mercoledì 7 aprile 2021

Justified (2010-2015): il fine giustifica il cappello

Questa vita pandemica da zona rossa ha tra i pochi vantaggi, il tempo extra per recuperare le vecchie serie rimaste sulla lista del “da vedere” da troppo, troppo tempo. Dopo l’abbuffata di Deadwood ero ancora bello carico, quindi sono passato dal Western classico a quello moderno, ma sempre con Timothy Olyphant come protagonista, passato dall’essere sceriffo a Marshall, ma sempre con il cappello giusto. In ogni caso prima di iniziare, un po’ di musica!

In realtà in quanto Bara (Volante) ho barato, io avevo già provato a guardare “Justified” di cui ero riuscito a vedere solo l’episodio pilota (1x01 - Fire in the hole), andando giù di testa per questo inizio incredibile, ma purtroppo non sono riuscito a proseguire, ma devo dire che la seconda volta è stata quella buona, la serie creata da Graham Yost ispirata ai romanzi scritti da Elmore Leonard non solo crea dipendenza, ma mi ha esaltato.

“Justified” è andata in onda per il canale FX (nato per essere una sorta di HBO ma in chiaro) dal 2010 al 2015, sei stagioni per 78 episodi non tutti spettacolari, ma con un livello di qualità, dialoghi ed interpretazioni davvero notevole, l’impronta dello scrittore Elmore Leonard è chiarissima e il nostro Leonardo non è certo da sottovalutare.

A destra, un cowboy stiloso uscito dritto dalla penna di quella a sinistra, che è ancora più stiloso.

Suo il soggetto del classico “Quel Treno per Yuma” (1957), Leonard è un autore che è stato saccheggiato dal cinema, cos’hanno in comune i film “Get Shorty” (1995), “Jackie Brown” (1997) e “Out of Sight” (1998)? Sono tutti tratti da lavori di Leonard, uno scrittore che per i suoi dialoghi ha fatto sua la massima: «If it sounds like writing, I rewrite it». Quando mi deciderò di iniziare a leggerlo sarà comunque troppo tardi, anche più in ritardo di quanto ci abbia messo a recuperare questa gran serie.

Il problema di “Justified” forse è di essere stata etichettata come il solito poliziesco, ma con un personaggio principale dal cappello più vistoso. I protagonisti sono tutti attori incredibili - uno in particolare, ma ci arriveremo - che hanno la “colpa” di non essere famosissimi presso il grande pubblico, inoltre la natura stessa della serie, un Noir pesantemente influenzato dal Western, può respingere una fetta di pubblico, oppure risultare una calamità per uno come me. Ero sicuro che sarei andato giù di testa per questa serie, come puntualmente è avvenuto.

“Hai il diritto di andare giù di capoccia per questa serie”

La storia è quella dello sceriffo federale Raylan Givens (Timothy Olyphant), stivali, jeans, giacca e cravatta su camicia sportiva ma soprattutto, cappello a tesa larga anche sotto il sole di Miami. Raylan Givens è fuori luogo, fuori tempo, un pistolero del vecchio West nella soleggiata Miami e in tal senso, è identico all’attore che gli presta la sua notevole faccia da schiaffi. Timoteo Olifante come Napoleone Wilson è nato fuori dal suo tempo, una generazione prima e ora parleremmo di lui come di una leggenda dei film Western, non a caso in carriera è alla costante ricerca di tutti i ruoli da pistolero, anche di sponda.

Raylan Givens concede al grosso spacciatore locale, il più classico degli ultimatum da sceriffo del West, lascia la città e non tornare mai più, come se la Miami del 2010 fosse Tombstone (per altro la locandina del film, che il capo di Raylan ha dietro alla sua scrivania) anche se il duello avviene ad un tavolo di ristorante, solo che ad uscirne vivo è il velocissimo Raylan che quando spara, lo fa per uccidere. Ennesima accusa di abuso di violenza per lo sceriffo, che viene derubricata a legittima difesa quindi giustificata, così abbiamo anche spiegato il titolo della serie.

"Questa Miami non è grande abbastanza per tutti e due e tutte quelle altre cose da Western, che ti aspetti di sentirmi dire mentre lasci la mia città"

Ma la punizione per Givens arriva in ogni caso, un trasferimento dall'assolata Miami alla piccola contea mineraria di Harlan, nel Kentucky. Un posto dove il suo cappello appare meno fuori luogo e che Raylan conosce bene, perché ci è cresciuto anche se piuttosto che tornare a casa, il nostro forse avrebbe preferito una sospensione senza paga. Già perché la contea di Harlan è il cuore pulsante di quell’America fatta di minatori, mandriani e suprematisti bianchi che hanno rappresentato (e ancora rappresentano), la solida base degli elettori del penultimo inquilino della Casa Bianca, quello color arancione, dovresti ricordarlo per quei due o tre disastri che ha combinato.

La contea di Harlan di questa serie è quella porzione di Stati Uniti lontanissima dalle grandi città che si affacciano sui due oceani, ed è qui che Raylan Givens ritrova vecchie fiamme del liceo e il suo miglior amico (con amici così…), Boyd Crowder interpretato dai capelli dritti e dai dentoni da squalo di Walton Goggins, semplicemente il miglior attore mai uscito dal piccolo schermo e approdato al cinema, qui probabilmente al suo meglio assoluto.

Non se la prenda Maestro, il mio era un complimento.

Raylan Givens e Boyd Crowder sono due personaggi incredibili, ognuno potrebbe essere il protagonista di una propria serie personale e nel loro scontro, i due attori si rubano la scena uno con l’altro. Si perché i due sono cresciuti insieme, lavorando nelle miniere da giovanissimi e salvandosi ripetutamente la pelle a vicenda in quell'inferno, che ti lascia mani, faccia e polmoni neri. Cosa è successo là sotto non lo sapremo mai e non serve, perché questi due nemici-amici hanno un “bromance” tipica dei film Western, un’amicizia virile che sfocia in uno scontro altrettanti virile, perché il padre di Raylan Givens era un famigerato criminale e per reazione suo figlio è diventato un uomo di legge, mentre Boyd Crowder è rimasto ad Harlan diventando il re senza corona della contea, brutto, sporco e neonazista è l’esatto opposto di Givens, anche se i due sono cresciuti con i piedi ben piantati nella stessa terra, le classiche due facce di una stessa medaglia.

“Stessa medaglia sentilo, con te non dividerei nemmeno una banconota da tre dollari”

Raylan Givens, Boyd Crowder e tutti gli altri sono nati come detto dalla penna di Elmore Leonard, il racconto “Fire in the hole” fa da base al pilota della serie ed è anche la frase urlata da Crowder, impegnato a far esplodere una Chiesa a colpi di bazooka, gestita da un predicatore che secondo i gusti Nazisti del personaggio, ha la colpa di essere un po’ troppo giamaicano (quindi di colore) per lui. Capite che con due personaggi del genere, la serie viene fuori da sola anche perché le indagini dello sceriffo Givens, finiranno per intrecciare più volte i percorsi (criminali) del suo amico d’infanzia.

Ma se Raylan Givens è un personaggio in lotta con il suo passato, che lo avrà pure formato, ma lo tiene intrappolato nel ruolo dello sceriffo tosto e solitario, allo stesso modo Boyd Crowder nel corso di sei stagioni affronta il suo tormento e la sua evoluzione, da suprematista bianco a predicatore che ha scoperto la religione in cella (e la utilizza per allargare la sua base di influenza), un personaggio losco, ma affascinante tanto quando il protagonista, se Raylan Givens fa il ganzo con il suo stile da Cowboy, Boyd Crowder non è da meno, ho già provato a fare mia la sua massima di vita: «ABC. Always Be Cool».

Lezioni di vita, Maestro anche di stile.

Se Timoteo Olifante è un predatore nel suo elemento naturale, Walton Goggins è libero di “Goggingiare” a tutta forza offrendo una prova maiuscola. Per certi versi Boyd Crowder è una continuazione diretta del suo Shane Vendrell di The Shield, un personaggio ancora più spietato ma capace di amare e proteggere le persone a cui vuole bene, malgrado abbia ben chiaro il suo ruolo, senza rovinare la visione a nessuno sappiate che la sua «I’m an outlaw», non solo si dimentica, ma è l’apice del talento di un attore che meriterebbe solo lodi, invece è ancora noto solo a pochi fedelissimi.

"Ho preso in piena faccia Marvin!" (cit.)

Capite che quando il “cattivo” è un personaggio per cui è impossibile patteggiare, ma è così facile capirlo, e per certi versi ammirare la testardaggine che muove le sue azioni, metà della serie è già fatta e ha già vinto tutto, Raylan Givens e Boyd Crowder, sono due dei migliori personaggi mai visti sul piccolo schermo, fatti dal sarto per i due grandi attori che li interpretano. 

A differenza di The Shield (anche lei, una serie targata FX), “Justified” per sei stagioni alterna un po’ la qualità, non tutti gli episodi o le stagioni sono allo stesso livello, ma è solo per cercare il pelo nell’uovo, perché questi personaggi vi resteranno nel cuore, mentre in testa avrete solo la fighissima “Long Hard Times to Come” dei Gangstagrass, perché la sigla è parte integrante dell’esperienza di una serie tv e questa è un gioiellino che vi ritroverete a cantare, o anche solo a far agitare la testa a ritmo per 78 puntate, garantito al limone.

"Forse sarebbe meglio dire, garantito al piombo"

Anche perché proprio in queste 78 puntate troverete di tutto, risse da bar, sparatorie e assedi come quello fighissimo che conclude la seconda stagione, ma soprattutto dialoghi scritti e recitati alla grande e personaggi moderni nella loro caratterizzazione, ma con un’anima da vecchi pistoleri del West. Lo sapevo che questa serie sarebbe diventata subito una delle mie preferite, si trattava solo di avere il tempo necessario per guardarla, ed ora posso solo caldamente consigliarla a tutti. 

Su vi piacciono atmosfere noir andrete giù di testa per questa serie come ho fatto io, il suo essere così spudoratamente Western potrebbe spaventare qualcuno, anche se invece è proprio il motivo per cui tutti dovrebbero vederla, per mettere in chiaro che gli stilemi del Western, sono validi sempre e possono migliorare ogni racconto, provate a fare un giro nella contea di Harlan, non la lascerete più garantito, ma non dimenticatevi il cappello.

30 commenti:

  1. A mio avviso, con Person of Interest, la serie migliore del secondo decennio duemila. Le motivazioni sono quelle già dette, Olifante e Goggings grandissimi ma anche la scrittura è davvero fenomenale, così come anche sono tratteggiati i vari cattivi che si alternano nelle varie stagioni, perché Goggings è quello con un arco narrativo più ampio e sviluppato ma anche gli altri non scherzano... Ora non ricordo tutti i nomi ma devo anche ammettere che le donne rivestono un'importanza straordinaria nel segnare le scelte dei protagonisti, in particolare la ex fidanzata di Raylan che poi diventa la fidanzata del Boyd, nonché la ex moglie, anche questa contribuirà a una svolta narrativa che chiuderà il cerchio, riportando Raylan al suo ambiente naturale, ma più maturo e saggio. Anche il rapporto tra Timoteo e il suo capo è tratteggiato molto bene, sono un pò padre e figlio, un pò compagni d'armi, un pò cane e gatto ma sempre con quel rispetto fraterno / paterno che Raylan non riesce per ovvie ragioni ad avere per il padre. Insomma, si capisce che mi è piaciuta!? 👋

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    1. Si capisce, ed è logica che sia così perché è una gran serie dove i personaggi hanno il loro peso specifico ed evolvono in un modo tutto sommato coerente, non tutte le stagioni sono allo stesso livello, ma è una di quelle serie che anche dopo la fine, non ti abbandona, anche solo per la sigla che è un vero tormentone ;-) Cheers

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  2. "I may not know a lot about a lot of things, but I do know how to blow shit up!" Boyd Crowder
    Personaggi leggendari, serie fantastica che ho amato fin dalla sua prima messa in onda, e ha sempre tenuto un posticino nel mio cuore :D Grande Cass!

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    1. Non potevo non averla su questa Bara, grazie a te ;-) Cheers!

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  3. Intrigante. Devo solo capire dove trovarla.

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    1. Era su Prime fino a pochi giorni fa, lo so perché ho dovuto fare una maratona per completare le ultime due stagioni prima della cancellazione (storia vera). Credo che la rimetteranno presto, se non su Prime su qualche altro servizio streaming. Cheers!

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  4. Walton Goggins??? Walton Goggins??? Venduta!
    78 puntate...la vedo lunga, ma per il grande Shane questo e altro...

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  5. Ora capisci quanto ho sofferto io? Ho visto l'episodio pilota quando ancora girava coi sottotitoli, inedito in italiano, quindi ho dovuto aspettare anni per gustarmi l'intera saga, spesso (nei momenti di maggior stanca di stagioni non sempre ispirate) ripetendomi che avrei smesso, per poi tornare sempre ad infognarmi.
    Impossibile non rimanere catturati da due personaggi titanici, interpretati da altrettanto titanici attori, e scorrazzare per Harlan come fossimo Bo e Luke ad Hazzard :-P
    Rivedere Raylan tornare a fare lo sceriffo in una galassia lontana lontana, in "Mandaraylan", è stato un tuffo al cuore ^_^

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    1. Questo è davvero “Hazzard” per noi, però diventati grandi, il paragone è lo stesso, le cugine Daisy e le bandiere confederate sono diventate tipe toste con fucile e suprematisti bianchi, ma la radice della storia è la stessa, quell’America che di norma non viene raccontata ma che ha molto da dire, perché i personaggi controversi sono i migliori, ora sono in astinenza più nera! Cheers

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    2. Eh, caro Lucius, ero anche io così in fissa per questo telefilm che mi scaricavo, lo so non era bello, gli episodi in inglese senza sottotitoli o con i sottotitoli in spagnolo... E devo dire che per quanto facessi fatica, si sentiva il lavoro svolto dagli attori per caratterizzare i personaggi in base ad accenti e modo di parlare. Ovviamente il più tosto rimaneva sempre Olifante, anche se Boyd era davvero fortissimo, con le sue espressioni ricercate (in tutti i sensi). Ma la madama a capo della "famiglia" quanto era cattiva!? 👋

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    3. Ricordo ancora quella sera in cui tornavo in treno da lavoro e con il mio piccolo EEEPC (che oggi sembra archeologia!) non resistevo alla gagliardiaggine di quel primo episodio. E stregato dalla sigla, subito quel brano è entrato nel mio lettore mp3 (che oggi sembra archeologia!) e mi ha accompagnato a lungo nei viaggi in treno. A lungo ho avuto tre album dei Gangstagrass nel mio smartphone, poi ultimamente mi sono limitato ad una scelta, che oltre al brano della sigla vede Mean, Rambler e la trascinante strumentale Click Ol' Gun. Diciamo che "Justified" è sempre con me ^_^

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    4. Ho provato a guardare alcune porzioni di episodi doppiati in italiano, la serie perde del 50%. Per puro caso ho scelto di farlo sulla battuta su Manute Bol, gigantesco giocatore NBA che nella versione doppiata non viene nemmeno nominato (storia vera). Inoltre Goggins si segue in originale, vogliamo perderci quell'accento tutto pazzo? ;-) Cheers

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    5. Grazie Lucius, ero giusto alla ricerca di qualche pezzo figo dei Gangstagrass ;-) Cheers

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  6. Di Leonard conosco soprattutto i romanzi, e concordo in pieno sul fatto che e' in grado di dare vita a personaggi che ti entrano davvero in testa.
    "Quaranta frustate meno una" lo consiglio a chiunque.
    Tra l'altro molte delle sue opere sono arrivate con quasi due decenni di ritardo, qui da noi.
    Ecco, hai sollevato un problema mica da poco per quelli come me.
    A furia di rimandare in continuazione, andra' a finire che me le perdo tutte causa cancellazione.
    Beh, come dici tu...tocca aspettare.
    O prima o poi riaffiorera' su qualche altra sponda. Se non la stessa.
    Intanto ho visto che su Amazzonia Primo c'e' "The Shield".
    E sarebbe ora di colmare la lacuna.
    Ce la faro'?

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    1. Inizia pure con "The Shiled" che ha un certo grado di parentela (alla lontana) con "Justified" e anche quella è una bomba. Cheers!

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  7. Quando FX era compreso con Sky ammetto che lo guardavo spesso. Più ad orali notturni perché.. Ehmmm... Come dire? Diciamo che aveva programmi dedicati quasi esclusivamente ad un pubblico maschile, ecco. Comunque questo "Justified" lo devo aver incrociato molto più tardi (non ricordo dove ma non credo su FX) e ne ho guardato qualche episodio sparso e nemmeno dall'inizio. Probabilmente sono stato sfortunato perché gli episodi che avevo visto erano mosci... Boh! Intanto lo rimetto nel mucchio dei recuperi, vediamo se e quando avrò tempo di vederla. Però me l'hai venduta parecchio bene Capo.

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    1. Prova a dedicagli il tempo giusto, vedrai che ti piacerà ;-) Cheers

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  8. Quindi è questo che devo recuperare? O Deadwood?
    Scherzo, mi hai già venduto entrambi come se non bastasse la presenza di Timothy ;)
    Però le stagione qui son di più, e anche l'impronta poliziesca... Visto che in zona arancione/rossa il tempo non è infinito, dovrà aspettare.

    Nel mentre Buffy prosegue a gonfie vele, ma pure lì la quantità di episodi non scherza!

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    1. Beh se riesci a superare Buffy, sette stagioni per 22 episodi a stagione se non ricordo male, ne avevo scritto anche qui sulla Bara, molto bella quella ma sta pronta con i fazzoletti! Le stagioni di "Justified" invece durano 13 episodi, quindi tutto sommato si può fare, la coppia di protagonista merita un viaggio nella contea di Harlan ;-) Cheers

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  9. Mi unisco al commento di Daniele, dicendo che Justified insieme a Person of Interest sono state due decisamente toste bombette degli anni '10... PoI, superato lo scoglio delle prime puntate dopo il pilot, diventa sublime.
    Ma rilancio anche aggiungendo al dittico Banshee, la quale forse ancor di più merita l'accostamento con Justified: la bromance tra lo "sceriffo" (il personaggio resterà senza nome con coerenza per tutta la serie) e il boss locale, così simili eppure così diversi, rispecchia quella tra Raylan e Boyd.
    A tutti quelli orfani di nuove puntate di Justified consiglio dunque di approdare nella "città del male" (come da solito stupido sottotitolo italiano): non ne rimarrete delusi!

    Per il resto Olifante l'ho conosciuto con questo telefilm (e poi seguito con interesse anche in sltri lavori: la sua faccia da schiaffi, un po' alla sberla, è stata essenziale per rendere davvero simpatica una serie come santa clarita diet!), mentre di Goggins ho capito con justified la portata del suo talento e del perché i commenti alle puntate con i suoi cameo in sons of anarchy fossero così "esaltati" (a me è piaciuto pure il film di tomb raider, che a molti non è piaciuto, e per il 50% il merito è stato di Goggins).

    Come sempre, ma ancora più a ragione, consiglio la visione in originale per non perdersi le cantilene di questi personaggi "rurali": il loro modo di parlare è già metà della xaratterizzazione!

    Nathan

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    1. Ho sentito parlare di "Banshee"? Resta da queste parti, il percorso tematico della Bara sta per completare l'ideale trilogia dopo "Deadwood" e "Justified" ;-) Cheers

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    2. Guarda Nathan, non ci crederai ma Banshee era già sul mio personale radar da un pò, soprattutto per valutare come se la cavava Anthony Starr, che trovo un Homelander azzeccato nella controversa serie che tutti conosciamo. In ogni caso grazie per la segnalazione, prima o poi (o forse dovrei dire Prime o poi), me la vedo, tempo permettendo!! 👋

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    3. Prossima settimana proverò a dare anche il mio contributo alla causa della contea di Banshee ;-) Cheers

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  10. Serie che ho divorato perché magnetica. Cast bravissimo con personaggi di contorno altrettanto azzeccati. Ne cito una su tutti: Margo Martindale che è qualcosa di grandioso. Sembra uscire dallo schermo. Perfetta caratterizzazione di una società matriarcale di redneck.
    Su banshee: altrettanto bella ma si punta molto più marcatamente su sesso e violenza (pure troppo in certi casi). Anche in justified c'è violenza ma è meno manifesta, molto più parlata e minacciata, come nel vecchio west

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    1. Esatto, hanno due obbiettivi differenti, “Justified” per certi versi è più realistica, perché quando arriva la violenza, il più delle volte sono esplosioni, sparatorie lampo, proprio come accade nella realtà o come accadeva nel Far West. Cheers!

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    2. Condivido appieno il commento sulla violenza "parlata" di Justified che poi è proprio quello che tiene ancorati agli episodi e ai destini dei protagonisti, nel senso che sai che prima o poi le chiacchiere si tramuteranno in azione, ma non sai mai bene quando né cosa aspettarti... Proprio oggi mi sono risentito la mitica sigla! 👋

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    3. I dialoghi di questa serie uccidono ;-) Cheers

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  11. Finalmente una buona notizia,
    Justified: City Primeval's è stato confermato, avremo ancora un pò di storie da vedere di Raylan e della sua cricca, anche se in altri contesti. Ciao

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