mercoledì 25 novembre 2020

Resident Evil (2002): la teoria dei paradossi zombi

Con tutto questo parlare di virus, quante volte avete pensato alla cara vecchia (si fa per dire) Umbrella Corporation? Oggi la affronta per noi Quinto Moro.

Premessa

Il filone zombi deve tutto o quasi a George “Amazing” Romero. La saga ludica di Resident Evil deve tanto ai film di zombi. Pertanto: quando la saga ludica vuole arrivare al cinema nelle mani di chi andrà a mettersi? Ovviamente non di George “Abandoned” Romero.

Resident Evil è un saggio sui paradossi, il più grosso sta nel fatto che al suo sbarco nei cinema, la saga che doveva il suo successo ai macilenti e ciondolanti zombiformi non voleva averci nulla a che fare, né con gli zombi, né con Romero.

Allerta spoiler: quello che penso di Paul W.S. Anderson è quel che Cassidy pensa di GIEI GIEI Abrams.


Michelle discute con Milla delle sue scelte amorose

Un po’ di storia

Se non siete videogiocatori vi tocca un ripassino di storia (altrimenti saltate al prossimo capitolo). La Capcom è un’industria di videogiochi nipponica che ha sfornato titoli celeberrimi e vendutissimi, il più famoso di tutti è quello “Street Fighter” di cui si dice sia stato realizzato un film con Van Damme nel 1995, ma io non ci credo. L’altra saga ludica più famosa e redditizia è senz’altro Resident Evil (d’ora in poi RE).

Il primo RE ludico risale al 1996, caposaldo del survival horror, puntava tutto sulle atmosfere claustrofobiche e una storia ben raccontata: una squadra di agenti speciali inviata ad indagare sui misteriosi incidenti avvenuti nei boschi di Raccoon City. La missione fallisce e una seconda squadra viene mandata a cercare la prima. E siccome i boschi di Raccoon non sono il posto più tranquillo del mondo, pure i rinforzi si trovano nella cacca fino al collo (cacca di cane zombi per la precisione). Aggrediti e in parte sbranati, i nostri eroi si rifugiano in un villa sperduta tra i boschi. Ai sopravvissuti l’arduo compito di sopravvivere alle creaturine che popolano la magione, tra cani non-morti, ragni e serpenti giganti, lucertoloni bipedi e tanti, tanti zombi. Tutti nati dagli esperimenti della Umbrella Corporation, il cui laboratorio segreto si cela proprio sotto la casa.

Il gioco univa il filone zombi al tema della casa stregata, l’horror splatter, e una trama intrisa di misteri e spionaggio. Strizzava l’occhio già al mondo del cinema con una scena introduttiva, e quelle dei finali, girate con attori veri. Nel mondo dei videogiochi, quella di realizzare sequenze con attori in carne e ossa era pratica assai diffusa negli anni ’90, poi abbandonata in favore della sola CGI. Il corto che introduceva Resident Evil è un piccolo cult per gli appassionati, tanto da venire rimasterizzato recuperando anche i tagli della censura e ripulito in HD a 60 FPS. Cose da nerd.


Così vicino e così lontano dallo stile di Anderson

Le prime creature introdotte dal gioco erano dunque i cani zombi. Quei fottuti cani zombi con cui ho un conto aperto dall'adolescenza. Ma era la popolazione zombesca il motivo di maggior successo tra i giocatori, unito al taglio cinematografico delle inquadrature. Il primo RE dava l’illusione costante di trovarsi in un film, ci si muoveva attraverso inquadrature fisse che cambiavano al muoversi del personaggio, come nel montaggio della pellicola. Non sapevi mai cosa c’era dietro l’angolo, e non potevi guardarti indietro. Si doveva “subire” l’ambiente e, nella logica dell’horror, questo contribuiva a creare la tensione. La formula ebbe vita breve, perché comportava una serie di problemi nel gameplay, e rimane solo un ricordo per i vecchi giocatori. Il futuro del RE era lo stile più dinamico e ordinario dei giochi da consolle, con una virata sempre più decisa nell'azione pura. Virata che il cinema servì ad anticipare.


La tamarraggine era prevista sin dal 1996. Solo che la Capcom non aveva abbastanza soldi.

1° Paradosso: Anderson al posto di Romero

Il gioco del ’96 fu reso leggendario dalla censura e il suo ritiro provvisorio dal mercato. Se c’è una cosa che i censori non hanno mai imparato è che la censura serve l’esatto opposto della loro causa: fare rumore, scatenare l’indignazione opposta a quella che alimenta lo scandalo, e regalare tanta pubblicità.

Fu così che RE2, sequel del mitico gioco ritirato dal mercato, prometteva d’essere ancora più splatter e sanguinolento – cosa che in effetti era – generando una campagna pubblicitaria memorabile, col coinvolgimento nientepopodimenoché… Re Giorgio Romero! Il Re girò un corto da usare come pubblicità per Resident Evil 2. I 30 secondi netti di girato trasudavano delle atmosfere del gioco, centrando lo spirito di quello che è forse il miglior titolo della saga (RE2 appunto, che ha avuto un recente e riuscitissimo remake ludico).

L’entusiasmo dei fan per quei 30 secondi scarsi di pellicola portò – o meglio costrinse? – la Capcom a chiedere a Romero uno script per il primo film della saga. Romero ne scrisse una prima bozza a tempo di record, la presentò e con tipico contegno giapponese si sentì rispondere dalla Capcom: fa cagare. Online potreste trovare teorie alternative, che diranno come ci fu pure chi disse che lo script di Romero era buono (ed E’ buono fidatevi), ma la verità è che nessuno aveva voglia di crederci. Se il processo di produzione di un film passa tra scritture e riscritture, revisioni, tagli di regia e di censura, non crederò mai che qualcuno ci abbia creduto, a parte Romero.


“Sei tu il leader di colore che ci salva dagli zombi?”, “Non credo, quello dietro la cinepresa non mi sembra Romero”

Lo script è reperibile online, e fa ancora pizzicare il naso ai fan, tanto del gioco quanto di Romero, non perché sia così brillante o innovativo, ma perché era piuttosto fedele alla storyline del primo gioco, e lo omaggiava in pieno, con un finale che poteva venire bello cazzuto. Vi rimando al robusto pezzo di Cassidy sul Resident Evil mai realizzato da Romero, che poteva essere un onesto film horror, con dinamiche e dialoghi molto anni ’90, e credo fosse questo il problema.

Se volete la mia, alla Capcom non volevano affatto un film “ispirato” a Resident Evil, ma un nuovo stile cui loro stessi potessero appoggiarsi, qualcosa di diverso da ciò che avevano creato: una roba sbrilluccicosa e caciarona da vendere alle masse, tale da rendere famoso il titolo a chi non ci aveva mai giocato. Volevano qualcosa di vendibile, intriso d’azione, anche per vendere a nuovi fan giochi molti più votati all’azione. Così fecero in quegli anni prima di esagerare e vedersi costretti ad un ritorno alle origini. Origini che Romero voleva rispettare dall’inizio, ma il tempo giocò un ruolo fondamentale: i primi tre giochi uscirono nel giro di tre anni, 1996, 1998 e 1999. Ma già al terzo titolo la formula era logora e il mercato ludico galoppava in altre direzioni. Inoltre, dal Giorno degli Zombi che fu in quel 1985, era iniziata la metà oscura della carriera di Romero. Gli anni ’90 non sono stati certo i suoi migliori. Con Resident Evil avrebbe goduto di un budget decisamente più ricco, ma non avrebbe portato la saga dove voleva Capcom: nel delirio action pieno di frizzi e lazzi. Lo script di Romero non andò oltre la fase embrionale, non venne mai discusso. Non ci fu alcuna pre-produzione. Personalmente vedo molto della Umbrella Corporation nella Capcom, ma lasciare fuori Romero dal progetto, dal loro punto di vista poteva avere senso. Ciò che non ne aveva era il rimpiazzo.

Il primo lo conoscete tutti. Ha solo fondato il filone zombie al cinema. Il secondo non l’avete mai visto. Ha solo sposato Milla Jovovich. Ora, onesti, quale delle due cose preferireste nella vita?

2° paradosso: il regista sbagliato e la protagonista giusta

Dal sogno infranto del papà degli zombi per una saga di zombi, Resident Evil passò nelle mani bucate dell’Anderson sbagliato. Non l’istrionico Wes o il rigoroso Paul Thomas, ma Paul W.S. che aveva sì portato un videogioco al cinema incassando un mucchio di soldi (Mortal Kombat del 1995, per cui meriterebbe di soffrire tutte le fatality di questo mondo), ma veniva da due sonori flop commerciali come Punto di non ritorno e “Soldier”, costati il triplo dei loro incassi.

Romero sarà pure un Maestro, ma non ha mai gestito budget faraonici. Anderson al contrario ha sempre saputo come spendere i milioni: male.

L’Anderson sbagliato è co-produttore e scrive la sceneggiatura, ottiene praticamente carta bianca su tutto, e per Milla Jovovich crea da zero un nuovo personaggio, protagonista assoluto dei ben cinque sequel: Alice. Ma secondo voi, un regista-sceneggiatore che può attingere da una saga ludica letteralmente zeppa di personaggi femminili tostissimi, perché dovrebbe crearne uno nuovo? Perché è scemo? No, perché di quei personaggi non gli frega niente, e perché è furbo. Paul “Want Sex” Anderson non è solo andato a segno con Milla Jovovich, ma col suo personaggio, Alice che è l’unica cosa veramente azzeccata di questo film e dell’intera saga.

Dell’esercito di personaggi carismatici, machiavellici, eroici e sfaccettati dei videogiochi, Anderson non ne usa mezzo perché è la scelta più conveniente. Romero aveva in progetto di usare quasi tutti quelli del primo gioco ma hey! Questo è un film su Resident Evil, nessuno ci vuole i personaggi di Resident Evil! Anderson già sapeva di fare qualcosa che non c’entrava una ceppa con la saga ludica, quindi è stato coerente – non so se per volontà o per caso – a non pisciare sulla testa della fanbase più di quanto non avrebbe fatto con storia e film.

Nella lista della spesa Anderson mette solo la Umbrella Corp. e la sfrutta pure male nell’incipit con voce fuori campo che toglie il pathos della compagnia cattiva. Alice poi, credo sia nata solo per trovare abbastanza scuse per svestire Milla Jovovich. Solo che poi c’erano da girare altre scene da vestita e, dopo aver scarabocchiato la trama su un tovagliolo (o un Kleenex) Anderson si è ritrovato per le mani un personaggio in cui la bella Milla non si limitata a metterci il corpo ma pure l’anima, e ce l’ha messa tutta quanta, per tutta la saga. Anderson è una tale sega come sceneggiatore che nemmeno si rende conto delle idee potenzialmente buone che ha. Però lo capisco, provateci voi a restare lucidi con Milla che gira in quel vestito rosso.


“Mi stai leggendo, o stai guardando la ragazza col vestito rosso?” (quasi-cit.)

Alice si risveglia priva di sensi. Scopriamo, insieme a lei ormai priva di memoria, che è uno degli agenti a guardia dell’Alveare, il centro ricerche della Umbrella. Dunque sarà buona o cattiva? Non lo sappiamo e non lo sa nemmeno lei. Ruffianata che nella prima parte funziona. La stessa sceneggiatura, gli stessi eventi nelle mani di un altro regista avrebbe prodotto un film di ben più grande atmosfera. A parità di idee, montare il tutto diversamente, avrebbe dato molto più pathos.

L’incipit poteva lasciare lo spettatore all'oscuro di quanto era successo nell'alveare, del matrimonio fasullo, del furto del virus eccetera. Perché non lasciare il mistero all’incisione sull’anello, facendo crescere la tensione tra Milla e il suo fidanzato smemorato Solomon Kane (James Purefoy).

Il resto del cast è un po’ carne da macello un po’ facce da scemi, ma c’è una Michelle Rodriguez che si ritaglia il suo ruolo da ispanica tosta “troppo troppa” alla maniera della cara vecchia Vasquez. Michelle, che è un po’ garanzia che un film avrà nel DNA quel tot di tamarraggine godibile, ma ben lontano dalla tensione e le viscerali angosce della saga ludica, o almeno dei suoi primi capitoli.

Chi ci fa la magra figura, nel film come in tutta la saga, è la cattivissima Umbrella: tu, azienda multimiliardaria con un bunker supersegreto, se hai un problema mandi la tua squadra superaddestrata a risolvere i problemi. Allerta spoiler, la tua squadra superaddestrata a momenti non passa la porta d’ingresso. Chi invece ci riesce è Milla, che avrà anche perso la memoria ma si ricorda come si fa a diventare un’arma di distruzione di massa. Dopotutto è lei la guardiana d’ingresso dell’alveare. Un po’ come se l’eroe de “L’inferno di cristallo” fosse stato il concierge invece di Steve McQueen. Ma vuoi che la Umbrella Corp. non abbia i concierge più affidabili del mondo? No, se poi decidono di… ma basta con gli spoiler o vi tolgo l’unica cosa interessante dello script.


Soldati Umbrella. Addestrati a tutto. Forse.

3° Paradosso: gli zombi a calci in culo

Il kung-fu è bello. I pugni e i calci sono una delle cose più belle da vedere al cinema. Ma non in un film con gli zombi. È un paradosso che una saga basata sugli zombi abbia prodotto tutt’altro che atmosfere horror e paura. Anderson ha dato un calcio al secchio e usato i nostri macilenti redivivi come tappezzeria e carne da cannone. Colpa anche di Matrix, che per un quinquennio ha fatto più danni della grandine al cinema d’azione. Infatti se in quegli anni lì non ficcavi un bullet time e calcinculo in una scena d’azione non eri nessuno. Perciò, decise Anderson, d’ora in poi gli zombi si ammazzano a colpi di kung fu. Milla Jovovich che ci aveva pure provato a costruirsi una carriera lavorando con gente come Spike Lee, Luc Besson e Wim Wenders, da quel momento avrebbe continuato a menare le mani, diventando un’arma di distruzione di massa. E prendendo a calci quei fottutissimi cani zombi. Con la gonna. In bullet time. Roba che se penso a come io, appassionato videogiocatore, reagivo anche solo al rumore dei cani zombi, la mia mascolinità corre via singhiozzando offesa.


Calci rotanti che Chuck Norris lèvati.

Resident Evil scontentò i fan della saga ludica, ma non era stato fatto per loro. Il team creativo le cose giuste sul film le sapeva, mettendo qua e là dettagli e idee venute dalla saga, tranne che lo spirito. Infatti il film mostra: il laboratorio sotterraneo, il treno, gli sgherri della Umbrella coi mascheroni neri stile Hunk, il poliziotto appena assunto che potrebbe essere Leon oppure Chris (non è nessuno dei due), ed è in cerca di una sorella (che non è Claire). Pure il “licker”, una delle creature più celebri e ansiogene del gioco viene trasformata in qualcos’altro, perché un “boss finale” vale l’altro. Se tutto questo per voi è arabo non importa, vi basti sapere che Anderson e soci da RE hanno preso la tappezzeria, gli scarti del pranzo e qualche bozzetto. Ci hanno pasticciato sopra, messo un po’ di CGI e Milla Jovovich per distrarre tutti.

La cosa pazzesca è che in un film ampiamente rovinato dalla CGI inguardabile, c’è stato fior fior di tecnici degli effetti speciali capaci di creare modelli animati realistici e fighissimi apparsi in non più di tre o quattro fotogrammi. Vale per l’iconica scena dei laser, o il pupazzo del licker azionabile manualmente da un animatore, con testa mobile, trucco sanguinolento e viscido. Come dicevo, Anderson sa come spendere i soldi: male. Il montaggio e le inquadrature tolgono ogni valore ad effetti artigianali elaborati, robe per cui ogni regista che abbia dovuto sudarsi i fondi avrebbe dato un braccio. Mi immagino un Gilliam, un Romero, un Coscarelli, un Bava e compagnia mendicante a poter usufruire tanto ben di Dio e spremere il massimo da quelli effetti. Siccome Anderson c’aveva gli sghei, poteva permettersi di buttare nel cesso effetti favolosi, inquadrandoli male, tagliandoli peggio, e mettendo la CGI a rovinare il resto.

(Lo sapevo che non dovevo vederlo il making of di questo film, sono morto dentro.)


Un tecnico porta a spasso un bastardino licker, e lì capisci che Anderson (che non lo sfrutterà) è un idiota

Va detto che Anderson con un budget meno faraonico dei suoi film precedenti porta a casa il risultato, il successo commerciale c’è, i soldoni rientrano e si può continuare coi sequel. Il budget-non-così-faraonico era di TRENTATRE’ milioni di dollari. Un minuto di silenzio per tutti i registi che hanno fatto la storia del genere horror e sono morti senz’aver mai visto tanti sghei.

Quando uscì al cinema non lo vidi, disilluso dal non coinvolgimento di Romero – ero giovane ma mica scemo – mi era chiaro che non ci sarebbe stato nulla del “vero” Resident Evil. La prima visione fu deludente, anche se fatta pace con l’idea che RE al cinema non l’avrei mai visto, tutti gli altri me li sono andati a vedere in sala. Morendo dentro un po’ ogni volta, ma affezionandomi ad Alice, perché Milla non è solo un bel vedere ma l’ha resa un’eroina action che funziona. Al netto di tutte le trovate imbarazzanti e caciarone di questo film e dei sequel, quando un’attrice ci crede tanto e si carica tutto sulle spalle con quella grinta e quel coinvolgimento, finisci per apprezzare quella passione.


Il finale resta la mia parte preferita del film [Nota Cassidiana]

Chiudo con uno dei passaggi che mi ha colpito nello script di Romero, capace di preoccuparsi di dare un senso pure al titolo: il titolo originale del gioco era “Biohazard” ma per questioni di diritti non si poteva usare negli USA e, di riflesso nel resto del mondo. Dunque la saga fu rinominata “Resident Evil” e così divenne famosa. Quel titolo, nelle idee di Romero diventava questo:

“The kind of evil that resides in all of us. Makes us greedy, uncaring. The kind of evil that will wipe us out, in the end. Unless we stand up against it”

[Quel genere di male che risiede in tutti noi, ci rende avidi, indifferenti. Il tipo di male che ci spazzerà via alla fine, a meno che non ci opponiamo.] 

Dubito che un “Resident Evil” di Romero avrebbe mai dato vita a una saga, a dei sequel. Non credo nemmeno sarebbe stato un film “politico” ma una roba horrorifica con dinamiche tese tra i personaggi e un bel finale, probabilmente sì. Il Resident Evil destinato al cinema non era questo, ma la caciara di Anderson e le acrobazie e la passione di Milla Jovovich per un personaggio creato dal niente e riuscito comunque ad entrare nell'immaginario collettivo per un decennio.

P.S. Mille grazie a Quinto Moro per aver recensito il film! Intanto vi ricordo lo speciale del Zinefilo dedicato ai film di Resident Evil.

62 commenti:

  1. a me piaque

    al di là della moglie dei tre anderson registi questo è il migliore

    rdm

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    1. Questo è l'Anderson che gli altri due sognano di essere :-P Cheers

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    2. Sarei curioso di vedere un altro Anderson alla regia di un Resident Evil: Wes. Immagino le trovate.

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    3. Me lo sono immaginato tutto dentro la mia testa, con il montaggio di Wes Anderson ed è qualcosa di bellissimo, molto Hipster ma bellissimo ;-) Cheers

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    4. Con suo umorismo è facile che Wes saprebbe farlo splatter come non mai. P.T. Anderson invece farebbe parlare i personaggi per tutto il film. Farebbe parlare pure gli zombi credo.

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  2. Non so se avete visto Il Coraggio Del Calabrone, film pacco con Anna Foglietta in abito rosso anfibi e pistola che si crede Milla...

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    1. Solo Milla può credersi Milla.
      La definizione "film pacco" mi piace :-)

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    2. Azz... era Il Talento Del Calabrone... errore mio. Ma pacco comunque😂😂😂

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    3. Avevo capito, l'ho visto pubblicizzato in rete ma nemmeno io ricordavo la prima parola, mi ero soffermato sull'insetto ;-) Cheers

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  3. Avendo in mente le atmosfere del gioco, con cui non si poteva giocare non appena faceva buio pena la morte per infarto secco (quei maledetti per sempre di cani zombi che la furia di Gozer li travolga, il leccatore che non sapevi se lo avresti trovato dietro l'angolo o meno, e poi "Staaaars", tutte quelle belle armi, e la musichetta confortante nella stanza di salvataggio, l'unico posto dove poter respirare) il film mi deluse come pochi, e grazie a Quinto Moro (e anche a Lucius devo dire) piano piano sto capendo anche perché.
    Solo che evidentemente hanno avuto ragione loro con questa formula, visti gli incassi e i seguiti.
    Romero sempre nei nostri cuori, mitico ad aver provato a dare un senso a un titolo senza senso.

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    1. Non è stata la formula ad essere vincente secondo me, anche perchè un vera formula è difficile trovarla nella saga, al di là dei combattimenti tamarri e Milla. Ci sono saghe che tirano avanti se il pubblico si affeziona al personaggio, ed è quello che è successo con Alice. Poi c'era carenza di film d'azione ruggenti, dopo la scomparsa dagli schermi di molti eroi d'azione.
      Ai tempi Milla Jovovich era un nome sufficiente a giustificare il budget e lo stile del film.

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    2. p.s. vedo che siamo colleghi di bypass cardiaco a causa di quei fottuti cani zombi. Curioso citare Gozer in questo caso, i cagnoloni di Gozer in confronto erano chihuahua paciocconi e coccolosi.

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    3. Cara signora che ci ha pagato in anticipo prima di diventare cane (cit.)

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  4. Bel post, molto ricco. Il videogame mi è sempre piaciuto proprio per le atmosfere creepy mentre i film non li ho proprio digerito. Non sono un fan di quelli che vogliono la trasposizione ispirata però nessuno dei film della saga ha superato il mio test pizza e birra.
    Comunque anche io ho notato (come da commento sopra) una specie di omaggio a Resident Evil/Milla Jovovich nel film Il talento del calabrone. Però non credo che quello sia un film pacco.

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    1. Io sono un fan della saga ludica, gioco alla serie "regolare" da... ormai 20 anni (sono vecchio!)
      La cosa bizzarra è che i giochi hanno abbandonato preso le atmosfere angoscianti dei primi capitoli, e inseguito lo stile tamarro dei film, finendo per raccogliere sonore pernacchie (con Resident Evil 6). Non a caso la Capcom è battuta in ritirata facendo i remake, e temo che presto ci toccherà una saga reboot al cinema, ma spero di no.

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    2. Il 4 è stato il cambio di registro nei videogiochi, per non parlare di Chris Spacca Montagne nel quinto capitolo!

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    3. Mi state quasi facendo venire voglia di vedere "Il talento del calabrone", ma potrei rimanere deluso nel non trovare Bruce Lee nel cast ;-) Cheers

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  5. Mai giocato al gioco, ho visto solo i film, tutti i film, che sì funzionavano perché c'era lei ;)

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    1. Milla ancora scalcia, si spera di vedere a breve la sua ultima fatica, un altro film tratto da videogioco diretto dal marito, "Monster Hunter", nel cast anche Ron Perlman e Tony Jaa. Mi sono convinto a vedere film per molto meno di così ;-) Cheers

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    2. E' un ritornello costante: mai giocato, ma visto il film. E chi ci ha giocato in genere li detesta. Dimostra che alla Capcom non sono scemi, accontentare i fan dei videogiochi non paga dividendi quanto fare dei filmoni generalisti, meglio se con attrici di richiamo.

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  6. Nemmeno io ho mai giocato al videogioco, mentre mi sono guardata tutti quanti i film di Milla (uno degli ultimi visto al cinema durante la luna di miele...) e mi sono sempre piaciuti. Certo niente a che fare con i film di zombie socialmente intelligenti e ricchi d'acume di Romero, ma comunque un buon intrattenimento secondo me. Grazie per avermi svelato tutti i retroscena, molto interessante!

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    1. I primi due videogiochi erano una meraviglia, Quinto Moro li ha raccontato con l'occhio del giocatore che a me manca. I film invece sono diventati progressivamente più caciaroni, tanto che quando spuntava uno zombie dicevi a te stesso: «Ah già! É così che avremmo incominciato». Cheers

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    2. Vorrei che anche la mia luna di miele comprendesse zombi e Milla Jovovich :-)

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    3. Te lo auguro di cuore, è stato un bellissimo viaggio di nozze infatti! Le agenzie di viaggi dovrebbero già venderti il pacchetto :)

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  7. Ho già la recensione del primo capitolo: Alice nel laboratorio delle meraviglie.

    Anderson ha preso da tutti e due i capitoli (in particolare dal secondo per il finale di questo film), ed in particolare ha voluto fare una sua versione tamarra da Alice nel paese delle meraviglie anche se non ho mai letto conferma di questa cosa. Incredibile come Event Horizon (a tutto Lovecraft) e Soldier (l'unico sequel di Blade Runner al tempo) che sono per me i suoi migliori film siano stati dei flop.

    Confermo la scena dei laser è sempre stata il top, ma il problema di questa saga consiste nel fatto che è gemella di Underworld, essendo pure lei figlia della casa di produzione Screen Gens.

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    1. Tra le due, menzione speciale per "Ultraviolet" che non ricordo se fosse della Screen Gens ma andai a vedere anche al cinema (storia vera), trovandolo meno-peggio-uguale-a-Aeon Flux. In quel periodo stavano tutte in pelle nera da dominatrice, anche quello un effetto collaterale di Matrix. Cheers

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    2. Oh, non ci avevo pensato e l'idea te la rubo per un eventuale altro pezzo su RE: Alice nel paese degli zombi.
      Alice che ruzzola nella tana della Umbrella.
      Se quello di Resident Evil fosse stato l'Anderson in versione Event Horizon avremmo avuto qualcosa di decisamente succoso nel panorama horror.
      Ora che mi citi Underworld penso a quanto sarebbe stata perfetta Kate Beckinsale nel ruolo di Jill Valentine.

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    3. p.s. ora che mi torna in mente la scena dei laser rubava di brutto un'idea dal film The Cube di Natali, 1997, in cui un tizio veniva fatto a fettine nello stesso modo ma da una grata metallica anzichè dai laser, e si smembrava davanti allo schermo. La scena di Natali era molto più cruda e d'effetto. Il lavorone sugli effetti speciali anche in questo caso è stato rovinatissimo dalla regia.

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    4. Mi ricordo di aver visto i primi due film della serie Cube, ma quella scena dei laser dannatamente mi sfugge. Oltretutto è stata messa poi in Resident Evil 4 nella parte finale del videogioco. Guarda magari poi più tardi guardo, ma 'sta cosa che Anderson voleva farne una versione action di Alice nel paese delle meraviglie l'avrò pur letta da qualche fonte!

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    5. Dopo aver messo le mani (male) sui tre moschettieri anche Alice? Un giorno scopriremo che Anderson voleva solo rifare tutti i classici della letteratura per ragazzi. Paul Walt diSney Anderson ;-) Cheers

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    6. La scena del "tagliare la gente come pancetta a cubetti" era una delle primissime di Cube, entro i primi 10 minuti se non sbaglio, una grata metallica veniva giù dal soffitto e faceva un tizio pronto per la carbonara.

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    7. Era proprio la scena d'apertura di The Cube, prima dei titoli di testa: il tizio pelato si svegliava solo in una stanza del cubo e, appena provava a uscire, finiva in dadolata. Che inizio! Amo quel film. E mi sono sempre chiesta quale fosse l'abilità speciale di quel tizio, visto che tutti i personaggi ne avevano una... Non dico altro per evitare spoiler a chi non lo ha visto (e dovrebbe subito recuperarlo, evitando accuratamente il seguito Hypercube).

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  8. L'ho visto appena uscito al cinema senza mai aver giocato un solo minuto ai videogiochi, ma c'era la mia amata Michelle Rodriguez e Milla all'epoca sembrava addirittura una donna, non ancora uno scheletro cartilaginoso. Non volevo le atmosfere dei giochi (che non conoscevo), non volevo Romero (era ovvio che non ci sarebbe stato), volevo un qualsiasi filmaccio di "spara allo zombie", con combattimenti rozzi e tamarraggggggine grondante. A dieci minuti dall'inizio sono già lì che mi agito sulla sedia: mi sa che m'hanno fregato.
    Combattimenti rozzi: zero. Tamarraggggine: zero. Prendersi sul serio. 100. Chiacchiere: 100. Zombie: boh, nel trailer ne ho visto mezzo, non ricordo se poi nel film c'era. Effetti speciali: per far sembrare viva quella mummia di Milla hanno speso tutto il budget, in certi momenti pare muova anche parti del corpo ma è palese che sono dei tecnici che le muovono per lei. Peso di Michelle Rodriguez nella vicenda: zero, fa la cogliona che muore come una cogliona. Quindi per me è bocciatura su tutta la linea già dall'uscita dalla sala. Ed è il film che considero migliore della saga! :-D
    Paul Anderson di lì a poco è andato a far danni pure con il mio universo alieno, e il problema è lo stesso in tutti i film che ha fatto: è un genio visivo che però si è convinto di saper scrivere sceneggiature, e non è così. (E sì che AVP l'ha scopiazzato da una trama già pronta, ma è riuscita a rovinarla!) Quindi fa film tecnicamente da applauso ma con trame insalvabili: il giorno che accetterà di chiamare un vero sceneggiatore e limitarsi alla regia, avremo finalmente un capolavoro con la sua firma.

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    1. Però la colonna sonora fatta da Marilyn Manson è di pregevole fattura e non mi riferisco solo ai pezzi (tipo My Plague degli SLipknot)

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    2. Di quella prima visione in sala di questo film ricordo distintamente tre cose: l’esaltazione per la scena finale (con giornale che omaggiava “Day of the dead”, uniche tracce di Romero nel film). Il quantitativo esagerato di dialoghi, troppi per un film così e lo spreco di Michelle Rodriguez, imperdonabile. Cheers

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    3. Esatto, era "My Plague". Gli Slipknot in quel periodo erano in quasi tutti i film, anche nel "Rollerball" sbagliato di McTiernan, strano nessuno abbia mai proposto loro di fare un horror, Corey Taylor avrebbe accettato al volo ;-) Cheers

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    4. Li avrei visti bene in Mandy 😂 Corey per me è una delle più belle voci in circolazione, era solo secondo a Chris Cornell!

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    5. Avrebbero anche portato le maschere da casa ;-) Si, peccato se la sia devastata a furia di ringhiare, mi è capitato di sentirlo oltre che dal vivo, voce e chitarra su una cover di un pezzo dei Pearl Jam, stonatura iniziale dovuta proprio alla voce ormai graffiata, ma poi il resto del pezzo è stato davvero bravo, giocarsela con la voce di Eddie Vedder non è per tutti. Cheers

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  9. Infoiato dalla Milla andai a vederlo al cinema... Pardon, riformulo. Esalatato per i primi RE alla Play (giocati alla nausea!), andai a godermelo in sala con la cricca di amici. Erano gli anni della tamarria e il film mi piacque assai. Mi pare pure di aver comprato il dvd e (sempre a memoria...) pure il cd con la colonna sonora che mi sparavo a livello Spinal Tap. Rivisto in seguito mi sono preso a schiaffi da solo per aver sprecato tempo e denaro per sta ciofeca. La saga comunque mi acchiappò ugualmente tanto che i primi 3 (o 4... Boh! Manco mi ricordo!) li andai sempre a vedere al cinema in una sorta di "rito" con sempre meno amici. Però gli ultimi 2 mi sa che li ho mollati per strada e mai voluti recuperare.

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    1. Il dvd l'avevo preso pure io. Io me li sono visti tutti, il penultimo non hai mica fatto male a saltarlo, l'ultimo invece "Final Chapter", a parte i 40 minuti iniziali montati senza senso, dava una degna conclusione alla saga... solo che, se me lo chiedi, non me lo ricordo come finiva. Va be, li rivedrò tutti.

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  10. Gran bel pezzo, complimenti.
    Sia sulla parte video ludica che per quanto riguarda quella filmica.
    E concordo in pieno.
    Spreco assoluto e totale. In pieno, proprio.
    Mai visto un potenziale cosi' grande sfruttato cosi' malamente.
    Al netto di tutti i difetti, che son tanti e aumentano impietosamente ad ogni visione, se non altro Mortal Kombat faceva quello che Street Fighter non faceva.
    E cioe' far vedere gente che si mena a.
    Tanto, a lungo e bene. Non due mossette striminzite in croce.
    Ma a sentire il nome di Anderson ho capito subito che era il regista meno adatto.
    RE era la punta di diamante dell'industria dei videogiochi dell'epoca. Dopo i picchiaduro la Capcom aveva trovato la nuova gallina dalle uova d'oro.
    Hai sottomano il regista da cui quel gioco ha pescato a piene mani, insieme ad un pugno di altri classici del genere.
    E in effetti era partita una girandola a dir poco pazzesca, sui nomi.
    Da Jason Patric e Samantha Mathis, che avrei visto benissimo per il duo Redfield/Valentine, a Hooper in regia.
    E avevano tirato in ballo pure il Maestro John!
    E poi chi ti pigliano!?
    Il classico galoppino con cui le major si trovano a meraviglia.
    Che dove lo metti sta, se ne resta buono, non rompe e non appena un pezzo grosso della produzione o uno yes-men che agisce per suo conto alza il tono o fa la voce grossa, se la fa sotto.
    E difatti viene fuori un film da encefalogramma piatto, con zero atmosfera, che non coinvolge e non appassiona minimamente.
    Mi aveva preso talmente tanto che a visione in corso ero uscito a rispondere al telefono, fate voi.
    Il finale poi fa il verso (pessimo) a 28 Giorni Dopo, che tra l'altro e' uscito pure lo stesso anno.
    Un'occasione sprecata. E infatti sono sceso dalla giostra dopo il primo giro.
    Coi Videogames...anch'io ritengo il 2 il migliore, ancora oggi. Giocato e rigiocato piu' volte.
    Certo dopo quattro episodi identici (conto anche Code:Veronica) occorreva una svecchiata.
    Ma proprio dal 4 in poi hanno preso una svolta troppo action, per i miei gusti.
    A momenti parevano degli sparatutto!
    Adesso, dal 7 in poi, stanno cercando di correre ai ripari.

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    1. RE aveva forse la miglior finestra d'ingresso per il cinema: il genere horror, oltre ad essere una saga "seria", cose che per paradosso non ha sfruttato sullo schermo.

      Se anche per te il RE2 è il migliore gioca il remake, poi ne riparliamo dal cardiologo.

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    2. L'ho giocato, l'ho giocato.
      E mi e' piaciuto pure un sacco, anche se proprio per via del sistema di mira ho dovuto prendere l'abitudine.
      E c'e n'e' voluto parecchio, credimi.
      Per me uno si deve fare le ossa a suon di FPS come Doom e Quake, per combinarci qualcosa.
      E' inutile, mi ci trovo malissimo.
      Col 4 alla fine avevo ripiegato sulla versione Wii, per godermela appieno.
      E non ti dico che fatica col 5 e il 6, sulla PS3.
      Ma la formula aveva gia' iniziato a stufare.
      Pensa che mi ero talmente rotto che Wesker l'ho liquidato col metodo Indiana Jones.
      Una bella missilata e via!!
      Come rovinare uno scontro che attendevamo da anni.
      Tornando al remake del 2, hanno fatto un lavoro coi fiocchi.
      Questi sono remake.
      In molti hanno avuto da ridire sul turpiloquio, ma vorrei vedere se un normale essere umano non si mette a cristonare in una situazione simile.
      Quelli del vecchio gioco erano personaggi da fumetto, che si mettevano a sparare battute persino quando erano circondati da nostri orrendi.
      Cosi' come non comprendo chi non lo ha giudicato abbastanza spaventoso.
      Fa DAVVERO PAURA!!
      E in effetti ho fatto fatica a giocarci pure per quello.
      Pazzesco, per uno che da bambino si sparava horror a dir poco allucinanti.
      Ma...sto diventando troppo vecchio per gli spaventi improvvisi, mi sa.
      In ogni caso, un gran bel lavoro.
      Hanno mantenuto l'essenza del vecchio e hanno riadattato quelle parti che, a riproporle pari pari oggi, sarebbero risultate ridicole.
      Cosi' dovrebbe essere fatto un rifacimento, ribadisco.
      Ecco, come dicevamo in occasione del post annesso...l'unico, vero film di Resident Evil e' 28 Giorni Dopo.
      Quella era la strada giusta.
      Una vera occasione sprecata, lo ripeto.
      E malamente, pure.
      Ma i soldi li hanno fatti, quindi...chissene.

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    3. Dimenticavo...
      La visuale in soggettiva del 7 aumenta a dismisura l'elemento ansiogeno, anche se personalmente rimango legato alla struttura a telecamere fisse in stile Alone in the Dark dei primi capitoli.
      Sembrava che ti stesse davvero osservando qualcuno, mentre muovevi il personaggio.
      O qualcosa...pronto ad aggredirti.

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    4. Il Remake del 2 l'ho atteso spasmodicamente, poi quando l'ho provato sono riuscito a giocarlo per 3-4 volte e ho mollato per il livello di ansia, e l'ho mollato per MESI prima di riprenderlo! Non pensavo di poter più provare quel livello di ansia costante (poi io gioco con le cuffie e rigorosamente al buio).
      Sono riuscito a completare solo 2 run finora, e la difficoltà è bella tosta, anche perchè non sono un giocatore "hardcore".
      Il 7 l'ho provato senza completarlo, non sono riuscito a farmelo piacere.

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    5. Mi ricordo che avevo provato la stessa cosa con il 3.
      Che ammettiamolo, era mezzo riciclato dal secondo. Ma Nemesis era stata una gran trovata.
      Col fatto che compariva in continuazione e che oltrepassava le porte...dava davvero l'impressione di essere "la' fuori".
      Poi verso la fine le sue apparizioni sono piu' studiate e prevedibili come i tipici boss, ma all'inizio hai il terrore di avanzare ad ogni singolo passo.
      L'avevo mollato per un po', perche' non reggevo la tensione.
      Anche col remake del 2 ho avuto parecchie difficolta', in tal senso.
      Eh, sto diventando vecchio.

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    6. Non so se lo sai, ma il "3" doveva essere uno spin-off e Nemesis non doveva andare in serie regolare. Il progetto per il terzo prevedeva quello che sarebbe stato "Code Veronica", ma per una serie di questioni produttive e commerciali si fece uscire col titolone Resident Evil 3. Ma era più breve e tecnicamente più datato.
      Nemesis era una trovata ottima, un'evoluzione del "Mister X" del 2. Imparavi ad odiarlo però e funzionava. E ovviamente, quando l'hanno usato nel film "Re: Apocalypse" sono riuscito a rendere inutile addirittura Nemesis.

      Il Mister X di RE2 remake è ansia allo stato puro. Stiamo diventando vecchi in due, un paio di volte ho mollato perchè scleravo a sentire i suoi fottuti passi, mi sono ritrovato a correre per TUTTA la stazione di polizia senza il becco di un proiettile, sperando che passasse oltre.
      Brividi.

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    7. Si, lo avevo letto.
      Tu guarda la coincidenza, il remake del 3 ha fatto la stessa fine.
      Il remake di RE 2 e' uscito dopo una gestazione lunghissima, durante la quale lo avevano dato pure per disperso.
      Ma ne e' valsa la pena, visto il risultato.
      Il remake del 3 lo hanno messo insieme in meno di un anno, fatto in fretta e furia e da un team minore.
      Cortissimo, e per quel che dura costa uno sproposito.
      Un DLC a prezzo ridotto sarebbe stato piu' onesto.
      Nel remake di RE 2,ansia a parte e nonostante un po' di apprensione coi licker si procede, almeno nella prima parte.
      Poi entra in gioco Dolph Lundgren (ci somiglia...) e si stravolge tutto.
      Il fatto e' che gli hanno implementato le meccaniche di Nemesis, e col miglioramento della A. I. rischi di trovartelo addosso in ogni momento.
      Un incubo, davvero.

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  11. Ecco, tutti dicono su a Snyder... Ma perché nessuno se la prende con WS???

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    1. Posso dirlo, perché nessuno può davvero parlare male di Milla, che alla fine si fa voler bene non tanto per l'aspetto (anche se aiuta) quanto al fatto che ci creda proprio, quindi è un bello scudo per il marito secondo me. Cheers

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    2. Jean Jacques, tranquillo: io parlo male di WS da vent'anni! Unisciti a me nel Lato Oscuro :-D
      Per fortuna ormai è un regista dimenticato, ma ti assicuro che nei primi Duemila nei forum su Yahoo! mi sono fatto le mie belle litigate, contro gli Adepti di San Paolo da Anderson che non tolleravano si parlasse male del più grande regista di tutti i tempi, dopo K e Q :-P

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    3. Aspettiamo a dare W.S. per spacciato, gli hanno dato il suo bel budget di 60 milioni per un'altra tamarrata tratta da un videogioco: Monster Hunter, anche se con la crisi dei cinema dovuta al Covid sarà difficile ripaghi i costi.

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    4. Quando ancora si pensava che uscisse a settembre, nel mio blog ho tradotto l'intervista rilasciata dal dinamico duo di coniugi, e già dall'intervista non depone bene per il film :-D
      Quand'anche fosse un capolavoro - ne dubito fortemente - W.S. non è più il dio in terra di una volta, è un normale regista che può piacere o meno ma di cui almeno si può discutere: ha perso l'aurea di intangibile divinità che lo avvolgeva ad inizio carriera.
      Purtroppo il concetto di "tamarrata" è inteso in senso così vasto che temo ne sfugga il significato. Se io faccio un film di mostri serio, dove si parla seriamente, dove i mostri uccidono, dove personaggi muoiono e dedico un 5% all'azione scadente perché non sono capace, non è una tamarrata: è semplicemente un film venuto male. "Black Dynamite" lo considero un film tamarro, con il combattimento finale al nunchaku contro il presidente Nixon: un film di zombie con due mezzi morti sullo sfondo e dove l'eroina non fa niente per il 99% del tempo, poi dà mezzo calcio a un cane, non la considero una tamarrata.

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    5. Si, il concetto è vasto, dispersivo e anche molto soggettivo.
      Uccidere cani zombi a calci rotanti=tamarro, ma il film in sè non lo è. Questa saga però, nella sua crescente ed esagerata spacconaggine, lo è. Questo primo RE non è una "tamarrata" in confronto al secondo (Apocalypse), che quello sì, si avvicina molto di più al concetto secondo me.
      Forse l'aggettivo che sarebbe più corretto usare è "caciarone" (ma pure quello si può vedere in chiave positiva), perchè W.S. è bravissimo a buttarla in caciara.

      Monster Hunter sarà un altro film che butta tutto in caciara, hai un mondo con mostri giganteschi, con una sua lore e tu, ovviamente, ci butti in mezzo qualcosa che non centra niente: soldati americani che sparano ai mostri.

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    6. Ecco, voglio proprio vedere come rovinera' pure questo.
      Anzi, no.
      Ho deciso che non lo voglio beccare neppure per sbaglio.
      La cosa ridicola e' che penso a un film a bassissimo per non dire miserrimo budget come "The Head Hunter", dove il regista ha creato alla perfezione le atmosfere di un Monster Hunter o di un Souls qualunque davvero con quattro spicci sputati.
      Ma roba che a momenti i mostri nemmeno te li mostra (ah, ah).
      Eppure ti fa capire tutto lo stesso.
      Anderson con un budget faraonico non ci combinera' nulla.

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    7. E' una delle regole non scritte ma sempre valide del cinema: meno cose fai vedere, più hai possibilità di creare atmosfera, mistero e paura intorno a una creatura giocando sulle ombre, le inquadrature e il sonoro.
      Il fatto è che quando ci sono enormi budget, tutti i registi tendono a mostrare il più possibile.

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  12. Confesso di aver giocato con tutti i capitoli di RE ai tempi della loro uscita su consolle.
    Era soprattutto per questo che ho acquistato il film in dvd ( il 1° ) spinto dalla morbosa curiosita' di sapere se e come avrebbero massacrato quello che a me e' servito a trascorrere nottate insonni tra il gioco e il cullare mio figlio appena nato..(mai preparato un biberon alle 3 di notte mentre cerchi di decrittare un codice per accedere al quadro successivo?) Beh..quello che e' uscito fuori da questa prima trasposizione e' il solito carrozzone/cassettone/trascione. Sarebbe bastato inserire almeno uno solo dei personaggi del videogame e la tragedia sarebbe stata almeno un po' piu' sopportabile..la scena in cui i personaggi vengono alle prese con i zombi in quello che dovrebbe essere un laboratorio con tanto di "incubatori" e' inguardabile. A questo punto avrete capito che non mi e' piaciuto per niente. Si salva solo per la trasformazione della Milla in Terminator e a quella fustaccia della Rodríguez. Il resto e' puro Video-clip.

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    1. "la scena in cui i personaggi vengono alle prese con i zombi in quello che dovrebbe essere un laboratorio con tanto di "incubatori" e' inguardabile"
      Ah, si, QUELLA scena, che imbarazzo. All'improvviso TUTTI gli zombi si danno appuntamento in un quella zona lì. Una roba brutta brutta brutta ed è il momento in cui capisci che tutto finisce in vacca.

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  13. Io la saga di RE al cinema, come pure quella ludica, me la sono passata tutta e i film visti sempre rigorosamente il primo giorno di proiezione (niente di cui andare fieri sia chiaro). La sensazione dopo aver visto il primo è stata di delusione. Sia chiaro non è che alla fin fine non sia un onesto b-movie, ma tradisce completamente lo spirito del materiale di partenza. Onestamente non sono mai stato interessato a una trasposizione 1:1 di un videogioco o di un libro o di una ricetta riportata sulla confezione del lievito Maria Rosa, ma almeno lo spirito alla base del racconto me lo devi mantenere. Anderson invece filma un action a base di mostri che non spaventa nessuno, ma diverte il pubblico poco avvezzo al genere horror e che nei confronti del gioco di Mikami non ha alcun tipo di rispetto. Va anche detto che il divertimento di grana grossa è garantito e la Jovovich si rivela l'unico vero motivo per recuperare l'intera saga. Io che l'ho trattata tutta nel blog, trovo che l'attrice abbia dato una fisicità unica a tutta una serie di film che vanno dal brutto all'orrendo, a parte questo primo capitolo e il terzo diretto da Russell Mulcahy, che da personalità al tutto ma che viene ovviamente cassato da Anderson produttore in quanto palesemente migliore di lui dietro la mdp.

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    1. Sono andato a leggermi il tuo pezzo sul primo, e mi ha stupito perchè non avevo minimamente accostato la struttura di RE a quella di Aliens di Cameron (pure qualcosa dall'Alien di Scott), che ci sta in pieno! Pure nella gestione dei personaggi, Alice come Ripley all'inizio sta in secondo piano, dietro ai marines. Michelle Rodriguez è Vasquez. La Regina Rossa è Mother. C'è il bastardo che vuole contrabbandare il virus. I marines vengono presi a calci nelle palle e ad un certo punto gli zombi escono dalle fottute pareti (molto male però).
      Il parallelo non è così forzato, anche se non riesco proprio a vedere Aliens come un "b-movie" (!!!)

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