giovedì 11 marzo 2021

Star Trek - la serie classica (1966-1969): per arrivare là dove nessun Nerd è mai giunto prima

Non ci credo, io non ci credo a questa sporca guerra che imperversa da anni tra Trekkie e fan di Guerre Stellari. Non ci credo perché è una faida che abbiamo ereditato dagli americani e non credo che sia così sentita anche qui da noi, in uno strambo Paese a forma di scarpa che da sempre ama la fantascienza.

Credo invece al principio esposto da Tarantino (Trekkie dichiarato che ogni tanto minaccia un film che per fortuna non arriverà mai), per cui nella vita ti possono piacere Elvis e i Beatles, ma ne puoi amare per davvero solo uno, nel mio caso il mio cuoricino penderà sempre dal lato della saga creata da George Lucas, ma in quanto Nerd della vecchia scuola ho sempre avuto un fascino per il mondo creato da Gene Roddenberry.

Il vecchio Eugenio, papà e testardo creatore della serie al lavoro.

Come tutti, da bambino guardavo in televisione gli episodi della serie classica e quelli di “The Next Generation”, che per un periodo ricordo, venivano trasmessi quasi ad orari contemporanei, la prima sulla Rai e la seconda su Italia 1 (storia vera). Ovviamente le puntate si guardavano così come venivano trasmesse, spesso completamente a caso, quindi non posso dire di averle viste per davvero anche se ho sempre avuto una grande passione per i film dedicati a Star Trek, avevo tutte le mie belle VHS registrate dai vari passaggi televisivi che guardavo e riguardavo a profusione.

In queste settimane ho accumulato post dedicati a lunghe serie, tutte quelle che ho visto in questi mesi di pandemia, quindi è giunto il momento di mettere a frutto la lunga (lunghissima!) maratona di recupero dell’opera (abbastanza) omnia di Star Trek, sarà una cavalcata che ci accompagnerà a lungo, è il momento per questa Bara di partire per un viaggio che ci porterà là dove nessun Nerd è mai giunto prima.

Il sottotitolo della rubrica è merito di Dratt, grazie!

Gene Roddenberry ha sognato la fantascienza fin da bambino, diventato aviatore nell’aeronautica degli Stati Uniti, dopo la seconda guerra mondiale il vecchio Gene aveva in testa una storia ispirata ai classici telefilm Western sullo stile di “Carovane verso il West”, con un convoglio spaziale in viaggio per il cosmo. Peccato che nei primi anni ’60 la fantascienza sul piccolo schermo fosse rivolta solo al pubblico dei bambini. Durante la sua gavetta come sceneggiatore di parecchie serie televisive, in un episodio di “West Point” da lui sceneggiato, notò subito uno spilungone nato a Vulcano Boston di nome Leonard Nimoy, con quegli zigomi che bucavano lo schermo sarebbe stato un alieno perfetto, tanto che Nimoy finì per battere la concorrenza di Martin Landau, che in compensò finì anche lui a recitare in un’altra mitica serie, “Spazio 1999”.

“Spock, crede che la premessa di Cassidy durerà ancora molto?”, “È capace di andare avanti per ore, lo trovo molto illogico”

Roddenberry aveva le idee chiare e la testa molto dura, il suo viaggio tra le stelle (così abbiamo spiegato anche il titolo della serie), avrebbe dovuto avere protagonisti multietnici, per rappresentare un futuro dove l’umanità ha trovato il modo di superare buona parte delle proprie divergenze interne, un futuro multiculturale, ben poco orientato alla religione (malgrado le pressioni dei produttori, Roddenberry si rifiutò di avere un prete a bordo della sua Enterprise, storia vera) e a ben guardare anche vegano, visto che i personaggi non mangiano vero cibo, ma solo alimenti e bevande generate da un replicatore. Insomma un’idea di futuro molto progressista e anche difficile da vendere al pubblico medio americano degli anni ’60, infatti “Star Trek” è stata una delle pochissime serie tv ad avere due episodi pilota, “Lo zoo di Talos” (The Cage) e “Oltre la galassia” (Where no man has gone before), ma se volete sapere tutto di tutti gli episodi della serie classica, passare a trovare SamSimon che ha fatto un lavoro incredibile sul suo blog.

Questo è il motivo per cui quando ho iniziato la mia maratona di recupero pescando le puntate da Netflix, tutto bello carico davanti al primo episodio, mi sono ritrovato al comando dell’Enterprise il capitano… Pike! Ehi ma chi è questo tizio! Vogliamo T.J. Hooker svelti!

Tu non sei Kirk!!! (Cassidy corre a chiudersi in camera sua sbattendo la porta)

Il primo pilota trasmesso dalla NBC non raggiunse gli obbiettivi richiesti dal canale, che però aveva fiutato il potenziale della serie, anche se gli aggiustamenti in corsa non sono stati indolore per Roddenberry, che un po’ allibito si ritrovò per le mani una sorta di opuscolo pubblicitario distribuito dal canale, poche paginette con una veloce descrizione dei protagonisti, ma con orrore Gene scoprì che il suo preferito, il Vulcaniano Spock interpretato fin dal primo pilota da Leonard Nimoy, era stato ritoccato nelle foto, in modo da per sparire le orecchie a punta e le sopracciglia inarcate, perché secondo la produzione, l’aspetto “lucifierino” del personaggio avrebbe spaventato troppo la larga porzione di pubblico timorata di Dio (storia vera).

La prima apparizione ufficiale di due icone, in un tripudio di scacchi, giallo e pigiamini girocollo.

Grazie ad una capacità notevole di mettere le corna per terra, Roddenberry riuscì a portare Spock a bordo dell’Enterprise proprio come lo aveva immaginato, comprese le celebri orecchie che hanno reso il personaggio un’icona, al resto invece ci ha pensato lo stesso Leonard Nimoy. Il celebre saluto Vulcaniano con le dita a forma di “V” da sfoggiare insieme alla frase «Lunga vita e prosperità», pare siano un lascito delle mattine di Nimoy in sinagoga, una versione a mano singola di un gesto tipico della religione ebraica di norma eseguito con entrambe le mani. Per i capelli da Beatles spaziale invece, non ci sono vere spiegazioni, ma è risaputo che il padre di Nimoy, una vita passata nella sua bottega di barbiere a Boston, quando la serie esplose raggiungendo grande popolarità, tagliò i capelli “alla Spock” a diversi ragazzini esaltati, che non sapevano nemmeno che a creare il loro stile Vulcaniano era proprio il padre del loro personaggio del cuore (storia vera).

Mai giocare a "Sasso carta forbice" con il figlio del barbiere.

Affrontare “Star Trek” a quasi sessant'anni dal suo esordio è come descrivere il mare, non solo per vastità ma anche per il dettaglio (non secondario) per cui tutti, anche chi non ha mai visto nemmeno un minuto di un singolo episodio, conoscono il Capitano Kirk, Mr. Spock e il dottore Bones McCoy. Il saluto Vulcaniano, il nome Enterprise, il teletrasporto, per arrivare fino alla musica della leggendaria sigla composta da Alexander Courage, “Star Trek” è un caposaldo della cultura popolare occidentale. Anche se non ero completamente a digiuno della serie classica, è inevitabile che una serie del 1966 risulti invecchiata, i “pigiamini” dei protagonisti, alcuni effetti speciali piuttosto naif (come i mitici Triboli, un po’ gatti e un po’ Gremlins), alcune soluzioni viste oggi fanno inevitabilmente sorridere, ma il contenuto della serie la rende fantascienza di ottima qualità.

Kirk qualunque cosa, ma non dar loro da mangiare dopo mezzanotte (data astrale)

Tra le penne che hanno contribuito a rendere grande questa serie, possiamo trovare puntate scritte da Robert Bloch, oppure come la bellissima Il duplicato, una meravigliosa “doppia” prova di William Shatner su un copione scritto da Richard Matheson, non proprio la pizza con i fichi. Se “Guerre Stellari” è una space opera che strizza l’occhio alla tradizione di Buck Rogers, “Star Trek” utilizza personaggi, situazioni e tutine per fare metafora dell’animo umano e dei dubbi Amletici che da sempre l’umanità si pone.

Certo bisogna mettere in conto che siamo davanti ad un’opera figlia del suo tempo, motivo per cui ancora oggi quando qualcuno muove una critica di un certo tipo alle vecchie storie, la mia reazione è il più delle volte quella di sollevare un sopracciglio dicendo «Affascinante» (cit.) e sappiate che me la gioco con Nimoy quando si tratta di sopracciglia in posa (storia vera).

Tzè, questo so farlo anche io Leonardo, fammela più difficile la prossima volta.

Il capitano James T. Kirk è energico, predisposto al comando, decisionista e sciupafemmine, non passa un episodio senza che un guardia marina donna, popputa e in minigonna non arrivi a portare l’equivalente locale di una tazza di caffè ai protagonisti, ma soprattutto non esca di scena senza un’alzata di sopracciglia e uno sguardo tra maschietti, nemmeno di trattasse dello stereotipo di un’assistente di volo della Pan Am. Per fare un esempio, in un episodio compare la bellissima Barbara Bouchet, ma in generale non mancano puntate con belle aliene molto umane nelle forme e ben poco vestite nei costumi, quindi è chiaro che per quanto progressista, la serie classica di “Star Trek” sia comunque figlia del suo tempo anche perché parliamoci chiaro, la serie animata (a breve su queste Bare), ha messo in chiaro che la “T” tra James e Kirk sta per Tiberius, ma se volete sapere la mia, guardando la serie classica secondo me quella “T” stava per “Trapano”, perché Kirk non ne lascia passare una!

C'è solo un capitano! Un capitanoooooo! C'è solo un capitanoooooo!

Cadono tutte ai piedi del fascino di un William Shatner che recita per la storia, in tal senso l’episodio che mi ha colpito di più è quello del processo al capitano Kirk, dove persino l’avvocatessa dell’accusa, dopo una puntata passata a cercare di incriminarlo, nel finale capitola tra le sue braccia. Se pensavo che Tony Soprano e Jimmy McNulty nelle rispettive serie HBO fossero degli stracciamutande, era solo perché non avevo ancora visto in azione il capitano James “Trapano” Kirk!

Tornando seri (o presunti tali) per un momento, la forza di “Star Trek” sta in una trilogia di personaggi incredibilmente azzeccati e per certi versi complementari, William Shatner recitando alla grande sopra le righe rappresenta il alto più selvaggio, energico e maschile (in quanto “Trapano”), lo Spock di Leonard Nimoy è la logica, pragmatico, calcolatore ma non privo di sentimenti malgrado il suo sforzo di nascondere la sua metà umana, che lo rende un personaggio in grado di fare da testa di ponte con la sua razza ma anche tutte le altre, non esiste un problema di comunicazione che Spock non possa risolvere con pacata risolutezza.

Il mio personaggio preferito di tutta la serie classica. L’altro è solo Spock.

Il punto di equilibrio tra questi due opposti è il dottor Leonard “Bones” McCoy, interpretato alla perfezione dalla faccia da duro uscito dai serial Western di DeForest Kelley, un personaggio spesso sardonico, in eterno battibecco con l’algido Spock, uno che a volte sa mettere pace altre volte può spingere all’azione, insomma forse il più sfaccettato del trio che per ignoranza, ho sempre creduto si chiamasse “Bones” per via del fisico di Kelley (di norma è il soprannome appioppato dagli Yankee alle persone smilze), quando invece è solo il diminutivo di “Sawbones”, segaossa.

“Come tuo dottore, ti consiglio di darci un taglio con i carboidrati, quella blusa tira un po’ sulla pancia”

Kirk, Spock e Bones da soli incarnano tutta la gamma di emozioni umane, infatti a turno sono in grado di diventare il preferito del pubblico senza mai calpestarsi i piedi, anche se William Shatner chiese di avere il suo nome scritto con caratteri più grandi nella sigla ed inizialmente, non vide troppo di buon occhio la popolarità di Spock presso il grande pubblico, prima di intrecciare una lunga amicizia con Nimoy anche fuori dai set della serie (storia vera).

A seconda del momento della vostra vita, tutti abbiamo sognato di essere uno di loro (se non tutti e tre)

Ci sarebbero un milione di dettagli da raccontare, ad esempio mi ha sempre fatto impazzire la divisa verde di Kirk, quella un po’ meno aderente che permetteva all'attore di mascherare le maniglie dell’amore e che mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo, siccome non sopporto i vestiti aderenti, l’idea di un futuro dove tutti sono vestiti con implacabili (per l’autostima) pigiamino, era davvero l’unica crudeltà nel mondo progressista creato da Gene Roddenberry.

Si perché ci saranno anche le guardia marina in minigonna, ma “Star Trek” coraggiosamente ha puntata su un cast di personaggi multi etnico: lo scozzese Montgomery Scott (James Doohan), l’orientale Hikaru Sulu (per altro interpretato da un attore dichiaratamente omosessuale come George Takei, anche se non è un tratto caratteristico del suo personaggio), l’afro americana Uhura (Nichelle Nichols) e addirittura un russo come Pavel Chekov (Walter Koenig), in un periodo in cui gli Stati Uniti guardavano ai Sovietici come la Federazione Unita dei Pianeti guarda ai Romulani, portare un russo tra le fila dei protagonisti non era di certo una scelta da poco.

Foto di gruppo, gli ufficiali davanti seduti grazie.

Ma “Star Trek” non si è limitata a questo, il primo bacio tra un uomo bianco e una donna di colore molti Yankee lo hanno visto guardando questa serie, più in generale poi la serie creata da Gene Roddenberry ha saputo creare un modello rimasto inalterato per decenni, complice forse una base di fan incredibilmente appassionata ma conservatrice (come tutti i fan), il modello di “Star Trek” è rimasto inalterato, pensateci un momento: la macchina da presa scossa in tutte le direzioni, il cast che come una squadra di nuoto sincronizzato dondola “Tutti avanti eeeehh! Tutti indietro ohhhh!”, per simulare un attacco subìto dalla nave stellare Enterprise, un piccolo trucco televisivo (anche piuttosto economico) rimasto inalterato in tutte le numerose serie di “Star Trek”.

Mi chiamo Gorn, famoso per una rissa con Kirk / Ti picchio un pò, ora due sberle ti dò.

Ma fosse solo, questo l’impatto cultura di una serie che ha dato il nome alla prima navicella della Nasa, oppure che ha saputo nel tempo portare al pubblico di tutto il mondo la fantascienza classica, attraverso personaggi diventati leggendari. Poche altre storie dell’immaginario hanno avuto un tale impatto sulla vita concreta delle persone, se ancora oggi le fiere di fumetto sono piene di “Cosplayer”, un po’ lo dobbiamo anche all’enorme passione dei Trekkie, che hanno iniziato a confezionare i loro semplici da realizzare (ma estremamente dettagliati) pigiamini a casa loro, ben prima che adulti vestiti da personaggi dell’immaginario fosse qualcosa di socialmente accettato e considerato normale, anche in questo è chiara la capacità di Star Trek di anticipare un futuro di integrazione, pace e prosperità che onestamente, non mi dispiacerebbe poter vivere un giorno, a patto di avere anche io una divisa verde come quella di Kirk, poi vuoi mettere la comodità di un teletrasporto per spostarsi? Ogni volta avrei il terrore di finire come Seth Brundle ma la mia pigrizia congenita ringrazierebbe.

"Ehi avete visto quella mosca?" , "Oh caz..."

Insomma se non avete mai visto “Star Trek”, vi assicuro che è ancora una grande esperienza affrontare le tre stagioni della serie classica, se invece avrete tempo e pazienza, sappiate che questa Bara ha appena cominciato la sua missione (quinquennale) diretta all'esplorazione di strani nuovi mondi, a tutti quanto voi, lunga vita e prosperità, quella di cui questa serie gode ancora dopo quasi sessant'anni.

82 commenti:

  1. Non sono un trekker e mai lo sarò, ma alcuni episodi li ho vist, ne ricordo uno in cui l'equipaggio veniva trasformato da un alieno in cose tipo cubetti bianchi. E mi piacciono anche un paio di film, escluso il primo di una lentezza insopportabile. Si chiamava Star Trek, The Motion Picture, ma e stato presto soprannominato The "Slow" Motion Picture😂😂😂

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    1. Ho riportato l’aneddoto nel post dedicato al film che arriverà a breve, il viaggio a bordo della USS Enterbara comincia oggi ;-) Serie bellissima che finalmente ho potuto vedere per intero, nemmeno io sono un Trekkie, ma sono sempre stato affascinato da questa iconografia. Cheers!

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    2. Allora salto a bordo col pigiamino😂😂😂

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    3. D'altra parte come li stiamo passando gli ultimi mesi? A casa in pigiama (o comunque in comodità), infatti durante la lunga maratona Star Trek era vestito quasi come i protagonisti :-P Cheers

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    4. L'episodio dell'equipaggio trasformato in cubetti è "Con qualsiasi nome", quello con Barbara Bouchet.
      The Motion Picture è effettivamente lento perché autocelebrativo, per me di buono ha delle uniformi decenti rispetto a quelle introdotte dal film successivo.

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    5. Si é quello con la Bouchet, parleremo anche di quello, anche se la divisa "estiva" di Kirk a maniche corte mi fa sentire freddo per lui ;-) Cheers

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  2. Mai stato un fanatico di serie tv come Star Treck! Mi divertivo di piu da piccolo a guardare roba come Hercules e Xena.

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    1. mi correggo,volevo dire Star Trek,altrimenti i trekker mi linciano con la presa vulcaniana.

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    2. Non mi tentare, hanno messo Xena su Prime Video ma ora sono alle prese con Star Trek ne avrò per un po' ;-) Cheers

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    3. La signora della guerra che ha fatto venire fuori i miei primi ormoni maschili.Non offenderti Buffy.

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  3. L'anno scorso avevo iniziato anch'io la maratona, trovandomi ugualmente spiazzato da quel pilot senza Kirk (anche perché il primo pilot è stato poi cannibalizzato più avanti per fare un episodio della serie a quanto leggo), ma mi sono arenato dopo pochi episodi... non perché la trovassi vecchia (adoro serie tv del periodo, da quelle antologiche alla "Ai confini della realtà" o "Alfred Hitchcock presenta", alle sitcom tipo "Vita da Strega"), ma perché fondamentalmente tutti gli episodi (almeno quella manciata che ho visto io) erano praticamente uguali: un essere alieno si imbarcava di straforo e colpiva principalmente Kirk che così aveva la scusa per orizzontalizzarsi la guardiamarina tettona in minigonna oca di puntata senza che rischiasse alcunché...
    e non sono particolarmente bacchettone: se alla prima volta dici "Evvai! Giggity!" al terzo-quarto episodio in fila pensi: "Ok, ma non conviene mettere un soft-porno?"

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    1. Diciamo che lo “schema Giggity” torna, ma non l’ho trovato così ridondante da fermarmi, anzi se devo dirla tutta ho trovato molto più ripetitiva “The Next Generation” ma ne parleremo diffusamente ;-) Cheers!

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    2. Star Trek non è affatto ridondante, se non per il fatto che gli alieni sono quasi sempre antropomorfi per questioni di budget. Ma non si può dire che "La navicella invisibile" è un episodio dalla trama ridondante con "Chicago anni 20" o "Lo spettro di una pistola".

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    3. Concordo, non mi é sembrato così ridondante, certo gli alieni hanno sempre della "roba" gommosa sulla faccia, ma arrivo da "Doctor Who" dove l'aria è la stessa ;-) Cheers

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  4. Non posso dire cosa penso di William Shatner da giovane. Mio marito oggi non è in turno. Ce l'ho qui dietro di me e sta leggendo quello che scrivo...
    :-)))))))))))))))))))

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    1. Facciamo un saluto (Vulcaniano) al marito, confermando che qui si trattano solo argomenti come la velocità di curvatura e la potenza dei Phaser, in ogni caso ho parlato con una serie di Trekkie che confermato la tua posizione. Cheers!

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  5. Sono un trekker da, boh, sempre, quindi niente di quello che hai scritto per me è davvero una novità... ma è sempre un piacere leggerti quindi aspetto anche i prossimi articoli su Star Trek!

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    1. Diventa complicato trovare qualcosa di davvero nuovo su una saga leggendarie che è stata analizzata in ogni suo dettaglio, quindi il piano è semplice: metto sul piatto l’unico punto davvero originale che posso permettermi, il parere del semi-neofita quale sono ;-) Ti ringrazio molto, non vedo l’ora di continuare il viaggio! Cheers

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  6. Sulla "guerra" tra trekkies e fan di guerre stellari avrei una piccola considerazione da fare. Io l'ho sempre vista come una faida tra una fazione più hardcore di nerd e una più pop. Se fino a qualche anno fa la distinizione tra le due fazioni era piû difficile da notare, oggi risulta mooooolto piû facile. Da una parte c'è chi la fantascienza, il fantasy e il cinema/tv/musica di genere li ama e li ha sempre amati, dall'altra chi ha comprato una maglietta di star wars/batman/metallica/nirvana all'H&M. Lungi da me fare lo snob elitari de sta cippa, però un po' ci godo che star trek, al contrario di star wars, sia rimasto un prodotto ad appannaggio dei fan più "puri" e meno modaioli.

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    1. Verissimo, ora che “nerd” è diventato un accessorio di moda e non una condizione (anche un po’ amara, ammettiamolo, per quanto generalmente felice), assistiamo ad una valanga di quelli che ai miei tempi avrebbero chiamato “poser”, chiedo scusa per l’abbondanza di espressioni in inglese, provo a tradurre, gente che si atteggia. Quindi dici bene, “Star Trek” è fuori moda, anzi, orgogliosamente fuori moda è questo è un grande pregio.
      Inoltre aggiungo che i gruppi di fan ormai sono così frantumati al loro interno, da non avere certo il tempo di farsi la guerra, di sicuro i fanatici di “Star Wars” sono come il PD, divisi in correnti ed in eterno disaccordo, ma so che serie come “Discovery” stanno facendo lo stesso anche per i fan di Star Trek. Cheers!

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  7. Urca che lavoraccio! Intanto complimenti perchè mettersi di buzzo buono a riguardarsi tutto lo STAR TREK possibile è una cosa parecchio pesante (inteso come mole di lavoro), quindi due virili&virtuali pacche sulle spalle te le dò più che volentieri. Meritate.

    E poi sotto con le ammissioni. Mai stato un fan di STAR TREK. Ci ho provato più volte ad avvicinarmi alla saga, iniziando con la THE NEXT GENERATION che la beccavo in orari comodi pre-allenamento (una vita fa!). Ma anche quella mi appassionava molto poco. Ho provato successivamente a recuperare la serie classica pizzicando episodi sparsi per registrarli a orari da vampiro. Niente da fare... Nemmeno i film mi hanno mai appassionato.
    Ci ho riprovato qualche anno fa, ad inizio anni '10. Un ultimo, disperato, tentativo di recupero. Tramite Mulo ho messo in comodi divx quanti più episodi possibili in ordine esatto. Ma accantonai tutto dopo qualche sessione di recupero forzato (devo averli ancora da qualche parte a casa dei miei...).

    Ne riconosco ovviamente la potenza visiva e culturale, su tutto il futuro multietnico perfettamente amalgamato, l'assenza di religione, i personaggi profondi e che al di là di ingenuità frutto della cultura dell'epoca (il "trapano" Kirk!), hanno egual peso e spazio. Ma personalmente non fa proprio per me.

    Resterò a bordo con la tutina d'ordinanza (non rossa! "Galaxy Quest" insegna...) ma mi limiterò a stare sullo sfondo facendo finta di premere qualche bottone e se interpellato enuncerò dati tecnici a caso.

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    1. Ero attratto dall’impresa, la pandemia mi sta dando tempo extra per recuperoni lunghi, era il momento, ora o mai più. Mi raccomando, fingi di stare perdendo l’equilibrio in caso di attacco Romulano agli scudi della Bara ;-) Nemmeno io sono un Trekkie, ma voglio bene a questi personaggi grazie ai film, infatti passeremo anche da quelle parti. Cheers!

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    2. La religione in Star Trek arriva con la serie Deep Space 9, oltre a proporre in un episodio di TNG ("Il segreto della vita") una plausibile spiegazione sull'origine comune delle varie specie, tramandata dalle varie culture come leggende diventate religioni.

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    3. Vero, anche se la parte migliore di DS9 è la guerra del dominio, ne parleremo diffusamente ;-) Cheers

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  8. Ho rivisto diversi episodi qualche tempo fa, qualcuno ha ormai un ritmo troppo lento per come siamo abituati oggi, ma molti sono ancora avvincenti: Ad esempio quello in due parti con il ritorno a Talos, oppure quello in cui quasi tutti invecchiano ad un ritmo acellerato..ma ce ne sono molti altri!

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    1. Bellissimo (doppio) episodio quello, nel corso del tempo ci hanno abituato ad un montaggio più veloce, ci sarebbe un bel discorso da fare ma andrei fuori tema, si vede molto al cinema, ma anche sul piccolo schermo. Cheers!

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    2. A me Star Trek TOS piace anche perché privilegia la recitazione agli effetti speciali; in una vita dove spesso rincorriamo il nulla, l'intrattenimento deve offrirci un freno.

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  9. Mitico. Assolutamente mitico. Rimanevo incollato allo schermo interi pomeriggi. Una serie che ha ispirato intere generazioni tra registi e sceneggiatori. Uno dei miei piu' bei ricordi adolescenziali. Ricordo che avevo costruito anche una specie di trasmettitore ( non funzionante ) come quello che avevano sulla serie per comunicare con l'Enterprise..e pensare che anni dopo me lo sono ritrovato quasi identico (e stavolta funzionante) quando comprai il primo cellulare..lo Star-tac della Motorola..:)La sigla della serie, con quell'icipit recitato, ancora risuona nelle mie orecchie di, ormai, signore di mezz'eta'. Grazie per la recensione, mi hai fatto ringiovanire..

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    1. Grazie a te, in effetti l’impatto di “Star Trek” è enorme, ma sto ancora aspettando l’equivalente reale del replicatore (per assecondare la mia golosità) e del teletrasporto (per la mia pigrizia) ;-) Cheers!

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  10. Ormai la Bara Volante affronta titani così grandi con la spavalderia di un capitano Kirk: complimenti ^_^
    La faida Trek/Wars temo che in Italia non abbia mai attecchito perché manca il pubblico. Se ti ricordi, fino all'uscita di Minaccia fantasma nessuno citava Star Wars, in libreria c'erano decine di romanzi di Star Trek, in edicola c'erano i fumetti di Star Trek, quando si parlava di fantastico era solo Star Trek... poi puf, tutti scomparsi, e dal nuovo millennio tutti citano solo Star Wars. Da una parte è meglio, con questa turnazione non c'è mai stato uno scontro violento come fra gli appassionati americani.
    Io sono schierato con Star Trek semplicemente perché il primo "Guerre Stellari" l'ho visto che avevo circa tredici o quattordici anni, e quindi da dieci ero fan dei viaggi stellari di Kirk. Da ragazzo ho amato moltissimo, visceralmente, la prima trilogia e mi azzarderei a dire che a 15 anni riuscivo ad amare entrambi gli universi, ma è durata poco, perché poi altri interessi mi hanno portato in altre galassie. Portando solo Trek nel cuore, come caro ricordo d'infanzia, quindi confermando il tuo assunto.
    Comunque la qualità degli autori della Serie Classica è roba da far girare la testa: ad avercene serie Trek moderne con romanzieri di quel livello a firmare anche solo pochi episodi!

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    1. per unire Trekker (o Trekkie? attenti che negli USA si linciano anche tra loro!) e Warsiani c'è voluto "JJ Jonah Jenna Jameson Jar-Jar Abrams" che ha rovinato entrambi i franchise... sò soddisfazioni anche queste!

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    2. Grazie di cuore, sono spinto da curiosità e rispetto, ambisco all’atteggiamento di Spock ma anche Kirk è un complimento notevole ;-)
      Lo penso anche io, credo che sia qualche che abbiamo non dico ereditato, ma di cui abbiamo sentito parlare attraverso i prodotti di fiction americani (sto pensando a “Fanboys” del 2009), oggi credo che pochissimi spettatori giovani seguano Star Trek, il tentativo di rilancio non so quanto abbia attecchito, molto poco per fortuna, vista la qualità.
      Con tutto che sarà pure una serie figlia del suo tempo, nessuna serie moderna oggi può vantare delle penne e una qualità di scrittura di alcuni episodi così, per quello mi è piaciuto molto poterla finalmente vedere per intero ;-) Cheers!

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    3. Li ho sempre chiamati Trekkie, ma correggetemi pure, perché con questa rubrica ho solo da imparare ;-) Pensare che all’inizio qualcuno lo ha anche difeso GIEI GIEI sponda “Star Wars”, ma ci ha pensato da solo a mettere in chiaro il fatto di essere un cretino spaziale, l’unico che ha unito due gruppi di fan sotto la bandiera delle pernacchie ;-) Cheers

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    4. i fan di Star Trek si dividono a loro volta in "Trekkies" e "Trekkers", ma non ho mai capito la differenza tra le due fazioni.

      E' un po' come quando a scuola studiavi i "Guelfi" e i "Ghibellini", poi a Firenze, scacciati i secondi, si divisero in "Guelfi bianchi" e "Guelfi neri"... la storia della sinistra, insomma!

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    5. Sarà un po' come i nomi che si danno i metallari da solo in base alla tipologia. Che la sinistra italiana riparta da Spock! :-D Cheers

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    6. Trekkie è un fan di Star Trek "semplice", trekker invece chi oltre a essere un fan colleziona anche le serie e se le rivede con regolarità (trekkie praticante).
      Un po' come essere tifoso di calcio e andare anche allo stadio.

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    7. Ok ho capito, un po' come matematica uno è matematica due ad ingnegeria ;-) Scherzi a parte, grazie per la spiegazione! Cheers

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  11. Fantastico post, doveroso che si parlasse di TOS sulla Bara! E grazie per i link!

    Hai colto nel segno su tutti secondo me, dalla serie figlia dei suoi tempi al fatto che per molti versi fosse molto avanti, passando per come abbia influenzato la cultura e la storia quella vera (vedi gli shuttle della NASA).

    Secondo me l'importanza di Star Trek sta tutta nella tua frase: "“Star Trek” utilizza personaggi, situazioni e tutine per fare metafora dell’animo umano e dei dubbi Amletici che da sempre l’umanità si pone." Grazie a questo la si può vedere e rivedere senza che perda un grammo di forza (certo, su alcuni episodi è meglio soprassedere, ma questo è vero di ogni serie)!

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    1. Non scherzare, sono stato un parassita degno di quelli che puntualmente attaccano l’Enterprise, tu hai fatto un lavorone commentato tutti i singoli episodi, ti ho letto in differita e sappi che torneai ancora sotto forma di link anche nel resto della rubrica tanto di cappello!
      Il bello di affrontare un serie così dalla poltrona (di comando) comoda del tempo è proprio quello, si può scherzare sul materiale da meme, ma anche affrontare i lampanti meriti di una serie che è cultura popolare, ma anche scienza, la fantascienza deve parlare di umanità e anticipare il futuro “Star Trek” lo ha fatto alla grande ;-) Cheers!

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    2. Sono contento di aver trovato in te un lettore dei frutti della mia recente maratona TOS! Effettivamente è bello poterne parlare seriamente ma allo stesso tempo anche scherzare sulle cose invecchiare male tipo il sessismo o le mosse di Kirk (non siamo i primi naturalmente, basta pensare a Zap Brannigan di Futurama)! :--D

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    3. Contami a bordo ;-) "Futurama" contiene costanti omaggi a Star Trek, soprattutto alla serie classica, davvero un continuo! Cheers

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  12. A mio parere la storia della guerra tra fan di star trek e star wars è un pò qualcosa montata dalla critica come la rivalità Rolling Stonese Beatles, certamente in Italia non è mai esistita ed essendo io stato assiduo frequentante di forum trek italiani, vedevo semplicemente gente con fame e sete di fantascienza e che l'amava tutta compreso naturalmente star wars. Riguardo star trek e la sua influenza sulla serialità moderna attuale, appunto tutte le serie che esulano dal concetto di serie realistica gli devono più di qualcosa. Poco prima di "ricomincio da capo" e della moda di episodi sul loop temporale (tipo in xfiles),il primo fu fatto appunto in star trek, così come l'idea di un superdio o una macchina che controlla tutto era già presente nella serie classica ben prima di 2001di Kubrick, del cyberpunk ecc., così come anche l'idea di alternare in un'unica serie tv episodi di generi differenti (dalla commedia, al dramma, all'episodio giudiziario, a quello horror ecc), insomma star trek è sempre andato contro al concetto di serie monolitica. Se si comincia dalla serie degli anni 60 bisogna tenere conto del contesto e scendere a patti con alcuni schemi della serialità del passato, solo così si arriverà a vedere dei veri e propri capolavori, quindi direi a chi ha tentato di non guardare episodi sparsi,ma scegliersi una serie e guardarne almeno diverse stagioni. Tranne la serie classica, star trek è famoso per la cosiddetta maledizione delle prime stagioni, in genere fiacche e noiose. Chi ama battlestar galactica si veda (visto che il creatore è un trekker anche lui) gli episodi di next generation scritti da ronald Moore, magari leggendo qualcosa prima ad esempio sui klingon o romulani e soprattutto si armi di forte pazienza e si veda deep space nine che pochi potranno crederci ma quando osa è molto più oscura e coraggiosa di battlestar galactica, putroppo pesano molti episodi autoconclusivi ed una certa scaletta a cui gli autori devono rifarsi, ma l'episodio ad esempio "la coscienza di un ufficiale" è qualcosa che soprattutto negli anni 90 nessuno aveva fatto in tv e da quello che ho visto non si trova neanche in battlestar galactica, poi comunque nelle serie moderne ci sono alcune delle più belle battaglie spaziali, quindi pur con mille difetti è un mondo che se si entra con la filosofia e la pazienza giusta, da molte soddisfazioni e diventa una coperta di Linus a cui ritornare sempre, vecchia e stantia, ma che continua a riscaldare.

    Senmayan

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    1. Infatti io la ripetitività di certi schemi e dinamiche, l’ho avvertita (e patita) più in “The Next generation”, pian piano arriveremo ad affrontare tutte le serie, ma dici bene, “La serie classica” si gioca episodi in costume, personaggi storici, sarà che io arrivo da “Doctor Who”, e conoscevo i personaggi dai film, ma in tal senso mi sono sentito subito a casa ;-) Cheers!

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    2. E io, che arrivo contemporaneamente sia da "Doctor Who" che "Star Trek" (serie, film, romanzi, fumetti e la versione da edicola dell'Inside Star Trek Magazine fino a che è uscita), ti consiglio di recuperare questo crossover IDW, "Star Trek: The Next Generation / Doctor Who: Assimilation²", dove due leggendari capitani del 24° e del 23° secolo si alleano a due rispettive versioni del Dottore allo scopo di contrastare una minaccia causata dall'unione di due razze (una originaria dell'universo della Federazione, l'altra dell'universo dei Signori del Tempo) aventi MOLTO in comune, come già s'intuisce fin dal titolo ;-)
      Comunque, visto che non sei ancora passato a velocità warp, se c'è posto pensavo di unirmi anch'io all'equipaggio ;-)
      P.S. Christopher Pike non ha avuto molta fortuna nemmeno a fumetti, nonostante le sue avventure fossero di buon livello...

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    3. Mentre leggevo mi é aumentata la salivazione, lo cercherò anche se credo di aver intuito di che cattivoni stiamo parlando ;-) Ho letto che è in programma una nuova serie di ST con Pike da giovane come protagonista. Cheers!

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  13. L'importante comunque, in Star Trek, era NON portare la maglia rossa.
    Ho seguito più i film che la serie TV, ma ricordo con molto affetto la parodia/omaggio di Ortolani in cui Spock era interpretato da Cinzia (metà uomo e metà donna) col logo sulla maglietta più lungo degli altri (per non parlare dello scanner portatile).

    Chiudo con una citazione che mi piacerebbe tanto sapere in quanti la colgono, ma temo il suo mito non sia arrivato oltre il Nord Italia: "Diario di bordo. Data astrale: ho perso il conto."

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    1. "Bold Trek" con Massimo Boldi per caso? La butto lì.

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    2. La puoi portare solo se sei Scotty e resti a bordo ;-) Ortolani è un altro più legato a “Guerre Stellari” ma quella parodia era uno spasso ;-) Cheers!

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    3. Io confesso subito, la parte che ricordo meglio di "Bold Trek" era Tinì Cansino, voglio essere trasparente in tal senso ;-) Cheers

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    4. Signori, qui si va nella leggenda. TRENT'ANNI FA, quando il ri-doppiaggio comico non era ancora di moda e non si aveva altro che un videoregistratore e un mixer. Per alcuni sarà stupidaggine, per altri come me pura arte. Spero vi faccia ridere come ha piegato me alle superiori.
      https://www.facebook.com/starstrik.spasmovideo/videos/1064186889941

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    5. P.s. quello è il primo di 7, cliccando sulla sezione Video della pagina ci sono gli altri.

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  14. Lo Spock interpretato da Nimoy fu l'unico dei personaggi che Roddemberry riuscì a salvare del primo pilot, la sua unica vittoria coi produttori in quel caso. Per quanto riguarda invece Pike fu lo stesso attore che lo interpretava Jeffrey Hunter a non voler tornare nella serie, preferendo dedicarsi alla sua carriera cinematografica e pare che Roddemberry ci rimase molto male per questo. Si vocifera che fu Majel Barrett a proporre un semisconosciuto William Shatner come rimpiazzo dopo averlo visto recitare in un teatro canadese durante un festival shakespeariano. La stessa Barrett, all'epoca già sposata con Gene, vide la sua Numero 1 bocciata (in particolare dalle spettatrici donne) perchè ritenuta troppo arrogante e fredda. Come sappiamo riuscì comunque a ritagliarsi un ruolo nello show nelle vesti del'infermiera innamorata di Spock.

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    1. Pike è tornato (in parte) in un doppio episodio molto bello, ma Shatner deve la carriera a quel festival canadese ;-) Cheers!

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    2. In realtà Hunter fu ritenuto troppo freddo come personaggio del capitano Pike, forse perché non gli piaceva molto quel ruolo. Confermato dal fatto che nell'episodio "L'ammutinamento" nelle scene inedite Pike è interpretato da un altro attore.

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  15. In tutta sincerita' io questa sorta di dualismo a tutti i costi e per certi versi persino imposto non l'ho mai capito.
    Perche' non solo apprezzare uno significa automaticamente escludere l'altro, secondo questa logica. Ma se idolatri qualcosa devi detestare con tutte le tue forze quello che viene considerato il tuo diretto rivale.
    Spesso nasce da un colossale equivoco, almeno qui da noi.
    Perche' nei decenni passati, con i tempi mostruosi che ci metteva ad arrivare qualunque cosa, capitava di vedere nel medesimo periodo cos'è appartenenti ad epoche differenti.
    E nel caso del cinema e della TV, anche solo qualche anno di distanza equivale a un'era.
    Pur prendendo decisamente verso "Guerre Stellari", ho sempre apprezzato entrambe.
    Sono due opere profondamente diverse, cosi' come sono diverse le ragioni e i contenuti che ne hanno decretato il rispettivo successo.
    "Guerre Stellari" e' piu' epica e avventurosa, mentre "Star Trek" ha forse un approccio piu' scientifico.
    Cosi' sarebbe su Netflix, eh?
    E' l'occasione per un ripasso.
    Ottima iniziativa, comunque.
    Sara' un viaggio bello lungo.

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    1. Trovi tutto comodo su Netflix, unisciti all’equipaggio anche tu e grazie! ;-) Cheers

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  16. Complimenti per il tuo viaggio nel mondo di questa serie che mi sembra di conoscere da quando sono nata.
    Mi fa specie soprattutto che tu ricordi la trasmissione contemporanea su reti diverse di questa e di TNG.
    Io ricordo la trasmissione contemporanea di questa e "Ellery Queen", ovviamente in bianco e nero, e senza nessuna possibilità di regolare il colore col telecomando! 😛
    E devo dire che ci rimasi anche male quando scoprii tutti quei colori in plancia: sembrava quasi tutto meno serio in quel modo, anche se ovviamente non era così.
    Ricordo in particolare un episodio della terza stagione, "Sia questa l'ultima battaglia",la metafora è a caratteri cubitali, anche la me stessa bambina riuscì a capirla, e però la stupidità del razzismo non è mai stata rappresentata in modo così semplice e geniale al tempo stesso.

    E poi, ai tempi, quando la prima serata televisiva iniziava alle 20,30, spesso prima che cominciassero "I Bellissimi" su Rete 4, girovagando fra i canali capitava una puntata di Star Trek e la si seguiva fino alla fine.
    Lo dice anche Jeanne Tripplehorne a Tom Cruise ne "Il socio": mangiamo qualcosa davanti ala tv... guardiamo Star Trek... il finale è a sorpresa...

    Per quel che riguarda la diatriba tra gli amanti di "Star Trek" e quelli di "Guerre stellari" (scusate ma per me esiste solo la trilogia classica) ho solo una cosa da dire: pfui! 😛

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    1. Quella puntata mi piace moltissimo, la terza stagione sarà anche stata considerata la meno riuscita, ma aveva episodi niente male. Mi unisco alla tua onomatopea e cinque altissimo per la citazione a “Il socio”, ottima memoria ;-) Cheers!

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    2. Fantastico quell'episodio! Anche per me geniale, mi sono stupito quando leggendo in giro ho visto molte critiche perché troppo esplicito... Ma ce ne fossero invece di letture così esplicite di un problema così odioso (e di una tale stupidità) come il razzismo!

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    3. Beh ma molte altre storie sono state anche più esplicite, secondo me scegliere di dipingere per metà gli attori è stato un molto chiarissimo di raccontare lo scontro, la reazione di Spock, Bones e Kirk davanti a qualcosa che non ha spiegazione scientifica poi, mi sembra la reazione più beh... logica ;-) Cheers!

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  17. Cioè... Una megamaratona totale di Star Trek, sulla Bara, con frittatone, birrone (romulano, ça va sans dire) ghiacciato, rutto libero, e nel buio della sala voci incontrollate e pazzesche sulla Federazione che, si diceva, stesse battendo i cardassiani 20-0 e che avesse segnato anche l'ambasciatore medusano Kollos, di "testa", su calcio d'angolo? (quasi cit.)
    MA DAI! MA VIENI! Il mio animo trekkie sta giubilando, causandomi una paresi al sopracciglio!
    Trekkie lo divenni un po' in ritardo, nel '97 e quasi per caso, cominciando con TNG e poi spandendomi man mano sulle altre serie coeve che, se non ricordo male, a fine anni '90, venivano trasmesse quasi tutte insieme. Della serie classica già avevo apprezzato molto "Rotta verso la Terra" (che resta uno dei miei preferiti, fra i film di ST), prima di approcciarmi all'universo trekkie, pur conoscendo di fama Kirk e "quello con le orecchie a punta"...
    Devo dire che la TOS è stata coraggiosa, molto più di quanto si possa pensare, vista l'epoca. Ringrazio Roddenberry per aver voluto, con questa serie, lasciare un messaggio di speranza e di ottimismo verso il futuro, quasi un "agit-prop" dove, talvolta, la logica cede il passo all'allegoria (e ci sta). Chiaramente, come hai fatto notare, ci sono anche dei "lapsus" da XX secolo che, per un'umanità dalla coscienza più evoluta (per citare Picard), stridono. Ma neanche le altre serie seguenti (TNG, DS9, TOS) ne sono immuni. Talvolta sono minuzie, piccole linee di dialogo che passano inosservate ai più...
    La serie classica non la conosco così dettagliatamente come le altre 3 sopra citate, ma negli anni ho recuperato quasi in pieno. E comunque posso dire che, pur essendo gli effetti speciali (ovviamente) un bel po' datati, non mi dispiacciono. C'è poco budget ma c'è molto cuore, e lo apprezzo parecchio. Un po' come in uno, forse, dei primissimi film di fantascienza italiani: "Operazione Vega" (V.Cottafavi, 1962), con Aldo Giuffré. Penso sia quasi sconosciuto e lo beccai per caso, anni fa, a Fuori Orario in piena notte. Un cartonato tremolante a fare da astronave, un po' di fumo per l'effetto arrivo su Venere... E dei gran dialoghi che sostengono questa impalcatura scenica così spartana.
    Quindi, questa cosa del basso budget per gli effetti, in TOS, non l'ho trovata fastidiosa. Anzi, è un po' come nella letteratura: lo scrittore traccia la descrizione, e i dettagli visivi ce li aggiungi tu... E trovo questa cosa davvero... educativa! (cit., vediamo chi la coglie :-) )
    Anche la storia dei Klingon senza cresta, con una spiegazione da emicrania carpiata in "Enterprise", secondo me ha una soluzione più semplice: le creste ce le aggiungi tu con la fantasia, anche perché i soldi son pochi e nel 1966 Rob Bottin ha solo 7 anni.

    PS: confermo anch'io che questa rivalità fra trekkie e warsie qui, in Italia, abbia attecchito poco o nulla. E pure secondo me è una cosa un po' "tirata" forzosamente a livello mediatico. Posso dire che tutti i warsie che ho conosciuto li ho trovati sempre molto simpatici, alla mano, e per nulla pregiudizievoli.

    PS-2: devo dire che essere trekkie/trekker offre anche un ulteriore vantaggio. È un ottimo training per chi volesse intraprendere la carriera di avvocato. Mi spiego: per giustificare e far rientrare nel "Sacro Canon" (musichetta celestiale) ogni svarione ed incongruenza (in gergo YATI) degli sceneggiatori, non sai cosa riusciamo ad inventarci. Ci si potrebbe scrivere un'enciclopedia a volumi solo coi kb di queste spiegazioni.
    "Beam me up, Cassy", e grazie ancora per l'idea della megamaratona startrekkiana.

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    1. Piccolo PS: visto che l'hai citato (e come non citarlo), mi piace immaginare che l'inventore del teletrasBORDO usato dalla Federazione fosse stato Seth Brundle. Mi piace immaginarlo appartenente alla cronologia trekkie. Così come mi piacerebbe immaginarvi Ripley, nonostante il suo universo sia molto distopico ma... Se basta una frattura spaziale per far apparire 200.000 Enterprise da altrettante realtà parallele; almeno una Sulaco me l'aspetterei in quel mucchio.

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    2. Altra aggiunta: grazie per il link alle recensioni di Sam Simon. Me le sto "fagocitando" una dietro l'altra

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    3. Grazie a te per l’energia (come direbbero a Scotty), per altro “Beam me up, Cassy" potrebbe quasi essere il titolo di questa lunga rubrica dedicata a Star Trek ;-) Cheers!

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    4. Wow: onoratissimo :-)

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    5. Figurati, grazie a te per l'ottima idea, ho già aggiornato il logo ;-) Cheers

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  18. Che bel viaggio, caro Cassidy, mi fa piacere essere sul ponte dell'Enterprise con dei vecchi amici. A proposito puoi chiamarmi Daniele S Brovida, la S sta per sfigato! 😜
    Per motivi anagrafici la ricordo trasmessa su telemontecarlo, mentre la next generation la guardavo su Italia1 nei pomeriggi a inizi anni '90. Sicuramente comunque il personaggio che preferivo era quell' alcolizzato di Bones, anche se Scotty mi ha sempre esaltato per le sue conoscenze ingegneristiche... In Rotta verso la terra quando parla con il computer che ovviamente non risponde rido sempre... Per il resto concordo sul fatto che sono prima un appassionato della trilogia di Guerre Stellari (scritto in italiano non a caso) ma non ho mai sentito un dualismo con Star Trek, mi è sembrato normale che potessero piacere entrambe a un appassionato di fantascienza, così come Spazio 1999... Solo in anni recenti qualche conoscente mi ha posto il problema, quando indossavo qualche tshirt con L'effige di Luke Skywalker... In ogni caso ti consiglio anche Star Trek Lower deck uscita da poco su Prime per ritornare alle atmosfere della serie televisiva e di quella animata dell'epoca. 👋

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    1. "Lower desks" farà parte della rubrica ;-) Anche io ho una predilezione per il sarcasmo di Bones, mi ci rivedo molto quando sono al lavoro, quanto va tutto male e tu devi farla funzionare comunque, lì mi sento molto Bones ;-) Cheers

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    2. Guarda, lo speravo proprio! Avevo immaginato che fossi già a conoscenza di tale serie, ora non posso fare a meno che aspettare con trepidazione il tuo post dedicato. Su Bones piace anche a me il suo pragmatismo, anche perché diciamo che Kirk è troppo votato all'azione, Spock è troppo riflessivo, Bones è quello più vicino a noi!
      Piccola considerazione sul lavoro: ci sono quelli che si lamentano e quelli che fanno andare avanti le cose, mi sa che noi apparteniamo alla seconda categoria. 👋

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    3. Puoi dirlo forte amico mio. Bro-fist! Cheers

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    4. Bones alcolizzato? Non mi risulta...
      Semmai è Scotty che ama alzare il gomito qualche volta.

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    5. Penso si riferisse alla Birra Romulana, almeno io ho pensato a quella, il regalo di Bones a Kirk in "Star Trek II". Cheers!

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    6. Sì scusate, avete ragione, non ho argomentato il perché ho definito Bones alcolizzato. Semplicemente perché era anche il personaggio preferito da mia nonna, che amava Star Trek, ma che essendo anche stata infermiera, attribuiva la sua magrezza e alcuni suoi tratti somatici all'abuso di alcol, anche se non è mai stato dimostrato. Allora lo chiamavamo l'alcolizzato, ma con affetto. In più anche lui era stato nell'esercito, se non ricordo male. 👋

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    7. Era francamente impossibile da conoscere il linguaccia della nonna, ci sarebbe voluto Spock per risolvere l'enigma della nonna ;-) Cheers

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  19. Bellissimo progetto parlare di Star Trek qui! Mi sono svezzato a pane e Kirk prima, e pane e Picard dopo, quindi per non si parlerà mai abbastanza di questa saga che è la mia preferita tra tutte le produzioni "non sit-com" realizzate (lì vince Friends).

    Vidi la serie classica, nota come TOS, durante una programmazione pomeridiana denominata "Destinazione cosmo", a detta di tutti su TMC mentre io ricordo andasse su Italia 1 dato che era subito dopo Bim Bum Bam.
    Saprai che Star Trek è un po' debitore di un classico della fantascienza quale "Il pianeta proibito", film scoperto dopo Star Trek ma che mi ha subito affascinato.
    Rivedo sempre volentieri qualche episodio, non amo particolarmente Kirk quanto più il suo fare squadra con Spock e Bones. Nell'equipaggio c'è anche Scotty, il mio personaggio Trek preferito in assoluto, nonché Uhura che, riprendendo il discorso sullo svezzamento, è stato un mio turbamento adolescenziale, e non credo occorra motivarne le ragioni. 😜
    Kirk ha amato molte donne, sia umane che aliene, incluso un clone di Lady Gaga 😂, ma anche un paio di androidi, perché ogni buco è pert... perché non lo sapeva!
    Episodi preferiti molti, cito giusto "Uccidere per amore", "La macchina del giudizio universale", "Specchio, specchio" e "La navicella invisibile".
    Complessivamente belli anche i film, ma credo ne parlerai a tempo debito in un altro post.

    Concludo dicendo che secondo me non ha senso la diatriba Star Trek VS Star Wars, dato che il secondo più che fantascienza è fantasy futuristico, e mi interessa meno a parte la prima trilogia.

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    1. Penso che fosse il momento e la Bara giusta per farla, la risposta mi sembra positiva, sono gasato come direbbero a Vulcano ;-) “Il pianeta proibito” è un futuro Classido. “Specchio specchio” ha invertanto l’universo specchio, quindi che piaccia o meno è diventato un classico di Star Trek. Ben felice di vedere tutti questi appassionato a bordo ;-) Cheers!

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    2. Datti un'occhiata anche alle fanserie amatoriali "New voyages" e "Continues".

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    3. Grazie le metterò in coda, al momento sono alle prese con "Voyager". Cheers!

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  20. trekker duro e puro, la faida c'è eccome, diciamo che chiunque ami ST alla follia considera SW un prodotto videoludico con praticamente nessun fondamento (fanta)scientifico... è più Fantasy, diciamo. Più Pop, giustamente. Ma è molto, molto lontano dalla profondità sia della classica, che di next generation. Un prodotto davvero più maturo, rispetto al suo "rivale". 2 piccole curiosità che vale la pena esplorare: Scotty, ha quasi sempre la mano sinistra nascosta, se ci fate caso, in ogni scena... Ebbene è perchè, da veterano di guerra, l'attore perse 2 falangi e mezzo con una bomba in trincea... e per non "disgustare" il pubblico (parole di chi sganciava la grana all'epoca, ultra conservatore, non di Gene o addetti ai lavori) era meglio non mostrarle. Altra chicca degna di nota, SE abbiamo Star Trek, se abbiamo lo streaming e le repliche delle nostre serie amatissime, lo dobbiamo solo ad una meravigliosa signora: Lucy... o meglio, Lucille Ball della serie anni 50 "I love Lucy". Fu lei a salvare la serie e episodi dopo la prima cancellazione, salvando tutti i girati e ri-proponendoli qualche anno dopo, quando esplose davvero il successo della serie. Senza di lei non avremmo probabilmente mai visto la serie, perchè il concetto di "replica" di un episodio, di un intera serie, era allora completamente sconosciuto... se ti perdevi un episodio, cicca te lo dovevi far raccontare da qualcuno. Grazie, Lucy.

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    1. Secondo me la distinzione è ben chiara in testa, a meno che non si parli di qualche fanatico di Star Wars dell’ultima ora, salito a bordo da poco che crede che sia fantascienza perché è l’unico film di quel tipo che hanno visto.
      Non sapevo questa parte della storia ti ringrazio, sapevo che Lucille Ball aveva utilizzato la sua influenza per convincere a dare una seconda possibilità alla serie, da qui la storia dei due episodi piloti, in ogni caso mi accodo al ringraziamento, doveroso ;-) Cheers!

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  21. Anch'io sto rivedendo la prima serie! In questo momento sono al quindicesimo episodio.

    Condivido quello che dici, è una serie che mantiene un buon livello narrativo e sa portare avanti anche temi molto interessanti. Certo poi non mancano elementi che ti fanno storcere il naso tipo: il fatto che in una nave ipertecnologica non abbiano pensato a mettere delle cinture per evitare che l'equipaggio salti ad ogni colpo o il fatto che non usino nessun strumento di protezione batteriologica quando scendo su un pianeta ecc.

    Comunque Kirk rispetta il vecchio modo dire "uomo di panza, uomo di sostanza". :P

    Ma tu sai se su Netflix hanno usato qualche versione remastered? Mi sembra che le navicelle quando sono riprese dall'esterno siano in CGI ma non ne sono sicuro.

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    1. Le cinture di sicurezza sono diventate obbligatorie tardissimo un po' ovunque, quindi la serie guardava al futuro prossimo, ma non a quello "immediato" ;-) In effetti Kirk oltre che alle donne, pensava anche alla buona cucina, godereccio ;-) Cheers

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