venerdì 18 febbraio 2022

Amore all'ultimo morso (1992): quei bravi ragazzi incontrano una vampira

Utilizzare il tempo in modo costruttivo è importante, il mio amico John Landis, che sono sempre felice di poter ospitare su questa Bara, quando era a Visinada (attuale Croazia) nel 1969 lo ha fatto davvero bene. Nemmeno ventenne si faceva le ossa come aiuto regista sul set di “I Guerrieri” (1970), fu proprio laggiù che assistendo ad un funerale gitano, ebbe la prima bozza di idea per un capolavoro, ma di questo abbiamo già parlato celebrando il compleanno di Un lupo mannaro americano a Londra.

Eppure quello strano funerale, con il cadavere seppellito in verticale nel terreno (per assicurarsi che non possa tornare, almeno a detta della guida locale), ha lasciato nella testa del mio amico John più semi di quelli che si sarebbe potuto immaginare, infatti mentre la sceneggiatura del suo lupastro a Londra veniva utilizzata da Landis anche come prova del suo talento di scrittore, un’altra idea grattava la porta, la sceneggiatura per un film intitolato “Teenage Vampire”.

Quel gran dritto del mio amico John prende le misure (notare l'espressione sorniona)

Intervistato per il bellissimo saggio “Untold horror” (2021), il mio amico John ha raccontato tutta la storia di questo suo film mai realizzato, prendendo ispirazione dal classico del 1957 “I Was a Teenage Werewolf”, la storia aveva come protagonista un adolescente si, però vampiro di nome Louis Grotowski, arrivato misteriosamente in una cittadina dell’Ohio negli anni ’50, in pieno boom economico del dopoguerra, insomma dopo Un lupo mannaro americano a Londra, a Landis sarebbe piaciuto raccontare di un vampiro adolescente nell’Ohio.

Il suo protagonista era un giovane “Greaser” con i capelli impomatati (un po’ John Travolta un po’ Bela Lugosi), vestito con una giacca di pelle nera e degli occhiali da sole che non toglieva mai, che gli permettevano di muoversi anche di giorno a patto di non toglierli mai dal naso, come faccio io del resto, quindi lo comprendo il nostro Louis. Arrivato in questa cittadina di provincia, in un anno che Landis nel saggio conferma essere il 1958, il nostro vampiro sostiene di vivere nella vecchia casa abbandonata in fondo alla strada con suo zio, che nella storia non si vedrà mai, costretto come tutti gli adolescenti ad andare a scuola.

La copertina del fumetto della Dark Horse Comics (mai pubblicato) ma autografato da Landis.

L’idea di Landis era di fare un film molto oscuro, pieno di sesso e sensualità, perché se il tuo protagonista è un vampiro, il sesso non può mai mancare e Landis da grande esperto di Horror lo sa bene. Ecco perché tutto il film nasceva dallo scontro tra la tipica scuola popolata di studenti, Cheerleaders e tutto il cucuzzaro, opposti al nostro Louis, che prima avrebbe usato i suoi poteri per sedurre tutte le più belle ragazze della scuola, poi avrebbe destato qualche sospetto tra i professori (a partire da quello di ginnastica), per finire come le grandi storie di mostri insegnano, con la cittadina in rivolta contro il mostro. Nel mezzo il sesso (e la commedia) come elemento chiave per questo horror in cui il sangue ovviamente non sarebbe mancato, una delle scene madri per Landis vedeva Louis liberarsi del classico bulletto, capitano della squadra di Football, semplicemente sorridendogli e toccandogli un braccio e provocandogli con il solo contato sulla manica della giacca un orgasmo nei pantaloni davanti a mezza scuola, per l’ilarità popolare (storia vera, trovate tutto nel saggio).

Altro giro, altra copertina e altro autografo.

Cosa ha fermato Landis? Un pessimo tempismo: tornato in patria “American Graffiti” (1973) era stato un successo che aveva lanciato sul piccolo schermo “Happy Days”, una visione felice degli anni ’50 in cui “The Fonz”, ovvero Fonzie aveva del tutto tolto il senso di pericolo che un ragazzo con i capelli impomatati e il chiodo di pelle addosso ancora solleticava nel pubblico americano, dopo Fonzie, Louis Grotowski non avrebbe avuto più senso, quindi Landis si concentrò sui lupi mannari, il resto è storia (vera).

Per anni Landis cercò di trasformare “Teenage Vampire” in un fumetto, visto l’interesse della Dark Horse Comics dalla sua, ma la verità che al mio amico John, quella voglia di un film sui vampiri ancora bruciava nella pancia e nella testa, quasi come una sete di sangue, ecco perché nei primi anni ’90, quando mise gli occhi su “Red Sleep” cominciò a fare le capriole sulle mani, forse aveva trovato quella storia di vampiri che sognava di dirigere da tempo.

"Si Frank Oz, laggiù farò il mio film di vampiri e tu verrai con me"

Basato su una sceneggiatura di Mick e Richard Christian Matheson (figli di cotanto padre), “Red Sleep” era la storia di Las Vegas, una città interamente gestita dai vampiri. State sbavando solo all‘idea vero? Anche Landis, peccato che la Warner Bros. etichettò tutto come troppo costoso, Joel Silver era interessato a produrla, ma dopo il tonfo del suo Hudson Hawk e dell’ultima fatica di Landis, una commedia sempre con i Gangster con zio Sly di cui parleremo a breve, il regista di Chicago dovette ripiegare le ali, ma senza rinunciare a quell'idea di un film sui vampiri.

Un ragazzo (gangster) incontra una ragazza (vampira)

L’occasione arrivò poco dopo, quando Michael Wolk gli fece leggere la sua sceneggiatura per “Innocent Blood”, la Warner era pronta a distribuire un film così a patto di restare dentro il budget, sostanzioso ma non da capogiro di venti milioni di fogli verdi con sopra facce di ex presidenti spirati, Landis non poteva chiedere di meglio, aveva finalmente il suo film sui vampiri, anche perché la produzione era pronta a dargli carta bianca sul contenuto, l’unico paletto (parlando di vampiri forse avrei potuto scegliere un’altra parola) era davvero solo il budget.

Per stessa ammissione del mio amico John, “Innocent Blood” è come se un film della Hammer fosse stato diretto da Martin Scorsese, con totale libertà creativa, Landis non ebbe dubbi, la sua protagonista, la sensualissima vampira francese Marie poteva essere solo Anne Parillaud, che il regista di Chicago (ma non solo lui) aveva ammirato in Nikita. L’occhio lunghissimo per le bellezze femminili di Landis non è mai stato in discussione, anche perché Anne Parillaud oltre ad essere assolutamente perfetta nel ruolo di fatale predatrice è di una bellezza stordente, generosissima nel mostrarsi in tutte le sue grazie (fin dalla prima scena), ancora oggi a trent'anni dall’uscita di questo film, l’attrice francese è davvero l’unico elemento del film che mette ancora tutti d’accordo.

Tutto potete criticare a questo film, ma non la sua protagonista.

Di fatto “Innocent Blood” è una storia molto semplice, l’archetipo narrativo di “un ragazzo incontra una ragazza”, infatti i due protagonisti letteralmente s’incontrano e si scontrano come nel testo della sigla di “Kiss me Lycia”, solo che il ragazzo in questione è uno sbirro sotto copertura infiltrato da anni in una famiglia mafiosa e la ragazza beh, una vampira centenaria che ha da poco perso il suo amante e che per saziare gli istinti primari, decide «Perché non provare un pasto italiano?», visto che questi mafiosi si ammazzano tra di loro come mosche, uno ritrovato sgozzato in più o in meno, che volete che sia?

Quindi il “Sangue innocente” del titolo originale, quello che Marie, anche se tentata, non vuole versare è proprio quello del poliziotto sotto copertura Joe Gennaro (Anthony LaPaglia) di cui la vampira s’innamora, il resto del cast invece è il parco giochi di John Landis, che per il diabolico boss mafioso Sal Macelli detto “lo squalo”, ha voluto un Robert Loggia in stato di grazia, un cattivo orgoglioso di esserlo reso ancora più tronfio dai suoi nuovi poteri vampireschi.

Squali gangster, molto prima di "Shark Tale"

Ma basta dire che tra gli sgherri il nostro John ha davvero potuto scegliere le facce di suo gradimento, Tony Sirico si ritrova qui nei panni di uno degli scagnozzi ben prima di ricoprire lo stesso ruolo in tutte le stagioni di “I Soprano”, mentre Kim Coates è stato scelto dal regista di Chicago, dopo averlo visto ucciso per una sigaretta da Bruce Willis in un film abbastanza bellino che non cito mai (storia vera).

Ben prima di Wes Craven, Landis scelse Angela Bassett per il ruolo di rampante procuratrice distrettuale già alle prese con i succhia sangue, mentre la faccia da schiaffi di Chazz Palminteri è perfetto come prima vittima di Marie, perché se Joe è sangue innocente, quello di Tony non lo è affatto quindi va bene spargerlo sui sedili della sua auto, per mimetizzare la cenetta della bella vampira come una ritorsione mafiosa.

A dormire con i pesci, tipica espressione della Transilvania.

Nei piani originali Landis avrebbe voluto girare questo film nella New York di Scorsese, ma per tenere basso il budget e potersi comunque permettere tutto il cast che sognava, il mio amico John finì per dirigere a Pittsburgh in Pennsylvania che per via di quell'assonanza nel nome, non poteva che essere lo stato americano preferito dai vampiri. George A. Romero nativo di Pittsburgh ci era già arrivato.

Posso dirlo fuori dai denti (ovviamente canini)? Per me “Innocent Blood” è il più bel film di vampiri puro del 1992, certo il genere è stato volutamente “sporcato” con i tratti della pellicola di Mafia, ma questo ibrido tra Gangster, horror e commedia non fa altro che far emergere ancora di più quanto il film sia davvero rispettoso delle regole del genere vampiresco, occhio che arriva una doverosa spiegazione.

Quando il figliolo di John, quel matto di Max Landis, pensò di dirigere la sua versione del fumetto La morte di Superman con quattro spicci e i suoi amici come attori, venne fuori uno spassoso corto di circa un quarto d’ora che vi consiglio caldamente. Quello che ci interessa nello specifico è l’apparizione nel corto di papà John Landis, interpretato con barba finta e occhiali tondi da Simon Pegg (ve l’ho detto che è da vedere questo filmino), nel video Max racconta della più grande lezione di sceneggiatura ricevuta da papà: «Figliolo come si uccide un vampiro in un film?», «Beh solite cose, luce solare, aglio, paletti nel cuor…», «Sbagliato, se il film è tuo un vampiro muore come c@%&o decidi tu!».

Talmente bella che anche gli specchi si dimenticano che è una vampira.

“Innocent Blood” rispetta alla perfezione questa regola, nei primi cinque minuti di film, quelli che come vi dico sempre, determinano tutto l’andamento della storia, la voce narrante di Marie ci racconta quel poco che ci serve sapere sulla sua lunga storia, se riuscite a non farvi distrarre dalle grazie in bella mostra di Anne Parillaud (molto difficile, lo so) la vedrete nuda allo specchio, dettaglio che può sembrare da niente ma che ci fa subito capire con le immagini e non con le parole (il classico, “Show, don’t tell”) che i Vampiri di Landis possono riflettersi negli specchi senza paura di essere svelati, inoltre non hanno bisogno di essere invitati ed entrare, anzi in un ribaltamento di ruoli spesso è Marie che sfonda le porte che Joe non riesce ad aprire, perché per essere uno in fissa dura con le poppe - il night club dove va Macelli diventa l’occasione per Landis per ricordarci che tra i suoi registi del cuore, uno era il Maestro Russ Meyer - il nostro John ha sempre regalato personaggi femminili tostissimi, Marie è uno dei più riusciti di sempre, inoltre riesce ad esserlo senza negare la sensualità e le femminilità che se la tua protagonista è una vampira, non può mancare mai, Landis lo sa bene dai tempi dello sfortunato Louis Grotowski.

"Vuoi qualcosa da bere?", "Meglio di no, ho paura che tu voglia brindare bevendo me"

Lo stile del mio amico John Landis è sempre lo stesso, che sia horror o commedia, lui tira dritto per la sua strada per arrivare a raccontare il momento più efficace, quello con cui conquisterà l’attenzione del pubblico, quindi se fa ridere che una Vampira sia in difficoltà con i piatti italiani pieni di aglio, allora i suoi vampiri saranno sensibili all’aglio se serve a portare in scena il corteggiamento tra Macelli e Marie, che pensa di vincere facile contro l’anziano Boss, ma si vedrà costretta a ripiegare in bagno, in una scena che passa dal comico al gustosamente grondante sangue, senza tirar via la mano, perché Landis l’horror lo sa fare anche se mancava dal genere da nove anni, dopo la tragedia anche personale di “Ai confini della realtà” (1983). Il fatto che a fregare Marie sia una finestra del bagno chiusa con delle sbarre inattese, non riesco a non considerarlo quasi una strizzata d’occhio a Nikita, sono sicuro che quel colto cinefilo del mio amico John deve averci pensato.

"Finestre chiuse, odio le maledette finestre chiuse"

Ecco perché ritengo che “Innocent Blood” sia il miglior film di vampiri puro del 1992, certo per la storia non sarebbe stato proprio così, visto che quell’anno uscì un altro titoli con i canini (ironicamente diretto da un Italo-Americano) destinato ad essere ricordato leggerissimamente di più, ma questo sarà materiale per un’altra Bara, il difetto grosso di “Innocent Blood” per me resta il suo sanguinoso titolo, oltre a qualche problema di ritmo, Landis è ssmore stato "Mister anni '80" finito quel decennio ha un po' perso il "fluido".

Avete riconosciuto la mitica Linnea Quigley o vi serve una mano?

Certo, si tratta di una storia che parla di un ragazzo che incontra una ragazza, però “Amore all'ultimo morso”? Ma non vi fa venire voglia di affondare i canini nella giugulare di chi lo ha inventato? Sembra il titolo di una “Rom-Com” destinata ad uscire ad Halloween, eppure sugli altri mercati al film è andata anche peggio, in molti Paesi fuori dagli Stati Uniti, senza nemmeno far finta di non strizzare l’occhio ai lupi di Landis, il film senza l’approvazione del regista è stato intitolato anche “A French vampire in America” (storia vera) quindi forse non ci è andata poi così male.

Questo resta il titolo migliore, inutile girarci attorno.

Ci è andata benissimo invece perché Landis qui è il primo a divertirsi, in questo strambo mondo popolato da Gangster anche ironici (prima di “Ghost Dog” di Jim Jarmusch, ci tengo a sottolinearlo), Landis ci racconta di personaggi che s’imbambolano a guardare la tv, dove sono sempre e solo trasmessi film con i mostri: "Il mostro della via Morgue" (1954), Dracula, il cameo di Hitchock in "L'altro uomo" (1951), un film di Ray Harryhausen e ovviamente un film con un grosso gorilla, perché il mio amico John è il numero uno degli Scimmiologi DOC e non fa mai un film senza una scimmia!

Leggete un po' la scritta su sfondo giallo, ora siete pronti per il prossimo paragrafo.

Un altro suo marchio di fabbrica sono le piccole strizzatine d’occhio, “See You Next Wednesday” il finto film nel film, che compare citato in ogni lavoro diretto da Landis, compare mostrato sopra un cartellone, ma a proposito di cartelli, per strada dietro ai protagonisti, si può leggere anche l’insegna del ristorante di Nicholas Mastandrea che altri non è che l’aiuto regista di Landis (storia vera). Ma vogliamo parlare dello spassoso cameo di Dario Argento nei panni di un sinistro paramedico («Tranquillo, il peggio è passato»)? Ogni volta mi fa morire dal ridere.

Dopo alcuni film di Argento, servirebbe la rianimazione.

Finito qui? Ovviamente no, nella spassosa scena dell’obitorio, in cui Macelli si rialza imprecando in siciliano, tutto avviene sotto lo sguardo sconvolto del patologo Frank Oz, attore e regista che compare sempre in quasi tutti i film di Landis in una piccola apparizione, ma quando lo stesso Macelli affonda i denti nel collo del suo avvocato, lo schizzo di sangue sulla lampadina altro non è che un chiaro omaggio ad Evil Dead di Sam Raimi, che non a caso compare nella parte del gestore del macello dove beh, va a riposarsi Macelli. Un giorno, prima di tirare i calzini, giuro che farò quel post che minaccio da anni, dove metterò a confronto il numero di apparizioni a sorpresa di Landis e di Raimi, per capire finalmente chi dei due è quello che ne ha fatte di più in carriera, un giorno lo farò, parola di Cassidy!

Un giorno sapremo chi è il Re del cameo, intanto Sam mette a segno un altro punto.

“Innocent Blood” ha forse il difetto principale di allungare un po’ troppo il brodo nel finale, il monologo del cattivo tra le fiamme di Sal Macelli, rende bene quella dimensione un po’ fumettistica della storia, ma è una scena fin troppo statica, che lascia il tempo per mostrare quanto quel singolo effetto speciale non sia invecchiato poi benissimo, un peccato perché tutti gli altri invece hanno retto bene la prova del tempo.

Anche il cambio di colore degli occhi dei vampiri, un'aggiunta Landissiana all'iconografia dei figli della notte, perché gli occhi dei suoi vampiri si illuminano con differente colorazione nemmeno fossero le spade laser dei cavalieri Jedi: rosso per la fame si sangue, verde quando ipnotizzano qualcuno, si potrebbe stilare un piccolo manuale solo legato a questa trovata, per un film in cui tra i ringraziamenti, Landis rende omaggio a Bram Stoker, al figlio Max Landis e alla moglie Rachel in quest'ordine, perché quando decidi di raccontare di vampiri, ingraziarsi il vecchio Irlandese è sempre cosa buona e giusta.

"La mia non è proprio fame, ma più voglia di sangue fresco"

Quando poi decide di darci dentro con il sangue Landis non è secondo a nessuno, l’idea brillante di fondo (e mai urlata, solo suggerita dal film) è che il vampirismo e Cosa Nostra non siano poi tanto diversi, ci vuole qualcuno che ti introduce a questo mondo che si muove sotto la superficie del nostro (e ne determina spesso gli andamenti), l’affiliazione avviene il più delle volte attraverso un “bacio”, quindi è normale che Macelli per prima cosa, cominci a trasformare i suoi da mafiosi in vampiri... dei Vampiosi!

Da Cosa nostra a Conte Dracula il passo è breve.

Poi parliamoci chiaro, in un’ipotetica classifica dei personaggi femminili più sensuali di sempre, Marie ancora oggi dopo trent’anni dall’uscita, non ha perso nulla della sua sensualità. Per certi versi “Innocent Blood” si gioca una conclusione quasi in stile “A qualcuno piace caldo” (1959), quella frase: «Se fossi perfetta non saresti ancora sola» è il riassunto di tutti i rapporti di coppia, insomma sono ben felice di festeggiare il compleanno di Marie qui su questa Bara, tre decadi per un'immortale non sono niente, ma in ogni caso, auguri!

26 commenti:

  1. Mi sembra strano essere il primo a commentare questo film, sarà che gli altri baristi si sono fatti ammaliare e poi trasformare in vampiri dalla bella Parillaud e sono ancora nella loro bara?
    E' un film strano, nel senso che per quanto mi piacesse l'ho sempre ritenuto essere quasi una commedia horror, con toni molto sopra le righe e qualche trovata "à la Landis", però c'è sempre tanto di più, come Cassidy insegna, se si gratta la scorza dei film del nostro amico John. Sicuramente l'idea della mafia che è, passatemi il termine, più "vampira" della stessa protagonista, nonché una certa inversione dei ruoli, con La Paglia veramente imbranato in certe situazioni rispetto a Marie...
    In ogni caso mi ricordavo l'apparizione di Argento, ma non aveva coscienza di tutti gli altri cameo. La Basset è incredibile (mica tanto se si pensa che ha ricorso pesantemente alla chirurgia estetica) quanto sia ancora uguale oggi a com'era trentanni fa...
    Ricordo anche che mio padre, che di solito brontolava quando sceglievo un film in videoteca da vedere per il fine settimana, non aveva fatto storie per questa pellicola, immagino soprattutto per le grazie della sua protagonista...

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    1. Non ti preoccupare, quando si tratta di Landis mi diverto così tanto a vedere i suoi film, a studiarli e a scriverne, che se anche non piacessero a nessuno, Landis comunque trova sempre il modo di farmi fare pace con il cinema e il mondo (storia vera). La protagonista aiuta, ma è un film di vampiri purissimo, per quanto “sporcato” dall’elemento criminale e ovviamente la commedia ;-) Cheers

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  2. Un piccolo gioiello ingiustamente dimenticato, anche dagli appassionati di cinema di Vampiri, purtroppo.

    Ho sempre trovato interessante che in una paio di scene I gangster ci vengono mostrati mentre guardano in televisione il Dracula di Bela Lugosi, un film con una produzione suntuosa, e un Dracula in frac e capelli con la brillantina (forse mi faccio solo delle seghe mentali, ma potrebbe essere un riferimento a gli abiti sgragianti dei mafiosi, e al loro stile di vita in cui i soldi non mancano?), mentre i poliziotti guardano il Dracula della Hammer: un Dracula decisamente più working class sia nella rappresentazione che nella produzione.

    Comunque il titolo Italiano è un riferimento a Amore al primo moroso, una commedia del 1979 (l'anno d'oro per i vampiri al cinema con questo film, Il Nosferatu di Herzog, e il Dracula con Langella) che ebbe un grosso succeso, in cui George Hammilton interpretava un Dracula che dopo essere stato cacciato dalla Transilvania dal regime comunista, si trasferisce a New York.
    Se per caso non lo hai mai visto, è decisamente una visione piacevole anche se risulta un po invecchiato.

    Come al solito complimenti per il bellissimo post, e per aver parlato un'altra volta di un film che avrebbe meritato più attenzione di quella ricevuta.

    We are 138

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    1. Me lo ricordo benissimo Amore al primo morso, era un film romanticissimo, molto legato al decennio in cui è stato realizzato, altro che horror!
      Poi Dracula era un vero simpaticone, tanto che alla fine [piccolo spoiler] era dispiaciuto di dover vampirizzare la sua amata (tra l'altro su sua richiesta)... Se vogliamo rimanere in tema vampiresco, oltre ai vari Vamp e Ammazzavampiri, sono un grande estimatore di Brillante carriera di un giovane vampiro che trasuda anni '80 da ogni poro...

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    2. Molto dimenticato purtroppo. Non lo sono affatto, Landis l’horror lo conosce bene e non a caso il primo “mostro” ucciso da Marie (Chazz Palminteri) si sofferma a guarda un film di mostri in tv ;-) Bravo è vero, non avevo pensato a “Love at First Bite”, quando penso alla modifica al titolo di questo film vedo più rosso di Marie!

      Grazie a te capo, fosse per me scriverei di Landis tutte le settimane… We are 138! ;-) Cheers

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    3. "La brillante carriera di un giovane vampiro" oh mamma mia cosa mi hai tirato fuori! Quello si non lo rivedo da un'eternità! Cheers

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    4. Molto carino la brillante carriera di un giovane vampiro! Da qualche parte a casa di mia madre dovrei avere ancora la Vhs. Ridendo e scherzando gli anni 80 hanno regalato un sacco di commedie a tema: penso a se ti mordo sei mio con Jim Carrey, ma volendo anche Fracchia contro Dracula..

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    5. I vampiri andavano forte, così come le commedie horror, un genere con regole tutte sue. Cheers

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  3. Madò cosa hai tirato fuori! Non lo vedo da una vita e, ammetto, che lo ricordo poco. Ma non posso certo dimenticare la Parillaud (e lo strip club...) in questo mix di horror/gangster/commedia. Devo recuperarlo!

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    1. Ti piacerà perché secondo me è anche invecchiato molto bene, trent'anni per un vampiro non sono niente ;-) Cheers

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  4. Ma guarda un po' cosa mi hai tirato fuori?
    Bello. Forse passato un po' sotto silenzio. E ingiustamente, aggiungo.
    Perche' avrebbe meritato maggior fortuna.
    Forse e' uscito nel momento sbagliato. Che poi era quello giusto, considerato il film-evento sul signore dei vampiri in persona (presumo tu ti riferisca a QUEL Dracula).
    Quindi, se da una parte potevi sfruttare l'onda del suo successo, dall'altra ti sei ritrovato ad entrare in competizione con un avversario davvero troppo grosso da poter fronteggiare, e che ha calamitato tutta l'attenzione.
    Verrebbe da dire che c'era spazio per entrembi, ma si sa che non e' quasi mai cosi'.
    Proprio come farebbero i succhiasangue...e' una questione di territorio. E i vampiri piu' antichi e potenti non spartiscono niente con nessuno.
    E come puo' competere una vampiretta che alla fine cerca solo il suo spazietto in cui vivere, senza cercare di danneggiare nessuno?
    Anche se ha le grazie della Parillaud, che e' sempre un gran bel vedere.
    Lei funziona, e comunque il film ha numerose frecce valide al suo arco.
    Forse soffre del paragone col classico a base di licantropi di Landis.
    Anch'io c'ero cascato, ai tempi, nella trappola. E mi ero messo a confrontarli.
    Non so se fosse voluto, ma probabilmente il buon John non riesce a dosare bene le parti horror con quelle piu' leggere come invece aveva fatto in precedenza col suo lupone.
    Un po' di commedia, un po' di soprannaturale, un po' di poliziesco. Ma non sempre risultano amalgamati a dovere.
    Ma d'altra parte...certe cose riescono una volta sola.
    Anche se c'e' da dire che qui tenta una strada un po' diversa.
    Mi e' sempre piaciuta l'idea del vampiro buono, che alla fine non vuol danneggiare gli umani e che se ne nutre solo quando e' costretto.
    Un po' perche' forse era umano anche lui, una volta. E magari anche per semplice buon senso (se iniziasse a darci dentro, col succhiare sangue, attirerebbe troppo l'attenzione).
    Qui Marie sceglie come vittime solo gente malvagia, che in fin dei conti paga per i propri crimini.
    Discorso diverso quando il potere finisce in mano alla persona sbagliatissima, che inizia a usarlo senza scrupoli e senza controllo.
    Alla fine, ancora una volta, il mostro peggiore e' l'uomo.
    Per il resto ottimi interpreti (Loggia e' un cattivo coi fiocchi), belle scene horror (la distruzione del vampiro e' la mia parte preferita) è qualche cameo d'eccezione (ciao, Dario).
    Da rivedere.

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    1. Il film licantropo di Landis è diverse spanne sopra, ma questo ha dei numeri da non sottovalutare. Cheers!

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  5. Lo vidi in vhs a fine anni 90 dopo avere girato molte videoteche. Mi piacque ma non l ho più trovato. Secondo me il genere è quello di ammazzavampiri e dal tramonto all alba sti tre film per me sono meglio ma molto meglio di dracula di coppola. Dario argento paramedico me lo ricordavo. Grandissimo

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    1. Forse "Ammazzavampiri" è più favolistico mentre quello di Rodriguez più splatter, non è semplice trovarlo questo è vero. Cheers!

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  6. Dopo una recensione così entusiastica dovrò per forza rivedermi il film, che onestamente non mi ha lasciato una grande impressione all'epoca. Ma in realtà potrei sbagliare, perché nella mia memoria (o ciò che ne rimane) faccio un minestrone fra questo e il vampiro di Eddie Murphy: non mi stupirebbe addirittura scoprire che non poi non l'ho mai vista la Parillaud vampirella! All'epoca ricordo i trailer e il resto, ma poi non ricordo se alla fine li ho visti entrambi, confondendoli, o magari ho visto solo quello di Murphy convinto che fosse questo :-P
    Comunque la parata di nomi che hai citato farebbe risvegliare un vampiro dalla tomba, e se poi c'è pure il cameo di Raimi non si può resistere. (Un giorno davvero un Tribunale dovrà stabilire il Re dei Cameo!)

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    1. Me lo avevo scritto nel post sul film con Eddie Murphy ed Angela Bassetti, quindi sapevo che questo, oltre alla tua nota antipatia per i film di mafia, non te lo avrebbe reso un film proprio nelle tue corde, ma secondo me è otto spanne sopra il vampiro a Brooklyn di zio Wes Craven, con tutto il bene che gli voglio. Cheers!

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    2. Ah, che "Amore all'ultimo morso" sia di almeno otto spanne superiore a "Vampiro a Brooklyn" è pacifico: pur trattandosi di due maestri, ad essersi divertito (nonostante il ridimensionamento post- Arthur Fonzarelli delle premesse originali) davvero e, di conseguenza, aver trasmesso il divertimento a noi è stato solo Landis... nel suo film tutti, a partire da una stupenda Anne Parillaud per continuare con Robert Loggia arrivando via via agli altri comprimari, fanno egregiamente il loro dovere e i risultati si vedono. Il povero Craven, invece, avendo a che fare con un egotico e ingombrante Eddie Murphy se l'è spassata ben poco e, pure in questo caso, i risultati si sono visti.
      Tra le altre cose, poi, John aveva capito con largo anticipo che, un giorno non lontano, sarebbe stato meglio cominciare a tenere Dario Argento lontano dalla macchina da presa... al limite farcelo stare davanti per un cameo, ecco, e nulla più ;-)

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    3. Landis è un dritto, fa lo scemone ma io lo conosco bene, ha sempre avuto un cervellone pieno di rotelle perfettamente in movimento ;-) Cheers

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  7. Beh, decisamente meglio essere vampiro che mafioso.
    Molto interessante questo titolo, non l'ho mai sentito.

    Invece cosa pensi di Intervista col vampiro?

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    1. Potrebbe piacerti, ha dei numeri. Il film di Neil Jordan mi piaciucchia, Anne Rice ha fatto molto per l'iconografia dei vampiri, ma forse preferisco roba più sanguigna. Cheers

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  8. Beh, però il fatto che Fonzie in realtà fosse un vampiro spiegherebbe un sacco di cose in realtà... ma veramente tante.
    Sì, il titolo italiano, ho sempre pensato, è un riferimento ad Amore al primo morso, ma chi diavolo ha messo come titolo di un film del 92 un riferimento a un film "dimenticato" del 1979? Chi era quel genio? Che poi, sì, Love at first bite è "dimenticato", ma non tanto quanto "Zorro mezzo e mezzo", se parliamo di George Hamilton.
    Comunque per quel che rammento questo film vampire romance non mi impressionò molto (Parillaud a parte). Ottima l'idea di un mafioso vampiro, ma sfruttata male a mio avviso, anche se Roberto Loggia (è scritto così nei credits di "Porgi l'altra guancia") fa sempre la sua porca figura.
    Non sapevo che Landis avesse lavorato al mio culto assoluto "Kelly's Heroes", ma non mi sorprende. Per inciso, fra circa un'ora me lo rivedrò su Raimovie, con familiare di Peroni gelata, rutto libero e urlacci da far impallidire Testamatta. Kilroy!

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    1. Avrebbe un senso e buona ri-visione! ;-) Cheers

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    2. Si anch'io avevo notato Roberto loggia in porgi l altra guancia cassidy magari un giorni recuperare bud spendere e terence hill??? Grazie

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    3. Non mi sono mai davvero tolto dalla testa una rubrica su tutti i film di Bud Spencer e Terence Hill (storia vera). Cheers

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  9. Oggi ho cercato amore all ultimo morso su youtube è uscito un terribile film di licantropi nobilitato da una protagonista supersexy in sto film che spero non sia mai uscito mai al cinema protagonista il broccolo di eragorn e il notevole timoty Spal prontissimo per i bruttissimi di casa classidy

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    1. Esiste un filmastro del 2012 con lo stesso titolo, ma dovrai cercarlo altrove in definizioni più alte, perché purtroppo manca anche dalle principale piattaforme di streaming. Cheers

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