Non so quale sia il vostro parere, ma a mio avviso tutto migliora se si aggiunge la parola “spaziali”, vogliamo provare? Scimmie spaziali. Dinosauri spaziali e, perché no, camionisti spaziali. Che poi sono anche i protagonisti del nuovo capitolo della rubrica… Above and beyond!
Dopo aver sfornato tanti film girati e prodotti in Italia, in Romania e in Australia,
perché il nostro Stuart Gordon avrebbe dovuto negarsi un nuovo lavoro prodotto
con soldi irlandesi? Forte del discreto successo al botteghino di 2013 - La fortezza, gli Irlandesi erano
pronti a mettere sul tavolo 25 milioni di fogli verdi con sopra facce di ex
presidenti Yankee defunti, soldini che Gordon ha utilizzato per fare l’unica
cosa che farebbero quasi tutti con tutto quel denaro: fuggire a Las Vegas
andare nello spazio.
Come tanti bambini anche Stuardo sognava di fare
l’astronauta, se non fosse stato per gli occhiali inforcati sul suo naso dalla
tenera età di dieci anni, per fortuna un appassionato di cinema può andare dove
vuole e un regista anche di più, quindi scrivendo a quattro mani con Ted Mann
la sceneggiatura il risultato è un B-Movie orgogliosissimo di esserlo, un altro
nella carriera di Gordon che di questa specialità è sempre stato campione
mondiale, questa volta il risultato è ancora più “Pop” del solito,
anche se probabilmente dovrei parlare di country visti i protagonisti.
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Basteranno tre protagonisti per ballare la quadriglia? |
“Space Truckers” s'incastra alla perfezione nel filone dei film sui camionisti, se per Sam Peckinpah Convoy era stato il suo film più “Pop”, Gordon prende i camionisti di Convoy e li spara nello spazio profondo, il risultato è dinamite: 95 minuti a rotta di collo senza un solo momento di stanca, per un film che non va assolutamente preso sul serio perché sono la storia e i personaggi stessi a non farlo. Continuando il parallelismo con questa pericolosissima metafora musicale in cui mi sono infilato, “Space Truckers” è come Cotton Eye Joe dei Rednex (canzone che non a caso parte sui titoli di coda del film): una tamarrata scemissima nel senso migliore del termine, che se presa per il verso giusto può risultare divertentissima e creare una certa dose di dipendenza, non è un caso se quelli che conoscono questo film (tutti e dodici intendo) lo considerano un piccolo culto.
Un piccolo film tamarro di culto, come si può notare dai titoli di testa. |
I primi cinque minuti del film sono in puro stile Stuart Gordon: un’apertura a freddo come quella delle serie tv (uno dei marchi di fabbrica del regista di Chicago) prima del titolo del film, in cui uno scienziato interpretato da Charles Dance sfoggia i suoi “bambini” (un esercito di letali super guerrieri bio-chimici, o più volgarmente dei cazzutissimi robot assassini in grado di spazzare via qualunque esercito su qualunque pianeta o nel vuoto dello spazio). Questo inizio serve sostanzialmente a dare qualche informazione in più al pubblico sulla minaccia dei “bambini” che diventerà centrale nella storia, ma anche a sfoggiare queste temibili macchine di morte che, però, hanno dei padri eccellenti, senza nulla togliere a Charles Dance.
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“Uno spiegone travestito da inizio tosto… affascinante” |
Già, perché per una volta Gordon aveva un bel gruzzoletto per fare il suo film e lo ha speso come chi conosce il valore di ogni dollaro sa fare: i bozzetti dei robot assassini sono stati disegnati da un maestro dei fumetti dell’orrore come Berni Wrightson e successivamente portati davanti alla macchina da presa grazie agli effetti speciali di un altro genietto come Screaming Mad George, un signore dietro alle magie viste in film come Grosso guaio a Chinatown, Predator, Nightmare 3 anche se l’elenco sarebbe molto lungo.
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L'arte, secondo quel genietto di Screaming Mad George. |
Ma non è certo finita qui, Gordon ha voluto tutta una serie di talenti notevoli a disegnare i bozzetti per il suo film: Ron Cobb celebre per il suo lavoro su Alien, ha disegnato il bellissimo camion Pachiderma utilizzato dal protagonista, mentre gli interni sono frutto del lavoro di Bruce McCall del “National Lampoon’s”, ma per non farsi mancare proprio nulla, il quattro volte premio Oscar, il truccatore Greg Cannom, ha trasformato lo scienziato di Charles Dance, in quel grottesco incubo tecno organico, come lo vediamo tornare nel film nei panni (tragicomici) del capitano Macanudo. Insomma, il nostro Stuardo ha voluto solo il meglio per fare cosa? Un B-Movie con i camionisti spaziali, se non è coerenza questa, allora non esistono registi coerenti al cinema!
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La prima volta che ho sentito di parlare angurie quadrate dal Giappone, secondo voi a che film ho pensato? (storia vera) |
Di fatto, “Space Truckers” è la classica storia di tizi normali, fieri rappresentanti del proletariato che si ritrovano in un casino molto più grosso di loro, Jack Burton combatteva per il destino del mondo a Chinatown, John Canyon interpretato da Dennis Hopper in uno dei suoi ruoli “Pop” più riusciti, combatte per salvare la Terra nello spazio, un posto che qui viene rappresentato da Stuart Gordon, anticipando anche le parole di Fight Club: «Quando l'esplorazione nello spazio s'intensificherà saranno le società a dare il nome a tutto; la sfera stellare IBM, la galassia Microsoft, il pianeta Starbucks…».
Il vecchio Dennis pronto a mangiarsi il film (si è portato la mostarda proprio per quello) |
Sulle note di “Highway Junkie” di Chris Knight, John Canyon entra in scena alla guida del suo Pachiderma 2000, impegnato con una mano sul volante e l’altra sul barattolo di mostarda, perché farcire un panino alla guida è difficile, ma farlo a gravità zero può esserlo anche di più.
Lo spazio ormai è un postaccio con più cartelloni pubblicitari di una tangenziale, il compito di John Canyon è quello di portare a destinazione il suo carico di maiali quadrati da Marte (uno dei tanti colpi di genio di questo film che visivamente è una costante gioia per gli occhi), per un piccolissimo ritardo l’affare salta, quindi tanto vale passare a trovare Cindy (la bella Debi Mazar), cameriera in un locale per camionisti e fidanzata di Canyon, almeno a sentire lui che vorrebbe convincere la ragazza a sposarlo, impegnato in un corteggiamento infinito da chissà quanti anni.
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Raffinato, di classe, un "ferro" per l'uomo elegante, che ama uno stile sobrio (ne voglio otto!) |
Il locale dove lavora Cindy è un capolavoro di regia di Gordon, utilizza il vecchio trucco del piano inclinato ripreso con un’angolazione tale da dare l’impressione di trovarci tutti in una stanza circolare, di fatto il regista di Chicago prende una palese citazione a “2001: Odissea nello spazio” (1968), rendendola immediatamente proletaria, perché una cosa è vedere Dave, in un ambiente asettico e solitario, correre in tondo, ben altra cosa è ritrovarci tutti in un locale popolato di camionisti, tra i quali anche l’ultimo arrivato Mike Pucci (Stephen Dorff) che ha subito messo gli occhi sul carico di maiali quadrati di Canyon, ma soprattutto ha puntato la bella Cindy.
Canyon accetta di portare un misterioso carico sulla Terra,
Cindy parte con lui nella speranza di tornare dalla madre e con Pucci, il
quadretto si completa, anche se grazie alla scena che Gordon ha piazzato prima
dei titoli di testa del film, già sappiamo qual è il minacciosissimo carico del
Pachiderma e state pur certi che non è quello riportato sulla bolla di
trasposto, "surrogati sessuali in polimeri", ovvero bambole
gonfiabili.
L’unico ristorante dove i piatti vengono serviti con contorno di Travelgum per la nausea. |
Questo turbolento terzetto e le loro dinamiche di gruppo piuttosto tese, diventeranno i nostri scombinati protagonisti, Cindy vorrebbe tornare sulla Terra per fare visita alla madre malata (che in fotografia è Barbara Crampton, attrice che in un film di Gordon non può mancare mai) e con la compagnia dei camionisti (di cui Canyon non fa volutamente parte) alle calcagna, la corsa comincia presto. Perché con “Space Truckers” Gordon ci trascina tutti in un’avventura a rotta di collo senza un solo momento di sosta, il ritmo di questo film è davvero impeccabile e gli eventi si succedono senza un momento di tregua, tra un buco nel vetro del locale in grado di assorbire fuori nel vuoto dello spazio, gli intestini dell’odioso capo della compagnia, fino ad un passaggio segreto rappresentato da una vecchia seduta sul cesso, che in realtà è una sorta di animatronico con il pulsante per la via d’uscita nascosto nella bocca, “Space Truckers” è una corsa a perdifiato dall'inizio alla fine, la parola d’ordine è non prendersi sul serio, infatti il film ci riesce benissimo.
Per favore, non toccate le vecchiette animatroniche (quasi-cit.) |
Quello che rende davvero “Space Truckers” un piccolo culto, è il quantitativo di oggetti di scena, la cura dei dettagli nei costumi e nei set, che riescono nell'illusione tutta cinematografica di far sembrare un film costato 25 milioni, qualcosa che potrebbe essere costato 50 se non 100. Di fatto, il film si svolge quasi tutto in interni (come è logico che sia visto che lo spazio profondo potrebbe uccidere i protagonisti), ma quelle quattro location in croce oltre a sembrare molte di più, sono così curate nei dettagli da mantenere l’illusione fino ai titoli di coda.
“25 milioni ma hanno risparmiato sul dentifricio, proprio scadente”, “Quello non è il dentifricio” |
Sono d’accordo con Lucius (tanto per cambiare) su questo punto: la fantascienza di solito è asettica, enormi stanze vuote piene di niente e superfici luccicanti come se il futuro sia destinato ad essere tutto un enorme Apple Store, ma da che mondo è mondo, con l’umanità di mezzo niente resta in ordine, quindi “Space Truckers” riempie di rumenta e ciarpame vario ogni scena, come a volerci dire che un giorno arriveremo a conquistare anche lo spazio, ma nella migliore delle ipotesi, saremo solo in grado di sporcarlo e arredarlo di robaccia come abbiamo fatto sul pianeta Terra.
Benvenuti nella galassia rottami (stiamo mandando, cacca nello spazio cit.) |
La costruzione del mondo dove si muovono (di corsa!) i protagonisti di “Space Truckers” è di grande qualità e si nota dai piccoli dettagli, ad esempio la colazione con uova e pancetta disponibile in comodo tubetto in stile dentifricio, sono tutti dettagli che mettono in chiaro quanto questo B-Movie sia quello che gli Americani chiamano "un cartone animato del sabato mattina", uno di quelli non particolarmente furbissimi, ma dannatamente divertenti. Da poco ho visto il coreano “Space Sweepers” (altro film che ha capito che aggiungendo lo spazio, tutto migliora, anche gli spazzini) ed è chiaramente un figlioccio alla lontana di “Space Truckers”, decisamente più digitale negli effetti speciali e di certo non con lo stesso ritmo, ma è la conferma che Gordon anche da questo punto di vista era un pioniere dei generi, uno che qui ha firmato un B-Movie volutamente caciarone, che sono sicuro James Gunn è andato a rivedersi prima di dirigere il suo Guardiani della galassia.
Gunn ha Michael Rooker, il nostro Stuart, invece, si gioca quel mito di Vernon Wells! |
Solo che nel film di Gunn, c’era solo la battuta su Jackson
Pollock a risultare poco adatta ai bambini, Gordon, invece, qui gioca in un’altra
categoria, per trovate grottesce e momenti assurdi, forse bisogna scomodare
“Azione mutante” (1993) di Álex de la Iglesia per trovare qualcosa che somiglia
a “Space Truckers” perché l’attacco dei pirati (spaziali, ovviamente) è davvero
un momento che non si dimentica, se vi piace l’umorismo nero c’è da rotolarsi a
terra tenendosi la pancia dal ridere.
Quando il Pachiderma alle prese con guasti e problemi
tecnici vari, viene abbordato dai pirati del capitano Macanudo, oltre al solito
minaccioso Vernon Wells nella ciurma, il protagonista del film diventa proprio Charles
Dance, nel suo ruolo giù genuinamente idiota di sempre, se vi era sembrato
grottesco in Last Action Hero, è solo
perché non avete mai visto il film di Gordon!
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Mettiamola così, i pirati dell'aria di Hayao Miyazaki sarebbero scappati in lacrime davanti alla ciurma di Charles Dance. |
Macanudo è l’ennesimo “Mad doctor” della filmografia di Gordon, porta avanti la tradizione “ormonale” sia del dott. Edward Pretorius di From Beyond, ma per certi versi anche dal direttore della prigione di 2013 - La Fortezza. Dopo essere sopravvissuto per miracolo all'attacco dei suoi “bambini”, Macanudo si è trasformato in un incubo tecno-organico, conciato come un neonazista, ma con pulsioni del tutto umane, specialmente davanti alla bella Debi Mazar. Volete qualche altro segno di continuità sparso lungo la filmografia di Stuart Gordon? Benissimo! Vi sembrava assurdo la “motosega pelvica” di Robot Jox? Sappiate che Macanudo qui saprà fare anche di peggio, consideratevi avvisati!
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Continuità artistica (e non aggiungiamo altro!) |
Quando poi il contenuto del carico del Pachiderma ci viene rivelato e i super guerrieri bio-chimici entrano in azione, il sangue comincia a scorrere e Gordon è bravissimo a raccontarci quanto siano letali questi avversari, per eliminarne uno i nostri eroici camionisti dovranno sudare sette camice, figuriamoci quando dovranno vedersela con un intero carico!
Lo scontro prosegue a gravità zero, ma anche durante il
pericoloso rientro all'interno dell’atmosfera del pianeta Terra, sì, perché “Space
Truckers”, come detto, non ha un momento di noia nemmeno per errore e in ogni
nuova scena i protagonisti si ritrovano ad affrontare un nuovo intoppo sempre
più complicato (e letale) del precedente.
Questo atterraggio è approvato da Chuck Yeager. |
Il finale sulla Terra dura davvero pochissimi minuti, ma ci regala sprazzi del pianeta che meriterebbero un film per essere approfonditi, perché la quantità di trovate e idee (anche matte) che popolano “Space Truckers” sono così tante che questo film dovrebbe donarne qualcuna alle pellicole più povere di inventiva.
Basta dire che come in “Il quinto elemento” (1997), di cui “Space Truckers” non solo sembra un antesignano, ma anche la versione orgogliosamente grezza e ignorante, la Terra è governata dal presidente del mondo, che con un gioco di parole brillante come una barzelletta sulla cacca, si chiama presidente Saggs che, però, suona come "Sucks". Vi lascio il tempo per ridere se volete.
"Fatemi capire, ma il partito, invece, come si chiama?" |
Negli ultimi cinque minuti di “Space Truckers” succedono più eventi che nel primo atto di molti dei film che ho visto di recente: i nostri protagonisti vengono dichiarati eroi, subiscono un attentato e un tentativo di corruzione, s'innamorano e Gordon trova il tempo di fare anche della satira alla chirurgia plastica dando qualche battuta a Barbara Crampton. Certo, tutto avviene con la credibile e il gusto per lo scherzo dei cartoni animati del sabato mattina, ma se volete un film dove vi potrete annoiare dall'inizio alla fine, “Space Truckers”.
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E non dimenticate, la classe e lo stile dei veri camionisti, quella che piace a questa Bara. |
Al netto di una spesa di 25 milioni di fogli verdi con sopra facce di ex presidenti defunti, “Space Truckers” ha raggranellato al botteghino la ragguardevole cifra di… Un milione e mezzo (ammazza che botta). Se uscisse oggi identico, magari su qualche piattaforma streaming, farebbe un botto diventando un piccolo generatore di meme, ma Stuart Gordon nella sua carriera è stato sempre o troppo coerente con il suo amore per i B-Movie, oppure troppo avanti. Luc Besson con un film molto più pettinato (ma quasi altrettanto pieno di dettagli in ogni scena) ha fatto il botto nel 1997, Stuart Gordon, invece, ha sempre fatto le interviste con la camicia a quadrettoni addosso e diretto film con le maniche arrotolate sugli avambracci... Come si fa a non voler bene ad uno che sognava di andare nello spazio sì, ma non da astronauta, bensì da camionista.
A proposito di mestieri che si sogna di fare da bambini, la settimana prossima vi tocca il vostro controllo annuale, detartrasi, pulizia e controllo carie, spero che vi siate lavati i denti con cura ma in ogni caso, non mancate!
Stephen Dorff,uno dei pochissimi attori bambini che sono riusciti poi ad avere una discreta carriera continuativa anche da adulto!
RispondiEliminaAnche se non è cresciuto molto, dal vivo mi sono stupito di ritrovarmi davanti un tappo (storia vera). Cheers
Elimina"Mi scusi,sa dove posso trovare la bellissima Barbara Crampton?".."reparto surgelati,in fondo a destra!".
RispondiEliminaNe prendo quattro grazie, ho spazio in freezer ;-) Cheers!
EliminaOrgani sessuali artificiali a trivella,camionisti spaziali che trasportano dei grotteschissimi maiali quadrati,un diner che sembra la parodia della stazione di "2001:Odissea Nello Spazio",un'azienda di trasporti che concia i suoi dipendenti con dei terribili completi rosa,ecc ecc! Altro che i "Guardiani Della Galassia",piuttosto siamo sicuri che Matt Groening prima di creare "Futurama",non si sia fatto un ripasso do "Space Truckers"? Seriamente,riguardando il film di Gordon,mi immaginavo che da un momento all'altro spuntassero fuori anche i corrieri della "Planet Express"!.
RispondiEliminaSto facendo un ripassone di "Futurama" in questi giorni, si finisce per trovare Stuart Gordon ovunque e molti ancora ignorano questo gran regista. Cheers!
Elimina"Che dite capitano Macanudo riuscira' a vincete il premio pirata dell'anno?" "Non saprei,quest'anno concorre anche il capitano Harlock che depreda per la giustizia,io per la vendetta,oltre che per trapanarmi delle dolci dinzelle in pericolo!".
RispondiEliminaSarebbe una bella battaglia ;-) Cheers
EliminaIn effetti e curiosa la questione sulla cura per i dettagli in un film! Spesso con dei grossi budget si tende a fare 2 cose,sbracare di brutto facendo un macello inguardabile,oppure per paura di sbagliare facendo al contrario troppo poco con dei set enormi ma al tempo stesso molto minimali! Immagino che Gordon essendo sempre stato abituato a fare tanto con poco,quando gli dettero in mano il budget per il film in questione,per lui deve essere stato come dirigere un kolossal, riempiendolo di elementi piu' che poteva,e per farlo ci vuole oltre che passione anche una sana pazienza,cosa tutt'altro che scontata di questi tempi!.
RispondiEliminaPenso sia tutta qui la questione, le bambole di "Dolls" erano una diversa dall'altra e parliamo di un film piccolissimo, spesso viene usata l'espressione "artigiano del cinema" come a voler sminuire, invece bisognerebbe esaltare la cura e la passione per i dettagli che a Gordon non mancava. Cheers!
EliminaE "Space Truckers" ne è un'altra prova (e che prova, gente)!
EliminaQui, poi, a dargli manforte negli effetti visivi troviamo pure quello stesso Brian Johnson che tante gioie televisive (tipo Spazio 1999) e cinematografiche (Alien, Aliens per dirne due di un certo livello) ci ha regalato, oltre ad aver lavorato -non accreditato- proprio in quel “2001: Odissea nello spazio” citato in versione proletaria con il locale dove lavora Cindy... Riguardo al cast in stato di grazia, una piccola menzione per un compianto caratterista che, oltre ad essere apparso in una marea di ruoli secondari all'interno di film anche assai importanti (incluso "Rollerball"), era praticamente di casa nelle serie tv di Gerry e Sylvia Anderson : Shane Rimmer, qui chiamato ad interpretare il ruolo del bastardissimo presidente E.J. Saggs.
P.S. Ovviamente questa spassosa fantascientifica perla di Gordon che, tra parentesi, ho voluto rivedere prima di passare dalle tue parti a commentare, la conosciamo in TREDICI ;-)
Uno di noi, non avevo dubbi ;-) Grazie per averlo ricordato, non ho avuto modo di farlo in modo coerente nel post ma si meritava una menzione! Cheers
EliminaCosa avevano in comune Dennis hopper e Gary Oldman negli anni 90? direi il gusto per i ruoli sopra le righe!
RispondiEliminaSecondo me la risposta giusta potrebbe dartela Danko ;-) Cheers
EliminaAl limite James Gunn per compensare,sai che ti dico,potrebbe metterci il cameo sci-fi trash pet eccellenza,ovvero la casa galleggiante nello spazio di "Bad Taste" con tanto di presenza di Oeter Jackson alias"faccia di cuoio alieno".James Gunn se riesci a sentirmi, segnatela questa!
RispondiEliminaCon il cameo di Lloyd Kaufman ha guadagnato tanti punti, ma così vincerebbe tutto ;-) Cheers
EliminaSono uno dei 12 che conosce e di conseguenza ama questo film, grasse risate dall'inizio alla fine, dal buco risucchia budella all'organo riproduttivo a motore, lo adoro! Basta, devo rivederlo, tipo adesso.
RispondiEliminaHai detto bene, se lo conosci lo ami, spero di convincere qualcuno a salire a bordo ;-) Cheers
EliminaIl capitano Macanudo,potrebbe anche iniziare una florida carriera nel mecha-cyber porno! "Macanudo" e la sua trivella,per tutte le donne che non si accontentano!
RispondiEliminaIn effetti si era scelto il nome più adatto ;-) Cheers
EliminaUno dei pochi film di Gordon a non essere andato oltre le VHS,un vero peccato!
RispondiEliminaBeh i film di Gordon che se si trovano in DVD è quasi un miracolo, sono fin troppi purtroppo. Cheers
EliminaAh allora il bluray è proprio un utopia 😢
RispondiEliminaPiù facile che nevichi nel deserto. Anche se quello di "From Behind" è arrivato, quindi come Connery, mai dire mai ;-) Cheers
EliminaHo visto su Amazon, ci sono i blu ray ma edizione uk
EliminaInfatti non si trova niente, tocca aspettare il miracolo. Ti dico che ho faticato a trovare immagini su google per il post per questo film (storia vera). Cheers
EliminaEl Diablo - Sempre amato sto film, stessa storia di Hudson Hawk, insuccesso immeritato e quasi condanna all'oblio.La cosa che mi è sempre più rimasta impressa sono i droidi, gran design e talmente letali che uno da solo stermina tutti i pirati!Hola!
RispondiEliminaSarà per quello che ho un'ossessione anche per Hudson Hawk? ;-) DI solito un nemico descritto come letale, poi sullo schermo non lo è per davvero, ma non è di certo questo il caso, i protagonisti faticano per farne fuori uno e poi di colpo, ne arrivano sempre di più. Cheers!
EliminaUn mix di tante cose già viste, che però sarei ben lieto di rivedere in questo personalmente sconosciuto film ;)
RispondiEliminaBisogna saperle cucinare a dovere certe materie, per non sprecarle, cercarlo ti divertirai ;-) Cheers
EliminaNel penultimo paragrafo sembra che sia saltato qualcosa.
RispondiEliminaDavvero? Non saprei cosa, forse un punto interrogativo. Cheers
EliminaAggiungetemi pure tra i dodici che hanno visto e apprezzato questo film. L'idea delle autostrade galattiche, per quanto richiami a mio avviso un pò i treni che volavano nello spazio di Galaxy Express 999, l'ho sempre trovata fighissima, così come i robot cattivoni dello scienzato pazzo che è un Charles Dance eccezionale, così come il grande Dennis Hopper. Non lo vedo da un bel pò ma mi piacerebbe darci un'ulteriore visione. Ciao
RispondiElimina"Parla di me? Sono uno dei dodici?" (cit.) chiedo scusa ma mi è scappata in automatico ;-) Detto questo io non vedo perché non debba essere un culto amato da tutti, rilancio! Cheers
Elimina"Azione Mutante" lo ricordo ma ancora mi manca la visione. Ma questo "Space Truckers", Mamma MIA! Ricordo che lo noleggiai per curiosità, ma dopo i primi 2 minuti fu un colpo di fulmine. Visto una caterva di volte è uno dei miei personali cult.
RispondiEliminaSapevo di poterti contare tra i magnifici dodici ;-) Cheers
EliminaIo l'ho conosciuto tardi ma l'ho subito amato: perché quando è uscito da noi nessuno mi ha avvertito??? :-D
RispondiEliminaTutti a dire che i protagonisti di "Alien" sono camionisti spaziali, ma in realtà sono dei fighetti in confronto ai "veri" camionisti spaziali, cioè quelli di Gordon.
Capisci poi che avere Ron "Alien" Cobb dietro le quinte e Charles "Alien 3" Dance nel cast fa vibrare i miei sensi alieni: nel mio pantheon personale, questo film è della famiglia di Alien, quindi gli voglio bene anche più di quanto gliene volevo già solo per essere un film di Gordon ^_^
Poi da quando hai trovato la prova che Gordon è stato davvero un regista alieno, ora tutto torna no? Questi si che sono davvero dei camionisti! ;-) Cheers
EliminaPresente anch'io, tra i Dodici Pari!!
RispondiEliminaVisto al cinema. Sull'onda di una martellante campagna pubblicitaria tra speciali sul film, trailer e persino lo sponsor di Mai Dire Gol!!. Con tanto di sketch del mitico Paolo Hendel!!
Ci puntarono tantissimo.
Che dire...altro centro per Gordon.
L'inizio é davvero fulminante: tra droidi assassini che compiono autentiche carneficine, maiali cubici e una stazione di servizio con un campionario che a momenti fa impallidire la taverna del primo "Guerre Stellari", ce n'é davvero per tutti i gusti.
Una gioia per gli occhi.
Hopper é un fuoriclasse. e ha tutta l'aria di essersi divertito un mondo.
Il camionaro (NON camionista) John Canyon lo trovo uno dei suoi personaggi più riusciti.
Andiamo...può esistere un protagonista con un nome più figo di questo?
Senza contare che l'ho sempre considerato un omaggio a un altro Canyon. Quello del primo episodio di "Heavy Metal".
Invenzioni geniali che si sprecano. Che se ti fissi su di una te ne perdi altre quattro.
E citazionismo a raffica, persino verso Gordon stesso.
Tipo il gingillo moto-sega del capitano, che sembra proprio una versione miniaturizzata del "pacco - sega a catena" di Robot - Jox.
I droidi assassini, testa a parte, riprendono ovviamente gli xenomorfi di Gigeriana memoria. Ma ci ho visto anche una spruzzata di Zeiram, l'alieno spietato e semi-invincibile dell'omonimo film e serie anime. Nonché di Guyver.
E riguardo al capolavoro di Kubrick, considero una citazione anche l'ammasso di roccia nera fluttuante.
Che venisse da lì, il famoso monolite?
Difetti? Mah, forse in certi punti il film rivela un pò la sua vera natura, con alcune scene di grana davvero grossa.
Ma credo che nasca tutto da un grosso equivoco.
Sono d'accordissimo col tuo rimando a "Il Quinto Elemento", dato che fece storcere il naso a parecchia gente proprio per gli stessi motivi.
Il fatto é che questo, da noi, ce lo spacciarono come un nuovo kolossal di genere.
E' pur vero che sembra realizzato con ben più soldi e mezzi di quanti in realtà ne abbiano impiegati. Ma non aveva certo simili ambizioni, e nemmeno puntava a tanto.
Non si prende minimamente sul serio, e la butta in caciara senza ritegno in più di un'occasione.
Basti vedere il rissone tra i pirati spaziali e il primo droide. Oppure quando il terzetto di eroi si ritrova alle prese con le prime ondate di "bambini" e usa letteralmente tutto quello che gli capita a tiro, pur di fermarli.
O all'inizio. Quando il creatore, a massacro appena concluso, fa LA MOSSA PIU' STUPIDA DELLA STORIA DEL CINEMA consegnando al cattivone il telecomando per azionare i droidi.
Così, sulla fiducia. E senza nemmeno aspettare di essere pagato.
In un certo senso, qui i personaggi sembrano fare a gara su chi é più fesso.
Proprio come hai detto tu, Cass.
Pura serie B, certo. Ma orgogliosa di esserlo, e che non se ne vergogna affatto.
e non ce n'é motivo, fidatevi.
Tanto si sa che per il buon vecchio Stuart certe differenze non avevano ragione di esistere.
Alle volte il cinema può essere anche una giostra, un ottovolante, un luna park con fast-food annesso.
Ci si va perché si vuole, ce la si gode e si esce rimpinzati a dovere e belli soddisfatti. Con la consapevolezza di non aver buttato via i soldi.
E' il massimo che si possa chiedere a un film onesto come questo.
Una baraonda senza freni che diverte ed esalta dal primo all'ultimo minuto.
Davvero ben fatto, Stuart.
Prima di chiudere...quando uscì il film di Besson, in molti si aspettavano il nuovo "Blade Runner".
Luc avrà letto anche Dick e Gibson, di sicuro. Ma sarà stato anche un divoratore di fumetti franco-belgi a base di avventure nello spazio. E di Moebius e Jodorowsky.
Questo e il suo sono film che a modo loro hanno innescato una mezza rivoluzione.
Chi l'ha detto che un film di fantascienza non possa anche far ridere e divertire?
O che nello spazio debba essere tutto grigio, blu e nero?
Ottima recensione, Cass.
Complimenti.
Ho detto che sono tamarri e certe trovate specialmente il finale è molto in stile cartone animato. Di sicuro lo scienziato è stato un po’ credulone, ma credo faccia parte del personaggio, per quello dopo essere stato fregato diventa un pirata, ma le mosse più stupide della storia del cinema, per me sono arrivate quasi tutte dopo il 2000 ;-) Per il resto grazie capo! Cheers
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