martedì 5 gennaio 2021

Cobra Kai - stagione 3: colpisci il primo dell’anno. Colpisci forte. Nessuna novità.


Sembra una legge non scritta, le serie TV lontane dalle grandi piattaforme di streaming, sono destinate a soffrire e sparire (ancora soffro per la dipartita di Ash vs EvilDead), oppure più semplicemente restano anonime.

Io stesso ci ho messo un po' a vedere le prime due stagioni di Cobra Kai, quando ancora la serie era il titolo di punta del neonato canale You Tube Red, ma con il passaggio della serie sotto l'ala protettiva di Netflix, Johnny e compagni hanno avuto una sorta di seconda giovinezza, che ha portato la serie prima al grande pubblico e poi a diventare una delle più viste di sempre sulla piattaforma della grande "N" rossa (storia vera).

Sapete come la penso, Cobra Kai é un gioiellino che con la prima brillante stagione, ha saputo ribaltare la mossa, portando nuova linfa alla saga di Karate Kid, un culto generazionale rilanciato da un'operazione brillante, fatta con parti uguali di cuore e cervello, che purtroppo sembrava aver già esaurito tutta la sua creatività nella seconda stagione, che non aveva certo la brillantezza della prima. Do per scontato che la terza stagione l’abbiate già vista tutti, in ogni caso da qui in poi SPOILER, così siete avvisati.

"Dai alzati e scordati il massaggino alle gambe, io non sono Miyagi"

Per fortuna il passaggio a Netflix non ha alterato la struttura, dieci episodi da 20, massimo 30 minuti l'uno compongono anche la terza stagione, inoltre bisogna dire che la sicurezza del "posto fisso", garantita da un datore di lavoro come Netflix, ha permesso alla serie di attirare qualche altro nome, ecco perché qui Ali (Elisabeth Shue) compare, prima come foto sul "Faccialibro" di Johnny (il solito e affidabile William Zabka) e successivamente in un paio di episodi nel finale della stagione, giusto per portare un po’ di pepe alla storia di Johnny con Carmen, perché di questo si tratta, “Cobra Kai” si avvolge nella coperta calda della Telenovelas e procede dritto per la sua strada.

Così su due piedi, Shue-Shue.

Per buona parte dei dieci episodi, la terza stagione di “Cobra Kai” sembra una soap opera con l’aggiunta del super potere del Karate, si perché i personaggi sono divisi tra chi ha i “poteri” (e appartiene ad un Dojo) da una parte e i “normali” dall’altra, tra questo e i bizzarri metodi curativi che permettono a Miguel di passare dal coma ai calci volanti, direi che lo spirito degli originali film di Karate Kid è del tutto rispettato, ma con tanti personaggi in circolazione è automatico che l’effetto Telenovelas sia tutto lì da guardare.

La terza stagione di “Cobra Kai” ci mette quattro episodi per trovare una sua direzione, quattro puntate che vengono impiegate per riflettere sugli effetti collaterali della super rissa a scuola, quella che concludeva la seconda stagione. Ovviamente il Karate viene additato come “IL MALE!” che rovina i nostri giovani dalle signore Lovejoy della California del sud, ma in tal senso la serie è molto realistica, d’altra parte è successo lo stesso con le arti marziali miste anche in uno strambo Paese a forma di scarpa, in recenti (e orribili) fatti di cronaca, no?

Quindi mentre Robby Keene (Tanner Buchanan) ancora latitate finisce al riformatorio prima e poi sotto l’ala del cattivo Maestro John Kreese (Martin Kove), Daniel-San (Ralph Macchio che ostina a tingersi i capelli per sfidare Padre tempo) vede la popolarità della sua azienda crollare drasticamente, e per non perdere i suoi affari parte per un viaggio in Giappone che permette alla serie di coprire due funzioni chiave: la prima quella di giocarsi un po’ di strizzate d’occhio al più disgraziato Karate Kid della serie (il secondo, il quarto non lo considero nemmeno), ma soprattutto indagare sulle origini dei due Dojo rivali, il Miyagi-Do Karate e il Cobra Kai.

"Lasciatelo dire, eri il più tamarro di tutti", "Detto da te con quel tintone ai capelli, mi offende proprio"

Sono sicuro che se il compianto Noriyuki "Pat" Morita fosse ancora vivo oggi, questa serie avrebbe trovato il modo di far tornare anche lui, perché ammettiamolo, complici alcune carriere che non hanno proprio spiccato il volo, “Cobra Kai” ha l’enorme pregio di essere riuscita a far ritornare nei rispettivi ruoli molte vecchie glorie, dal vecchio amore Kumiko (Tamlyn Tomita) fino al più tamarro degli avversari, il mitico Chozen (Yuji Okumoto). Dai! Sono riusciti ad avere anche un cameo di Dee Snider, cosa vogliamo criticargli? Non mi stupirebbe nelle prossime stagioni veder tornare un certo Vampiro e perché no, magari anche la ragazza da un milione di dollari.

La mia reazione sul cameo di Dee Snider.

Se le origini del Miyagi-Do Karate si giocano addirittura “le ultime lettere di Jacopo Ortis del Maestro Miyagi” e una lezione sui punti segreti di pressione che sembra uscita da una puntata di “Ken il guerriero”, mentre per il Cobra Kai le origini vanno tutte ricercate nei flashback sul giovane John Kreese, l’unico personaggio della serie a non essere stato oggetto di nessuna rivalutazione, il personaggio di Martin Kove era puro male nei vecchi film con cui siamo tutti cresciuti da ragazzini e qui, non fa altro che confermarsi con un maligno demonio forgiato dalla guerra.

Peccato che le scene ambientate durante la guerra del Vietnam, siano state girate probabilmente nel parchetto dove la produzione portava a sgambare i cani, ma non starò a formalizzarmi su una vegetazione palesemente non adatta a passare per un credibile ‘Nam, tutti noi che abbiamo visto Kove in Rambo 2, lo sappiamo che Kreese era una gran carogna già allora.

"Non ci perdo nemmeno tempo con te, ti lascio al maestro Miyagi" (auto-cit.)

Quando la terza stagione di “Cobra Kai” trova la sua strada, ormai siamo arrivati agli ultimi episodi della stagione, quindi tra Demetri che riesce a far innamorare la bionda snob della scuola (se aveva successo Ralph Macchio, chi siamo noi per negare qualche gioia all’altrettanto nerd Demetri?), gli schieramenti si formano e la serie ottiene il suo obbiettivo primario: convincerci tutti a restare per la stagione numero quattro.

Si perché tra ex amici che tornano tali (come la redenzione-in-due-minuti di Hawk) e una serie di trovate motivazionali, il grande scontro è rimandato al torneo Old-Valley che vedremo nella quarta stagione, qui tocca accontentatici dell’ormai rituale mega rissa di fine stagione, che per questa serie ormai sembra una tradizione.

“Con voi due ci rivediamo al torneo”, “Intendi dire nella stagione quattro?”

Per certi versi l’alleanza tra Daniel e Johnny - e i rispettivi Dojo… Eagle Fang Karate è un nome figo e scemo in parti uguali, che solo Johnny poteva scegliere - contro il Cobra Kai di Kreese è una bella promessa per una quarta stagione con i fiocchi, anche se in tutta onestà ho trovato questa stagione numero tre molto meglio della seconda, anche se distante dalla brillantezza della prima annata, quella sì resta un vero gioiello, di cui ora Netflix ha deciso di sfruttare l'onda lunga.

Dopo aver appeso il cappello a casa Netflix, questa serie ora può puntare al bacino di pubblico che merita e sono sicuro andrà avanti per molte stagioni ancora, anche se lo scontro tra i Dojo di Johnny e Daniel opposti a quello di Kreese, potrebbero rappresentare il finale naturale (e anche ideale) per questa serie. Le dinamiche da telenovelas sono un modo per giocarsela facile portando a casa il risultato, “Cobra Kai” a questo punto può permetterselo perché ha la giusta combinazione di vecchie glorie come William Zabka (palesemente quello più in forma di tutta la serie) e quindi di malinconia, mista a nuove leve che tutto sommato hanno saputo conquistarsi i favori del pubblico, anche se alcuni personaggi (minori) sono scomparsi, quelli rimasti a loro modo funzionano e devo dire che ricordo ancora i nomi di tutti quanti, il che non è scontato in serie così corali.

"Non potresti andare a pesca come tutte le persone normali?"

Avevo una mezza idea di trattare questa stagione, descrivendo i vari livelli di talento marziale dei personaggi, ma mi rendo conto da solo che sarebbe stato una perdita di tempo, per una serie nata da una serie di film in cui il Karate era trattato alla stregua della magia e in cui il protagonista, era Ralph “Foppapedretti” Maccio? Non avrebbe avuto senso farlo, di cosa stiamo parlando dai? Tutta il mio spirito di analisi “tecnica” (o presenta tale) si è spento quando ho visto Tory (Peyton List) far finta di saper maneggiare un Nunchaku, con la stessa abilità con cui io potrei scindere degli atomi, questa serie va presa per quello che è, un divertente passatempo con il cuore dal lato giusto.

Si perché i limiti della saga cinematografica di Karate Kid sono palesi, solo con le fettone di prosciutto della malinconia sugli occhi qualcuno oggi, nel 2021, potrebbe credere che “Per vincere domani” (titolo storico di rara bruttezza), non fosse una favoletta con dentro una sola grande forza, la capacità di motivare e parlare ad un paio di generazioni di sfigatelli, anche meno aggraziati di Ralph “Pinocchio” Macchio (tra cui il vostro amichevole Cassidy di quartiere), portando avanti una storia di bulli da affrontare e di paura a cui non cedere.

“La Bara Volante… Questo Internet è pieno di robaccia”

“Cobra Kai” ribadisce il concetto che ogni bullo è il frutto di un altro bullo per certi versi peggiore, lo fa allo sfinimento, ma riesce anche a portare avanti quella tradizione di sudore e sacrificio per cui nella vita, ti toccherà faticare. Un messaggio spicciolo se vogliamo, portato avanti con una narrazione a tratti naif come accadeva proprio come nei vecchi film della saga, però un messaggio che tutto sommato non risulta ruffiano, quindi con le differenze del caso, “Cobra Kai” sta a Karate Kid come The Mandalorian alla saga di “Guerre stellari”, un ferro vecchio con ancora molto (e molti) da affascinare. fatto salvo che si tratta di una telenovelas, se la quarta stagione fosse già disponibile, non perderei nemmeno un secondo e correrei a guardarla, quindi Netflix ha ottenuto il suo obbiettivo: Cobra Kai never dies!

Vi ricordo tutti i film dedicati alla saga che trovate sulla Bara Volante:

50 commenti:

  1. Ho mollato a metà la seconda e c'ho Netflix che ogni tot mi avvisa che dovrei finire di guardarla. Concordo che la prima era un gioiellino difficilmente replicabile ma aver spostato tutta l'attenzione dal "karate" agli "amori" non ha giocato a favore della stagione numero due.
    Devo per forza turarmi il naso, concludere l'annata precedente e tuffarmi in questo terzo round. La breve durata degli episodi gioca a favore di "Cobra Kai" quindi vediamo che mi invento...

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    1. La seconda é la più deludente perché é quella che trasforma tutto in routine da serie televisiva. La terza stagione continua sulla stessa falsa riga ma se non altro mi é piaciuta un po' di più della seconda. Cheers!

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  2. Ho la mia recensione in rampa di lancio ma condivido in pieno..molte cose trash o WTF (la bambina salvata da Daniel-San che fatalità è diventata la megadirettrice galattica dell'azienda di automobili!), molte cose scontatissime (del genere che sapevamo già cosa sarebbe successo ogni scena) ma alla serie gli si vuole bene così com'è, e anch'io non vedo l'ora della quarta!

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    1. Pensavo di averla vista in poco tempo, ma molti mi sono stati anche più veloci di noi, questo dice di quanto fosse attesa questa serie. Concordo sul tutto, le forzature non mancano (la redenzione di Falco, vabbè è il mio preferito quindi sono contento, però arriva in due minuti netti). Non credo sia una grande serie, lo è stata fino alla prima, fantastica stagione, ora è convenzionale ma divertente, mi sono affezionato ai personaggi anche se alcuni li conoscevo dall’infanzia, inoltre è molto popolare, resterà in circolazione molto a lungo ;-) Cheers

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    2. beh ma hawk faceva gia 2-3 volte che esitava in combattimento... poi l'arrivo dei bulli di prima, di Robby e rivedere l'amico d'infanzia con il braccio sul punto di essere spezzato di nuovo l'hanno fatto cedere definitivamente... ci sta dai! :D

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    3. Vero, i segnali ci sono, diciamo che il modo in cui Demetrisi fida subito di lui tipico di un bonaccione come lui, avevano spinto Hank abbastanza lontano, ma in dieci episodi questo si poteva fare per farlo tornare sui suoi passi. Cheers

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  3. Questa terza stagione si conferma superiore alla seconda, le parti sul passato di John Kreese nel Vietnam che sono si povere nel setting, però si scava visceralmente nelle origini del Cobra Kai e nella disperazione che scaturisce dall'inferno della guerra, queste sono senz'altro le scene migliori, insieme al viaggio in Giappone di Daniel, anche perchè totalmente prive dell'impostazione teen, che qui tranne con il percorso di riabilitazione di Miguel, riserva ben poche sorprese e continua a risultare la parte più debole.
    I soldi Netflix si vedono, però si ha la sensazione di aver visto un qualcosa di più "standard" ed industriale dove la produzione ha voluto spingere in un qualcosa alla Stranger Things, dove il cinismo e soprattutto il politicamente scorretto delle prime due stagioni scompaiono, l'unico rimasuglio di ciò risiede nel personaggio di Johnny Lawrence che rimane fortunatamente in una splendida zona di grigio dalla quale spero non lo facciano uscire nella quarta (e penso anche ultima, perchè non vedo in cosa potrebbero proseguire) stagione, Daniel qui invece è ritornato perfettamente tra i buoni, mentre Kreese più cattivo che mai, però ha un background che lo rende tutt'altra cosa rispetto alla macchietta dei film originali, complimenti al casting di Kreese giovane comunque, scelta azzeccatissima.
    Il finale nelle conseguenze lo avevo previsto sin dai tempi della seconda stagione ed in effetti era l'unico sbocco sensato possibile

    SPOILER

    Un karate che unisce quello di Miyagi con quello del Cobra Kai depurato dalle scorie più tossiche (d'altronde anche Miyagi c'era arrivato a questo), senza scadere in conversioni fuori luogo.

    FINE SPOILER

    Nella quarta stagione presumo ci sarà l'ammucchiatona finale, sulla quale spingerà Netflix.

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    1. Concordo in pieno, Johnny è un ritrovato bellico degli anni ’80, spero lo mantengano così, con tutti i suoi soprannomi politicamente scorretti, d’altra parte rappresenta dinamiche che esistono nella realtà ma che l’immaginario sta cercando di nascondere sotto il tappeto, in favore di qualcosa di più standard e omologato, come giustamente hai descritto la piega presa dalla serie, che mi sembra la descrizione migliore.

      Kreese è sempre il migliore, nel senso che ora è un cattivo con un passato che (incredibilmente!) funziona, strano perché di solito quando decidono di dare un passato ai grandi cattivi cinematografici, vengono fuori della fagiolate inguardabili, per fortuna così non è stato ;-) Cheers!

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  4. Sui punti di pressione, non è roba da ken il Guerriero, esistono nella realtà e sono punti in cui colpire per mettere fuori combattimento l'avversario, ovviamente non è la roba che si vede nella serie o in tanta altra roba di arti-marziali.

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    1. Corretto, non sono così esperto quindi non sono sceso nel dettaglio, quello che intendevo è che l'uso che ne viene fatto in questa stagione, è più simile ad una puntata a caso di Ken il guerriero, ma d'altra parte le arti marziali in "Karate Kid" sono sempre stata al limite della magia ;-) Cheers!

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  5. Sono onesto, dopo la profondissima delusione della seconda stagione mi ero ripromesso di ignorare bellamente la terza. Però non ho voluto leggere quando hai iniziato gli spoiler e non ho capito se la consigli. Dici che merita uno sforzo? ;-)

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    1. Ti dirò, la terza stagione è migliore della seconda, ma l’oro che abbiamo visto nella prima sembra lontano, il passato di John Kreese è interessante, ma non credo che ti piacerebbe questa stagione. Cheers

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  6. Io ho apprezzato molto la prima e un po' meno la seconda, che però schifo non mi ha fatto. La terza la comincerò nei prossimi giorni. Ripasso più tardi!

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    1. Ci rivedremo tra poche ore, tanto la finirai in fretta ;-) Cheers

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  7. Alla fine il primo film era una classica parabola sugli adolescenti insicuri, e su come superare le difficolta' confidando in se' stessi.
    Una storia di riscatto a misura di ragazzini, dove pero' non si lesinava sulle mazzate.
    Per fortuna.
    Paradossalmente, e per anni a venire, se alla gente gli parlavi di arti marziali gli veniva in mente il classico vecchietto tranquillo che se pero' gli giravano ti menava dieci persone con un solo movimento delle mani.
    Qui, nella prima stagione, hanno dimostrato che anche se si parte da un'idea a dir poco balorda puo' funzionare. A patto di crederci, e di mettere il cuore al posto giusto.
    Poi si e' andati in calando, con il finale della seconda che ha toccato il punto piu' basso. Con una scena che fa invidia ai vecchi rissoni dei Power Rangers.
    Qualcuno l'ha definito cosi', e concordo in pieno.
    Alle volte, piu' che allievi sembrano due squadre di super che si affrontano, con i Dojo a fare da quartier generali.
    E questa?
    Ma si, divertente. Anche se ammetto di aver fatto davvero fatica.
    Certi risvolti erano telefonati ancor prima che iniziasse, tipo Johnny e Daniel che fanno fronte davanti a un comune nemico.
    L'errore, a parer mio, e' di aver trasformato tutto in una sorta di rimpatriata, andando a ripescare tutti i personaggi classici.
    OK puntare sulla fanbase, ma dovrebbe servire a fare da trampolino a nuovi personaggi. Non per fossilizzarsi sempre sugli stessi.
    Cosa funziona?
    Beh...Kreese, prima di tutto.
    A Kove questo ruolo se l'e' cucito davvero addosso. Sapra' fare solo quello, ma lo fa a meraviglia.
    Malvagissimo, e il tempo trascorso non lo ha migliorato.
    Anche se la parte sul suo passato e' una povertà imbarazzante.
    E poi Johnny.
    Mi ci rivedo, in lui.
    Senza buttarla in "boomer" (detesto le etichette), da personaggio fuori dal mondo (oh, era davvero rimasto la'. A quel dannato torneo) sta pian piano ritrovando una dimensione.
    Del resto noi dinosauri siamo fatti cosi'.
    Arriviamo sempre ultimi ma prima o poi arriviamo, eh.
    Dateci giusto quel tot di tempo.

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    1. Martin Kove è senza ombra di dubbio il più malefico, visto che tutti lo ricorderanno solo per Kreese, ben venga che sia a bordo. Cheers!

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    2. Siamo in tanti a rivederci in Johnny, caro Redferne, a proposito, buon anno a tutti. Forse perché il buon, si fa per dire, Daniel-San non ha mai convinto appieno, anche da "gagni", ma non fessi, non riuscivamo a berci tutta sta trasformazione in così poco tempo da sfigato imbranato a macchina del karate e poi il fatto che si limonasse pure la bocciuta (scusa Cass, ma ho ancora il pensiero alle bocce) protagonista sembrava davvero troppo... Però funzionava tutto alla grande, merito anche ma forse bisognerebbe dire soprattutto degli antagonisti, tra cui spiccava sicuramente Kove e ci faceva anche capire che in fondo, a parte lui, si trattava di ragazzi che si atteggiavano molto a bulli, più che esserlo veramente. Quindi torniamo al fatto che il karate sarà anche stato maltrattato ma almeno ha fornito qualche strumento a chi, come il sottoscritto, era bistrattato da compagni che erano bulli veri, proprio a seguito della visione di questo film. E Johnny oltre ad avere guadagnato punti per la sportività dimostrata, ha fatto capire che si può essere dalla parte sbagliata ma c'è sempre la possibilità di redimersi, se il cuore è al posto giusto. 👋

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    3. Penso che queata serie potrebbe fare la stessa cosa per le nuove generazioni ;-) Cheers

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    4. Hola, Danie'!!
      Come dico sempre, Cass, azzecca il cattivo e hai risolto meta' dei problemi.
      Molti sostengono che ormai nei film bisogna emanciparsi, andare oltre il concetto di cattivo da sconfiggere.
      Sara'...ma niente da soddisfazione come vedere il buono riscattarsi dopo averne prese un sacco e pigliare a calci nel sedere il villain di turno.
      Kreese e' veramente un carognone.
      Funziona sempre, anche se dopo l'umiliazione subita da Miyagi diventa quasi una macchietta.
      Niente regge il passo col gelido fanatismo misto a indifferenza del primo film.
      E' un montato, ma a suo modo uno stratega.
      Resta dietro le quinte, e da bravo mastermind usa i suoi allievi come pedine per ostacolare i rivali pericolosi. Come quando ordina al tizio di colpire Daniel sotto la cintura per metterlo fuori gioco, a costo di una squalifica.
      E poi, quel "Spezzagli una gamba" mentre massaggia le tempie a Johnny...da' ancora i brividi.
      Nel finale nemmeno compare. Probabilmente mastica bile, ma non da' minimamente soddisfazione al vincitore, e nemmeno riconosce il suo valore.
      La pecca di questa serie e' che continuano a dare risalto alle vecchie glorie, mentre quelle che dovevano essere le new entries a poco a poco perdono sempre piu' spessore.
      Devono decidersi a fare questo benedetto passaggio di testimone.

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    5. Come fai a raccontare una buona storia senza un buon cattivo? Anche se dovrei dire cattivo cattivo ;-) Cheers

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  8. Buon anno a tutti!
    A me é piaciuta questa stagione, piu della seconda. É sempre la stessa roba, ma stavolta mi é piaciuto l'arco narrativo su Daniel e Johnny.. si sono concentrati un po di piu su di loro e meno sui problemi di cuore dei giovani. Mi é piaciuta molto la "mossa segreta" che paralizza kreese alla fine. Fa molto Karate Kid, cosa che le altre due stagioni non avevano. Mi sono esaltato non poco lo ammetto e speravo che Daniel la usasse su Kreese alla fine! Diciamo che poteva essere tranquillamente la stagione conclusiva: Daniel e Johnny che finalmente fanno "pace" e collaborano, Kreese (ancora) umiliato, l'unico é Robby, si fosse redento anche lui sarebbe potuta finire qui...

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    1. aggiungo che pare abbiano gia annunciato che la stagione 4 non sarà l'ultima... voglio proprio vedere cosa si inventano, ma ho tanta paura del salto dello squalo.... :D

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    2. Tra Robbie e il torneo, la quarta stagione ha tutto per essere quella conclusiva, ma con Netflix di mezzo, spremeranno il limone fino alle estreme conseguenze temo. Cheers!

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    3. Buon anno anche a te, mi sono dimenticato gli auguri ;-) Cheers

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  9. Sono d'accordo con te praticamente su ogni concetto. Da par mio me la sono proprio goduta questa stagione anche se il punto si è raggiunto quando le puntate stavano finendo. In questa realtà il karate sta a Cobra Kai come la forza a Star Wars

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    1. Che poi se ci pensi è sempre stato così anche nei film di Karate Kid, anche se sono stati mitizzati negli anni un minimo di onestà nel valutarli ci vuole. Cheers!

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    2. Si può essere fan di un brand anche ammettendone i difetti

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    3. Totalmente d'accordo, anche se non proprio tutti i fan la pensano così ;-) Cheers

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  10. Io trovo il lato teen di questa serie parecchio schematico ed irritante, ma resta una serie incredibilmente coinvolgente, aiutata anche dal basso minutaggio, secondo me.

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    1. Dici? Siamo ben oltre lo schematico secondo me ;-) Il minutaggio è vitale, non le reggo più le serie da 50 minuti e 50 episodi che non hanno una mazza da dire ma allungano solo il brodo. Cheers

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  11. Però mi piace che non giustifichino del tutto i bulli. Al massimo c'è redenzione.
    Ma per me, Kreese non l'avrà...
    Ok, io anche ora voglio dentro tutti, compresi quelli del 4.
    E vedrai se non faranno apparire qualcuno del ramake smithiano...

    Moz-

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    1. Quella è la parte migliore, lo stesso Johnny non ci è stato ri-raccontato come un incompreso, ma come un personaggio in cerca di redenzione, a differenza di Kresse, lui ne esce più sfaccettato ma sempre malvagio. Se dovesse arrivare qualcuno dal rifacimento che almeno sia Jackie Chan! ;-) Cheers

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  12. Myagi che resuscita andrebbe bene?! 😁

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    1. Interpretato da Jackie Chan, colpo di scena che mi aspetto per la stagione numero otto ;-) Cheers

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    2. spero solo di non vedere mai un Myagi in GCI.... brrrrrrrr

      Per il resto possono recuperare tutti i personaggi che vogliono... il prossimo é sicuro Terry Silver, ma nanche Barnes non mi sorprenderebbe

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  13. Niente, ho ceduto, la curiosità mi ha vinto. Sicuramente è meglio della seconda stagione (ci voleva poco) ma siamo sempre lì: gli autori avevano ideato una storia che si è conclusa nella prima stagione, poi hanno dovuto continuare e si sono trovati in mano un gruppo di personaggi senza avere la benché minima idea di cosa farci. Così per due stagioni li fanno andare di qua, poi di là, poi si mettono con un sensi, poi con un altro, poi con un altro, poi cambiano dojo, poi tornano, poi sono buoni, poi sono cattivi, poi "Cobra Kai per la vita", poi "No, va be', cambio". Personaggi che miagolano nel buio, mentre scatta la tristissima operazione nostalgia: ora mi aspetto non solo Miyagi in digitale, ma anche Hilary Swank, Michael Ironside e Walton Goggins dal quarto film, quello mai citato :-D
    Dieci puntate di puro nulla, dove i riempitivi sono l'unica trama e ogni singolo passaggio narrativo è implausibile e totalmente sballato. Che tristezza, quando degli autori azzeccano una prima opera poi sono costretti a proseguirla non avendo alcuna idea.
    P.S.
    Mi sembra di capire che a questo punto nella quarta stagione tornerà Thomas Ian Griffith, grande speranza marziale mancata all'epoca del terzo film: nel caso, questa sua comparsata sarebbe il ruolo con più visibilità dopo il Valke di "Vampires" (1998) :-D

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    1. Ammazza hai fatto una maratona ;-) Tra gli extra messi a disposizione da Netflix, un inutile sorta di talk show dove Ralph Maccio sosteneva che l'idea originale era buona e farne una serie, un'idea migliore che farne un solo film, perché permette di espandere i personaggi. Ma quali quelli nuovi? Diviamo che You Tube Red poteva puntare sulla nostalgia, ma una casa di produzione cinematografica non avrebbe investito in un progetto così, poi é arrivata Netflix che farà proseguire tutto per ottanta stagioni, ma un film solo forse non sarebbe stato male. Cheers!

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  14. Kumiko <3
    Di tutte le ragazze di Daniel San era la mia preferita, Ari mi stava sui cosidetti perchè era la tipica biondina da film ammerigano, vista e stravista, e la rossa del 3 film era pura tappezzeria. Ma Kumiko all'epoca mi aveva rubato il cuore. n effetti non ricordavo granchè del secondo film, il perchè e il percome, ma il tamburello e Kumiko erano l'unica cosa che mi era rimasta impressa.
    Devo dire che non niente male neanche oggi.
    Tecnicamente parlando, la serie 3 è meglio della 2, magari. Solo che ci voleva più karate vero, quello nel dojo, gli allenamenti, e le cose WTF dei film di Karate Kid, non solo la strizzata di naso finale.
    La battuta "cugini di karate" non si può sentire, sembrava uscita da Gumball, il cartone animato.
    Il ritorno di Ari è stata una bella sorpresa, sapevo che non voleva comparire di nuovo nella saga di Karate Kid.

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    1. Mi sembra l'ennesima conferma sul modo di invecchiare delle donne orientali, che sembra seguire regole temporale diverse da quelle degli altri bipedi sulla Terra. Infetti negli extra messi a disposizione da Netflix, Elisabeth Shue dice che loro (la produzione) ci ha messo una vita a contattarla, poi fa un sorrisone birichino con cui le si potrebbe perdonare quasi tutto, anche il fatto che stai raccontando balle e si vede ;-) Posso dire la mia? Gli autori l'avrebbero voluta non dico da subito ma quasi, lei non si è fidata di una produzione ballerina, ha preferito i soldi sicuri per apparire in "The Boys", quando "Cobra Kai" si è accasata a Netflix è arrivata anche Lizzy, non credo sia un caso, sono mal pensante lo so ;-) Cheers

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    2. Elisabeth Shue sarà bionda ma mica ottusa!! Non voleva legare il suo nome a qualcosa che sulla carta poteva essere (cit.) "una cagata pazzesca!". Poi ha visto che non era male e che Netflix era subentrata... Però, sarà che anche io sto facendo maratone di binge watching, mi sembra che la terza serie sia ancora più una poveracciata rispetto alla seconda, relativamente a scenografie e messa in scena... Lo stesso Daniel che va a Okinawa mi sembra davvero girato con due dollari amerigani...
      Discorso Kumiko-chan, la trovo più bella adesso di quando era giovane, si è matenuta davvero bene, anzi, è migliorata, più della stessa Ari, che anche ai tempi non mi faceva impazzire, la trovavo un pò troppo in carne per i miei gusti, poi l'ho rivalutata successivamente...
      Stasera concludo la terza stagione!!

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    3. Era quello che suggerivo, é l'unica ad avere avuto una carriera, é sacrosanto che si scelga i ruoli. Cheers!

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    4. Finita ora la visione della terza stagione. Ho ancora nelle orecchie In the air tonight. Confermo tutto quello che hai già scritto ma effettivamente dalla metà in avanti decolla decisamente e sebbene prenda dei sentieri più che scontati, fa finalmente piacere vedere i due antichi rivali, che ribadisco si rispettano sempre, far fronte comune contro il nemico maledetto. Serie leggera, recitazione livello soap, però crea dipendenza, ne voglio ancora!! Peccato per il poco spazio dato a Chozen, poteva a mio avviso essere impiegato di più e anche meglio, aveva delle premesse per essere un personaggio che spaccava, guarda caso anche questo un ex cattivo come Lawrence... 👋

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    5. Per fortuna non nella versione originale del maledetto Filippo Collina, cantante che non posso più sentire, la storia l'avevo già raccontata. Infatti ho scritto questo post con quella versione nella orecchie (storia vera). Cheers

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  15. l'ho cominciato alle dieci fi mattino del primo gennaio, e finito il giorno dopo. poi l'ho pure riguardato, ma niente da fare.
    l'impressione che ho e' che sia passata da ”dura e pura" a una serie per teenager.

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    1. Non credo che il target sia diventato quello perché punta anche a noi ex adolescenti, ma la qualità non è quella della prima stagione. Cheers

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  16. Ciao Cassidy, oggi scrivo con una vena polemica, ho scritto una riflessione che ritenevo interessante su un blog concorrente, gestito da un certo "Dottore", che mi è stata cassata in malo modo, senza motivo, solo perché tale individuo ha una certa antipatia nei miei confronti. E qui mi viene naturale spendere parole di elogio per te e il tuo blog, per la libertà che concedi nell'esprimere le proprie opinioni e per la grande gentilezza che dimostri rispondendo sempre a tutti.
    Scusa per la lunga filippica, ora vengo al punto della mia riflessione.
    Johnny e Daniel sono due facce della stessa medaglia. Entrambi, nel caso di Johnny lo abbiamo capito con la serie, alla ricerca di una figura paterna, entrambi hanno trovato dei surrogati traumatizzati in modo diverso dalla guerra. Il primo, Kreese, tornato con la mente sconvolta e gravi traumi per cui la guerra non è mai finita veramente, il secondo Miyagi che è fuggito dal passato per cercare la pace, ma ha capito che se non fai i conti con le tue ferite non puoi trovare la tranquillità. E qui si riscontra la grande differenza tra Johnny e Daniel: hanno avuto la vita segnata da questi personaggi ma il primo ha avuto la forza, ad un certo punto, di svoltare pagina, di fare passi avanti sulle proprie gambe, di risolevvarsi, quello, in poche parole, che è capitato a molti di noi della vita, senza purtroppo aver qualcuno a sostenerci, ma dovendo contare solo su noi stessi. Questa è la forza e ciò che sviluppa l'empatia per Johnny, nonostante i trascorsi da bullo.
    Daniel, bene o male, non ha fatto passi avanti, è sempre lì a chiedere aiuto e supporto al suo vecchio maestro, anche da morto gli rompe gli zebedei... È giusto rivolgersi al passato per non ripetere gli stessi errori, però il vivere la vita senza cercare di crescere e maturare con le proprie forze risulta stucchevole e lo dice uno che è come Danielsan. 👋

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    1. Non vedo perché una riflessione così debba essere stata stroncata, in ogni caso vai pure giù di riflessioni così quando vuoi ;-) Cheers

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    2. Ti ringrazio molto, caro Cassidy. Questo mi conferma sempre più che mi trovo nel posto giusto. Bro-fist di stima e rispetto. 👋

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