Anche quest’anno la Blumhouse ha svuotato i fondi di magazzino, quattro film da giocarsi durante il mese di ottobre con l’operazione Welcome to Blumhouse, che dopo Bingo Hell e Black as night, si completa con i due titoli di oggi, non perdiamo altro tempo!
The Manor (2021)
Mi sono convinto a guardare questo filmetto da poco più di
80 minuti per due ragioni, la prima è Barbara e la seconda è Hershey. Ve lo
dico subito, “The Manor” non allaccia nemmeno le scarpe a The Entity, ma ci
regala un altro horror con Barbara Hershey assoluta protagonista, che con il
suo talento e la sua eleganza, riesce quasi a farci dimenticare che questo
film, non mette paura nemmeno per errore, malgrado la paura sia qualcosa di
soggettivo, sfido chiunque a spaventarsi con questi innocuo filmetto, ma
andiamo per gradi.
Applausi per una grande signora, la mitica Barbara Hershey. |
Barbara Hershey interpreta una ex ballerina in là con l’età che dopo un malore, viene cautelativamente portata in una casa di riposo, oh! Una di quelle cinque stelle extra lusso eh? Visto che ha un parco che non finisce mai, però giusto per ribadire quando la scelta sia stata serena anche per la protagonista, il film si gioca tutte le carte possibile per rappresentare il cliché della brava nonna, salvato solo dalla prova di Barbara Hershey, sul serio, inutile girarci attorno.
Giusto per ribadire quanto sia sprint questa nonna, parliamo
di un personaggio che gioca ai giochi da tavolo Horror con il nipote e indossa
maglie pseudo metallare, che solo Barbara Hershey trova il modo di riuscire a
far sembrare eleganti, parlo di quelle perché tanto parlare della trama mi
sembra inutile, già avrete intuito che nel maniero inizieranno a succedere
strani fatti, seguiti da strane visioni, ma appena la trama potrebbe decollare,
il film di Axelle Carolyn procede con il pilota automatico fino al finale, dove
compare quella vecchia volpe di Bruce Davison, che se la gioca utilizzando
quintali di mestiere.
"Non sono pazza è la trama ad essere banale!" |
Tutto da buttare? No perché il finale, potrebbe giocarsi la classica svolta della vecchina contro il male, con trionfo dei buoni sentimenti, quando invece il film fa una scelta interessante, nulla di radicale badate bene, ma per lo meno non fa terminare “The Manor” a colpi di tarallucci e vino.
Il finale mi ha fatto pensare alla frase del film The Mule: «Solo l’uomo di novantanove
anni vorrebbe vivere fino a cento», infatti nella scena finale, forse la vera
sorpresa oltre alla scelta fatta dalla protagonista è vedere chi compare in un
cameo alla festa, un signore con lunghi capelli bianchi, che non è un ospite
della struttura anzi, è quel mito di Mick Garris, campione del mondo della specialità della comparsata a sorpresa.
Tana per Mick Garris! |
Insomma, non è certo l’originalità a tenere su l’innocuo “The Manor”, più che altro sono le vecchie glorie, nel suo essere un filmetto che lascerà ben poco, forse è uno dei più riusciti di questa scialba operazione “Welcome to Blumhouse” targata 2021.
Madres (2021)
Il poker dello svuotamento dei magazzini della Blumhouse si
completa con “Madres” diretto da Ryan Zaragoza, il film che mette in
chiaro che questi quattro titoli, sono stati messi insieme perché hanno un filo
conduttore comune: avere come protagonisti membri di una minoranza oppure persone anziane.
Infatti “Madres” ci porta nell’America degli anni ’70, raccontandoci la storia di una coppia di futuri genitori, che si trasferisce dalla grande città alla campagna, in quello che è l’inizio ultra classico di centinaia di horror che cominciano tutti allo stesso modo: con un trasloco! D’altra parte dicono che sia una degli eventi più stressanti della vita no?
Beto (Tenoch Huerta) è diventato manager di una grande
compagnia agricola, il primo nella sua famiglia di immigrati ad ottenere un
ruolo di tale prestigio, mentre sua moglie Diana (Ariana Guerra), dopo aver
lasciato il lavoro di giornalista a Los Angeles è in attesa del loro primo
figlio.
Tanto di importante da dire e nessuna idea di come farlo. |
Tra i due non è proprio tutto pesche e crema, perché pur essendo immigrati, sposati e innamorati, sembrano appartenere a due classi sociali differenti, lei ad esempio, malgrado le sue origini, non parla nemmeno spagnolo, quindi è un po’ tagliata fuori dalla comunità ma non vi preoccupate, perché questa sotto trama potenzialmente interessate, non verrà MAI sfruttata dal film, un tema gettato nel mucchio e presto dimenticato, per una storia che ha l’obbiettivo (nobilissimo) di portare all'attenzione e denunciare un tema sociale importante, dimenticandosi di costruirci un film attorno, figuriamoci uno Horror che in teoria, dovrebbe fare anche solo minimamente paura. Ooops! Eppure avevo la sensazione di avere qualcosa di importante da fare, tipo spaventare il pubblico.
Il tema delle sterilizzazioni forzate avrebbe meritato
maggiore coinvolgimento, ma anche solo di venire contestualizzato in modo
opportuno, purtroppo “Madres” getta alle ortiche anche la lunga tradizioni
delle donne incinte nei film horror, perché è talmente smanioso di arrivare al
didascalico finale, che snocciola dati e numeri di questo drammatico problema,
da non avere quasi voglia di tirare su un film attorno alla denuncia. Ryan
Zaragoza, documentari, quelli che devi fare tu si chiamano documentari,
non gli horror della Blumhouse.
Insomma, se l’anno scorso l’operazione Welcome to Blumhouse era stata una mezza sòla, quest’anno sembra una sòla quasi completa. Tutto questo mi sembra molto in linea con quello che intervistato, aveva dichiarato tempo fa Joe Dante, ovvero che la casa di produzione di Jason Blum, di film così ne ha a bizzeffe, quindi Halloween diventa la scusa per svuotare i magazzini. Giasone, la prossima volta se ci regali delle caramelle per il 31 ottobre siamo contenti lo stesso, amici come prima.
Tanta fuffa insomma...
RispondiEliminaPoca roba, questa "Welcome to Blumhouse 2.0" più buone idee che vera messa in scena decente. Spero si siano impegnati di più per il nuovo "Halloween". Cheers!
EliminaIl nuovo Halloween, ehm, enzomma...Pero'le musiche di Carpenter spaccano sempre.
EliminaTi saprò dire presto, sulle musiche avevi dei dubbi? ;-) Cheers
EliminaPer puro caso ho visto anch'io i due film praticamente attaccati, credo perché l'home page di Prime Video me li ha presentati vicini e così li ho messi entrambi tra i preferiti con una botta sola :-P
RispondiEliminaConcordo, Barbara è Barbara, da ragazzo l'ho vista al cinema con "Hannah e le sue sorelle" (1986) di Woody e da allora viaggia con me, ma il resto è tutto da dimenticare. Altro che sòla, un Solone! E dire che Giasone sembrava aver superato quei tempi in cui sfornava stupidate a getto continuo, e invece...
Un film da poco nobilotato da Barbara, sempre elegantissima. Qui Jason e ha davvero grattato il fondo, per l'anno prossimo potrebbero anche non rinnovare l'iniziativa "Welcome to Blumhouse" se devono farla così. Cheers!
EliminaC'ero cascata l'anno scorso salvando a malapena Nocturne, quest'anno vi sacrificate tu e la Bolla per me e ho capito che per la settimana di Halloween devo puntare altri titoli, decisamente!
RispondiEliminaPenso di parlare anche a nome della Bolla quando dico che da appassionati di horror, ci buttiamo a corpo morto sulla granata per le nostre rispettive lettrici e lettori ;-) Cheers
Eliminaa me the manor interessa e ne ho sentito parlare bene (meglio che qui)
RispondiEliminama tanto non sono abbonato :)
Penso che sia tra i più riusciti dell'operazione, tutto merito di Barbara Hersey ;-) Cheers
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