sabato 22 agosto 2020

Qualcosa di sinistro sta per accadere (1983): il primo (ed unico) horror della Disney

Se mi prudono i pollici, vuol dire che i blogger si sono uniti per rendere omaggio ad un altro grandissimo scrittore, dopo il vecchio H.P. oggi é il giorno di Ray Bradbury, che nasceva il 22 agosto del 1920, cento anni tondi.

Per quello che mi riguarda, Ray Bradbury è l’autore del cuore di tutti quelli che leggono per davvero e leggono anche tanto. Qualunque accanito lettore ha passato la sua bruciante “fase Bradbury”, in cui ha consumato ogni libro con il suo nome in copertina scovato in giro. Inoltre ad esclusione di un certo film piuttosto famoso diretto da Francois Truffaut, Bradbury pur avendo frequentato moltissimo il cinema, non è diventato mai quel nome facile da citare anche da chi non lo ha letto spesso. Come accende la scintilla negli occhi dei lettori il vecchio Ray, non lo fa nessuno, anche perché definirlo prolifico, sarebbe alquanto riduttivo.

Lui era un genio, quindi poteva permettersi di essere disordinato, voi che scusa avete?
Bradbury ha scritto di tutto, non solo la sua bibliografia è sconfinata ma copre tantissimi generi, ovviamente è ricordato soprattutto come uno dei più grandi maestri della fantascienza (le sue cronache marziane hanno cambiato il mio modo di percepire il genere), ma Bradbury ha scritto romanzi e racconti di ogni tipo, anche squisitamente horror, sempre con un occhio di riguardo ai personaggi, alla loro costruzione e alle loro motivazioni, a differenza di Isaac Asimov che nel raccontare a volte aveva un lieve e freddo distacco, Bradbury ha sempre tenuto conto delle emozioni e dei sentimenti dei suoi personaggi, un tipo di scrittura che ha influenzato generazioni di scrittori, signori come Neil Gaiman e Stephen King - specialmente King! -, hanno pescato a piene mani dallo stile di Bradbury.

Per questo piccolo omaggio allo scrittore ho scelto un titolo strambo, che poi sono anche i miei preferiti. Una storia con una lunga gestazione, perché la leggenda narra che il dodicenne Ray Bradbury, si sia prese un discreto spaghetto per colpa di un imbonitore, tale Mister Elettrico, che in un Luna Park in visita alla sua città cercò di predirgli il futuro, da quel sinistro incontro Bradbury trasse lo spunto per Mr. Dark, il proprietario del circo itinerante al centro di “Something Wicked This Way Comes”, titolo pescato da una citazione di Shakespeare presa dal “Macbeth”.

You're in the psycho circus / I say welcome to the show (cit.)
Ma la prima incarnazione della storia non era un romanzo, bensì una sceneggiatura, scritta in origine per l’amico e stella di prima grandezza di Hollywood, Gene Kelly, che entusiasta della trama si disse pronto a produrla ed interpretarla salvo poi tirarsi indietro all'ultimo momento per mancanza di tempo e fondi (storia vera). Cosa fare del manoscritto? Abbandonarlo sul fondo di un cassetto a prendere polvere? Figuriamoci! Bradbury decise di modificarlo trasformandolo in un romanzo, che qui da noi in uno strambo Paese a forma di scarpa venne pubblicato nel 1967 con il titolo “Il Popolo dell’Autunno”.

“Il Popolo dell’Autunno, bel titolo", "Si nonno, ma siamo in pieno agosto"
Ma nel frattempo, il prolifico autore e Hollywood non poteva stare troppo distanti uno dall'altro, Bradbury ad esempio ha firmato anche la sceneggiatura di "Moby Dick, la balena bianca" (1956), diretto da John Huston ed in questo periodo il vecchio Ray ha fatto la conoscenza del produttore Jack Clayton, che fu proprio il nome che Bradbury suggerì alla Paramount come possibile regista, quando nel 1977 la major acquistò i diritti del suo romanzo per farne un film, anche se la strana combinazione di favola ed elementi horror lasciò la produzione in un limbo per diversi tempo, fino all’arrivo della più improbabile tra le case di produzioni possibili… la Walt Disney pictures.

A quel punto, nei primi anni ’80, una serie di titoli per ragazzi dall’anima un po’ più oscura, stavano collezionando buoni risultati al botteghino, titoli come "Dark Crystal" (1982) e I banditi del tempo, fecero scattare una molla in testa ai capoccia della casa del topastro Mickey. Steven Spielberg con il suo E.T. aveva dimostrato che i ragazzini potevano sopportare di essere (emotivamente) strattonati da una storia, era ora di espandersi e prendersi anche questa nuova fetta di mercato, ecco perché Bradbury venne assunto per rendere un storia nata come sceneggiatura, nuovamente un copione per un film. Eh ma allora! Copione, poi romanzo poi ancora copione, decidiamoci una buona volta!

“Adesso prenderemo questa sceneggiatura, la trasformeremo in un libro e poi di nuovo in un film!”
Lo scrittore si mise al lavoro ad una condizione: avere Jack Clayton alla regia, l’ex produttore di “Moby Dick”, nel frattempo si era fatto un nome anche come regista per titoli come “Suspense” (1961) e “Il grande Gatsby” (1974). Trovato il regista, ora bisognava solamente trovare un attore per la parte di Mr. Dark.

Ray Bradbury voleva a tutti i costi uno tra Peter O’Toole oppure Christopher Lee, ma la Disney che voleva investire su questo film ma senza svenarsi, dopo una trattativa mise sotto contratto uno dei miei preferiti, Jonathan Pryce che dall'alto del suo 1,85 dovette comunque girare alcune scene con delle vistose zeppe sotto i piedi, in modo da svettare sul resto del cast come desiderava Bradbury per il suo personaggio (storia vera).

Come quando a scuola, ti segnavi tutto sulle mani prima dei compiti in classe.
Con un’oscura partitura musicale composta da Georges Delerue, “Qualcosa di sinistro sta per accadere” scatenò il panico durante le anteprime organizzate dalla Disney, l’accusa principale? Troppo spaventoso per essere un film Disney! Sarà ma per uno come me che inizia ad urlare quando nei cartoni della casa del topo, attaccano con la dodicesima melensa canzone di fila, questo film non sembra poi così pauroso, guardatevi piuttosto “Oceania” (2016) poi ne riparliamo!

Un classico Disney da perdere la testa!
Nel panico generale tutti hanno la loro idea: Bradbury, come farebbe qualunque scrittore, vorrebbe un film ancora più aderente al suo romanzo originale, Clayton capisce l’antifona e punta a rendere la pellicola più adatta alle famiglie. Per farlo fa assumere John Mortimer per riscrivere alcuni passaggi e renderli più morbidi, guadagnandosi così il disprezzo di Bradbury, la frittata ormai era fatta.

Ora, siamo abituati a pensare alla figura del produttore come qualcuno in giacca e cravatta, capace solo di dire tanti inflessibili "no" tagliando i costi, eppure alla Disney ci provarono, con cinque milioni aggiuntivi di fogli verdi con sopra le facce di altrettanti ex presidenti defunti, fecero arrivare di corsa un altro dei miei preferiti, James Horner, per comporre da zero una colonna sonora tutta nuova, inoltre convinsero Bradbury a tornare per sistemare alcuni passaggi della storia, ma solo dopo aver aggiunto la scena delle tarantole, che Clayton per altro disprezzava, ma da bambino era una delle più spaventose e bisogna ammettere che anche rivedendo il film in occasione di questo omaggio, resta una delle più memorabili.

Mi rendo conto solo ora che chi soffre di aracnofobia, mi odierà per questa immagine...
Il frutto di tutti questi rimaneggiamenti, ottenne quasi il benestare di Bradbury che arrivò a definire il risultato finale non un grande film, ma uno abbastanza bello (storia vera), malgrado il fatto che il modesto risultato al botteghino e le reazioni del pubblico, portarono la Disney a nascondere questa pellicola sotto il tappeto, anche se negli anni, grazie allarme video e le repliche in televisione, la pellicola ha saputo conquistarsi uno zoccolo duro di appassionati.

Anche perché parliamoci chiaro, “Qualcosa di sinistro sta per accadere” è un fiero rappresentante di quel (purtroppo) breve periodo, in cui i film per ragazzi non avevano paura di spaventarli un po’, senza scomodare un classico come I Goonies, ricordiamoci di "Taron e la pentola magica" (1985), oppure di Nel fantastico mondo di Oz. Trovo che sia un peccato che la Disney abbia abbandonato la sua produzione di pellicole con attori ed elementi da brivido come questa, una scelta che ha contribuito a rendere così “caramelloso” il cinema americano contemporaneo, quindi non affannatevi a cercare questo film nel catalogo di Disney+, non lo troverete mai.

... ma anche chi ha paura dei clown!
Come tutte le storie dall’animo horror, “Qualcosa di sinistro sta per accadere” comincia ad ottobre e ci presenta i due protagonisti - uno anche narratore, che in originale ha la voce di Arthur Hill-, uno biondo e l’altro moro, Will Halloway (Vidal Peterson) e Jim Nightshade (Shawn Carson) sono due bambini nati con un minuto di differenza uno dall'altro, opposti in tutti e proprio per questo grandi amici.

Il papà di Will, il signor Halloway ha il volto del grande Jason Robards, che qui interpreta un bibliotecario terrorizzato dal tempo che passa, convinto ormai di essere troppo vecchio per tutto, anche per fare da padre al giovane Will, a cui però ha trasmetto tutta la passione per i libri.

“In biblioteca ho preso solo libri di Ray Bradbury", "troppo togo!"
Jim invece preferisce il rischio, e mentre la storia ci presenta tutti i coloriti personaggi che popolano la cittadina (Tom Fury, il venditore di parafulmini vince a mani basse contro tutti), in città arriva il luna park itinerante di Mr. Dark: ammaliante, carismatico, con strani tatuaggi che si muovono lungo la sua pelle (anche se rispetto al libro, nel film lo fanno solo in una scena), l’uomo ha svariati poteri, quello di controllare il tempo con la sua giostra, che vorticando in una direzione piuttosto che in un’altra, può farti ringiovanire oppure invecchiare. Ma soprattutto Mr. Dark è qui per regalare agli abitanti della cittadina la possibilità di esaurire uno dei loro desideri, un patto con il diavolo che avrà parecchie postille scritte in piccolo nel contratto, che però molti abitanti decideranno idealmente di firmare lo stesso… chi ha detto “Cose preziose” di Stephen King? Nessuno? Ah no perché mi era sembrato di averlo sentito, anche perché state pur certi che il romanzo del 1991 di zio Stevie, è fortemente debitore del lavoro di Bradbury, ma potremmo dire che tutta la bibliografia dello zio deve moltissimo allo scrittore di Waukegan.

Il film, con quel suo taglio così classico è un tuffo in un’epoca passata, Jason Robards è perfetto quando hai bisogno di raccontare lamalinconia inoltre, ho sempre un occhio di riguardo per Jonathan Pryce, però vederlo qui nei panni del malvagio, secondo me lo rende parecchio efficace, soprattutto se si è abituati a vederlo in ruolo da buono a tutto tondo.

“Legati ad una sedia con una scodella in testa, credimi, conosco la sensazione
“Something Wicked This Way Comes” è un film che fa paura? Ad un adulto nel 2020 proprio no, però resta il film Disney con più alto numero di teste mozzate finite in una cesta, tarantole e grottesche trasformazioni che troverete mai in giro, a patto che la Disney vi conceda di trovarne ancora una copia. In alcuni passaggi va sotto con perdite nel confronto diretto con il libro, in particolare per quanto riguarda la figura della strega della polvere, che nel film è interpretata dalla bellissima Pam Grier, ma per riconoscerla vi avviso, dovrete leggere il suo nome nei titoli di coda del film.

Bisogna dirlo, Foxy Brown era una bella tentazione.
In ogni caso “Qualcosa di sinistro sta per accadere”, resta un titolo con una buona dose di fascino grazie alla capacità di Jack Clayton di creare l’atmosfera tesa e nebbiosa che caratterizza la storia, con momenti davvero riusciti come la sequenza nella stanza degli specchi del luna park, che diventa subito la versione locale della scena di “La signora di Shanghai” (1947) oppure di “I 3 dell’operazione drago” (1973), lascio che il paragone venga fatto in base ai vostri gusti, anche se tra i due titoli, ho una netta preferenza.

“Ok, ho visto il film con Bruce Lee, so cosa devo fare!”
Questo film resta un riuscito esempio del talento di Bradbury di creare iconografia, ma anche di concentrare le sue storie attorno a personaggi riusciti con cui è molto facile immedesimarsi, ci voleva un autore della sua portata per sfornare il primo e anche l’unico horror della Disney!

Qui sotto trovate l'omaggio del Zinefilo a Ray Bradbury, ma anche il post di CineCivetta dedicato a questo film... voglio sentirvi cliccare senza pietà da qui!

66 commenti:

  1. Sono convinto che in un altro universo la Disney sia andata avanti con questa linea. E che abbia ripreso Don Bluth, mettendolo a capo di tutto.
    E Zootropolis ha mantenuto la trama originale in stile IL FUGGITVO, con i predatori costretti a portare collari elettrificati.
    Che bello, comunque, quel periodo. Quello in cui la Disney era impazzita.
    Il fatto e' che doveva esserci stato un vuoto di potere, i vecchi capi si erano levati dalle scatole e chiunque avesse un'idea, un progetto, si faceva avanti senza paura.
    Sfornarono film memorabili. Come questo e tutti quelli che hai elencato.
    Ci aggiungo pure THE BLACK HOLE, TRON e persino OLIVER & COMPANY.
    Mai voi ci credereste che avevano fatto una versione di Oliver Twist dove i due dobermann del cattivaccio morivano folgorati sulle rotaie, il cattivaccio aveva una pistola e alla fine finiva bruciato e investito da un treno, con la sua macchina ridotta a una palla di fuoco?
    Incredibile.
    Gran periodo. Peccato sia durato troppo poco.
    Alla fine e' saltato fuori il classico rompic...guastafeste (non si dicono parolacce, siamo alla Disney!) che ha detto MA SIETE IMPAZZITI? SIAMO ALLA DISNEY, C...O!!
    Eh. Non si dicono parolacce.
    E da li' e' partita l'orrida piaga dei musicarelli a cartoni.
    Se non fosse per qualche exploit della Touchstone...meno male che e' arrivata la Pixar, almeno.
    Bradbury, forse prima di tutti, ha fatto capire che il vero orrore e' diventare adulti.
    Una lezione che Re Stephen di Bangor ha imparato alla grandissima.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non avevo mai visto “Oliver & Company”, ho approfittato dell’abbonamento Disney+ per colmare la lacuna e ti dirò che mi è piaciuto proprio perché non le manda a dire in un paio di scene. King si è abbeverato alla fonte del genio di Bradbury più e più volte in carriera, basta guardare questo film (oppure leggere il romanzo da cui è stato tratto) per capirlo ;-) Cheers

      Elimina
    2. No, però criticare il Rinascimento Disney è assurdo, eh.

      Elimina
    3. "No, però criticare il Rinascimento Disney è assurdo, eh."

      Si, non esageriamo.😅

      Elimina
  2. Nello strambo paese a forma di scarpa i titolisti lavorano spesso col deretano. Gli esempi sono tanti: DON'T LOOK NOW diventa A VENEZIA UN DICEMBRE ROSSO SHOCKING, MELODY diventa COME SPOSARE LA COMPAGNA DI BANCO E FARLA IN BARBA ALLA MAESTRA, FLESH GORDON diventa ANDATA E RITORNO DAL PIANETA KORNO ecc

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero, per non parlare dei titoli in inglese, “tradotti” con altri titoli in Inglese ;-) Questo film se non altro è una traduzione perfetta del titolo originale, che è stato modificato rispetto al libro già in patria, ma hai fatto degli ottimi esempi, anche se ti confesso che alcuni titoli chilometrici Italiani mi piacciono, come quelli locali di “Dirty Harry” e “Enter the dragon” ;-) Cheers!

      Elimina
  3. Prima che CineCivetta recensisse questo film, un paio d'anni fa, non ne avevo mai sentito parlare, neanche per semplice citazione. E sì che in quell'epoca compravo ogni settimana "Topolino" e dal 1986 studiavo con molta attenzione ogni film in videoteca avesse il marchio Disney. Diciamo che la casa con le orecchie tonde si è impegnata parecchio per far rimanere sotto il tappeto questo film :-P
    Ora però sai cosa devi fare, Cas? Corri a leggerti il Texone 36 (il Tex formato gigante di questa estate 2020), "La vendetta delle ombre", perché Mauro Boselli ha dichiaratamente preso questo film e ci ha scritto una splendida storia texiana che picchia duro. Ho letto 600 numeri regolari di Tex e decine di speciali: una quantità tale di morti male non la ricordo! Circo oscuro, banditore seccaccione, tarantole, strega, stanza degli specchi... c'è tutto, ma scritto al bacio e non si tratta di omaggio o reinterpretazione: è pura strizza nera!
    E infine, è disegnato da un titanico Massimo Carnevale che supera se stesso: ogni vignetta è un'opera d'arte oscura. Ne parlerò la settimana prossima ma ti anticipo che è uno speciale da non lasciarsi scappare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. P.S.
      Ricordo che all'incirca nel 1981 la Disney si era comprata i diritti di "Total Recall", quindi è chiaro che puntavano a storie adulte e toste. Peccato non abbiano continuato, almeno in parallelo.

      Elimina
    2. Grazie numero uno: mi hai ricordato di inserire il link al post di CineCivetta, mi era ripromesso di farlo poi mi sono semplicemente dimenticato, ma ho rimediato ora ;-)
      Grazie numero due: ho letti tanti Tex anche classici, non tanti quanto te, però parecchi, l’ultimo Texone che comprai penso fosse quello disegnato da Magnus o da Joe Kubert (non ricordo quale dei due sia più recente), da allora ho tagliato i ponti perché la serie regolare di Tex era noiosa e stantia. Complice l’aria nuova alla Bonelli, ero attratto dal nuovo Texone (forse proprio per i disegni di Carnevale), ma ora che mi hai detto così lo comprerò di sicuro, tanto aspetto la riapertura della mia edicola di fiducia anche per l’ultimo “Star Rats” ;-) Cheers!

      Elimina
    3. Oppure la Disney l’ha fatto per utilizzare i servizi della ReKall per cancellare questo film dalla memoria collettiva del mondo! ;-) Cheers

      Elimina
    4. Da lettore di Tex confermo che spesso l'eroe bonelliano ha dato il meglio nelle storie non smaccatamente western.
      Quelle gli aficionados chiamano "L'altro Tex".
      Dove spesso Tex e i suoi pards affrontano l'elemento horror e soprannaturale, aiutati da quel grandissimo personaggio che e' El Morisco.
      Dove si respiravano atmosfere piu' alla "Zagor".
      E credo che un grosso contributo lo abbiano dato i compianti Guglielmo Letteri e Sergio Bonelli (forte della sua esperienza proprio con lo spirito con la scure, con lo pseudonimo di Guido Nolitta).

      Elimina
    5. Da ragazzo la saga di Mefisto e Yama mi appassionò davvero a livelli maniacali: a scuola mi portavo un "santino" di Mefisto che invocavo per non essere interrogato! (storia vera) :-D
      La valle dimenticata coi dinosauri, i Vichinghi, la giungla misteriosa, la miniera abbandonata: concordo, le storie horror (o comunque thriller) di Tex le porto nel cuore. Peccato poi siano state quasi del tutto abbandonate, a parte una deliziosa storia "alla Ring", davvero sorprendente.
      Invece El Morisco mi stava abbondantemente sullo stomaco, e le sue storie mi piacevano molto meno, sebbene quelle storiche le abbia comunque apprezzate.
      In anni recenti Tex ha ospitato addirittura un assassino mascherato chiaramente forgiato su Jason, in una storia che ho dimenticato già mentre leggevo, quindi non mi sento di consigliare :-P

      Elimina
    6. Purtroppo quelle storie non le fanno piu' perche' non c'e' piu' nessuno in grado di farle, a parer mio.
      Erano autori cresciuti con i grandi romanzi d'avventura e di paesi esotici, e fumetti alla Flash Gordon, Mandrake, Phantom.
      Roba ormai dimenticata da tutti.
      Pensate che quando saro' vecchio saro' forse l'unico a sapere chi era Kenshiro. O Il Grande Mazinga.
      Mefisto e Yama erano memorabili.
      Il secondo, forse, dal punto di vista dei poteri, era superiore addirittura al padre.
      Ma era troppo scalognato, davvero.
      Al punto che "papino" a un certo punto ha deciso di tornare (sul modo...lasciamo perdere), che tanto il suo allievo e rampollo non era capace.
      Sul Morisco...diciamo che serviva a Tex e compari per fare luce su cose su cui non capivano una mazza.
      Ma si badi bene: Tex e' un uomo d'azione, ma non e' ignorante.
      Ne "Il fiore della morte" (bellissima, come storia!), mentre Morisco pensa ancora che quegli esseri siano una specie sconosciuta, Tex salta su con un'ipotesi pazzesca.
      "Alt! E' da un po' che mi frulla un'idea in testa. Quella roba e' apparsa dopo lo schianto di un meteorite. E se quel meteorite fosse un pezzo di pianeta proveniente da chissa'dpve, e quella roba ci stava sopra?"
      Incredibile. Un pistolero che ipotizza l'esistenza di una forma di vita aliena!
      Ma poi mette le cose in chiaro.
      "Sei tu il cervellone, Morisco. Io ti ho detto come la penso, sta a te scoprire se e' come dico."
      Mefisto era comunque il classico cattivo di una volta.
      Quello che sapeva di avere il destino segnato, in cuor suo (e' un cattivo dei fumetti, DEVE perdere)...eppure, non si arrendeva mai. Ed elaboravano piani davvero machiavellici, anche se poi spesso gli si ritorcevano contro.
      Tipo Hellingen di Zagor.
      Brutti, cattivi ed egoisti. Ma memorabili, al punto che forse risultavano piu' simpatici e amati del protagonista.
      Ma mi mancano un sacco, i cattivi di quel genere.
      Anche se molti li giudicano anacronisti, troppo manichei.
      Tipo Sauron o Morgoth.
      E' allora? Un cattivo non puo' fare il cattivo solo perche' E' CATTIVO?
      Perche' e' la sua natura e basta?

      Elimina
    7. Il santino di Mefisto anti interrogazioni vince su tutto, io mi limitavo ad una figurina di Michael Jordan (storia vera). Cheers!

      Elimina
    8. Grazie Lucius e Cassidy per i riferimenti. Possibile che nemmeno a oggi questo film sia stato sdoganato dalla Disney? Le tematiche sono ancora troppo scomode e angoscianti? Troppo "demoniache"?
      Forse se avessero aspettato un po', avrebbero potuto lanciare il film con la Touchstone e magari le fortune sarebbero state diverse.

      Elimina
    9. Forse si, ma ora che la Disney sta rimettendo mano al suo catalogo, per arrotondare ancora qualche spigolo, questo film resterà sotto il tappeto ancora a lungo temo! Cheers

      Elimina
    10. ma perché? neanche avessero da vergognarsi!

      Elimina
    11. Io ero più "terra-terra". Come il 90% degli studenti smadonnavo e a scelta o facevo finta di allacciarmi la scarpa oppure facevo finta di cercare qualcosa nello zaino.
      La terza variante era di appiattirsi sulla sedia tentando di rimanere oscurati dal cono d'ombra della compagna di classe capellona che tatticamente era in mezza tra me la cattedra.

      Elimina
    12. @Redferne
      È anche vero che il fantastico negli ultimi vent'anni non è andato più di moda come nei decenni precedenti, e una serie come Tex - con giusto qualche strusciatina ogni tanto - non era tenuta a seguirlo, anzi è sempre stato un rischio. Con l'avvento del "salta-spavento" imperante, nessun lettore giovane ha idea di cosa sia la paura, conosce solo il finto spavento indotto, quindi per me Bonelli ha fatto bene a non impelagarsi più con un genere che non appartiene alla testata.

      @Cassidy
      Come per gli Eastern Eggs dei DVD, nel canale Disney Plus bisogna fare certe azioni misteriose per poter accedere alla "Sezione Segreta" con i film che la Disney sta nascondendo, nota come "Under the Carpet" :-P

      @Kuku
      Metti che qualche genitore, tornando a casa dopo aver evaso tasse, sfruttato dipendenti, molestato sottomesse, pippato coca, ubriacatosi e procurato incidenti mortali, scopre che il figlio lasciato venti ore davanti alla TV ha visto una goccia di sangue? Ma scherziamo? Scatta subito una causa miliardaria alla Disney! :-D L'unica cosa davvero sinistra al mondo sono i genitori indignati...

      @Zio Portillo
      L'arte dell'invisibilità durante pericolo interrogazione era una roba che Predator deve stare muto! In un istante la stanza si svuotava, tra statue di sale, tappezzeria, gente nascosta dai cappotti e infilata sotto i banchi. Mai incrociare lo sguardo della prof, dall'occhio di Terminator, che analizzava i banchi: fingersi morti era sempre la soluzione ottimale :-P
      Comunque posso testimoniare che Mefisto faceva il suo dovere: era un bravo santino...

      Elimina
    13. Non credo sia questione di vergognarsi, ma questo film non rientra nelle loro strategie, basta dire che la Disneuy ha modificato una scena di "Lilo & Stitch" (2002), in cui la bimba nasconde l'alieno in un forno, cambiandolo in una sorta di contenitore dei panni sporchi, puoi capire questi cosa vogliano sapere di Bradbury e del suo popolo dell'autunno ;-) Cheers

      Elimina
    14. Ma il santino di Mefisto dove lo hai preso, che lo voglio anch'io? ��

      Elimina
    15. Concordo sul fatto che le storie migliori di Tex siano spesso quelle che esulano dal consueto schema "cattivone controlla la zona - arriva Tex e gi fa vedere i sorci verdi", e anch'io preferisco le storie col soprannaturale. Penso che il motivo sia anche che, in quelle storie, Tex non può essere così smaccatamente superiore a qualsiasi avversario come è di solito.

      Elimina
    16. @Il Moro
      Il santino l'avevo ritagliato dalla copertina di un albo preso doppione. A memoria credo fosse "L'ombra di Mefisto" ma potrei sbagliare. Avevo anche qualcosa di Yama ma non riesco a ricordare: spero gli oscuri signori delle tenebre mi perdoneranno :-P

      Non va dimenticato che, come sto raccontando questi giorni per Lovecraft al cinema, l'uscita nel Natale 1968 di Rosemary's Baby ha mandato tutti in confusione: tutti sentivano che quello del satanismo era un argomento "caldo" ma mentre al cinema sparavano a casaccio, recuperando Lovecraft che non c'entrava niente e toppando di brutto, Giangi Bonelli sfornava "Il signore dell'abisso" (1969) risultando molto più credibile dei filmacci satanici da due soldi, e quando finalmente è esploso in Italia Lovecraft, Il fiore della morte (1974), decisamente migliore de "La morte dall'occhio di cristallo" (1965) come adattamento del colore venuto dallo spazio. L'esplosione inarrestabile dell'occultismo e del paranormale degli anni Settanta ha permesso persino a Tex di risultare credibile contro forze occulte: ancora nel 1981, con "Il marchio di Satana", aveva a che fare con i satanisti. Quei Figli dell'Apocalisse che per me sono un omaggio ai Figli dell'Amore Eterno di Un sacco bello (1980) :-D
      Una buona storia faceva chiudere entrambe gli occhi su un ranger del Texas che affrontava Forze Oscure e alieni - curioso che lo squamoso omino verde de "Il carro di fuoco" (1984) assomigliasse a quello del film "Il mio nemico" (1985)! - mentre più passava il tempo, più la mania paranormale anni Settanta sfumava, più le storie misteriose trovavano una spiegazione razionale, e splendide saghe del 1988 come "La leggenda della vecchia missione" e "L'uomo serpente" (che ho avuto il piacere di leggere appena uscite in edicola) hanno spiegazioni razionali e non più paranormali.
      Scusa Cass, giuro che la smetto di andare OT :-P

      Elimina
    17. Nessun problema, questa tue sortite sono una meraviglia da leggere ;-) Cheers

      Elimina
  4. Interessante, non lo conoscevo. Spero però che non sia un "vorrei ma non posso" come The Black Hole che voleva essere un film sci-fi serio, ma il risultato non era granché.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. “The Black Hole” è nella mia lista di titoli da vedere su Disney+ quindi al momento non so dirti di preciso, però faccio un ragionamento con te: “The Black Hole” è presente nel catalogo di Disney+, quindi è stato approvato dalla casa del topo, questo film invece è ancora desaparecidos, immagino che questo sia un dettaglio che conta. Cheers!

      Elimina
  5. Non ne ero a conoscenza, se c'è su Disney Plus però mi piacerebbe vederlo ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Li sopra non si trova, la Disney sta facendo di tutto per far dimenticare questo film, però si trova facile ;-) Cheers

      Elimina
  6. Mai sentito prima questo film..ma mi sembra un vero cult!
    Le tarantole..piuttosto spaventose, immagino quindi siano tutte vere (non come quelle di Fulci, che poveretto doveva mettere tre-quattro tarantole di peluche vicino all'unica noleggiata, a causa delle ristrettezze di budget).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quelle che si vedono sembrano proprio tutte vere, magari saranno state un po' più di tre o quattro (ma non tante di più), non come tocco fare a Fulci, quando mi capita di imbattermi nei programmi di medicina sulla Rai di Michele Mirabella, me lo rivedo ricoperto di tarantole finte (storia vera). Cheers!

      Elimina
  7. Stavo per correre su Disney Plus poi ho continuato a leggerti per scoprire che non c'è... che peccato! Sembra davvero interessante!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se cerchi bene potresti trovarlo anche sul TuTubo ;-) Cheers

      Elimina
  8. Questo è uno di quei titoli dimenticati che ciclicamente salta fuori e immancabilmente mi riprometto di recuperare. Sta volta me lo segno in rosso e lo cerchio pure!

    Intanto però giusto qualche giorno fa mi sono recuperato THE BLACK HOLE che non vedevo da... Boh? 35 anni? Attendo il tuo post per parlarne ma ti dico solo che il finale con Maximilian che ingloba il Dottor Reinhart in mezzo alle fiamme dell'inferno mi ha riportato indietro di 35 anni! Da ragazzino mi metteva una strizza assurda quel finale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ricordo se ho visto il film ho meno, appena troverò il tempo di vedere "The Balck Hole" la memoria mi darà una risposta, di sicuro ora so come va a finire il film ;-) Cheers

      Elimina
    2. Porca troi@ che c@glione! Ero convinto lo avessi visto! Sorry Cassidy!

      Elimina
    3. No problem, ho già dimenticato cosa hai scritto e poi chissà quando riuscirò a vederlo il film ;-) Cheers

      Elimina
  9. Ah, la cosiddetta dark phase della Disney, periodo costellato dai suoi film più interessanti. Ci aggiungerei anche due classici come Incredibile viaggio verso l'ignoto e Ritorno dall'ignoto, oltre al citato Black Hole. Ma anche Taron e la pentola magica non era male! Ma detto tra noi e mi riferisco in particolare a Redferne e Lucius, perché Cassidy è più giovane di noi, per quelli nati negli anni '70, la vita scolastica non era tutta rose e fiori. Si era spesso vittima di bullismo e ci si doveva difendere e cercare di sopravvivere. Non ti cambiavano scuola se avevi difficoltà con qualche compagno. Questo per far capire il contesto socio culturale, per cui i film che non provocavano diabete e anzi potevano incutere pure una certa strizza non erano considerati strani, semplicemente diversi ma non ci si poneva il problema se avessero provocato turbe psichiche nelle giovani menti degli spettatori. D'altronde se Italia1 trasmetteva l'esorcista in prima serata, con spaventoso spot che veniva replicato a qualsiasi ora del giorno, non ci si meravigliava di tali scelte. Il problema è l'edulcorazione successiva e infine l'espansione finale della Disney che a me fanno più paura di questi film. 👋

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un periodo della Disney che mi attira sempre, infatti ci torno a cadenza puntuale con qualche post a tema ;-) Cheers

      Elimina
    2. Ohe', Danie'!!
      Come andiamo?
      Applauso per i due titoli da te citati, li avevo proprio rimossi!!
      Ci aggiungo pure IL DRAGO DEL LAGO DI FUOCO, interessantissima variante del filone fantasy.
      Bei periodi, quando su Italia1 ti becca i tutti i film alle 20.45 massimo.
      È alle 22.30 finiva tutto, e a nanna.
      Sempre che ti riusciva di dormire, dopo aver visto Nightmare. O Zombi di Romero. O Terminator, che a tutti gli effetti potrebbe essere un horror.
      Quella e' stata la nostra formazione culturale, altroche'.
      Oggi, per vedere un film...stai in ballo tre ore.
      I ragazzi di oggi non sanno cosa si sono persi, davvero.
      Tra quello e i cartoni sulle reti private fu un decennio memorabile.

      Elimina
    3. Ciao Red, hai proprio ragione, Dragonslayer era un altro titolo che sicuramente rientrava nella dark phase a pieno titolo. Anzi titulo, in omaggio agli amici interisti, senza voler far polemica, sono stati sfigati anche loro, ieri sera, noi del Toro lo siamo perennemente... Eh sì, è stato un decennio memorabile e che è rimasto scolpito nella nostra memoria. Sicuramente non sarai solo quando ricorderai gli eroi di quell'epoca a meno che non mi venga l'Alzheimer, ma mi sa che sono già sulla buona strada...
      Ho già scritto da altre parti che The Black Hole lo vidi a 5 anni al cinema. Roba impensabile oggi ma mio padre mi portò senza fare una piega. Anche perché su Topolino era pubblicizzato con una campagna che non potevi proprio ignorare. Poi c'erano anche gli action figures!! L'ho rivisto recentemente e mi è piaciuto ancora tanto. Per quanto alcune parti risentano un pò dell'influenza degli anni '70, è un vero horror di fantascienza. 👋

      Elimina
    4. Purtroppo non ricordo se The Black Hole lo vidi al cinema, ma è probabile di sì. Sicuramente avevo il libro fotografico: voi li ricordate quei libretti Disney cartonati dei primi anni Ottanta? Presentavano in pratica la riduzione della storia del film intervallata da foto a colori. Mi sa che costavano poco perché ricordo di averne avuti parecchi e i miei non è che avessero così tanti soldi, visto che già mi dovevano rifornire di Lego e Masters :-D
      Su "Topolino" la pubblicità di "The Black Hole" e "Tron" era qualcosa di assurdo: era una propaganda a spron battuto degna dell'Ipno-Rospo di "Futurama", e alla fine DOVEVI vedere quei film :-D Che però mi hanno deluso entrambi e ho subito dimenticato. Negli Ottanta avevo la testa troppo piena di arti marziali e ninja perché mi bastassero buchi neri e moto digitali :-P

      Elimina
    5. Lucius, mi ricordo perfettamente di quei libretti, devo averne ancora qualcuno da mia mamma. In particolare ricordo quello di Eliott il drago che ho consumato durante una vacanza in famiglia. Per il resto hai perfettamente ragione, era un vero e proprio condizionamento mediatico, DOVEVI assolutamente vedere il film, altrimenti eri un povero bambino sfigato. Però Tron mi era piaciuto parecchio, forse perché ero più grande o forse perché trattava di videogiochi che mi erano già molto graditi. In più c'era il grande Jeff Bridges, un "creativo" eccezionale. Per i ninja e arti marziali anche io ero "abbastanza" appassionato. Ho visto American ninja tipo 30 volte, per difetto. 👋

      Elimina
    6. Nel grande mondo dell'informatica ci sono entrato nel 1983, a nove anni, con il Commodore64 e l'ondata digitale sui vari media - da Paperino che imparava il computer a fumetti ai "Ragazzi del computer" in TV a "Wargames" al cinema - però per motivi che non ti so spiegare Tron proprio non mi diceva niente. E che ci fosse Jeff l'ho scoperto a fine Ottanta, quando mi capitò di rivederlo. Era troppo strano.
      Quei libretti li adoravo, ricordo che c'erano alcuni che raccontavano film d'animazione ma altri originali. Per esempio adoravo i Musicanti di Brera con Topolino, Pippo e Paperino. Erano libretti pieni di disegni: che peccato non averne conservato neanche uno.
      Sono dell'ottobre 1974, e nell'ottobre 1984 Italia1 mandò in onda per la prima volta "Dalla Cina con furore": capisci che era destino mi infognassi con il cinema di menare sin da tenera età :-P

      Elimina
    7. Anche io ci sono entrato nel 1983, quando mi regalarono il Vic-20 e cominciai a smanettare con il Basic. Però non ho mai avuto l'animo del programmatore, me la cavo più come sistemista. In ogni caso la mia passione per le arti marziali è stata in parte obbligata dal fatto che fossi timido e gracilino e quindi spesso preso di mira dai bulletti più grandi, soprattutto alle medie. Per questo ho praticato yoseikan budo e nel frattempo mi sono fatto prendere dal cinema di genere, soprattutto per quanto riguarda i ninja. Infatti penso di aver visto tutti i film presenti nella videoteca vicino casa e in quel periodo non erano pochi... Mi ricordo soprattutto il ciclo su Bruce Lee con tutti i film trasmessi sempre su Italia1, ma doveva essere di un paio di anni posteriore, in quanto c'era un compagno delle medie, tale MaurizioMassa che voleva sfidarmi ai giardinetti tutti i pomeriggi, millantando conoscenze di kung fu apprese dalle gesta del mitico Bruce e sapendo che io praticavo un arte marziale. Mi ricordo sempre che diceva che potevo anche presentarmi ai giardini con mio padre, che non ho mai capito il senso, tanto voleva menare me... Poi con l'uscita di Karate Kid e Daniel-san il destino era segnato!!

      Elimina
    8. Chiedo scusa a Cassidy ma con Lucius mi parte sempre la vena della reminiscenza e non riesco più a fermarmi... Per dire il collegamento con Karate Kid, uno dei cattivi era il figlio di Steve McQueen, Chad, che combinazione ora è presente in una trasmissione che si chiama Fast'n Loud perché vuole riportare in auge la Mustang usata dal papà in Bullit. E l'altro giorno ero in un'officina a Carmagnola, un paese vicino a Torino e ho annusato gli stessi odori di quando ero piccolo e frequentavo il garage di un mio amico di campagna... È stato come inebriarsi di vecchi ricordi... 👋

      Elimina
    9. Il giovane McQueen studiò con Chuck Norris e provò a sfondare nel cinema marziale con Carradine, in "Codice marziale" (1990) al fianco della Rothrock, invece lanciò solo la Rothrock. Peccato non abbia partecipato a "Delta Force 3" (1991), covo di figli e fratelli sfigati di attori famosi :-D
      Basta, mi fermo se no Cass ci caccia a tutti e due :-P

      Elimina
    10. Meno male che è in vacanza!! 😜

      Elimina
    11. Scusate se mi intrometto, ragazzi.
      Ve lo dico io la fine che hanno fatto i famosi libricini. Di cui mi ricordo bene, tra l'altro.
      Sono finiti ai famigerati BIMBI POVERI, nella maggior parte dei casi.
      Che pero' se li sono tenuti e con l'avvento di internet e della passione vintage, li hanno rivenduti sulla baia diventando STRA-RICCHI.
      Perche' sono introvabili e valgono milionate, oggi.
      I cari bimbi poveri, oggi adulti, se la spassano nelle loro ville sulla costa della Florida, sorseggiando un bianco spruzzato alla facciazza degli ex-proprietari dei cimeli, che invece sono destinati a spaccarsi la schiena fino all'eta' pensionabile.
      'Tacci loro.
      Sul serio, Danie'...guarda se celi hai ancora perche' forse e' la volta buona che hai svoltato.
      Sul serio.

      Elimina
    12. Ecco perché i famigerati BIMBI POVERI erano spariti dalla circolazione dopo un pò di anni... Si vede che la ruota ha girato anche per loro, fa piacere avere contributo nel nostro piccolo. Comunque un paio li ho ancora di sicuro, ma non so in quali condizioni. Ma per curiosità, caro Red, c'è per caso una borsa con le quotazioni per capire a quanto si potrebbero rivendere? Tra l'altro proprio oggi leggevo di quotazioni stratosferiche dei cellulari vintage, tipo il Sony Ericsson T28 che dovrei ancora avere da qualche parte... Si capisce che non butto via mai niente!? Comunque grazie per la dritta! Ti offrirò uno Spritz a Pinerolo!!

      Elimina
    13. Anche da me c'era il mito di portare giocattoli alla scuola locale perché poi li avrebbe dati ai bambini poveri: mi immagino invece il preside con la casa piena di giocattoli a farci il bagno! :-D
      Scherzi a parte, semmai un libretto Disney sia finito in mano a un bimbo povero dubito fortemente abbia pensato "Fammelo mettere da parte, che fra trent'anni varrà parecchio": se è povero, non ha una "parte" dove metterlo. E all'epoca queste cose erano considerate "per ragazzini" e non certo materiale per un collezionismo nato solo molti anni dopo. Tipo i robottoni giapponesi: negli anni Ottanta te li tiravano in faccia, non valevano niente e se te li vedevano in mano ti prendevano in giro, poi sono diventati materiale da collezionismo spinto e perverso, ma nessuno mai l'avrebbe immaginato.
      Sono andato a cercare su eBay "I musicanti di Brema" (1980), che sono sicurissimo di aver avuto, e i prezzi vanno da 7 a 15 fino a un massimo di 20 euro: per un albetto di quarant'anni mi sembrano prezzi bassini. Fossi stato nei panni di quei bambini poveri avrei puntato su altro :-P

      Elimina
    14. Ma siamo sicuri, caro Lucius, che non sia tutto un gomblotto dei bimbi poveri che essendo molto scaltri già in tenera età avevano intuito il valore di tali libercoli e quindi hanno iniziato una campagna per screditarli, mentre, in realtà, nei circoli del potere, il loro valore saliva alle stelle!?
      Buona domenica 👋

      Elimina
    15. "Viaggio verso l' ignoto" e seguito però sono più classici con l' aggiunta di mistero e maggior seriosità.
      Nella New Hollywood i film dal vivo Disney era davvero diventati un modelli obsoleto. "L' isola sul tetto del mondo" per dire sembra di 10-15 anni prima!😳 Non mi stupisco che VVL'I abbia avuto successo visto che, come detto, aveva un tono un po diverso.
      Mi chiedo i giovanissmi negli states cosa andassero a vedere al cinema in quel periodo. 😳 Almeno noi avevamo i film di Bud e Terence.😅
      "Il drago del lago di fuoco" classicone!😎 Adombrato all' uscita dal primo di Indy, il secondo di Superman e pure "Scontro di Titani".😕

      Elimina
  10. Questo proprio non lo conoscevo, magari la Disney farà il regalo di farcelo trovare in Disney+ prima o poi, sarei curioso di vedere all'opera un Jonathan Pryce "giovane"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fatti un giro sul TuTubo, Pryce poi é da sempre uno dei miei preferiti ;-) Cheers

      Elimina
  11. Il libro è uno dei miei preferiti di sempre ( pur avendo dei difetti oggettivi ), ed il film che vidi successivamente non mi soddisfò appieno, ma è verissimo che sia un horror fatto e finito.
    Resta comunque un film che meriterebbero un remake fatto bene.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. P.s: la locandina è meravigliosa!

      Elimina
    2. Il libro è molto più completo, come quasi sempre accade, con il regista giusto magari si potrebbe fare ;-) Cheers

      Elimina
    3. Verissimo, per altro uno dei pochi casi in cui é rimasta quasi invariata anche per il nostro Paese. Cheers!

      Elimina
  12. Un altro titolo scoperto anni fa sul Mereghetti. Davvero intrigante anche se a volte il ritmo e la narrazione sono raffazzonati. Evidentemente a causa dell' indecisione citata.😕
    Vedendo la parte finale mi sono ricordato che questa l' avevo già vista facendo zapping da piccolo. La scena di Robards che incita i ragazzini ad essete felici mi ha risvegliato la memoria. Ovviamente trovai tutto inquietante.😳😅 Comunque i protagonisti davvero azzeccati. Incuriosito mi sono letto il libro ed in effetti è più affascinante ed alcuni passaggi sono più lunghi e tosti.
    Mazza! Un film con Gene Kelly che fa il signor Dark!?! Che ci siamo persi.😯😅

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa storia ha avuto mille vite, una di queste prevedeva Gene Kelly ;-) Cheers

      Elimina
  13. Io ricordo che da bambino mi spaventò parecchio quando lo vidi per la prima volta in televisione, certo mai quanto le teste che si rianimano ne "Il fantastico mondo di OZ" viste al cinema, ma comunque è riuscito nell'intento di agitarmi per bene. Anzi vorrei quasi dire che rispetto a "I Goonies" o altri film per ragazzi della Amblin il triello, credo che lo definiresti così, horror made in Disney ("Qualcosa di sinistro sta per accadere", "Il fantastico mondo di OZ" e "Gli occhi del parco"), mi spaventarono molto di più. Forse anche per via del fatto che uno associava al nome Disney qualsiasi cosa tranne tyeste mozzate, mostri e possessioni varie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dovrò completare la trilogia con "Gli occhi del parco", visto che abbiamo gli stessi gusti infantili tu ed io ;-) Cheers

      Elimina
  14. Film che vidi negli anni 90 su Rai tre una mattina (immagino estiva per coprire buchi del palinsesto)
    Si, era un epoca pazza con film "spaventosi " per ragazzini, ma ce ne sono anche oggi: penso alla saga di Harry Potter, al primo It di Muschietti, a Super 8, Krabat , the Hole di Dante, Monster House , o il paese delle bestie selvagge ... siamo noi ormai troppo vecchi e incarogniti dalla vita per accorgercene.
    Cmq il racconto di Bradbury ha subito un parziale e liberissimo adattamento in una storia a fumetti dei Tales of the Crypt (( pubblicato pure in Italia )

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma no, "The hole" di Joe Dante é un capolavoro, solo che ilfilone deve vestirsi da horror puro, perché se si presebtasse come film per ragazzi verrebbe subito massacrato, ma non da noi ;-) Cheers

      Elimina
  15. Batti il cinque compare Cassidy! Non immaginavo che anche tu fossi un fan di Bradbury ma lo dovevo immaginare.

    Ho scoperto questo film tramite un ex mio amico e ne rimasi meravigliato. Peccato che questa direzione narrativa sia scomparsa con gli anni 80. Certo oggi i film per ragazzi hanno ancora qualcosa da dire ma sono rinchiusi una zona confortevole che ne limita gli orizzonti e le possibilità.

    Ora urge una rilettura! Galeotto fu il blog!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cinque altissimo, dopo Robert E. Howard il passo successivo non poteva che essere Bradbury... Bro-Fist! :-D Cheers

      Elimina