Cosa ci vuole per consolidare un’iconografia, per mettere in chiaro i suoi pregi e difetti, ma anche il suo peso specifico nell'immaginario collettivo e nella cultura Popolare? Facile, ci vuole una parodia, o per lo meno qualcuno in grado di scherzarci su.
La credenza comunque è che i Trekker siano una tipologia di appassionati un po’ attempati, fedeli cultori e difensori di un canone intoccabile. Viene da immaginarli con le orecchie finte da Spock, nel loro pigiamino colorato di Star Trek mentre sorseggiano il tè riflettendo su quanta fantascienza “alta” ci sia in un episodio a caso della serie classica. Che poi sarebbe anche vero, della fantascienza, non del tè da sorseggiare.
Invece i fan di “Star Wars” sono tutti giovani yeah yeah!
Avventura, emozioni, sarà pur vero che un Jedi queste cose non cerca ma la
tradizione li vuole dinamici e pronti al futuro, anche se pure loro hanno
affrontato lo Scisma di GIEI GIEI e
si sono rivelati anche più conservatori dei loro cugini Trekker.
In realtà abbiamo chiarito in questo viaggio a bordo della USS Bara
Volante che la guerra tra fan esiste più negli Stati Uniti che qui da noi,
quello che forse i fan di “Star Wars” avevano già avuto, era una parodia
ufficiale (e non mi riferisco alle trovate idiote di GIEI GIEI) che scherzasse
sull'universo creato da George Lucas, direi che Balle Spaziali copriva nel modo più brillante possibile questo
ruolo.
Per quanto riguarda “Star Trek” quel tocco di irriverenza è
finalmente garantito da “Lower Decks”, che non è certo la prima serie animata
ufficiale ambientata nel mondo creato da Gene Roddenberry, perché Kirk e
compagni erano stati pionieri anche di questa frontiera.
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Chi ha detto che solo in plancia sanno come divertirsi? |
“Lower Decks” nasce da un’idea di Mike McMahan, il curatore di questa serie con grande esperienza nell’animazione, visto che ha le mani in pasta in quelle che al momento, sono le mie serie animate preferite. Mi sono già lanciato in odi sperticate riguardo alla genialità di Rick & Morty ma anche sulla meno nota ma altrettanto brillante Solar Opposites, che mi auguro siano anche tra le vostre abituali visioni.
Come conciliare la fantascienza (perché di quello si tratta)
di queste due serie che fanno dell’irriverenza (e delle parolacce) una cifra
stilistica, con il canone di “Star Trek”? Viene da pensare che a qualche
Trekker purista si sia staccata la colla dalle orecchie da Spock, ma la verità
è che Mike McMahan è un grande appassionato di “Star Trek”, nella sua serie si
vede e per quanto il taglio sia più leggero, comico, irriverente (e con una
buona dose di parolacce) è un riuscito omaggio all'iconografia di “Star Trek”
da un punto di vista nuovo, quello dei ponti inferiori che danno il titolo alla
serie.
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Per tornare là, dove nessun disegno animato era mai giunto prima! |
Che sia la USS Enterprise, la Voyager o una stazione spaziale al limite del quadrante Gamma, le trame di “Star Trek” hanno sempre avuto come protagonisti gli ufficiali, quelli che stavano in plancia, nella stanza dei bottoni. “Lower Decks” invece rende protagonisti i personaggi con la divisa rossa, quelli che portano avanti la vita su una nave spaziale dai ponti bassi, dove i nomi di Kirk e Picard riecheggiano nelle leggende delle loro gesta, che poi sono gli episodi settimanali che i Trekker guardano in tv.
La serie è ambientata nell'anno 2380, 16 anni dopo l'inizio
delle missioni dell'Enterprise D e un anno dopo gli avvenimenti di Star Trek - La nemesi. Quindi se non
altro, come per Picard, siamo nel
futuro di “Star Trek” e non davanti ad un’altra serie ambientata prima del
prima… Fiiuu!
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Sembra che una serie animata di Star Trek debba aver per forza una donna gatto, forse è una regola. |
La trama si svolge a bordo della USS Cerritos, una delle navi minori della Flotta Stellare, adibita a compiti di secondaria importanza, roba di routine come il "secondo contatto" con nuove specie, oppure ruoli per cui non è necessario scomodare gli equipaggi più importanti. Pur avendo due personaggi più in vista degli altri, “Lower Decks” rispetta la coralità tipica di “Star Trek” e i protagonisti sono un gruppo di giovani novellini tutti piuttosto coloriti.
Il guardiamarina Beckett Mariner (doppiata da Tawny
Newsome), un’addetta ai ponti inferiori con zero, anzi meno rispetto per le
regole e le procedure, una reazione che le deriva dal fatto di essere stata
imbarcata proprio sulla USS Cerritos, la nave capitanata da sua madre il
capitano Carol Freeman, un segreto non destinato a durare, non con il
guardiamarina Brad Boimler in circolazione.
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Quando fai l'imitazione di Mr. Bean, con il saluto vulcaniano al post del dito medio. |
Brad (doppiato da Jack Quaid figlio di cotanto padre e noto per The Boys) invece è l’esatto opposto, ligio al dovere e ai regolamenti, sogna un ruolo di rilievo in plancia e incarna lo spirito di tutti i Trekker del mondo, visto che conosce TUTTO di tutti i capitani e ammiragli della Flotta Stellare.
I due opposti che si attraggono? Più o meno, tra Mariner e
Boimler un eterno battibeccare come tra fratello e sorella. Dimenticate quindi l’attrazione sessuale tra Archer e T’Pol
o tra T’Pol e chiunque altro a bordo dell’Enterprise, però siete liberi di
immaginare un linguaggio molto più spigliato per i due, responsabili di aver
portato un po’ di parolacce nel mondo di “Star Trek”, non siamo ancora al
livello Rick & Morty, ma anche questo è un nuovo mondo esplorato da questa
serie.
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"Pensi che Cassidy smetterà mai di blaterare? No, allora beviamoci su" |
Degni compari di questi due soggetti, anche la guardiamarina D'Vana Tendi (doppiata da Noël Wells), una delle rare Orioniane di “Star Trek” a non ricoprire il ruolo di odalisca, ok a bordo della nave fa l'infermiera, ma non quel tipo che pensate voi quella alla Edwige Fenech... Sporcaccioni!
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Generazioni di schiave di Orione finalmente riabilitate. |
A completare questa banda di gatti senza collare, il guardiamarina Samanthan Rutherford (con la voce di Eugene Cordero), un umano potenziato del reparto ingegneria, spesso afflitto da malfunzionamenti dei suoi impianti cibernetica. Insomma a Geordi La Forge era andata un po’ meglio.
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Il famigerato e pericolosissimo Badgy, stufo di prendere sberle in faccia ad ogni richiesta di teletrasporto. |
I dieci episodi che compongono la prima stagione di “Lower Decks”, trasmessi su Prime Video e già confermati per una seconda stagione in programma per il 2021, sono oggettivamente uno spasso, le protagoniste, spesso più risolute (e decisive) dei maschietti potrebbero sembrare una concessione al canone della narrativa moderna, ma nel confronto diretto con Discovery, questa serie esce vincitrice perché per quanto a cartoni animati, i protagonisti non sono pupazzi facenti funzione di generi da dover rappresentare per doveri contrattuali sullo schermo. Inoltre la serie può essere seguita senza troppi problemi anche dai non Trekker.
Certo ci sono tanti, tantissimi riferimenti all'iconografia
della serie, ma trattandosi di un cartone animato piuttosto irriverente e
raccontato dal punto di vista dei ponti inferiori, basta una generale
infarinatura Trekkie per poter seguire episodi in cui non mancano trovate
splatter e irriverenti, ma sempre molto coerenti con il mondo di “Star Trek”. Insomma una ventata di aria fresca che potrebbe essere il punto ideale di
accesso al mondo e ai personaggi creati da Gene Roddenberry, anche per le nuove
generazioni.
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I Ferenghi restano bruttini anche disegnanti, eterni brutti anatroccoli. |
Che poi penso sia il motivo per cui Mike McMahan è riuscito a “vendere” la sua idea alla CBS, ma è anche chiaro che per quanto pieno di allegri sfottò, uno dei bersagli principali di McMahan? Sicuramente The Next Generation, tanto che il titolo della serie deriva proprio da uno degli episodi, da noi intitolato “giovani carriere”. Eppure c’è anche tanto ma tanto amore e passione per il mondo di “Star Trek”, d’altra parte come ti prende per il culo qualcuno che ti conosce, non lo può fare nessuno e Mike McMahan questo lavoro lo fa davvero bene.
Quello che poi ho imparato in questa lunga maratona di “Star Trek” è che quando entrano in scena William Riker e Deanna Troi (sempre doppiati da Jonathan Frakes e Marina Sirtis), la stagione di una serie è arrivata al termine, un teorema valido per Enterprise così come per Picard, solo che “Lower Decks” riesce nell'impresa di farci vedere il vecchio Numero Uno al comando di una nave tutta sua, anche se più che altro dovrà gestire i pestiferi protagonisti.
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Il teorema di Cassidy-Star Trek-Maru (eh?): Quando arrivano Bill e Deanna la stagione è finita. |
Il consiglio quindi è quello di superare il timore referenziale che il nome “Star Trek” nel titolo si porta dietro, gettandosi su una serie brillante e divertente, che non raggiunge le vette di genialità di Solar Opposites o Rick & Morty, ma è il giusto compromesso tra quello stile e il canone di “Star Trek”. I trekker invece avranno pane per i loro denti, visto che le citazioni e le strizzate d’occhio arrivano a pioggia e pur non soffocando la storia, sono un notevole e gustoso valore aggiunto. Immaginatevi il livello di strizzate d’occhio a “Star Trek” che si trovavano abitualmente negli episodi di “Futurama”, però in una serie che fa parte del canone ufficiale, poteva andare sicuramente peggio credetemi!
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"Nessun arrembaggio su questa Bara, avremmo le divise rosse ma venderemo cara la pelle" |
I viaggi della Bara Volante mi hanno portato là dove nessun
nerd era mai giunto prima, abbiamo esplorato strani e nuovi mondi e se
all’inizio ho anche pensato (per qualche secondo) che una lunga maratona
dedicata a “Star Trek” avrebbe potuto essere un rischio, la risposta da parte
di voi Bariste e Baristi è stata incredibile.
Quindi vi sono debitore di un enorme grazie, perché ho imparato dai voi appassionati Trekker più di quanto uno come me avrebbe mai da insegnare, ma poi vi avete visto? Che potrebbe insegnare mai uno come me? Nemmeno ginnastica. Questo viaggio ha ancora qualche capitolo, ma in quello che è a tutti gli effetti l’ultimo post dedicato ad un prodotto che riporta nel titolo il nome “Star Trek”, mi sembrava giusto ringraziarmi per aver preso posto sulla plancia di questa Bara, in questo viaggio nell’universo creato da Gene Roddenberry. Non sarò mai un Trekker perché definirsi così equivale quasi ad abbracciare una fede, però prima vi guardavo dalla poltrona comoda dei film di Kirk e compagni, ed ora che ho viaggiato con voi Trekker e vi conosco meglio, ho imparato molto dal vostro spirito e la vostra filosofia, proprio vero che conosci davvero qualcuno solo in viaggio, in questo caso uno tra le stelle.
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“Non andare mai in vacanza con qualcuno che non ami” Ernest Hemingway |
Ma non crediate che questo valga come il mio autografo sullo schermo (occhiolino-occhiolino), quando faccio qualcosa, mi piace farla bene e al netto di sorprese che non escluso, abbiamo almeno altri due post, che continueranno a far orbitare questa Bara in zona “Star Trek”, non mancate!
Vista, ma non ancora terminata. Davvero divertente comunque. Ora mi aspetto che parlerai anche di The Orville e Galaxy Quest in tema di parodie/ispirazioni.
RispondiEliminaCosa hai da fare nei prossimi giovedì? ;-) Cheers
EliminaHo visto due episodi trovandoli piuttosto stupidi poi ho smesso. Dopo migliora?
RispondiEliminaSecondo me migliore dopo l'inizio difficoltoso. Cheers!
EliminaNormalmente vorrei tenere i saluti per l'ultima puntata, ma convengo che e' stato davvero un gran bel viaggetto.
RispondiEliminaChe mi ha permesso di ripercorrere una saga leggendaria, sia dal punto di vista cinematografico che televisivo.
Premetto che nemmeno io sono un cultore, ma un appassionato di film e telefilm in generale.
"Star Trek" non la ritengo una religione, non arrivò a tanto.
Ma una grandissima space - opera, questo si.
Che tra alti e bassi ha lasciato il segno nell'immaginario collettivo.
Un vero marchio di fuoco.
Questa e' da un po' che mi fa l'occhiolino, dal catalogo di Amazzonia Primo.
E dopo la tua recensione, non me la posso proprio perdere.
Chissa'...forse il modo per ricollegare i ponti con "Star Trek" e' partire con qualcosa di leggero e frizzante.
Tra chi si trova a bordo solo perche' e' figlia di mamma' ma probabilmente vorrebbe essere altrove e ovunque tranne che li', e chi e' convintissimo di star facendo la differenza quando invece conta come il due a briscola.
La vedro' sicuramente.
Ma prima ho una faccenda da sbrigare.
Visto che di parla di animazione...se me lo concedi vorrei dire che ho fatto pace col buon Kevin Smith.
Sto seguendo la sua serie dei "Masters" su Rete pellicole, e...Kevin ha fatto centro, stavolta. In pieno.
Finalmente.
I MOTU sono l'argomento del giorno eh? Ho tutti i contati in fregola. Visto che non è la sede per parlarne, direi piuttosto che questa serie merita un'occhiata, ha dentro parecchia passione per Star Trek, la trovo piuttosto divertente e mi sembrava giusto fare il punto e ringraziarvi qui, visto che i prossimi due post non avranno "Star Trek" nel titolo. Per me è stato un bel viaggetto, sono stato il primo ad imparare qualcosa e per questo non posso che ringraziarvi tutti ;-) Cheers
EliminaPiccola aggiunta:
EliminaIeri sera ho cominciato a vederla.
A tempo di record, direi.
Ma come dicevo...era da un po' che mi ispirava.
Davvero divertente e "fresca".
E non mancano le scene d'azione di grande impatto, che per essere una serie con i toni da commedia e' una vera sorpresa.
Certo che la Cerritos sembra il Titanic!
Quando uno dei livelli inferiori osa salire in plancia sembra gli dicano "Che ci fa un pezzente come te qui?!"
Non mi stupirei se avessero i corridoi nascosti in stile Dowton Abbey per non infastidire i superiori.
Pero' non dimentichiamo che spesso e' la bassa manovalanza, a risolvere i casini. E spesso senza nemmeno pigliarsi i meriti.
Un po' come sul lavoro da me.
Bella, bella, bella.
Capo O'Brian uno di noi! Cheers
EliminaQuesta lo vista da solo, devo convincere mia moglie a rivederla assieme, penso che la troverebbe divertente quanto l'ho trovata io :D
RispondiEliminaNe sono certo, inoltre non credo che sia così impossibile da vedere, anche per chi conosce poco Star Trek. Cheers!
EliminaL'ho vista con divertimento ma poi il power girl / metoo mi è sembrato decisamente forzato: in pratica è un Universo Specchio di Kirk.
RispondiEliminaSe la serie del '66 era formata solo da uomini con un paio di donne a margine, qui è l'esatto opposto, così protagoniste sono solo donne (capaci, intelligenti, forti, determinate, indipendenti, autoritarie, militesenti e automunite) e a margine ci sono due beoti di maschi a fare le puzzette. Se non altro ora nessuno dovrà più azzardarsi a criticare Kirk, visto che cinquant'anni dopo lo schema è stato ripetuto identico, solo di genere opposto :-P
Questo è vero, ma ormai è parte dell'algoritmo, una serie non viene approvata e messa in produzione se non ha questa caratteristiche. Nel futuro, quando qualcuno farà la sua rubrica ica su Star Trek, giudicherà questa serie calata nel suo tempo proprio come le Guardiamarina minigonnate della serie classica. Cheers!
EliminaPer i soliti problemi personali sono riuscito a vederne solo tre episodi, che mi sono piaciuti molto, e sto aspettando la mia settimana di libertà, un giorno ti spiegherò meglio, per poter completare la prima stagione.
RispondiEliminaIn ogni caso mi è piaciuta tanto, non solo per l'irriverenza ma anche per la freschezza che mancava da un pò.
Ti scrivo dal fresco Trentino, un abbraccio grande a tutti i baristi. 👋
Goditi il fresco e buon giornata capo! Lunga vita e prosperità vacanziera ;-) Cheers
EliminaProbabilmente questa la recupererò in futuro, per adesso ancora non mi attira. In ogni caso "è stato un bel viaggiare con lei su questa Bara, capitan Cassidy!" (semi-cit.)
RispondiEliminaGrazie mille è sono stato in ottima compagnia, ma ancora la missione non è terminata ;-) Cheers
EliminaSplendido questo tuo viaggio nell'universo Star Trek! Anche io ho scritto un gran bene di Lower Decks (relativamente a quanto ho scritto dei reboot targati JJ - in termini assoluti ne ho scritto "solo" bene), divertente e anche secondo me ottimo trampolino di lancio per potenziali nuovi giovani fan. Nella seconda stagione hanno già annunciato una puntata con un computer malvagio doppiato da Jeffrey Combs, poi, come si fa a non voler bene a questa serie? :--)
RispondiEliminaTi ringrazio anche per essere stato un gran compagno in plancia ;-) Non vedo l'ora, non può esserci una nuova serie di Star Trek senza Jeffrey Combs! Cheers
EliminaMancano gli "Short Treks" ;)
RispondiEliminaNon li ho ancora visti ;-) Cheers
EliminaCosa potrebbe mai insegnare uno come lei, Ammiraglio Cassidy? Ma è semplice: tutto quello che imparato in questo viaggio! Ci saranno di certo nuovi cadetti in attesa di entrare all'Accademia, e noi vecchi commodori rimarremo sempre nei paraggi per dare una mano ;-)
RispondiEliminaQuanto a Lower Decks credo che, se mai a qualcuno venisse in mente di girarne una versione con attori in carne e ossa, allora forse The Orville comincerebbe a soffrire di una certa concorrenza...
Il bello di "Star Trek" è che continuerà negli anni ad aggiungere nuovi cadetti alle sue fila, quella filosofia con il naso rivolto alle stelle e a strani, nuovi mondi ha ancora un fascino incredibile, per quanto riguarda la Orville, è in partenza ;-) Cheers
EliminaDopo il tuo post mi, con la scusa di recuperare i film di Lupin III appena usciti, mi compro un mese di prime e guardo anche questa serie (il cui trailer mi aveva molto incuriosito).
RispondiEliminaSaluti Cassidy sciupatore di finanze altrui! :P
Ti conviene aspettare qualche settimana, quando la seconda stagione di "Lower Decks" (attualmente in corso, un episodio a settimana) sarà completa, quindi potrei farti una maratona. Conta che questo venerdì andrà in onda la puntata 2x06 dei dieci episodi che compongono la seconda stagione. Buon viaggio guardiamarina ;-) Cheers
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