Il 2020 non è stato un anno facile, nemmeno per le celebrità che hanno spento le candeline per una bella cifra tonda. La festa non ha portato molto bene a Gigi Proietti e nemmeno a Sean Connery, quindi facendo i doverosi scongiuri, sono andato a controllare chi altri avrebbe compiuto gli anni, festeggiando una cifra tonda nel 2020 e ho scoperto che proprio oggi, toccava ad uno dei miei preferiti, Terry Gilliam.
Ora, la sfiga, anche nota come negation of the pussy per dirla alla Nicola Pecorini, fidatissimo direttore dalla fotografia di Gilliam, ha sempre attanagliato la carriera dell’unico Monty Python (ex) americano, ma Terry non si è mai curato di tutto questo, continuando a ricordare a tutti quanto è stato fortunato in carriera, invece che lagnarsi per i tanti progetti mancati. Un approccio a cui vogliamo rendere omaggio anche qui sulla Bara Volante, fregandocene della “negation of the pussy” facciamo gli auguri a Terry parlando di una delle sue poche regie che ancora mancavano all'appello nella sua rubrica dedicata, ovvero il cortometraggio del 2011, “The Wholly Family”.
![]() |
"Te piace, 'o presepe?", "no!" (Cit.) |
Che poi, parliamoci chiaro, questo ben augurante post, nato in un anno sfortunato, non poteva che avere come protagonista una città in cui la scaramanzia è quasi una religione, Napoli infatti è lo sfondo di questo cortometraggio, prodotto da una nota marca di pasta (la Garofalo), a cui Terry si è prestato perché quando si tratta di raggranellare fondi per i suoi film, il regista è di bocca buona. Visto che si parla di mangiare, mi sembra l’espressione più indicata.
Tra le caratteristiche del corto, di sicuro la presenza di
Cristiana Capotondi nella parte dell’ansiogena madre del piccolo Jake. Vale la
pena spendere due parole sul primo incontra tra la Capotondi e Terry Gilliam,
l’attrice la prima volta che lo vide cominciò a parlargli in fluente inglese,
snocciolando frasi di lode sui suoi film, su quanto li abbia
apprezzati e Gilliam? Zitto. Alla fine della lunga tirata la risposta di
Gilliam è stata un lungo apprezzamento al lavoro dell'attrice, ma tutto in
Italiano! Si perché il regista ha una casa a Montone in Umbria, quindi
l’Italiano lo mastica (storia vera).
![]() |
"Perché mi parli in Inglese, io sono di Montone" |
Il corto che trovate QUI in versione doppiata (anche abbastanza così così), parla di una famiglia di turisti in visita alla città di Napoli, tutto comincia a San Gregorio Armeno la via dei presepi, dove il pestifero Jake vorrebbe a tutti i costi una statuetta di Pulcinella da portarsi a casa, anche se secondo la tradizione, comprarla non porterebbe bene, bisognerebbe rubarla per avere in cambio un po’ di fortuna, che poi è quello che decide di fare Jake, solo che i Pulcinella verranno a visitarlo notte tempo, dopo essere stato mandato a letto senza cena per via del suo comportamento. Andare a letto senza mangiare? A Napoli? Praticamente è una storia horror!
![]() |
Una sorta di Parnassus in versione partenopea. |
Scherzi a parte, Terry Gilliam mostra Napoli come potrebbe farlo uno straniero in città, essere finanziato da un’industria di pasta non lo aiuta a smarcarsi dai luoghi comuni, ma Gilliam ha sempre un occhio tutto suo sul mondo, la sua Napoli è piena di magia ma anche pericolosa, un caos a cielo aperto ma con un suo fascino barocco che uno “sciamannato” (in senso buono, voglio bene a Terry) come lui, sa come valorizzare.
L’esercito di pulcinella che tormentano, affamano e poi
danno una gran lezione a Jake, sono l’equivalente del Pinocchio di legno che
Jack si portava dietro in La leggenda del re pescatore e se Gilliam era riuscito a mostrarci la bellezza dei
bassifondi della Grande Mela, qui in pochi minuti rende omaggio alla città di
Napoli facendo lo stesso.
La scena con i Pulcinella ostetrici che fanno nascere
bambini da grandi uova, è quanto di più Felliniano ci possa essere. Gilliam si
è ispirato all'ospedale delle bambole di Napoli, ma in un corto in cui la pasta
ha un ruolo, mi fa sorridere che oltre alla pasta all’uovo, ci siano anche i
bambini all'uovo!
![]() |
“Bambini all'uovo? Sei il solito comunista, pensi sempre a mangiare” |
Insomma “The Wholly Family” dura poco ma ha tutto lo stile Gilliamesco del suo regista, era un buco nella mia rubrica dedicata a Terry che ho voluto colmare per fargli gli auguri di buon compleanno, che sia un modo ben augurante per allontanare la “negation of the pussy”… Auguri Terry!
Ti voglio bene vecchio matto, non cambiare mai. |
Intanto vi ricordo la rubrica dedicata a Terry Gilliam.
Ma quindi lo useranno per uno spot, visto che lo ha finanziato una nota marca?
RispondiEliminaIndipendentemente da questo, devo vederlo assolutamente.
Buona Domenica!!
Non proprio uno spot da mandare in televisione, ai tempi era stata una campagna promozionale su Internet, buona domenica anche a te! ;-) Cheers
EliminaIl cortometraggio non l'ho visto, comunque Auguri a lui ;)
RispondiEliminaPurtroppo ho trovato solo il link doppiato, ma merita una visione ;-) Cheers
EliminaTanti auguri Terry! ^_^
RispondiEliminaSpero che l'intento scaramantico del post faccia effetto, non è un buon anno per fare quasi nulla, ma gli auguri a Terry, non potevo tirarmi indietro ;-) Cheers
EliminaCome sai nutro un profondissimo affetto per i Monty Python e per Terry Gilliam in particolare, sul cui Don Chisciotte (all'epoca felicemente incompiuto) ho anche fatto la tesi di laurea :)
RispondiEliminaGrazie mille per avermi segnalato questo corto, che non conoscevo, e per averlo ricordato!
Sono qui per questo, Terry è da sempre uno dei miei preferiti ;-) Cheers
EliminaFinalmente l'ho guardato, a parte il doppiaggio terrificante è simpatico, inquietante ed educativo come le favole classiche alla fine. Però non mi fa venire nè voglia di andare a Napoli nè di mangiare spaghetti, ma forse è un problema mio... Speravo si animasse anche il pupazzetto di Ben Ten e di vederlo scontrarsi con Pulcinella...
EliminaGilliam è riuscito a fare tutto, tranne che a vendere la pasta, il che se ci pensi è puro Gilliam, farsi finanziare da un produttore di pasta e poi lasciare gli spaghetti sulla sfondo ;-) Cheers
EliminaHo amato tanto questo corto quando uscì! Terry ha saputo cogliere alla perfezione lo spirito natalizio napoletano! :*
RispondiEliminaAUGURI genio speciale!!!!
Non poteva mancare nella rubrica dedicata a Terry ;-) Cheers
EliminaArrivo in ritardo, ma ci mancherebbe altro che non li facessi anch'io gli auguri a Terry (e poi, ovviamente, mi vedrò il corto)! ;-)
RispondiEliminaTanto non scappa il corto é del 2011 ormai ;-) Cheers
EliminaMe lo sparo appena posso il corto, grazie! Mi sa che è l'unica cosa diretta da Terry che non ho ancora visto...
RispondiEliminaMancava anche alla rubrica dedicata a Terry, ci tenevo ad averlo su queata Bara ;-) Cheers
EliminaMI è sembrata una versione ridotta de "i banditi del tempo".
RispondiEliminaAnche se la manaccia di Terry si vede, e nell' insieme sia un corto gradevole , c'è qualcosa che non funziona: sarà che Napoli e l'Italia in generale non sono adatte per storie visionarie , sarà il doppiaggio da corto amatoriale , sarà la regia un pò statica e le luci che rendono tutto piatto e finto , ma c'è qualcosa che ti fa storcere la bocca in più punti.
Certo, come operazione commerciale per vendere pasta, è oro puro .
La fotografia è buona dai, dove hai mai visto Napoli riprodotta così bene? Poi il corto ci mette un po' a salire di colpi ma concordo con te, la manaccia si vede tutta ;-) Cheers
EliminaNon so, è che manca quell' atmosfera gotica e surreale indispensabile per questo tipo di storie .
RispondiEliminaRipeto, è l'Italia ad essere inadatta a queste cose : c' aveva provato anche d'Alò con col film animato Opopomonz e i risultati erano stati tutt' altro che esaltanti .
Lo diceva anche Mario Bava: l' Italia è il Paese del Sole, il sole scaccia tutto, per questo non abbiamo una nostra iconografia e mitologia fantastico/orrorifica ( presente invece nei paesi europei "bui", come la Germania e l'Inghilterra)
Penso che Gilliam cercasse qualcosa di onirico più che di gotico, poi purtroppo il folclore italiano viene ignorato, ad esempio "Il racconto dei racconti" era anche horror se pur in pieno sole, le favole sono sempre horror ;-) Cheers
EliminaMi verrebbe da dire che il folclore italiano è quasi inesistente , e quel poco che c'è non è per nulla interessante ( ci sarà un motivo se nessuno attinge da noi, no ?).
EliminaInoltre c'è un particolare di non poca importanza : puoi essere anche Hitchcock, ma persino lui faticherebbe a creare tensione se Norman Bates parlasse napoletano : te lo immagini a dire "wè, uaiò la vuoi nà bella pizza ?" prima di accoltellare qualcuno ?
Abbracci la teoria di Ammaniti, per cui non si può battere Joe R. Lansdale perché lui ambienta le sue storie nel Texas meridionale e già solo per i personaggi del luogo, ha già vinto, beh ci può stare ;-) Cheers
Elimina