Questo film ha tre grandi motivi di interesse, per cavalleria inizierò ad elencarli partendo dalle signore: Barbara Crampton, Larry Fessenden e i vampiri. Posso assicurarvi che mi sono convinto a vedere film per motivazioni molto meno valide di queste tre, ma andiamo con ordine.
Ve lo ricordate “You're Next”? Nel 2011 è stato uno di
quegli horror indipendenti tanto riusciti da trovare popolarità presso il
grande pubblico. Diretto da Adam Wingard
ed interpretato tra gli altri da Ti West,
era un film che oltre a portare in scena una riuscita invasione casalinga,
radunava il meglio del cinema horror indipendente, infatti non a caso nel cast
compariva anche il padrino, quel mito vivente di Larry Fessenden.
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Ecco un predicatore che potrei stare ad ascoltare. |
Ma il vero colpo di “You're Next” è stato aver riportato in scena una leggenda come Barbara Crampton, una che mancava più o meno dal 1996, dove recitava guarda caso in un film di Stuart Gordon. Da allora non dico proprio un ritiro ma quasi, per fortuna dal 2011 la bellissima Barbara Crampton è tornata al cinema, spesso recitando proprio insieme a Fessenden, che guarda caso in We Are Still Here interpretava un personaggio di nome Jacob. Non è un caso se questa coppia di miti si sia riformata proprio per “Jakob's Wife”, un film fortemente voluto e ricercato dalla stessa Barbara Crampton.
Si perché dopo il suo ritorno in scena, Barbara Crampton si
è occupata sempre di più della produzione dei suoi film. Dopo essere andata giù
di testa per la sceneggiatura di “Jakob's Wife” scritta da Kathy Charles, Mark
Steensland e dal regista Travis Stevens (quello di “La ragazza del terzo piano”
del 2019), la Crampton si è impegnata a trovare i fondi per girare il film e
dalle sue pagine social ne sta facendo una (giusta) pubblicità spietata, anche
perché “Jakob's Wife” è una storia di vampiri per certi versi molto classica,
ma con parecchio da dire.
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Casalinghe |
Il pastore Jakob Fedder (Larry Fessenden) e sua moglie Anne (Barbara Crampton) sono due pilastri della piccola comunità in cui vivono, lui ogni domenica ammalia con le sue prediche dal pulpito, lei sembra la devota moglie perfetta. Insieme hanno da un pezzo superato gli ‘anta e si avviano verso una comoda vecchiaia insieme, in un matrimonio lungo e per quanto è dato sapere, senza grossi scossoni.
L’unica piccola alterazione ad una routine collaudata è il ritorno in città di Tom Low (Robert Rusler), vecchia fiamma di Anne ai tempi del liceo, di passaggio in città per rivedere l'amica. Nulla di male, sono una cena tra vecchi compagni di scuola, nemmeno il bacetto che ci scappa diventa un vero pericolo per il matrimonio di Anne e Jakob, più che altro il contenuto della misteriosa cassa su cui si ritrovano seduti la donna e il suo (aspirante) amante potrebbe diventare un guaio. Si perché i topastri all'interno della bara improvvisata divorano Tom mentre il bacio (sul collo) più pericoloso, Anne lo riceve da un Maestro vampiro. Ora il film può cominciare davvero.
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Un tipo di bacio sul collo molto particolare. |
Quante storia di neo vampiri abbiamo visto nel cinema horror? Sono reduce dalla visione di “Non mi uccidere” (2021) quindi vi rispondo io: tante. “Jakob's Wife” segue fedelmente l’iter, ma aggiunge alle solite difficoltà dovute a nascondere i segni sul collo e tenere a freno i morsi della nuova peculiare sete di sangue, una metafora sulla presa di coscienza femminile, anzi sarebbe meglio dire un METAFORONE visto che è impossibile non notarlo e in certi momenti viene lanciato proprio in faccia allo spettatore, ma tutto questo diventa l’occasione per assistere al “Barbara Crampton Show”.
La sua Anne riscopre se stessa ed è l’occasione per Barbara
Crampton di scherzare sulla sua età (ma poi siamo sicuri che invecchi per
davvero? Sta in gran forma) ma anche con l’immagine sexy ereditata dai tempi di
From Beyond. Tra divani sollevati e
spostati a tempo di musica e un abbigliamento che passa dal dimesso al sempre
più aggressivo, Barbara Crampton ci regala un personaggio che superati da un
pezzo gli ‘anta, ricomincia a vivere per davvero, anche se tecnicamente,
sarebbe una non-morta, ed è anche bravissima nel rappresentarlo, guardando la
sua prova, magnetica, divertita, in grado di gestire bene il registro comico e
quello drammatico, diventa subito chiaro perché Barbara Crampton abbia
inseguito questo ruolo così a lungo.
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Sul serio, ma siamo sicuri che non sia una vampira per davvero? Come fa a non invecchiare? |
Già i ruoli femminili al cinema risultano spesso precotti, figuriamoci poi se parliamo di donne avanti con l'età. Per loro sembra ci sia disponibile solo la vecchia zia asessuata o la mamma bonaria con qualche buon consiglio, però nella costruzione dei personaggi, “Jakob's Wife” è un film meno banale di quello che potrebbe sembrare, anzi il suo titolo ci offre un bell'indizio.
La storia parlerà pure della “Moglie di Jakob”,
sottolineando così il ruolo secondario di Anne rispetto al marito all'inizio
del film, ma anche Jakob ha il suo peso. Cosa succede ad un uomo di chiesa, nel
momento in cui si ritrova come moglie una vampira? Considerando i ruoli da
matto col botto che di solito toccano a Larry Fessenden (sono i capelli sparati
in aria che ti fregano Larry), verrebbe da pensare ad uno scontro tra sessi
combattuto a colpi di acqua santa e paletti, invece i due personaggi resi agli
antipodi dai cromosomi, da dinamiche di coppia ormai collaudate e obsolete, e
dai rispettivi ruoli di vampira e improvvisato ammazzavampiri, trovano un
improbabile modo per collaborare, per continuare a restare una coppia malgrado
tutto, anche il vampirismo.
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Larry Van Fessenden armato di "cavicchio puntuto". |
Tra i mille talenti di Fessenden oltre alla regia, metteteci anche la sua recitazione, se questo film resta senza ombra di dubbio lo spettacolo personale di Barbara Crampton, il vecchio Larry è bravissimo in un ruolo più complicato di quelli che gli toccano di solito, che lui interpreta senza mai andare sopra le righe risultato il marito stronzo ed oppressivo, ma comunque facendo un passo indietro rispetto alla vera protagonista quando la storia lo richiede. Non conoscendolo verrebbe da pensare ad un caratterista che meriterebbe più visibilità, ma recitare è solo uno dei multipli talenti del vecchio Larry.
“Jakob's Wife” parla di come in una relazione, le dinamiche di coppia possano cambiare proprio perché per
essere funzionali, dovrebbero essere gestite da due individui in grado di
comunicare tra di loro. La nuova condizione di vampira di Anne, costringe Jakob
a fare quello che non ha mai fatto prima, ovvero ascoltare sua moglie, ed è uno
spasso vedere Barbara e Larry condividersi la cannetta serata, come se fossero
la versione “Indie” dei coniugi Underwood,
persino la scena di sesso serve a mettere in chiaro come le dinamiche tra i due
personaggi siano cambiate.
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"Cosa vorresti per cena? Ti prego non dire sangue però" |
So cosa state pensando: dove sta la fregatura? Ci arrivo subito. Dove “Jakob's Wife” ha un’altra ottima intuizione ma finisce per sporcare un po’ il foglio, è nell’affidare il ruolo del Maestro vampiro all’attrice Bonnie Aaron. Fino qui nulla di male, una che si sta costruendo una carriera da mostro mascherato negli horror, il problema che alcuni suoi dialoghi rimarcano un po’ troppo pedestremente il metaforone femminista che era già chiarissimo senza bisogno di essere ribadito in maniera così maldestra. Inoltre una delle caratteristiche di “Jakob's Wife”, ovvero il suo rimbalzare tra un registro drammatico e uno più volutamente comico, mi ha convinto, ma non in pieno.
Ci sono momenti in cui il film di Travis Stevens, sceglie
volutamente di cavalcare la via della commedia, alcune entrate in scena
svolazzanti del Maestro, certi sguardi con occhi rossi della Crampton, chiarissimo che l’elemento comico sia stato ricercato. In un film che rende
omaggio in maniera così spiccata a tanti horror degli anni ’80 l’ho trovato
divertente e anche azzeccato, ho amato moltissimo l’idea di cercare di ricreare
l’atmosfera di film come “Ammazzavampiri” (1985), oppure vedere il Maestro
ammaliare le donne muovendo le manine come faceva Bela Lugosi, basta dire che
lo stesso aspetto del Maestro, oltre che ricordare il più classico Nosferatu di
Murnau è palesemente un omaggio ad un certo film vampiresco (tratto da King)
diretto da Tobe Hooper.
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"Non facevi prima a dire le notti di Salem?" |
Quello che forse non funziona alla perfezione è l’amalgama tra i due registi, in certi momenti sembra che Travis Stevens abbia decido di buttarla in commedia, per uscire fuori da alcuni vicoli ciechi narrativi che raccontati in chiave drammatica, sarebbero risultati semplicemente troppo complicati. Insomma mi è mancata un po’ di armonia nel passaggio dal dramma alla commedia, ma è innegabile che i momenti di umorismo nero nel film non manchino, quindi più di una sghignazzata Travis Stevens è riuscito a strapparmela.
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"Non è quello che sembra, stavamo solo facendo il bucato" |
Certo, non sono ancora riuscito a capire come abbia fatto Anne ad uscire dallo studio del dentista senza essere vista, dopo l’incidente con il macchinario (a raggi UV) per sbiancare i suoi (nuovi) denti, ma a parte questi difettucci grandi o piccoli, “Jakob's Wife” per essere un film con in testa la precisa volontà di raccontare le dinamiche e i rapporti di forza in una vecchia coppia sposata da tempo, quando è il momento di mostrare il sangue, lo fa davvero senza mai tirare via la mano.
Ci sono teste mozzate, esilaranti corpi resuscitati da
impalare nel cuore, gole che vengono recise con fiotti di sangue e vampiri con denti
simili a tritacarne. Insomma se è il sangue che volete in “Jakob's Wife” non
manca, inoltre la (satirica) scena finale fa guadagnare almeno mezzo punticino
aggiuntivo alla valutazione complessiva di un film che poteva essere migliore,
ma resta indubbiamente nobilitato dai due protagonisti, entrambi bravissimi
anche se è Barbara Crampton, quella da portare in trionfo sugli scudi.
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“Pensi che dovremmo parlare con un consulente di coppia?”, “Me lo sono già mangiato quello” |
Insomma, per quello che mi riguarda, non mi tirerò mai indietro davanti ad un film con dei vampiri, ribadisco sono reduce da “Non mi uccidere”, quindi fa piacere scovare un film in grado di utilizzare un tema che rischia di risultare inflazionato, da un punto di vista differente, e poi oh! Barbara Crampton e Larry Fessenden sono una garanzia.
Toh, a un primo sguardo assonnato e sfocato avevo scambiato il reverendo per Jack Nicholson! Sarebbe stato mica male.
RispondiEliminaL'incipit del film mi ha fatto venire in mente Sundown, ma immagino, anzi spero, che il lato commedia si sviluppi in modo meno scemo...
Colpa della stempiatuta ;-) Ma ti assicuro che il vecchio Larry qui non fa rimpiangere nessuno, gran prova la sua. Cheers
EliminaHai visto Non Mi Uccidere? Ne sento parlare molto male...
RispondiEliminaSi e ti assicuro che esiste una ragione per cui ne parlano male, se troverò la forza ne scriverò, ma posso dirti che per certe cosette si salva, non di certo la trama, la recitazione e il sonoro! ;-) Cheers
EliminaVedo che Fessenden per l'occasione,si e pettinato il capello pazzo,al limite i capelli sparati ci starebbero bene mostrati gradualmente lungo il corso del film. Non so se c'e questa cosa c'e,ma sarebbero quei piccoli dettagli apparentemente irrilevanti,che fanno la differenza,piccoli tocchi di classe che rivelano il personaggio piu di 1000 parole! Oppure i cambiamenti estetici nel film in questione riguardano solo la Crampton?
RispondiEliminaI capelli del vecchio Larry tornano alla loro forma solita nel corso del film, anche questo è Actors Studio ;-) Cheers
EliminaIl problema dell'orrore mescolato alla commedia nera grottesca,e il fatto che superare o reggere il confronto con il santo trio composto da Landis,Raimi,Jackson,e una sfida non dico persa in partenza,ma ci vuole un bel po di talento,oltre che una sana follia cristallina!
RispondiEliminaVero, qui non tutto è in equilibrio, anzi, ma alla fine il film si lascia guardare comunque ;-) Cheers
EliminaToh, chi si rivede! Ma...
RispondiEliminaQUELLA E' LA CRAMPTON?!
Salute.
Ammettiamo pure che il make-up e i trattamenti di bellezza facciano miracoli, ma i suoi anni se li porta benissimo.
Complimenti, Barbara. Ma davvero.
Dunque...possiamo ipotizzare che pur non raccontando nulla di nuovo prenda il meglio dai classici di genere che tutti ben conosciamo.
Sai com'e'...ormai non e' che si pretenda una storia nuova. Anche risaputa, mi basta che la si racconti bene.
E qui mi pare che lo faccia, al netto di qualche inciampo.
Dunque, se ho capito bene anche l'arci-vampiro (o maestro) e' una donna?
No, perche' tra gli altri ci vedrei pure una spruzzatina di "The Hunger" del TONY, anche se non credo abbia i medesimi risvolti.
Di sicuro è interpretato da una dona, per un po' questa scelta di casting non ha nessuna valenza, poi qualche dialogo arriva a mettere in chiaro una precisa volontà, in ogni caso togliti dalla testa QUELLE scene dello Scott giusto, sporcaccione! :-P Scherzo eh? ;-) Cheers
EliminaFigurati.
EliminaImmaginavo che lo citasse magari alla lontanissima (in fin dei conti lo considero un classico di genere), ma andare direttamente sul "passionale", se cosi' si puo' dire.
Due parole su "Non mi uccidere"
Quanto mai.
Eppure il titolo alla Muccino avrebbe dovuto tenermi alla larga.
Tra l'altro gli spettatori e gli appassionati lo hanno massacrato.
La critica si e' invece lanciata in lodi sperticate. E solo perche' lo dirige il nipote di chi-ben-sappiamo.
Quasi rivaluto "Twilight", davvero.
Pardon...
EliminaSENZA andare.
Non ho molta voglia di scriverne, ma sappiamo come funziona per molta critica (fortuna loro) pagata per scrivere di cinema: film Italiano? Se ne scrive bene per forza altrimenti poi non mi invitano più alle anteprima. So che qualcuno ha molto amato il libro, ma sulla base del film, gulp! Cheers
EliminaFigurati, si era capito ;-) Cheers
EliminaGiuro, la prima foto che hai messo nel post sembra quella di Jack Nicholson ringiovanito al computer :-D
RispondiEliminaScherzi a parte, mi sembra tanta bella roba da recuperare, di cui ignoravo l'esistenza: grazie per il servizio di segnalazione chicche ;-)
Pensa un film con Larry, Jack e Michael Ironside tutti insieme che casino! ;-) Di nulla sono qui per questo, Barbara Crampton (giustamente) ne sta facendo una pubblicità spietata sulle sue pagine social, davvero lanciatissima dentro e fuori dalla pellicola. Cheers
EliminaDiciamo che mi avevi comprato già con il titolo e con il riassuntino dei motivi per vederlo nelle prime tre righe, però con la recensione ancora di più. Spero sia davvero una chicca anche per me!
RispondiEliminaBene, ma è un flm che si vende benissimo da solo, aspetto il tuo parere ;-) Cheers
EliminaLarry Fessenden e Barbara Crampton. Serve altro? No, non serve altro. E poi The Girl On The Next Floor mi era pure piaciuto parecchio, quindi, difetti di cui parli a parte, penso proprio che sarà nelle mie corde.
RispondiEliminaLo penso anche io e aspetto il tuo parere ;-) Cheers
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