lunedì 29 novembre 2021

Resident Evil - Welcome to Raccoon City (2021): Pssst. Hey, Anderson… VAF-FAN-CU-LO!

L’esperto ufficiale di “Resident Evil” della Bara Volante è Quinto Moro, quindi con un nuovo film in uscita dedicato al famoso videogioco, il palcoscenico è tutto per lui, vai Quinto Moro colpisci alla testa quegli zombie!

N.B.: Mi riferirò alla “saga” di Resident Evil (d’ora in poi RE) facendo riferimento sempre a quella ludica, e non a quella dei film con Milla Jovovich.

Il RE è morto! W il RE!
All'annuncio di questo remake-che-non-è-un-remake, la domanda era se fosse possibile continuare il franchise senza Milla e la sua Alice. Se ci metti Resident Evil, nel tuo film su Resident Evil, la risposta è sì! E il nostro Johannes Roberts che il film l’ha scritto e diretto ha attinto a piene mani dall'iconografia, le suggestioni, i personaggi e la trama dei giochi, persino le inquadrature. A livello di regia è stato una vera sorpresa, brevi ma efficaci piani sequenza, uso delle ombre e del buio come si deve, fotografia ottima. Insomma, mi si è aperto il cuore, e ne sono uscite tutte le parolacce rimaste lì rinchiuse per anni. C’è tanto da dire, ma prima:

“Cazzo siiiiiii, è così che si fa! Hai visto brutto Anderson-sbagliato-del-cazzo? Questo è Resident Evil! Questoooo!”

Scusate. Era tanto che volevo farlo.
Se vi siete persi qualcosa, Paul “Wrong Style” Anderson è colui che vent’anni orsono prese una saga di videogiochi horror d’atmosfera per trasformarla in film che c’azzeccavano poco o nulla. Ne ho già parlato nel post dedicato al film del 2002, la saga cinematografica e quella ludica ebbero pochi e forzatissimi punti di contatto. Ma Paul e Milla incassavano i soldoni e continuavano a sfornare sequel, nonostante i loro film venissero puntualmente stroncati dalla critica. Adesso pure “Welcome to Raccoon City” è stato praticamente asfaltato. E stigazzi? Troverete poche recensioni positive in giro, io cercherò di essere obiettivo ma vi avverto: sono un fanboy che ha speso i pomeriggi nel buio della stanza a sparare agli zombi – e a quei fottutissimi cani zombi – e mi sono comunque goduto la saga di Milla senza rimpianti.
Certo che in un mondo in cui esiste un franchise di sei film, SEI, sarebbe triste veder fallire proprio questo, che riparte da zero per rendere onore alle atmosfere horror e splatter con cui tutto è cominciato.


Un po’ di storia (di nuovo)
Un riepilogo delle storie originali per i troppo giovani o troppo vecchi. Se già la conoscete passate al prossimo paragrafo.
Trama RE1: la squadra speciale S.T.A.R.S. coi provetti sbirri Chris Redfield e Jill Valentine indaga sui loschi affari – mostri creati in laboratorio – della malvagia Umbrella Corp. Risolvono il caso con una bella esplosione. Tutto risolto giusto?
Trama RE2: Chris e Jill non hanno risolto un cazzo. Il letale Virus T ha trasformato Raccoon City in una oktoberfest zombesca. Siccome le disgrazie non vengono mai sole ecco un nuovo virus ancor più potente, il Virus G. Ma nuovi e più giovani eroi Leon S. Kennedy – sbirro esordiente – e Claire Redfield – sorella di Chris – arrivano in città. Tempismo del cazzo ragazzi: zombi per le strade, morte e distruzione. Ma con una bella esplosione finale si risolve tutto, giusto? Col cazzo (di nuovo).
Trama RE3: Le case farmaceutiche sanno che l’uranio pulisce meglio della varechina. Raccoon City tutta inzombettata verrà distrutta all’alba (Re Giorgo Romero insegna) e Jill Valentine deve fuggire prima dell’esplosione finale.
Trama dei film con Milla Jovovich: non c’entrano un cazzo con la saga. Glissiamo.
Trama di “Welcome to Raccoon City”: Claire Redfield, orfana fuggita da Raccoon torna in città per indagare (?) sulla Umbrella, un sinistra multinazionale presumibilmente rettiliana. Suo fratello Chris, sbirro coccolato e cresciuto dalla stessa azienda grugnisce: “vattenne complottist’e’mmerd!”
Liti in famiglia, cose normali. Defcon 5.
I vicini di casa di Chris hanno occhi rossi, perdono capelli a mazzi, piangono sangue e si danno violazione di domicilio come intrattenimento serale. Chris è uno sbirro membro della S.T.A.R.S., miglior squadra d’investigazione di Raccoon City.
Fin qui stiamo a Defcon 4.
Chris si strugge per la collega Jill. Jill sbava dietro ai muscoli di Wesker. Wesker sbava dietro ai soldi facili. Eccoli i fulgidi membri della S.T.A.R.S., la miglior squadra investigativa di Raccoon City.
Saliamo a Defcon 3.
In squadra è appena arrivano un novellino dai discutibili gusti musicali, che dorme mentre una fottuta cisterna di benzina esplode a dieci metri dalla stazione di polizia, e dorme ancora mentre uno zombi infuocato sta per azzannarlo. Nuovo fulgido membro della leggendaria S.T.A.R.S.
Defcon 2.
Da qui è tutta discesa.

“Non voglio fare lo sbirro. Sembro un messicano, e gli sbirri odiano i messicani!”, “Leon, figliolo, hai sparato nel culo a un poliziotto. Trent'anni nel futuro sarai Presidente”
 
Non è mai troppo tardi (?)
Il film era stato annunciato già all'uscita di RE: Final Chapter, col nome altisonante di sua maestà James Wan alla produzione. Wan uscì di scena prestissimo, nel momento stesso in cui Johannes Roberts saliva a bordo. Roberts si era profuso in grandi proclami di ritorno alle origini, ricerca di toni più cupi e maggior fedeltà alla saga. Per quanto mi riguarda li ha mantenuti.
C’è tutta la passione di chi ha passato ore negli antri bui di Villa Spencer e della stazione di polizia di Raccoon City. Una lettera d’amore lunga 100 minuti, con qualche errore di ortografia ma tanta voglia di divertire il pubblico senza prendersi troppo sul serio. E dare ai fan di vecchia data ciò che aspettavano (tranne i soliti che non accettano il minimo cambiamento). Chi conosce solo i film della Jovovich si troverà davanti a un prodotto completamente diverso, ma godibile.

Citazione e make-up scuola Tom Savini: “questo è amore, questo è davvero amore!”
 
Zero aspettative? Alto godimento!
Avevo accolto freddamente la notizia di questo film. L’hype stava a zero, ma questo è il RE che poteva e doveva essere vent’anni fa. Puro stile anni ’90, saldamente ancorato al cinema di genere. A tratti il fanservice supera il limite con qualche inquadratura e citazione fine a se stessa, e rende alcuni passaggi del tutto superflui per lo spettatore occasionale (vedi il filmino coi gemelli Ashford, o la scena del licker).
La parte iniziale è lenta, si prende parecchio tempo per costruire l’atmosfera, introdurre i personaggi e gli eventi che andranno ad esplodere nel finale. Per essere un film con gli zombi, bisogna aspettare parecchio per vederli entrare in scena, ma ne vale la pena. Certo, che la città vada fuori di testa in una sola notte è una forzatura, ma è funzionale alla storia concentrata nell’arco di poche ore, quasi in tempo reale.
Unire le trame dei primi due giochi è stata una scelta coraggiosa (per me vinta), anche se sacrifica molto. Il personaggio di William Birkin che ha la faccia maligna di Neal McDonough, ci viene presentato come importantissimo salvo poi sparire, lasciando vuoto lo spazio del villain. Capiamo che c’è un legame importante fra Birkin e quanto sta accadendo, ma possiamo solo immaginarlo.
Alcuni dialoghi sono spiegoneschi e messi lì giusto per dare una spinta alla trama, poi sul finire tutto si fa sempre più veloce, ma mano che ci si avvicina alla fatidica alba in cui la città verrà distrutta.
Quindi i difetti ci sono, ma essendo privo di aspettative me lo sono goduto in ogni singolo momento, ogni inquadratura, ogni citazione e dettaglio messo lì a sciogliere il cuore dei fan. A fine proiezione ho educatamente applaudito senza fare rumore (storia vera). Stavo tipo quelli di Big Bang Theory alla prima di Star Wars Episodio VII.

“Ma che ho visto? Che cazzo di film ho visto? Fanculo Andersooon!”
 
L’orrore! Finalmente l’orrore!
Johannes Roberts (che non conoscevo - ma che era già passato su questa Bara, nota Cassidiana) ci mette un genuino gusto per l’horror: tensione, atmosfera, mostri, abbondanti dosi di sangue e un pizzico di body horror. Stupisce l’uso moderato e intelligente della CGI, di fattura discreta se paragonata a produzioni di ben altro lignaggio (scade giusto nell’immancabile boss finale). Tutta la confezione tecnica è solida a fronte del budget più basso nella storia del franchise. Soldi ben spesi con ottime scenografie – che spettacolo gli interni di Villa Spencer – gli effetti speciali e soprattutto un trucco vecchia scuola per gli zombi, “belli” come non si vedevano dai tempi di Romero e Savini. Zombi emaciati, sanguinanti e bilico tra il classico ciondolare e gli scatti famelici stile 28 giorni dopo.
Il comparto sonoro è ottimo: rumori, suoni e lamenti sono avvolgenti, gli spari sono “pieni” e rimbombano che è una bellezza. Le poche musiche originali funzionano, e non mancano le solite, abusatissime hit radiofoniche per inchiodare il film alla sua epoca. Ormai ‘sto viziaccio maledetto ha infettato Hollywood, perciò se ambienti il film negli anni ’90 dovrai mettere pezzi famosi per urlare al pubblico: hey siamo negli anni novantaaaaa!
Certo che “Crush” di Jennifer Paige ad accompagnare lo zombi avvolto dalle fiamme devo capire se è idiozia, genio o semplicemente kitsch.

Ssshhhh! Zittite quelle hit anni ’90 se volete salvare la pelle.

Raccoon City: in cattive acque
“Welcome to Raccoon City” mette le cose in chiaro sin dal titolo: vuole accompagnarci a Raccoon, nei luoghi della storia a farci respirare l’aria di una città morente e avvelenata. Nel farlo, usa un manipolo di disgraziati che cerca di salvarsi la pelle provando a capire cosa diavolo stia succedendo. Come mettere in un frullatore le situazioni più famose di RE, parti miste di Distretto 13, La città verrà distrutta all’alba e… “Dark Water”.
La Umbrella Corp. è come la DuPont che fa esperimenti sui cittadini, li avvelena, delocalizza e cerca di insabbiare tutto. Ok, questo non è un film politico, ma è una visione realistica della grande azienda che cannibalizza la piccola città, sparisce e lascia dietro di sé deserto e miseria (cosa ben comune negli Stati Uniti, chiedere a Michael Moore).
Certo che un film su un’epidemia e una casa farmaceutica stronza non è esattamente l’ideale nel 2021, e se da un lato ho apprezzato che gli eventi della Umbrella siano rimasti nella nube oscura “dell’incidente”, mancano quei 5 minuti dedicati ai laboratori e ai virus, con qualche passaggio in più che avrebbe giovato al finale.

“Devo far luce sul mistero del virus!” - “E’ un gomblotto di Bill Gates per vendere vacciiiniii”

Girl Power? Fuck (quasi) yeah!
Pur piazzando la scena post-credit per le velleità da nuova saga, è dura immaginare dei sequel. Al film manca un trascinatore, un personaggio/attore abbastanza carismatico da coinvolgerci storie future. Per quanto il film sia ben recitato, serviva un pizzico di faccia tosta e di cazzimma in più.
Il film butta nella mischia tutti i protagonisti storici, ma rende assai difficile affezionarsi a qualcuno, anche perché la scelta di renderli tutti un po’ più sporchi e stronzetti è intenzionale. In una saga in cui tutti i protagonisti sono carini e coccolosi, cambiare gli equilibri era sensato. Anzi, necessario.
Si parte con un flashback sull’infanzia degli orfanelli Chris e Claire Redfield, sensata per creare un arco narrativo, anche se non viene praticamente sviluppato, ma ho gradito.
Il personaggi migliori sono le (poco gentili) donzelle della cricca: Jill Valentine dovrebbe spiccare grazie ad Hannah John-Kamen (vista in Ant-Man & Wasp), ma ha pochissimo spazio. La vera protagonista è la Claire Redfield di Kaya Scodelario (quella di "Maze Runner"), attorno a cui dovrebbe ruotare la trama ma lo script non ci investe quanto dovrebbe. Il resto dei maschioni fa rima con minchioni, ma non per la moda del momento. La saga di RE non ha mai brillato per originalità dei protagonisti maschili, sfido chiunque a dire il contrario. Non è un caso se pure nei film di Milla dominavano le quote rosa.

Lo prendo come un passaggio di consegne. Sulla cazzimma c’è da lavorare, ma la convinzione c’è.

Cari fottutissimi amici: due parole per i vecchi fan
Lo script di Roberts gioca con l’iconografia storica, ribaltando gli equilibri dei personaggi. Jill Valentine è una poliziotta estrosa e dal grilletto facile, sorprendentemente invaghita di Albert Wesker, storico villain ridotto a un bisteccone coglione. Eppure la dinamica del triangolo fra Jill, Wesker e Chris dà un senso al climax finale del trio. L’errore è stato rinunciare alla personalità sinistra e complessa di Wesker.
Chris Redfield, nato eroe, è un ciocco di legno senza carisma (com’è sempre stato, siamo sinceri), ma alla fine è il bravo ragazzo cui si finisce per voler bene, anche perché ci regala uno dei momenti più intensi del film: una cazzutissima sparatoria contro un’ammucchiata di zombi che mi ha davvero gasato.
Claire, segnata da traumi d’infanzia che l’hanno resa diffidente, scapestrata e tosta, è il miglior personaggio, ma meritava due o tre tacche in più di leadership.
Infine quel primo della classe di Leon “Sfigato” Kennedy è l’imbranata matricola fuori posto. Ci sono fan avvelenati per lo stravolgimento del personaggio ma mi sono divertito a vederlo trasformato nel contrario della sua immagine storica. È una recluta, non può e non deve essere l’eroe, e sul finale punti. [ALLERTA SPOILER] Proprio Leon diventa il deus ex machina, quello che arriva all’ultimo minuto con un lanciarazzi a risolvere la situazione, in pieno stile RE. [FINE SPOILER]
Ho trovato i cambiamenti abbastanza sensati per evitare un’ammucchiata di personaggi tutti uguali fra loro.

“Bel posticino, sembra familiare” - “Siamo noi che non siamo più gli stessi”

Sconsigliavatevi
Da vecchio fan dei videgiochi è stato come leccarsi le dita immerso in una vasca stracolma di Fonzies. Gli altri forse godranno solo a metà, ma il fanservice – pur eccessivo – celebra un mito che, ricordiamolo, non è Stephen King né Lovecraft, non è Poe né Shakespeare.
Fanno abbastanza ridere le critiche di chi si aspettava "Quarto Potere". È sempre stato un survival horror in cui la salvezza dipendeva da quant’era grossa la tua pistola, o quanti proiettili avevi. RE si ispirava all'horror di bassa lega, con trame spesso lineari e grossolane, ma giocava tutto sulle atmosfere e lì vinceva a mani basse. Nei giochi c’erano situazioni ora terrificanti ora ridicole: c’erano i ragni e gli alligatori giganti nelle fogne di Raccoon City! Dài, vogliamo infilarci il monocolo e la pipa per guardare dall’alto in basso un film con queste origini, pretendendo una raffinatezza narrativa che non gli appartiene? Una saga la cui trama è: casa farmaceutica cattiva VS. boyscout e cowgirls? Con alcune fra le più atroci battute nella storia dei videogiochi?
“Welcome to Raccoon City” può piacere o non piacere, ma è fiero delle sue origini e mi ha fatto divertire.

Hasta la vista. Evitate i cortei con visi pallidi che piangono sangue. Mascherina, vaccino e pistola sempre carica. Ci vediamo nei sequel. Forse.

P.S.
Mille grazie a Quinto Moro per aver recensito il film!
Vi invito tutti a passare a scoprire qualcuno dei suoi lavori, che potete trovate QUI.

28 commenti:

  1. "Effetti speciali"(creazione artigianale realizzata dal vero da esperti effettisti e marionettisti)-"Effetti visivi"(immagini artificiali "CGI" generati da un programma computerizzato). Questa mia premessa didattica per dire semplicemente a chi ha contestato gli "effetti visivi" di questo nuovo Resident Evil,di andare allegramente a quel paese e decidersi di acculturarsi ogni tanto che male non fà! Chi dice che questo nuovo film possiede una CGI deludente commette un palese errore di analisi dell'immagine,quando si parla di creazioni come il CESARE di Andy Serkis ha senso pretendere una CGI fotorealistica,perchè si sta parlando di realizzare al computer una scimmia,antropomorfizzata vero,ma sempre una scimmia,per qui lo scopo è il maggior realismo possibile contrapposto alle riprese girate dal vero! Ora prendiamo in esame il mostrone finale di questo film,il punto della questione è il suo character design,che è semplicemente parlando estremamente sopra le righe e fortemente videoulico,la CGI di questo film considerando anche il basso budget con qui è stato realizzato( il più basso di tutti),e davvero di buon livello,la texture della creatura è positivamente d'impatto e molto dettagliata,il fatto è che questa creatura non è CESARE della saga del "Pianeta Delle Scimmie",Andy Serkis è una dannatissima scimmia che interagisce per tutta la durata del film con gli attori alla luce del sole spesso,deve essere fotorealistica altrimenti salta il film,mentre questo mostrone è semplicemete troppo esagerato(in senso buono),molto appunto videoulico,non è una questione di CGI,anche con un maggiore budget il suo design impossibile salterebbe all'occhio sempre e comunque! Tornando alla definizione didattica dell'inizio del mio commento,se la gente pretendesse il mostrone finale più realistico,non dovrebbero tirare in ballo gli "effetti visivi",ma al contrario gli "effetti speciali" artigianali,ma poi per un simile modello animatronics a grandezza naturale quanto del budget di questo film si sarebbe ciucciato via? Riffletteci bene voi criticoni ad honorem a tempo pieno,prima pensate e poi parlate,e se non riuscite a pensare allora evitate di parlare che fate una figura più dignitosa! PS."Resident Evil-Welcome To Racoon City" mi è piciuto un sacco!

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    1. Mi sempre una precisazione doverosa e ben argomentata, molto più di tanti commenti sui Social-cosi ;-) Cheers

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    2. I social? Quel posto dove socializzano grandi verita come il lamentarsi di Leon Kennedy ispanico oppure Claire Redfield che non porta i capelli raccolti in una coda di cavallo,o come dicevo prima dove lamentano che la CGI di un film da 25 milioni di budget non e al livello della CGI di un film da 200 milioni? Si sa i social nuociono alla salute mentale!

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    3. A me la CGI ha stupito positivamente, le creature sono rese alla perfezione. Il licker è un vero capolavoro, e tutta la scena è costruita perfettamente. Il mostro finale è ben realizzato, ho detto che "scade" nel finale per una scelta di regia che punta a mostrarlo ben bene, quando una gestione diversa del buio (che era stata fatta per tutto il film!) l'avrebbe reso ancor più realistico. Con un pò di schifo grondante (stile testa di Alien) sarebbe stato una meraviglia.
      Il difetto di quella scena è quanto sia parecchio frettolosa, molto meno curata nella regia rispetto a tutto il resto.

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    4. Diciamo che il terzo atto finale anche per le dimensioni del mostro c'era piu il lavoro dei tecnici di computer piuttosto che le riprese dal vero operate direttamente in scena dal regista! Capisco quando dici che era meglio mantenerlo piu nascosto per coprirne i limiti tecnici,ma penso che Johannes Roberts fosse probabilmente innamorato del mostrone,e come diceva Landis che era troppo innamorato del lavoro di Rick Baker affermava di averlo mostrato troppo,ovviamente parlo di 2 film completamente differenti ma penso di aver reso l'idea! Alla fine l'importante e il risultato generale che e almeno per me decisamente ok!

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    5. Anch'io credo che il regista ci tenesse parecchio a farlo vedere, il design è ottimo, anche molto dettagliato (mi ha ricordato la CGI di "District 9"). Roberts ha aspettato sino all'ultimo per lo sparo nell'occhio che non poteva mancare, è l'inquadratura di un secondo ma quando l'ho vista un sorriso mi si è stampato sul volto.
      Quando poi Leon arriva, beh, applausi.

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  2. A giudicare dalle notizie che riportano i TG, mi pare che il virus del film non sia poi tanto diverso dal Covid-19, dato che anche nella realtà ci sono orde di "zombie" ed escalation di violenza di ogni genere. Anzi, forse la realtà fa più paura...

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    1. Ahinoi, la realtà supera sempre la fantasia.
      Una cosa mi ha fatto sorridere: gli unici che nel film sanno qualcosa passano per complottisti che alla fine hanno ragione, e tutti gli altri con le fette di salame, prosciutto e mortadella sugli occhi. Magari è un segno dei tempi.

      Per restare in ambito cinematografico, "La città verrà distrutta all'alba" di Romero sembra un antefatto o un dietro le quinte. C'è tutto il discorso dello scienziato che spiega natura e origine del virus e dei suoi effetti in questo film starebbe a pennello. Chissà cosa ne avrebbe pensato, Re Giorgio, di questi ultimi anni.

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  3. Tengo in sospeso l'articolo perché conto di riuscire forse (forse!) forse a tornare in sala per questo film, che neanche mi ricordo qual è l'ultimo film che ho visto al cinema.
    Ma il titolo del post mi intriga assai e non vedo l'ora di tuffarmici!

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    1. Vai tranquilla, il post di Quinto Moro non scappa ;-) Cheers

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    2. In sala si gode tutto.
      L'ho visto in una di quelle salette un pò misere e la resa dell'audio e dell'atmosfera era comunque ottima, sintomo che il sonoro è stato fatto davvero come si deve.
      Tra l'altro, se penso al fior fior di sale in cui sparavano la saga di Milla, sembra che i cinema abbiamo detto: "toh, un altro Resident Evil? Attori famosi nisba? Mettetelo lì in un angolino, che non dia fastidio"

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    3. Sì forse l'avranno messo in una saletta per non dar fastidio, ma io mi sono goduta ogni-singola-scena!
      Dall'ingresso nella stazione di polizia con quella bella scritta "R.P.D.", a quel maledetto cane-zombie (sapevo che mi avrebbe fatto saltare sulla sedia, e però ci sono cascata n'altra volta, maledetti cani zombie!), zombie semplicemente stupendi, e poi il Leccatore, il momento "UAU!" dell'entrata nella villa, li ho già detti i cani-zombie? L'incidente con successivo zombie infuocato è stato surreale ma divertente.
      Il film si prende il suo tempo per presentare tutti, ma senza troppi spiegoni e caratterizzando il giusto, e comunque inframmezzando con scene che contribuiscono a far salire l'aspettativa. Che per quanto mi riguarda è stata ampiamente ricompensata. Per le lamentele riguardo la poca somiglianza degli attori coi rispettivi personaggi, devo dire che superato un iniziale straniamento, il percorso mi è stato tutto in discesa. L'unico fastidio me l'ha causato Robbie Amell, "Chris", che viaggia al minimo sindacale.
      Non vorrei sbagliarmi, cioè sì mi vorrei sbagliare perché mi sembra di aver visto il nome di Paul Anderson tra i produttori...va a finire che dopo essere uscito dalla porta, rientra dalla finestra, rompendo vetri con la bava alla bocca...
      Bella recensione e bel film, sono ancora commossa sia per essere tornata in sala che per il film.
      Ancora! ancora! 👏

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    4. Quinto Moro si è proposto e nessuno poteva essere più lucido di lui su RE, ero sicuro che un post suo sarebbe stato una sicurezza ;-) Cheers

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  4. Ah-ehm.
    Permettete?
    SI', C... O!
    SI', C... O!!
    SI', C...OOOOO!!
    Mi stai dicendo che ci hanno regalato finalmente il film per cui allora un fan di RE sarebbe stato disposto a morire?
    Ma solo dopo finito il film, s'intende.
    Se e' cosi'...aggiudicato.
    Notate bene: ho parlato al passato, non al presente.
    Perche' tocca ammetterlo: a fare un film ispirato ai primi 4 RE, dal primo fino a Code:Veronica, inevitabilmente si e' fuori tempo massimo.
    Ma c'e' un ma.
    Dopo RE 4 (il 4 proprio, non Veronica), inevitabilmente qualcosa e' andato perso.
    Tornare a quelle atmosfere dal punto di vista videoludico e' impossibile, ormai la saga ha definitivamente cambiato rotta.
    Ma se almeno su grande schermo qualcuno ha deciso di omaggiare quei quattro grandissimi giochi a telecamere fisse e survival horror nella sua forma piu' pura (ribadisco: una secchiata era necessaria. Ma quelli di adesso non sono piu' i miei RE. I primi quattro restano insuperabili. E ci metto pure il Rebirth per Gamecube. Sbaglio, o ci ho intravisto qualcosa pure di quello?)...beh, e' il benvenuto.
    E ha la mia eterna gratitudine.
    Sulla caratterizzazione hanno evidenziato col pennarello quello che era sottinteso. Forse ingrandendolo.
    Chris e' un po' giuggiolone, il classico tizio in fissa con la torta di mele e che tiene la figurina di Babe Ruth in tasca.
    Jill e' tosta, grintosa e cazzuta quanto ottusa.
    Claire e' ribelle e ha un rapporto difficile con suo fratello maggiore, di cui vorrebbe seguirne le orme nonostante lui la vorrebbe al sicuro a casina.
    Leon e' volenteroso ma nessuno lo fila di pezza (del resto nel 2 se ne lamentava da solo, dicendo "Perche' nessuno mi da' retta?").
    Tra Chris e Jill c'e' qualcosa sempre in bilico tra il platonico ed il non corrisposto, e qui ci piazzano pure il triangolo con quello che resta il miglior cattivo mai fatto nella saga.
    Ancora adesso.
    Wesker. Tanto figo quanto stronzo.
    E pazienza se la resa dei conti tra lui e Chris e' stata semplicemente ridicola, non all'altezza della faida che si era sviluppata.
    Devo dirlo: il grande Romero ci aveva visto giusto e aveva gia' capito tutto, col suo script del film che non ha mai fatto.
    Anzi, era andato pure oltre, presentando Chris e Jill come reduci da una storia finita male.
    Ottimo, ottimo.
    E stavolta lo dico.
    Era ora, cazzo. Era proprio la dannata ora.

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    1. Scusate: SVECCHIATA, non secchiata.

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    2. Sì, ti stavo dicendo esattamente questo: oro puro per i fan, ma godibile pure da chi vuol godersi un sano film di zombi fieramente di serie b, quella fatta col cuore e fatta bene.
      Wesker qui è stato cambiato molto, snaturato ma alla fine ci sta.

      Mi permetto di dissentire su questo:"Tornare a quelle atmosfere dal punto di vista videoludico e' impossibile, ormai la saga ha definitivamente cambiato rotta."
      Hai provato il remake di RE 2 uscito due anni fa?
      Il film ha preso parecchio sia dal remake del primo da quello recente, e ti assicuro che è un ritorno al passato folgorante: un livello di tensione che in alcune fasi ho trovato insostenibile (il remake del 3° non l'ho provato ma pare che questo invece l'abbiano cannato).

      Guardalo e fammi sapere cosa ne pensi.

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  5. Sul remake del 2 mi trovi d'accordissimo.
    L'ho giocato, mi e' piaciuto un sacco e regala momenti da strizza al sedere memorabili.
    Dolph Lundrg...Mr. X e' diventato un INCUBO, piu' che nell'originale.
    Ma suppongo che il fatto che ritengo il 2 il mio episodio preferito abbia avuto il suo bel peso.
    Per questo me lo sono goduto nonostante...oh, non c'e' niente da fare, io a partire dal quarto in poi il sistema di gioco non l'ho piu' digerito. Faccio una fatica da bestia, a giocarci.
    Resta innegabile che hanno fatto un lavoro sontuoso.
    Hanno preso il buono del capostipite e hanno ammodernato tutto, scremandolo di tutto quanto ormai risultava indigeribile.
    Atmosfera pazzesca, l'avventura scorre bella snella e priva di fronzoli (e con backtracking ridotto al minimo indispensabile) e i personaggi, sia protagonisti che comprimari, si comportano come se fossero in un horror degno di questo nome. E non in un filmaccio o fumettone di serie b.
    Meglio di cosi' non potevano fare. E a conti fatti, e' il miglior modo di omaggiare un classico.
    Sul 3...piu' azione, che orrore.
    Ha un sacco di momenti alla Jurassic Park, nel senso che Jill si ritrova spesso a tu per tu con zombi e mostri vari.
    E visto che c'e' di mezzo pure un certo Nemesis, la cosa e' senz'altro gradita.
    Peccato che ne abusino.
    Il fatto e' che il remake del 2 ha avuto una gestazione lunghissima, e per qualche tempo era sparito pure dai radar.
    Ma visto il risultato, e' stato tempo ben speso.
    Il remake del 3 e' uscito neanche un anno dopo, realizzato in fretta e furia dopo il successo del precedente e pare ad opera di un team minore.
    E' inoltre piuttosto corto, il che mi fa sospettare che fosse inizialmente previsto come contenuto aggiuntivo, piuttosto che come gioco a se'.
    Per consigliarlo te lo consiglio, ma solo a prezzo ultra ribassato.
    Io l'ho preso a 20 euro, e credimi, di piu' non merita.

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    1. Per il 3 gli è venuta la bavetta da dollaro secondo me. Poi il 3 ha una storia tutta sua fin dalle origini, nato come spin-off si prese il numero di serie per capriccio. Non mi dispiace affatto che nel film abbiano deciso di ignorarlo completamente. Ho apprezzato pure la scelta della distruzione di Raccoon diversa da quanto si era già visto.

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  6. Ricordo con piacere (e terrore) il primo RE, che anche coi suoi personaggi spigolosi riusciva a farmi paura. I film di Anderson non sono mai riusciti a diventare un guilty pleasure per me, anche se ricordo che i primi non mi erano dispiaciuti troppo.

    Di questo film non conoscevo l'esistenza però dopo questa recensione entusiasta del Quinto Moro quasi quasi gli do una chance! :--)

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    1. Dagli una chance, purtroppo se n'è parlato davvero poco e con gratuita cattiveria.

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  7. Fan della saga, presente! Ma solo dei primi 3, un po' del 4, Revelations per il ritorno del survival (anche se mi ha deluso) e forse del 7 (che ho preso da qualche mese per giocarci in VR ma non so quando riuscirò ad avviarlo).

    Penso che potrebbe piacermi, a parte Leon. Ma non per la caratterizzazione (non avevo idea venisse stravolta così) ma per la non-somiglianza dell'attore. Ogni volta che lo vedo in trailer e foto, mi dico "mamma mia quanto è brutto 'sto Leon" 😆 Però la faccia da scemo è in linea con questa nuova caratterizzazione 😛
    Va be', tanto lo aspetto in TV. Da bravo novacse gomblottista, non posso andare al cinema 😅

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    1. Anche Jill è assai poco somigliante all'originale, chi si avvicina davvero è Chris e il Capo della polizia Irons.
      Serio? Novax? Guarda che per commentare qui serve il green pass. E poi scusa, le epidemie di Resident Evil non ti hanno insegnato niente? Avresti lasciato morire Sherry e Jill?

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  8. Crush e zombie in fiamme, genio puro. Ho amato quella scena.

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    1. Superata l'ondata di commenti negativi della stampa, sembra che il film sia piaciuto a chi i film li guarda per davvero, salvo eccezioni ovviamente. Cheers

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    2. E' una scena incredibilmente stramba, avrei voluto che qualcuno mi riprendesse mentre la guardavo, ero stranito ma mi ha fatto sorridere.

      Leggendo i commenti dei fan della serie sono quasi unanimemente positivi o addirittura entusiastici. Molti che non l'hanno visto si fermano al look diverso di questo o quel personaggio, o alla scarsa somiglianza con gli originali, che è abbastanza insulsa come critica. Anzi non è nemmeno una critica.

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    3. Ho trovato fan del videogioco schifati, ma credo che il film sia stato preso anche un po' di mira per partito preso. Cheers

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  9. I fan integralisti dovrebbero farsi una vita, nonostante look e caratterizzazioni diverse per la prima volta abbiamo veramente un film di Resident Evil, non perfetto ma con cuore, cosa che molti blockbuster non possono dire.
    Ho preferito di gran lunga questo a Ghostbusters Legacy, nonostante un finale anticlimatico e affrettato.

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    1. Non dire nulla su "Ghostbusters Legacy", ho un post in rampa di lancio, anzi devo ancora leggere quello che hai scritto tu, tengo la lettura per un secondo momento per non farmi influenzare, faccio sempre così. Cheers!

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