lunedì 20 settembre 2021

Dune (2021): bello e arido, come i deserti di Arrakis

All’annuncio del remake di “Dune”, il nostro Quinto Moro non sapeva se essere contento o no. Lui è tra i dodici o tredici innamorati di quello strano pasticcio firmato da David Lynch nel 1984. Con Denis Villeneuve alla regia e un hype stellare, cosa poteva andare storto? Quinto Moro ci dice la sua! 

Narraci o Quinto del sabbioso pianeta…

Il primo “Dune” fu un’odissea produttiva lunga dieci anni. Il guaio era la natura stessa del romanzo a dir poco monumentale di Frank Herbert: un’infinità di personaggi, eventi, trame e sotto trame. Ma Villeneuve è uno di quelli bravi, un Autore con uno stile, una competenza tecnica che levatevi tutti, e qui guida un cast che sembra la fiera delle facce del momento. Un successo commerciale e di critica già scritto. Cosa poteva mai andare storto? Non vorrai farti mancare una pandemia mondiale per rischiare di uccidere il progetto di una saga no? A livello di sfiga fantozziana, Dune rischia di diventare il Macbeth del cinema.

Ah, nel caso non lo sapeste, il film racconta solo due terzi del romanzo, e l’uscita di un secondo capitolo ad oggi non è confermata né garantita.

Cercherò di essere obiettivo, evitando cattiveria gratuita e salamelecchi al capolavoro per forza. Guardatelo perché è tanta roba, ma preparatevi psicologicamente. A me l’ingrato compito di abbassare le vostre aspettative. NO SPOILER, salvo avvisi.


“Se fai uno spoiler te lo pianto nel cuore. Hai visto Pulp Fiction?” (Cit.)

La sensazione che si prova alla prima visione è lo smarrimento costante davanti a nuove facce e personaggi. Pure io che ho letto il romanzo – anni fa – e con più visioni del film dell’84 ero sempre lì a contare: ah, questo è quel personaggio. Oh, c’era pure quest’altro. E poi nomi, soprannomi e definizioni. Un protagonista che viene chiamato con C-I-N-Q-U-E nomi diversi – Paul Atreides, Kwisatz Haderach, Lisan Al-gaib, Usul, Muad'dib – può creare un po’ di confusione (ma nel film ne sentiamo solo tre).

Non è stato un problema per me che ho recuperato facilmente i fili, le connessioni e relazioni tra i personaggi. L’effetto è simile ad una prima visione del “Signore degli anelli”, ma senza quel gusto per l’intrattenimento alla Peter Jackson, senza quella capacità di buttare lo spettatore nel mondo e rendendolo partecipe della vicenda.


Lo dico brutalmente: il film di Villeneuve mi ha lasciato poco o nulla. Sì, lui è bravo e rigoroso, e sa spendere come si deve un budget di 160 milioni e passa. Ma nel voler essere fedele al romanzo ha fatto giusto una cronistoria degli eventi, senza il ritmo e la garra che serve a coinvolgere, né si è preso la briga di sottolineare alcuni momenti di importanza capitale. Forse i puristi del romanzo saranno soddisfatti, ma cinema e letteratura sono linguaggi diversi e adattare per lo schermo non significa solo mettere insieme scene una dopo l’altra, per quanto ben realizzate.  

Trasmettere la passione per la storia è più importante che far stare 400 pagine in due ore e mezza (ho ripreso in mano il libro per rendermi conto di dove si ferma il film). Curioso come la mezzora finale, che poteva essere l’inizio del secondo capitolo, sia quella un po’ più riuscita.


“Guarda mamma, sta già cominciando il capitolo due”, “No tesoro, non sappiamo neanche se lo faranno”

Il casting è azzeccato. Il Paul Atreides di Timothée Chalamet è molto vicino all’idea che mi ero fatto nel romanzo. Duncan Idaho col faccione di Jason Momoa è una ruffianata pazzesca ma ci sta. Chi ne esce meglio di tutti è la sontuosa Lady Jessica di Rebecca Ferguson che recita spremendo il suo talento in ogni-singola-scena. La scena della prova del Gom Jabbar è intensa solo grazie a lei, ma meno iconica di quella vista nel film di Lynch.

Il Duca Leto di Oscar Isaac è poca cosa, non per colpa sua. La sceneggiatura corre, non ha tempo per nessuno. Il terribile Barone Harkonnen con le fattezze di Stellan Skarsgård risulta minaccioso e viscido (con tanto di citazione a Marlon Brando in Apocalypse Now), ma tolto lui non si percepisce tutta la minaccia della Casata Harkonnen. Anzi non si percepisce proprio la rivalità tra le casate. Nel film di Lynch gli Harkonnen erano vere canaglie, sporche e cattive. Qui il contrasto è praticamente assente. Per due ore vediamo succedere cose, gente parlare. Spesso ho avuto una sensazione straniante, come se stessi guardando dei personaggi farsi i cazzi loro.

DC, MCU, Star Wars, Mission Impossible, James Bond. Ma è Dune o un mega cross-over?

Charlotte Rampling è un’ottima Reverenda Madre, ma i personaggi secondari sono un’ammucchiata di Josh Brolin, Dave Bautista, Javier Bardem messi lì per dire al pubblico: guarda! Questo attore è famoso, quindi il personaggio è importante. Perché sono tutti importanti, fili di un tessuto di relazioni e intrighi, ma nel film è proprio il tessuto che manca.

Alla fine ho capito di avere un problema con la regia di Villeneuve: guarda tutto sempre con distacco, si avvicina così raramente ai volti dei protagonisti, ti trasmette raramente la loro vicinanza e le loro emozioni.

[ALLERTA SPOILER] Villeneuve riesce a rendere la scena del tradimento misera come poche, svilisce l’importanza del Dottor Yueh, facendolo morire quasi fuori campo. Riesce a sbagliare pure la scena tra Paul e Jessica nella tenda, quando madre e figlio dovrebbero dividere rabbia e dolore per il lutto. Chalamet e la Ferguson sono comunque bravi e salvano la baracca, o la tenda in questo caso. [FINE SPOILER]


“Non avvicinarti troppo all’inquadratura Javier, non sono mica Sergio Leone”, “E si vede”

Come ogni film di Villeneuve è un trionfo dell’estetica. C’è da applaudire e cospargersi il capo di sabbia per l’uso della CGI solo dove strettamente necessario. La sabbia, silenziosa protagonista di Arrakis è vera e realistica: vibrazioni del suolo, tempeste, schianti. Ho apprezzato il modo in cui viene rappresentata la mitica Spezia, attorno a cui ruota tutto l’universo narrativo. Poco incisivo invece l’aspetto stregonesco delle Bene Gesserit e della Voce, che sembra solo una delle tante cose che fanno parte della storia. 

Le scenografie, meno ricercate e originali rispetto al film dell’84, sono notevoli e realistiche ma spesso vuote. Fantastiche le riprese in esterni e la fotografia è straordinaria anche se… fredda! I colori sono spesso desaturati, volontariamente spenti salvo alcune scene. Non si percepisce la calura soffocante di Arrakis, né lo sfarzo del palazzo. Se penso ai grandi deserti di “Lawrence d’Arabia”, del primo Guerre Stellari o Mad Max: Fury Road, Dune sembra poca cosa col suo deserto impeccabile, che non sembra mai davvero minaccioso. Pure i vermi della sabbia non risultano spaventosi, né epici com’erano nel film di Lynch (e credetemi, lo erano davvero).


“La paura? I miei graboid con 30.000 lire la facevano meglio”

La colonna sonora è puro Hans Zimmer, ma non quello nolaniano dei tempi d’oro, capace di creare l’epica praticamente da solo. Qui i suoi BRAAAM accompagnano tutta la pellicola e non mancano sonorità affascinanti, ma di epica se ne vede poca, anche perché non saprei indicare una scena madre che sia degna di tale nome.

A livello di ritmo è indefinibile. Il film langue nella tabella di marcia da rispettare scena dopo scena, come una lista di cose da fare. Le scene d’azione sono prive di energia e tensione, e miseria ladra, in un mondo in cui tutti si mettono a johnwickare a vanvera quando ti serve una scazzottata come si deve non ne becchi uno!

Villeneuve doveva appaltare i combattimenti a Chad Stahelski e l’assalto di Arrakin a Michael Bay. E prendere Michael Gross come consulente per l’assalto dei vermoni. Ma ha voluto fare tutto lui. Egocentrico. Almeno copia no?


La prova più dura del giovane Paul: il tampone faringeo

[SPOILERONI] Dovendo fare una riduzione del romanzo si poteva raccontare l’ascesa e caduta della casata Atreides mettendo tutto l’accento con la rivalità Harkonnen. Oppure puntare all’evoluzione del giovane Paul, la perdita del padre e di tutto ciò che ha. Villeneuve prima butta lì tutto il pippone sulla morte, sul dover morire per diventare qualcun altro, poi liquida il combattimento con Jamis in modo un po’ misero. Non riesce a trasformare nemmeno quella scena in un momento clou.

Per quanto la scena della distruzione di Arrakin abbia il suo bell’impatto fa sembrare tutto incredibilmente sciocco: gli Atreides colpiti di sorpresa in una notte fanno la figura degli allocchi. Sono lì a proteggere il pianeta più prezioso dell’universo e cadono con una facilità imbarazzante. Il fulcro della caduta era il tradimento di Yueh, perciò il personaggio e gli eventi ad esso legati andavano affrontati diversamente. Non si riesce nemmeno a provare stupore per l’assalto. Accade e basta, mentre la morte del Duca Leto grida vendetta per quanto è mal gestita. [FINE SPOILERONI]

Un film deve funzionare da sé, in modo indipendente, non può delegare il suo valore a ciò che verrà dopo. Vorrei conoscere il parere di qualcuno totalmente a digiuno di Dune per chiedergli: questo ti ha emozionato? Avevi mai visto niente di simile? Ti è dispiaciuto per la morte di quel personaggio? Ti sei appassionato alla vicenda di Paul Atreides? Riesci a odiare davvero gli Harkonnen? Muori dalla voglia di vedere come andrà a finire?


“Josh, vedo un futuro radioso per questa saga”

Là fuori i critici col monocolo che sparlano di “fantascienza adulta” ne stanno dicendo un po’ di tutti i colori: che il film è una critica ai paesi ricchi che vanno a depredare i paesi poveri, c’è chi loda il contenuto ecologista della trama. Chi più chi meno trova il modo di esaltare troppo o criticare velatamente l’una o l’altra cosa. Fun fact: questi concetti erano forti nel romanzo mentre nel film sono praticamente assenti. Così come erano importantissimi gli intrighi e il senso di tragedia nei vari personaggi che cadono sotto il sole di Dune. Altra cosa ugualmente annacquata insabbiata nel film di Villeneuve che non ha avuto nessuna voglia di fare critica sociale.

Il primo istinto a fine visione è stato rivedere il film di Lynch, che era riuscito ad affascinarmi con tutti i suoi difetti. Guardateli entrambi, e leggete il romanzo che è un’epopea fantastica (ostico all’inizio ma ne vale la pena, fidatevi).

Ciò che mi ha veramente deluso è stata la mancanza di epica e quel tocco di freschezza che serviva a svecchiare una storia che ha ispirato ettolitri di fantascienza per decenni, e proprio per questo andava rivitalizzata con qualcosa che fosse più di una sfarzosa confezione tecnica. Avevo un’aspettativa decisamente troppo alta. Anche per Denis Villeneuve. 

P.S.
Mille grazie a Quinto Moro per aver recensito il film!
Vi invito tutti a passare a scoprire qualcuno dei suoi lavori, che potete trovate QUI.

82 commenti:

  1. Sono uno dei tredici (cavalieri) a cui è piaciuto il film di Lynch. Sarà che l'ho visto al cinema, sarà che ero molto giovane e quindi lo sfarzo e lo sforzo scenografico, nonché i vermoni mi colpirono molto, sarà che poi ho apprezzato anche il videogioco che era molto ispirato al film, insomma ho tanti buoni motivi per il fatto che questo film non mi ispiri... Anche la lunghezza, capisco che le vicende del libro sono tante, ma in questo momento tutto ciò che dura più di 90 minuti mi tiene lontano. 👋

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    1. In genere anch'io prediligo i 90 minuti, ma ci sono storie che hanno bisogno di più spazio e se c'è ritmo la durata non si soffre.
      Dune di Villeneuve non ha quel ritmo slanciato e poteva tranquillamente essere un film da due ore fatto con più ritmo, o uno da 3 capace di approfondire i personaggi.

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  2. Diciamo che conoscendo l'approccio di Denis Villeneuve sapevo che cosa aspettarmi da questo suo film,tenendo anche conto delle sue dichiarazioni! Il paragone con Peter Jackson penso che sia irrilevante,ma se proprio bisogna farlo c'e da dire che il regista neozelandese ha sempre avuto l'attitudine per l'intrattenimento esteso a tutti,in fondo parliamo del regista di "Bad Taste",inoltre nell'adattare Tolkien,Jackson vi si approccio in modo da poter coinvolgere anche le persone che non conoscevano il racconto! Villeneuve ha decisamente fatto il contrario,cioe un film unicamente per coloro che Dune lo conoscono,per qui si risolve la cosa in un prendere o lasciare,anche io avrei approcciato Dune in modo differente se fossi stato il regista,ma nonostante tutto io il film me lo sono goduto!

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    1. Non intendevo paragonare Villeneuve e Jackson, li ho accostati perchè entrambi hanno portato al cinema libri difficilissimi. Io ho apprezzato gli altri lavori di Villeneuve, ma qui non sono riuscito ad amare i personaggi pur conoscendo la saga di Dune.

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  3. Per quanto riguarda invece le scenografie del film,be anche qui conoscendo il regista in fondo me lo aspettavo! Il film e molto curato,ma non nel modo in qui uno logicamente si aspetterebbe da una space-opera sci-fi,quel tipo di fantascienza richiede una follia creativa sfrenata che chiaramente non fa parte del DNA di Villeneuve,e non perche sia un cattivo regista,ritengo che abbia molto talento come cineasta,ma esteticamente fa parte di quella generazione di registi molto minimali nell'approccio alla fantascienza! Basta fare il paragone con il suo Blade Runner 2049,rispetto al film di Scott che era esteticamente pregno in un modo a dir poco barocco,il film di Villeneuve era imponente e minimale al tempo stesso,era elegante,curato ma anche molto spoglio,purtroppo e andato un po a scomparire il kolossal sci-fi zeppo di dettagli in ogni centimetro dello schermo,diciamo che se Dune lo avessero fatto dirigere ad un Guillermo DelToro per esempio,sarebbe stato tutta un'altra cosa! Alla fine Dune di Villeneuve mi e piaciuto,tutto sta nell'avere il giusto approccio come spettatore,tenendo bene a mente il modo di lavorare di questo regista!

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    1. Per me Blade Runner 2049 era tutt'altro che minimale! In quel film aveva messo una magnificenza visiva notevole.
      Villeneuve di solito ti fa entrare più in sintonia con la storia.

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    2. Mi riferivo al decor degli interni,scott e barocco,villeneuve potrei definirlo esteticamente piu vetusto e asciutto!

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    3. In ogni caso l'uomo con il cognome da formula 1 ha lo stesso tipo di "occhio" dello Scott sbagliato dei primi tempi, sembra fatto dal sarto per la fantascienza di questo tipo. Cheers

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  4. Secondo me il film di Lynch ha una pirma metà strepitosa, poi purtroppo i tagli lo hanno distrutto. Capisco le critiche al film di Vileneuve (l'ho visto sabato) ma il mio amore per il libro mi ha fatto piacere una trasposizione così fedele. Freddo? Si. Poco visionario? Sicuramente. Gurney Halleck buttato via? Assolutamente si. Eppure mi ha affascinato! Ne scriverò presto sul blog... :--)

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    1. Concordo, la prima ora del film di Lynch è la migliore.
      Questo credo lo apprezzerò meglio a dalla seconda visione in poi.

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    2. Bene non vedo l'ora di leggere il tuo posto sul film ;-) Cheers

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  5. Il casting di questo film e pieno di talenti che fanno la loro parte in modo professionale,ma e piuttosto ovvio che sia stato selezionato per motivi di marketing,pieno di attori attualmente molto quotati con lo scopo di attirare il pubblico,e una tattica comprensibile produttivamente parlando, anche se io la ritengo un po ruffiana e molto poco coraggiosa!

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    1. Ci sta, in un kolossal che era nato per sfondare i botteghini. Josh Brolin e Bardem sprecati, Bautista che urla due battute e stop. Ma i film con mille facce famose sono sempre così.

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  6. Sono legatissima al Dune di Lynch, vedrò questo con curiosità, sperando che sia bello

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    1. Anche io credo che la versione di Lynch colpisca di più, ma resta da queste parti, potrebbe arrivare su queste Bare ;-) Cheers

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    2. Non vedo l'ora che ne parli, è uno dei miei cult assoluti xD

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  7. Visto ieri.
    Non sono molto d'accordo con Quinto.
    È indubbio che il regista ci metta quell'asciuttezza tipica he fa a pugni col barocchismo Lynchiano, ma non volendo o potendo inseguire le complesse sottotrame filosofiche dell'autore, la scelta del distacco come punto di vista era obbligata. Ed alla fine la rivalità tra Case vista più come un contrasto da Zaibatsu che come una faida medievale ha un suo perché. Personalmente ho gradito che la prima parte sia molto simile al film di Lynch, la seconda parte forse andava sfrondata un pochino. Voto direi 9/10. Spoiler: solo io nelle inquadrature dei Fremen tra le rocce ho visto le scimmie di 2001?

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    1. Ok il distacco dalle sottotrame filosofiche, ma fino a un certo punto.
      Non critico la differenza col film di Lynch, mi aspettavo qualcosa di completamente diverso, un pizzico di epica era lecito pretenderlo.

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    2. In questo, hai ragione. Ma l'assenza dell'epica credo sia un tratto voluto. Fin dall'inizio, in cui in pratica viene detto e mostrato come gli sforzi dei Fremen contro gli Harkonnen sono in pratica vani. L'intera vicenda è presentata in maniera spersonalizzata, quasi sia poco più di una scalata societaria. Lo stesso Barone Harkonnen presenta il genocidio Atreides come un atto dovuto conseguente all'ordine imperiale più che ad un suo volere preciso. L'impressione è di un enorme meccanismo ad orologeria che una volta messo in moto, nessuno può fermare, deviare, e tanto meno dolersene. Forse passioni ed umanità usciranno nel seguito, che però forse comprenderà parte del secondo libro, se non altro per mancanza materiale.

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  8. Non ho ancora visto Dune, ma il tono di questa recensione si adatta bene a ciò che penso di Arrival. Ho l'impressione che Villeneuve sia un pelo sopravvalutato: bravissimo per carità, ma nel piattume che contraddisringue questo periodo cinematografico ci si aspetta un po' troppo da lui.
    Anche io amo il film di Lynch, quindi mi sia che siamo più di una sporca dozzina. Difetti ne aveva, ma l'epica c'era tutta.

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    1. Sopravvalutato no, perchè comunque il suo stile è riconoscibile e ci sono pochi registi in grado di gestire grandi budget bene come fa lui. Può piacere e non piacere, e di solito a me piace.

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  9. Cito: "Un film deve funzionare da sé, in modo indipendente, non può delegare il suo valore a ciò che verrà dopo.". E i vari universi condivisi/espansi etc allora li butti via tutti?. Ad ogni modo la mia signora che non ha mai letto il libro (a proposito credevo che lo recuperassi dopo la visione del film, ma sbaglio Cassidy evidentemente) e non è sicuramente una a cui piace la fantascienza, si è goduta la pellicola di Villeneuve anche se il finale mozzato pesa parecchio. Non ha nemmeno avuto senso di smarrimento con i vari personaggi durante la visione, anzi io che ho letto il libro prima dell'estate ero sicuramente più stranito di lei per certe scelte compiute nell'adattare il racconto. Comunque il film si ferma circa a metà della seconda parte del libro e sono rimasto stupito di come sia stato epurato di molte tematiche, ma alcune come la religione le aspetto al varco nella seconda parte (che sperò si faccia). In linea di massima è un buon blockbuster e sicuramente un lodevole adattamento. Se devo dargli un voto direi 7.5, pesa molto il fatto che molti fili della storia non arrivino a compimento senza la seconda parte. Ora "Dune" di Villeneuve è un'opera monca, affascinante, visivamente splendida, ma senza la seconda parte rischia di essere il miglior esempio di occasione mancata.

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    1. Cassidy, scusami ma non avevo afferrato che la recensione era di Quinto. Avevo perso le prime tre righe, forse per questo non mi ritornava la storia del libro letto. Mea Culpa.

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    2. Mi riferivo al film capostipite di una saga che dovrebbe funzionare da sè, entusiasmarti tanto da sperare di vederne ancora di più.
      Esempio: L'MCU è partito con Iron Man, che era solido e perfetto a sè stante. Infatti la "condivisione" è arrivata anni dopo. Ci sono film che nascono già con l'idea dei sequel, e va benissimo se sono entusiasmanti e funzionano anche da soli (vedi il primo Ant-Man, che prescinde da tutto il resto del MCU)

      In Dune ho "sofferto" la mancanza di coinvolgimento, lo rivedrei in previsione di un sequel, non per il gusto che mi ha dato la storia narrata in questo modo. Ma è molto soggettivo.
      E' indiscutibilmente bello, ma più arido di quanto sperassi proprio perchè amo la storia.

      Forse chi è digiuno di quell'universo può goderselo meglio. Tutta la dinamica del tradimento e della caduta di Arrakin, così come la faida con gli Harkonnen, sono stati presi alla leggera e non l'ho digerito.

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    3. Figurati nessun problema, ho appe a finito la doppietta "Ready Player One" e "Ready Player Two" quindi posso lanciarmi su Dune ;-) Cheers

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  10. Sto sentendo tutto e il contrario di tutto, su questo film. E la cosa mi preoccupa. A pelle tenderei a sorvolare.

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    1. E' ovvio che senti di tutto, io pure ho letto di tutto e non intendo affatto sconsigliarlo. Prendila come una visione soggettiva e a caldo. Io avevo un'aspettativa enorme che è stata un pò tradita.

      C'è chi conosce solo il cinema di Villeneuve e non la saga di Dune.
      C'è chi ha visto solo il vecchio film e mai letto i libri.
      C'è chi ha letto i libri e mai visto il vecchio film.
      Quindi ognuno lo precepisce diversamente.

      Guardalo perchè merita di essere visto, anche solo per la qualità tecnica.

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  11. Qualcuno ha visto le serie TV dune e i figli di dune? Io no ma Giancarlo giannini william hurt e susan saranno sono grandi nomi

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    1. Avevo iniziato a guardarla si tempi su Sky e mi stava piaciicchiando, ma come tutto legato a "Dune" per me, mi sono perso gli episodi tra le sabbie di Arrakis, quindi non posso giudicarla perché vista balzel balzoni. Cheers!

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    2. Non so perchè ma non mi sono mai sentito spinto a recuperarle. Forse è il momento buono.

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    3. @Anonimo: io ce l'ho pure in dvd tanto è il mio fanatismo per DUNE. E' una carnevalata di SyFy Channel che da una parte ricalca pari-pari certe scene del film di Lynch ovviamente con interni scarnissimi e con costumi che sembrano quelli delle recite parrocchiali. Ma dall'altra, a parte che aggiunge il secondo libro alla storia, in altri frangenti ha più tempo a disposizione e riesce a restare più aderente al racconto originale di Herbert. Però nonostante tutto non mi sento di consigliarteli... Gli attori principali sono dei "cani maledetti" - cit. e ti piange il cuore vedere certe scelte estetiche.

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    4. Grazie Zio, mi tengo buono il consiglio per impiegare diversamente il mio tempo.

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  12. Il film di Lynch aveva più fascino, ma questa prima parte del dittico a me è piaciuta: veloce, ma non frettolosa, si concentra sul protagonista e il world-building per permettere allo spettatore occasionale di entrare nel mondo di Herbert.

    Ovviamente, nella speranza che ci siano dei seguiti.

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    1. La versione di Lynch, con tutti i difetti, mi fece pensare: io una cosa cosi non l'ho mai vista. L'uomo con il nome da formula 1 non replica quella sensazione, ma spero che riesce comunque a completare la sua opera, sarebbe importante in questo momento che un film così faccia soldi in sala. Cheers!

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    2. Mi permetto di allargare il tuo consiglio: oltre a guardare la versione di Lynch e quella di Villeneuve, eccoti questo monumentale (e altamente professionale) fan edit del Dune di Lynch, ripresentato in una nuova e assai migliore veste e già segnalato anche a Sam sul suo blog... ;-)
      https://www.youtube.com/watch?v=vJykw3H4PDw

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    3. Grazie mille, lo guarderò ;-) Cheers

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  13. E ci sono pure io, tra i tredici gatti estimatori del vecchissimo film di Lynch.
    Che nel suo casino era affascinante.
    Poi c'e' chi dice che non l'ha fatto come voleva lui, ma il grosso è criptico guazzabuglio in cui nuotava a rischio di annegare faceva parte del suo fascino.
    Oh, e' un film di Lynch. E che vi aspettavate?
    C'era davvero tanta, troppa roba da farci stare in un film solo.
    Con Villeneuve sto cinquanta a cinquanta.
    Tolto "Sicario" (che e' un altro genere), "Arrival" mi era piaciuto un sacco. Il seguito di "Blade Runner"...cosi' cosi'.
    Piu' no che si'.
    Qui si prende il suo tempo per narrare la storia come si deve.
    Gli auguro di riuscire. Ne va del secondo capitolo.
    Forse avrebbero dovuto seguire l'esempio di Jackson, visto che se ne parlava qualche giorno fa.
    Tutto in una botta. Via il dente, via il dolore. E poi dividi.
    Il punto e: puo' appassionare chi non conosce la saga, il film, le serie, i libri e pure i Videogames che avevano fatto?
    Vedremo.
    Ti faccio comunque i complimenti, Cass.
    La tua e' una voce fuori dal coro.
    La' dove si sono tutti lanciati in lodi sperticate perche' gli interessava solo vedere un nuovo "Dune", tu ne hai pure evidenziato dei difetti.

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    1. La voce fuori dal coro è la mia, non quella di Cass :-)
      Io lo sapevo che se c'erano altri "dunisti di Lynch" li avrei trovati sulla Bara.
      L'ho appena rivisto e mi preparo a scriverne, il bello è che ti lasciava delle buone sensazioni nonostante il gran pasticcio finale.

      Quello di Villeneuve: "Può appassionare chi non conosce la saga?" è quel che mi sono chiesto anch'io.
      Nel sequel ci spero a prescindere, perchè se non verrà mai fatto questo rimarrà un inutile esercizio di stile.

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    2. Red abbiamo speso tutto il budget disponibile della Bara (5 euro) per riempire Quinto Moro di Spezia fino agli occhi e tu lo scambi per me? Era l'unico che poteva affrontare la sfida ;-) Cheers

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    3. Whoops, errore mio.
      Sorry.
      Comunque, mi chiedo anch'io se potra' piacere chi non me mastica, soprattutto se rischia di rimanere pure tronco.
      Incrociamo le dita.

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    4. Diciamo che non rimane completamente tronco. Si chiude una prima parte della vita del protagonista che nel finale "incontra" il suo destino.
      Il fatto che sia spezzato in due non è un difetto, era inevitabile.

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  14. Non ho ancora visto il film ma mi state facendo venir voglia di vederlo a froza di parlarne ;)

    Villenevue è bravo e ha avuto il merito di produrre uno dei pochi sequel degni di un icona degli anni '80.

    Cassidy, tu hai fatto una osservazione intelligente nell'articolo che ho colto sin da subito: "Alla fine ho capito di avere un problema con la regia di Villeneuve: guarda tutto sempre con distacco, si avvicina così raramente ai volti dei protagonisti, ti trasmette raramente la loro vicinanza e le loro emozioni."
    E pensandoci bene è vero, perchè sebbene Blade Runner 2049 sia a tutti gli effetti tecnicamente ineccepibile, gli manca quello che stava al classico di Ridley Scott: adattamento, ma soprattutto, capacità interpretativa.

    Parlando dell'originale Dune dell'84 per quanto criticatissimo prima e cultissimo poi, ho veramente percepito alla prima visione la capacità di regista e sceneggiatori di voler adattare una saga così lunga e articolata in un solo film. Un impresa che difficilmente riesce, perchè un film non sarà mai uguale ad un libro, al massimo fedele.
    Con una serie di romanzi poi...

    Aspetto di vedere il nuovo Dune per darne una mia interpretazione :)

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    1. Resta sintonizzato su questa bara, arriverà anche il commento sul Dune del 1984.
      Io non penso che libro e film debbano per forza essere uguali. Avrei accettato dei cambiamenti se avessero fatto funzionare meglio il film.

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  15. Nonostante le critiche di vario tipo che ho letto,devo ammettere che questo "Dune" per me e stata un'esperienza ipnotica,mi sono lasciato andare alle suggestioni visive e sonore del film,non ho avuto difficolta nel recepire i vari personaggi presentati e i vari dettagli di questo universo narrativo,sicuramente non e un film adatto ad un pubblico generalista,ma in fondo questo film e piu che altro una introduzione al racconto e spero davvero che possa proseguire!

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    1. Quello si, in questo momento ci sarebbe bisogno di film pensati per la sala che fanno soldi in sala. Cheers

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  16. Diciamo le cose come stanno,qualunque approccio Villeneuve avesse scelto per adattare "DUNE",avrebbe avuto in ogni caso dei contestatori,male se è troppo fedele,male se si prende troppe libertà,mentre se fosse stato un compromesso ci scommetto che lo definirebbero nè carne nè pesce! Avere a che fare con questi imponenti adattamenti,non è problematico solo per il racconto in sè,ma anche per l'incontentabile pubblico! In fondo Villeneuve lo disse chiaramente nelle interviste che non era sua intenzione stravolgere il racconto come avrebbe fatto Jodorowsky!

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    1. Ma questo sicuramente, qualche film non parte dallo steso livello di polemica? Se non altro dalla sua Villeneuve ha un accordo per due film, anche se non farglieli girare assieme resta una mossa rischiosa, mi fa pensare al potenziale inespresso di "Alita" di Cameron/Rodriguez, ma si sa che io le strategie della Warner non le capisco (sono troppo svegli per me) oppure semplicemente si rivelano disastrose, staremo a vedere gli auguro più fortuna di "Alita". Cheers!

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  17. In effetti l'unica cosa che non mi ha fatto apprezzare a pieno Arrival è stata la freddezza con cui era narrata la storia, freddezza che ad esempio non c'era in un film molto simile nelle premesse come Contact di Zemeckis, che mi piace moltissimo.
    Tolto quello però resta uno dei film meglio girati degli ultimi anni e sono certo che anche questo sia uno spettacolo visivo notevole, specie sul grande schermo.

    A proposito di adattamenti cartacei, Cassidy, ti ho lasciato un commentino sul post di Ready Player One ;)

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  18. Io torno in sala stasera per il BIS. E mi tengo strettissima questa versione di Villeneue. Imperfetta ovviamente (continuo a reputare la saga di DUNE infilmabile per mille motivi, tra pensieri, monologhi e mille e più personaggi e intrecci) ma a mio modo di vedere è probabilmente la miglior versione ricavabile dal lavoro originale. E che sia fruibile ai più, pure chi il libro non l'ha magari mai sentito nominare.
    Ripeto, non è perfetto e si poteva fare meglio in molti passaggi ma bisogna ammettere che in molti frangenti toglie letteralmente il fiato.

    (Attendo di esprimere la mia su quello di Lynch che anche per me, ha un suo perché e non mi dispiace...)

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    1. Vai sempre di corsa ma hai più tempo di me per andare in sala, ottima organizzazione ;-) Mordi il freno per ora, avrai post dedicati per scatenati. Cheers!

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    2. Forse lo rivedrò anch'io tra una o due settimane.

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  19. Il film di Lynch non ho voluto vederlo prima e non ne ho troppa voglia. Ho comprato il romanzo una settimana prima dell'uscita di questo film, ho cominciato a leggerlo, ma poi ho preferito aspettare la visione di ieri, prima di incominciarlo sul serio.

    A me è piaciuto TANTO, veramente TANTO. Sono riuscito a seguirlo bene dall'inizio alla fine, forse le prime sequenze sono un po' spiazzanti per chi non ne sa nulla, ma poi effettivamente torna tutto. Ci metterò probabilmente una vita a scriverne un post e prima di allora dovrò già rivedere il film per rinfrescarlo, ma ieri sono uscito dal cinema davvero TANTO entusiasta.

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    1. Il romanzo conto di iniziarlo anche io, ma ti dirò, Lynch mi aveva stupito di più anche se ho apprezzato la volontà dell'uomo con il nome da formula 1 di rendere tutto basico, quasi sterile, poi ho qualche problema con il suo modo di (non) gestire l'emotività ;-) Cheers

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    2. Sono contento ti sia piaciuto, arrivarci senza sapere nulla probabilmente è il modo migliore per approcciarsi meglio. Se ti spinge ad appassionarti ai romanzi allora ha fatto il suo lavoro, questo dovrebbero fare i film, suscitare interesse.

      Io mi sono goduto gran parte dei film tratti da romanzi o da fumetti quando non avevo ancora letto nulla. Quando una cosa ti giunge nuova è più facile ti stupisca. Lo stesso vale per molti remake, è il pegno che si paga con la vecchiaia, più cose conosci e più è difficile stupirsi. Il mio vecchiometro sale inesorabilmente, sigh!

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  20. Oh Cassidy, sarò io poco attento ma non è chiaro che a recensire è Quinto Moro! Arrivato alla fine ero convinto di aver letto la tua opinione poi invece sbuchi fuori da dietro la parete a ringraziare Quinto Moro: ma chi ho letto finora??? :-D
    Scherzi a parte, ignoro il conteggio finale ma di sicuro sono tra quelli a cui non è mai fregato niente di Dune, romanzo, film, fumetto, audiolibro o gioco da tavolo che fosse: se c'è la scritta "dune", io lo scanso come la peste - tipo come scanso Villeneuve! - e gli unici vermoni della terra per me sono i Tremors. Non credo di aver mai visto il film del 1984, né le varie miniserie successive, quindi ignorerò bellamente questo nuovo screensaver di Villanuova.
    L'altra sera però ho provato a mettere su la colonna sonora di Zimmer, che magari mentre leggevo poteva essere un buon accompagnamento. ma al quarto brano ho dovuto mettere stop e cancellare tutto: ho sentito sonorità più gradevoli all'ultima riunione di condominio :-D Per me Zimmer ha riunito l'orchestra poi ha tolto il tappeto da sotto i musicisti che, cadendo sui propri strumenti, hanno inciso la colonna sonora. Poi Hans è andato dai cantanti lirici, ha martellato i piedi a tutti e ha inciso la parte cantata. Solo così mi spiego quell'album :-D

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    1. Ho aggiunto una frase all'inizio, spero che così sia più chiaro che Quinto Moro arriva dritto da Arrakis per noi ;-) Con Dune ho un rapporto simile al tuo, anche se sono curioso di leggere il romanzo io sono #TeamTremors ;-) Di sicuro la colonna sonora del vecchio Hans è uno dei suoi lavori peggiori anche ascoltato lontano dalle immagini del film. Cheers!

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    2. Se i tuoi affezionatissimi non ci distinguono vuol dire che i miei sforzi per adeguarmi al cassidese sono ripagati. Ormai siamo in simbiosi, tu Cletus Kassidy e io il simbionte Carnage :-)

      Io apprezzo molto Zimmer ma ultimamente lo vedo in calo, e ci può anche stare.

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    3. Sappi che avevo già una mezza idea ma Cletus Kassidy potrebbe tornare verso metà ottobre per Venom 2 ;-) Cheers

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  21. Hans Zimmer? Sul serio? Proprio lui? Ma come diavolo e possibile che non sappiano che il compositore perfetto per "Dune" sarebbe stato Elliot Goldenthal! Seriamente pensateci,ha avuto a che fare con l'horror con "Pet Semetary",ha avuto a che fare con il pop colorato con i "Batman" di Schumacker,nelle sci-fi ha composto le eccellenti musiche corali di "Alien 3" e "Sfera",ha fatto il gotico con "Intervista col vampiro" che sarebbe perfetta come musica per gli Harkonnen,vogliamo poi l'epica? ha composto pa colonna sonora di "Titus",seriamente perche nessuno si fila Goldenthal che considero un genio della colonna sonora,il qui curriculum era letteralmente perfetto per Dune!

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    1. Oggi se non chiami Zimmer per il tuo film sei un paperino ;-) Cheers

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  22. Non così pesante, ma pure io non sono stato del tutto soddisfatto. E il pasticciaccio di Lynch almeno aveva una sua personalità, qui sembra tutto ammobiliato dall'Ikea.

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    1. Ho capito l'idea di mister formula 1 di rendere tutto asettico, pura praticità ma Lynch azzoppato regalava uno spettacolo più iconografico secondo me. Cheers

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    2. Personalità. Ecco la parola giusta. Quella per quanto disgraziata fu una produzione in cui c'era stato un lungo percorso, dietro c'erano tante personalità artistiche.
      Un'altra cosa terribile sono le tute distillanti dei Fremen, in questo film sembrano generiche armature da sopravvivenza.

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    3. A me sono sembrate proprio tute da motociclista 😅

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  23. Sono totalmente a digiuno di Dune (libro e film del 84), ma questo adattamento ha avuto quasi lo stesso effetto che ebbe la compagnia dell'anello su di me. Oltre a tenermi incollato sulla poltrona (con un film poi che, per quanto denso, presenta comunque una trama già sentita in molti altri media), mi ha fatto venir voglia di recuperare il romanzo.
    Personalmente, gli imputo due soli difetti: la gran massa di cose che devi tenere a mente e che, si spera, saranno poi spiegate (tipo il potere della Voce: ha un prezzo da pagare? Da dove proviene?), e il volume davvero troppo alto in diverse scene. Ok il sottolineare l'epica delle scene, ma non al prezzo delle orecchie!
    Per il resto, l'ho apprezzato tantissimo: il design dei costumi dei diversi popoli, questa commistione di tecnologie avanzate e di elementi arcaici (vedi la cornamusa per gli atreides o il cerimoniale per le truppe imperiali), la grandezza delle vedute e il cast, che ho trovato in parte, pur essendo io abbastanza ignorante in materia di facce nuove, tipo il protagonista Paul.
    Secondo me, come con Alita, un film che merita i sequel.

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    1. La "visione" (parola che piace ai cinefili) di un autore merita comunque di essere completata. Cheers!

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    2. Il modo in cui è stato gestita (anzi non gestita) la "Voce" è una delle cose che mi ha dato fastidio.
      Nel film di Lynch era uno dei punti chiave della trama, pur con notevoli modifiche rispetto al romanzo, ma era proprio l'uso della tecnica tanto temuta a scatenare i nemici degli Atreides.
      Qui è solo una roba messa lì fra tante altre.

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  24. Visto e gradito.

    Non ho letto i libri, mi sono ben tenuto lontano dal film di lynch e quindi, a parte qualche isolato caso di nozione nota a sommi capi per vie traverse (la spezia, ad esempio), mi sono approciato da profano.
    L’ho trovato in film che sicuramente richiede un seguito, ma che non necessariamente lo necessita, poiché la storia ha una sua evoluzione e coerenza interna a come viene presentata:
    Il padre all’inizio del film pone le basi di lettura del finale, dicendo che i grandi uomini non diventano leader ma sono chiamati ad esserlo ed è come rispondono alla chiamata ciò che li definisce; tutto il resto del film si pone nel portare paul ad accettare la chiamata e nel finale fa proprio questo; avrebbe potuto rifiutarla, seguendo la comoda via di uscita (anche letterale dal pianeta) costituita dal piano della madre, invece decide di restare abbracciando il proprio destino, le proprie visioni e, probabilmente, penso, sfruttandole per prevenire gli sviluppi non “graditi”.
    Da questo punto di vista il finale si ricollega all’incipit e non risulta arbitrario il momento di inizio e conclusione della narrazione: cosa tutt’altro che banale, dato che non sempre questa coerenza è presente.

    Spero in un seguito, anche due se servissero, purché non sia un allungare il brodo dopo un esito al botteghino più positivo delle aspettative.

    Nathan

    Os: provo a rispondere alle domande in calce alla recensione:
    1) sì
    2) sì e no
    3) l'ultimo fiato di duncan e leto sono stati entrambi epici per motivi diversi
    4) sì
    5) no, ma non lo ritengo necessario; li trovo disturbanti e un po' "merde" per i modi, ma non li condanno per gli intenti, dato che non fanno altro che ssecondare come pedine per l'imperatore i piani di quest'ultimo
    6) come ho detto sono interessato anche a 2 o 3 seguiti, se servissero per portare la storia completa (se non ho capito male i libri sono 6, più altri scritti dal figlio o compreso quelli scritti dal figlio)

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    1. Felice che ti sia piaciuto. Sei un'altra conferma al fatto che sia molto più facile apprezzare e godersi questo film senza aver visto il precedente nè letto i libri:
      da questo nasce una lezione importante: non leggete i libri, guardate solo i film! (ovviamente scherzo)

      Questo film copre solo 2/3 del 1° libro del ciclo di dune.
      I libri sono 6 MA la storyline di Paul come protagonista si esaurisce al 2° libro.

      Gli altri libri raccontano di epoche successive, i posteri di Paul Atreides, e raccontano vicende distanti decenni.

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  25. Io non ho mai letto il romanzo e a fatica ricordo il film del 1984. Ma posso dirti che questa versione non mi è piaciuta per niente. Mi pareva un film visto mille volte, schematico, privo di forza. Tanto bello da vedere quanto piatto da "sentire". Non mi interessa nemmeno l'eventuale seguito a questo punto.

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  26. "pareva un film visto mille volte, schematico, privo di forza. Tanto bello da vedere quanto piatto da "sentire"
    Stesso effetto.

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  27. Il film di Villeneuve è chiaro, esprime meglio la coralità della storia, è più "realistico" e un ottimo cast. Dall'altra le musiche non mi sono piaciute per niente, il fatto che il tono sia più serio rispetto a quello di David Lynch toglie molta forza la suo immaginario e alcune scene perdono il mordente (tipo la prova con la Bene Gesserit o il primo incontro con i Freman).

    Alla fine a mio giudizio non ci possiamo lamentare, sono entrambi ottimi film. Alla fine la palma del vincitore è un po' a gusto personale.

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    1. Penso lo stesso, mi sembra un po' come per i due film di "Dredd", mescolati insieme, prendendo il meglio dei due mondi, verrebbe fuori l'adattamento se non perfetto, quasi. Cheers

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    2. Sulla coralità della storia non sono molto d'accordo, sia perchè mi manca l'aura machiavellica e sinistra degli Harkonnen, sia l'importanza dei Fremen in molti passaggi della storia.
      Per i Fremen capisco il sacrificio, dovrebbero venir fuori meglio nella seconda parte.
      Per gli Harkonnen invece, non capisco come si possa ridurli a così poca cosa.

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  28. Dopo aver visto Dune l'unica cosa ad essermi davvero rimasta impressa cosa è? Gli intrighi? Il misticismo? Il messianesimo? Gli scontri? Il colonialismo? Le vocine nel cervello? No, gli sputacchi. In una scena si sanciscono i patti sputando per terra. Ecco quello che mi è rimasto di Dune. Lo sputacchio come vera e propria materia significante in senso semiologico. Spero vivamente che Villeneuve si decida a mollare la fantascienza per tornare a fare i suoi vecchi "piccoli" film. Dune, una bella confezione paurosamente vuota che non mi ha regalato alcuna emozione. Timothée Chalamet,cane maledetto! (Cit.)

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    1. A volte sembra di guardare un Apple Store, ordinato, preciso ma leggermente asettico a parte gli sputi, su Arrakis non avranno problemi di pandemia ;-) Cheers

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    2. Almeno un altro film ci tocca, perchè il sequel è stato confermato, e sono "contento" perchè sarebbe stato un peccato non vedere l'opera completa secondo Villeneuve.

      Detto questo, quelli come Villeneuve (rigorosi, tecnici, a volte persino asettici) ci stanno bene nel cinema di fantascienza, ma avrebbero bisogno di sceneggiature perfette, e di una cosa che nella fantascienza non deve mancare mai: la voglia di giocare col pubblico, di esaltare, stupire, cercare di fargli provare una passione forte (pure bambinesca, perchè no) di fronte al loro film.
      Insomma, dovrebbero guardarsi un pò di Spielberg e Richard Donner durante le riprese, giusto come promemoria.

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  29. Alla luce di tutto e di quello che vi è dietro come produzione, non mi ero fatto false aspettative. Nel senso che non si poteva avere un adattamento fatto con 'L'uomo Duplicato" di Saramago, lì il senso di trasposizione era praticamente totale ma fedele al principio del libro. Qui vi ho visto l'estetica fantascientifica instaurata da Ridley Scott con "Prometheus" (costumi per prima cosa) ma non con le stesse particolarità, del resto la pellicola ha anche un adepto di Sir Ridley alla sceneggiatura. Di tutto il cast, facilmente prevale Rebecca che ormai è un dato di fatto il suo talento, tra lei e la Blunt non so chi sia la più icona dello sci-fi contemporaneo ormai. Timothée Chalamet dal canto suo è ben calato nel personaggio, quindi mi è piaciuto ma il resto del cast è contorno e rimane tale. Ci sarebbero veramente voluti tre registi incluso Villeneuve per adempiere alle tre differenti anime (lotta/spettacolarità/mostri) che il progetto ha in sé. Anche per le casate le differenze tra di loro sono minimali, ma non minimali evocative alla "Ran" di Kurosawa (colori s'intende), solo Arrakis e i suoi abitanti hanno qualcosa di diverso (oltre gli occhi). Zimmer supporta la pellicola degnamente, ma non eticamente con le sue trovate. Ho trovato interesse (160 milioni si sentono eccome alla produzione), ma non curiosità e magnetismo cinematografico come nel film di Lynch che nei suoi difetti aveva un non so che di polarizzante.

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    1. Perfettamente d'accordo, anche Jodorowsky avrebbe voluto utilizzare stili (e gruppi per la colonna sonora) diversi per ogni fazione coinvolta, l'uomo con il nome da formula uno ha lo Scott sbagliato come nord magnetico e si vede. Cheers!

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