Bisogna dirlo: è stata una strada anche più lunga del
previsto e piena di deviazioni che ci hanno portato in luoghi da brivido e con
quel minimo di malinconia che caratterizza sempre la fine di una rubrica, vi do
il benvenuto all'ultimo capitolo di… Craven road!
Il successo di
Scream
nel 1996 è stato uno spartiacque, un film nato non tanto per terrorizzare,
quanto per mettere in chiaro le regole degli Slasher, quelle che per essere
descritte avevano bisogno dell’occhio di un esterno, cresciuto a pane a film
horror come Kevin Williamson e di una vecchia volpe che di orrore al cinema ne
aveva già portato tanto come Wes Craven.
Il gioco postmoderno di “Scream” ha mostrato al mondo
come i film dell’orrore avessero tutta una loro mitologia e una cerchia di
appassionati, veramente scalmanati, per essere l’horror per chi guardava troppi
horror (…non è vero, non sono mai troppi), nel tempo è diventato l’horror per
chi i film di paura non li vorrebbe vedere nemmeno con gli occhi di un altro.
Ammettiamolo: ci siamo abituati al gioco postmoderno di “Scream” perché i
seguiti hanno allungato il brodo
aggiungendo l’elemento soap opera, oppure perché l’hanno
buttata sul ridere in modo maldestro, ma anche perché la formula è
stata replicata altrove (
coff coff
"So cosa hai fatto"
coff COFF!)
anche dagli stessi Craven e Williamson che hanno provato ad applicarla ai
lupi mannari di
Cursed, uscendo dalla
travagliata produzione con le ossa rotte.
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Per i titoli di testa del film, oggi non abbiamo badato a spese. |
Dopo lo sfizioso
Red Eye e il bistrattato
My soul to take,
Wes Craven sente nuovamente bussare alla sua porta, l’ospite a casa Craven è Bob
Weinstein che con la sua Dimension Films non ha MAI mollato l’osso su una saga horror (citofonare ad
Hellraiser per
conferma), figuriamoci se ha intenzione di lasciare indietro la saga di
“Scream”, non scherziamo! Ma poi, parliamoci chiaro: Craven non ha rifiutato una
regia nemmeno per errore, quindi ecco come la vecchia banda è stata rimessa
insieme per una nuova sortita a Woodsboro.
Sceneggiato ancora una volta da Kevin Williamson, “Scream
4” (oppure “Scre4m” se amate i giovanilismi) nasce con l’idea di base di essere
il primo capitolo di una nuova trilogia, un concetto che negli ultimi anni è
diventato la normalità al cinema, ben prima che GIEI GIEI Abrams facesse
interagire
vecchie glorie e una nuova generazioni di personaggi, Williamson e Craven erano già arrivati alla
stessa soluzione. Se questo è un pregio oppure un difetto sulla lunga distanza
di “Scream 4”, lo lascio giudicare a voi.
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La nuova puntata di "I ragazzi del muretto"... no, forse ho fatto un po' di confusione. |
“Scream 4” inizia subito con una presa di posizione, gli
anni sono passati, ma questa saga non ha nessuna intenzione di abbandonare la
sua natura citazionista e postmoderna, lo fa fin da subito, giocandosi una
carta che è sempre stata una caratteristica di questa chiave: la morte della
bionda famosa in ogni nuovo capitolo. Dopo aver lasciato a terra
Drew,
Sarah Michelle e
Jenny,
questa volta la posta in gioco raddoppia: Anna Paquin e Kristen Bell, due
diventate famose grazie al successo sul piccolo schermo, sono sul divano a
discutere di quanto siano stupidi i film della saga di Saw e di quanto siano
diventati assurdi i vari seguiti di “Stab”, il film nel film (anzi, la saga
nella saga) di pellicole ispirate agli eventi di Woodsboro. Ma visto che il
mantra di questo nuovo capitolo alla base delle nuove regole (per un nuovo
millennio e una nuova trilogia) è che l'inaspettato sia il nuovo cliché, con gli
omicidi che diventano più estremi e sempre più a sorpresa, ecco perché Veronica
Mars accoltella la Sookie Stackhouse di “True Blood”... Così, pronti via. Se poi
vogliamo aggiungere che Anna Paquin era protagonista della serie concorrente di
quella sempre a tema vampiresco, però scritta dallo stesso Kevin Williamson,
ovvero “The Vampire Diaries”, capite da soli che siamo già che il giochetto
citazionista di “Scream” è ricominciato.
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Lo so, avete visto dei porno che iniziavano più o meno così, ma questo è un film di Wes Craven (che comunque ha diretto anche dei porno in carriera) |
Dopo questo prologo a scatole cinesi con bionde morte, la
storia riprende aggiornandoci sui personaggi che ormai conosciamo bene. Sidney
Prescott (Neve Campbell) viaggia per promuovere il suo libro di auto aiuto “Out
of darkness” che sta avendo talmente tanto successo da richiedere anche
un’assistente personale, Rebecca fatta a forma di Alison Brie. Nel frattempo,
Sidney sta cercando di riallacciare i rapporti con il resto della
famiglia, per questo entrano in scena zia Kate Roberts (Mary McDonnell) e la
cugina di Sidney, la giovane Jill Roberts, interpretata da Emma Roberts, azzeccatissima
per il ruolo, non solo perché condivide il cognome con il suo personaggio (la
figlia di Eric e nipotina di Julia, vogliamo “coprirle” un cognome così
blasonato?), ma anche perché è diventata una dei volti di
American Horror Story, quindi aver cominciato con Wes Craven è un
bel biglietto da visita.
Ma secondo voi, il mascherato Ghostface può essere davvero
scomparso dalla vita di Sidney? Impossibile! Non ora che “Stab 7” sta per uscire
al cinema, con la morte di zia Kate l’indagine ricomincia e con essa torna
anche qualche vecchio amico.
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Eccoli i vecchi amici, di nuovo in città. |
Linus (David Arquette) e Gale Weathers (Courteney Cox)
non stanno più insieme e anche questo è un altro punto in cui la distanza tra
realtà e finzione nel film si azzera, visto che nel frattempo il matrimonio dei
due attori era saltato davvero per aria con il tritolo. Ma alle facce note
bisogna aggiungerne altre: la cuginetta Jill si porta dietro la sua squadra di
amiche, come Kirby (Hayden Panettiere) e un paio di notevoli nerd appassionati
di cinema horror, tra i quali il più rappresentativo è sicuramente Charlie,
interpretato da Rory Culkin.
Charlie è la versione 2.0 di Randy, il personaggio con il
compito di esporre le nuove regole e di fare a tutti domande su quale sia il loro
horror preferito (risposta migliore? Hayden Panettiere che sceglie “Bambi”),
per il resto le nuove arrivate garantiscono una nuova generazione di bellezze,
perché, parliamoci chiaro, l’avvenenza delle sue protagoniste è sempre stata una
caratteristica di questa saga quasi quanto la sua natura postmoderna.
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“Volete sentire qualcosa che fa davvero paura? Il bambino di mamma ho perso l’aereo è mio fratello!” |
La novità, questa volta, è rappresentata dalle nuove
regole, “Scream 4” è arrivato in sala nel 2011, quindi ha avuto la possibilità
di riflettere su tutti i film horror del primo decennio degli anni 2000, un
panorama che è stato dominato dal “Torture-porn” di saghe come
Saw e “Hostel”, dalla tecnica del “Found
footage” e delle inquadrature in soggettiva dei vari “Paranormal Activity”, ma
soprattutto dei remake, sempre più patinati (e mosci) delle vecchie glorie del
passato, come tutti quelli firmati dalla Platinum dunes, ad esempio, che hanno
messo le loro zampacce anche sulla creatura più famosa di zio Wessy, ovvero
Freddy Krueger (un post a tema, prossimamente su queste Bare).
Il bersaglio (se così vogliamo definirlo) di “Scream 4” è tutta questa tipologia di film, ecco perché nella storia si scopre
piuttosto presto che l’assassino mascherato, questa volta sta organizzando una
sorta di “remake” di “Stab” e quindi degli eventi della vita di Sidney che noi
conosciamo perché abbiamo visto
Scream.
Il tutto, però, con un tripudio di microtelecamere e riprese in soggettiva, ma
anche le nuove regole, per cui questa volta possono morire tutti (tranne i gay,
che sopravvivono sempre) oppure il dettaglio per cui un remake debba andare
oltre l’originale, con gli omicidi da condividere online.
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Webcam e telecamere portatili ovunque, persino nel granaio! |
Volete sapere qual è il problema di “Scream 4” per quello
che mi riguarda? Non è un film con una forza tale da ripetere nel 2011, la
rivoluzione del 1996, “Scream 4” non ha spazzato via il Torture-porn, i film
con la macchina da presa ballerina oppure i remake mosci, quelli sono tutti
filoni che sono andati ad esaurirsi naturalmente, perché il gioco postmoderno
di “Scream 4” è sempre lo stesso, quello a cui ci siamo anche un po’ abituati
ormai, ma questa volta c’è anche una certa malinconia di fondo, non riesco a
non notarla ogni volta che rivedo il film, anche perché nel finale
diventa palese.
“Scream 4” è un film che porta ancora una volta in scena
un assassino armato di coltello, come da tradizione dello Slasher, ma può fare
ancora paura al pubblico questa minaccia? Dopo che l’asticella dell’emoglobina
è stata alzata parecchio con le torture di “Saw” e “Hostel”? Il film di Wes
Craven non prova a rispondere, ma per 111 minuti rende nuovamente minaccioso
l’assassino con coltello, grazie a personaggi giovani che sono un po’ meno odiosi
(e anonimi) della media degli adolescenti uccisi negli Slasher, ma anche grazie
al mestiere di Wes Craven che qui non riesce a regalarci un’altra scena degna
del
prologo del primo Scream, ma
almeno un omicidio nel parcheggio sa sempre come girarlo per benino.
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Due generazioni di regine dell'urlo a confronto. |
La malinconia emerge nei temi, se gli adolescenti del
primo “Scream” erano una generazione senza miti che ripeteva i film dei loro
fratelli maggiori, i classici horror degli anni ’70 e soprattutto ’80, quelli
di “Scream 4” sono stati abbandonati ancora più a loro stessi e Internet non li ha aiutati.
Se in rete basta niente per sembrare tutti dei divi di
Hollywood, cosa bisogna fare per essere famosi per davvero? Qui tornano gli
adolescenti abbondati a loro stessi di
Craveniana memoria, ma anche una certa critica alla società, all'acqua di rose quanto
volete, ma sempre presente.
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Le battute contro Bruce Willis invece? L’ennesima conferma che la saga di “Scream” è da considerarsi canonica rispetto all’View Askewniverse.. |
Ecco, dove, però, la malinconia morde forte le chiappe al
film (e ai suoi autori) è nel finale. Fin dalla prima visione in sala di questo
film alla sua uscita, mi è sempre stata palese la sensazione (confermata dalle
interviste agli autori) che i piani per “Scream 4” fossero quelli di
lasciare a terra molti dei personaggi originali e continuare la nuova trilogia
con i nuovi personaggi, ma all’ultimo Craven e Williamson peccano di troppo
amore e memori del fatto che in questa saga Ghostface può cambiare
costantemente identità sotto la maschera, ma Sidney Prescott è la vera
protagonista, alla fine non riescono (e non vogliono) compiere quell'estremo
gesto che avrebbe davvero reso più estremo dell’originale questa sorta di
seguito/rifacimento di “Scream”.
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"Dai Wes vieni fuori, lo so che è un trucco dei tuoi. Mi spunterai alle spalle durante le riprese di Scream 5" |
Anche se giova sottolinearlo, l’ultima inquadratura del
film, conclude la pellicola con un tocco satirico: i giornalisti parlano della
nuova eroina di Woodsboro, riportando di fatto quello che noi spettatori
sappiamo essere una notizia falsa, nel 2011 non lo potevamo sapere, ma sono
felice di essere stato in sala, per aver ammirato sul grande schermo quella che
è stata l’ultima inquadratura diretta di suo pugno da Wes Craven che,
ovviamente, non poteva che essere una piccola stilettata al costato, quando uno
nasce iconoclasta, resta tale fino alla fine.
“Scream 4” non è andato benissimo al botteghino, un
quarto capitolo di una vecchia saga non ha attirato troppo il pubblico, anche
se resta un film molto più fresco e brioso di quello che il numero quattro nel
titolo lascerebbe pensare, quasi nello stesso anno John Carpenter usciva con
The Ward, definito dal suo regista un
film della vecchia scuola, diretto da un regista della vecchia scuola. Ecco, a
ben guardare, forse Craven è stato ancora più fedele a questa descrizione con
“Scream 4”, infatti sarà molto strano affrontare il già annunciato “Scream 5”,
sapendo che non vedremo sul grande schermo la scritta: directed by Wes Craven.
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Una manata insanguinata sul vetro, il modo migliore per salutare Wes Craven. |
Wes Craven ci ha
lasciati nell’agosto del 2015, questa rubrica è una dedica al più assurdo (in tutti
i sensi possibili di questa parola) dei maestri Horror, tutto nella carriera di
Craven è stato estremo, dal modo in cui è entrato a far parte dell’industria
cinematografica, fino al suo approccio artisticamente bipolare, un professore
prestato al cinema del sangue e della paura che ha mescolato alti incredibili e
bassi abissali, che ha unito cervello e panza, materia grigia e budella, nella stessa
carriera ha regalato a tutti motivi per amarlo oppure per odiarlo, vi potete
schierare nei suoi confronti, ma un unico dettaglio resta certo: non ne vedremo
forse mai più un altro in grado di dare rilevanza ai film dell’orrore come ha
fatto Wes Craven, sottolineandone l’importanza culturale, sfornando icone
diventate leggendarie e soprattutto dando valore ad ogni coltellata, ad ogni
urlo e ad ogni incubo. Grazie zio Wessy per tutti i risvegli urlanti nel letto.
Capolinea gente! Questa rubrica termina qui, spero che
abbiate apprezzato questo lungo viaggio attraverso Craven Road, ora mi prenderò
qualche venerdì “libero”, ma presto ricominceremo, questa Bara ha sempre un
altro grandissimo a cui rendere omaggio.
Ero sicuro di non averlo mai visto. Così sicuro che se me lo avessi chiesto ci avrei pure scommesso sopra. ...perdendo! Devo averlo beccato in tv perché leggendo il tuo post, con mia enorme sorpresa, ne ricordo parti intere.
RispondiEliminaE' un peccato che sta rubrica sia finita. Sia perché ho potuto ritrovare "vecchi amici", sia perché ho potuto (ri)scoprire titoli minori e quasi dimenticati. L'importanza che ha avuto Wes nello svecchiare un genere non credo sia capita da molti. E' palese dire che c'è un "prima e un post Craven". Ma ciò che è sorprendente è che Craven ha contribuito ad alimentare con nuova linfa lo slasher puro, ma anche le sue declinazioni post-moderne (pure quelle parodistiche!). Per fortuna c'è questo speciale da cui si possono attingere mille e più informazioni su questo grande autore.
P.S.: Rory Culkin è ovviamente fratello di Kevin McCallister (Macaulay Culkin), ma pure del cugino piscialetto Fuller (Kieran Culkin)!
Quando arrivo alla fine di una rubrica mi dispiace sempre, ma mi tengo qualche porta aperte, magari per qualche altri titoli televisivo sfuggito oppure qualcosa da produttore. Dici bene può essere criticabile per molti suoi titoli di qualità scarsotta ma Wes Craven ha lasciato un segno netto, gli dobbiamo veramente molto. Ho perso il conto dei Culkin, ormai è ufficiale ;-) Cheers
EliminaNon l'ho visto ma lo farò, anche se dopo questo tuo post temo che sentirò una certa malinconia... ma per una che come me ha amato i primi tre Scream sarà bello ritrovare la vecchia banda. Dopo Ghostface ho fatto una gran fatica a trovare qualcosa di decente nel genere: aspettiamo il numero 5 adesso!
RispondiEliminaP.S. Questo post conclude anche la settimana del rientro a scuola? No perché quando la preside mi ha detto che i bambini non possono mangiare in mensa perché i tavoli non sono ottagonali, lì sì che ho sentito l'orrore vero!
I tavoli ottagonali??? Oddio, in che bislacca dimensione siamo finiti?
EliminaGiusto l’altro giorno è uscita una foto (gli attori in posa) per “Scream 5”, Neve Campbell, David Arquette e Courtney Cox. La prima cosa che ho pensato è stata: «Sono più fighi ora che nel 1996» con successiva risatona (storia vera). Ho ancora due post nel fine settimana con protagonisti dei giovanotti e delle giovanotte, però direi che siamo alla fine. Immagino la tua reazione, avrai messo mano al coltello in stile Ghostface. Cheers!
EliminaCosa servono dei tavoli ottagonali? Hanno confuso le mense con le messe (nere) ;-) Cheers
EliminaGrazie per averci fatto apprezzare tutta la carriera del maestro di Craven Road. Non avendo visto almeno la metà della sua produzione ne avevo sempre avuto un'idea molto vaga.
RispondiEliminaSapevo sarebbe stato un viaggio lungo, il travaglio del 2020 lo ha allungato, ma ne sono felice, ho avuto la possibilità di aggiungere in corsa alcuni suoi titoli televisivi che nemmeno io avevo mai visto, grazie a te per esserti letto tutte le mie "caSSate" ;-) Cheers
EliminaE siamo giunti alla fine del tour, purtroppo.
RispondiEliminaDavvero bello, comunque. Perche' mi hai permesso di riparlare di film che hanno segnato la mia formazione di appassionato di cinema. E di uno che rimane tra i miei registi preferiti di sempre.
Thanks.
Non parlero' molto di questo film, dato che l'ho visto con scarso interesse e mi ha importato relativamente.
Ormai la saga era in caduta libera.
Dopo l'invasione di torture porn come Saw o Hostel ma soprattutto altra roba come Alta Tensione, Martyrs e Frontiers, cosa ti puoi inventare di nuovo?
Almeno ci provano, a rimescolare le carte per ottenere qualcosa di gustoso.
In parte ce la fanno, in parte no.
Vorrei piuttosto spendere due parole di commiato per lo zio Wes.
Credo non sia mai riuscito a scendere completamente a patti con la sua vera natura.
Amante del cinema come pochi, si e' rivolto all'horror come trampolino di lancio per farsi un nome.
Poi avrebbe voluto fare anche altro, magari. Ma non ci e' mai riuscito, purtroppo.
Forse non voleva ammettere, pur sapendolo, che certe cose vengono cosi' naturali e spontanee perché uno le ha dentro, come diceva il grande Mario Bava.
Certe cose come le ha fatte lui, solo lui poteva farle.
E' stato unico, come il maestro John.
Come Hooper. Come Dante. Come Zemeckis e Spielberg. Come Cronenberg e Verhoeven. E non ci sfigura per niente, accanto agli ultimi nomi.
E' stato un regalo all'horror, la sua presenza. E film come Nightmare un regalo al mondo intero, da tramandare e conservare.
Un giorno di un ipotetico inverno nucleare saranno queste le storie che narreremo ai nostri nipotini davanti al falo'. Con i piccoli che hanno gli occhi sgranati per il terrore e l'eccitazione di scoprire che accadra'.
Perche' e' l'attesa, ad impaurire. Il delitto....e' liberatorio, quasi.
Grazie di tutto, maestro.
Ma Bambi....e' un horror!
Altro che Fred Krueger. Quello e' il film che ha traumatizzato un'intera generazione!
E Biancaneve? Non mi si venga a dire che non e' un horror pure lui!
Di sicuro, vedremo un IN MEMORIA DI...in Scream 5.
E vi confesso che andrei a vederlo solo per quello.
Se c'e' un cosa che ho imparato con l'horror, e che per certi versi rappresenta il vero orrore dell'orrore...
E' che si ricordano di te solo da morto.
Ma noi non dimenticheremo nessuno.
Mai.
Mi piace credere che questa Bara sia qui per ricordare i registi al loro meglio e non solo, con parole di circostanza dopo la loro dipartita. "Scream 4" fin dalla prima volta che l'ho visto mi ha generato della malinconia, era chiaro che zio Wes non volesse lasciar andare via i suoi personaggi, per motivi economici chiaro ma anche affettivi, per questo il quarto capitolo a suo modo è fuori dal tempo. Grazie a te! ;-) Cheers
EliminaE' molto fresco e ricordo bene di averlo visto, il problema è che forse avrei fatto meglio a non farlo, non è male, ma Scream quello vero c'è poco.
RispondiEliminaCome molte saghe horror, il primo capitolo resta il migliore, "Scream" è una di quelle ;-) Cheers
EliminaA parte lo pseudo-libro, non ricordo altro di questo film e leggendoti non mi è suonato alcun campanello: devo averlo visto con un occhio solo... e pure chiuso :-D
RispondiEliminaDi solito quando si chiude un ciclo c'è sempre la speranza che possa uscir fuori un giorno un nuovo titolo: Sorella Morte ha fatto sì che il ciclo sia chiuso per davvero. Spero comunque un giorno trovino in un magazzino della Dimension un film inedito di Craven per far aggiungere un post ^_^
P.S.
Ma quant'è bona Kristine Bell? Ho scoperto che l'ho sempre vista ma non sapevo fosse lei: addirittura l'ho ritrovata in "Fanboys", film che adoro sin dalla sua uscita ma non ricordavo fosse lei! Da te poi scopro che era Veronica Mars, serie mai vista ma di cui facevano la pubblicità a manetta in TV: possibile non mi sia mai accorto di lei? Boh...
P.P.S.
Visto che nessuno l'ha citata, tocca a me difendere Pamela Anderson, che insieme all'amica Jenny McCarthy - un paio di bionde leggermente più bollenti, con tutto il rispetto per Anna e Kristine! - in Scary Movie 3 (2003) anticipano di parecchi anni la stessa identica scena, con tanto di gioco citazionistico. Con Pamela che sta parlando del Ring (2002) americano e invece Jenny che crede stia parlando del molto più celebre film in cui Pamela appare... quello con Tommy Lee co-protagonista :-D
Dunque abbiamo l'originale (Scream) che diventa parodia (Scary Movie 3) che diventa originale (Scream 4) in un circolo vizioso fatto di bionde citazioniste! :-P
Per fortuna zio Wessy è stato così prolifico che prima o poi, vedrai rispuntare il logo della rubrica con gli occhi spiritati da stregatto di Craven ;-)
EliminaNon ho mai seguito “Veronica Mars” ma di solito mi piacciono i film con Kristen Bell “Fanboys” è leggenda, ma anche “Forgetting Sarah Marshall” ma mi rendo conto di non aver seguito proprio tutta tutta la sua filmografia ecco ;-)
Esatto bravissimo! Non le ho citate perché mi confondo i vari “Scary Movie” nella mia testa, però le ricordo, cavolo se le ricordo ;-) Davvero il cerchio si completa, “Scream” nasce come parodia (con il titolo di lavorazione “Scary Movie”) il terzo capitolo della parodia ufficiale si gioca due bionde sexy? Il quarto film della saga capostipite farà lo stesso, pazzesco. Altro che “Stab” il film nel film di “Scream”, il vero “Stab” è “Scary Movie” ;-) Cheers
Faccio outlet... Mai amato la saga di Scream e, a parte due titoli, nemmeno Wes Craven 😅😅 sta qua dei porno poi mi è nuova 🧐
RispondiEliminaNon è difficile intuire quali visto che Craven quando azzeccava un film, di solito lo faceva alla grandissima, senza via di mezzo, anche sbagliando. “The Fireworks Woman” (1975) ne parlavo un pochino QUI. Cheers!
EliminaEcco, di questo non ricordo proprio nulla, eppure sono certo di averlo visto.
RispondiEliminaNoto che gli ultimi titoli di Craven avevano questa caratteristica. Cheers!
Eliminaio vidi al cinema scream 4 il 14 aprile 2011 allle 22,30 e finì il 15 aprile 2011 verso mezzanotte.
RispondiEliminalo vidi con un mio amico
ricordo perchè io sono nato il 15 aprile del 1971
i 40 anni non si scordano mai
scream 4 ( a parte il finale ) sì
rdm
Allora è “Scream 40” per te ;-) Cheers
Eliminaregalo una perla tecnica: mentre negli latri film il coltellazzo è vero ( con lama retrattile ) qui invece è fatto in cgi
RispondiEliminaTi ringrazio, ho cercato di fare finta di niente perché è una scelta che non ho mai capito, infatti il mio cervello tenta di negarla ;-) Cheers
EliminaGrazie Cassidy per aver reso omaggio a un grande regista che ho sempre apprezzato e ammirato, anche quando ha fatto delle immani ciofeche. Però ha contribuito tanto al genere horror e ha anche affrontato temi impegnati, che lo hanno elevato rispetto ad altri colleghi. Onestamente ero un suo grande fan, soprattutto per la saga di Nightmare, ma sei riuscito a rendermelo ancora più simpatico e soprattutto umano, presentandoci anche i suoi difetti e anche una certa pigrizia che si è manifestata in qualche pellicola, ma sempre con onestà nei confronti del pubblico.
RispondiEliminaQuindi complimenti per l'ottima rubrica!
Parlando di Scre4m, come ho già scritto, ricordo di averlo visto ma mi ha lasciato pochi ricordi, forse perché non è riuscito a emozionarmi come gli altri. Sarà perché si respirava una certa aria di stanchezza e di conclusione che probabilmente me lo hanno fatto apprezzare meno. Ora, ovviamente, attendo il quinto, anche senza lo zio Wes, ma con la Neve!
Ti ringrazio Daniel-San ci tenevo ad omaggiare zio Wessy ;-) Il quinto capitolo sarà molto strano, ma è stato affidato a due giovani che hanno il piglio giusto, chiamati ad una prova mica da ridere, quella di subentrare ad un regista che ha fatto benissimo, ha fatto male, ma comunque ha lasciato il segno ;-) Cheers
Elimina