mercoledì 30 giugno 2021

La famiglia Addams (1991): para pa pam (schiocco di dita, schiocco di dita)

Il New Jersey è una palude nebbiosa e anche un po’ lugubre, da questa landa desolata il più delle volte scherzata dai vicini Newyorkesi, sono arrivati il vendicatore tossico della Troma, Bruce Springsteen e il disegnatore Charles Addams.

Nonno Charles, il patriarca della famiglia Addams.

Addams, nato a cresciuto a Westfield, con il tempo ha sviluppato una predilezione per il disegno, i fumetti e l’umorismo nero, normale quando abiti in un posto come il New Jersey. La svolta è arrivata con le sue prime vignette pubblicate sulle pagine della testata The New Yorker, in particolare il colpo grosso per Addams arrivò nel 1938, quando cominciò a disegnare le strisce a fumetti di una famiglia, chiaramente ispirata alla sua, caratterizzata da un umorismo nerissimo e una smaccata presa per i fondelli allo stile di vita dei borghesi americani. La famiglia in questione, come quasi tutti i protagonisti, non aveva nemmeno un nome, ma il successo di pubblico fu così travolgente che per mettere in commercio una linea di giocattoli ispirata ai personaggi, toccava battezzarli (su suolo sconsacrato ovviamente), così nacquero Morticia, Gomez, Mercoledì e Pugsley, che originariamente avrebbe dovuto chiamarsi Pubert, prima che il nome scelto da Addams non venne bocciato perché eccessivamente provocatorio (storia vera). Chissà perché, non riesco a fare altro che immaginarmi Charles Addams impegnato a ridacchiare davanti alla reazione del consiglio di amministrazione, che stava per investire soldoni in un pupazzetto di nome Pubert.

Fumetti, anche i più gotici hanno iniziato così.

Inutile girarci attorno, la famiglia Addams è patrimonio della cultura popolare, il quantitativo di gadget, gli adattamenti animati e soprattutto lo storico telefilm degli anni ’60 con Carolyn Jones e John Astin, hanno reso questi personaggi parte di quei ricordi condivisi con cui siamo tutti cresciuti, non credo di conoscere nessuno che non abbia mai sentito parlare di questi degli Addams, oppure che non li apprezzi.

Ma qui tocca prendere una posizione netta, signore e signori vi chiedo cortesemente di rivolgere il vostro sguardo lassù al nome del blog? L’indizio in questione dovrebbe farvi vagamente intuire il mio rapporto con “La famiglia Addams”, perché chiunque può apprezzare i personaggi creati da Charles Addams, ma qualcuno come il sottoscritto vive in un costante “Stato di Addams” dal giorno della sua nascita.

Nessuno qui ha mezza intenzione di pensare ai bambini.

Per pallore e mono cromaticità del guardaroba (a lutto) potrei tranquillamente essere il cugino scemo della famiglia, ma la verità ha radici ancora più profonde, a Casa Cassidy abbiamo uno zio ovviamente ribattezzato Fester, perché del tutto identico (lampadina compresa) all'originale (storia vera). Per questo e per un milione di altri dettagli posso dire che qualcuno con "La famiglia Addams" può farsi quattro risate, qualcun altro invece ci vive in questo mondo fatto di umorismo nero e trovate gustosamente macabre.

Se anche tu hai uno zio così, sei uno di noi.

Di fatto l’umorismo di Charles Addams è un classico, ribaltare al contrario quello che viene considerato normale da beh, i “normali”. Il tipo di umorismo su cui zia Cassandra Peterson ha basato tutta la sua carriera (e il personaggio di Elvira), oppure Alice Cooper, che conclude i suoi concerti augurando buona notte e incubi orribili a tutti, insomma prima di fare la conoscenza di zio Tibia e del guardiano della cripta, tutti noi abbiamo sbattuto il naso contro “La famiglia Addams”, anche se il telefilm degli anni ’60 per certi versi si prendeva delle libertà sulla gestione dei personaggi. Infatti non era strano vedere gli Addams fare della satira politica, questo perché i personaggi di Charles Addams sono talmente universali da adattarsi ad ogni nuova epoca, restando sempre loro stessi, infinitamente gotici e mostruosi.

Su questo principio nei primi anni ’90 la Orion Pictures, titolare dei diritti di sfruttamento della serie televisiva cercò di rilanciare la famiglia Addams al cinema, credendo molto in questo progetto, problema: la Orion stava già alla canna del gas e prima di dichiarare bancarotta cedette i diritti alla Paramount che invece non sapeva bene che farsene di una famiglia di strambo idi, protagonisti di un telefilm in bianco e nero vecchio di trent'anni.

"Guarda, ci sono dei normali tanti buoni proprio sotto di noi", "Fritti con olio bollente saranno anche più buoni"

Era di diverso avviso il produttore Scott Rudin. Definirlo illuminato sarebbe riduttivo perché il suo piano, come accade spesso con rilanci di questo tipo, era di riportare la famiglia Addams alle sue origini cartacee, per farlo affidò la sceneggiatura del film a Larry Wilson e Caroline Thompson, già responsabili della sceneggiatura di “Beetlejuice” (1988) e “Edward mani di forbice” (1990). Da qui la domanda più facile del mondo: perché Rudin non ha fatto il pacchetto completo arruolando lo stesso Tim Burton? Sarebbe stata la scelta più ovvia del mondo. Spulciando informazioni non ho letto di contatti tra la Paramount e Burton, probabilmente perché in quel periodo il regista con i riccioli era a libro paga per la Warner Brothers ed era già parecchio indaffarato. Ma per certi versi viviamo nel migliore dei mondi possibili, perché “La famiglia Addams” è stato l’esordio alla regia di Barry Sonnenfeld.

Miss Ricci, la mia cotta infantile mai superata.

Sonnenfeld era stato il direttore della fotografia di fiducia dei fratelli Coen per una vita, aveva già avuto occasione di metter ehm, mano, a qualche titolo grosso ed era pronto a fare il salto, inoltre in carriera il vecchio Barry ha dimostrato di avere una propensione per l’umorismo nero. Potremmo quasi considerare il rap di MC Hammer sui titoli di coda di questa film, con la sua, mi sembra il caso di dirlo, martellante “Addams family groove” una sorta di prova generale per quello che poi sarebbe diventato Men in Black, anche lui tratto da un fumetto e reso celebre da una canzone rap, tanto innocua quanto orecchiabile.

Siamo ragazzi semplici, vediamo il sangue e ci esaltiamo.

Senza ombra di dubbio se penso a due film che ho visto e rivisto milioni di volte nella mia vita, i due titoli con attori nero vestiti diretti da Barry Sonnenfeld, giocano in una categoria del tutto speciale. Ora ho un dubbio e la memoria non mi aiuta, avevo una vhs, una di quelle non proprio ufficialissime (immaginate Mano fuori dalla sua scatola fare il classico gesto universalmente noto come “Aumma aumma”), ora non ricordo se fosse di questo film o del suo altrettanto notevole seguito (si, arriverà anche quello su questa Bara, non chiedetemelo nemmeno, ormai sono lanciato), ma ho il sospetto di averle avute entrambe, perché sono film che ho mandato a memoria durante la mia infanzia. Ancora oggi potreste togliere l’audio ed io potrei recitarvi tutte le battute in italiano a memoria (storia vera). Insomma, forse anche perché Men in Black aveva mancato il bersaglio di un paio di millimetri, ho un debito nei confronti di Sonnenfeld e quindi… Classido!

“La famiglia Addams” si prende delle libertà rispetto alla striscia a fumetti e alla serie televisiva degli anni ’60, in questa versione del film, Fester non è lo zio di Morticia ma il fratello di Gomez, quindi per certi versi il film di Sonnenfeld è uno di quei “reboot” che applicano minime modifiche ai personaggi, che oggi come minimo provocherebbero la solita insurrezione popolare di nerd in rete, per fortuna trent’anni fa vivevamo tutti più tranquilli e nessuno si faceva venire la gastrite per queste trovate. Anzi sono piuttosto sicuro che grazie all’influenza di questo film, molti siano ancora pronti a giurare e spergiurare che nell'albero genealogico della famiglia Addams, Fester e Gomez siano fratelli.

Importante avere il pollice verde, oppure staccarlo a qualcuno che lo ha.

Cosa funziona di “The Addams Family”? Praticamente tutto, considerata la sua data di uscita, all’inizio degli anemici anni ’90, questo film ha fatto ancora in tempo a risultare strambo quel tanto che bastava da essere in pieno stile Addams, alcuni momenti divertenti del film, arrivano direttamente dal fumetto e quel modo di mettere alla berlina la vita dei “W.A.S.P.” yankee funziona alla perfezione. Le scenografie di Richard MacDonald sono quanto di più Burtoniano visto ad ovest di Tim Burton, quando questo aggettivo aveva ancora un’eccezione positiva e il regista una testa attaccata sulle spalle. Ma anche le musiche di Marc Shaiman funzionano alla grande, non sono solo una rivisitazione del classico tema principale, quello con il più famoso schiocco di dita della cultura popolare, prima che arrivasse un titano dalla pelle viola a cercare di oscurare il primato.

Cinque dita di violenza strafottenza.

Dov’è che “La famiglia Addams” passa dall’essere un buon adattamento, ad un film memorabile? Senza ombra di dubbio nella selezione delle attrici e degli attori, che non esito a definire geniale ma anche incredibilmente spericolata.

Anjelica Huston non era il tipo di attrice che sarebbe stato lecito attendersi in un film di questo tipo, ma la sua prova impeccabile in Chi ha paura delle streghe? Le è valsa il ruolo per cui il 90% della popolazione mondiale la ricorderà. Parliamoci chiaro, Anjelica Huston è una bellissima signora con la forma del volto ricalcata su quella del suo celebre papà, non proprio un profilo gentilissimo, ma nei panni di Morticia Addams guadagna quei sette o ottocento chili di “sesso a pile”, necessario a renderla perfetta per il ruolo, anzi oserei dire degnissima di portare avanti una tradizione di gotiche celebri come Carolyn Jones, la già citata Cassandra Peterson, fino ad arrivare più indietro fino a Vampira, ovvero la mitica Maila Nurmi. Inoltre a tutte le lettrici della Bara Volante (tutte e nove), quante di voi nella vita si sono beccate della “Morticia” per via di un guardaroba totalmente nero? Tante lo so, e sono sicuro che questo film è anche uno di vostri preferiti, perché gli Addams sono un concetto di famiglia allargata che abbraccia tutti noi stramboidi palliducci e grazie ad Anjelica, si lascia intendere che uno dei patriarchi della famiglia, sperso lassù nell'albero genealogico, potrebbe essere proprio papà John.

Nel mio vocabolario, "Morticia" è il migliore dei complimenti.

Ma se Anjelica Huston era una scelta poco convenzionale, cosa dovremmo dire di Raúl Juliá? Grandissimo e dimenticato attore splendido in titoli come "Il bacio della donna ragno" (1985), con una tradizione di ruoli torbidi e generalmente da cattivo "latino", per via delle sue origini cubane. Il suo Gomez Addams non somiglia per nulla al tarchiato personaggio delle strisce a fumetti ed se eredita da John Astin la parlantina sciolta. Ma se ancora oggi Gomez è considerato generalmente un uomo di bell'aspetto e un amante “caliente” è proprio grazie alla prova di Raúl Juliá, che qui ci ha regalato il suo primo ruolo Pop, uno dove era nel pieno del suo talento e della sua forma fisica, per il secondo avremmo dovuto attendere il generale Bison di “Street Fighter” (1995), quando ormai purtroppo la salute lo aveva già abbandonato.

"Fermi tutti! Cassidy sta parlando di me!"

Christopher Lloyd si è costruito una carriera grazie a spilungoni dinoccolati con lo sguardo da pazzi, che fossero essi Klingon, giudici che odiano i cartoni animati o scienziati di ritorno al futuro. Per un tracagnotto come Fester non sarebbe la scelta più ovvia, ma Lloyd ha risposto con una prova magnifica, rifiutando i trucchi prostetici per il naso (per renderlo più simile alla versione cartacea) ma decidendo di sua iniziativa di rasarsi la testa, risparmiando così tempo per una “pelata” finta da applicare ogni giorno con una lunga sessione di trucco (storia vera). Volete dirmi che riuscirete ad immaginare lo zio Fester senza la lampadina in bocca le espressioni facciali di Christopher Lloyd? Qui per altro in un doppio ruolo difficilissimo, non solo doveva essere un convincente Fester Addams, ma doveva essere anche Gordon, l’uomo che impersona Fester con tanta abilità da superare anche i sospetti dei suoi famigliari. A quanti attori è stato chiesto di calarsi in un ruolo, facendo un tale salto carpiato? Non molti secondo me e questo dice moltissimo dello straordinario talento di Christopher Lloyd.

Comodissima per leggere a letto.

Mi perdonino Pugsley e Nonna Addams, comunque davvero azzeccatissimi, così come l’idea brillante di affidare al Carel Struycken di Twin Peaks il ruolo del maggiordomo Lurch, ma io qui ho premura di calare la maschera e parlarvi della mia preferita. Christina Ricci arrivava dal successo di “Sirene” (1990), ma è con Mercoledì Addams che si è presa il mio cuore, immaginate uno stramboide nero vestito pallido come un Addams, grossomodo dell’età della Ricci (sono di poco più giovane) davanti a quella bimba con le trecce, che chiedeva di giocare al gioco “Esite un Dio?” oppure che chiedeva se i biscotti degli Scout erano fatti con veri Scout. Non mi sono mai ripreso, lo ammetto candidamente da allora Christina Ricci è ancora nella mia “Top Five” di cotte cinematografiche, anche nota come “Con chi vorresti restare bloccato in ascensore un paio d’ore il quindici d’agosto, senza conseguenze e postumi sulla lunga distanza?”, quindi non chiedetemi di essere oggettivo quando si tratta della Mercoledì Addams di Christina Ricci, ho viaggiato nella mia caverna interiore alla ricerca del mio animale guida, ed invece di trovarci un pinguino che dice «Scivola», io ci ho trovato Mercoledì Addams con in braccio una bambola decapitata, anzi se volete saperlo, la capoccia del pupazzo preferito del mio cane (unica parte che resta dopo anni di masticamento) si chiama Maria Antonietta, come la bambola di Mercoledì (storia vera). Ve l’ho detto che io vivo in “stato di Addams”, mica stavo scherzando!

Christina impegnata a defibrillare il mio cuoricino di pilota di bare.

La storia poi è un modo abbastanza originale di approcciarsi ai personaggi, cambiare così radicalmente Fester è del tutto funzionale alla trama, anche se nella prima stesura della bozza, Gordon avrebbe dovuto essere davvero un impostore, pare che furono anche le proteste di Christina Ricci (santa donna!) ad influire sul cambio. Quindi “La famiglia Addams” sceglie di raccontarci i protagonisti, dal punto di vista di un personaggio “normale” come Gordon, che fingendosi Fester redivivo e tornato dal temibile triangolo delle Bermude, cerca di raggirarli per accedere al loro tesoro di famiglia, ma allo stesso tempo ci mostra la vita di questi personaggi, che sono ricchi e quindi possono permettersi di essere considerati eccentrici (se sei povero, sei strambo e basta), ma che hanno anche tutta una loro scala di valori, ribaltati rispetto al canonico “American way of life” quanto volete, ma di certo questo li rende persone di cuore, anzi credo che ne abbiano almeno sette o otto, nella loro collezione.

L’altra “tradimento” al canone, è la scelta del tutto cinematografica di liberare “Thing” (da noi più conosciuta come Mano) dalla sua scatola, sfruttando lo schermo verde e l’abilità nel muovere le dita di Christopher Hart. Il risultato permette a Mano di essere ben più dinamica anche nelle iterazioni con il resto della famiglia («Brava Mano, dai una mano!»), ed è proprio grazie al tentativo di truffa del finto-vero-Fester che finiremo come spettatori ad affezionarci al modo di vivere degli Addams, una grande casata piena di personaggi bizzarri come le sorelle Flora e Fauna, oppure il Cugino Itt, ma anche di tradizioni di famiglia esaltanti, vi dico solo una parola: Mamuska! («… la farina del Diavolo va in crusca!»).

Classico istantaneo!

Insomma potrei stare qui diciotto giorni a raccontarvi per filo e per segno ogni scena di questo film (sapete che ne sarei capace), ma per festeggiare i primi trent’anni di questo film facendogli gli auguri, posso solo dire che per me tutto questo tempo è stato come passarlo in famiglia, se esiste questo blog lo devo anche un po’ all’essermi ritrovato completamente dell’umorismo macabro, nero e scemo di Charles Addams e dei suoi personaggi, così ben riproposti al cinema da Barry Sonnenfeld. Quindi dandovi l’appuntamento alla prossima settimana con il secondo film degli Addams, mi sembra giusto congedarmi ricordando il motto di famiglia in latino maccheronico: sic gorgiamus allos subjectatos nunc. Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci. E non è tanto per dire.

70 commenti:

  1. Di solito non mi piacciono molto i remake, anche quelli fatti bene, perché è dura vedere altre facce sui personaggi che amo.
    Qui tutto sommato l'unica che mi dà un po' noia è la Huston, ma non è colpa sua, solo che Carolyn Jones non si batte. Bravi gli altri.
    Film più che accettabili, non nel senso Addamsiano di farli a pezzi con un'ascia.
    Certo che pensandoci bene negli anni 60 giravano parecchi bei telefilm comico-satirici, gli Addams, Maxwell Smart, I forti di Forte Coraggio, se vogliamo anche Batman. Sarò drastico ma li apprezzavo assai più di, chessò, una qualsiasi puntata di Big Bang Theory.

    “Con chi vorresti restare bloccato in ascensore un paio d’ore il quindici d’agosto, senza conseguenze e postumi sulla lunga distanza?” Anche questo fa riflettere. Beh, fra la Huston e la Jones direi senz'altro C.J.
    Se fossi un prete, direi con la Sandrelli del 1976.

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    1. Carolyn Jones stupenda, ma anche lei era un’interpretazione del personaggio delle strisce a fumetti, in ogni caso della serie originale bisognerebbe parlare a fondo, aveva un livello di satira molto più avanti (e caustico) per quel periodo, roba che Sheldon e soci tzè! Nemmeno con il binocolo potevano vederli ;-) Oddio non volevo dare il via al giochino dell’ascensore, in ogni caso, ottimi gusti. Cheers!

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  2. Ora seguimi attentamente nel mio ragionamento Cassidy,perche la questione Tim Burton e anni che e dibattuta,ed essendo un attento osservatore mi baso sulla filmografia di Tim,per formulare il mio ragionamento! La Famiglia Addams ritengo che sia la cosa piu anti-burtoniana che esista al mondo,ora spieghero attentamente,i personaggi di Burton sono per definizione dei frek incompresi che pur essendo lugubri nell'aspetto,in realta possiedono animi gentili e positivi,ma che non sono accettati per via di come vestono,oppure per il loro aspetto che non si conforma agli standard di bellezza della societa,nei caratteri burtoniani convivono il dark e il colorato,pensiamo a Edward mani di forbice,la sua dimora vive di contrasti,nonostante il castello gotico e lugubre dove vive,al suo interno vi e un bellissimo giardino pieno di forme e colori che denotano la sua sensibilita,Morticia al contrario la vediamo potare tutte le rose lasciando solamente gli steli spinati,l'Edward di Johnny Deep non lo farebbe mai! Pensando sempre a Edward,nonostante il suo talento di scultore,in realta egli vorrebbe avere delle mani normali,per poter giocare con gli altri bambini,ma soprattutto per poter abbracciare forte le persone che ama senza ferirle,al contrario se fosse stato un membro degli Addams,le sue mani di forbice sarebbero state un vanto e non una condanna esistenziale! Il mondo di Tim Burton e si dark,ma e anche gentile e innocente,La Famiglia Addams banalmente parlando era semplicemente un ribaltamento della classica famiglia della mulino bianco,diavolo nel film vediamo Mercoledi che si diverte con la nonnina ha seppellire un gatto vivo,quando mai un freak burtoniano farebbe mai una cosa simile? Il fatto che da anni si chieda un adattamento di Tim Burton degli Addams,denota non solo che il pubblico non ha capito niente degli Addams,ma non ha capito niente nemmeno di Burton!(P.S.,mi e giunta voce che Tim ha stretto un accordo con Netflix per un adattamento su Mercoledi Addams,ma ricordatevi anche che Burton era anche considerato perfetto per Alice Nel Paese Delle Meraviglie,e sappiamo tutti come e andata a finire!).

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    1. Perché tu la filmografia di Burton la conosci davvero, l’idea di dare gli Addams in mano sua, può piacere solo a chi di Burton ha capito il suo essersi trasformato in un arredatore d’interni con il gusto per il nero e il gotico. Gli Addams sono felici di essere dei “Freak”, i mostri di Burton invece se la vivevano male, l’unica scelta per cui lo appoggio è aver preso Christina Ricci (e non la ben più facile, ma anche banale come scelta, ovvero Eva Green) per il ruolo di Morticia, un tentativo di corrompermi bello e buono a cui non cederò, anche se filologicamente è la scelta migliore ;-) Cheers

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    2. E proprio vero quello che si dice,che spesso le persone parlano senza ragionare! Io per fare un esempio, ci vedrei molto di più Joe Dante che Tim Burton in un adattamento degli Addams,basterebbe pensare al suo film "L'Erba Del Vicino" con Tom Hanks per rendersene conto!

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    3. Burton che ha accettato di fare un adattamento degli Addams,mi lascia sinceramente perplesso! Davvero non so cosa possa mai avere in comune il regista di Burbank,con la famiglia per qui vige il motto"dark bello,colorato brutto",tutto il contrario dei film di Tim anche solo a livello ideologico! Ma in fondo riflettendoci bene il Tim di oggi non si fa problemi ha lavorare sotto la Disney,penso che ormai Burton sia arrivato in una fase della sua carriera registica, in qui non ha più quelle pretese fuori dagli schemi nella scelta dei soggetti da accettare di portare in scena! Per certi versi ha fatto una fine peggiore di quella di essere scomparso dalle scene,la cosa peggiore e essere dato per scontato senza nessun entusiasmo,negli anni 90 mi ricordo bene,ogni volta che usciva un nuovo film di Tim Burton tutti erano in punta di piedi,ora se ti dicono che esce un suo nuovo film la maggior parte delle persone si limitano ad un vago "oook"! Io ne soffro perchè Tim mi ha letteralmente cresciuto,e vederlo accostato a progetti che non c'entrano una mazza con lui pensando che siano degli accostamenti perfetti è davvero triste! Spero sempre di sbagliarmi,e che Tim torni a stupirmi,ma ammetto di essere molto scettico al riguardo! Si vedrà!.

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    4. Bisognerebbe che qualcuno lo avesse visto "L'erba del vicino", oltre a noi qui sulla Bara intendo ;-) Anche lì, Joe Dante è ricordato per due film. Cheers

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    5. Per un regista che non scrive le sue sceneggiature, trovare soggetti è sempre complicato (coff COFF Ridley Scott! COFF coff) per di più uno con una poetica così marcata come Burton, che tanto ormai sceglie storie “alla Burton” che lo sia per pura estetica, quella che vuole da lui il grande pubblico. Ho sentito con queste orecchie dire che “Alice in Caccaland” era Burtoniano perché «Gli alberi fatti con quella forma sono i suoi» (storia vera, storia drammaticamente vera). Cheers

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    6. Cito le testuali parole di Burton,che ha ammesso di non essere un fan per esempio del film d'animazione del 1951,in una intervista lo definiva una semplice carrellata di bizzarrie senza costrutto narrativo,cosa che in teoria è,ma cercare una logica narrativa nella tana del bianconiglio non penso che sia l'approccio giusto per adattare Carroll! Tanto come dice lo stregatto nel film animato laggiù sono tutti pazzi e non ci si può fare niente,per questo quel filmone d'animazione è come un sogno,in fondo ha adattato Carroll nel modo migliore possibile,come una follia lisergica! Burton invece ha preso Alice e l'ha trasformata in una specie di Giovanna D'arco in armatura che combatte i draghi! Boh? Vallo a capire Burton!

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    7. Anzi già che ci sono butto un altro pò di benzina sul fuoco! Burton per esempio adora L'Alice di Jan Svankmajer,e fin qui ci sta assolutamente,anche io adoro quell'adattamento live action mescolato con la stop-motion(lo posseggo in dvd),ecco però qui c'è una contraddizzione grossa come una casa,non mi pare proprio che avesse una logica narrativa il film di Jan,anzi era anche più scoppiato del film d'animazione disneyano! Forse per via della sua passione per la stop-motion,forse per il suo vanto di essere anti-disneyano,ma penso che abbia giudicato il film d'animazione molto superficialmente,mentre per il film cecoslovaccho fosse molto di parte!

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  3. Io e mio fratello siamo praticamente cresciuti guardando a ripetizione lo zio Fester dei film di Sonnenfield,il nostro eroe di vita!

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    1. Che scherzi? Fa parte della sacra “trilogia Lloyd”. Sbocconcellare pane per conquistare donne, un modello ;-) Cheers

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  4. Adoro entrambi i film,devo dire che il secondo mi piace anche di piu,la babysitter maligna vestita di bianco che si sposa lo zio Fester,per me e semplicemente iconica,tra l'altro il secondo oltre a pigiare ancora di piu sul grottesco,ci infila il nuovo arrivato PUBERT(siiii Barry e riuscito ad infilarci quel nome meravigliosamente provocatorio)!

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    1. Ti chiedo di mordere il freno ancora per un po’ avremmo modo di scatenarci presto ;-) Cheers

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  5. Certo che tra "La Famiglia Addams" e i "Men In Black",Barry si e guadagnato la mia stima perpetua,tra l'altro era stato anche il direttore della fotografia di "Misery" di Rob Reiner,regista davvero in gamba,oltre ad essere un ottimo direttore della fotografia!

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    1. Quando pubblicai il post sul primo "Men In Black", mi chiesero: perché non è un Classido? Al buon Barry uno glielo dovevo, questi suoi film con personaggi vestiti di nero mi hanno segnato ;-) Cheers

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  6. Preferisco sempre il secondo capitolo ma anche questo ha il suo maledetto perché e potrei riguardarlo in loop per giorni. La Mamushka miglior pezzo musical di sempre!!!

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    1. Ballo in tangenziale di “La La Land” is for boys. Mamushka is for men ;-)
      Guarda, se mi fossi giocato un bulbo oculare su “Bolla va pazza per questi due film”, ora nei avrei un altro da aggiungere alla collezione, ero sicuro di poter contare su di te, il post del secondo capitolo è già in rampa di lancio. Cheers!

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  7. La scena del giudice loro vicino di casa tutto soddisfatto in tribunale,che oltre a condannarli gli restituisce le palline da golf,mi fa esplodere le costole in due dalle risate! Mamma mia la sua risata isterica di soddisfazione,era geniale! Davvero un film pieno di momenti comici riuscitissimi!

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    1. Tocco davvero brillante, questo film ne è pieno ;-) Cheers

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  8. Carolyn Jones non si batte... Bellissima. Ma remake comunque fatto bene

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    1. Rispetto al fumetto anche Carolyn Jones era già un remake, in ogni caso lei e Anjelica Huston, si uniscono alla schiera di Maila Nurmi (Vampira), zia Cassandra Peterson (Elvira) e tutte le altre dive nero vestite ;-) Cheers

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    2. Certo ad onor del vero Anjelica forse somigliava di più alla Morticia disegnata

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    3. Esatto, il personaggio più distante dal fumetto resta Gomez. Cheers!

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  9. Diavolo e pericoloso fare l'avvocato per gli Addams,devi essere allenato nel corpo a corpo,ma soprattutto nella nobile arte della scherma! "Gioco sporco vecchio mio?,...mi piace!"

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    1. Affronta la vita, con il ghigno di Raúl Juliá in quella scena ;-) Cheers

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  10. Utilizzando le parole del sergente maggiore Hartman,nei confronti dello zio Fester direi:"Tu sei talmente brutto che sembri un capolavoro di arte moderna!" e Fester che risponde tutto sorridente "Grazie,lei è davvero un brav'uomo!"

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  11. Ho sempre preferito il telefilm perché ancora più "fuori di testa" di un seppur ottimo film ad altissimo budget. Gli unici personaggi migliori nel film sono ovviamente Christina Ricci e... Mano, finalmente libera di scorrazzare per casa Addams!

    Purtroppo non ho visto tutte tutte le puntate (dovrei recuperarlo!) però come ha detto un utente sopra negli anni 60 le sitcom USA erano davvero geniali, anche riviste cogli occhi smaliziati di oggi: aggiungerei alla lista anche "Vita da Strega", la mia preferita, che con lo stratagemma di una "strega per moglie" faceva satira delle "coppie miste" senza dover per forza essere estremamente didascalica mettendo uno dei due (soprattutto lei) di colore. L'unico problema è che continuavano all'infinito con le loro trame sciocchine, senza dare una degna conclusione agli show (anche perché di solito anche ad anni di distanza facevano film "reunion", come accaduto proprio con la Famiglia Addams)

    Tra l'altro uno dei tratti distintivi di queste serie storiche è che la protagonista femminile interpreta due ruoli antitetici: Carolyn Jones oltre a Morticia faceva anche sua cugina Ophelia Frump (che invece era ingenua e biancovestita); Elizabeth Montgomery faceva Samantha e la sua cugina maligna Serena; idem Barbara Eden che oltre a Jeannie faceva anche la sorella cattiva Jeannie...

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    1. Vero, mi è sempre piaciuta la trovata del doppio ruolo. Vogliamo dire che le serie ai tempi avevano limiti di censura notevoli, ma anche molta più cura? Non si offenderà nessuno.
      Avete deciso di parlare solo del telefilm quindi resto da solo a sventolare la bandiera del film, che ha saputo interpretare alla perfezione lo spirito della striscia a fumetti, in un decennio, quello degli anni ’90, in cui forse ancora si poteva utilizzare l’umorismo nero, prima che di lì a pochissimo sarebbe stato spazzato via. Pensate ad un film ad alto budget sulla famiglia Addams fatto oggi e poi ditemi se il vecchio Barry non ha fatto un carpiato triplo camminando in equilibrio su una corda tesa su un burrone. Cheers!

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    2. Anche Mano veniva interpretata dai vari attori che non erano in scena, se non ricordo male.

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    3. Nella sit-com? Usciva da una scatola sul tavolo. Cheers

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    4. sì, nella serie tv classica* era interpretata da... Lurch (immagino perché aveva un braccio abbastanza lungo da poter uscire dai vari tavolini).

      * c'è anche una serie tv più nuova (anche se ormai c'avrà più di 25 anni) che a suo modo dovrebbe essere il sequel dei film (Fester e Gomez fratelli, ci sono flashback di episodi accennati nei film tipo il primo incontro di Gomez e Morticia ecc), anche se in una puntata per il padre di Gomez hanno fatto tornare sulle scene... JOHN ASTIN! mito!

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    5. Me la ricordo, ci fu anche un film per la televisione con Daryl Hannah nei panni di Morticia e Tim Curry in quelli di Gomez, forse il più simile al fumetto originale. Cheers!

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  12. Bello questo articolo!!
    E sì la Famiglia Addams è proprio “una di famiglia” 😂
    Ma sai che tra serie Tv e film faccio fatica a riconoscerli ( intendo come tratti somatici) nella loro contro parte animata?
    Ricordo che da bambini nei primi anni 80 alla domenica mattina l’appuntamento con la famiglia Addams era d’obbligo.
    I telefilm degli anni 60 alla lunga li trovavo un po’ noiosi.
    Comunque restano un cult.
    Anjelica Houston l’ho sempre trovata un po’ spigolosa come Morticia gli altri invece calzano meglio l’idea che mi son sempre fatto dei personaggi .
    Comunque brava nel ruolo.
    Il secondo capitolo lo ricordo di più del primo…ma ci ritornerai prossimamente giusto?
    Complimenti e ciao

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    1. Per il secondo film, prossima settimana ;-) Gli americani da circa... sempre, fanno film sull'importanza della famiglia, una qualunque, anche quella di Toretto e soci, quindi questo film resta ancora brillante proprio perché racconta questa storia americana al 100% con un tocco tutto suo, molto più nero ;-) Cheers

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  13. Per noi è un vero classico, se lo becchiamo in tv lo riguardiamo sempre volentieri :) Non sarà al livello della mitica serie tv, ma gli attori sono veramente bravi

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    1. Prova a chiedere in giro in che grado di parentela solo Gomez e Fester e scoprirai quanto questo film ha sorpassato anche la serie degli anni '60. Oggi metterebbero mani ai forconi per molto bene ;-) Cheers

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  14. A parte che vorrei viverci anch'io in quella famiglia, una famiglia davvero macabramente divertente, serie, cartoni e film, visto un po' tutto, questo film tra i più memorabili, perché tutto è al posto giusto ;)
    Comunque anch'io quella cotta infantile non ho superato :D

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    1. Posso sempre contare sul tuo buon gusto ;-) Cheers

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  15. Con gli Addams sono stato un po' "tardivo".
    All'inizio, da piccolo, li snobbavo.
    Ben strano, visto che stavo gia' in fissa con gli horror.
    Forse, complice il fatto che la serie TV era mooolto edulcorata, li consideravo piu' una compagine di scoppiati dediti ai loro assurdi passatempi.
    Poi, col tempo, ho imparato ad apprezzarli.
    Sono una vera famiglia, e non nascondono le loro attitudini dietro una facciata ipocrita di conformismo e perbenismo tipici.
    Sono tutti uniti, e sostanzialmente si fanno gli affari loro senza dar fastidio a nessuno.
    Ma si sa in genere come finisce a pensarla il buon vicinato, sul diverso di turno...
    Ottima e riuscitissima trasposizione cinematografica.
    L'idea vincente e' di recuperare lo spirito delle vecchie vignette. Che e' ben diverso dal telefilm.
    Ho avuto modo di dare un'occhiata ai lavori del buon Charles. E non solo a quelli della sua amata famigliola.
    Oltre che a dimostrare una sincera e genuina passione per la morte e dintorni (con abbondanti sprazzi di humour dissacrante e nerissimo), sono delle piccole perle di cattiveria e cinismo assoluti.
    Del resto, tornando al vecchio discorso che non si inventa nulla dal niente, il loro autore ha avuto una vita a base di lavori a dir poco paradossali.
    C'e' gente finita al manicomio per molto meno.
    Il film vira decisamente sull'horror, e in certi frangenti gli inquilini della spettrale villa che deturpa il paesaggio perfetto fanno davvero paura.
    Interpreti perfetti, a partire dalla Houston passando per il mai abbastanza compianto Julia (si, Bison era davvero una delle pochissime cose che funzionavano, in quel film).
    Un grande, che se n'e' andato davvero troppo presto.
    Lloyd e' strepitoso, e la Ricci funziona talmente bene che la sua Mercoledi' nel sequel otterra' ancora piu' spazio.
    Ma ne riparleremo.
    E ora che ci penso...e' un bel po' che non me li rivedo.
    Ottima recensione, Cass.
    Complimenti.

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    1. Grazie capo, qui era un affare di famiglia ;-) Cheers

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  16. Ho un po' rivalutato la sere tv degli Addams solo grazie al film, con quell'umorismo macabro e cattivo che negli anni '60 mancava. Mi ha colpito sin dalla prima scena e anch'io avevo il cuoricino per la Ricci. A cui va il mio plauso per essere riuscita, a mi pare 12 anni, a dare spessore ad un personaggio insipido come Mercoledì.

    P.s. sul tubo c'è una piccola serie dal titolo Adult Wednesday Addams, che consiglio caldamente.

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    1. Perché qualcuno si ricorda della Mercoledì della serie? Un Morticia in piccolo, primo caso di “Mini me” e basta, ma di questo parleremo la prossima settimana, intanto mi cercherò la serie che hai consigliato, grazie ;-) Cheers

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  17. Mesi fa, quando avevi accennato al fatto che il 2021 sarebbe stata una mitragliata di anniversari da far girare la testa, mai avrei immaginato l'infilata di grandi titoli che avevi tra le mani. Questo "1" finale ha accompagnato davvero un sacco di filmoni!
    Nell 1991 ero più grandicello ma la bravura di Christina Ricci la notai anch'io, sebbene in "Sirene" il mio cuoricino andava tutto per Winona. Christina l'ho riscoperta anni dopo quando si è buttata nel cinema indipendente, regalando ruoli da applauso.
    Essendo cresciuto con gli Addams televisivi, per me Morticia avrà sempre il volto di Carolyn Jones, ma è fuori dubbio che Anjelica fosse la migliore per incarnare la versione cinematografica del personaggio ;-)

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    1. Ormai siamo a luglio e la lista dei titoli che compiono gli anni che ho stilato è più o meno a metà, spero di riuscire a tenere il passo, offre molte possibilità quel numero solitario finale ;-)
      “Sirene” era una gran film con tre ottime attrici selezionate alla perfezione, Christina è cresciuta (bene) come attrice, tra i suoi ruoli da adulta in film meno famosi ci sono delle chicche, anche ormonali lo ammetto candidamente ;-)
      Con la forma del volto ereditata da papà. Anjelica Huston era proprio azzeccata, poi ha aggiunto il “sesso a pile” che nella serie degli anni ’60, anche per motivi di censura, non poteva essere così marcato. Carolyn Jones offriva una prova molto più variegata nella serie, nel senso che la Morticia del piccolo schermo faceva molto più di quella cinematografica. Cheers!

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  18. Ho perso il conto di quante volte ho visto La famiglia Addams 1 e 2 in italiano, e anche io potrei ridoppiare entrambi i film a memoria.

    Perfetti? No.

    Fatti col cuore? Assolutamente si.

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    1. Idem, potremmo metterci in due a ridoppiare ;-) Cheers

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  19. Mmmmmh,sto pensando alla "buona" cucina della nonna Addams,con i suoi prelibati piatti che si mangiano a cominciare dalla testa,la mia di nonna mi fà un'ottima pasta e fagioli con tanto di cotenna di maiale,ma immagino che come persona interessata alle varie cucine del mondo ,se mi trovassi ospite in villa Addams,dovrò fare l'Andrew Zimmern della situazione!(Se vi sembra buono,mangiatelo!).

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    1. Tra quello e la zuppa di Elvira, una bella cena ;-) Cheers

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  20. La Ricci meritava una carriera migliore,l'ho vista recentemente in una miniserie sulla Fitzgerard ede bravissima

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    1. Concordo, molte delle sue prove migliori sono arrivate in film visti da otto persone. Cheers

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    2. L' hai visto Buffalo 66 di Gallo? secondo me da il meglio in questi ruoli

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    3. Si esatto, quelli sono i suoi ruoli, indie nel cuore ;-) Cheers

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  21. Un mio aneddoto personale che mi viene in mente e una di quelle serate pubbliche in costume di Halloween,dove vidi alcune mie coniscenze scolastiche conciate come la Famiglia Addams,il paradosso per me era che quegli individui che conoscevo ,nella vita di tutti i giorni erano esattamente quei bigotti superficiali tanto detestati dalla famiglia del macabro,immagino che come tanti banali fan del dark,si conciano in quel modo pensando che sia cool,e come dire che Terry Gilliam visto i film che realizza,se ne va in giro conciato in modo eccentrico in stile Burton,ma siccome e quello che c'e dentro di noi che conta, Gilliam se ne sta con le sue belle camicie floreali coloratissime!

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    1. Le camicie di Gilliam non si battono, il migliore ;-) Cheers

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  22. Tra i due ho sempre preferito il secondo, ma senza dubbio anche per me la Famiglia Addams è come una seconda famiglia (i miei figli hanno uno zio detto "Fester" per via del suo pallore, ad esempio). Davvero una gioia ritrovare questa pazza famiglia su questa bara, qui ci si sente sempre a casa!

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    1. Vedi? Confermi la mia teoria, tutti hanno uno zio Fester ;-) Il secondo film è in rampa di lancio. Cheers!

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  23. Sarà che ne ho conosciute parecchie di famiglie strane nel corso della mia esistenza, ma gli Addams sono ben lungi da essere sul podio di tale categoria, al limite sono un pò eccentrici. Il film l'ho visto e apprezzato molto, più per gli attori che per la storia di per sé, anche se devo ammettere che è stato fatto un ottimo lavoro di svecchiamento, rispetto alla serie tv. Unica cosa negativa, se non ricordo male, è il cugino It che viene chiamata Coso... 👋

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    1. Quella traduzione si deve allo speciale con Scooby Doo degli anni '70, in ogni caso ottima occasione per ricordare Felix Silla, da poco scomparso. Cheers

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  24. C'entra e non c'entra...
    Volevo solo mettervi a conoscenza del fatto che il buon Rob Zombie in questo momento sta in Ungheria a girare il film dei Munsters.
    Chissà che tra 30 anni avremo un nuovo Classido :P

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    1. La moglie Shery Moon fa tutti i ruoli? :P

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    2. Quindi lo sta girando per davvero? Perché sto ancora aspettando il suo remake di “Blob” oppure il tanto strombazzato “Tyrannosaurus rex” disegnata con uno stile che ricordava quello di Franzetta per “L'uomo nel mirino”. Diciamo che aspetto notizie sicure, con Roberto Non-Morto non si sa mai. Cheers

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    3. Quasi, di sicuro pare che in questo progetto dovesse essere coinvolta anche zia Cassandra Peterson in un ruolo, il che non sarebbe affatto male. Cheers!

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  25. filmone della vita. anche se sono più attaccato al secondo capitolo, più che altro per due soffici emisferi di una certa "DEBBY", che mai più in sua carriera è stata così pheega.
    Tim Curry comunque, come Gomez in uno dei tanti seguiti era praticamente l'immagine ricalcata del fumetto.

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    1. Tim Curry era perfetto, Debby invece sta arrivando. Pensavo di essere l'unico a preferire il secondo capitolo invece siamo una folla ;-) Cheers

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  26. Avrei sempre voluto vederlo al cinema, ma non mi ci hanno mai portato e a dieci anni era difficile andarci da solo. Ma in VHS l'ho visto e rivisto un sacco di volte. Però mi sembra di ricordare che il seguito mi piacque maggiormente.

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    1. Ne parleremo la prossima settimana, ho capito che Debbie Jellinsky ha parecchi estimatori ;-) Cheers

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  27. Anche se non ci fossi cresciuto assieme, il parere non cambierebbe. Un adattamento azzeccato come pochi. Rinfacciavano tanto che Burton poteva essere l'unico artefice di una loro trasposizione sul grande schermo, ma alla fine prendere i suoi sceneggiatori e unirli al direttore (divenuto regista) della frenetica fotografia dei Coen è stato il più grande connubio che potessero fare.

    E con il seguito, si sono migliorati ancora di più.

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