Tutti noi affrontiamo momenti di sconforto, penso sia normale, specialmente in periodi come questo dove le notizie non sono granché ed è inevitabile non vedere una vita d’uscita. In questi casi di solito, mi ritrovo a pensare che li fuori nel mondo (più o meno dalle parti del Canada), ci sono gli Astron-6 e quindi questo mondo sarà anche brutto sporco e malvagio, ma non potrà davvero mai essere così male, visto che è l’unico della galassia (conosciuta) su cui vivono gli Astron-6.
Se per caso non aveste ancora avuto il piacere, sappiate che
gli Astron-6 sono una compagnia di produzione cinematografica fondata nel 2007
in Canada, da Adam Brooks and Jeremy Gillespie a cui poco più tardi si è
aggiunto anche Steven Kostanski. Di norma gli Astron-6 producono titoli
orgogliosamente di genere, tra horror e fantascienza, che strizzano apertamente
l’occhio a tutta la produzione degli anni ’80 ma senza quella falsa malinconia
che ammettiamolo, ha anche un po’ scocciato. Gli Astron-6 sono caratterizzati
da un senso dell’umorismo alquanto cazzaro e un amore palpabile per tutta
quella bella roba con cui siamo tutti cresciuti. Insomma, gli Astron-6 sono
come noi e fanno il cinema che vorremmo produrre tutti quanti se ne avessimo i
mezzi, la possibilità e il talento. Volete un esempio? “Manborg” (2011), una
folle meraviglia fatta di trucchi prostetici vecchia maniera, animazione a
passo uno e beh, droga credo, se non lo avete mai visto guardatelo, poi
capirete perché malgrado tutto, sono felice di vivere sullo stesso gnocco
minerale che ruota intorno al sole, dove vivono anche gli Astron-6.
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Una normale giornata in ufficio per Steven Kostanski. |
Quando vogliono fare i seri Jeremy Gillespie e Steven Kostanski, in amicizia Jerry e Steve, sfornano gioiellini come The Void, che avrà anche tanti difetti ed è un film estremamente derivativo, ma sicuramente ha il cuore dal lato giusto. La loro nuova fatica questa volta, è un’opera forse un pochino più personale scritta e diretta dal solo Steven Kostanski, ma con quello stesso spirito cazzaro e vecchia scuola che caratterizza lo stile degli Astron-6, mi è concesso di aprire il gas dell’entusiasmo? Solo un paragrafetto ok? Breve lo giuro.
Sapete che non amo fare le classifiche, le lascio fare a chi
si diverte, in giro ne trovate di ogni tipologia e di solito a fine anno
fioccano quelle sui “Dieci migliori film” ecco, con tutto che non le sopporto,
vi faccio la mia classifica dei migliori dieci film del 2021: “PG - Psycho
Goreman” occupa tutte le posizioni. Possiamo iniziare a pensare ai dieci
migliori film del 2022, per quest’anno la gara è terminata in anticipo. Troppo
entusiasta? Vi racconto la sinossi del film e poi ne riparliamo.
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Lui è PG, ma di certo non PG-13. |
L’arciduca degli incubi, un mostro sanguinario forgiato nell’odio e nella vendetta, una sorta di “occulto super sovrano dell’universo” (cit.) è stato esiliato dal suo pianeta natale Gygax (nome che farà suonare più di un campanello nella testa degli appassionati di “Dungeons & Dragons”), dai suoi storici nemici, un ordine di clericali spaziali noti come Templari, sento Roberto Giacobbo che si sfrega le mani. Intrappolato in una bara sigillata dalla gemma di Praxidice all’origine dei suoi poteri ma anche in grado di controllarlo, questo terribile mostre giace sepolto nel cortile di casa di Mimi (Nita-Josee Hanna) e Luke (Owen Myre), due ragazzini terrestri in fissa con un complicatissimo gioco inventato da loro, una sorta di palla avvelenata inutilmente complicato chiamato “Crazy Ball”.
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“Non vale è fuorigioco!”, “Non è vero, perché la palla ha rimbalzato sei volte come da regolamento!” |
Dopo una lunga e articolatissima partita al loro gioco preferito, i due ragazzi dissotterrano la bara in un tripudio di colori - venuti dallo spazio - rosa, come in un sogno bagnato di Stuart Gordon. Mimi la sorellina terribile mette le mani sulla gemma di Praxidice, ed essendo leggerissimamente dominante come personalità, si ritrova per le mani il suo “Terminator privato” (cit.) e non cito a caso il film di Cameron, perché l’enorme mostro realizzato con effetti speciali orgogliosamente artigianali, appena uscito dalla sua bara, uccide tre punk imparando i rudimenti della nostra lingua primitiva, proprio come faceva ai bei tempi Arnold.
L’arciduca degli incubi è un inferno su gambe semovente, gigantesco, super forte e con il potere di intrappolare chiunque in
uno stato di eterna non-morte, a guardarlo sempre un incrocio tra Pinhead (da cui ha ereditato la
parlantina) e la capacità di esaudire oscuri desideri come “Wishmaster - Il
signore dei desideri (1997), potrebbe distruggere il pianeta e la galassia in
poche ore, ma è costretto ad obbedire a chiunque sia in possesso della gemma di
Praxidice. Quindi un enorme psicopatico spaziale con poteri da Antico Lovecraftiano, diventa un
burattino nelle mani di una piccola psicopatica terreste, state tranquilli che
tra i due, quella davvero pericolosa è Mimi!
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"Ah-ha! Sei lento, eh, eh!" (cit.) |
Per capire l’aria che tira in questo film, bisogna giustificare il titolo del film: ai due ragazzini (e a Mimi) in particolare il pomposo titolo del mostro non piace, quindi dopo una veloce consultazione con il fratello Luke, la creatura viene ribattezzata Psycho Goreman, PG per gli amici. Quindi ci troviamo davanti ad un mostro che ha tutto per ricordare le grandi maschere horror degli anni ’80, che viene etichettato come il Principe Giovanni nel Robin Hood della Disney. Riuscite a pensare a qualcosa di più figo di così? Solo Steven Kostanski poteva pensare a questa meraviglia che sa di infanzia.
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"PG? Ah, mi piace davvero! Bis, fallo scrivere su tutte le mie valigie!" (cit.) |
Si perché “PG - Psycho Goreman” è davvero tutto qui, se quello che avete letto vi è piaciuto, sappiate che amerete il film, non si scappa. Da parte mia ho adorato ognuno dei 99 minuti di questa folle meraviglia, perché oltre alla violenza e l’ironia, Kostanski ha messo su un film che sembra uscito dalla nostra memoria collettiva. Dove lo trovate un film del 2021 che sui titoli di coda si gioca un’ironica canzone rap con il testo ispirato alla trama del film? Credo proprio da nessuna parte.
“PG - Psycho Goreman” sembra una parodia horror di una qualsiasi serie tokusatsu giapponese, quelle serie con i mostri di gomma e gli eroi che fanno le mosse marziali, che noi occidentali di norma identifichiamo con i “Power Ranger”. L’idea di fondo è un’amorevole presa per i fondelli ai cartoni animati e ai film con l’alieno che precipita sulla Terra e fa amicizia con una famiglia di umani. Considerando l’acronimo del nome del protagonista, diventa automatico pensare all’alieno in fissa con le interurbane di Spielberg, ma forse il film che somiglia più a “PG - Psycho Goreman” è “Cose dell'altro mondo” (1991), il film con Hulk Hogan guerriero spaziale, una sorta di Arma non convenzionale per ragazzini che ho visto un milione di volte da bambino, eppure Steven Kostanski introduce una piccola ma sostanziale differenza.
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Ma quella differenza non è PG vestito da Al Bano Carrisi (anche se è un valore aggiunto) |
Il guerriero di Hulk Hogan sarà stato rude nei modi ma era uno dei buoni, il nostro PG invece è un cattivo intergalattico, se il film avesse intenti differenti sarebbe il mostro finale da sconfiggere per riportare la pace nella galassia. Ma il vero colpo di genio di “PG - Psycho Goreman” è il suo ribaltare completamente il punto di vista sulla storia, di fatto il film diventa la parodia psicotica, comica e grondante sangue del vostro classico film Disney o Pixar. Lo so sembra assurdo, ma lasciatemi spiegare.
PG affronta il classico percorso dell’(anti)eroe, aderente al canone dell’alieno che capisce l’umanità grazie all’amore di una famiglia terreste, quindi il tema Disneiano (che serpeggia in tutti i film Yankee, anche non animati) è ben presente, ma viene spernacchiato da Kostanski in un modo irresistibile.
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La famiglia, il centro morale di ogni film occidentale degli ultimo 200 anni. |
La famiglia di protagonisti è decisamente disfunzionale, il padre (Adam Brooks) è un sedicente ex militare fannullone in eterna lite con la moglie, il fratellino Luke un tonto buono come il pane ma non proprio sveglissimo, a tenere tutti quanti in pugno è proprio l’odiosa Mimi, l’antitesi totale della brava ragazza, il personaggio che trasforma “PG - Psycho Goreman” in un grosso dito medio sventolato davanti alla faccia dei Bumblebee di questo mondo, anche perché il film si chiamerà anche “PG” ma non è di certo PG-13!
Mimi è una stronzetta dispotica, tostissima e simpatica per
qualche minuto grazie alla sua faccia da schiaffi, ma alla lunga diventa
veramente insopportabile, eppure “PG - Psycho Goreman” è un film che vive e
prospera anche sui suoi apparenti difetti, infatti quando la giovane Nita-Josee
Hanna che interpreta Mimi, si esibisce in equilibrio tra la pessima recitazione
e una prova sopra le righe, non fa altro che rendere la giovane protagonista
ancora più funzionale alla storia.
Allo stesso modo PG, diventa un personaggio tragicomico, ha
tutto il potere del mondo ma è costretto a mordere il freno, in alcuni momenti
vorrebbe strangolare Mimi (esattamente come vorremmo fare noi spettatori), ma il
massimo che può fare è sfogarsi su chiunque gli capiti a tiro, come ad uno dei
poliziotti, trasformato in un Cronenberghiano incubo di carne deambulante, che a
suo modo è un’auto citazione di Steven Kostanski al suo cortometraggio “Bio-Cop”
(2012), dove lo zombie-poliziotto faceva il suo caracollante esordio.
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Nel per caso vi venisse voglia di approfondire l’amicizia con questo tutore della legge. |
“PG - Psycho Goreman” cattivello fino al midollo, si diverte a ribaltare il punto di vista su tutto, la famiglia umana è disfunzione e l’eroe con il nome (anzi nomignolo) in locandina in realtà è il super cattivo della storia, ma finiamo a tifare per lui, non solo perché già di mio ho una sinistra propensione a preferire i cattivi, ma perché di fatto i Templari che danno la caccia a PG, sono dei baciapile intergalattici insopportabili, dei despoti spaziali in cui non è difficile notare una certa dose di critica anti-clericale infilata da Steven Kostanski nella storia.
La Templare a capo di un consiglio galattico, sembra una
sorta di angelo vendicatore invasato, uscita da un episodio a caso dei Power Rangers, convinta di dover distruggere PG per perseguire il suo glorioso
destino, quando poi di fatto non è altro che una sorta di Crociato con le ali,
invasata e completamente folle, che per altro assume sembianze umane per
mimetizzarsi sulla Terra, proprio come facevano i cacciatori di taglie di Critters.
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Per arrivare là dove nessuna puntata dei Power Ranger era mai giunta prima. |
Non va tanto meglio con i generali, un branco di mostri intergalattici che un tempo spalleggiavano PG, novello Spartaco nella rivolta contro i bacchettoni spaziali, ma pronti a voltargli le spalle approfittando della sua nuova condizione di burattino nelle mani di Mimi. Ed è proprio qui che Steven Kostanski conferma di avere un grande cuore per tutto il cinema giusto, quello che piace a questa Bara Volante, perché nei 99 minuti di “PG - Psycho Goreman” ho visto più creature spaziali che nelle ultime tre stagioni di Doctor Who.
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Doctor Who levati, ma levati proprio. |
Una varietà di mostri orridi e quindi bellissimi, che coprono una gamma che va dal minaccioso al grottesco, come l’uomo sotto vetro soprannominato Tube-Man, oppure la strega vagamente orientaleggiante tipo shinigami, per non parlare di uno dei miei preferiti: una sorta di barile d’acciaio con le gambe, che contiene al suo interno cadaveri spappolati e triturati, il cui sangue e budella vengono sparati attraverso due braccia-fucile addosso agli avversari. Avete presente gli assurdi cattivi di He-Man con cui giocavamo da bambini con i giocattoli della Mattel? Sicuramente Kostanski ne aveva una nutrita collezione e non ha ancora smesso di giocarci nei suoi film.
Le braccia spara sangue sono un colpo di genio, i bambini lo ameranno. |
Ci sono tanti paragoni illustri che vengono alla mente guardando “PG - Psycho Goreman”, un film che pesca a piene mani dall’immaginario anni ’80, portando in scena tutte le gag che una situazione al limite come quella del soggetto di un film così offre. Ma la lucida e goliardica follia di questo film, per quello che mi riguarda è il tentativo più riuscito in occidente di avvicinarsi al cinema di Minoru Kawasaki, il che se non fosse chiaro, per me suona un po’ come il complimento supremo.
“PG - Psycho Goreman” è un’orgia di mostri assurdi e
fighissimi, realizzati tutti con gomma, plastica, sangue finto e plastilina, in
cui seguendo la filosofia di Minoru Kawasaki, la zip dietro il costume di
gomma, non solo si deve vedere, ma deve anche essere un vanto. Il risultato
finale è un film talmente riuscito nel far sospendere l’incredulità allo
spettatore, da rendere accettabile e ben volute anche le trovate più assurde,
quindi anche quando gli effetti speciali risultano “finti”, sembra di guardare
uno di quei film noleggiati in vhs con i mostri con cui siamo cresciuti, perché “PG - Psycho
Goreman” fa dei suoi difetti un vanto.
Solo a me ricorda il gufo meccanico di "Scontro di titani"? L'originale non il remake fiacco. |
Steven Kostanski fa un ulteriore salto di qualità come regista e narratore, ci sono trovate assolutamente azzeccate (come il “codice morse”, che è una sorta di parlata di famiglia per Mimi e i suoi parenti), ma anche quando il film sembra menare il can per l’aia (il secondo atto rallenta un po’ il ritmo), le trovate assurde di Kostanski non fanno altro che dare forza al film, anche quando sono fini a loro stesse. Vogliamo parlare dell’amico di Mimi e Luke, trasformato in un lumacoso cervello gigante con occhi e tentacoli? Oppure del momento musicale (che si fa ancora gioco delle abitudini Disneiana) piazzato a metà film? “PG - Psycho Goreman” è un cartone animato violento, che abbraccia il non-sense come stile di vita e gli effetti speciali vecchia maniera come unica via.
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Da qualche parte nel mondo, il Dio Minoru Kawasaki sorride e approva. |
Non è difficile cogliere tutte le citazioni che Kostanski si
è divertito ad infilare nel film, in questo calderone pop che strizza l’occhio
a tutti i film giusti, dovete solo godervi il giro sulla giostra, se dovessi
scegliere, al momento la mia trovata preferita resta l’omaggio al primo Phantasm, un modo brillate di cavalcare
la gag ricorrente di PG, che non riesce a ricordare il nome dell’anonimo Luke,
chiamarlo quindi solo «Boooooooy».
Le citazioni, quella fatte davvero bene. |
Solo i flashback sul passato di PG, con in sottofondo i sintetizzatori e le musiche dei fidati Blitz//Berlin, da soli valgono la visione del film, perché sono spaccati su un mondo molto più ampio creato dalla fantasia da bambino teledipendente di Kostanski, realizzati come una vera e propria dichiarazione d’amore a tutto quel fantastico ciarpame con sui siamo cresciuti. Fanno venire voglia di vedere un intero film con PG impegnato a raccontare le storie delle sue conquiste spaziali, a patto che a portarle in scena sia sempre il talento visivo di Steven Kostanski, bravissimo a riempire lo schermo con mostri, plastilina e trovate assurde che scaldano il cuore.
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PG ha cuore (anche se non è il suo) |
L’unico difetto di “PG - Psycho Goreman”, oltre ad un secondo atto che prende fiato prima del finale, è la natura goliardica stessa di tutta l’operazione, se non siete naturalmente predisposti verso questa roba, il film vi dirà poco, ma se invece pensate che possa fare al caso vostro, potete anche voi mettervi alla ricerca dei migliori dieci film del 2022, perché tanto per il 2021 la ricerca è terminata. Forse l’unico vero difetto e non aver potuto vedere questo film al ToHorror che lo aveva messo in programma per lo scorso novembre, prima di dover rimandare il festival causa cinema chiusi. Si spera che i ragazzi del ToHorror possano rimediare presto, anche perché questo film è già diventato la mia nuova fissazione personale, visto che per oggi ho finito, vi saluto come farebbe Mimi: «Byeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!».
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Ba Dum Tss! |
Sai che non lo so? A naso sto film potrebbe diventare pure il mio film preferito dell'anno ma ho paura che sia troppo anche per me. Mi spiego: deve essere in un sottilissimo gioco di equilibrio che porti "PG" oltre la soglia del normale. Ma non così troppo per non farlo sfociare nella c@zzata ma nemmeno così in basso per evitare che non faccia il giro doppio e diventi geniale. Non so se mi sono spiegato perché devo ancora bere il caffè e le parole escono un po' così...
RispondiEliminaOvviamente lo guarderò (coi miei tempi...) perché ti sei esposto molto e me lo hai venduto benissimo. Ti saprò dire...
Prendi il caffè e poi vai a vederlo, il resto può attendere ;-) Cheers
EliminaDopo aver letto la recensione posso solamente dire che: LOVOGLIOVEDEREIMMEDIATAMENTE.
RispondiEliminaVai e colpisce, poi torna vincitore con un parere ;-) Cheers
EliminaOddio... una delle ultime foto pareva ritrarre un deretano con gli occhi baciato da gentil donzella... spero di aver male interpretato🤔
RispondiEliminaNo è un cervello dai, questo cambia tutto lo scenario ;-) Cheers
EliminaHo letto solo la prima parte per evitare spoiler, questo film è già in lista!
RispondiEliminaHo adorato tutto del film, da ieri ho la colonna sonora in cuffia (storia vera). Cheers!
EliminaE prima i polacchi ora anche i crucchi, sono rimasti ai tempi della Germania Est mi sa...comunque proprio perché dal sapore Vintage questo film potrebbe piacermi ;)
RispondiEliminaScusa mi sono perso, perché i tedeschi? Al massimo i Canadesi. In ogni caso é una bomba ;-) Cheers
EliminaSì scusa...ahah...avevo letto psycho german :D
EliminaMagari per il seguito arriverà il cugino teutonico ;-) Cheers
EliminaDa qualche piccolo particolare mi sembra di capire che il film ti sia piaciuto abbastanza... :-D
RispondiEliminaContagiato dal tuo entusiasmo lo metto in lista: vediamo se batte la mia ritrosia per i film nostalgici anni Ottanta :-P
Si é notato molto? Strano perché ho fatto di tutto per mascherare ;-P Scherzi a parte gli Astron-6 hanno il cuore dal lato giusto ;-) Cheers
Eliminaquesto me lo hai venduto liscio liscio...
RispondiEliminaSi vende da solo, ha dentro tutto il meglio ;-) Cheers
EliminaODDIO, COS'E'!?
RispondiEliminaSembra una versione sotto acido dei vecchi telefilm giapponesi con supereroi in tutina e mostroni di gomma che si menavano tanto.
E chi sono questi Astron 6?
Voglio sapere tutto, di loro!!
No, gia' dal nome mi brillavano gli occhi.
Sembra il nome di una di quelle squadre che pilotano i robot componibili tipo Vultus o Combatter.
Dove la trovo, questa meraviglia?
No, sul serio...
EliminaFuori dal Giappone esiste davvero gente che fa film con quello spirito li'?
Devo vederlo assolutamente!!
Guardati "Manbord" (2011) mi ringrazierai dopo ;-) Cheers!
EliminaEsatto sembra un tokusatsu a caso, mescolato con i cartoni animati che gli americani chiamano "del sabato mattina", più Minoru Kawasaki e tanta altra robetta, insomma figo ;-) Cheers
EliminaHo provato a informarmi su "Manborg".
EliminaSai cosa mi ricorda tantissimo?
Un vecchissimo (e trashissimo, ma proprio questo esaltante) che avevo visto sulla defunta Odeon TV.
"Eliminators".
A leggere la trama lo ricorda molto.
Mi e' venuta DAVVERO voglia di vederli, questi due.
*Eliminators" é un classico e sono piuttosto sicuro fosse tra le fonti di ispirazione di "Manborg" ;-) Cheers
EliminaHo dato una sbirciata anche agli altri loro lavori...
EliminaMa e' fantastico!!
'Sti tizi devono esser fuori come i balconi!
E neanche sapevo chi fossero, pensa te.
Si impara sempre qualcosa.
Denghiuverimacc', Cass.
Davvero.
Sono qui per questo, un servizio di pubblica utilità ;-) Cheers
EliminaLo guarderò, il trailer mi ha incantato :D Praticamente: Toxic Avenger mescolato ai Power Rangers, con personaggi stile Kinnikunuman (Si scrive così), cioè i vecchi Exogini, più che sullo stile dei Masters :D
RispondiEliminaHa tutta questa bella robina dentro, per questo merita la visione ;-) Cheers
EliminaIl bello è che di The void mi era piaciuta la serietà 😅 questo mi incuriosisce molto - e poi dura poco, ultimamente è un fattore per me importante...
RispondiEliminaEcco qui serietà pochina ;-) Però la cura per gli effetti speciali è la stessa. Cheers!
EliminaBeh, a me ricorda un po' la plasticosità di Turbo Kid.
RispondiEliminaVoglio vederlo assolutamente.
Bravissimo è proprio quella tipologia di film, infatti per trovare un altro titolo in grado di esaltarmi tanto, devo tornare proprio a Turbo Kid Cheers!
Eliminaè la cosa più bella e stupida del mondo!!
RispondiEliminaLa bambina l'avrei sotterrata volentieri sotto 23 metri di cemento armato, ma in se è spettacolo puro.
Il padre è l'eroe che tutti meritiamo........ anche se è un pò pigro.. XD
La bimba è simpatica subito, odiosa dopo tre minuti e insopportabile a livello betoniera (per il cemento armato) un attimo dopo, proprio per questo è perfetta per il ruolo che deve ricoprire, in un film dove i cattivi (e i pigri) dominano ;-) Cheers
EliminaBellissima recensione!
RispondiEliminaL'ho visto quache giorno fa e sono rimasto basito non tanto per la violenza o l'inventiva nel make-up delle creature, ma per la genuina iconoclastia del film: quando Mimì spezza a metà il crocifisso mi è caduta la mascella (e gli occhi mi si sono inumiditi per la gioia).
Ho visto anche Father's Day, adorabile, più malsano ma a mio parere meno compatto e riuscito. Ora si va alla ricerca di Manborg, grazie alla tua segnalazione.
Blissard
Ti ringrazio per l'occasione che mi offri per parlare di quella scena: critica anti clericale che traspare dalla nemesi di PG, ma anche da quella scena, cioè ci rendiamo conto che nel momento di massima crisi, Mimi prega per avere una risposta... Sugli occhiali da sola da indossare? Dai fantastico ;-) "Manborg" ti piacerà, ne sono piuttosto certo. Cheers!
Eliminammmh, da come lo descrivi sembra la versione 2020 di un qualsivoglai film della Empire che andava sulla mitica Odeon degli anni 80.
RispondiEliminaE taaac , mi esalta.
Quindi va visto , in modo che scatti la libidine , my libidin.
Taaac.
Sembra proprio uscito da Oden, fammi sapere come ti sei trovato con questa replica degli anni '80 ;-) Cheers
EliminaQuei deliri belli che solo sulla Bara puoi trovare.
RispondiEliminaCerto la goliardia totale, anzichè fermarsi in tempo va oltre ogni previsione e gli toglie quel potenziale da pellicola potenzialmente di culto, che rinuncia ad essere qualcosa di più, chiudendosi in un limbo di voluta esagerazione comica e grottesca.
Film creativo e "acerbo" nello stile. Tanta voglia di divertirsi e far divertire e ci riesce. A me va benissimo così.
Penso che con il suo Leprechaun Kostanski si sia trattenuto troppo, quindi qui é esploso nel senso opposto, vero che avrebbe potuto avere più controllo e cura di alcuni passaggi, ma il film è talmente figo che non posso davvero chiedergli altro ;-) Cheers
Elimina