Un cattivo della Marvel, alle prese con un ufficio di burocrati fuori di testa, con un concetto allargato di famiglia e in perenne lotta contro i ben più amati eroi di casa Marvel che lo mettono sempre in ombra. Il tutto condito da viaggi nel tempo e con varianti di sé stesso con cui fare i conti, sto parlando di Loki? No, di una serie veramente bella che avete ignorato per guardare Loki. Per fortuna a voi ci pensa la Bara Volante, ed ora un po’ di musica a tema!
Forse molti avranno dimenticato la notizia che ai tempi, esaltò probabilmente solo il vostro amichevole Cassidy di quartiere, la Marvel aveva annunciato quattro serie animate, dedicate ad altrettanti bizzarri figuri del suo universo fumettistico, nella fattispecie la coppia Tigra e Dazzler, Hit-Monkey, M.O.D.O.K. e soprattutto il mio preferito, Howard il papero che avrebbe fatto il suo ritorno ufficiale dopo il vecchio film con cui sono cresciuto da bambino. Questi loschi figuri avrebbero finito per fare squadra in uno scapestrato super gruppo chiamato “The Offenders”, ma purtroppo la piega presa dai Marvel Studios ha staccano la spina a questi adorabili devianti. Solo il più testardo (occhiolino-occhiolino) tra di loro è scivolato loro dalle dita, quel capoccione di M.O.D.O.K.
La serie è stata presentata in un unico blocco negli Stati Uniti su Hulu e qui da noi, una puntata a settimana su Disney+ nella sezione “per adulti” dedicata a Star e posso dirlo? È un gioiellino passato inosservato che vale cento volte il tanto blasonato Loki.
Lo stile si rifà moltissimo a quello di “Robot Chicken” (non a caso tra i produttori esecutivi figura Seth Green), i dieci episodi che compongono la prima stagione, sono stati animati con la sempre meravigliosa tecnica della “stop motion” dallo studio Stoopid Buddy Stoodios - complimenti per il nome - mentre i responsabili e veri colpevoli di questa adorabile follia sono Jordan Blum e l’attore Patton Oswalt, “Vero credente” della prima ora stando al nomignolo appioppato da Stan Lee ai fanatici della Marvel.
Già perché Patton Oswalt è uno che vive il suo sogno, lo
abbiamo visto in tante serie tv e anche nei panni di un agente in quella fregatura
di “Agents of S.H.I.E.L.D.” ma qui è davvero un bambino perso in un negozio di
caramelle, uno che non solo doppia il protagonista M.O.D.O.K. ma come Dave
Filoni con The Mandalorian, sembra
poter realizzare il suo sogno di avere carta bianca, libero di giocare con tutti
i giocattoli avanzati dalla Marvel, tutti quei personaggi rimasti fuori dai
film ma che comunque, hanno una lunga tradizione fumettistica che Oswalt
dimostra di conoscere e amare.
M.O.D.O.K. è uno dei cattivi più assurdi dell’universo Marvel,
d’altra parte non poteva che essere stato Jack “The King” Kirby a disegnare il
suo folle aspetto: un genio del male, tanto intelligente da essere di fatto
tutto testa, un capoccione che per muoversi necessità di un guscio volante in cui
l’umano George Tarleton, evoluto a stato di mega cervello, svolazza con
braccine e gambine sospese nel vuoto, come un bimbo seduto sull'altalena.
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"Avrai anche una costosa armatura uomo di ferro, ma sarà anti ruggine?" |
Nel corso degli anni M.O.D.O.K. (che sta per Mental Organism Designed Only for Killing) ha dato filo da torcere a parecchi eroi Marvel a partire da Iron Man, spesso al comando di quella banda di allevatori di api noti come A.I.M. (Avanzate Idee Meccaniche), un gruppo terrorista sempre pronto ad utilizzare gli ultimi ritrovati tecnologici da loro progettati per conquistare il mondo. Come una certa azienda con sede a Cupertino in California, solo con meno capacità di affiliare le persone al marchio, forse quelle tute gialle da apicoltori andrebbero ripensate.
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"Loro hanno mele stilizzate noi cosa? Tute gialle come i Minions, dannazione!" |
“M.O.D.O.K.” non solo mette a dura prova la vostra capacità di sopportare gli acronimi, ma per certi versi vi farà fare un salto in un universo Marvel del tutto nuovo per chi lo conosce solo attraverso i film. Questa serie sembra dedicata ai “Marvel Zombie”, ai fanatici della Casa delle Idee perduti, quelli senza ritorno, quelli che se sentono nomi come Super adattoide (doppiato da Jon Daly) oppure Wonder Man (con la voce del mitico Nathan Fillion) non si spaventano ma anzi, si sentono un po’ a casa loro. Per fortuna “M.O.D.O.K.” ha un approccio “adulto” ai personaggi Marvel in grado di conquistare tutti, se anche non conoscete le milioni di citazioni e strizzate d’occhio presenti nella serie (dal drago Fin Fang Foom agli alieni della covata, solo per citarne due), potrete comunque godervi personaggi ben realizzati, battute e battutacce di ogni tipo, che vanno da un utilizzo spassoso delle parolacce ad omaggi alla cultura popolare, per certi versi “M.O.D.O.K.” e il Rick & Morty o il Solar Opposites della Marvel, molto più di quanto non lo sia stato Loki, che per altro contava tra i suoi autori proprio uno dei creatori di “Rick & Morty”. Si è capito che ritengo “M.O.D.O.K.” una serie molto più riuscita? Tranquilli lo ripeterò fino alla fine del post.
Hai capito come si fanno le citazione Stranger Things? Guarda e impara. |
“M.O.D.O.K.” affronta la difficile vita da super criminale
di George Tarleton, impegnato a dividersi tra i suoi diversi ruoli: padre di Louis "Lou" Tarleton (doppiato da Ben Schwartz)
dodicenne normodotato ma piuttosto strambo nei modi infantili e di Melissa
Tarleton (che parla con la voce di Melissa Fumero) diciassettenne che sogna una
normale adolescenza, malgrado da papà abbia ereditato il capoccione. Il nostro eroe
anti-eroe cattivo deve anche assolvere i suoi compiti di marito con la
moglie Jodie Ramirez-Tarleton (Aimee Garcia), sempre meno propensa a sopportare
le sue mancanze, anche perché ammettiamolo, M.O.D.O.K. ha un solo pensiero in
quel suo testone, distruggere l’odiato e odioso Iron Man (qui doppiato alla
perfezione da Jon Hamm) e conquistare finalmente il mondo usando la sua scienza
e le armi avanzate di A.I.M. un luogo di lavoro che sembra il vostro normale
ufficio pieno di colleghi strambi, che però corre un rischio enorme, quello
dell’acquisizione.
Infatti a subentrare nell’organigramma di A.I.M. ci pensa
Austin Van Der Sleet (Beck Bennett), un fighetto tutto sciarpa, bevande
energetiche e pause per la meditazione, che con i suoi modi alla Steve Jobs è
un notevole bastone tra le ruote per M.O.D.O.K. uno da sempre destinato ad
utilizzare quella sua enorme testa per dominare l’umanità ma che a conti fatti,
si ritrova costantemente preso a calci dagli Avengers, padre e marito assente e
capo di un’azienda da cui sta per essere allontanato. Insomma un perdente, megalomane ma sempre perdente.
"Cos'hai, cara?", "Niente", "Questa risposta mi spaventa più del grido: Vendicatori uniti!" |
So cosa state pensando, “M.O.D.O.K.” è l’ennesima storia proveniente dagli Stati Uniti sull’importanza della famiglia, si lo è, ma in un modo del tutto particolare, perché in un panorama così interessato a raccontare storie di cattivi, salvo poi trasformarli tutti i bonaccioni più incompresi che davvero malvagi, che siano Joker, Loki oppure Crudelia, questa serie non fa mai questo errore.
Certo “M.O.D.O.K.” ci porta nella vita di un super criminale
che per molti episodi, finiremo per considerare patetico anche provando empatia
per lui, ma il M.O.D.O.K. di Patton Oswalt non dimentica mai di essere un
malvagio in cerca di riscatto, e la serie per nostra fortuna non dimentica mai
di far ridere con trovate folli e assurde, per altro snocciolate ad una
velocità pazzesca, se impiegate troppo tempo a ridere per una battuta,
rischiate di perdervi la prossima altrettanto frizzante e spassosa.
No, non hanno cambiato sesso a Wonder Woman, tranquilli. |
Ma soprattutto M.O.D.O.K. agisce e ragione come un cattivo, non come i cattivi moderni che piacciono tanto ad Hollywood oggi, che in realtà sono dei mollaccioni più smielati degli eroi, M.O.D.O.K. è un gran bastardo che in ogni situazione, cerca il modo più infimo e losco per trionfare facendo anche bella figura con il prossimo, egoista, arrivista, bastardo fino al midollo che resta tale anche quando resta solo, perdendo famiglia e azienda.
A differenza della serie su Loki che introduceva una “variante” del
protagonista, in teoria più cattiva di lui per far passare il Dio dell’inganno
per un bravo ragazzo pentito, “M.O.D.O.K.” si gioca lo stesso identico trucco,
un viaggio indietro nel tempo per fare la conoscenza del giovane e ambizioso
M.O.D.O.K. che però nella serie non viene mai utilizzato per addolcire il
protagonista, oppure come scappatoia per non farlo comportare come il malvagio
che è, infatti il finale di stagione è aperto in vista di una seconda stagione
che sto già aspettando a braccia aperte, ma è davvero qualcosa di riuscito,
perché M.O.D.O.K. resta malvagio malgrado tutto e noi spettatori finiamo lo stesso
per patteggiare per lui. Anche perché questa serie, sfuggita dalle grinfie dei
Marvel Studios è una variante impazzita, libera dalla famigerata “continuity”
che prima teneva in scacco solo i fumetti ed ora anche i film della Marvel, il
nostro M.O.D.O.K. qui invece è libero di fare l’unica cosa che non è mai stata
concessa ad un cattivo dei fumetti: vincere, ma facendolo da vero super
criminale. Se ve lo state chiedendo no, non vi ho rovinato il finale della
serie, guardatela anche solo per smentirmi, ma guardatela perché è una vera
figata.
Tutta sua padre, davvero il caso di dirlo. |
“M.O.D.O.K.” viaggia in tutti quei luoghi dell’universo Marvel che i film stanno ignorando o trattando poco, l’episodio 1x06 (“Tales from the Great Bar-Mitzvah War!") ci porta in un’epica battaglia in stile Fantasy, ambientata su Asgard come non l’abbiamo mai vista nei film di Thor, mentre l’episodio 1x04 (“If Saturday Be... For the Boys!”) introduce nell’universo Marvel il bar senza nome, il locale dove vanno a bere e a raccontare balle sulle loro presunte vittorie contro gli eroi, tutti i cattivi più sfigati della Marvel, perdenti come Turbine, l’Armadillo oppure Melter che M.O.D.O.K. arruola subito nella sua sfigata versione dei Vendicatori in un episodio, che termina non solo citando I guerrieri della notte, ma con una dose abbondante di amarezza niente male per una serie così capace di far ridere, oltre che a distinguere i fan della Marvel saltati sul carro dei vincitori grazie ai film da quelli invece che hanno fatto la gavetta, leggendo fumetti quando non era popolare farlo. Facile amare Thor quando ad interpretarlo sono i muscoli di Chris Hemsworth, provate a farlo quando lo scriveva Dan Jurgens o Walter Simonson! Quando aveva una lunga catena attaccata al martello, quando si faceva chiamate Thunderstrike! Ehm ok, sto iniziando a comportarmi come M.O.D.O.K. chiedo scusa.
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"Dannati Nerd stanno rovinando le nostre faccende da Nerd!!" |
L’animazione a passo uno poi, oltre ad essere splendida, rende omogenee tutte le parti della storia, quindi che il tuo personaggio sia un’umana come la scienziata suprema Monica Rappaccini (Wendi McLendon-Covey) oppure un enorme capoccione fluttuante, tutto funziona alla stessa maniera, senza scarti di tono e forma quando la storia decide di passare dall'umorismo alla malinconia, mossa che a Loki invece non è riuscita, perché non puoi giocarti l’umorismo da cartone animato quando hai attori in carne ed ossa.
Insomma, che voi siate dei “Marvel Zombie” oppure
completamente a secco di fumetti della Casa delle Idee, secondo me questo
gioiellino pieno di acronimi dovreste proprio vederlo, perché altri vi hanno
promesso temi “adulti” e cattivi come protagonista, ma il più delle volte ci
hanno preso per il naso, “M.O.D.O.K.” invece rappresenta non solo la rivincita
del nerd ma anche un cattivo per cui fare finalmente il tifo, uno che è sfigato e patetico come
noi vecchi lettori di fumetti siamo stati considerati per anni ma soprattutto, che non smette mai di comportarsi da cattivo, solo che mentre lo fa riesce anche a
far morire dal ridere.
Ma quanto è bella l'animazione a passo uno? Una meraviglia! |
Certo M.O.D.O.K. non avrà il sorriso malandrino e il fisico di Tom Hiddleston, ma è un enorme testone sovrappeso che svolazza con le gambine sospese nell’aria, ma se vi perdete la sua serie per correre dietro al Dio dell’inganno che si fa prendere per il naso da tutti, sappiate che a perdere qualcosa sarete voi, e poi non dite che questa Bara non vi ha avvisati eh?
Anzi per rincarare la dose, se non volete fidarvi di me, portate a leggere cosa ne pensano su Omniverso di questa serie.
Ovviamente me lo sono perso ma a cosa serve questa Bara se non a segnalare piccoli gioielli passati sotto silenzio? Appena ho mezz'ora, me lo guardo. Grazie Capo!
RispondiEliminaDi nulla, sono qui per questo ;-) Cheers!
EliminaCaro Cassidy, ma lo sai che ci fidiamo ciecamente del Mister, ovvero di te per ogni film / serie / fumetto che proponi!! Peccato manchi la "sezione" videogiochi, altrimenti varrebbe anche per questa.
RispondiEliminaPer M.O.D.O.K. confesso che non sono un fumettaro Marvel, le mie frequentazioni passate si limitavano a qualche albo dell'Uomo Ragno negli anni '80 e di The Punisher nei '90, però il personaggio mi ha sempre incuriosito e il fatto che sia un perdente, come (quasi) tutti i cattivi ma anche che crede fermamente in ciò che fa, me lo rende particolarmente simpatico e degno di una visione approfondita. Quindi metto in lista, sicuramente mooolto prima di Loki!! Ciao
Ma soprattutto è un cattivo, dettaglio che pare ormai andato perso per sempre, di cui queata serie invece conserva memoria ;-) Cheers
EliminaCarabara, segnalo che è Walter Simonson e non Simmons, ma capisco e comprendo la tua urgenza di comunicare - Crepascola registra e riascolta a velocità dimezzata quanto andiamo dicendo Crepascolino ed io per poter capire qualche parola in più - e che Capoccione è nato sulle pagine di Tales of Suspense in una storia in cui Captain America ( per noi lettori della Era Marvel-Corno Capitan America ndr )sfoggiava un incredibile sommergibile tascabile. Altra storia memorabile è quella disegnata da Gene " The Dean" Colan con le origini per esteso del personaggio. Sono un fan da sempre del King e resto ancora di stucco-è-un-barbatrucco quando vedo che da ogni suo concept, per quanto appena abbozzato, si possa ricavare una storia e fare un frappo di dindi. E sono in arrivo i suoi Eterni...ciao ciao
RispondiEliminaHai ragione, forse stavo pensando a Gene Simmons in ogni caso ho corretto grazie ;-) Assolutamente, gli bastava davvero niente per creare iconografia a palate, ancora oggi in tanti stanno facendo più soldi di quanti non ne abbia mai fatti il Re in carriera. Cheers!
EliminaGrande!!
RispondiEliminaLo avevo intravisto tra le novita' ma a pelle mi pareva una cretinata.
E invece, dopo la tua recensione e dopo aver letto chi ci sta dietro (Robot Chicken mi fa sbellicare. Decidete i a portare Adult Swim pure qui da noi, please) ho capito che non me la posso proprio perdere.
Finalmente una serie che non tira indietro la mano sul piu' bello, e con un cattivo davvero carogna.
Ma che come tutti i carognoni, insiste coi suoi piani da megalomane pur sapendo di avere il destino segnato.
Ed e' questo a renderlo simpatico.
Grazie, Cass!
Di nulla, alla fine sono qui per questo no? ;-) Cheers
EliminaNon li davo un soldo di fiducia, ma (as usual) me l'hai venduta.
RispondiElimina"Facile amare Thor quando ad interpretarlo sono i muscoli di Chris Hemsworth, provate a farlo quando lo scriveva Dan Jurgens o Walter Simonson!" Ribatto con "facile amare il Thor di Walter Simonson quando lo scriveva e diseganava lui, provate a farlo quando le sue storie le disegnava il più veloce e mediocre sal buscema..."(io infatti non ce l'ho fatta...Limite mio, ma odio il tratto di sal buscema...lo odio proprio...)
Il mio cuore di lettore di fumetti sanguina quando sento parlare male di Sal Buscema, ma comprendo i gusti personali ;-) Cheers
EliminaSpezzo una lancia anche io per Our Pal Sal - di cui in questi gg è possibile vedere le covers e le chine su matite del "discepolo" Ron Frenz per il Blue Baron della Sitcomcis/Sbam editore - perchè negli anni settanta, quando ero bimbo, era sinonimo di Marvel Style. Ne consiglio il Cap e gli Avengers e Hulk e i Defenders di quegli anni e persino qualche Rom degli anni ottanta e lo Spidey post DeMatteis, diciamo per i testi di Steven Grant, quando le chine sono più spesse e spigolose. Oggi i suoi eredi - anche se Sal ( 1936 ) non è davvero totalmente in pensione - sono il citato Frenz ( si veda anche il suo Thunderstrike e la sua Spider-girl ) ed il Phil Hester del 21mo secolo ( comincia a cambiare segno su Swamp Thing quando lo scriveva Mark MIllar e si spinge a ovest di Sal nel Green Arrow scritto da Kevin Smith ). Sal è uno storyteller. Ne avremo sempre bisogno.
EliminaDe gustibus...ne ammiro la velocità e la versalità, ne odio li sfondi (quali?) e le espressioni di stupore/orrore con la bocca aperta e gli occhi a spillo.
EliminaHa molti estimatori, quindi probabilmente è il mio gusto estetico a fare schifo (il mio cuore batte sempre per i due piedi sinistri di mcfarlaniana memoria...).
Cmq vista la prima puntata di modok in pausa pranzo: una bombetta. una vera bombetta.
Tranquillo dei in buona compagnia.sal buscema riusciva a far diventare brutta MJ su spectacular spider man. Ricordo la morte di Harry Osborn (credo numero 164 dell'uomo ragno.mi pare avesse anche una cover speciale). Storia struggente ma con disegni non all'altezza.
EliminaBene sono felice di aver contribuito un minimo a pubblicizzare questa serie ;-) Cheers
EliminaMODOK è meraviglioso. in alcuni pezzi vedi anche le cuciture dei vestiti di stoffa dei pupazzetti animati in stop motion... un piccolo gioiello che davvero abbiam visto in pochissimi. attendo con ansia la seconda stagione!
RispondiEliminaQuesto è il tipo di dettaglio che mi scalda il cuore, noi cresciuti con Ray Harryhausen non restiamo indifferenti davanti a tanta meraviglia, però non è canonico come "Loki" quindi buuuu buuuuu, tristezza! ;-) Cheers
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