martedì 19 gennaio 2021

Aracnofobia (1990): trent’anni a sentirsi camminare qualcosa addosso

Non ho mai avuto paura dei ragni nella mia vita, ancora oggi quando ne trovo uno in casa, piuttosto che schiacciarlo cerco di trovare ogni modo possibile per indirizzarlo verso l’uscita, avete presente Woody Allen in uno dei suoi film, dove nella stessa situazione si armava di racchetta e sosteneva: «Cosa dovrei fare? Reintegrarlo nella società?», ecco io faccio proprio quello (storia vera).

Però è innegabile che i ragni, per loro assurda simmetria, probabilmente sono le creature su questa Terra più distanti da noi umani, già per il semplice fatto che posseggono il doppio dei nostri arti, un dettaglio che li rende automaticamente più vicini a forme di vita aliena, ecco perché non ho mai sofferto di “aracnofobia”, ma in ogni caso quando ne incrocio uno di dimensioni ragguardevoli, quella caratteristica sensazione che per convenzione chiameremo “sentirti camminare addosso”, non me la toglie nessuno. Con il compleanno di “Aracnofobia” festeggiamo trent'anni di “sentirsi camminare addosso”, con piccole zampette pelose.

Ora mi sentirò "camminare addosso" fino alla fine del post.

Trovo che sia bello rivedere i film dell’infanzia da adulti, a volte può regalare gioie, altre volte enormi delusioni, se mi avessero chiesto il titolo di un film che mi aveva, non dico terrorizzato, ma almeno generato repulsione e ammirazione in parti uguali, avrei sicuramente citato “Aracnofobia”.

Non si parla mai abbastanza di Frank Marshall, cioè se ne parla, ma viene dato un po’ per scontato, con sua moglie Kathleen Kennedy e lavorando molto spesso in coppia con Steven Spielberg, Marshall è uno di quei produttori che levati, ma levati proprio, basta guardare le sue produzioni, ci sono tutti i nostri film della vita e anche qualcuno di più. “Aracnofobia” è stato il suo esordio dietro alla macchina da presa, perché Spielberg aveva le mani così piene che soltanto ruotando nella sua sfera d’influenza, poteva capitare che una regia ti restasse incollata alle dita, tipo ragnatela.

Il direttore della fotografia Mikael Salomon, Frank Marshall (in mezzo) e Jeff Daniels tutti insieme hanno comunque meno arti delle zampette che vedrete in questo film.

“Aracnofobia” pur essendo uscito nel 1990 resta un riuscito omaggio alle pellicole dove una sonnacchiosa cittadina di provincia americana, viene presa di mira da un animale pescato dalla variegata scelta offerta da Madre Natura, che diventa una minaccia per la vita della comunità. Una variante sul tema “creature feature" (per dirla come i nostri cugini Yankee) chiaramente ispirata a “Gli uccelli” (1963) di da Alfred Hitchcock, ma con molte più ragnatele e zampette.

Il premio di miglior cittadina americana presa d’assedio da animali minacciosi va a…

Eppure “Aracnofobia” tutto sembra tranne il primo film di un regista esordiente, Marshall in quanto grande uomo di cinema firma una pellicola dal ritmo impeccabile, piena di dialoghi piuttosto frizzanti, frutto del lavoro degli sceneggiatori Don Jakoby e Wesley Strick, il mio preferito? Quello nel finale con Jennings che dice «Grazie a Dio» e John Goodman che ironicamente gli risponde «Non c’è di che». La scena iniziale in Venezuela poi, introduce senza mostrarlo mai il primo dei velenosi ragni del film, gestendo molto bene l’attesa e al momento giusto, sottolineando la violenza con una puntura che sembra proprio un morso per il quantitativo di sangue mostrato, brevemente ma in modo intenso.

Chiarita la minaccia e dopo un viaggetto dentro una cassa da morto (una sorta di bara volante se vogliamo), il nostro ragno arriva in una piccola cittadina della California, dopo si sono appena trasferiti da San Francisco anche i Jennings, perché ci sono centinaia di horror che iniziano con un trasloco, e “Aracnofobia” è uno di questi.

Mi chiedo perché nessuno abbia mai sfornato un horror intitolato proprio così, "Il trasloco".

Che poi horror? Forse un’etichetta che sta un po’ stretta a questo film, perché “Aracnofobia” è prima di tutto una commedia, dove si ride e si fa tantissimo il tifo per John Goodman, nei panni del disinfestatore Delbert McClintock, ma è una di quelle commedie con momenti di tensione, una volta avrei detto proprio paura, ma rivedendo il film devo dire che ho dovuto un pochino ridimensionare il numero di brividi, ma non di certo la qualità generale o l’effetto “sentirti camminare addosso” che scorre potente in questa pellicola.

Giovanni Buonuomo, con tutti tranne che con i ragni.

Il film costruisce molto bene i suoi personaggi, l’idea di base di avere un protagonista che soffre proprio di aracnofobia permette di patteggiare per lui, il livello di immedesimazione con il pubblico è piuttosto alto. Il Dr. Ross Jennings (un azzeccatissimo Jeff Daniels, che ha i tempi della commedia e la faccia da bravo ragazzone americano), un medico molto preparato in una cittadina diffidente, abituata ad un vecchio dottore più avvezzo alle relazioni pubbliche che alle ricette, uno che da bambino quella sensazione di “sentirti camminare addosso” l’ha provata quando un ragno gli ha passeggiato lungo una gamba, lasciandolo traumatizzato a vita, per certi versi anche un attacco alla sua mascolinità, tanto che quando in casa entra un ragno, i figli di Ross corrono a chiedere aiuto a sua moglie Molly (Harley Jane Kozak).

“Preferivo di gran lunga lavorare con Jim Carrey”

“Aracnofobia” funziona perché ad un protagonista costretto ad affrontare il suo terrore atavico, oppone ragni realizzati con un misto di vecchi effetti speciali (anche animatronici), ben miscelati a veri ragnetti impegnati a “recitare” davanti alla macchina da presa, con l’aiuto di un addestratore di ragni presente sul set. Sapete qual è il modo migliore per far muovere un ragno da un lato all'altro dell’inquadratura senza fargli alcun male? Convincerlo a spostarsi utilizzando il getto a bassa potenza di un asciugacapelli (storia vera).

Frank Marshall è bravissimo a creare situazioni di tensione e curiosi parallelismi, mi fa sempre sorridere il momento “ormonale” del film, dove i coniugi Jennings inaugurano casa nuova facendo l’amore, proprio mentre il ragnone Venezuelano fa la conoscenza di una bella ragnetta locale, dando il vita all'invasione di nuovi ragni incrociati, velenosissimi e letali che Marshall utilizza per mandare a segno una serie di scene che non si dimenticano, da quella della bionda nella doccia, fino al ragno che spunta dai Pop-Corn.

“Come mi piace il mio nuovo shampoo con balsamo alla tela di ragno”

Tutti gli omicidi, sospendono il momento dell’attacco facendo lievitare la suspence, in modo a volte giocoso ma riuscito, tra i momenti più efficaci sicuramente la scena della ciabatta, voi ci scherzate ma io per anni alzandomi dal letto ho cautelativamente preso l’abitudine di pestare la ciabatta, prima di infilarci il piede dentro, non si sa mai cosa potrebbe nascondersi dentro (storia vera).

Vi dicevo lassù che dalle mie bimbo-visioni conservato il ricordo di un film spaventoso, rivedendolo da adulto (o presunto tale) alcuni brividi si sono ridimensionati ma ho ritrovato un film molto intelligente, in grado di centellinare momenti spaventosi e commedia davvero alla grande, poi ditemi pure che sono fissato (avreste ragione), sarà che forse mi sono lasciato influenzate dal nome di Steven Spielberg tra i produttori esecutivi, ma “Aracnofobia” ha moltissimo di Lo Squalo.

“Chiudere la scuola e la palestra? Mi hai preso per Giuseppe Conte?”

La minaccia animale, prima di fare bella mostra di sé sullo schermo, resta a lungo celata, come faceva il vecchio Bruce, poi quando si rivela ha delle dimensioni sopra la media rispetto a qualunque altro ragno in circolazione e a ben guardare, anche qui ci troviamo di fronte ad una caccia (prima al nido e poi al generale, il capo dei ragni) che ha molto del film di Spielberg.

"Ci serve un barattolo di insetticida più grande"

Il terrore per l’acqua di uno dei personaggi Spielberghiani, qui diventa l’aracnofobia del dottor Jennings che proprio come Martin Brody (Roy Scheider), fa la figura della Cassandra della situazione nella piccola comunità minacciata e finirà impegnato in un duello finale con il mostro, che invece di essere combattuto a colpi di fucile e bidoni (gialli) esplosivi, avviene utilizzando il principio della leva e una sparachiodi.

"Io dico decolliamo e nuclearizziamo bomboletta spray e accendino, questa è l'unica certezza" (quasi-cit.)

L'illustre professor Atherton (Julian Sands) esperto di ragni che entra in scena piuttosto in là nel corso del film, ricopre il ruolo della versione locale dell’biologo marino Matt Hooper (Richard Dreyfuss), mentre chiaramente il disinfestatore Delbert McClintock è una versione molto più comica di Quint, interpretato da un John Goodman che sembra il primo a divertirsi in un ruolo così, caricandosi sulle spalle tutti i momenti “schifiltosi” della storia, con ragni spiaccicati sotto la suola delle scarpe oppure spruzzati a colpi di insetticida.

Quando un uomo con l’insetticida incontra un ragno, il ragno è un aracnide morto.

Ho trovato curioso il fatto che in un certo passaggio del film, Frank Marshall inquadri una televisione lasciata accesa su una puntata a caso di “Casa Keaton”, non so quanto sia voluta la citazione, ma mi sembra significativo sottolineare che in quella serie recitava Michael Gross, diventato famoso nei panni del Burt Gummer di Tremors, che per certi versi è Lo Squalo con la sabbia al posto dell’oceano, quindi mi piace credere che sia stata una sorta di strizzata d’occhio da parte di Frank Marshall.

“Lasciatemi cambiare canale, tra poco inizia Supercar”

Il finale del film poi è notevole, una discesa nel nido dei ragni che ha qualcosina dell’IT di Stephen King (se avete letto il romanzo capirete al volo) e molto di Aliens - Scontro finale, perché se vedo un duello con una "regina aliena" penso subito al film di Cameron e più alieno di un ragnone ad otto zampe su questa Terra, non esiste davvero nulla!

Get away from her Jeff, you bitch! (quasi-cit.)

Insomma ricordavo “Aracnofobia” come un film bello e spaventoso (proprio come un grosso ragno), ho ritrovato un film forse un po’ meno pauroso ma ancora migliore di quanto ricordassi, quindi devo dire che si porta molto bene i suoi trent'anni, ed ora se volete scusarmi, vado a controllare che non ci siano ragni in giro per casa.

40 commenti:

  1. A mani bassissime il film che noleggiai più volte da ragazzino! Credo almeno 5 o 6 weekend (se non di più...). Però saranno almeno 20 anni che non mi ricapita per le mani e quindi, per me, resta un capolavoro. Uno di quei film legati all'infanzia che non posso vedere con occhi critici ma sono e saranno sempre filmoni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il film è invecchiato molto bene, solo non mi ha fatto venire voglia di controllare in ogni anfratto in cerca di ragnetti bellicolsi come da bambino, ma ci sta, ormai ho l'età di Jeff Daniels in questo film ;-) Resta un horror che sa anche far ridere, oppure una commedia in grado di spaventare, si porta bene i suoi anni. Cheers!

      Elimina
  2. Non l'ho visto da piccola ma fa parte dei film del cuore: sai che ho una mania per i film di animali assassini (con leggera preferenza per gli squali, indipendentemente dal numero di teste) e questo, come dici tu, ha tutti i richiami nobili giusti, da Gli Uccelli a Lo Squalo, è proprio vero! Aracnofobia, a differenza di Arac Attack che è proprio una caciaronata, ha il giusto equilibrio tra commedia e tensione, è proprio fatto (e invecchiato) bene, grazie per averlo ricordato!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono qui per questo, inoltre raramente troverai qualcuno più in fissa con “Lo squalo” Spielberghiano e le sue varianti di me, se ci mettiamo che la cittadina Hitchockiana minacciata, mi porta subito idealmente in zona Carpenter, capirai che è proprio materia mia ;-) Cheers

      Elimina
  3. Quanto ho amato questo film, e quanta paura mi faceva all'epoca! non l'ho rivisto ultimamente, credo che sia una di quelle cose di cui preferisco serbare il ricordo così com'è. L'unica cosa che non mi è mai piacuta granché è il duello finale con ragnone che urla, che mi è sempre sembrata piuttosto ridicola...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti dirò, rivedendolo non mi ha fatto effetto come da bambino, ma ho ritrovato un bel film invecchiato molto bene, l’urlo è una convenzione, il cattivo o la cattiva deve morire urlando, “Trappola di cristallo” e “Alien” insegnano ;-) Cheers

      Elimina
  4. Carabara, come al solito sei una fonte di epifanie gioissiane perchè vedere JD nelle foto del tuo post mi ha fatto realizzare come la mia tricofobia di questi gg - quando fa caldo, è Crepascola a tagliarmi i capelli nel suo barber shop cioè l'ampio balcone con le tende abbassate, ma ora siamo sotto zero - mi stia facendo precipitare nel look primi anni novanta/ fine decennio precedente. Mi piace Jeff Daniels, ma confesso di confonderlo - nel senso che se fossi un regista userei indistintamente uno o l'altro attore - con Bill Pullman al punto che apprezzerei un low budget movie con Jeff e Bill che sono due bros, uno prez degli Usa e l'altro super-eroe signore delle sabbie e sciamano laico con il nome di Julian of the Sands in lotta con una invasione aliena di mostruosi ragni mutanti. Il tutto naturalmente succede nella zucca di JD che è ospite di una sorta di Arkham Asylum. Ciao ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sarebbe fantastico, lo voglio anche io! Non il taglio di capelli fatto in casa ma un film così, altro che Jim Carrey, il socio perfetto di JD è Bill Pullman ;-) Cheers!

      Elimina
  5. Ohellallà, cosa mi hai tirato fuori!!
    Film che ricordo con grande affetto. E che rientra a pieno merito nella categoria degli horror a misura di ragazzino. Ma che tanto per ragazzini non erano.
    Non l'ho più rivisto, da allora. ed é facile immaginare il perché.
    Probabilmente non farà più paura come un tempo, ne convengo. ma il disgusto e la repulsione credo rimangano immutati.
    Gioca facile puntando su una delle nostre maggiori paure di stampo ancestrale. Quella degli insetti e degli animali velenosi, che si possono infilare dappertutto.
    Alla fine, cosa vi ricordate meglio di Indiana Jones e il Tempio Maledetto?
    Esatto. Tutte quelle robe schifose e semoventi. Che non erano biscotti.
    Senza contare che i vari "ragnetti" sono in parte pupazzame animatronico e in parte animaletti veri, vivi e ammaestrati. E niente batte l'analogico, in termini di emozioni.
    E' inutile, citando quella cafonata di Arac Attack, che me li fai enormi e giganteschi se poi sembrano finti.
    Ma roba che il ragnone del vecchio Tarantola gli dà ancora la birra.
    Intrerpreti ottimi, dal grande (in tutti i sensi) Goodman passando per Daniels, e pure Sands.
    Che, incredibile...sa recitare, chi lo avrebbe mai detto. Anche se é espressivo come un semaforo guasto.
    Un piccolo gioiellino, spesso dimanticato. Sembra quasi che chi lo abbia fatto voglia dimeticarselo.
    Ricordo anche il gioco, uscito all'epoca per Pc e computer.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il videogioco sono decenni che ne sento parlare, ma non l’ho mai visto nemmeno di striscia, già mi mettevano l’ansia i ragni di "Gobliiins", un vecchio punta e clicca per Amiga che mi piaceva un botto, figuriamoci un gioco intero così ;-) Cheers

      Elimina
    2. Ma vieni!
      Mitico!!
      Gobliiins me lo ricordo eccome!! Divertentissimo e fuori di testa.
      Sia il primo che il secondo.

      Elimina
    3. Ho volutamente alzato un pallone molto alto, perché tanto sapevo che saresti andato a schiacciarlo a canestro con facilità ;-) Cheers

      Elimina
  6. Come spesso accade... film vecchio, ma non obsoleto. Anch'io ho il problemino di animaletti che mi camminano addosso. Ma sono le cimici (non quelle spia) pure in inverno!!! Me la sono sentita dentro al pigiama... fai te...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le cimici che dovrebbero comparire e sparire a settembre, che ormai invece resistono in pieno inverno, nessuno ha ancora fatto un film su di loro però ;-) Cheers

      Elimina
  7. Io sto nella tua stessa situazione, non soffro di aracnofobia ma questi simpatici animaletti mi fanno abbastanza schifeetto: finché li noto a distanza non c'è problema, ma quando penso che potrei averli vicino allora sì che sento "camminarmi addosso" di brutto. Se capita in ufficio li "riabilito", ma in casa no: sono all'americana. Chiunque mi entri in casa senza permesso lo stermino :-D
    Scherzi a parte, la visione di questo film è stata alquanto dolorosa, perché aveva l'aria da commedia ma era in tutto e per tutto un film horror, o comunque che puntava sul raccapriccio: vedere quelle ondate di ragnetti era abbastanza disgustoso, quindi mi sono goduto poco il film o comunque non mi sono goduto l'umorismo nero che o contraddistingue. Poi l'ho visto in famiglia, quindi gli urli di mia madre non si contavano.
    L'ho visto una volta sola (probabilmente in cassetta pirata!) e onestamente non ho più avuto la curiosità di un'altra visione. Però dopo che Chris Hemsworth e Nicole Kidman hanno postato le foto dei "ragnetti" che si sono ritrovati in casa, il super-ragno di questo film mi sembra decisamente innocuo :-P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La mia casa è mia soltanto ;-) Si guarda in Australia hanno dei mostri ad otto zampe che nemmeno il cinema si immagina, Peter Jackson si è ispirato ad un ragno che aveva nella sua cantina (usata come studio) per il ragnone di “Il signore degli anelli” (storia vera). Un mio ex collega che è stato parecchio da quella parti, mi ha detto che una volta nella casa in affitto dove stata, si è trovato un ragno, ha chiuso la porta e non è mai più entrato in quella stanza, lo considerava una sorta di coinquilino, anche perché ne aveva la stessa grandezza fisica ;-) Cheers!

      Elimina
  8. Ogni volta quella scena del ragno in Mamma ho perso l'aereo mi disgusta, figuriamoci un film intero, eppure una volta ne vidi uno ed erano giganti, mamma mia :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quella non mi ha mai fatto effetto, anche perché avevo già visto tante volte questo film ;-) Cheers

      Elimina
  9. Cosa mi hai tirato fuori! Ennesimo film visto durante l'infanzia, anche se da allora non credo di averlo mai rivisto. Anch'io me lo ricordo come un film ben fatto, strano che non mi abbia reso aracnofobico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Aveva tutte le carte in regola per battezzare un paio di generazioni di aracnofobici ;-) Cheers

      Elimina
  10. Wah...! Quando ero piccolo lo trasmettevano sempre in tv, ma di tutto il resto ricordo poco 😅 solo due scene, quella del ragno che cala dalla lampada e del fuoco riflesso negli occhi del ragno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Volevo mettere l'ultima immagine che hai descritto ma non avevo più spazio, di solito quando un film mi invoglia a mettere tante immagini nel post è un buon segno ;-) Cheers

      Elimina
  11. Questo è un film adorabile e l'assenza di cose simili nell'industria cinematografica attuale un po' mi rattrista. L'ho rivisto di recente, e rimane ottimo intrattenimento senza pretese, efficiente come pochi e con il giusto grado di autoironia, perfetto da vedere in combo con Tremors. Ottimo post, come al solito!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un film quasi gemello di "Tremors" il tipo di cinema per tutti che non aveva paura di fare paura che dici bene, manca, proprio tanto. Grazie mille ;-) Cheers!

      Elimina
  12. beh, mi manca ma ho visto Arac attack che è già stato citato da altri e devo dire che quel film è quel trash che fa morire dal ridere 🤣🤣🤣

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono proprio due film con spirito completamente differente, hanno in comune solo i ragni ;-) Cheers

      Elimina
  13. Stracult per me, come sai.
    Ahaha ma sai che pure io mi sono chiesto del perché quella scena in TV col ragno sulla fronte?
    Chissà, un omaggio o uno sfottò...

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo so siamo della stessa annata non per caso. Era talmente particolare quella scena per cui mi sono dato la mia (inutilmente lunga) spiegazione ;-) Cheers

      Elimina
    2. Ho fatto una veloce indagine: nel 1986 vinsero dei Golden Globe "Casa Keaton", "Ritorno al futuro" e "Il bacio della donna ragno"...

      Elimina
    3. Tutto torno, questo è "Il ritorno al della donna ragno di casa Keaton" ;-) Cheers

      Elimina
    4. Questo assist te l'ho servito sul tegame d'argento. 😂

      Elimina
    5. Passi la palla meglio di James Hardem ;-) Cheers

      Elimina
  14. La scena dell'ultima foto mi fa venire in mente Bond-Connery, con la tarantola nel letto che poi gli camminava sulla spalla. Il solo pensiero mi fa venire brividi ovunque, così come la scena della doccia che hai messo.
    Comunque ho recentemente scoperto che mi fanno ancora più ansia i centipedi dei ragni. quel movimento veloce... tutte quelle zampe... non so come Kate Capshaw abbia potuto girare la scena degli insetti in Indy 2.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ricordo bene la scena, beh diciamo che Kate Capshaw doveva pagare pegno, dopodiché è andata a godersi la pensione a casa Spielberg ;-) Cheers

      Elimina
  15. Questo film mi ha aiutato a ridimensionare la mia aracnofobia: prima provavo brividi soltanto a vedere un ragno, di qualunque misura, adesso soltanto se me lo trovo addosso.
    Giusti i tuoi parallelismi con altri film che hanno fatto scuola nel mondo del cinema con "animali cattivi", da "Lo squalo" (rigorosamente il primo!) a "IT" (rigorosamente il film in due parti, che è l'unico che ho visto, avendo il romanzo in scaletta di lettura...) fino al capitolo più fantascientifico e meno horror della saga di "Alien".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il cinema Horror ha questa grande forza, non può prepararci a tutti, ma almeno aiuta a mettersi nell’ordine di idee giuste per affrontare le paure ;-) Cheers!

      Elimina
  16. Nemmeno io ho mai sofferto di aracnofobia, a dirla tutta, ragion per cui puoi comprendere anche me nelle fila degli indirizzatori di ragni verso l'uscita (e poi gli aracnidi sono predatori naturali di insetti, classe animale che molto raramente riscuote le mie simpatie) ;-)
    Ecco, forse un ragno come quello del cult di Marshall, versione "ridotta" dei giganteschi bestioni anni '50 alla Jack Arnold/Bert I. Gordon e con il bonus dell'intelligenza di uno squalo spielberghiano, potrebbe creare qualche problemino pure al sottoscritto... in quel caso, farei carte false pur di avere un disinfestatore come John Goodman al mio fianco ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci sono dei limiti di taglia, intenti e Q.I. entro cui l'opzione pacifica smette di essere valida, di solito é dove interviene John Goodman ;-) Cheers

      Elimina
  17. Io odio i ragni.
    Mi fanno schifo .
    Se li becco fuori, o in un abitazione che non è la mkia, me ne frego, ma in casa mia appena ne vedo uno lo devo accoppare: il pensiero che ossa strisciare sulle mie cose, mi da troppo fastidio .
    Il film ?
    Caruccio, ben invecchiato.
    Ricordo però che quando lo pubblicizzarono ovunque all' epoca, mettevano sempre Goodman vestito da sterminatore, facendo credere che se fosse un film per famiglie comico alla Beethoven o Home Alone.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che poi un po’ lo è, solo che sa anche fare paura. Insomma una commedia per famiglia con brividi, oppure un horror che sa divertire ;-) Cheers!

      Elimina