martedì 6 aprile 2021

Dracula (1931): fate gli auguri al vecchio conte

Arzilli vecchietti, novantenni di extra lusso, festeggiamo il compleanno di uno di quei classi(d)y così colossali che li conosce anche chi non li ha mai visti, titoli come “Dracula” di Tod Browning.

Dovete capire che ho consumato buona parte della mia infanzia sui classici horror, che fossero titoli della Hammer, quelli diretti da Corman oppure ovviamente i mostri della Universal, questa tipologia di film ha sempre avuto una grande presa su di me, gli altri, gli orsetti del cuore io, film horror. Si vedono gli effetti a lungo termine eh? Il conte Dracula è tra i più rappresentativi mostri della Universal, un personaggio che ha sempre fatto gola al cinema, fin da quanto Bram Stoker firmò il suo capolavoro, il romanzo del 1897 che però era già stato adattato in svariati formati, fuori dalle pagine firmate dallo scrittore Irlandese.

Il cast del film intento a rileggere la sceneggiatura.

Forse il primo adattamento (rigorosamente non ufficiale) più celebre è stato “Nosferatu il vampiro” (1922) di Friedrich Murnau, questo spiega il motivo per cui il conte protagonista di quel film ha cambiato nome in Orlok, ma anche perché i discendenti dello scrittore diedero il via ad una vera e propria caccia alle streghe: oltre alla causa legale gli Stoker cercarono di distruggere ogni copia in circolazione del film, per fortuna non tutte, altrimenti avremmo perso un capolavoro del cinema, però voi non ditelo ai discenti del vecchio Bram ok? Potrebbero avere ancora il canino avvelenato.

Ecco perché quando la Universal Picture decise di produrre una versione del film più aderente al romanzo, la famiglia Stoker accettò di buon grado, specialmente quando la regia venne affidata ad un professionista dalla mano sicura come Tod Browning, uno che a quel punto della carriera aveva già all'attivo una lista di titoli da regista, lunga come il vostro braccio.

La Universal non voleva sbagliare un colpo che avrebbe rappresentato un successo sicuro, il romanzo godeva di enorme popolarità e l’adattamento teatrale omonimo del 1924 vendeva biglietti a tutta forma, infatti lo sceneggiatore Garrett Fort venne assunto per trasformare in sceneggiatura lo spettacolo pensato per il teatro da Hamilton Deane e John L. Balderston. Squadra che vince non si cambia? Più o meno, l’attore ungherese che a teatro faceva impazzire il pubblico, alla Universal proprio non piaceva per il ruolo del protagonista.

“Ma come? Non vi sembra un perfetto conte della Transilvania? Ho anche il candelabro"

Per convincere la produzione a sceglierlo nel ruolo che aveva interpretato così bene a teatro, Lugosi scrisse numerose lettere, ma il ruolo gli venne affidato solo all’ultimo minuto e quasi controvoglia. Sembra incredibile ma è stato proprio così, l’attore universalmente ricordato nel ruolo di Dracula trattato come l’ultimo degli apprendisti, anche se qui è necessario fare un po’ di chiarezza.

Si perché Bela Lugosi è da sempre associato al personaggio di Dracula, anche se il ruolo del conte lo ha interpretato per davvero solo due volte, in questo film e nella parodia con Gianni e Pinotto “Il cervello di Frankenstein” (1948), quando ormai Lugosi era parecchio in là lungo il viale del tramonto e in preda alla sua dipendenza da morfina. Già perché una vecchia ferita di guerra ha afflitto Lugosi per tutta la vita, il marcato accento ungherese, la fama grazie al ruolo di un vampiro e la dipendenza (sempre più grave) da medicinali, ha contribuito a far mormorare l’ambiente di Hollywood, una delle ragioni per cui il grande divo finì povero, dimenticato e a lavorare con Ed Wood, come ci ha raccontato alla perfezione Tim Burton in un gran film del 1994.

“Ti piace il mio nuovo profumo all’aglio?”, “Ma porcamiser…”

Voglio essere chiarissimo fin da subito, “Dracula” non è il mio film preferito di Tod Browning, non è nemmeno tra i miei prediletti tra i classici film di mostri della Universal e a costo di venire inseguito con torce, forconi e paletti di frassino, vi dirò che come adattamento del romanzo di Bram Stoker, preferisco di gran lunga la versione più orgogliosamente post moderna di Francis Ford Coppola, anche se devo confessare una passione sfrenata per la versione di John Badham del 1979 con Frank Langella. Eppure il film di Tod Browning è un classico assoluto perché ha creato il modello che tutti avrebbero seguito negli anni a venire.

L’anziano conte del romanzo di Stoker, nella versione di Tod Browning diventa elegante, affascinante e soprattutto iconico, provate a chiedere ad una bambina o un bambino di disegnare il conte Dracula, state pur certi che il risultato finale sarà quasi sicuramente un ritratto di Bela Lugosi con il mantello nero, garantito al limone.

"Mi metto in posa, così potrete disegnarmi meglio"

Proprio per questo motivo non credo nemmeno sia più necessario raccontare la trama, ad esclusione della scena dello specchio (un’invenzione dello spettacolo teatrale), la trama è quella del romanzo, identica a qualunque altra versione di Dracula vi sia capitata di leggere o vedere negli ultimi novant’anni. L’arrivo dell’avvocato R. M. Renfield (Dwight Frye) al castello del conte in Transilvania, dove curiosamente sono visibili dei cartelli con scritte in ungherese, visto che nei primi anni ’30 i confini erano differenti e la patria nativa dei vampiri era anche la stessa di Bela Lugosi (storia vera).

“Dracula” si porta dietro tutte le sue novanta candeline, rivedendolo oggi è impossibile non notare come le scene più cruente vengano solamente descritte dai personaggi e il più delle volte avvengano fuoricampo. Ma dove il film mostra, lo fa davvero alla grande, anche perché Tod Browning arrivava dai film muti e quello che viene dato un po’ per scontato, è la capacità di raccontare per immagini che dovrebbe essere tipica dei registi (e del cinema), infatti a Browning basta a volte un primo piano per far arrivare l’orrore al pubblico: l’entrata in scena del conte Dracula è incredibile, gli occhi di Bela Lugosi e quel suo viso bianco, più bianco del bianco e nero, bucano letteralmente lo schermo.

Lo stesso succede con la scena in cui Renfield viene ritrovato a bordo della nave diretta verso Londra, messo a guardia della bara (non volante, ma navigante) del suo padrone, quando lo vediamo inerpicarsi su per la scaletta, mentre piolo dopo piolo si avvicina ai marinai (e a noi spettatori), lo guardo dell’attore Dwight Frye riassume alla perfezione l’orrore che viene trasportato nella stiva della nave.

“Padrone, siamo a bordo di una Bara Volante non ci crederà!”

Si perché “Dracula” è stato uno dei primi film a traghettare il cinema dal muto al sonoro, altro elemento che noi spettatori novant'anni dopo diamo per scontato, quando non è affatto così, molti divi del muto si sono ritrovati con la carriera stroncata con l’avvento del sonoro, solo perché erano titolari di una voce non all'altezza della loro bellezza. Bela Lugosi invece con il suo fortissimo accento ungherese riusciva a suggerire immediatamente al pubblico la nobiltà del suo conte proveniente dall’est Europa. Anche se bisogna dirlo, quando si tratta di sonoro, non tutto per “Dracula” è stato pesche e crema come con l’accento di Lugosi.

Potrebbe essere il più grande cacciatore di vampiri del mondo, ma ha qualche problema a vederli.

Si perché la nuova frontiera dei film sonori era un’enorme opportunità per l’industria cinematografica, ma generava problemi fino all’altro ieri mai considerati, facile distribuire lo stesso identico film muto in tutto il mondo, al massimo era necessario far tradurre nelle varie lingue i cartelli con i dialoghi, un altro paio di maniche era farlo con un film sonoro, per una ragione molto semplice, la tecnologia che permetteva di doppiare i film è stata inventata solo nel 1933, come fare? Bisognava girare più film, in diverse lingue.

Di giorno, Tod Browning dirigeva Bela Lugosi sul set di “Dracula”, quando calavano le tenebre, nottetempo avveniva un cestistico cambio della guardia, dentro il regista George Melford alla testa di una banda di pipistrelli gatti senza collari tutti di origine latina. Si perché sugli stessi identici set la Universal produceva anche il secondo film, pensato per i mercati di lingua spagnola intitolato “Drácula”, sembra uno scherzo invece per certi versi, è anche un film migliore di quello di Browning.

Migliore, ma non di sicuro per il protagonista e le sue facce tragicomiche.

Si perché Melford, che immagino ne avesse le borse (sotto gli occhi) abbastanza piene di lavorare agli orari dei vampiri, aveva il compito di chiudere il secondo film il più velocemente possibile, con il minimo dei costi ma dalla sua, aveva anche un vantaggio non da poco, poteva visionare i giornalieri girati da Browning per prendere spunto. Ecco perché “Drácula” è un film molto più frizzantino, le carrellate e i movimenti di macchina di Melford sono molto più ricercati e per certi versi anche riusciti, il suo vantaggio era quello di poter migliorare un lavoro già finito, inoltre consapevole di poter distribuire il suo film sul mercato spagnolo, poteva permettersi qualche concessione in più, ad esempio sulla profondità della scollatura della sua protagonista, quasi osé rispetto alla versione di Browning, sempre per gli standard di un film del 1931 eh? Non immaginatevi Elvira la strega!

Quindi proviamo a ricapitolare: non è il mio adattamento preferito di Bram Stoker, non è il mio film preferito di Browning e a ben guardare, se ci limitassimo alla regia, persino la versione “maroccata” in salsa spagnola risulta migliore. Come fa “Dracula” ad essere un classico del cinema? Per voi ho due parole chiave, la prima è Bela e la seconda è Lugosi.

Lo sguardo leggendario di un’icona come Bela Lugosi.

Carlos Villarías che interpreta il conte Dracula Drácula, in più di un’occasione scade nel ridicolo involontario, quando dovrebbe spaventare il pubblico, con la sua mimica esagerata al massimo può strappare una risata. Bela Lugosi invece è un elegante aristocratico che dà davvero l’impressione di svegliarsi ogni notte dopo aver dormito in una bara. Non un’espressione fuori posto, non una reazione sbagliata, quasi un peccato che il grande divo ungherese sia stato “maledetto” dal ruolo del conte, perché nel corso degli anni ha saputo regalarci tante ottime prove, tutte molto magnetiche (sto pensando a “L'isola degli zombies” del 1932), ma qui è talmente incredibile da caricarsi letteralmente sulle spalle il film, ma anche l’immagine del conte Dracula, trasportandola dritta nella storia del cinema. Persino ascoltare l’aria più celebre di “Il lago dei cigni” (unica canzone presente in tutto il film), non è mai più stato lo stesso dopo Bela Lugosi.

I Bauhaus cantavano della sua morte in un loro celebre pezzo, a novant'anni dalla prima volta che ha indossato il mantello, il mito di Bela Lugosi e di questo film non è mai stato più grande, auguri Dracula!

54 commenti:

  1. Sfondi una porta aperta con me,come ho gia detto in passato il Dracula di John Badham e il mio adattamento preferito,come per il film di Coppola si vedeva che non era costato pochi spiccioli,eppure al tempo stesso il film del 79 non eccedeva mai in barocchismi,al contrario era posato,elegantissimo ma anche sporco e polveroso con una fotografia crepuscolare spettacolare che lo faceva sembrare quasi un film in bianco e nero.

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    1. Motivo per cui andrebbe ricordato più spesso quel film ;-) Cheers

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  2. Vogliamo poi parlare del cast del film di Badham?In una parola "straordinario",cioe abbiamo un conte brutale e sensuale dedito ai piaceri dei suoi istinti primari il cibo e il sesso,interpretato da un gigantesco Frank Langella,il resto del cast....diciamo un contornino leggero leggero,Laurence Olivier,Donald Pleasence e quella gran bella canadese di Kate Nelligan!

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    1. Vero, però oggi parliamo di quello di Tod Browning con Bela Lugosi ;-) Cheers

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  3. La colonna sonora di John Williams(ave John)realizzata per Badham nonostante non venga mai menzionata,invece direi che e stata imitata tantissimo dai film di dracula successivi sia seri che parodici!

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  4. Tornando invece al fim di Todd Browning,anche io non lo considero il migliore dei classici universal,elegantissimo e con il leggendario Lugosi si e giustamente scolpito il suo posto nel mito,tuttavia penso che rivisto oggi tradisca molto la sua derivazione teatrale,c'e una forte staticita' nelle scene forse anche eccessiva,essendo da poco approdato il sonoro era ancora forte il legame con il cinema muto che come sappiamo era di derivazione piu' teatrale che cinematografica,solo dopo con l'avvento del sonoro i film hanno smesso di essere in parte piece' teatrale per diventare definitivamente cinema.Direi che Draculs del 1931 si possa considerare il perfetto punto di congiunzione,il vero passaggio dal cinema muto a quello sonoro!

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    1. Esattamente, con questo film hanno dovuto spingersi in territori che erano del tutto nuovi, proprio per questo ho voluto ricordare la versione spagnoleggiante del film, non è il mio classico Universal del cuore, ma è una pietra miliare della storia del cinema, su questo non ci sono dubbi ;-) Cheers!

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  5. Be' sui danni che hanno subito i divi del cinema muto con l'avvento del sonoro,il piu emblematico resta il caso dell'uomo dei 1000 volti,il leggendario Lon Chaney,i cui trucchi applicati da lui stesso sul suo volto erano cosi complicati da sopportare da non consentirgli di pronunciare vocalmente le sue battute.Ricordo di aver letto di una sua lamentela nei confronti di colleghi come Lugosi e Karloff!

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    1. Anche perché è stato un vero pioniere in quel campo, quindi i suoi trucchi erano spesso pura sperimentazione. Cheers!

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  6. Giuro che spesso quando mi dicono di essere dei fan di Ed Wood,io gli chiedo"hai visto il film di Burton? e loro "siii" allora io ribatto "hai visto i film di Ed Wood?" e loro in pratica mi fanno "niiii"! Buffo dopo il film dell'uomo dai capelli spettinati,tutti improvvisamente si sono autoproclamati fan di Ed Wood,non capendo che il film di Burton nonostante fosse ottimo,era una palese lettera d'amore estremamente romanzata ed indulgente del regista di "Plan 9 From Auter Space"!Ci credi se mi hanno detto "ma non lo sai che Ed Wood si incontro' con Orson Welles?". A mio parere era piu' un film sul lottare per le proprie passioni nonostante tutti ti dicano che non vali un soldo! E per farlo utilizzato' la figura di Ed Wood per cui Burton con i suoi gusti particolari nutriva una forte passione!

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    1. Di fatto “Ed Wood” ha fatto emergere il tipo di fan di cinema che oggi di solito idolatra Tarantino (e lo dice uno che va pazzo per tarantino) ma non ha idea di chi sia Sharon Tate, Sonny Chiba, Bruce Lee. Insomma, niente di nuovo sotto il sole ;-) Cheers

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  7. Il mio momento preferito del film Ed Wood e' quando ogni volta che Deep annuncia il povero Lugosi tutti a dire "ma non era morto?"e lui risponde"No e vivo,piu'o meno ma pronto a lavorare!"

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    1. Quel film è bellissimo, mi manca quel Tim Burton lì. Quando era vivo ;-) Cheers

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  8. La mia battuta preferita di "Ed Wood" invece resta questa:"E un finocchio?..No sono tutto uomo,sono anche andato in guerra!"

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    1. Che poi era un omaggio anche a "Glen or Glenda" (1953), giusto per tornare al commento lassù ;-) Cheers

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  9. Bene ora che ho parlato di "Ed Wood",non riesco piu a togliermi dalla testa l'immagine della prosperosa Lisa Marie in versione vampira! Mi sa che sono gli ormoni primaverili!

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    1. La più sottovalutata delle "muse" di Burton. Cheers

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  10. E non dimentichiamo Aldo Baglio nella sua interpretazione: "Sono il Conte Drjaculaaa, minchia!!!"😀 Comunque per me il top è quello di Coppola con Oldman.

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    1. Ora nella mia mente Aldo Baglio se la gioca proprio con Oldman per il mantello di miglior Conte :-D Cheers!

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  11. Povero Lugosi ridotto poi in ruoli secondari in film con protagonista il suo collega-rivale Karloff,sinceramente a livello recitativo penso che Bela avesse piu talento di Boris!

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  12. Sta storia del doppio film mi manda fuori di testa.

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    1. Cercalo se ti va, troverai un film anche migliore (protagonista a parte), non potevo non raccontarla è una storia cinematografica incredibile ;-) Cheers

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  13. un classico, quante volte l'avrò visto da bambino? "tante" credo sia riduttivo!

    Certo, non è il miglior film horror della Universal (Frankenstein gli è superiore), ne' IMHO la miglior interpretazione di Lugosi (ne "Il figlio di Frankenstein" nella parte di "aigor" si mangia la scena a discapito di un Boris Karloff palesemente scoglionato, come direbbero i nostri cuginotti gianfransuà)... però è diventato iconico per questo film, a cui mancano ancora i canini affilati per definire l'immaginario vampiresco.

    La deriva teatrale, tra l'altro, è evidente, vedi la scena in cui Bela si lancia dalla finestra e gli altri attori commentano una trasformazione in pipistrello avvenuta fuori campo ROTFL!

    PS: ma Lugosi col sopracciglio alzato quanto fa Ancelotti in una scala da preciso a sputato?

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    1. Metà delle scene violente, compresa la trasformazione in lupastro mostruoso viene raccontata come telecronaca, per questo motivo non è il mio film della Universal preferito, ma è un classico grazie a Bela, lui si davvero incredibile ;-) Cheers

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  14. Sai che questo mi manca? Ho visto Nosferatu e naturalmente quello di Coppola, e anche Ed Wood: mi manca però questo tassello fondamentale! E poi vorrei tanto vedere quello spagnolo a questo punto... Grazie Cassidy, ottimo articolo come sempre!

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    1. Se avrai voglia di vederli (intendo anche quello spagnolo) avrai un'inevitabile senso di già visto causato dal film di Coppola, non si scappa, però sono film che meritano specialmente per la differenza tra le due versioni e per la prova da storia del cinema di Lugosi ;-) Cheers

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  15. Ho in dirittura d'arrivo l'omaggio zinefilo al film, ma come sai i miei tempi sono così lunghi che nel frattempo il Conte può dormire tranquillamente nella sua bara... anche se non volante :-D
    Grandissimo film che ha in Italia ha condiviso lo stesso destino con tutti gli altri classici Universal: totale e bruciante disinteresse dei distributori!

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    1. Non vedo l’ora di leggerti, in ogni caso per il prossimo ti ho già citato a profusione, ma per quello ne parleremo la prossima settimana ;-) Cheers!

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  16. L'argomento è molto controverso, ma alcune testimonianze dal set, dicono che Browning non abbia la completa paternità del film. Sembra che una buona parte del materiale sia stato girato dal direttore della forografia Karl Freund, che tra gli atri film aveva fotografato L'ultima risata di Murnau e Metropolis di Lang.

    Non scrivo di più perchè passerei delle ore a commentare questo film e la sua controparte spagnola che secondo me sotto alcuni punti di vista è davvero migliore.

    Mi permetto solo di aggiungere una cosa: Lugosi ha sicuramente il merito di portarti il film sulle spalle, ma Dwight Fry (Alice Cooper plays in the backgroung, occhiolino occhiolino) si merita la menzione d'onore per il suo Renfield.

    Ps: Parlare di Renfield mi ha fatto tornare in mente The Night Flyer con Miguel Ferrer. Sono sicuro che un predatore delle videoteche perdute degli anni 90 come te se lo ricorda sicuramente :)

    We are 138

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    1. Dal punto di vista delle scelte di regia il film spagnolo è molto migliore, solo che non ha la carta chiamata Lugosi ;-) Hanno ridato “The Night Flyer” qualche sera fa su Italia 2, che ormai ha dedicato il palinsesto agli horror anni ’80 e ’90 (yeah!), non sono riuscito a rivederlo ma amo quel film, prima o poi mi deciderò a scriverne, per ora oltre al solito We are 138, ti saluto in un modo un po’ diverso… Cheers!

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    2. Se vai su Mediaset Play dovresti ancora trovarlo.

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    3. Bene lo farò grazie ;-) Cheers

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  17. Beh, se penso a Browning mi viene in mente senza dubbio "Freaks".
    Quello e' il suo capolavoro maledetto.
    Senza dubbio un film passato alla storia, e non voglio certo apparire maleducato o mancargli di rispetto se oso aggiungere...ben oltre i suoi reali meriti.
    Certo, fu il capostipite. E lancio' un sacco di idee riprese per lungo tempo, e che costituirono la base del vampiro classico.
    Risente in piu' punti del fatto di essere una trasposizione diretta della piece teatrale, ed infatti appare piuttosto lento e statico.
    Aggiungiamo che la produzione fu parecchio travagliata, e che la maggior parte degli addetti ai lavori (regista compreso) persero gran parte dell'interesse durante la fase di realizzazione.
    Cosa resta, dunque?
    Beh, il grande Lugosi. Che fornisce davvero un'interpretazione magistrale, anche se alla fine e' tutta atmosfera.
    Sangue non c'è n'e', e se non ricordo male neppure i canoni in evidenza.
    Alla fine, tutto il terrore lo genera a furia di occhiate assassine e gran roteare di falde dell'ampio mantello.
    E con frasi ad effetto.
    "Sono il Conte Dracula e il vostro sangue e' il mio piacere..."
    Niente a che vedere con l'altrettanto grande Christopher Lee che esibiva occhi rossi e spiritati, zanne in un rictus demoniaco e sangue dagli angoli della bocca.
    Se penso a Dracula, mi viene in mente lui.
    Pero' li' arrivo' il colore, che fu una rivoluzione pari a quella sonora.
    Per quei tempi, immagino che piu' di cosi' non si potesse fare.
    Un classico, a suo modo. E ci mancherebbe.
    Ho sentito anch'io di una versione "discount" realizzata meglio, a parte l'interprete principale che Lasciava alquanto a desiderare.
    Contiamo anche che Lugosi, stando a quanto si diceva, parlava pochissimo l'inglese ed il piu' delle volte si limitava ad arrangiarsi ripetendo foneticamente le battute. Ed il piu' delle volte senza conoscerne minimamente il significato.
    Attore e uomo sfortunato, che fini' vittima di una grave dipendenza (e non totalmente per colpa sua. Le vecchie ferite di guerra lo facevano soffrire parecchio) e spesso non riceveva l'adeguata considerazione che invece veniva considerata a suoi colleghi altrettanto illustri. Tipo Chaney o Karloff.
    Pare che fu proprio lui, stando alla leggenda, a fare la battuta "Che dite...proviamo a piantargli un paletto nel cuore?" durante il suo funerale.
    Un grandissimo, comunque. Che rimase per sempre legato a questo ruolo nonostante una carriera sterminata, con moltissimi altri ruoli memorabili.
    Grandissimo pezzo, Cass.
    Complimenti.

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    1. Scusate...CANINI, non canoni.
      Pardon.

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    2. Quando ho scritto che questo non è il mio film di Browning, secondo te a quale titolo stavo pensando? ;-) Per il resto grazie mille, Chaney e soprattutto Karloff erano le stelle della Universal, Lugosi non aveva la violenza, la sensuale aggressività di Lee, ma sfido chiunque ad immaginarsi Dracula diverso dal grande attore ungherese. Cheers!

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    3. Non ti preoccupare, era chiaro e poi conta che presto questa bara sarà più piena di canini e zanne che il palco di un concerto di Alice Cooper ;-) Cheers

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  18. Non ho mai visto un Dracula così "vecchio", di certo il fascino mai perderà, personaggio iconico ;)

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  19. Devo ammettere che questa versione di Tod Browning non l'ho mai vista e da tempo voglio recuperarla. Conosco a menadito il Dracula di Coppola, ho visto almeno un paio di volte il primo Dracula della Hammer, ma questo mai. Comunque, novant'anni e non sentirli, il tipico esempio, in tanti sensi ( :D ) di film immortale!

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    1. D’altra parte un vampiro è immortale no? ;-) Cheers

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  20. Quello con Abbot & Costello è stato in effetti il primo film di Dracula che ho visto. Ho cominciato con Bela.
    L'unico che ancora non ho visto invece è proprio il Saturday Night Dracula di Badham.
    In ogni caso, auguri Conte, che la tua bara rimanga sempre fresca e ombreggiata.

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    1. “The Tomb of Dracula”, molto appropriato ;-) Quello di Badham merita, penso che potrebbe piacerti. Cheers!

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  21. Da quello che so,sta per arrivare una nuova infilata di film di Dracula tra piccoli e grandi prossimamente! Sono curioso di vedere se riusciranno a far uscire il fantomatico rifacimento di Nosferatu interpretato da Doug Jones,dato che e una vita che ci stanno lavorando,finora di questo progetto esistono solo foto dal set!

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    1. Dovrebbe farlo Doug Jones? Io sapevo che avevano affidato la regia a Robert Eggers, però magari parliamo di due progetti diversi. Cheers

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    2. No sono due i Nosferatu annunciati solo che quello con Doug Jones è in produzione ci sono anche le foto delle riprese,quello di Eggers invece non si sa se sarà realizzato!

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    3. Ok grazie per il chiarimento ;-) Cheers

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  22. Devo dire che nonostante sia parecchio invecchiato come impostazione scenica,il Dracula di Browning ha quella pacatezza nello storytelling che apprezzo molto,aiuta parecchio ad entrare nell'atmosfera del racconto!Capisco se il pubblico meno rodato odierno lo trova noioso,in fondo il cinema attuale predilige una immediatezza narrativa e un esplosione di stimoli visivi,che quando poi si vanno a recuperare un film come Dracula e naturale che possano restare perplessi dal tono soffuso,elegante, pacato e teatrale di Lugosi.Per me e un ottimo toccasana vedere ogni tanto film come questo,un po come sottoporsi ad una purificazione mensile dall'abuso ipercinetico del cinema odierno.

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    1. Anche perché negli anni, piano piano ci hanno abituato ad un montaggio più veloce, il che è abbastanza naturale visto che tutto quello con cui ci interfacciamo ogni giorno sfugge via rapidissimo. Cheers

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  23. Ahh ricordo quando lo vidi in tv negli anni 80 : già, perché a quei tempi vedevi spesso questi vetusti su qualsivolgia rete come tappabuchi.
    Oggi sono spariti... o si trovano in italiano su piattafome come Netflix e simili ?

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    1. Si trovano in italiano su piattaforme come DVD e basta direi ;-) Cheers

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  24. Un bellissimo omaggio, anche se non è totalmente fedele al libro originale. Credo che pochi film siano riusciti a colpire il cuore della gente come questo film (tanto che per il povero Lugosi fu praticamente una maledizione e visse il resto della sua vita sotto l'ombra di questo mito che aveva aiutato a creare. Anche se poi alla sua morte si fece mettere mantello e anello del film nella bara).

    Poi Bela Lugosi qui è praticamente perfetto, lo guardi e sbam ti ha subito dominato con lo sguardo.

    P.S. Io personalmente non apprezzo particolarmente la versione di Francis Ford Coppola e adoro più questa.

    P.P.S. Prima o poi mi piacerebbe guardare la versione spagnola.

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    1. Coppola ha fatto un lavoro post moderno che una grossa fetta di pubblico non ha nemmeno percepito, questa versione è più in linea con il tono del libro pur tradendo molti passaggi. La versione spagnola è interessante, anche solo per ricordarci che il sonoro non è un elemento da dare per scontato, Lugosi invece ha lottato con il suo personaggio tutta la vita, non ha mai raggiunto la pace dei sensi come accaduto ad esempio a Nimoy con Spock. Cheers!

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