mercoledì 30 settembre 2020

Assassinio sull'Eiger (1975): coraggio... fatti scalare


La filmografia di Clint Eastwood è un mistero. Nel senso che molti cinefili (o presunti tali) ignorano completamente tutto quello che il vecchio Clint ha interpretato e diretto prima del 2003 (Mystic River), qualche intrepido futurista si spinge addirittura fino al 1992 (Gli spietati). In pochi si ricordano che Clint ha sfornato davvero tanti film, di ogni tipo, genere e forma, quindi oggi affrontiamo la famigerata parete nord dell’Eiger.

Si perché come mi ha ricordato Lucius, questo film uscì in Italia il 5 settembre del 1975, ma siccome l’Eiger è insidioso anche io sono andato un po’ lungo con il giorno dei festeggiamenti, ma comunque eccomi, perché ho una stima enorme per il vecchio Clint che prosegue da un tempo infinito e “Assassinio sull'Eiger”, resta uno di quei titoli che ho visto e rivisto un sacco di volte, anche se ancora oggi è uno dei film più bizzarri mai diretti da Eastwood, uno che ha sempre tenuto conto dei gusti del pubblico (e di quello che il pubblico voleva da lui) ma non si è mai negato nemmeno di fare come gli pareva, nel vero senso della parola, se pensate all’orango Clyde.

“Ti faccio vedere una cosetta che ho imparato da Clyde”

Per certi versi ci va di lusso che “Assassinio sull'Eiger” sia uno di quei film che ricordano quasi solo gli Eastwoodiani di ferro, perché oggi, anno di grazia 2020, dove il cinema è molto attento a determinate tematiche, un film come questo sarebbe legna secca sul fuoco dei critici di Clint, quelli che di solito lo idolatrano esattamente come tutti gli altri, ma ogni tanto si ricordano che è Repubblicano.

“Assassinio sull'Eiger” è tratto dal romanzo “Il castigo dell'Eiger” di Trevanian (pseudonimo di Rod Whitaker) ma a ben guardarlo sembra essere Clint Eastwood che dopo essere uscito da una proiezione di uno 007 a caso, abbia strizzato gli occhi alla sua caratteristica maniera dicendo: «Posso fare di meglio». Tenete a mente che l’agente segreto più famoso del cinema è stato (e per certi versi ancora è) un modello di mascolinità radicato, uno sciupafemmine incallito che rappresenta una fantasia maschile piuttosto in voga presso i portatori di cromosoma Y. Clint si è iscritto al club con questo film, originariamente proposto da Eastwood al sodale Don Siegel, finì per dirigerselo da solo, per altro con parecchie difficoltà.

Una normale giornata di lavoro in ufficio per Clint.

L’Eiger è una montagna famigerata presso gli scalatori, durante le riprese del film uno degli stuntmen (scalatore esperto) è caduto nel vuoto perdendo la vita, a causa di uno dei chiodi da arrampicata che per via della corda tesa si è staccato di colpo colpendolo al volto, per altro, pochi minuti lo stesso Eastwood era passato davanti al mortale chiodo, perché Clint ha dichiarato che per questo film, non poteva chiedere a nessuno della sua troupe di fare qualcosa che lui stesso non avrebbe avuto il coraggio di fare (storia vera).

Insomma “Assassinio sull'Eiger” è un film della vecchia scuola per contenuti e per realizzazione, basta dire che per la celebre scena dell’arrampicata sul “Totem Pole”, l’iconico picco roccioso della Monument Valley, Eastwood ha di fatto anticipato il Tommaso Missile di “Mission: Impossible II” di robetta, venticinque anni.

Ethan Hunt chi? Mai sentito nominare.

Il film comincia con un omicidio tra le strade di Zurigo per poi passare ad un’anonima università americana, dove la lezione di storia dell’arte è tenuta dal più improbabile (ma direi anche inflessibile) dei professori, Jonathan Hemlock (Clint Eastwood con gli occhiali da Antonello Venditti) ha le idee chiare, chi non ama l’arte è un mediocre e tra le prime file dei posti a sedere, solo studentesse giovani, avvenenti e adorati. Vi ricordate Indy? Le sue studentesse si limitavano a scriversi “I Love You” sulle palpebre, quella di Clint accavallano le gambe, novelle Sharon Stone in erba. Clint uno, Indy zero.

Ma Jonathan Hemlock è un uomo tutto d’un pezzo, infatti alla biondina pronta a tutto per portare a casa un bel voto, rifila una pacca sul sedere consigliandole di andare a consumarselo sui libri, ma non tutto. Cosa vi dicevo lassù sul modello di machismo Bondiano? Ecco, pensavo a cosette come questa.

Professor Clint, severo ma giusto.

Ma l’attività scolastica di Hemlock è una copertura, in realtà lui è un assassino su commissione, con esperienza di alpinismo, sul libro paga dei servizi segreti. Se vi sembra una premessa assurda, tranquilli, anche gli spettatori e buona parte dei critici nel 1975 hanno pensato lo stesso (storia vera). Ma è chiarissimo che “Assassinio sull'Eiger” ancora oggi è uno dei film più stilizzati e passatemi il termine, quasi fumettistico di Eastwood. Jonathan Hemlock è la versione seria di Philo Beddoe, anche se conserva tutte le caratteristiche dei personaggi Eastwoodiani: schiena dritta, testa alta e un senso dell’onore e del dovere adamantino.

“Clint abbiamo finito la pellicola, torniamo giù a prenderla?”, “Piuttosto faccio tutto il film al primo ciak e poi dico che l’ho imparato da Leone e Siegel!”

I servizi segreti vogliono Hemlock per un’altra missione, ma l’assassino professionista non ne vuole sapere anche se alla fine si lascerà convincere con un mezzo ricatto: in cambio di un bel mucchio di soldi e un’assicurazione sulla sua collezione privata di quadri famosi, opere dei più grandi artisti del mondo che sono apparentemente l’unico interesse dello scalatore assassino e insegnante.

Vogliamo parlare dei datori di lavoro? Il capo dei servizi segreti è un albino chiamato il Drago, il suo ufficio è una base segreta con tanto di infermiera, luci bassissime per via della sua condizione e uno sgherro odiosissimo di nome Pope. Inutile girarci attorno, siamo in piena zona James Bond, con l’eroe che ha sempre la battuta pronta e mentre passa il tempo a lanciare frecciatine ai suoi “colleghi”, riceve l’incarica da un personaggio che a ben guardarlo, potrebbe tranquillamente essere il capo della Spectre. Una sorta di critica se vogliamo, si perché nel film i servizi segreti nemici (riferimento nemmeno velato a quelli Sovietici) aleggiano. Quindi questi sarebbero i “buoni”? Un albino losco che non si fa scrupoli di finanziare un costoso omicidio? Con buoni così, chi ha bisogno di cattivi?

Questo sarebbe il capo dei buoni? Il capo dei cattivi chi sarebbe? Hannibal Lecter?

La missione di Hemlock? Affrontare una scalata sulla parete nord dell’Eiger, un “grido di pietra” (se mi è concessa una citazione) che ha già sconfitto Jonathan in passato. L’obbiettivo? Eliminare - oppure sanzionare per usare il gergo del Drago - uno degli scalatori impegnati nell’impresa: un tedesco zoppo, un ricco austriaco e un francese con la moglie mangia uomini, come in una barzelletta ma senza sapere chi di questi tre è l’agente nemico, come se scalare l’Eiger non fosse già complicato, provate a farlo con legati in vita una potenziale spia nemica!

Eppure una delle caratteristiche principali di “The Eiger sanction” è la sua capacità di fare giri immensi, per arrivare a soluzioni facili: Hemlock accetta la missione, poi cambia idea, si lascia un po’ tentare dalle grazie della bella Jemima Brown (Vonetta McGee), una sorta di versione locale della Bond girl di turno, ma più che una lunga scena di chiacchiere e sesso (per altro sforbiciata nell'edizione Italiana del film… bacchettoni!) la storia non porta a casa molto. Hemlock si deciderà ad affrontare l’Eiger per davvero solo dopo 35 minuti di film, quando il Drago gli dirà che la spia dall’identità segreta, nella scena iniziale a Zurigo, ha ucciso il miglior amico dell’alpinista professore. Risposta di Hemlock? «Avresti dovuto dirmelo subito» si almeno avremmo risparmiato 35 minuti di chiacchiere!

“Sei carina ma hai due espressioni: con il cappello con il pon-pon e senza”

Se la prima parte di “The Eiger sanction” è Clint Eastwood che gioca a fare James Bond, il secondo atto si gioca fatica, sudore e il mitico George Kennedy, che qui interpreta il ruolo dell’amico, collega e allenatore di Hemlock, quello che lo rimetterà in condizioni fisiche tali da poter affrontare e questa svolta scalare l’Eiger per davvero. Di fatto quello che Mickey era per Rocky in buona sostanza.

Qualcuno avrebbe rifatto questa scena, ma con Iko-Iko in sottofondo.

L’allenamento di Kennedy prevede bistecchina magra, un taglio secco alla birra e un’allenatrice personale con nome da uomo, anche se il doppiaggio Italiano pialla la trovata comica, trasformando il personaggio in Giorgia, vi assicuro che fa molto più ridere la reazione di Eastwood («Ma è una ragazza», «Se ne accorge un sacco di gente») quando dietro al nome George arriva la meravigliosa Brenda Venus, mezza siciliana, mezza nativa americana, tutta bòna come pane e Nutella.

La ragazza parla meno di Grande Capo di Qualcuno volò sul nido del cuculo, ma sfoggia due polmoni notevoli quando si tratta di correre in montagna, infatti Hemlock dovrà inseguirla lungo ripidi pendii per chilometri mattina e sera. Anche qui, vi consiglio di vedere il film in lingua originale, per non perdervi la battuta tagliata via dal doppiaggio, in cui un affaticato Hemlock ringhia: «Screw Marlon Brando» in riferimento alle origini squaw della donna e a chi Brando mandava a ritirare i suoi premi Oscar.

Qui vi faccio vedere la parte alta di Brenda Venus…

Anche se a proposito di ehm… polmoni, George sa come utilizzare i suoi per motivare Hemlock a scalare una parete, infatti la ragazza si toglie la camicetta mostrando le notevoli grazie. Ho visto persone trasformarsi in arrampicatori degni dell’Uomo Ragno per molto meno di così, credetemi.

Il secondo atto di “The Eiger sanction” diventa quasi un film sportivo con Clint Eastwood impegnato in un “Training Montage” sulle note della bellissima colonna sonora composta da John Williams, uno dei suoi lavori meno citati ma non per questo meno affascinanti, anzi nel caso foste interessati a scoprire una colonna sonora davvero bella e dimenticata del grande Williams, sapete cosa fare.

… qui invece trovate il resto (guarda come corre il Clint!)

Il film poi resta radicato nella mentalità da “macho” tipica degli anni ’70, basta dire che uno dei personaggi più viscidi del film, il maligno Miles (Jack Cassidy) è rappresentato come l’omosessuale da barzelletta che potrebbe descrivere il vostro collega di lavoro afflitto da qualunquismo congenito. Basta dire che va in giro con un muscoloso energumeno come ehm, “guardia del corpo” (immaginatemi pure mentre faccio le virgolette muovendo le dita nell’aria) e con un pestifero cagnetto che nel doppiaggio italiano si chiama Finocchio. Devo aggiungere altro? Vi avevo largamente pronosticato che questo film nel 2020 verrebbe (giustamente) fatto a pezzi. A Miles tocca di finire abbandonato nel deserto, un po’ come accadeva al vecchio Tuco, ma con molto più disprezzo da parte dell’inflessibile protagonista.

Davanti a tutto questo, ogni altro commento è superfluo.

Quando finalmente i protagonisti ci arrivano davvero su questo tanto agognato Eiger, le scene di arrampicata valgono da sole la visione, per una “moglie mangia uomini” ovviamente maltrattata dal moralizzatore Hemlock, ci sono intere sequenze tiratissime di scalata che non hanno perso un grammo della loro potenza nel tempo, anche se per arrivare sulla famigerata montagna, il film impiega un’ora e venti passata ad urtare la sensibilità di quasi tutte le categorie e minoranze possibili e immaginabili. Sono gli anni ’70 bellezza e tu non ci puoi fare niente (quasi-cit.)

La soluzione del giallo non ve la rivelo, ma come potreste aver intuito un film così lavora di accetta più che di fioretto, infatti Hemlock porterà a termine la sua “sanzione” in modo lapidario e con una sorpresa finale, ma una certezza resta: molti dei film da regista di Eastwood terminano con un’inquadratura ad allontanarsi, mentre partono i titoli di coda, accadeva per quasi tutti i film dell’Ispettore Callaghan, accade anche qui. Marchio di fabbrica dei primi film da regista del vecchio Clint.

“La prossima volta, vacanze al mare. Non voglio sentire ragioni”

“Assassinio sull’Eiger” è un film figlio del suo tempo, gli anni passati si notano più nel contenuto e nella gestione dei personaggi, che sulla qualità della pellicola che resta spezzettata ma capace di ipnotizzare più o meno come le grazie della bella Brenda Venus. Quando poi puntualmente, qualche cinefilo tornerà a storcere il naso per una delle ultime uscite di Clint Eastwood, la divinità che tutti gli appassionati della settima arte devono venerare (ma solo per i suoi film dal 2003 in poi), ricordatevi del regale sdegno di Hemlock e del suo maschio arrampicarsi lungo scalate impossibili, Clint è uno che arriva dalla vecchia scuola e questo film è proprio questo, un thriller d’azione che gronda testosterone. Sono ben felice di essere cresciuto con titoli così quindi… auguri montagna maledetta!

32 commenti:

  1. Purtroppo sono uno di quei baristi classici (per non dire vecchi) che conoscono bene la filmografia del grande Clint prima del 2003. Anche perché sono un grande estimatore dell'ispettore Calla(g)han, un poliziotto vecchia scuola che prima spara poi rivela le generalità.
    È devo anche ammettere che il machismo di Clint ha pesantemente influenzato il mio modo di essere uomo, nel senso che ho cercato sempre di ispirarmi al suo modo di trattare le donne, con grande rispetto, ma senza dare troppo peso alla componente emotiva. Inutile dire che non ci sono mai riuscito, anche perché non posso nemmeno avvicinarmi a quanto fosse figo Clint, però diciamo che mi ha insegnato a essere un uomo con degli ideali e che rispetta sempre la parola data, anche quando questo lo può danneggiare, quindi scusate se è poco!
    Per il resto il film è maestoso nel presentarci delle montagne eccezionali e si percepisce la fatica della scalata più di tanti altri documentari. Questo per il grande rispetto sempre tributato da Clint al contesto. Volevo anche segnalare che l'amico di Clint che viene ucciso all'inizio è l'agente Fbi che Scwarzy incontra in Codice Magnum. 👋

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    1. Immagino spesso che il Barista medio sia qualcuno che è stato svezzato con Clint Eastwood, che prima di citare i titoli famosi di Clint come film del cuore, ti tira fuori tutti i vari “Firefox” (cito uno dei miei) di questo mondo. Anche perché parliamoci chiaro, Clint è un barometro di non vorrei dire mascolinità perché sarebbe limitante, ma proprio modello d’ispirazione, almeno io so di averne risentito dell’enorme influenza. Hai ragione non ci avevo pensato è proprio lui, ottimo occhio ;-) Cheers

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  2. Clint mi piace tantissimo, tutto il pacchetto: Firefox mi è piaciuto tanto. Questo film non lo conoscevo, ma essendo una grande fan di James Bond ne sono molto attratta: grazie della dritta Cassidy! Anche se ora mi è venuta una gran voglia di frozen daiquiri...

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    1. Ahahaha non dirlo a Clint, non reagisce bene davanti al frozen daiquiri ;-) Per il resto mille grazie, sono qui per questo. Cheers!

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  3. Le opere di Clint Eastwood regista le ho viste tutte. Assassinio sull'Eiger ha una sceneggiatura già molto claudicante di suo e spezzattata nel suo andamento (quasi tutto il primo atto si perde in chiacchiere su chiacchiere che si rivelano fine a sè stesse dopo mezz'ora come dici), nella versione italiana poi tagliarono una marea di roba con il risultato che intere porzioni fondamentali per capire certi risvolti (seppur già raffozzonati di loro nella stesura originale) alla fine risultino del tutto o scuri con veri e propri buchi e vuoti narrativi.
    Io lo vidi per la prima volta in BD quando fecero uscire un cofanetto con 6 BD dei film di Eastwood che nella prima parte di carriera girava per conto della Universal prima di accasarsi definitivamente alla Warner dal Texano dagli Occhi di Ghiaccio in poi, dopo tutti i problemi del film e lo scarso marketing che ne fecero un mezza delusione se non proprio flop ai botteghini. Lo prestai anche a mio nonno (il grande esperto di cinema della famiglia, poi dopo c'è mio zio, ma quest'ultimo è ancor di più da film d'autore estremo... la new wave filippina con Lav Diaz o Raya Martin o la quinta generazione di documentaristi cinesi... hai presente Wang Bing e le 9 ore di Tiexi o le 14 ore di Crude Oil? Ecco quella roba lì... roba per malati estremi seppur affascinante), perchè voleva rivederlo in versione originale senza tagli. Ad oggi la spazzatura di Eastwood resta Attacco a Treno e Firefox (Aka l'aereo che devi pensare in russo per pilotarlo).

    I film di Eastwood pre-Spietati sono praticamente ignorati o dimenticati (anche se Bird negli USA ha ottime critiche) e nonostante il grande elogio che già Orson Welles prima di tutti gli altri alla fine degli anni 70' fece di Eastwood definendolo il regista più sottovalutato che lui conoscesse, Welles ci vide giusto, mentre i critici imbecilli che lo perculavano molto meno.
    Comunque, il film è sulla scia di James Bond, con più serietà rispetto alla deriva macchiettistica intrapresa dai film con Moore, la violenza non manca, qua e là un pò di ironia (Eastwood che porta le birre in stalle quando scala e la gag di Kennedy m'ha sempre ucciso dal ridere o l'allenamento con la ragazza) e molto disprezzo per tutte le minoranze (etniche e sessuali) se non per l'intera umanità (tipico del primo Eastwood) ed una critica al sistema e all'autorità tramite la figura di Drago. Il primo Eastwood era così, contro tutto e tutti e sempre con una recitazione rabbiosa (che nonostante il successo non ha mai perso).
    Le sequenze di scalata sono tutte eccellenti e si vede come l'attore rischi in prima persona la vita rendendo il pericolo tangibile, purtroppo sapevo della morte di uno stuntman dopo 2-3 giorni di riprese, che tragedia.

    Le pellicole anni 70' più importanti di Eastwood sono Lo Straniero Senza Nome ed Il Texano dagli Occhi di Ghiaccio.

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    1. Non so, ho trovato sempre più anonimo “Cacciatore bianco, cuore nero”, ad esempio di “Firefox”, tra i due non ho dubbi su quale rivedere con più gusto. Complimenti allo zio e alla sua pazienza ;-) Di sicuro i suoi western sono fondamentali, ma erano anche i titoli dove Eastwood si rifugiava più spesso, quelli dove il pubblico lo ha sempre premiato. A me fa morire la scena in cui il protagonista affamato ordina di tutto, ma tanto Kennedy gli fa arrivare solo bistecchina magra e insalatina scondita, perché tanto nel pomeriggio secondo turno di allenamento con Brenda Venus ;-) Cheers

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    2. Cacciatore Bianco, cuore nero dovrei rivederlo, anche perchè ho visto La Regina d'Africa di Huston a cui praticamente si rifaceva in alcune cose, è una sorta di 8 1/2 di Eastwood regista (quello attore è bronco Billy). Firefox mi è indigesto perchè è una pellicola di propaganda ed il cinema anni 80' lo detesto in toto, dopo la New Hollywood sono passati alle stronzate totali gli americani, per non parlare del cinema nostrano che dal 1945 al 1977/1980 era il migliore del mondo, poi il crollo, Eastwood paga pegno di quel decennio e con Firefox ci da una pellicola di propaganda anti-comunista super seriosa e ridicola nello sviluppo (il Firefox mi sembra un ferro vecchio), a differenza di un Gunny che invece sceglie molto saggiamente di essere così iperbolico nelle ossessioni del protagonista (viriltà a mille, parlata sboccata e disprezzo omosessuale) da non prendersi sul serio.
      Per i western, potevano essere un rifugio, ma Eastwood ci era portato per motivi in primis di apprendimento (Sergio Leone) e poi di botteghino perchè così venne conosciuto dal pubblico in principio, con Gli Spietati troverà il suo più grande film ed un capolavoro assoluto del cinema.

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    3. Indubbiamente, i Western e Dirty Harry erano la base di Clint, ma penso che sia con gli altri progetti che ha voluto sperimentare, spesso afflitto da serietà congenita come "Firefox" altre volte meglio con "Gunny" che quando passa in TV finisco per rivedere. A questo proposito dovrei farmi una serata con il film di Huston e quello di Eastwood, magari visti a breve distanza uno dall'altro potrei rivalutare quello di Clint. Cheers!

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    4. Il progetto più fuori dalle corde per Eastwood è stato sicuramente I Ponti di Madison County, e vince alla grande la scommessa sia come regista che come attore. Poi magari qualche cazzone fanatico delle scemenze d'azione americane di bassa lega degli ultimi 20 anni, potrà prenderlo per il culo quel film, non dimostrando in tal modo alcuna sensibilità cinematografica oltre che umana, ma il cinema sentimentale seppur per decenni e decenni (ma ancora oggi) è stato rilegato in basso, se fatto bene non mi da alcun problema (la critica per decenni è sempre stata maschile, solo dal nuovo millennio, il numero di critici femminili sta aumentando e con loro una sensibilità diversa verso questi generi). Le invettive contro l'horror, i thriller, la fantascienza etc... per decenni e decenni dovrebbero aver insegnato che alla fine tutti i generi dovrebbero avere ugual dignità, a patto che siano girati e concepiti con raziocinio, ed invece ci sono ancora delle discriminazioni imbecilli.

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    5. In amicizia a casa Cassidy quel film lo chiamiamo: "Il film dove Clint non spara a nessuno" (storia vera). Ma è proprio per sottolinearle l'unicità, un gesto d'affetto se vogliamo, visto che è un titolo che unisce i gusti di tutti. Cheers!

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  4. Beh in effetti non l'ho visto, nel frattempo ho visto l'esordio alla regia e chissà più in là ;)

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    1. "Brivido nella notte"? Bellissimo, molto meglio del ben più famoso "Attrazione fatale", anche se il soggetto è molto simile. Cheers!

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  5. Titolo che ad ogni suo passaggio tv era obbligatorio guardare a casa con i miei. Quindi, per me, è un titolo abbastanza familiare (e famigliare...).

    Dopo anni di vuoto, l'ho rivisto un due/tre anni fa e, nonostante qualche lungaggine di troppo nella parte iniziale, la pellicola tutto sommato è godibile anche oggi. Perfino tutte le ingenuità tipiche degli anni '70 sono così comuni che non ci faccio caso. In fondo ci siamo bevuti e ci beviamo ogni cosa che James Bond combina ad ogni film. Se lo faceva lui perché non può farlo Clint?

    So che le due pellicole c'entrano poco una con l'altra, ma questo film di Clint sai a cosa lo associo? Ad "Attacco piattaforma Jennifer". Che abbia problemi lo so, bisogna capire quanti ne ho e quanto profondi sono!

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    1. Era quello con Roger Moore e Perkins? Penso di averlo visto due volte, non lo passavano molto spesso in tv, almeno non lo ricordo così frequente. Cheers!

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    2. Sì, quello. Mi sa che da ragazzino l'avevo visto per la prima volta un giorno dopo (o quello prima) di "Assassinio sull'Eiger" e da quella volta nella mia testa li associo.

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    3. Hai fatto di due film uno ;-) Cheers

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  6. Non sapevo della morte dello stunt-alpinista, mi sa che oggi un film del genere i sindacati del cinema non lo fanno più girare!
    Hai fatto bene a notare come Clint da sempre anticipa eroi più famosi di lui, da Indy a Hunt, e va notato come sono buoni tutti a scalare una montagna vestiti in modo appropriato: fatelo in jeans come Clint, poi ne parliamo! :-D
    E' difficile rendere le vertigini di una scalata al cinema, ma quando c'è Clint - e due polmoni giusti! - tutto diventa più facile :-P

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    1. A meno di non girarlo in Indonesia ;-) Esatto, Tommaso Missile aveva gli abiti tecnici, Clint sembra uscito per andare a fare la spesa sotto casa! Cheers

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  7. Gran bel film, anche se dal punto di vista della memoria ho i file un pò guastati.
    Visto anni fa, e tendevo a ricordarmelo come una sorta di drammone - action in alta quota.
    Una sorta di via di mezzo tra il nipote de "La Montagna" con Spencer Tracy e il nonno di "Cliffhanger" di Sly.
    E invece...era una sorta di parodia montanara di 007!!
    Hai ragione, Cass.
    Com ho già ribadito con Rambo 2, film come questi non ne fanno più.
    Se per fortuna o purtroppo, lascio scegliere a voi.
    Io opoto per la seconda.
    E la cosa ridicola é che da "Million Dollar Baby" in poi sono cascati letteralmente tutti giù dal pero.
    Tutti a stupirsi per questa seconda vita del grande Clint come regista.
    Come se non lo facesse già da prima.
    Nel corso della sua lunga carriera Eastwood ha fatto un pò di tutto.
    Perché é uno che ama il cinema, e lo considera il suo lavoro. Che si tratti di roba più frivola oppure impegnata, non importa.
    Certo, non erano perfetti. Ma erano essenziali, andavano dritto al sodo, e senza troppi fronzoli.
    ASCIUTTI, li si definirebbe oggi usato un termine di allora, e che ai tempi nostri é ormai desueto.
    Clint, sia da attore che da regista, va spedito come un treno. Sa quel che vuole, e come ottenerlo, e procede spedito dall'inizio alla fine.
    Magari é un pò didascalico, e tende a sottolineare certe cose col pennarellone a punta grossa (mooolto grossa).
    Ma conosce i suoi polli, e sa come far divertire il pubblico.
    E se qualcuno si offende?
    Beh, pazienza. E fatti suoi. E si gratti dove gli orde.
    Mi sembra di sentirlo.
    "Ehi, andiamo. E' solo cinema, gente! Godetevelo, e non mi rompete."
    Credo che abbia ispirato un sacco di gente, coi suoi vecchi film (si, Sly. Parlo con te).
    Basti vedere molte delle scene di questo film, letteralmente saccheggiate negli anni a venire.
    Ma cosa ci piace davvero, in questi film?
    Che forse sono fatti da un vero uomo per veri uomini.
    TESTOSTERONE, ecco la parolina magica. E la chiave del successo di film come "Il Gladiatore" o 300.
    Se non ti gasi dopo la visione di roba simile, allora non so cosa possa farti gasare.
    Per parafrasare la battutaccia di un personaggio di "Terremoto" verrebbe da dire "Ma allora é vero che sei fin..."
    Ok, lasciamo perdere. Mi sono lasciato trasportare, come direbbe il buon vecchio Apollo.
    Dicevamo...un gran'uomo, il nostro Clint. Che ho sempre apprezzato, nelle sue vecchie opere.Che s tratti di roba tosta e dura come "L' Uomo nel Mirino" o "Gunny" (tra i miei preferiti) oppure in produzioni più particolari come "Honkytonk Man" o persino sghembe come "Filo da Torcere" (ma cosa si era messo in testa di fare? Un film alla Terence Hill, per caso?).
    Un tizio con due attributi quadri che gli fumano, letteralmente. Che si mette e rimette sempre in gioco e che non esita a rischiare in prima persona.
    Che Chi - sapete - ben -voi ce lo mantenfa sempre così, in eterno.
    Gran bel pezzo, Cass.
    Complimenti.

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    1. Questo film si mette ancora in tasca sia "300" che "Il gladiatore" secondo me, meno sfoggiare più scalare. Grazie capo gentilissimo ;-) Cheers

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  8. Dal titolo e dall' ambientazione mi ha affascinato e mi affascina, ma non l' ho mai visto per il sospetto da aria anni 70 che ha ed in effeti ci ho visto giusto. Alcuni film del periodo chissà perché avevano una narrazione divagatoria ed delle cose provocanti all' epoca che oggi risultano datate ed annacquate. Senza parlare in qualche caso, come qui, di tocchi camp.
    Secondo me il buon vecchio Clint ha girato questi film soprattutto come divertissement. XD Altra pellicola del filone, che si riallaccia a quello della strana coppia di sbirri, "La recluta".

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    1. Non ti preoccupare, ho una fitta tabella di compleanno da festeggiare da qui alla fine dell’anno ;-) Cheers

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  9. Pensa che io Eastwood l'avevo rivisto qualche giorno fa in uno dei suoi primi film, come tanti ha debuttato negli horror (anche Nicolson lo ha fatto) per la precisione faceva un piccolo ruolo ne "La vendetta del Mostro", un film di Jack Arnold, niente avrebbe fatto pensare al tipo di carrierone che avrebbe poi fatto.

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    1. Nicholson era uno dei pazienti del dentista nella prima versione della piccola bottega degli orrori, cominciano tutti con l’horror, anche DiCaprio e Clooney ;-) Cheers

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  10. Capisci che sono gli anni '70 dai maglioncini a righine stile le Idee di Susanna (10 anni dopo qui sarebbe stato tutto pile) e dal fatto che a tradimento compaia un supercattivo del Tenente Colombo (a propos, nessuna parentela Cassidy?)

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    1. Nessuna parentela, però gran bel nome, molto meglio dei maglioncini ;-) Cheers

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  11. Film che ho sfiorato di vedere qualche anno fa. Mi ero da poco gustato la saga di Callaghan e volevo rimanere su Eastwood, magari con un film in cui fosse interprete e regista... Alla fine scelsi "L'uomo nel mirino" di un paio di anni dopo: stando a queste recensione, tutto sommato credo di avere fatto bene, sebbene Clint sia comunque garanzia di prodotto quanto meno decente!

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    1. Prima o poi arriverà anche quello su questa Bara, uno dei miei preferiti di Clint ;-) Cheers

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  12. A mio modo di vedere tutto quello che Eastwood ha fatto prima de "Gli spietati", quando non parliamo di film pazzeschi come ad esempio "Il texano dagli occhi di ghiaccio", ha diretto e interpretato film che divertono e altri che lasciano indifferenti. Non che siano brutti, anzi nessuno di questi film è inguardabile, solo che sono leggermente più blandi. Onestamente l'excursus montanaro mi ha sempre divertito, al pari di quando Clint fa il pilota di aerei nel suo personale "Top Gun" o il poliziotto inseguito da mezzo mondo ne "L'uomo nrl mirino".

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    1. Se ci pensi, sono le sue sortite fuori dal Western (o lontano da Dirty Harry) ad averci fatto intuire cosa interessava a Eastwood come autore, del resto sono i film minori (anche se non deve essere per forza questo il caso) a determinare il valore di un autore, o almeno la sua poetica che così possiamo chiamarla, visto che Clint non ha mai schifato il cinema di genere, alla faccia di chi lo conosce solo da "Milion Dollar baby" in poi ;-) Cheers

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