lunedì 7 giugno 2021

Wrath of Man (2021): un compromesso tra Guy Ritchie e Jason Statham

Un film di Guy Ritchie è come il secondo giro di bevute, non si rifiuta mai. Specialmente dopo che il nostro si è rimesso in careggiata con The Gentlemen, dopo un paio di titoli davvero poco a fuoco. Inoltre l’interesse per questo nuovo “Wrath of Man” era garantito anche dalla presenza di uno dei prediletti di questa Bara, Jason Statham.

Prima di Fantasmi da Marte e di vederlo sfondare in quella bomba di The Transporter, passavo il tempo ad identificare chi fosse Jason Statham, dicendo a tutti che era “quello dei film di Guy Ritchie”. Infatti “Wrath of Man” rappresenta la quarta collaborazione tra i due inglesi, dopo titoli di culto come “Lock & Stock - Pazzi scatenati” (1998), “Snatch” (2000) e il sottovalutato “Revolver” (2005), film di cui speravo di ritrovare le atmosfere qui, mentre invece beh, il risultato è stato qualcosa di ulteriormente differente.

Forse è dipeso dal fatto che “Wrath of Man” è il rifacimento inglese (girato tutto negli Stati Uniti, proprio come “Revolver”) del film francese “Le Convoyeur” (2004) diretto da Nicolas Boukhrief noto anche con il titolo di “Cash Truck”, chiamatelo come volete perché tanto più di questo sul film originale non so dirvi, purtroppo non l’ho visto anche se dopo i titoli di coda di “Wrath of Man”, sono rimasto con la voglia di poter fare paragoni diretti.

"Quante volte mi hai fatto ripetere, di chi hai paura dei TeTeschi?","Non te la ricordavi mai, quante risate!"

Poco male, mi limiterò a trattare questo film relativamente alla filmografia di cui fa parte, quindi la prima notizia positiva è che Guy Ritchie firma il miglior remake della sua carriera, anche perché gli altri due erano quella roba con l’ex moglie Madonna, che preferirei non citare per rispetto nei confronti di Lina Wertmüller, seguito a ruota da Aladdin, di cui preferirei non parlare e basta, infatti per questa Bara ne ha scritto l’eroico Quinto Moro.

“Wrath of Man” sembra un po’ figlio del compromesso, se prima Giasone era “quello dei film di Guy Ritchie” adesso è un nome che attira aspettative e una certa tipologia di pubblico, infatti in questo film troviamo i momenti alla Guy Ritchie ma anche quelli alla Jason Statham, purtroppo è l’amalgama tra i due stili a richiedere il suo tributo di sangue, quindi se vi aspettare quell'ironia (nerissima) tipica di Ritchie, qui non la troverete quasi per niente.

“Questo è un lavoro duro Jason, rischi la vita”, “Detto da te, pensavo fossi morto, da quanto non fai un film Josh?”

Il film aggiunge un tassello alla gloriosa tradizione dei film con furgoni portavalori, ci sarebbero un po’ di titoli dacitare ma l’ultimo che ricordo è stato “Blindato” (2009). Prima dei titoli di testa Guy Ritchie ci cala con tutte le scarpe nell’atmosfera del film, dirigendo con telecamera quasi fissa una rapina ad un furgone blindato, dall’interno dello stesso, non solo perché le rapine sono il tema del film, ma perché questa in particolare è molto importante ai fini della storia, dopodiché partono i titoli di testa sulle note dell’apocalittica colonna sonora firmata da Chris Benstead, una campana a morto per tutti i personaggi del film.

La storia è quella di Patrick Hill (Giasone nostro) detto semplicemente “H”, perché alla Fortico Security, azienda che si occupa di trasporto di denaro su gomma, tutti hanno un soprannome e il nostro, di fatto è una bomba H umanoide. Allenatissimo, silenzioso, serve il 70% di precisione al poligono per essere assunti? Lui spara con una precisione del 70% e si becca il lavoro.

"Perché ti chiamano H?", "Sono calabrese, non si vede?"

Qui trova una serie di colleghi che sono tutte facce note (anche del cinema di Ritchie), il capo è Eddie Marsan mentre tra i colleghi non manca il redivivo Josh Hartnett, nei panni del tipo spavaldo sì, ma solo di facciata, oppure una vecchia volpe come Holt McCallany, nei panni del veterano soprannominato “Bullet", quello che accoglie H in squadra.

La Fortico è stata bersaglio di parecchie rapine e seguendo la struttura del Western (inizialmente), Guy Ritchie si gioca la sua versione Britannica dello straniero senza nome, che parla poco ma spara in fretta, anche perché quando una banda di rapinatori cerca di ripulire il furgone con Giasone a bordo, capisce al volo che il soprannome Bomba H non è tanto distante dalla realtà.

"Ora sentirai un piccolo click ma tranquillo, dopo non sentirai più niente"

Guy Ritchie dirige una sparatoria velocissima e brutale, in cui Jason Statham sembra un uomo tra i bambini, forte di tutti i film d’azione in cui ha recitato spazza via tutti diventando l’eroe della Fortico, talmente tosto che la seconda rapina, la ferma semplicemente palesandosi e facendo fuggire i rapinatori solo mostrando loro il volto.

Qual è il segreto di H? Troppo preparato, troppo tranquillo durante la sparatoria, efficacissimo certo, ma anche sospetto, davvero Patrick Hill può essere solo un ex militare passato alla sicurezza privata? Ci penserà il secondo atto del film a raccontarci il mistero, ed è qui che purtroppo la prima parte di “Wrath of Man” tiratissima e perfettamente riuscita, lascia il passo ad una seconda che di fatto è un lungo (lunghissimo!) spiegone ammazza ritmo. Continuate pure a leggere tranquilli, questo post è del tutto privo di rivelazioni di sorta sulla storia, tranquilli!

Questa vale quasi come citazioni scacchistica.

“Wrath of Man” è diviso in capitoli, ognuno presentato da una didascalia a pieno schermo, quasi un titolo pescato dai dialoghi del film. Ora, io qui non so dirvi se Guy Ritchie, insieme agli altri due sceneggiatori Ivan Atkinson e Marn Davies, abbia deciso di seguire la struttura del film francese, negli anni l’ex signor Ciccone ci ha abituati a storie che saltellavano avanti e indietro nella trama, giocando a carte coperte per tutto il tempo necessario al fine di celare il colpo di scena fino alla fine, non chiedetemi perché, ma per questo film Ritchie ha deciso di non seguire il solito collaudato schema.

Certo, lungo tutto il secondo atto del film, la storia rimbalza tra il “prima” e il “dopo”, basta dire che la famigerata rapina, quella che Guy Ritchie ha messo prima dei titoli di testa per sottolinearne l’importanza, ci viene raccontata tre volte nel corso del film, dall’interno del furgone durante la rapina, dall’esterno del mezzo blindato e poi dal punto di vista dei rapinatori stessi. Il tutto raccontandoci per filo e per segno tutto di Patrick Hill e della sua storia. Insomma se mai qualcuno avesse accusato i film di Guy Ritchie di essere troppo incasinato da seguire (io non di certo!), qui il regista mantiene il suo stile, ma stempera di parecchio l’ironia in favore di un clima plumbeo e pur rimbalzando avanti e indietro nella storia, risulta linearissimo, anche troppo per certi versi, purtroppo il suo film subisce i danni peggiori.

Certi giorni vorrei anche io entrare in ufficio così.

Non voglio rovinarvi il colpo di scena, ma purtroppo decidendo di raccontare in questo modo la storia, la tensione e l’ansia di sapere precipita presto in prossimità dello zero. Nemmeno notevoli facce da schiaffi come quella di Jeffrey Donovan, oppure la presenza del prezzemolino Scott Eastwood (salutami papà quando lo vedi) aiutano a, non dico affezionarci ai rapinatori, ma per lo meno restare un minimo in tensione anche per loro, la coralità tipica dei film di Ritchie è sacrificata in nome del ruolo di assoluto protagonista di Jason Statham, che badate bene, per una buona porzione di pellicola lascia anche campo libero agli altri attori, ma di fatto il suo “H” resta l’unico personaggio di cui ci interessa davvero qualcosa, specialmente dopo quel secondo atto che spiega tutto per filo e per segno, talmente bene che per non capire come finirà la storia, bisognerebbe aver dormito per tutto il film.

Colletta per compare un cappello a Scott regalandogli la seconda espressione?

L’ultimo atto del film è quello strapieno d’azione, se i furgoni blindati sono moderne diligenze, il finale prevede una rapina alla banca in stile Western, però con armi d’assalto e corazze moderne, insomma torniamo nel territorio di Jason Statham che dopo aver lasciato spazio, si riprende il centro del palcoscenico.

Guy Ritchie dirige davvero alla grande, in quanto a stile non è secondo a nessuno il ragazzo, qui fa la precisa scelta di portarci con la sua macchina da presa in mezzo agli uomini (e le donne, anche se davvero poche nel cast) della Fortico, mantenendo questa scelta azzeccata anche nella lunga sparatoria finale, coreografata alla grande, dove è sempre chiarissimo dove tutti i personaggi coinvolti si trovino e quali siano i loro spostamenti, una gestione dello spazio impeccabile, a cui non mancano revolverate in faccia, colli spezzati, coltellate, insomma tanta azione abbondante che non compensa quell'infinito secondo atto, ma per lo meno si lascia guardare.

Il terzo atto del film riassunto.

Per assurdo l’apice del film è proprio la grande rapina, infatti le vere motivazioni del personaggio di Giasone, si consumano si nell'ultima scena prima dei titoli di coda, ma di fatto è poco più di una formalità da sbrigare, il centro emotivo era tutto nella rapina. Il risultato finale quindi è uno strano film, che ha tutto dello stile di Guy Ritchie ma che in buona sostanza, sembra il solito roccioso titolo d’azione con Jason Statham, solo girato due spanne sopra la media rispetto alla media.

Temo che chi si approccerà a questo film, pensando di trovare il solito Guy Ritchie potrebbe rimanere deluso, mentre chi vorrà vedere Jason Statham, potrebbe finire per trovarlo un titolo valido ma non memorabile come altri dell’inglese con la barba dei tre giorni perenne.

38 commenti:

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    1. All'estero si, qui da noi chi lo sa come verrà distribuito. Al momento nessuna notizia certa in merito. Cheers

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  2. Mah. Non so. Da come l'hai descritto Non mi attira molto... Lo vedrò giusto se mi avanzeranno un paio d'ore!

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    1. Non guardo i trailer quindi non avevo un'idea generale sul film, ma mi sarei aspettato qualcosa di differente, sono curioso di vedere il film originale francese. Cheers!

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  3. Eddie Marsan è un mostro di bravura,Statham mi è simpatico ma Richie lo trovo un bluff,ha azzeccato 2 titoli in carriera

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    1. Direi cinque e i due Sherlock, se piace il genere. Comunque molti più di tanti altri nomi ben più blasonati. Marsan invece non si discute. Cheers

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    2. Chi sono i blsonsti?non mi offendo sé c'è uno dei miei preferiti,😁

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    3. Soderbergh, GIEI GIEI Abrams, Rian Johnson, non farmi continuare altrimenti mi faccio altri nemici ;-) Cheers

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    4. Si era capito, nessuno problema ;-) Cheers

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    5. Giei giei cosa ha fatto al cinema oltre a Super 8?Rian Johnson sarebbe blasonato? comunque Soderbergh lo trovo di uno spocchioso raro

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    6. Purtroppo si, ma forse basta poco per esserlo. Pensa che io lo prenderei a schiaffoni anche per tutto il secondo tempo di "Super8" ;-) Cheers

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    7. Rian e JJ sono dietro ai nuovi Star Wars ,non me lo ricordavo,Abrams ha sceneggiato anche quel capolavoro di Armageddon e vabbè Lost ,ma li sarebbe da prendere a schiaffoni Il cioccolatino

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    8. Il cioccolatino uno schiaffone se lo merita quasi sempre ;-) Cheers

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  4. Per quanto non sia un fan di Richie, anche se devo ammettere che i suoi primi film non erano niente male, si è a mio avvviso un pò perso per strada negli anni forse per il desiderio di mantenere il suo stile unico e riconoscibile, a discapito spesso della linearità della narrazione. Anche io ero uno di quelli che si vantano di aver scoperto Statham, infatti lo proponevo a tutti gli amici perché mi sembrava incarnare perfettamente il nuovo prototipo di eroe d'azione degli anni 2000, raccogliendo la pesante eredità di Scwarzy, Sly e Van Damme. Sicuramente a livello di prestazioni fisiche non è secondo a nessuno, anzi!
    Per questo motivo ogni film dove recita lo guardo sempre con piacere, anche se questo mi sembra avere molto in comune con "Blindato" da te citato.
    Ieri ho iniziato a vedere Boss Level, dire che mi ha divertito è poco, sembra davvero un videogioco ultraviolento e pompato, a partire dai titoli di testa che però sono molto stile anni '90. Ciao

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    1. Secondo me Ritchie i danni maggiori alla sua carriera li ha fatti quando ha cercato di discostarsi dallo stile che lo ha reso celebre, magari avesse continuato a fare tutti film così, forse sarebbe stato meglio ;-) Cheers

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  5. Visto in streaming sottotitolato. Mi aspettavo qualcosa di molto diverso e speravo che Statham cominciasse a recitare prima o poi nel corso del film. Invece è tutto il tempo con quella faccia di pietra. Non si scompone mai, nemmeno alla fine. Capisco il sangue freddo però poi annoia. La parte finale è ben girata anche se poco credibile. Le corazze che portano i rapinatori si prendono in pieno mitragliate da fucili pesanti che nessuna protezione ti può aiutare. Capisco che Iron man abbia sdoganato gli esoscheletri ma qui si esagera. Una corazza ti può salvare dai colpi di pistola, anche da un uzi, di certo non da un fucile mitragliatore come quello usato dalle guardie. Infatti poi quando lo stesso fucile lo impugna statham ovviamente ha ben altro effetto. Il film si fa guardare ma non è nulla di eccezionale e anche facilmente prevedibile. Stai là ad aspettarti un guizzo, un'idea, un qualcosa che sparigli le carte ma non arriva mai. Per un momento tra il primo e il secondo atto ho sperato in una svolta di trama più interessante

    SPOILER

    cioè che la rapina mostrata all'inizio fosse fatta dagli uomini di Statham che non sapevano chi fosse la persona uccisa e da quel momento scappavano da Statham che li braccava

    FINE SPOILER

    ma non è andata così

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    1. Esatto, le armature devono essere proprio quelle della Stark Enterprise perché la resistenza è la stessa, per quanto riguarda la parte con anticipazioni…

      SPOILER
      Mostrare chi è il bersaglio di Statham, toglie molta, moltissima suspence rispetto alla rapina finale, perché da spettatori sappiamo già chi tra i rapinatori uscirà vivo solo per schiantarsi contro monte Statham. Per assurdo lì sarebbe potuto arrivare il guizzo, ma niente.
      FINE SPOILER

      Sono curioso di conoscere altri pareri sul film, penso che questo film spiazzerà molto pubblico. Cheers!

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  6. Sono un fan di Statham perché nel grigio panorama attuale mi sembrava potesse rinverdire i fasti dei grandi action heroes, però ultimamente si è un po' appiattito e anche lui comincia ad avere un'età (siamo coetanei). Forse li farà lui i prossimi "Expendables"... magari con il cervello di Sly inserito in uncomputer che lo guida come il papà di Hiroshi Shiba :D
    Ma del resto a me piacevano pure Wahlberg e Sean Bean, e si è visto che fine han fatto.
    Un periodo in cui in prima fila c'erano tipi come Stallone Italiano, Arnoldone e Snake Russell, e in seconda Van Damme, Connors e Lundgren non ricapita più ...

    A Ritchie non gli posso perdonare quelle minchiate degli Sherlock Holmes e Man of UNCLE, anche se certamente l'aver rovinato, vilipeso e spernacchiato un film come Travolti ... è più grave.
    La Ciccone decisamente non ha fortuna con gli uomini di cinema.

    Chissà se Scotty diventerà qualcuno tra vent'anni... ma mica tutti hanno la fortuna di incontrare Sergio Leone e Don Siegel.

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    1. Comunque nella foto Scotty somiglia al suo papà più o meno come Jean-Louis Rossinì somiglia a Mandrake in Febbre da cavallo ... :D

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    2. Figurati quei tempi sono andati, Giasone per un po’ ha studiato da nuovo Bruce Willis e poi da protetto di Stallone, bella gavetta ma avere accanto The Rock non è proprio come la “rivalità” tra Sly e Arnold.

      Mah non lo so, spero che diventerà un giorno qualcuno, ma per ora sembra solo il figlio di Clint e gli si vuole bene solo per quello. Cheers

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    3. Vero, ma non serve il test del DNA per confermare la sua discendenza, anche se la foto non gli dona. Cheers

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  7. Sono una grande fan di Ritchie e anche di Jason in realtà, quindi sicuramente vedrò il film appena possibile anche se mi dispiace sentirti dire che è un po' annacquato rispetto agli altri film del regista, quindi so che non mi devo aspettare un altro Lock&Stock. Intanto grazie per l'anteprima!

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    1. Non mi aspettavo certo un altro "Lock & Stock", ma non mi aspettavo nemmeno questo ;-) Dovrò vedere il film francese per capire se l'ispirazione arriva tutta da lì e quanto di suo ci abbia messo Ritchie. Cheers!

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  8. E' un film di Ritchie? Si guarda. E' un film del Ritchie redivivo? Si guarda subito! E' un film del Ritchie redivivo con Giasone che fa brutto? C'ho già il pc che lo recupera per metterlo in una chiavetta.

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  9. ..anche fosse solo al livello di The gentleman.. ottimo!

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    1. Eh, questo non so, penso si trovi una spanna sotto. Cheers!

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  10. Mi sono fermato subito, per ballare. Sono un adoratore di "Cash Truck" con Dujardin, all'epoca la sua visione mi fomentò così tanto che mi appassionai al tema mangiandomi diversi film simili, rispolverando anche un vecchio romanzo nero d'annata che trattava un tema simile.
    Quindi la prossima visione del film si fa più entusiasta: tornerò a leggerti dopo ;-)

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    1. Sono curioso di vederlo anche io perché voglio capire quando di suo ci abbia messo Ritchie, ben felice di averti portato una buona notizia ;-) Cheers

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  11. Ma quand'è che l'ha fatto Guy questo film?
    Lo scorso lockdown mi ero gustata i suoi gentlemen, e ora di nuovo Statham?
    Il giovine andrà in brodo di giuggiole, meglio che vada a dirglielo subito così poi posso leggerti per bene!

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    1. Più o meno quando i suoi gentiluomini sono arrivati anche da noi, con ritardo più italico che britannico, questo film è stato annunciato, ben felice di aver suggerito un film per entrambi ;-) Cheers

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  12. Per lunedì ho preparato un confronto tra originale e remake di Ritchie, e non ti stupirà scoprire che Guy ne esce acciaccato :-P
    Non è facile girare identico un film ma snaturarlo completamente, eppure Guy c'è riuscito. Così ha preso una vicenda umana, sporca, crudele e l'ha trasformata in "Terminator distrugge l'umanità", perché ormai Jason non ha più nulla di umano. La voglia di portare tutti al massacro finale ha fatto dimenticare che prima c'era un film da girare, addirittura una storia da raccontare, cosa che Guy di fatto non fa: prende una secchiata di personaggi a noi ignoti e li fa massacrare. Boh, forse gli avevano rigato la macchina :-D
    L'originale francese ti lascia a bocca aperta, pure una volta che sai già cosa succederà, perché è umano e illustra in maniera magistrale i personaggi, così che alla fine quei cialtroni di guardie sono tutti tuoi amici di spogliatoio. Qui l'unico personaggio "analizzato" è Jason, di cui sappiamo solo che fissa il vuoto vestito figo. Figuriamoci gli altri...

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    1. Posso essere onesto? Ne ero praticamente certo senza nemmeno aver visto il film francese ;-) Ti leggerò di gusto, che figo essere un lettore del Zinefilo! Cheers

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  13. Ho appena finito di vederlo. Cosa dire, Jason funziona meglio quando fa il cattivo, come in questo caso, ha la faccia (ma forse qualcuno direbbe il ghigno) giusta. Diciamo che il buono spunto di partenza è un pò rovinato da un finale che a mio avviso è tirato un pò via. Il fatto come hai già scritto di non sviluppare i personaggi secondari non ci permette di simpatizzare per loro e preoccuparci per le loro sorti. Peccato perché poteva essere molto meglio. Non so perché ma la fine mi ha lasciato l'idea di un possibile seguito... Ora mi vedo Fuga da New York per la cinquantesima volta... 👋

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    1. Vai con Jena, quello di sicuro un film memorabile. Quello di Ritchie invece lo scorderemo presto malgrado Giasone. Cheers

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  14. il personaggio di H mi ha ricordato William Munny ne Gli Spietati

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