perde rispetto al romanzo in una parte fondamentale, che è la narrazione a diari incrociati. Non saprei dire esattamente come si sarebbe dovuto fare, ma credo che il genio di Stoker stia proprio in quel tipo di narrazione corale che nel film invece non propone mai lunghe sequenze in soggettiva, per esempio...
Nel romanzo il lettore è a turno i vari personaggi (a me piacquero particolarmente i diari di Mina e del dottor Seward), nel film è uno spettatore, e l'immersione nel film è sempre dal medesimo punto di vista, avvolto comunque da scenografie e musiche che lo intrappolano.
Non lo rivedo da allora, quindi credo che una revisione sia d'uopo prima o poi.
Vero, ma penso sia necessaria una traduzione nel passaggio da un mezzo di comunicazione all'altro per questo non esiste un film che ha adattato per davvero il romanzo di Stoker, che forse può essere solo tradito. Cheers
EliminaGran film, non arriverei a definirlo 'divertente', ma le citazioni all'espressionismo tedesco e la confezione fortemente barocca lo rendono quasi ipnotico. Non ha le scansioni di un film d'azione, né le cadenze lente e inquietanti di un Nosferatu (quello di Herzog o di Murnau, fate voi) ma è un prodotto terzo a tutti i Dracula che lo hanno preceduto, e per questo è forse il più importante di tutti.
RispondiEliminaP.S. ah ah, ovviamente sappiamo tutti che NON esiste una terza parte de Il Padrino. E neppure esiste un quarto Indiana Jones.. giusto?
Indy 4 è quello che sta girando Mangold giusto? Solo quello conosco io, per il resto molto d'accordo ;-) Cheers
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