La verità è che "Sin City" ci ha fottuti tutti.
Per convincere Frank Miller, scottato dalle sue precedenti esperienze ad Hollywood, il regista Robert Rodriguez preparò una piccola scena tratta dal fumetto di "Sin City", pensata per ricreare con abbondante utilizzo di schermo verde le tavole di Miller, il tutto per fare leva su quella sensazione che ormai io con rassegnazione chiamo "Effetto ma è uuuuuuguale!", quello che fa puntare il ditino del nerd verso lo schermo, perché nella testa del piccolo appassionato, la sua storia del cuore per essere legittimata, non può essere solo un fumetto, un anime o un romanzo, deve per forza esserci un adattamento con attori in carne e ossa per essere preso sul serio, però deve essere ugualeeeeeeee!
Una trovata che può funzionare una volta per "Sin City", due si sono già confermate troppe (il seguito di Sin City), tre un peccato mortale, se consideriamo quando Frank Miller ha tentato invano di adattare "The Spirit" per il grande schermo. Non fatemi aggiungere altro, non è bello leggere le bestemmie di un blogger.
"Cowboy Bebop" nasce con poche idee ma confuse, ha senso adattare in un altro formato un anime che ha vent'anni ok, ma è ancora una storia fresca? La serie gestita da André Nemec sembra voler svolgere il suo compito seguendo il principio universale (e paraculo) del "Ma è uuuuuuuuguale!" fin dai primi promo fatti circolare in rete, con la sigla sulle note della mitica "Tank!" ma con attori in carne ed ossa.
Nel suo passaggio a Netflix, "Cowboy Bebop" ad una prima occhiata, potrebbe sembrare un adattamento ben fatto, ma mancano completamente gli elementi di rielaborazione del noir e del cinema d'azione alla John Woo che hanno reso grande l'anime, ne abbiamo già parlato no?
In questa incarnazione "Cowboy Bebop" potrebbe piacere a chiunque non abbia mai visto la serie originale, il pubblico generalista che per grandi numeri, è quello a cui punta Netflix, per tutti gli altri? Una versione minore, con tante battute sul bidet, sul pube depilato e poco altro, ma con personaggi appena abbozzati.
Non basta affidare alla leggendaria Adrienne Barbeau il ruolo di Maria Murdock per portare a casa il risultato, ma nemmeno conciare i protagonisti come cosplayer in fuga da Lucca Comics per superare lo scoglio del ditino dei nerd, si sa che trattare con i fan è piacevole come infilare le dita in un frullatore.
Signora Barbeau, sempre un piacere ospitarla su questa Bara. |
Il Jet di Mustafa Shakir dovrebbe essere maturo e stanco dopo mille esperienze, ma sembra solo spaesato e con ben poca chimica con John Cho, talmente fuori parte da meritarsi un capitolo tutto suo.
John Cho, classe 1972, nessuna esperienza di arti marziali, interpreta un trentenne maestro di Kung-Fu e come lo fa? Del tutto privo di quella rassegnazione tipica del personaggio originale, uno che si considera già morto mentre qui, John Chi pare solo uno che sarà pure conciato come Spike, ma nello sguardo senza vita sembra invocare: «Datemi quel frullatore di cui ho sentito parlare poco fa.»
“Non so dove sono e nemmeno cosa sto facendo, in compenso ho una pettinatura da galera” |
Vogliamo parlare di Daniella Pineda? La meno peggio del cast, se non proprio la migliore (in mancanza di alternative), una poveretta che è stata massacrata preventivamente dai fan perché? Perché non ha la taglia di reggiseno di Faye, ovvero variabile dalla quinta alla "Russ Meyer"? Volete dirmi che le curve di Lola Bunny erano il problema più grave dello Space Jam sbagliato?
Piuttosto che problema hanno in tanti con i personaggi femminili dell'immaginario? Possibile che si debbano valutare preventivamente in questo modo? L'avete vista Daniella Pineda? Che una così venga criticata da eroi della tastiere che come direbbe la mia amica Cristina (ciao Cristina!), l'hanno vista solo in formato Jpeg, mi fa un po' ridere.
Piuttosto parliamo del fatto che Faye, che originariamente era la femme fatale un po' grezza nei modi, qui diventi una ragazza molto naif che usa tante parolacce, un personaggio diverso, meno riuscito, ma non per colpa del fisico della Pineda, solo che oh! Se volete che sia tutto uuuuuuguale, non si può trattare con i fan(atici).
Ha già detto tutto Cristina, non ho nulla da aggiungere sull'argomento. |
In questa versione "Cowboy Bebop" non è altro che un "Sin City" timido, che si accontenta di assomigliare sperando di non far inferocire i fan, ma ha ben poco dello spirito di una serie che ha vent'anni ma risulta ben più fresca di questa produzione Netflix, fatta con i soldi certo, ma con meno cura di certi "Fan movie" che si trovano in rete.
Mi dispiace criticarlo perché così facendo, rischio di venire equiparato a chi criticava preventivamente, non avevo alcuna aspettativa per questo adattamento, la parte migliore per me è stata l'occasione per rivedermi l'originale Cowboy Bebop, fatelo anche voi, lo trovate su Netflix ed è ancora una grande esperienza, tra i due "Cowboy Bebop" disponibili nel catalogo, scegliete quello davvero valido.
Il mio punto di vista sulla questione è puramente di carattere estetico! L'animazione è la mia tecnica cinematografica preferita,a mio parere superiore al live action,il motivo risiede nei limiti produttivi dei film girati dal vero,puoi renderlo grosso solo a patto di avere il budget adeguato per poter costruire set enormi,realizzare gli oggetti di scena,le comparse truccate ecc ecc,al contrario l'animazione permette di annullare i limiti progettuali del live action,ponendo come unica limitante seria la forza creativa di chi lo immagina,con l'animazione puoi creare senza troppi limiti cose che in carne e ossa(e green screen)richiederebbe tanti soldi e tanto spazio per costruire! Ora considerando che la serie anime originale sfruttava la bellezza dell'animazione per creare un intero universo zeppo di dettagli,quante possibilità avrebbe una serie live action di restituire la stessa potenza visiva?
RispondiEliminaIn effetti è vero, l'anime ortogonale colpiva per tanti motivi, tra cui proprio la costruzione del mondo curata in tanti dettagli sparsi sullo schermo, solo Stuart Gordon in "Space Truckers" aveva raggiunto quel livello di dettaglio secondo me. Cheers!
EliminaIn pratica "Cowboy Bebop" prima che uscisse "Cowboy Bebop",quel film mi aveva già preso anche solo con il diner spaziale modello parodia di 2001 o il camion spaziale scassato che trasporta i migliori maiali quadrati della galassia! Oh io attendo ancora che "Space Truckers" venga editato in dvd,il verbo di Stuart Gordon deve essere diffuso al mondo!
EliminaQuando succederà sarà sempre troppo tardi, ma questa Bara ha fatto il suo per diffondere la parola di Stuart ;-) Cheers
EliminaAnche qui arriva la Barbeau come in Swamp Thing che sappiamo bene com'è andato a finire... Ma io un occhiata la darò, così per poter dire la mia con cognizione di causa. Per ora posso solo dire che di rado i live action hanno mantenuto il passo con le versioni animate. Forse l'unico era Yattaman, ma ci sono Lupin III, Occhi Di Gatto, Sailor Moon, Death Note e molti altri ad abbassare l'asticella di parecchio perché erano o troppo cosplay oppure si allontanavano dal prodotto originale. Anche Gantz partiva bene, ma già con il secondo film andava per conto suo.
RispondiEliminaTuttavia un live action di Evangelion per me sarebbe ancora gradito (quello chiamato Pacific Rim non conta eh).
Mentre lo guardavo pensavo che se avessero fatto una serie sui cacciatori di taglie nello spazio sarebbe stato meglio, purtroppo oggi come oggi non si può produrre nulla senza rimandarlo o legarlo ad un nome già noto per il pubblico, che si lamenta che tutto venga "rifatto", ma poi vuole proprio quello, vedere solo quello che già conosce (per lamentarsi). Cheers
EliminaAllora...in giro lo hanno letteralmente massacrato, anche se di norma ai pareri buttati un tanto al chilo non do' retta (basti vedere cosa stanno dicendo su una serie animata di cui hai trattato giusto qualche giorno fa: ne stanno venendo fuori di ogni. Ok, fine digressione).
RispondiEliminaIo pero' qualche dubbio gia' lo nutrivo, ma per tutt'altri motivi.
Il fatto e' che quando un occidentale, americano o europeo che sia, mette le mani su una serie giapponese...piu' che una scommessa e' un terno al lotto.
Quasi mai il risultato e' soddisfacente.
Ovviamente ci sono le eccezioni. Tipo "Alita". Ma li' ci stavano lavorando su da anni. E poi gente come Jimmy Cameron è Rodriguez ne erano fan sfegatati. Quindi...massimo rispetto.
Ma mi pare di capire che non e' questo il caso.
Comunque, se mi passi il termine...non ho mai visto attori con facce cpsi' tanto scazzate.
Soprattutto il protagonista, scoglionatissimo proprio.
Ripeto...scusa per i termini, ma rende l'idea.
Sarebbe questo l'aderire all'opera originale, secondo gli autori?
Pensano che per avere il nichilismo basti assumere un'espressione svaccata?
Bah.
Gli daro' un'occhiata, ma prima mi finisco di rivedere l'originale.
"Alita" non raggiungeva le vette del manga, ma aveva un livello di cura che questa serie tirata via si sogna, inoltre era coerente nelle filmografia di Cameron, qui hanno messo su una gara di cosplay per giustificare il titolo, senza la quale una serie su dei cacciatori di taglie nello spazio, non sarebbe mai stata messa in produzione. Cheers
EliminaSto vedendolo, dopo aver visto l'originale.
RispondiEliminaAlla fine, i difetti più grossi sono:
Spike completamente fuori parte. Da bassista carismatico ( copyright Doc Manhattan) ad orientale generica spalla. Qui ci sarebbe voluto il coraggio di affidare la parte ad un attore occidentale ( un Jude law giovane, se esiste)
Le Trame sono pantografate sull'originale. Onestamente storie nuove nello stesso universo sarebbe stata un'idea migliore.
Per il resto, classico prodotto Netflix gradevole ma dimenticato il giorno dopo.
Direi che abbiamo notato gli stessi problemi, anche perché sono enormi ;-) Cheers
EliminaSe non avessi letto il post avrei pensato davvero ad uno speciale su Lucca Comics... Peccato per la sempre mitica Adrienne Barbeau usata in un prodotto così!
RispondiEliminaPer lo meno lavora, dopo i problemi di salute molto gravi che ha avuto è ancora più bello rivederla, anzi, ho un altro post con una sua apparizione in rampa di lancio ;-) Cheers
EliminaSono completamente fuori da questi circuiti (netflix ecc.), ma se dovessi azzardare un'impressione direi che Spike "gli ha una gran faccia a bischero" (cit. Necchi/Montagnani).
RispondiEliminaMa Ed chi la fa? Noto che non ne hai parlato.
Adrienne per me rimane un mito degli anni 80 (legata a Carpenter ma non solo, vedi Cannonball e Creepshow). Mi secca un po' veder buttate lì delle icone tanto per acchiappare il pubblico nerdastro.
P.S.: Ma poi non ho mai capito: perché se nella maggior parte dei Manga/Anime i personaggi son disegnati con tratti non-giapponesi, perché nei live action mettono attori asiatici?
EliminaAnch'io non ho mai capito sta cosa
EliminaBisogna dire che però buca lo schermo in un ruolo da cattiva, forse perché è una delle poche qui in mezzo che recita per davvero ;-) Ed compare tre secondi prima dei titoli di coda dell’ultimo episodio, altro caso di premio di miglior cosplay al prossimo Lucca Comics perché oggettivamente «ma è uguaaaaaaale!» (cit.)
EliminaLa mia idea è che sia una sorta di compensazione o rimando culturale, ma se posso dirla fuori dai denti, secondo me Netflix si sta buttando sulle trasposizioni degli anime, perché così può fare casting che rispettano il loro rigido sistema di rappresentazione sullo schermo di tutti, che è uno dei parametri su cui è basato il funzionamento dell’algoritmo generatore di trame di Netflix. Cheers
Non so che dire, io ho visto Faye la prima volta e ho tirato un porco. Poi ho visto il primo trailer e ho pensato: "Ah però, bella merda". Ma dopo aver visto fior fior di YouTube masturbarsi sullo stesso ho pensato: "sono troppo vecchio per queste cose"
RispondiEliminaSecondo me lei è molto bella anche se visto che di adattamento di tratta, interpreta un altro personaggio alla Faye che conoscevamo e non per la taglia di reggiseno, ma mi sono già espresso. Il problema del criticare una serie così è quello di venire equiparato agli odiatori da tastiera che avevano già premuto il grilletto prima di vedere anche un solo episodio, detto questo, quando un anime uscito vent’anni fa è più fresco, profondo, intelligente e divertente della tua costosa serie, vuol dire che hai un problema ;-) Cheers
EliminaNon ho letto la recensione perchè devo vedere ancora 8 puntate, per adesso dico ( e immagino l'abbia detto anche tu ) che questo sembra essere il più costoso fan movie di sempre. Ci sono veramente un sacco di cose simili al cartone,quando poi ho visto l'inquadratura della cammminata con i pantaloni a zampa di gallina ho detto '' addirittura ? '' . Inizialmente ho avuto un rigurgito per stà cosa ma poi ho pensato ''all'ammore'' che ci hanno messo,forse troppo ? Mah,dopo l'iniziale ritrosia la cosa l'ho accettata e non vedo l'ora di vedere la terza puntata. John Cho deve migliorare nelle scene d'azione, Mustafa Shakir sembra troppo giovane per la parte,ma poi scopro che ha 45 anni e ( accidenti a lui ) ne dimostra 30.
RispondiEliminaFammi sapere le tue impressioni quando sarai arrivato alla fine, John Cho per il ruolo dell'esperto di arti marziali è un buco nell'acqua ;-) Cheers
EliminaPer me John Cho sarà sempre il personaggio che ha attraversato l'intera saga di "American Pie" recitando un'unica battuta: «Milf!». Non l'ha certo inventata lui, ma dal 1999 la parola è esplosa nel linguaggio comune, con la faccia di John Cho: figurati quanto posso trovarlo convincete nel ruolo di campione marziale stellare! :-D
RispondiEliminaSono riuscito a vedere addirittura quasi tre episodi di questa serie, che ha fatto di tutto per convincermi - un fanta-fucile nella prima puntata, una bevanda fantastica nella seconda - ma niente, la noia mi ha vinto e ho dovuto mollarla. Comunque di solito le serie Netflix manco le inizio, quindi già due puntate e mezzo è un buon risultato ^_^
Il contributo alla storia del cinema di John Cho riassunto in quattro lettere ;-) Ti consiglio l'anime originale sempre su Netflix, troverai le stesse cose, solo migliori ;-) Cheers
EliminaMa tu che hai visto anche l'anime, il fucilone disruptor della rapina che apre la serie si trova anche in versione animata?
EliminaSe non ricordo male no, la rapina iniziale è una trovata della serie. Cheers!
EliminaHo seguito il consiglio e mi sono rivisto la serie originale, accorgendomi che, in tutti i passaggi televisivi, non avevo mai visto i due episodi conclusivi!! Che dire, l'originale è tanta roba, dalla musica, alla bromance tra Spike e Jet, soprattutto per quello che non si dicono, aggiungerei, alla fantascienza che non è troppo invasiva, insomma ha tutto quello che serve per piacere e se a distanza di 20 anni è ancora così fresca significa che è stata realizzata bene. 👋
RispondiEliminaBen felice di averti spinto al ripasso allora ;-) Cheers
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