venerdì 12 marzo 2021

Figlia delle tenebre (1990): vampiri oltre la cortina di ferro

Nosferatu, non morto, principi delle tenebre, succhia sangue, insomma: vampiri. Ogni regista Horror deve affrontare la loro iconografia ed è quello di cui parleremo anche oggi, benvenuti al nuovo capitolo della rubrica… Above and beyond!

“Figlia delle tenebre” è un film talmente piccolo da essere sfuggito a molti radar, anzi, per la precisione è un piccolo film televisivo poco conosciuto, di un regista che malgrado ci abbia regalato tantissimo, ancora oggi dopo la sua dipartita non è ancora stato soggetto ad una (meritata) rivalutazione, quindi con il film di oggi siamo davvero nel campo dell’infinitesimale, se può consolarvi sappiate che reperire informazioni su questo film è stata una vera faticata, ma questa Bara non ha paura di mettersi sulle tracce di Dracula, un po’ come ha fatto Stuart Gordon.

Reduce dalla trasferta italiana frutto della collaborazione con il mitico Charles Band che ha avuto come risultato finale From Beyond, Dolls e Robot Jox, Stuart Gordon era pronto a tornare in patria, ma evidentemente il suo aereo deve aver accumulato ritardo, perché il nostro Stuardo ha trovato ancora il tempo di una piccola trasferta oltre la (ex) cortina di ferro, per un film girato per buona parte in Ungheria, ma ambientato in Romania, la patria dei Vampiri.

Romania mia, Romania in fiore, tu sei la stella, tu sei l'amore.

Sì, perché, come abbiamo visto, Stuart Gordon è sempre stato un intellettuale con la passione per il teatro sperimentale e la propensione naturale a raccontare le storture umane, grazie ad un punto di vista spesso grottesco (l’unico possibile quando si parla di umanità), l’incontro con quel matto di Brian Yuzna lo ha reso un regista Horror, genere da cui Gordon non ha mai provato a distaccarsi prendendo le distanze, come hanno fatto, ad esempio, altri grandi nomi. Il nostro Stuardo ha sempre sguazzato felicemente nel cinema di genere con la piccola discriminante per cui secondo il regista di Chicago, in giro non si trovavano mai abbastanza film ispirati a “Frankenstein” (1931) come sarebbe piaciuto a lui, gli adorati “Mad doctors” di Gordon erano sempre oscurati da quei pallosi Dandy palliducci con i canini a punta che rispondono al nome di Vampiri.

Quindi, è normale che quando a Gordon sia capitata l’occasione di raccontare una storia di Vampiri, lo abbia fatto con il suo particolare stile e quella punta di distacco che solo un appassionato di Horror, ma non fanatico di Vampiri, poteva avere. “Daughter of Darkness” è scritto a quattro mani da Gordon insieme a Andrew Laskos, esperto di film per la televisione che ha firmato anche alcuni episodi per “La bella e la bestia” giusta (la serie con Ron Perlman e Linda Hamilton) e questo è un punto chiave, perché “Figlia delle tenebre” è un film televisivo con tutti i limiti del caso, in alcuni momenti le trovate di Stuart Gordon lo elevano un po’ sopra la media di questa tipologia di film, in altri passaggi gli scarsi mezzi a disposizione trascinano nuovamente la trama giù nell'oblio delle pellicole per il piccolo schermo, come potevamo intenderle nel 1990.

Vi riconosco che a tratti pare una qualunque fiction italiana, Mia Sara in tal senso non aiuta.

La storia è quella di Katherine (Mia Sara), una ragazza americana che non ha mai conosciuto il padre, morto in un sospetto incidente stradale negli Stati Uniti. Per scoprire qualcosa sull'uomo che l’ha messa al mondo Katherine viaggia fino al Paese natale paterno (ovvero la Romania fresca delle fine della dittatura di Nicolae Ceaușescu). La Bucarest del 1990 è un posticino che sprizza la gioia di vivere tipica dei Paesi dell’ex cortina di ferro da tutti i pori: coprifuoco con corrente staccata alle nove di sera, lunghe file per i beni di prima necessità (che comunque scarseggiano), criminalità dettata dalla fame ai massimi livelli con tutto quello che ne consegue, insomma non proprio la più ambita delle mete per le vostre rilassanti vacanze.

Katherine si ritrova a fare un piccolo giro della città scortata dal tassista Max (Dezsö Garas) che per buona parte del film sembra l’unico tassista in circolazione per tutta Bucarest, anche se nel corso della storia quella che inizialmente sembra una poverata della trama (e della produzione), trova poi una sua non imprevedibile logica nella storia, anche se Max all’inizio sembra ricoprire il ruolo di tutto fare e spalla comica del film.

"Ma dici a me? Con chi stai parlando dici a me?", "Ha chiamato Travis Bickle, rivuole indietro la sua battuta"

La nostra protagonista è perseguitata da incubi come solo i personaggi negli horror possono avere, loro oppure chiunque dopo una cena a base di peperonata. Ad esempio, il suo sonno in aereo viene interrotto dall'incubo del funerale paterno, minacciato da una sinistra figura incappucciata senza occhi né bocca, oppure all'arrivo a Bucarest, cercando di riposare in albergo, Katherine ha un incubo vagamente di stampo Bergmaniano, in cui seguendo il misterioso incappucciato, finisce nella bottega di un vetraio, ma ci tengo a dire che non ho citato Bergman per darmi un tono: Gordon con un budget con cui di norma acquisti i Pop Corn al cinema, riesce a mettere su momenti onirici davvero efficaci, anche se, bisogna dirlo, il budget è anche la coperta corta della produzione, quando poi Mia Sara si ritroverà per davvero inseguita dall’incappucciato dei suoi sogni, la fuga prenderà una piega abbastanza tragicomica a causa di una povertà di mezzi piuttosto evidente. Insomma, croce e delizia di una produzione di questo tipo, anche se forse non avrei dovuto dire croce parlando di un film suoi vampiri, voi che dite?

Il maestro vetraio del film si chiama Anton ed è interpretato da un Anthony Perkins molto in là sul viale del tramonto e anche qui “Figlia delle tenebre” mostra le due facce della medaglia: se da una parte avere uno come Perkins a bordo offre un minimo di visibilità al film, dall’altra è improbabile che l’attore reso celebre da Psycho possa ricoprire solo il ruolo di un semplice vetraio di Bucarest. Quelle pochissime recensioni che troverete in giro su questo titolo, finiscono tutte per ruotare intorno alla prova di Perkins, quando il film con tutti i suoi limiti produttivi ha altre frecce al suo arco, non molte, ma le ha.

Benvenuti al Bates Motel.

Anton sa qualcosa sui trascorsi del padre di Katherine, fatto scomparire dalla polizia segreta per il suo simpatizzare con il movimento riformista, in tal senso tra un Grigore Petrescu (Robert Reynolds) pianista di piano bar di notte e sciupafemmine a tempo pieno e un conte decaduto di nome Ciprian (forse perché i vampiri di questo film sono così pallidi per via del quintale di cipria sul volto? Chissà), “Daughter of Darkness” si gioca la sua carta politica: in un Paese gestito con il pugno di ferro dalla dittatura di Ceaușescu, i vampiri hanno potuto sopravvivere come altrove non avrebbero mai potuto fare. Il legame tra le sparizioni attribuite alla polizia segreta oppure alle vittime dei vampiri nella trama diventano volutamente intercambiabili, un modo sottile per Stuart Gordon di trattare un tema politico senza ammorbare il pubblico con spiegoni moralistici, anche perché al regista di Chicago interessa il film di genere e quello sa davvero come realizzarlo malgrado il budget infinitesimale.

Parliamo subito dei difetti del film, se siete tra quella porzione di pubblico che si spaventa davanti ad un film realizzato con pochi soldi, questo film non fa per voi, ma forse in generale, tutto il cinema di Stuart Gordon, l’unico difetto vero è qualche lungaggine nel secondo atto: i 93 minuti di durata di “Daughter of Darkness” perdono qualche colpo della parte centrale della storia che si gioca tradimenti e rivelazioni su cui preferirei restare più vago possibile. Questo è già un film molto piccolo e sono sicuro che i più smaliziati tra di voi avranno già capito l’andamento della trama, solo dalla mia sommaria descrizione, quindi preferisco concentrarmi suoi motivi di interesse del film che sono quasi tutti nel terzo atto della pellicola.

I titoli di testa giusti per la Bara Volante no?

I vampiri di Stuart Gordon non potevano essere semplici succhia sangue dai canini affilati, uno come lui che ha sempre avuto una naturale predisposizione per il Body Horror e per elementi grottescamente sessuali nelle sue storie, ha dimostrato anche qui di conoscere bene la regola: non possono esserci vampiri senza il sesso. I particolari “baci” sul collo dei Vampiri sono un elemento erotico che ha determinato il successo di questa categoria di personaggi fin dai tempi in cui le signorine bene del 1897, acquistavano il tanto chiacchierato romanzo “Dracula”, ufficialmente per leggere di questa storia da brividi di cui tutti parlavano, ufficiosamente per godersi le dettagliate e vagamente pruriginose descrizioni firmate da Bram Stoker. Perché YouPorn mi pare l’abbiano inventato giusto qualche anno dopo il 1897, quindi bisognava arrangiarsi con quello che si trovava.

Ecco perché in questo film i vampiri di Gordon mordono utilizzando la loro (gustosamente schifiltosa) lingua biforcuta, anche in un film microscopico come questo, il nostro Stuardo anticipa i tempi e fa scuola. Esattamente come Robot Jox, anche “Figlia delle tenebre” sembra alimentare la tesi per cui Guillermo del Toro il cinema di Stuart Gordon lo conosce molto bene e quando è stato il momento, ha imparato (e replicato) molto delle lezioni apprese: i vampiri con una schifosissima lingua usata per mordere di Gordon, sembrano gli zii di quelli che Guillermo del Toro ha raccontato prima nella trilogia di romanzi di “The Strain” (diventati anche una serie televisiva di scarso successo) e poi in “Blade II” (2002). Non ci trovo nulla di male nel riciclaggio di buone idee, ma questo è il motivo per cui i film bisogna per prima cosa guardarli, troppo facile idolatrare grandi riciclatori come Guillermone e Tarantino (e lo dico con stima nei confronti di entrambi i registi, che sia chiaro), ma andare a caccia dei modelli d’ispirazione è sempre molto importante.

"Mickey, Mickey dai vieni tesoro, dai fammi sentire una vera donna dai vieni un bel bacio con la lingua!" (cit.)

Il piano di (ri)conquista del mondo dei vampiri di “Daughter of Darkness” che sognano di poter tornare a dominare la Terra senza più timore dei raggi solari (come me quando mi portano in spiaggia) si consuma nel finale dove Stuart Gordon preme a fondo sul pedale dell’acceleratore e porta in scena uno scontro finale dove ai soliti noiosissimi paletti nel cuore, viene preferito uno scontro fatto di fuoco e fiamme. Se il secondo atto di “Figlia delle tenebre” ha qualche vistoso problema di ritmo, il finale è un’unica incredibile tirata in grado di far dimenticare i limiti della produzione televisiva.

Tra vampiri ben cotti (se non proprio bruciati) e castelli dati alle fiamme lo scontro finale trascende una produzione, comunque, molto piccola, quindi se siete interessati ad un film di vampiri che va a giocare fuori casa proprio nella nazione dove il mito di Dracula è più sentito, ma che riesce comunque a non risultare la solita minestra riscaldata, ora sapete che titolo cercare.

"Vampiri, ma è terribile!", "Non più di Psycho IV"

Certo, non è il film di Stuart Gordon che non conoscevate che finirete per consigliare a tutti i vostri amici, ma è la conferma della capacità del regista di Chicago di saper sfornare prodotti più che dignitosi con i soldi con cui gli altri pagano la cena agli attrezzisti, ma anche della profonda conoscenza delle caratteristiche principali dei vari sottogeneri del cinema Horror. Ecco, magari una protagonista meno imbalsamata di Mia Sara avrebbe aiutato parecchio, ma per essere un film diretto da uno che non sopportava la proliferazioni di film sui Vampiri, ha qualche asso nelle manica, non molti, ma li ha.

Per questa settimana è tutto, l’appuntamento con Stuart Gordon si rinnova tra sette giorni, quindi non dovrete aspettare molto, giusto un… Poe (ah-ah come sono simpatico).

30 commenti:

  1. Mad doctor in stile Frankenstein,vampiri...è un peccato che Gordon non abbia anche fatto un film sui lupi mannari che ammetto di preferire ai succhiasangue.Gli uomini lupo sono sempre risultati i più difficili da portare sullo schermo,se si paragonano i film riusciti sui vampiri con quelli riusciti sui licantropi,non dico che ci sia un abisso a favore dei succhiasangue ma poco ci manca!

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    1. I lupi mannari con il loro tappeto di peli sono roba che costa, per quello sono quelli che tornano al cinema solo nelle notti di luna piena e nemmeno tutte. Stuart Gordon ha sempre lavorato con budget microscopici, penso ce la ragione sia tutta qui, anche se la sua interpretazione sul mito dei lupi mannari sarebbe stata fantastica, già me la immagino. Cheers!

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    2. So che la norma sarebbe dire che la trasformazione in licantropo di Rick Baker e Rob Bottin siano le migliori,ed in effetti lo sono,ma per quanto riguarda me quella che piu mi ha sconvolto e stata la transformazione del film di Neil Jordan,un autentico incubo ad occhi aperti,puro terrore!

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    3. Lascia fare, che ho in mente un piano bellicoso per cui questa Bara presto, sarà piena di peli da post mutazione ;-) Cheers

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  2. La descrizione della Romania del tuo post ha dei tristi parallelismi con quella attuale, eccezione fatta per i vampiri... Mia sentito ovviamente questo film, anche se Mia Sara la ricordo per qualche serie anni '90... Però mi piacerebbe recuperarlo soprattutto per lo spaccato di un periodo storico non così lontano... Grazie per questa scoperta, sicuramente non sono uno di quelli che si spaventa per produzioni televisive realizzate con pochi soldi, spesso sono foriere di piccole sorprese. 👋

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    1. Certo sempre di essere il più completo possibile nelle rubriche, questo film è povero di budget ma non di spirito, un’occhiata la merita, il finale è un gran crescendo ;-) Cheers

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    2. Lo sappiamo, per questo frequentiamo con piacere la tua Bara!! 😜
      Prima o poi lo recupero. 👋

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    3. Un onore, grazie davvero! Per questa rubrica ho almeno un altro paio di titoletti come questo, semi sconosciuti e meritevoli ;-) Cheers

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  3. parlando di vampiri a basso budget,quello abominevolmente terrificante del film "The Night Flier",non viene quasi mai menzionato!Lavorone!

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    1. Purtroppo ho avuto il dispiacere di vederlo, lo ricordo soprattutto per il compianto Miguel Ferrer, un attore che mi piaceva molto.

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  4. un vampiro che non si dimentiva!Miguel Ferrer un bravissimo attore troppo poco menzionato.

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    1. Fighissimo "The Night Flier", Ferrer è uno dei preferiti di questa Bara ;-) Cheers

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  5. Battuta finale che definirei geniale.

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  6. Mamma mia Cass! sono anni che vioglio vedere questo film, hai qualche dritta su dove trovarlo?

    Leggendo il tuo commento, la cosa che mi intriga di più è l'ambientazione nella Romania post Ceaușescu e come i Vampiri possano trovare terreno fertile nei regimi dittatoriali.
    Questo tema era stato vagamente toccato in Laggenda del cacciatore di vampiri e in Dracual 3 Legacy (il secondo seguito direct to video al Dracula prodotto da Wes Craven, e in cui Rugther Hauer faceva il conte) e l'ho sempre trovato molto affascinante.

    A proposito di Perkins, hai mai visto Dr. Jekyll e Mr. Hyde: sull'orlo della follia?

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    1. L'ho visto una volta sola e nemmeno tutto, perché mi pare di averlo beccato iniziato durante un passaggio tv, ecco bravo, quello dovrei vederlo per benino. Purtroppo il film esiste solo in vhs tocca arrangiarsi così, Stuart Gordon è stato maltrattato, il suo "From Beyond" è arrivato su raggio-blu in Italia da pochissimo, in ogni caso scrivi in separata sede, dove ti viene più comodo ;-) Cheers

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  7. Purtroppo mi manca, comunque giorni fa ho visto From Beyond, e al momento posso solo dire che "ammazza che trucco" :D

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    1. Visto che roba? Ero sicuro che ti avrebbe colpito ;-) Cheers

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  8. Giuro, mai sentito prima! Ricordo che Perkins all'epoca lavorava con la banda di Band e anche in paesi a noi vicini, ma non lo ricordavo in queste vesti. Un film da riscoprire, con la lingua al posto giusto :-D
    E non vedo l'ora dell'appuntamento della settimana prossima: sono un Poe curioso :-P

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    1. Bisogna essere sempre un Poe curiosi ;-) In effetti é un film minuscolo, ma si lascia guardare e dopo "Robot Jox", un'altra prova del fatto che Guillermo del Toro ha studiato tutta la carriera di Gordon ;-) Cheers

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  9. E' uno dei film del perkins sul viale del tramonto, visto una sola volta in orari notturni su una sclcinatissima tv locale del padovano abituata a trasmettere di notte film altrimenti introvabili. Pensa che la notte prima avevano dato "Baba Yaga".

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    1. Addirittura "Baba yaga" wow! Di questo film esiste giusto la vhs, ma non esistono formati decenti dei film più famosi di Gordon, figuriamoci queato. Cheers!

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  10. sembra molto interessante
    poi con l'horror a basso budget e molte idee tra risate o urla ci si intrattiene sempre :D

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    1. Stuart Gordon vive e prospera a basso budget ;-) Cheers

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  11. In effetti mi aspettavo "Il Pozzo e il Pendolo". E invece...
    No. Questo non lo conoscevo proprio.
    L'unico appiglio famigliare nel post, dal canto mio, é la vecchia serie tv con Perlman e la Hamilton che mi piaceva assai.
    Sembra comunque interessante, pur con tutti i limiti di una tipica produzione televisiva.
    E poi...EHI! GUARDA! C'E' DENTRO ANTHONY PERKINS!!
    Ok, come giustamente fai notare tu non é che si dovrebbe martellare per forza su questo chiodo. Ma Perkins dove lo metti fa sempre la sua discreta figura.
    Lo recupererò, anche se non sembra per niente facile da trovare.

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    1. Dovresti saperlo, da questa Bara può uscire di tutto ;-) Cheers

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  12. Mi ero sempre chiesto dove fosse finita Mia Sara dopo Legend con Tom Cruise... eccallà

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  13. Non visto, ma sarà mio. Sembra anche avere quella giusta dose di trash che piace tanto a me!

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