martedì 6 luglio 2021

Society (1989): come on baby, eat the rich (bite down on the son of a bitch)

Halloween, Natale, San Patrizio e la Notte Horror. Ci sono tradizioni che vanno onorate e per me infatti è un onore prendere parte alla mia quinta Notte Horror di fila, ormai ho preso a cuore il ruolo di prima band ad esibirsi su questo palco, che ogni martedì vedrà due differenti blog rendere omaggio al genere con più sangue e budella esposte. Visto che quest’anno ho scelto un film raffinato come un pezzo dei Motörhead… musica e cominciamo!

Nel corso dell’anno grazie alla rubrica su Stuart Gordon, questa Bara ha spesso incrociato sulla sua traiettoria di volo quell'adorabile folle di Brian Yuzna, uno il cui esordio cinematografico è stato una vera e propria bomba a mano lanciata tra la folla. Un film talmente tosto che lo stesso Yuzna fece in tempo a dirigere il seguito di Re-Animator dell’amico Gordon, prima di vedere il suo "Society" liberato dalla gabbia e distribuito in sala nel 1989, infatti il suo film d'esordio venne presentato ad alcuni festival, da Cannes a Sitges, ma uscì nei cinema americani solo nel 1991 (storia vera).

Francis Scott Fitzgerald diceva che i ricchi sono diversi, quelli di questo film lo sono sicuramente, anche perché “Society” è un vero classico, rispetto agli altri film che ho sempre scelto per la Notte Horror è decisamente il più famoso, ma mi sembra comunque ideale per questa iniziativa perché è il perfetto titolo da Video noleggio. Quei vecchi tempi in cui si pescava una VHS polverosa dallo scaffale della sezione horror, molte volte per guardarla con gli amici, nella speranza di vedere qualche bella ragazza poco vestita e farsi due risate, da sempre il modo ideale per stemperare la paura.

Titoli di testa che puoi sentire (letteralmente)

Per questa Bara invece, che ai suoi film Horror ci tiene parecchio, “Society” è tutto questo ma anche parecchio di più, un film che nell'ultimo atto cambia completamente di passo alzando il volume della radio, un perfetto e orgoglioso esemplare di un decennio “mutante” come quello degli horror americani degli anni ’80, un decennio in cui i nostri cugini Yankee conoscevano un periodo di opulente benessere e il loro cinema, rispondeva di conseguenza.

Se gli eroi d’azione di quel periodo erano interventisti e pieni di muscoli, per stare al passo con la Reaganomics e la cura per il corpo che cominciava a spopolare (lo avete visto tutti “Perfect” del 1985 no?), il cinema Horror da parte sua faceva il suo dovere, ovvero far leva sulle paure del pubblico e in tal senso, il “Body Horror” è perfetto per ricordarci che il nostro corpicino è fatto di tenera carne, alcuni metri di budella e circa cinque litri di sangue, proprio per questo fragile e soggetto agli eventi – spesso drammatici – esterni. Inoltre è inutile nascondersi dietro ad un dito, il genere Horror si presta ad essere perfetta metafora ed è sempre andato a braccetto con la politica e la critica sociale.

Brian Yunza ci ricorda l’antico adagio: mai fidarsi degli incravattati!

George “Amore” Romero con i suoi mostri operai nel 1968, il Maestro John Carpenter che attacca apertamente la politica di Ronald Reagan con il suo Essi Vivono e non ultimo, da Manila con furore, quel terrorista - nel senso buono trattandosi di uno che si guadagna da vivere con il terrore del pubblico - di Brian Yuzna, il suo “Society” è uno schiaffone a mano aperta sulla faccia dei ricchi e dei potenti. Quel grande provocatore di Billy Wilder amava ripetere spesso la frase «Épater la bourgeoisie», che con il mio orrido francese posso provare a tradurre come «Impressiona la borghesia», beh diciamo che Yuzna di borghesi ne ha impressionati parecchi con questo suo esordio.

“Society” è la storia di William "Bill" Whitney (Billy Warlock intravisto in Halloween II, che più avanti tornerà di moda, lasciatemi l’icona aperta), figlio di genitori ricchi, maschio, bianco, con una bella sorella un po’ svampita di nome Jenny (Patrice Jennings), il nostro Bill ha la strada spianata, succede quando vivi in una villa a Beverly Hills e sei in corsa come rappresentante degli studenti della tua scuola, contro uno sfigato che pare uscito da “La rivincita dei Nerd” (però senza rivincita) e sei anche capitano della squadra di basket. Nota a margine, la Jeep di Bill ha la targa personalizzata con su scritto “HOOPS”, roba da veri fanatici della palla a spicchi, fine della nota da cestista.

Sarà, ma io "Hoop Dreams" lo ricordavo un po' diverso.

La vita di Bill e il film di Yuzna, sembrano un assaggio di tutti quei telefilm adolescenziali che avrebbero riempito i palinsesti pomeridiani nel decennio alle porte, una sorta di “Melrose Beverly Hills 90210 Place”, la cui atmosfera volutamente ultra patinata è interrotta solo dall’ansia del protagonista. Bill non si sente sereno, la fonte della sua ansia è proprio la sua famiglia in cui non si riconosce e che Brian Yuzna riassume alla perfezione con le sedute del ragazzo dallo psicologo, la scena della mela morsicata da Bill e piena di vermi è un putrido assaggio del film: il marciume che si nasconde sotto una bella apparenza lucida e scintillante.

Con distinzione volutamente manichea, nella prima parte del film i ricchi sono tutti giovani, sportivi, di bell’aspetto e sprizzanti ormoni. Lo sono i genitori di Bill ma anche sua sorella Jenny, per cui il ragazzo prova sentimenti contrastanti, ad esempio quando la ragazza le chiede di chiuderle la zip del vestito oppure quando Bill finisce per spiarla dal vetro del box della doccia, solo che in questa atmosfera pruriginosa, Brian Yuzna entra a gamba tesa, con strani bozzi sul corpo della ragazza, che fa la doccia alla rovescia. E non è tanto per dire!

La scena sporcacciona della doccia, ma in puro stile Yuzna.

Sottilmente Yuzna, coadiuvato dai suoi sceneggiatori di fiducia, Woody Keith e Rick Fry che per lui scriveranno anche “Re-Animator 2” (1989), inclina il pavimento sotto i piedi degli spettatori, facendo aumentare progressivamente le ansie del protagonista, che fa pensieri strani nemmeno fossimo in un pezzo famoso di un popolare cantante Italiano nato a Zocca.

Bill prima fa un incubo in cui gira per casa tentando di difendersi (inutilmente) con un coltello, poi pizzica i suoi genitori e sua sorella sul lettone, tutti intenti a farsi i massaggi, visioni che in qualche modo anticipano quello che succederà al protagonista e che suggeriscono al pubblico concetti come “Incesto”, che sono tutto, tranne che rasserenanti. Yuzna introduce la paranoia del suo protagonista ispirandosi a classici come “Rosemary's Baby” (1968) e “La scala a chiocciola” (1946), ma alza ulteriormente il volume della radio di questo sui film che pare un pezzo dei Motörhead, per i suoi intenti volutamente provocatori.

Chiudendo un attimo un occhio (o almeno provandoci) sulla tensione sessuale tra Bill e sua sorella, qual è il tabù definitivo? A meno che voi non siate Gesù di Nazareth (oppure Brian), tutti abbiamo avuto una mamma e un papà che per metterci al mondo, una sera hanno deciso di non andare al cinema divertendosi in altro modo. Lo sappiamo tutti che è successo ma nessuno e intendo proprio NESSUNO, vuole pensarci, perché mamma e papà sono due figure di riferimento, possibilmente asessuate grazie.

Il disagio, enorme, gigantesco e mostruoso disagio.

Mentre Brian Yuzna è impegnato a lavorarci ai fianchi utilizzando questi tabù, allo stesso tempo introduce il personaggio di David Blanchard (Tim Bartell), amico di famiglia un po’ caduto dal banchetto dei Whitney. Il fatto che il ragazzo sia un po’ sovrappeso e con un vistoso neo sul viso, contribuisce a rompere la monotonia di personaggi uber fighi, infatti è proprio lui a portare dubbi e qualche prova nella vita di Bill.

Con alcune microspie e un messaggio registrato dal contenuto assolutamente sospetto, tutti i dubbi di Bill sulla sua famiglia sembrano trovare conferma, ma Blanchard muore in un misterioso incidente d’auto e l’analista del ragazzo, sembra provarle tutte per nascondere le prove. Bill si sarà inventato tutto? Le sue paranoie sono frutto di una mente disturbata? “Society” lascia ben aperta questa traccia facendo dubitare anche noi, ma tra i motivi per cui lo considero un classico, ci sono anche le sue varie chiavi di lettura. Anzi più che classico da questa parte i film così tanto iconici si chiamano… Classidy!

Per certi versi “Society” potrebbe essere tutto un grosso METAFORONE, sulla ribellione giovanile nei confronti dei genitori, quella che arriva quando gli ormoni colpiscono duro. Non a caso Bill chiama il padre “faccia di culo” e insultare uno dei propri genitori è da sempre considerato il massimo della ribellione, solo che a Yuzna non basta e i suoi intenti sono ben più alti, ben più caciaroni. “Society” è un enorme dito medio sventolato in faccia ai ricchi e ai potenti, i colletti bianchi e i figli di papà che finiscono di solito ad occupare i posti che contano per diritto di nascita o per la dimensione del loro portafoglio, il tutto è narrato con la grazia e la strafottenza, tipica di un pezzo dei Motörhead. La cantilenante “Society” che si sente nel film, vi resterà incollata addosso come il senso di disagio che Yuzna sa evocare, ma se il gruppo di Lemmy non avesse composto “Eat The Rich” per il film omonimo del 1987, sarebbe stata la colonna sonora alternativa ideale di questo film.

La bella Clarissa (la star di Playboy Devin Devasquez, sposata con il Ridge di “Beautifull” tanto per stare in tema telefilm famosi che aleggia su questo post) è un personaggio a metà, all’inizio quasi un’invitante tentazione ad entrare a far parte della “società” per Bill, poi qualcuna da salvare. Il fatto che sia snodata e snodabile potrebbe dare adito a battutacce (dai un po’ di contengo su!) ma è quasi una metafora della condizione della ragazza.

“Per caso facevi la ballerina da piccola?”

Avevo un’icona lasciata aperta, la chiudiamo subito: l’ospedale in cui viene ricoverato Bill è la stessa location dove qualche anno prima era stato girato Halloween II, dove recitava appunto Billy Warlock che magari ricorderete anche per qualche episodio di “Baywatch” tanto per restare in tema di telefilm degli anni ’90, anche se magari tra tutto quel silicone non lo avete riconosciuto.

Chi di sicuro di gomma e silicone ne ha utilizzato tanto è stato quel genietto di Screaming Mad George, i suoi effetti speciali orgogliosamente artigianali si prendono il terzo atto del film e fanno fare a “Society”, un balzo quantico dritto tra i “Classidy” a cui merita di far parte. Pare che Brian Yuzna sulla porta del set dell’orgia finale, quello reso orribilmente memorabile da Screaming Mad George, abbia fatto scrivere “Lasciate una speranza voi che entrate”, citazione quanto mai azzeccata perché si tratta dell’inferno personale del protagonista.

L'arte di Screaming Mad George al suo meglio (o suo peggio, fate voi)

Gli effetti speciali di Screaming Mad George, nei titoli di testa del film vengono definiti “surrealisti” un po’ per tentare di evitare il visto censura in Giappone, un po’ perché ispirati ai dipinti di Salvador Dalí (storia vera). I ricconi del film di Yuzna gettano la maschera e dietro la loro affascinante facciata di bei vestiti e modi educati, si rivelano marci, mostruosi, una massa informe e incestuosa che ti tira dentro e ti ingloba nei suoi rituali d’iniziazione che in quanto tali, sono degenerati atti sessuali in cambio di una vita agiata e magari, un posto di rilievo a Washington. Non Alieni come quelli di Carpenter, ma il. Peggior tipo di umani possibili, quelli ricchi.

Un proverbio napoletano dice che il “chiatto” mangia dal “secco”, non so se dalle parti di Manila dove è nato Brian Yuzna si dica lo stesso ma il concetto è esemplificato da “Society”. I ricchi hanno sempre divorato e masticato i poveri, infatti i ricconi di Yuzna letteralmente succhiano i poveri come scoprirà presto il povero Blanchard, rivoltato come un calzino di pelle umana in un disgustoso “fisting”, ancora oggi, in un’ipotetica classifica, una delle peggiori morti mai viste al cinema, senza ombra di dubbio.

Forse il pugno, lo avrebbe preferito in un occhio.

Per Yuzna passare dalla classe dirigente a quella digerente è un attimo, l’orrendo “Blob” di carne con cui il regista critica i ricchi del mondo, è un mostro che ti succhia, ti divora e letteralmente ti fotte, in un’orgia oscena di corpi sudaticci, arrapati e degenerati come solo un ricco messo al comando può essere.

Il METAFORONE di Yuzna è urlato, con i decibel a cui di norma suonavano i Motörhead, parafrasando il primo titolo italiano di “Shining” di Stephen King, il regista ci conduce per mano a questa splendida festa di morte e poi quella mano la utilizza per Dio solo sa cosa. L’umorismo è nero, anzi nerissimo, infatti i mostri ridono e scherzano, tra manone giganti (ben prima del video Everlong dei Foo Fighters) e orrendi mostri che ti divorano con il sorriso, dando tutta una nuova dimensione al concetto di avere una faccia come il culo.

Butt-head senza Beavis.

Brian Yuzna prende l’umorismo nero e il surrealismo di Luis Buñuel, solo che i ricchi qui non sono intrappolati in una stanza da cui non possono uscire, come in “L'angelo sterminatore” (1962), qui siamo noi poveracci, rappresentanti dal ribelle Bill, ad essere chiusi lì dentro con loro ed essere divorati, potrebbe essere la parte più piacevole della serata.

A distanza di anni “Society” resta un irriverente classico, una critica urlata e aggraziata più o meno come un vichingo che elenca l’alfabeto con i rutti, girato con il coltello tra i denti. Un monito ai ricchi e potenti del mondo che non si dimentica e che forse, se affittato in VHS per farsi due risate con gli amici, ottiene ancora l’effetto desiderato, ma dopo la sinistra canzoncina dei titoli di coda, destinata a restare incollata addosso allo spettatore, resta anche quel senso di disgusto, quella voglia di correre a farsi una doccia che per me è quasi sempre sinonimo di film horror ben riuscito.

Ricchi e poveri (ma senza "Mamma Maria" in sottofondo)

“Society” mette ancora addosso un gigantesco senso di malsano che levati, ma levati proprio, gli effetti speciali artigianali saranno pure fuori moda ma quella massa di corpi orgiastici non si dimentica, perché il film di Yuzna fa ridere con il suo umorismo nerissimo e mette anche una paura fottuta, perché in pochi hanno saputo rappresentare in modo così lucido la classe digerente, pardon, dirigente. A ben pensarci è questo a far davvero paura, perché il mondo è ancora in mano alle dame e i signori della bella società.

Ed ora care le mie creaturine della notte, passate a trovare Cinemuffin con la seconda parte di questo primo martedì a Blog condivisi dedicato alla Notte Horror, non mancate e che i vostri incubi possano essere… spaventosi. Mi sento molto zio Tibia a concludere così!

52 commenti:

  1. Stranamente l'unico riferimento che mi salta in mente per questo film è un episodio di Signore e Signori Buonanotte, in cui quattro politici napoletani si mangiano (letteralmente) un modellino della città cui dicono di tenere tanto: anche qui critica alla classe dirigente e humor nero. Sembra un classido bello potente ma non credo sia il mio genere... Ottima recensione, non serve neanche dirlo!

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    1. Ottimo riferimento il tuo e grazie mille, sempre gentilissima. "Society" non prende prigionieri, inizia leggero ma mena con forza il suo colpo, ci vuole un po' di stomaco quello si, perché lascia strascichi anche dopo i titoli di coda. Cheers!

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  2. Geniale Yuzna (come il suo amico Gordon), e geniale la classe dirigente digerente! X--D

    Che inizio per la Notte Horror, complimenti (come sempre) per tutti gli spunti che sei riuscito a infilare in questa recensione! :--)

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    1. Grazie mille, era parecchio che sognavo di usarlo, ma ci voleva il film giusto, oppure ci voleva un post su "Society" ;-) Cheers!

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  3. Recensione in notturna, eh?
    Mi piace.
    Con un simile pezzo da novanta, poi...
    Beh, si, la sua realizzazione risalirebbe a un anno prima del decennio di riferimento, ma ora che l'ho visto...ci ero gia' dentro.
    Eh, Yuzna era avanti. Gia' bello che pronto a sfottere ben bene quel che da li', a poco si sarebbero messi ad esaltare a suon di Beverly Hills.
    Forse e' per questo che l'ho sempre odiata, come serie.
    Da buon fanatico dell'horror, gia' intuivo inconsciamente il marcio vero che si nascondeva dietro a tutto quello splendore finto.
    Ma qui, piu' prendere in giro, Yuzna all'elite gli getta secchiate di fango. Per non dire di peggio.
    E piazza allo spettatore un vero cartone allo stomaco.
    Di piu': gli teleporta una mano dritta nelle budella, come accade allo sfortunato amico del protagonista.
    Da vedere, assolutamente. E possibilmente non dopo mangiato.
    Sopratutto per la repellente parte finale, dove Yuzna e compagnia superano se' stessi dando vita ad un banchetto - orgia veramente difficili da dimenticare.
    E' proprio quello, a far capire che e' tutto vero. E non solo un delirio del protagonista.
    Il potere logora davvero, e trasforma il tutto in una poltiglia informe e disgustosa che attende la prossima vittima da divorare.
    O chissa', magari i cari ricconi si sono ridotti cosi' a furia di operazioni di chirurgia estetica...
    E il bello e' che si credono pure fighi, quando a un'occhiata attenta fanno davvero ribrezzo.
    Finale nerissimo, anche se poteva andare peggio.
    Tutto sommato, alle volte conta portare a casa la pelle. E che non ti venga in mente di spifferare in giro, che tanto non ti crederebbe nessuno.
    Il fastidio deriva, oltre che dalle scene disgustoso, dal senso di impunita' provato dalle ributtanti creature.
    Sanno di avere mano libera, non si curano di venire scoperti. Tanto, chiunque occupa un posto di potere e' come loro, della stessa congrega.
    E tra simili non ci si pesta i piedi.
    Al termine del film ti assale l'orrido pensiero che nei meandri piu' nascosti di qualunque villa o parlamento ci possa essere una simile melma umanoide...
    Capolavoro. Ancora spietatamente attualissimo.
    E ottima recensione, Cass. Complimenti.
    Ancora due cose.
    Mi chiedo se Zemeckis non si sia ispirato, per il suo "La morte ti fa bella", anche se li' non si toccano punte cosi' deliranti.
    E poi mi fa strano che in Giappone si siano fatti tanti problemi, vista la roba che circola da quelle parti...

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    1. Zemeckis ha derivato il body horror in chiave comica, ma sicuramente questo film lo conosceva, ti ringrazio molto, era un po' che volevo scrivere di questo classi(d)o, la Notte Horror era l'occasione giusta. Cheers!

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    2. Ecco, si.
      Tipo quello. Oppure come la serie "Guinea Pig".
      Soprattutto i primi due.

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  4. "Society",il film che ci ha mostrato come i poveracci finiscono sempre per prenderselo nel culo da quelli potenti,senza il loro consenso ovviamente!

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    1. Yuzna quando distribuivano la diplomazia per nostra fortuna, è rimasto a letto a dormire ;-) Cheers

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  5. Giuro che la prima volta che vidi questo film,guardavo le scene con lo psichiatra del protagonista,e fra me e me dicevo "ma quello e Lele Mora!".

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    1. In effetti anche lui è bello sinistro, per essere un riccone di destra intendo dire ;-) Cheers

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  6. Il vero orrore cosmico dell'entrata in societa.....dovermene andare in giro costantemente in giacca e cravatta,aaaaaaaaahhhh nooooooo,vi prego tutto tranne le cravatte,non le sopporto!

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    1. Stringono il collo, poi non arriva più sangue al cervello ;-) Cheers

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  7. Loro fanno il loro party-orgia-anale- bavoso-gelatinoso notturno,ma poi mi immagino i loro poveri domestici ,che dovranno ripulire tutto la mattina successiva!

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    1. C'è un film dentro al film a ben pensarci ;-) Cheers

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  8. "Society" lo vidi proprio perché nelle mie folli estati pieni di horror e manga, ero attratto dalla copertina della vhs ogni volta che entravo in videoteca. Devo dire che la prima volta che lo vidi mi esaltai più per tette, culi e scena splatterosa finale, ma con gli anni a ormoni più controllati ne apprezzai moltissimo la critica sociale. Oggi come molti altri film di quel periodo, tra cui quelli che hai citato all'inizio della disamina, ha una valenza quasi profetica, visto che in gran parte gli incubi di celluloide sono realtà. Classico a mani basse pure per me.

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    1. Infatti lo trovo perfetto per l'iniziativa della Notte Horror, ne ha tutte le caratteristiche tra signorine e trovate che fanno anche ridere, però ha la forza di un pugno... diciamo nello stomaco via, potentissimo nel suo messaggio universale, i film da videoteca di una volta, quelli che superano la prova del tempo ;-) Cheers

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  9. Una bomba di film e lo sai perché te l'ho già detto. Ho sempre avuto la sensazione che il personaggio interpretato da Billy Warlock fosse stato pensato per Michael J. Fox perché ha molto del suo stile da Marty McFly, e pure il fuoristrada. Gli effetti, seppure ogni tanto si possano sgamare, rendono benissimo l'idea. Non per niente ne Il Colore Venuto Dallo Spazio la scena della fusione fra mamma e figlio era molto simile a queste scene orgiastiche.

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    1. Per me andava bene anche Charlie Sheen.

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    2. Penso che Michael J. Fox fosse imprendibile per Yuzna nel 1989, solo lui sarebbe postato più di tutto il film ;-) Cheers

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    3. No no, Charlie Sheen in quel periodo giocava in Major League, il suo miglior ruolo di sempre, non accetto discussioni in merito :-D Cheers

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  10. Carabara, sono tanto pusillanime da non aver guardato l'ago del vaccino che entrava e quindi non sono lo spettatore di un film così ( o forse sì), ma ti segnalo un aneddoto che ho letto da qualche parte anni fa. Scott Fitz avrebbe chiesto ad Hemingway che differenza ci fosse tra loro ed i ricchi e Papa Ernst avrebbe risposto che i ricchi hanno i soldi.

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    1. Ho sempre invidiato la capacità di sintesi di Hemingway, se lo avessi scritto io "Il vecchio e il mare" non solo avrebbe fatto schifo, ma sarebbe stato più lungo di "Moby Dick". Cheers!

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  11. Si può passare la vita a guardare e a discutere i film di Ken Loach, che descrivono poeticamente e tragicamente gli sfruttati, o si può vedere UN unico film così che semplicemente fotografa gli sfruttatori.
    Sarò fatto male ma questo mi colpisce di più, come il giustamente citato Essi vivono.
    Paradossalmente lo trovo un film così realista che non riesco a commentarlo in modo spiritoso o ironico.
    La scena dell'orgia? Mai si è visto un tale obbrobrioso viscidume siliconico a Hollywood. Forse nemmeno ad Arcore.

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    1. Secondo me ad Arcore ci si sono avvicinati parecchio, in ogni caso è la vera potenza del cinema Horror, da sempre politico, molto politico, troppo politico come si usa dire in uno strambo Paese a forma di scarpa quando dice qualcosa di sinistra ;-) Cheers

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  12. Sempre sentito parlare, non solo da te oggi, ma non l'ho mai visto, ora però visto Cronenberg, Gordon e via dicendo, la visione è possibile ;)

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    1. Ti assicuro che merita, uno dei titoli più rappresentativi del body horror ;-) Cheers

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  13. Questo film non lo rivedo dal '91 o '92 in cui lo beccai sulla RAI. Non avevo idea di che roba fosse, non conoscevo il regista ma di sicuro apprezzavo lo splatter: lo stesso sono rimasto totalmente spiazzato dalla pellicola, troppo "avanti" per l'Etrusco che ero all'epoca. L'unica cosa che ricordo è che il giovane cattivo a un certo punto, in mutande nella stanza, colpisce il protagonista con un calcio circolare alla Van Damme! Mi è rimasta più impressa quella cosa del resto :-D
    Da anni mi dico che voglio rivederlo, vedremo quando mi deciderò.

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    1. Si è fa anche la "vocina" come l'imitazione di un film di Kung Fu, si vede che hai l'occhio clinico per certe cose ;-) Cheers

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  14. Ripeto un concetto già espresso mille volte: SOCIETY?!?! Quando esci titoli come questo mi mandi ai matti.

    Ammetto che non lo rivedo da un sacco, ma ricordo perfettamente il disgusto e la depravazione che provai quando lo vidi. Un titolo che visto che ragazzino non si scorda più. Ti "entra dentro", certo non dentro come a Blanchard (poveraccio...) ma i super-effetti del film ti si piantano nel cervello e non te li dimentichi finché campi.

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    1. Grazie capo, forse non è abbastanza "strano" per la Notte Horror, nel senso che di solito punto a qualcosa di meno celebre, però avevo dello Yuzna in punta di dita, dopo una lunga rubrica su Gordon mi sembrava anche naturale e spero di portare altri film del vecchio Brian su questa Bara, il suo esordio è stato incredibilmente potente, lo è ancora oggi ;-) Cheers

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  15. Guarda ammetto di non averlo mai visto, ma alcuni screen che hai postato mi hanno fatto una curiosità pazzesca. Gran bella recensione e ottima apertura per le nostre notti horror. Peccato che fossi concentrato sulla partita per ricordarmi di leggerla, ma meglio tardi che mai!

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    1. Figurati il post non scappa, mi dispiace solo averti dovuto raccontare qualcosa del film, vederlo a scatola chiusa deve essere una gran esperienza, ma se non altro ti ho fatto venire voglia di vederlo, quindi missione compiuta ;-) Cheers!

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  16. Bello ne ho un buon ricordo .
    Lo considero un po’ uno dei miei teen horror , ho il VHS ma non avendo più il videoregistratore mi sa che devo decidermi a cercare il DVD.
    Sono quei film che non si possono non avere nella propria videoteca.
    Son curioso di leggere quello che hai scritto su Stuart Gordon , sai che da poco son riuscito a procurarmi From Beyond altro film cult per sottoscritto?
    Society è un film metafora sul classismo se vogliamo no?’un po’ come lo sono adesso film tipo El Hoyo…solo che Yuzna ci riesce a descrivere la situazione ricco e povero con pochi mezzi e tanta fantasia…anticipando i tempi .
    Madonna pensare a Society poi a Beverly/Melrose ecc..mettici pure Beautiful..fortuna che i telefilm e le soap non fanno parte del filone horror altrimenti si potevano guadagnare un post diritto nella vostra Notte😂

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    1. Si decisamente da avere nella collezione, se ti va trovi la pagina con tutti i lavori di Stuart Gordon ;-) Cheers!

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  17. Society è uno di quegli horror di cui ho sempre sentito parlare eppure, per qualche motivo, non sono mai riuscita a vedere. Chissà che questo non sia l'anno buono!

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    1. Davvero? Oh ti piacerà un sacco, una fanatica di horror come te questo film lo apprezzerà ne sono certo ;-) Cheers

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  18. ho ancora la VHS, filmone e capolavoro che sublima il body horror. Screaming Mad George in stato di grazia ci ha dato il meglio del meglio del peggio possibile come mutazioni. Film simili non ne vedremo mai più.

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    1. No mai, ora sono tutti troppo pettinati e ordinate, ci voleva Yuzna e il talento sopraffino di Screaming Mad George ;-) Cheers

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  19. Come sempre hai scritto un piccolo saggio e non una recensione, quindi non posso che applaudirti. Purtroppo non conosco il film e, come forse saprai, non sono un appassionato di horror, ma sono sempre contento di partecipare a questa bella iniziativa cinefila proprio per allargare i miei orizzonti... e direi che quest'anno siamo partiti benissimo!!

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    1. Gentilissimo come sembra grazie davvero, ci tenevo ad iniziare forte, l’iniziativa mi sta molto a cuore e poi tendo a trattare i film di tutti i generi con il rispetto che richiedono, motivo per cui i post cerco di farli più esaustivi possibili. Ora non vedo l’ora di leggere il resto, il menù è molto ghiotto ;-) Cheers

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  20. Qui, anziché Brian di Nazareth, abbiamo un altro adorabile anarchico iconoclasta: Brian di Manila (non ho resistito all'aggancio Pythoniano)! ;-)
    Society, un capolavoro del body horror nonché spietata e doverosa denuncia di "classe": oggi non sarebbe più possibile realizzare un film del genere, con il nuovo becero stereotipo liberista del ricco sempre e comunque meritevole della propria condizione (così come, di contro, il povero dev'essere sempre e comunque colpevole della propria, ovvio)... come minimo, questa sua ripugnante e parassitica rappresentazione mutaforma della classe molto abbiente porterebbe Yuzna ad essere accusato di invidia sociale :-D Per non parlare di quell'orgia che colpisce ancora durissimo dopo più di trent'anni, grazie agli incredibili effetti prostetici tradizionali di Screaming Mad George, imparagonabili alla CGI che certo verrebbe oggi usata al loro posto se mai qualcuno avesse ancora il coraggio di proporre una sequenza del genere... ma questo non potrà succedere, visto che i nuovi ricchi tutti probi, onesti e laboriosi non fagocitano più nessuno ma, anzi, fanno girare l'economia e producono benessere per chiunque X-D

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    1. Verrebbe da pensare che i membri della società di Yuzna abbiano fatto molta strada, visto come siamo combinati ora ;-) Cheers

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  21. Nelle mie poche incursioni nell'horror e nelle mi e ancor più rare incursioni nel body horror ho capito che è un genere che non fa per me. Mi bastano le immagini di questo post per farmi dire anche no. L'estetica anni '80 poi è sempre difficile da affrontare...

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    1. Si questo è puro anni '80 perché la critica sociale parte proprio da quel decennio. Il body horror poi è tosto, quindi è più che comprensibile, ma spesso è il sotto genere più adatto a fare da metafora. Cheers!

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  22. Intanto tutti i mei commenti sono stati mangiati dal filtro anti spam o chissà che .
    Bah

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    1. Ho controllato, non ci sono altri tuoi commenti di oggi oltre a questo, non sono finiti nello SPAM anche perché ho i commenti aperti, non ti saprei dire. Cheers

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  23. Sono nuovo e leggo il tuo blog.
    Capolavoro assoluto del cinema horror e politico, incredibilmente come non esista una versione blu ray sul mercato.
    Ormai film cosi non li fanno più, solo stronzate da politicamente corretto o filmetti.

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    1. Grazie Dado e benvenuto sulla Bara Volante, un piacere averti a bordo! Cheers

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  24. Con siderale ritardo passo a ringraziarti per aver inaugurato l'ottava stagione della nostra "Notte Horror" e per averlo fatto con un titolo che, per quanto tamarro, ha tracciato un solco indelebile nel cinema di... questo genere (stavo per scrivere splatter ma è un termine riduttivo).
    Come sai, di splatteroni ne ho visti a mazzi, la maggior parte dei quali erano assurdità giapponesi, ma quell'ultimo quarto d'ora di Society ti fa davvero venire la voglia di buttarti dal balcone (lieto che a te sia bastata una doccia). Tanto di cappello al regista per il coraggio.

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    1. Body horror direi, ma poi in quanto maestro di cerimonie dell’iniziativa non sei mai in ritardo ;-) Sul serio, sono sempre più colpito dagli horror che più che evocare semplice (si fa per dire) paura, sanno lasciarti addosso qualcosa di malsano, questo in un’ipotetica classifica arriverebbe tra le posizioni più alte. Cheers!

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