Ottobre è il mese in cui i film horror spopolano, sono tutti alla ricerca di qualche brivido di celluloide ma per uno come me, che sostanzialmente vive in uno stato di perenne Halloween (mi dispiace signor De Luca), è arrivata l’occasione per festeggiare i primi quarant'anni di un classico come “Changeling”, ve lo dico subito, questo è quello con il 100% in meno di Angelina Jolie, così vi mettete l’anima in pace. Che a ben pensarci è anche il tema del film.
Il Body Horror ti annoda le budella con i suoi corpicini martoriati e mutati, lo Slasher ti tiene sul filo e ti fa tifare per la “Final girl” di turno, mentre le storie di fantasmi? Ah ma le storie di fantasmi sono tutto un altro discorso, se uno spettro non ha delle motivazioni, resta solo un’apparizione buona per spaventare, per far fare quei “Salti paura” (anche noti come “Jump Scare”) che popolano l’horror dedicato agli adolescenti. Un bel salto sulla poltroncina è sempre divertente non lo nego, ma per funzionare davvero una storia di fantasmi deve avere beh, una storia in grado di coinvolgerti. “Changeling” non solo fa parte di questa categoria di film, ma è anche uno di quei titoli, che ha saputo anticipare tutto il cinema giusto che può venirvi in mente quando si parla di storie di fantasmi.
Fate un titolo dai, “The Others” (2001)? “The Orphanage” (2007)? La saga di Amityville? Possiamo andare Avanti per ore. “Changeling” è il film che per primo si è messo in testa il berretto da autista e ha portato a scuola tutti questi titoli, definendo per sempre i canoni delle “Ghost story”, non solo perché è arrivato per primo, ma perché ha battuto la strada che tutti hanno seguito. Ci sono casi di buone idee sfruttare poi meglio da altri in titoli successivi, ma non è il caso di “Changeling”, una pietra miliare che ancora spiega a tutti come bisognerebbe sempre raccontare una storia di fantasmi al cinema. Di fatto “Changeling” ha fatto per le storie di Fantasmi, quello che La notte dei morti viventi ha fatto per gli zombie e “L’ululato” e “Un lupo mannaro americano a Londra” (1981) per i lupacchiotti, insomma non ho dubbi, siamo di fronte ad un Classido!
Proprio per questo, rivedendolo oggi a quarant’anni dalla sua uscita, dentro possiamo trovare momenti che sanno di già visto, solo perché in quattro decenni sono stati replicati (in modi più o meno riusciti) da centinaia di altri titoli, ma questo non ha scalfito minimamente una pellicola che proprio per i canoni che ha saputo affermare, è ancora incredibilmente riuscita e coinvolgente, quarant'anni portati davvero molto bene.
Peter Medak è un nome che magari vi dirà poco, ungherese naturalizzato britannico, in carriera è arrivato a dirigere uno dei seguiti di “Species” (il secondo, del 1998) e il suo “Zorro mezzo e mezzo” (1981) è tornato in auge dopo il successo di Joker, per il resto è un nome che si ricorda solo per “The Changeling”, questa storia di fantasmi proveniente dal Canada e a ben guardarla, Canadese fino al midollo.
Bello il Canada, in particolare se vi piace la neve (non quella Lapo!) |
Il Canada è identico agli Stati Uniti, ma senza l’arroganza di fondo e la mania per le armi, pur essendo un Paese di cacciatori. Sarà per le temperature fredde, per la vastità degli spazi o per i modi educati dei locali, ma mentre il cinema Horror americano si affacciava al decennio con più sangue, budella esposte, squartamenti e massacri vari della sua storia, il Canada sfornava una storia che se pur datata 1980, sembra molto più legata come tono e atmosfera al cinema degli anni ’70. Fuori dalle mode del periodo quindi, ma quando diventi un classico non hai più bisogno di affannarti per essere alla moda.
La storia è la più semplice possibile: il compositore John Russell perde la famiglia in un tragico incidente stradale che apre il film, gettandoci subito tutti nell’angoscia. Per cercare di riprendersi dal trauma, Russell decise di concentrarsi sul suo lavoro, trasloca e va in cerca di una casa dove dedicarsi alla musica, qualcosa che sia “potabile” (stando al doppiaggio italiano del film gustosamente retrò) per le sue tasche e i suoi bisogni. Quello che trova è una vecchia villa che ovviamente si confermerà infestata, vatti a fidare degli agenti immobiliari!
Vendesi, grande maniero gotico spettrale, un vero affare! |
Notate dei tratti classici in questa storia di fantasmi? Giusto un paio vero? Il trauma del protagonista, la villa tutta ripiena di spettri e il trasloco, ci sono centinaia di Horror che partono da queste premesse, ma solo uno può vantare un attore come George C. Scott come protagonista, un attorone che non necessità di presentazioni. Otto Preminger, John Huston, Stanley Kubrick ha lavorato con tutti i più grandi e qui si carica sulle spalle il film, da solo in scena per un buon 70% della pellicola, attraverso il personaggio di Scott passa tutta la gamma di emozioni che servono a rendere “The Changeling” una storia incredibilmente coinvolgente.
Non mi va di rivelarvi troppo della trama, perché se già conoscete questo film, sicuramente ne apprezzerete l’importanza anche storica, se invece per voi fosse ancora inedito, resta uno di quei film da vedere e magari riscoprire, un esempio di essenzialità, “Changeling” si muove poco ma si muove benissimo. Regia, fotografia, utilizzo dell’efficace colonna sonora di Rick Wilkins, questo film non sporca mai il foglio ed è ancora in grado di coinvolgere con pochissimi elementi, quelli giusti.
“Ma questo piano forte non potrebbe suonare da solo? Il mio lavoro sarebbe più facile” |
Una sedia a dondolo, un piano forte che suona da solo, un vecchio carillon ritrovato in mansarda che suona la stessa musica che John Russell, si ritrova a comporre una volta arrivato nella sua nuova abitazione, del tutto identica nota per nota, anche senza averla mai sentita prima. Tutti elementi molto classici utilizzati alla perfezione, forse l’unica nota stonata in questa melodia, resta la ragazza dell’agenzia, dove si è mai visto un agente immobiliare che torna a chiederti se nella casa nuova va tutto bene, dopo che lo hai già pagato? Ecco, questo più che i fantasmi resta il vero elemento soprannaturale del film!
Scherzi a parte però, quello che funziona in “Changeling” è proprio il legame che si crea tra il compositore e la forza soprannaturale che infesta la villa, quando Russell vaga in questo maniero ordinato ma vuoto, sembra lui stesso uno spettro. Perché Peter Medak ha questa incredibile capacità di dare all'ambientazione un’aurea decadente e malinconica, che più che farti scappare urlando dalla casa, ti spinge ad andare a fondo del mistero.
![]() |
Il dimenticato problema delle barriere architettoniche. |
Proprio per questo “The Changeling” resta una delle poche storie di fantasmi in cui da spettatore, non ti viene voglia di etichettare i protagonisti come dei cretini, perché potrebbero semplicemente abbandonare di corsa la casa infestata risolvendo tutti i loro problemi, ma invece restano e il più delle volte fanno anche una brutta fine. “Changeling” funziona perché crea un legame tra il protagonista, che ancora soffre per la moglie e la figlia prematuramente scomparse e lo spettro, che per certi versi ha sofferto lo stesso infame destino.
“Essere uno spettro non ti autorizza ad essere disordinato, ogni tanto due ragnatele potreste toglierle no?” |
Certo ci sono porte abbattute a martellate e il protagonista che lancia insulti contro le apparizioni, ma sono i primi approcci, nel corso del film tra il nuovo inquilino della casa e il precedente, si crea un legame per cui da spettatore speri che John non abbandoni la villa a gambe levate, ma vada a fondo del mistero, anche se ogni nuova scoperta è un po’ come rimestare nelle umane solitudini e nelle miserie dell’esistenza dei personaggi coinvolti in una storia, che scopre le carte poco alla volta.
Ma se è difficile comunicare tra viventi, figuriamoci giocare al telefono senza filo con l’aldilà, più che l’inevitabile scena del medium coinvolto, per una volta non rappresentato come un tizio eccentrico obbligato a prendersi il palcoscenico ad ogni entrata in scena. A rendere memorabile “Changeling” sono i tentativi di approccio tra John e l’entità, una sorta di “primo contatto” che avviene attraverso… Una palla rossa di gomma.
Siete proprio sicuri che non faccia paura? |
Può fare paura una palla di gomma rossa? Ma anche fosse stata verde oppure viola a pallini gialli, può spaventare davvero? Se avete visto questo film la risposta la conoscete. La palla rossa della figlia di John è un oggetto inanimato che fa esplodere ricordi che per il protagonista, diventano anche dolorosi, un totem della sua sofferenza se vogliamo, infatti è proprio l’oggetto utilizzato dal fantasma per cercare di avvicinare l’uomo. Una palla di gomma, che rimbalza dalle scale, un gradito, poi un altro e un altro ancora. Guardatevi questo film, poi magari vi porrò nuovamente la domanda su quanta paura possa fare una palla di gomma.
Non è un caso se in una delle scene più trafelate, vediamo George C. Scott prendere il simbolo del suo dolore e lanciarlo via, da un ponte dritto dentro l’acqua, sperando di liberarsene per sempre, ma quella maledetta palla rossa proprio come la sofferenza torna e proprio per questo fa paura.
“Changeling” è diventato in quarant'anni il modello di riferimento su cui basare tutte le buone storie di fantasmi al cinema, certo non si può sempre disporre di un attore straordinario come George C. Scott in grado di caricarsi in spalla tutte le scene, ma quel modo di dare un passato e uno spessore agli spettri ha fatto scuola, così come la capacità di coinvolgere e tenere sul filo il pubblico con davvero pochissimo, un corrimano in fiamme, un carillon o perché no, una palla colorata. Dopo quarant'anni questo film Canadese fuori dal tempo manda ancora a scuola tanti suoi colleghi più giovani.
Qui sotto trovate il resto dei post di Halloween dei miei compari della Geek League, passate a trovarli!
Credevo di ricordarlo solo io, insieme ai miei cugini, 'sto film! Quando in Scary Movie cade la palla da basket dalle scale (e mimano la pubblicità della Nike, mi pare), credo che in Italia abbiano colto la citazione in 20... non sai quanto mi ha fatto piacere quando ho visto la tua scelta nella nostra base operativa!
RispondiEliminaPensa che per anni non siamo riusciti a trovarlo da nessuna parte, videonoleggi o negozi, tutti ci guardavano strano quando chiedevamo di questo film. Poi un giorno proviamo da Profondo Rosso, il negozio/museo dell'orrore di Asia Argento. Il gestore ovviamente lo conosceva ma ci ha detto che era introvabile, che aveva una VHS e se gliene avessimo portata una vergine, ci avrebbe fatto il favore di copiarla.
Non ricordo perché poi non ci siamo più andati e con l'arrivo dei DVD o del downloading pirata non l'abbiamo più cercato. Ora mi hai fatto tornare voglia, magari provo a cercare sui siti che frequento.
Ero tra quei 20, ed é un crimine il fatto che siamo ancora così pochi, questo è un titolo fondamentale ;-) Cavolo io avrei portato la vhs di corsa! Cheers
EliminaIn effetti, io non ho colto la citazione della palla. Ma mi è venuto in mente che in un fumetto Bonelli di alcuni anni fa, Hellnoir, un investigatore morto comunicava con la figlia in vita tramite un rito che coinvolgeva una palla, il suo ultimo regalo all'allora bambina. Forse è una citazione.
EliminaLa Bonelli sa da sempre come fare bene le citazioni ;-) Cheers
EliminaMa la frase che hai scritto sul berretto da autista che porta a scuola è mica una citazione di Hot For Teachers? "Shut Up, Waldo..."
RispondiEliminaMinchia ma che lettori fighi che ho, posso alzarvi in aria i palloni più difficili, andate comunque a schiacciarli a canestro ;-) Arriva da lì, ma perché é un modo di dire americano abbastanza comune (storia vera). Cheers
EliminaAll'inizio pensavo parlassi di quello con la Jolie, che non era horror ma solo angosciante :D Di questo devo ammettere la mia ignoranza completa.. comunque il protagonista con quella faccia mette già paura di suo
RispondiEliminaBellissimo il film di Clint, ma infatti ho voluto specificare all'inizio per evitare confusione ;-) Cheers
EliminaNiente, di tutti i film che sono stati citati in questo Hallowgeek l'unico che ho visto è Coco... che non è un horror! credo che sia un record... ��
RispondiEliminaAhahah beh dai vedila così, hai tanti titoli tra cui scegliere per stasera ;-) Cheers
EliminaNemmeno io ho mai visto questo The Changeling (e in realtà, nemmeno quello con la Jolie :P ) però avrei voluto, sembra davvero affascinante!
EliminaMolto ma molto consigliato, anche per apprezzare di più le storie di fantasmi ;-) Cheers
EliminaSe è il secondo film menzionato in In Search of Darkness dopo The Fog del Maestro, evidentemente un motivo ci sarà! Io me lo sono appuntato, appena lo trovo in DVD/Bluray me lo compro senza pensarci due volte!
RispondiEliminaBuon Halloween!!! :--)
Esatto, hai utilizzato un termine di paragone perfetto, buona visione e buon Halloween ;-) Cheers
EliminaMi danno sui nervi infatti certi cretini di certi film, perché non ho visto questo film o forse è il contrario? Vabbè, buon Halloween ;)
RispondiEliminaMa sai, se fossero giustificati, che so, dalla curiosità, da un motivo per risolvere il casino, persino da un filo di arroganza, andrebbe anche bene. Invece in molti film si vede che i personaggi stanno lì solo per riempire la scena e non hanno motivi al di là (o aldilà XD ... ok, non fa ridere :P) di far durare il film quel che è previsto che duri :(
EliminaQuesto è ancora un modello, alla faccia dei protagonisti scemi di certi horror. Auguri di buon Halloween! Cheers
EliminaVero, ma fin troppo volte non sono giustificati da nulla, se non da pessime trame. Cheers
EliminaHo visto quello con il 100% di Angelina Jolie 🙄 e regia di un certo Clint Eastwood... Di questo film scopro ora l'esistenza.
RispondiEliminaSono qui per questo ;-) Cheers
EliminaChe dire...se non che hai tirato fuori un bel coniglio dal cilindro, Cass.
RispondiEliminaE meno male che non e' il contrario...
OK, Battutacce a parte, e chi se lo ricordava piu'.
George C. Scott e' una garanzia assoluta, dovunque lo metti fa benissimo.
Uno di quei grandi la cui sola presenza nobilita un film e gli fa guadagnare punti su punti.
E che alla pari degli altri ha salvato il fondo schiena a un mucchio di pellicole non dico scadenti, ma sciatte di sicuro.
Tipo il terzo Esorcista, tanto per fare un esempio...
Credo che per funzionare, una storia di fantasmi debba avere anche due elementi caratteristici dalla sua.
La tristezza e la solitudine.
E qui c'è n'e' a pacchi.
Penso a Hill House di Shirley Jackson.
Sono sentimenti che alle volte derivano piu' dall'inquilino della casa, che dalle presenze che la infestano.
Se non fosse per l'arrivo del classico fenomeno inspiegabile non potrebbe essere altro che una proiezione di cio' che prova il protagonista.
Amplificate da mura e pareti vuote.
Si dice che occorra il giusto stato d'animo per riuscire a scorgere quello che di norma i sensi umani non possono recepire, no?
Se i fantasmi arrivano con il crepuscolo e con la notte...allora la depressione, la disperazione sono a tutti gli effetti l'equivalente della notte, del crepuscolo per il cervello.
Le ore in cui arrivano gli spettri.
Spesso parlano con un sussurro, e solo a chi e' pronto ad ascoltare senza scappare a gambe levate.
Piu' che terrorizzare hanno qualcosa da dire. Qualcosa da dover dire a tutti i costi.
Ma spaventare e' l'unico modo loro rimasto per farsi sentire.
Si, le storie di fantasmi sono le poesie dell'orrore.
E questo film ne rispecchia in pieno i dettami.
Suggerisce, si muove in punta di piedi, minimizza...e poi ti sbatte davanti l'inaspettato, il perturbante, che sconvolge.
Per il resto meglio non accennare minimamente alla trama, che sarebbe un vero delitto.
E' uno di quei film che meno se ne parla, meglio e'.
Vedrete velo, e basta. Anche se non era facile trovarlo, ma proprio per niente.
Stasera pizza (fatta in casa) e cinema, sempre a casa.
OK, il titolo non e' inerente ad Halloween, ma...il momento e' giunto.
La mia piccola si vedrà' GUERRE STELLARI!!
Oh beh, non venitemi a dire che Darth Vader non faceva paura...
L'esordio con la Forza ad Halloween, ottima scelta ;-) Ti ringrazio ci tenevo a parlare id questo film che ha messo in chiaro le regole delle storie di fantasmi al cinema, ci voleva per questo giorno! Cheers
EliminaE'uno di quei film che ho scoperto un po' per caso, ma che subito mi ha dato l'impressione di essere un gran film.
RispondiEliminaOttimo consiglio Bro!
Sono qui per questo Bro, ma era facile con un film così é un filmone per davvero ;-) Cheers
EliminaBeh, ma infatti la differenza tra gli horror slasher e quelli spiritici è proprio questa: solitamente questi ultimi sanno inquietare e spaventare sul serio, sono spiritici, impalpabili, si va oltre il mostro/nemico.
RispondiEliminaLa palla?
Probabilmente riuscire a fare una cosa simile, a scatenare inquietudini con un oggetto, è maestria nello scrivere.
Moz-
Lo penso anche io, l'oggetto totem è un classico delle storia di fantasmi, ma bisogna saperlo usare ;-) Cheers
EliminaVero. Mette più paura una situazione "quotidiana", nella quale lo spettatore si immedesima, e che finisce nel vortice dell'orrore, e non una situazione esagerata, folle, irreale, che per lo spettatore resta inverosimile.
EliminaResta sempre realistico, pur trattando un tema che non lo è per niente, una delle tante armi di questo film. Cheers
Elimina