Questa è una storia fuori dal suo tempo, che per altro
parla proprio di uno sbirro e di un criminale, che continuano il loro
(esplosivo) gioco al gatto con il topo, proprio dopo essere finiti fuori dal
loro tempo, ma andiamo per gradi, cominciamo dagli sceneggiatori.
Peter M. Lenkov e Robert Reneau, arrivano dalla vecchia
scuola, basta dire che quest’ultimo ha firmato un classico come
Action Jackson. La loro idea è quella di
scrivere la storia di questo sbirro tosto - nel 1988 per il ruolo, si parlava di
Mickey Rourke -, alla caccia di un cattivaccio ancora più duro, che dopo una
vita passata a combattersi finiscono criogenizzati solo per risvegliarsi in un
lontano futuro, ormai ripulito da ogni forma di violenza. Niente male come
soggetto vero? Deve averlo pensato anche lo scrittore ungherese Istvan Nemere,
che nel 1986 aveva scritto un racconto intitolato “Fight of the Dead” (almeno
per i mercati anglofoni, il titolo originale sembra una vecchia maledizione), che di fatto Hollywood gli ha scippato, senza nemmeno
citarlo nei crediti del film terminato. Perché Nemere nel 1993 non ha fatto
causa ai produttori di “Demolition Man” per plagio? Beh perché non aveva
abbastanza soldi per intentare una causa legale (storia vera).
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"Affermazione prevedibile" (cit.) |
Che poi plagio! Diciamo solo che laggiù ad Hollywood
hanno preso lo spunto dello scrittore ungherese perché gli piaceva tanto, per
poi “sporcarlo” con qualche altra idea ancora più datata, in modo da
poter sventolare come scudo difensivo, il fatto di essersi ispirati ad un classico
come “Brave new world”, che non è un pezzo degli Iron Maiden, ma il romanzo
distopico “Il nuovo mondo” scritto da Aldous Huxley nel 1932. Ecco perché nel
film, la strizzata d’occhio è così in bella vista, la protagonista femminile di
“Demoltion Man” infatti è il tenente Lenina Huxley, nome preso da uno dei
personaggi del libro e cognome, direttamente dallo scrittore, così nessuno
potrà più dirci niente!
Peccato che il progetto finisca comunque nel limbo per un
certo numero di anni, fino all’arrivo di Daniel Waters, fresco dall’aver appena
scritto uno dei miei preferiti,
Hudson Hawk - Il mago del furto e
Batman - Il ritorno. Waters è quello più a suo agio con questo soggetto, il suo
tocco sarcastico impone il tono di tutto il film, basta dire che la trovata
delle tre conchigliette, alternativa futurista alla cara e vecchia carta
igienica, sono una delle tante idee portate dal vecchio Daniel nella trama, pare
che lo spunto gli sia arrivato durante una telefonata con un amico: in piena
crisi creativa, Daniels era alla ricerca di qualche buffa trovata per
caratterizzare questo futuro pulitino e perfettino, l’amico in quel momento era
seduto… beh, diciamo sul trono ecco e gli disse che nel suo bagno, buttate su una
mensola a scopo decorativo, erano presenti tre conchiglie, ed è così che la gag
più celebre del film è nata, almeno secondo le affermazioni di Waters, negli
anni ne ha sparate di grossissime su questo film, ad esempio ha dichiarato che
per il seguito avrebbe voluto Meryl Streep nel ruolo della figlia di Stallone (
storia vera).
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1996 Fuga da Los Angeles (sapevate che lo avrei detto vero?) |
Manca ancora qualcosa alla sceneggiatura però, un tocco
che viene portato da un vecchio amico di questa Bara, il mitico
Fred Dekker ingaggiato come “Script
doctor”, che suggerisce di inserire al film la prima scena, quella ambientata nella
Los Angeles del 1996, non solo per introdurre lo sbirro John Spartan e il super
criminale Simon Phoenix (i nomi dei personaggi di questo film, sono tutti da
fumetto e indicano il loro ruolo) e la loro rivalità, ma che serva a rendere il
futuro di questo film ancora più appariscente per contrasto, secondo Dekker il
colorato mondo di Oz non sarebbe stato granché senza il Kansas in bianco e nero
del film del 1939.
Siccome gli americani spesso sono anime semplici, il film
si completa quando, potendolo pagare bei soldoni, viene chiesto a Sting di
incidere nuovamente la sua “Demolition Man”, già cantata in precedenza da
Grace Jones e dagli stessi
Police, in modo da poterla inserire nel
film appioppando così un clamoroso soprannome al protagonista. Sting che quando
si parla di monetizzare non è secondo a nessuno, sforna rimasticamento musicale
e
video a petto nudo, perché la
campagna di marketing di questo film è stata tutta all'insegna del nudismo,
lasciatemi l’icona aperta, più avanti ci torniamo.
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“Tenetemi. Quando chiede di lasciare le icone aperte mi viene voglia di menarlo, tenetemi!” |
Ora ci vorrebbe qualcuno per interpretarli questo Spartan
e Phoenix, i primi candidati a cui i ruoli vengono offerti sono Steven Seagal e
Jean-Claude Van Damme che però non si accordano, un po’ perché nessuno dei due
vuole interpretare il ruolo del cattivo, ma soprattutto non vuole farlo se
l’ALTRO sarà il buono del film, perché vorrebbe dire “perdere” contro il rivale
sul grande schermo, e non ci sono due su questo gnocco minerale che ruota
attorno al sole, che si mal sopportano come Seagal e Van Damme, anzi direi che proprio
si odiano senza mezzi termini (storia vera).
Gli anni ’90 per gli eroi d’azione del decennio precedente è stato l’equivalente del Cretaceo, l’ultimo metro prima dell’arrivo
del meteorite, un periodo in cui tutto stava cambiando, complice anche l’avvento
del politicamente corretto che di certo non vedeva più di buon occhio, tutte
quelle pose da “macho” degli anni ’80.
Arnold Schwarzenegger e Paul Verhoeven avevano fatto in tempo a regalarci l’ultimo
grande film d’azione realizzato alla vecchia maniera (anche per contenuti
violenti), ma già con
Terminator 2 la
musica era cambiata, Arnie lo aveva capito, “Un poliziotto alle elementari”
(1990) e
Last Action Hero sono stati
il suo modo per provare ad adattarsi al “Brave new world” ormai alle porte.
Zio Sly invece? Poteva essere da meno? Afflitto da sempre
da una serietà congenita Stallone dopo
Rocky V, ha abbracciato la via della commedia con risultati buoni (“Oscar - Un
fidanzato per due figlie” del 1991) ma anche disastrosi (“Fermati, o mamma
spara” del 1992), prima di azzeccare un nuovo successo commerciale con
“Cliffhanger“, che arriverà prossimamente su queste Bare.
“Demolition Man” diventa la risposta Stalloniana a
Last Action Hero, quindi come spalla Sly
vorrebbe un nome di richiamo pronto a “perdere” contro di lui sul grande
schermo, uno tipo…
Jackie Chan, che alla proposta di Stallone risponde: «Amico mio, ci
torni tu poi in Cina a spiegare ai miei paesani che ho fatto il cattivo in un
film? Ciao Sly, ciao ciao mitico, ciao!». Incassato il clamoroso due di picche, l’altro nome sulla breve lista di Stallone è quello di Wesley Snipes, che
accetta di buon grado, forse anche per provare a battere il suo stesso record: non era vestito così male in un film, dai tempi di
Chi non salta bianco è. Ma per Snipes, questo film e la
pallacanestro, ci vediamo a fine post.
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"Cassidy, a volte il sole batte anche sul culo di un cane" (quasi-cit.) |
“Demolition Man” completa la trilogia dei poliziotti
Stalloniani accusati ingiustamente e chiusi in carcere, insieme a
Tango & Cash e al successivo
Dredd, infatti nulla mi toglie dalla testa che
questo secondo titolo in particolare, ha risentito parecchio dell’influenza del
film diretto dall’Italiano Marco Brambilla, basta dire che in entrambi compare Rob
Schneider e che la voce femminile del computer della stazione di polizia, in
entrambe le pellicole è quella di
Adrienne Barbeau.
Già Marco Brambilla! Milanese che ora vive in Canada con
lunga esperienza nel mondo dei video musicali, nel 1993 era al suo esordio con un
lungometraggio e si è ritrovato per le mani questa trama rimasticata più e più
volte, alle prese con un divo come Stallone da sempre abituato a comandare sul
set. Ma per assurdo i trascorsi di Brambilla era quelli adatti per rivelarsi l’uomo giusto al momento giusto.
Si perché Brambilla si è formato alla scuola di Ridley, l’altro Scott (quello sbagliato), che lo
ha assunto per la sua Scott Free dopo aver visto alcuni dei suoi lavori,
infatti il futuro solare, sorridente e moderato di “Demolition Man”, sembra la
risposta ai futuri distopici cinematografici sempre piovosi e notturni, come
impone la moda dello Scott sbagliato dal
1982 a questa parte.
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Brambilla impegnato a broccolar... Ehm a dirigere la protagonista femminile. |
Inutile girarci troppo attorno, “Demolition Man” è nato da
un mezzo furto intellettuale, ha provato a mascherarsi dietro a Sting e Aldous
Huxley, per poi finire a diventare lo spettacolo personale di Sylvester
Stallone che sul set, ha fatto il bello e il cattivo tempo, tanto che nella girandola di
cambiamenti in corsa che è stato questo film, basta dire che anche Sandra
Bullock è stata un rimpiazzo, chiamata a sostituire la dimissionaria Lori
Petty, prima scelta assoluta per il tenente Lenina, che ha portato le sua
labbra ad un indirizzo nuovo (cit.), quando ha capito che aria tirava sul set
(storia vera).
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Avete presente le commedie romantiche di Sandra Bullock? Ecco, a questa Bara proprio non interessano. |
Si perché “Demolition Man”, era un film con cui sia
Stallone che il mitico produttore Joel Silver non volevano proprio sbagliare,
quindi nel tentativo di compiacere il pubblico, la trama ha preso direzioni
improbabili, per fortuna con un grande aiuto ricevuto dal tono ironico di tutta
l’operazione. Mi rendo conto che sia affascinante affiancare due dinosauri
dell’ultra violenza come Spartan e Phoenix, in grado di vivere di prepotenze in
un futuro, dove le canzoni più popolari sono i jingle della pubblicità e se per
caso ti scappa una parolaccia, ti becchi subito una multa, molto più comoda
delle conchigliette bisogna dirlo. Però ha poco senso che il corpo di polizia
sia composto interamente da Boy-Scout incapaci di gestire i criminali, in un
mondo dove per di più, nelle fogne vivono dei rivoltosi sul piede di guerra.
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In questo futuro, finirei per spendere tutti i miei soldi in multe (ma risparmierei sulla carta igienica) |
Ha ancora meno senso il fatto che trame a sotto trame
varie siano state inserire e poi tagliate con le cesoie, ad esempio la figlia
futura di John Spartan, quella che nell'ipotetico seguito Waters sognava più
vecchia di Stallone e interpretata da Meryl Streep, qui venga prima citata ma
poi velocemente dimenticata.
Si perché è inevitabile, guardando il film pensare che la
figlia di Spartan sia proprio Lenina Huxley (la sua passione per il ventesimo
secolo e il poster di
Arma Letale in
ufficio, non sono solo Joel Silver che si cita addosso), ecco perché è stata
inserita la scena di sesso virtuale tra i due personaggi e dopo quella, ogni
riferimento alla figlia di Spartan sparisce, in modo da togliere ogni dubbio
evitando “l’effetto Oldboy” (film di Park Chan-wook, non versione classica di
Dylan Dog). Anche se tutta la sotto trama con la figlia era già stata girata e
qualcosa è rimasto anche nel montaggio finale del film, durante la battaglia
con i rivoltosi, vediamo Stallone fare inspiegabilmente da scudo umano ad una
ragazza, ed è tutto quello che rimane della figlia di John Spartan in questo
film (storia vera).
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Negli anni ’90 andavano di moda i film con i divi impegnati in scene di sesso no? Ecco, più o meno. |
“Demolition Man” copre con una trovata spassosa, oppure
incredibilmente azzeccata, ogni passaggio da B-Movie con i soldi, ad esempio lo
scatenato Simon Phoenix di un Wesley Snipes in grande forma, il più delle volte
calamita così tanto l’attenzione, da distrarsi da dettagli assurdi come il
fatto che esista un’intera ala del museo di storia naturale, dedicata a quella
manciata di anni, che lui e Spartan hanno passato congelati, come il ghiacciolo
che ti resta sul fondo del freezer e che ritrovi a dicembre, quando stai
facendo spazio per le provviste di Natale. Un po’ come se io andassi al museo
per scoprire qualcosa in più della vita di mio padre, così come non ha senso
che Spartan e Phoenix si becchino lo stesso numero di anni di prigionia, tutte
trovate ben poco logiche, che il film con le sue “frasi maschie” (una più
clamorosa dell’altra), frastornandoti, riesce alla perfezione a farti accettare
di buon grado, in cambio di intrattenimento fuori dal tempo, in fondo
“Demolition Man” (proprio come
Dredd),
non è altro che un Bruttissimo di Rete Cassidy!
Mi sembra doveroso ricordare che gli intenti di questa
non-rubrica sono sempre gli stessi: parlare di quei film che sono ciambelle
riuscite senza il buco, ma con carattere da vendere, capaci di fare a loro modo
la storia, non una celebrazione del brutto fine a sé stessa, ma un modo per
ricordarci che per beccare un pazzo ci vuole un pazzo!
“Demolition Man” con i suoi infiniti pasticci interni
alla storia ed esterni alla produzione, è arrivato nell’unico momento in cui un
film così era davvero possibile vederlo al cinema, nel suo tentativo di essere un film
“vecchia scuola” ma allo stesso tempo al passo con i nuovi tempo politicamente
più corretti, è riuscito a diventare un oggettino talmente atipico da poter
ancora conquistare tutti, ecco perché al botteghino andò anche piuttosto bene,
non certo merito della sua stramba campagna promozionale, quella su cui avevo
un’icona da chiudere. Da questo film hanno tagliato così tante scene, che Joel
Silver e soci si sono ritrovati per le mani tutte queste foto di scena con
Stallone nudo con il suo frustanani in bella vista, quindi alla faccia del
politicamente corretto, hanno pensato bene di sfruttarlo per attirare il
pubblico, una mossa che però non trovò troppa visibilità se non in un solo
(strambo) Paese del mondo, quello a forma di scarpa, in cui una celebre rivista
di cinema piuttosto quotata di cui non riporterò il nome (coff COFF Ciak! Coff
COFF!) pensò bene si sbattere in prima pagina (storia vera), determinano il suo
definitivo passaggio da rivista di cinema a valida alternativa alle tre conchigliette, ma parliamo
dell’unico giornale specializzato al mondo che ha dedicato una copertina a “Basic
Insitntc 2”, eh dai su!
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Non fate battute sul pesce congelato ok? Quelle ci penso già io a farle. |
Lo sconto tra i due scongelati Spartan e Phoenix è un
lungo duello condito da “Frasi maschie” («Se uno come Phoenix ti punta una
pistola alla testa, in dieci secondi sei morto già da nove secondi e mezzo»)
tutte pacchiane, esagerate e sopra le righe, come il tono da cartone animato
violento di questo film richiede. Se il montaggio finale non avesse avuto l’ansia di
accontentare così tanta parte di pubblico pagante, probabilmente avremmo visto
anche lo scontro (tagliato in sala di montaggio) tra Sly e Jesse “The Body”
Ventura, che si intravede velocissimamente tra gli sgherri Cocteau, un super
cattivo con un piano così cretino, che infatti Phoenix lo fa fuori in mezzo
secondo, permettendo a Wesley Snipes di divorarsi buona parte del film, anzi
pare che Stallone si sia pentito vi averlo voluto nel ruolo, perché Snipes è
davvero esperto di arti marziali e in un paio di scene di lotta, Stallone si è
beccato dei gran calcioni da Wesley, fin troppo calato nella parte (storia
vera).
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Non vedevo qualcuno di tanto pericoloso in salopette dai tempi di Chucky.
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Per certi versi “Demolition Man” è il film che ha
anticipato il futuro del cinema, perché è un grande B-Movie, che esalta la
violenza - l’unica accettabile, quella fittizia dei film -, intrattenendoti alla
grande, tanto da farti dimenticare di essere stato prodotto con tutti i soldi che
il cinema di serie A può permettersi. Ma sono proprio le trovate nel film ad
aver aperto una finestra sul nostro presente, sempre più in affanno nel suo
cercare di essere politicamente corretto sempre, in ogni sua forma.
Grazie ad un lavoro di consulenza notevole con le aziende
leader del mercato nel 1993, “Demolition Man” ha portato in scena le auto a
guida autonoma che iniziano a fare capolino oggi, ma anche le videochiamate che
invece sono già parte della nostra vita da tempo.
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Il cinque alto ai tempi del distanziamento sociale. |
Tra le grandi intuizioni che fanno passare per profetico
“Demolition Man”, sicuramene la battuta sulla “Biblioteca Schwarzenegger”, sono
certo che Stallone, da sempre amico/rivale di Arnold sapesse delle sue mire
politiche, ma cavolo lo sapevamo un po’ tutti che Schwarzenegger avrebbe dovuto
finire alla Casa Bianca, in fondo ha spostato una Kennedy mica per niente, no?
 |
Beh dai, è arrivato fino alla carica di governatore della California. |
“Demolition Man” è l’orgoglio di tutte quelle sveglie
analogiche come noi, che rimpiangono quel cinema muscolare e pieno di
battutacce, che purtroppo si è estinto come i dinosauri, ogni volta che finisco
a rivederlo, mi godo di più le sue previsioni degne di Cassandra e l’adorabile
caciara, che i difetti, che comunque sono in bella vista.
Anche perché tra tutti i ruoli comici di Stallone, Angelo
"Snaps" Provolone resterà il suo migliore (e incompreso), ma per certi
versi John Spartan incarna l’idea di comicità che un “musone” (in senso buono,
gli voglio bene a zio Sly) come lui può accettare, ecco perché il film è così
riuscito, proprio perché Stallone qui ha l’occasione di essere al centro
dell’attenzione facendo il duro come piace a lui, ma il personaggio gli
permette di divertire (e divertirsi) con trovate volutamente assurde come
Spartan che sa tutto del punto e croce, oppure che utilizza i suoi modi da
cavernicolo, sveglia analogica in un mondo digitale («Che cosa direbbe se la
definissi un bruto fossile, simbolo di un'era corrotta fortunatamente
dimenticata?», «Ah, non lo so. "Grazie"?»).
 |
Dinosauro dell'ultraviolenza. |
Il cattivo di Simon Phoenix poi, risponde perfettamente
alle caratteristiche richieste dal ruolo perché è la faccia opposta della
stessa medaglia di Spartan, solo che non ha nessuna cura della vita umana, alla
fine sono due “Demolition Man” opposti uno contro l’altro e negli intenti, ma
identici come caratterizzazione sopra le righe, ma visto che vi ero debitore di
un punto aperto legato a Snipes e la pallacanestro, la chiudiamo qui nel
finale, visto che si tratta dalle più grossa predizione azzeccata da questo
film.
Dopo una lunga militanza nei “Bad Boys” Pistons, Dennis
Rodman è passato attraverso un periodo piuttosto difficile della sua vita, vi
risparmio i dettagli perché non è questa la sede, ma dalla depressione Dennis è
uscito a suo modo, all’inizio stagione con la sua nuova squadra, i San Antonio
Spurs, Rodman dagli spalti continuava a sentirsi urlare: «Ehi! Demolition
Man!». Stando alla sua autobiografia del 1996 (la notevole “Bad as i wanna be”)
Dennis ha capito di che cavolo stessero parlando i tifosi, solo dopo essere
andato al cinema, anche se ha giurato e spergiurato che l’idea dei capelli
ossigenati gli è venuta da solo.
 |
STORIA VERA! |
Peccato, perché “Demolition Man” sarebbe stato un bel
soprannome, anche se non è riuscito a scalzare il suo ufficiale, ovvero “Il
verme” (per il modo in cui si divincolava appeso ai Flipper), in ogni caso il
film, oltre ad essere ancora uno spasso, ha saputo anticipare anche la zazzera di Dennis, io spero solo non azzecchi
anche la profezia dei jingle pubblicitari al posto della vera musica!
Il film scelse la strada giusta puntando sull'action ironico, con pesantissime virate sulla commedia pura (le conchigliette, Sly che fa la calza, le multe per pulirsi, il "topo-burger",...) tanto che in alcuni passaggi il film si avvicina parecchio alla parodia. Non è per nulla un film perfetto per mille incongruenze e altrettante tirate per i capelli, ma si lascia guardare con soddisfazione nonostante alcune cadute di tono, tipo la scena di sesso virtuale che stona parecchio con il clima generale.
RispondiEliminaNon sapevo che la bozza originale prevedeva Meryl Streep (quando volete per rifarlo ora così?) o che la Bullock doveva essere la figlia di Stallone. Forse forse sarebbe stato più sensato ma è facile parlare col senno di poi. E non ha nemmeno senso visto che il film è più che valido così com'è con Snipes che si mangia ogni scena vestito come un cretino e con frasi tutt'altro che maschie ("Illuminare... Deluminare!").
Sul "baby-Stallone" messo a nudo su parecchie riviste preferisco non ricordare.
Parecchie riviste? Una rivista qui da noi, quella che in teoria doveva parlare di cinema e in pratica è stata l’unico al mondo a dedicare la copertina a “Basic Instinct 2” (storia vera).
EliminaIl film più lo si guarda e più si notano le varie riscritture ma cosa gli vuoi dire? Nella filmografia di Stallone spicca perché è stato un film anticipatore che è anche riuscito a spezzare la serietà congenita di zio Sly, ne vado completamente pazzo, pensa che mondo sarebbe stato, se Meryl Streep avesse recitato in un film così, sento i cuori di alcuni cinefili con la pipa e gli occhiali che si spezzano fin dalla realtà parallela dove è accaduto ;-) Cheers
Levami l'ultima curiosità: tu che sei uno che assorbe le frasi dei film per la vita quotidiana, usi il "topo-burger" o siamo solo noi a citarlo? Abbiamo un amico che letteralmente mangia qualsiasi schifezza e c'ha perennemente "l'alito agghiacciante tipo fogna di Calcutta". Quindi ogni volta gli diciamo "Oh ma che hai mangiato? Un topo-burger?".
EliminaOgni tanto mi scappa il topo-burger, ma il più delle volte mangio di tutto con la faccia soddisfatti con cui zio Sly addenta il suo panino tanto atteso ;-) Cheers
EliminaSai che sei riuscito a farmi capire perché questo film anche io lo consideri una ciofeca pur apprezzandolo in qualche modo?
RispondiEliminaPossiamo dire che é il ruolo dei "Bruttissimi di rete Cassidy", non sono riusciti ma sono mitici ;-) Cheers
EliminaQuelli che il resto del mondo chiama guilty pleasure! :--)
EliminaCi può stare, ma qui alla Bara abbiamo un vocabolario tutto nostro, il prossimo passo sarà dichiararci "Stato Libero di Bara Volante" ;-) Cheers
EliminaRicordo che andai a vederlo con alcuni compagni di scuola un sabato pomeriggio al cinema Ideal di Torino, e che durante il tragitto sull'autobus c'erano 2 tizi che ne tessevano le lodi senza averlo neanche visto. Che hype!
RispondiEliminaAd ogni modo per un sedicenne, come il sottoscritto e compagnia ai tempi, le gag con le conchigliette e le multe per parolacce (nonché il mitico "topoburgher") funzionarono alla grande.
Inoltre ti dirò, l'ideal é ancora il cinema che scelgo quando ho in programma di vedere un film grosso con i botti e le esplosioni (storia vera), quindi mi fa piacere vedere che la tradizione è ormai storica ;-) Cheers
EliminaMa la battuta su Flint si riferiva proprio a quello di James Coburn?
RispondiEliminaNo, più che altro al G.I.Joe Flint, per via del basco. Nel post di cui trovi il collegamento nella didascalia, deliravo in tale direzione ;-) Cheers
EliminaHo ADORATO questo filmaccio! Forse il ruolo più iconico e il migliore in generale di Wesley Snipes, e con una Sandra Bullock che all'epoca mi faceva cascare la lingua per terra e schizzare gli occhi fuori dalle orbite (nonostante rimanga castissimamente vestita per tutto il film, ma per lei ai tempi avevo più di un debole)! L'ho rivisto mille volte e non mi stufa mai. Avercene!
RispondiEliminaWesley sugli scudi, tra questo film e Blade sarei in difficoltà. Sandra Bullock generosissima non ha mai disdegnato nemmeno il cinema più di genere, avercene di attrici così, l’unica (a mia memoria) in grado di vincere un Razzie e un Oscar nello stesso anno ;-) Cheers
EliminaQuesto film l'ho scoperto per caso solo un annetto fa su Iris e lo trovai veramente uno spasso, molto diverso dai soliti film di Stallone che qui in effetti pare divertirsi più del solito ("Uccidere le persone non è mica divertente! Beh, certe volte sì... Ma di certo non i poveracci che muoiono di fame) nonostante a fare la parte del leone sia Snipes, che tra l'altro a un certo punto dice a Cocteau una frase emblematica della pazzia del personaggio "Non puoi mica togliere alla gente il diritto di fare gli stronzi" o qualcosa di simile, prima di ucciderlo.
RispondiEliminaTra l'altro è il secondo cattivo che si chiama Simon in un film d'azione di quell'anno, inutile ti dica chi è l'altro ;)
Brambilla secondo me ha diretto molto bene, su Wiki è accreditato come regista solo di un altro film e di Dinotopia, di cui ho vaghissimi ricordi, ma si è specializzato in fotografia. Peccato, forse avremmo avuto un nuovo grande nome per il nostro cinema.
Insomma come hai detto l'ironia che permea il tutto permette di passare sopra i difetti della sceneggiatura e lo rende molto godibile.
L’altro è facile da intuire ;-) Brambilla aveva un buon occhio e non deve essere stato per niente facile esordire con un film così, si sa che Stallone è una personalità dominante. Però in quel periodo aveva aperto un po’ alla commedia questo e “Tango & Cash” sono i suoi esempi migliori, “Oscar” non lo cito perché questa settimana altrimenti finisci per dedicarla tutta alla famiglia Landis ;-) Cheers
Eliminaqua si va sui pezzi grossi! film che ho adorato fin dalla prima volta che l'ho beccato in tv, in seconda serata su Italia 1 una ventina di anni fa ed è stato amore a prima vista! Inquietante come è diventato profetico verso un futuro che più politicamente corretto non si può (e l'amore per le vecchie pubblicità c'è davvero! Basta farsi un giro su YT e vedere quante visualizzazioni hanno i vecchi spot da "Pennello cinghiale" in giù!)
RispondiEliminaNon sapevo della sottotrama della famiglia tagliata con l'accetta, mi bastava la spiegazione ufficiale che fossero morti durante il "Grande Sussulto del 2010". Più che altro la Bullock era una sorta di transfert della figlia di Spartan, non la vera figlia (almeno me l'ero spiegata così)
Anche perché più o meno della stessa epoca c'era la medesima questione della famiglia in Robocop, anche lì lasciata in aria (Murphy tornava nella sua vecchia casa, ma non trovava nessuno e finiva lì una questione che fin lì sembrava invece importantissima).
Mentre i ribelli che vivevano luridi nelle fogne mi sembrava un riferimento a film come Terminator in primis (le scene ambientate nel futuro le riguardavo in continuazione!), ma che risaliva ad una lunga tradizione (tipo la saga delle Scimmie, con gli umani sopravvissuti che veneravano il suppostone nel secondo film)
Vi ho fatto attendere questo post anche fin troppo a lungo, spero sia valsa l’attesa.
EliminaIn effetti si intuiva anche se a guardare il film con occhio un po’ più critico, si vedono i colpi d’accetta. Almeno in “Robocop” la lasciavano cadere in un modo estremamente malinconico, la scena di Alex Murphy nella sua vecchia casa, solo con i ricordi della sua vita da umano mi fa sempre salire il magone, qui hanno voluto giocarsi la scena di “sesso” per chiudere tutto con leggerezza, quindi forse “Robocop” era ancora più raffinato ;-)
Anche secondo me, poi a dirla tutta il Topo-Burger è la versione comica di un altro grande titolo della distopia cinematografica 2022 i sopravvissuti ;-) Cheers
Woah. Gran bel pezzo, Cass. Complimenti.
RispondiEliminaE per quanto mi pianga il cuore...direi che nella categoria dei "Bruttissimi" ci sta a pennello.
Film ben fatto e divertente, che non manco mai di rivedere ogni tanto quando lo passano in tv. Il che avviene abbastanza spesso.
Azzeccatissimo il parallelismo con Last Action Hero. Nella mia immaginazione i due film li vedo, non so perché, da sempre legati a doppio filo.
Gli anni 90 sono stati un bel problema, per le star del cinema d'azione. Alcuni come "Bisteccone Galeazzi" Seagal e JCVD sono andati avanti imperterriti per la loro strada, infischiandosene. anche a costo di risultare ridicoli.
Ma qui si parla di attori specializzati nel loro ruolo. Due divissimi come Sly e Schwarzie Volevano rimanere sulla cresta dell'onda, ad ogni costo. E allora...cambio di rotta.
Che non fu né semplice, né indolore.
Arnoldone se la cavò senz'altro meglio, visto che aveva un istinto bestile che gli permetteva di fiutare e indovinare a occhio i gusti del pubblico. Sly, per contro, ebbe parecchie difficoltà in più.
Purtroppo non gli arrivò Jimmy Cameron in soccorso con una meraviglia del calibro di True Lies, che fu la summa perfetta del percorso iniziato anni addietro per tentare di fondere il genere action con la commedia.
La cosa che hanno in comune Last Action Hero e questo é di aver funzionato a rovescio.
Dovevano privilegiare la parte "leggera", almeno in teoria. E invece, la parte muscolare finisce per avere il sopravvento.
D'altronde...se c'é da fare a pugni, in un confronto diretto vince il più manesco, non quello dalla parlantina più sciolta.
Film divertente, dicevo. Brambilla, a dispetto del cognome da mobiliere brianzolo (quando lo lessi mi dissi tra me e me "E' uno scherzo, vero?") dimostra di cavarsela egregiamente.
E' un vero peccato che non abbia mai più voluto riprovarci. Non col cinema, almeno a quanto mi risulta.
Sly é granitico e roccioso quanto basta, la Bullock fa la Antonella Elia della situazione e Wesley...
Beh, Snipes é semplicemente fenomenale. Tra Tae Kwon Do e Capoeira tira fuori degli autentici numeri, almeno tanto quanto si dimostra pronto con le battute.
Davvero funambolico.
la mai sensazione é che avrebbero voluto privilegiare le parti umoristiche, ma alla fine le parti migliori sono quelle smaccatamente action. E lì funziona alla grandissima.
Tra inseguimenti, esplosioni, sparatorie e autentiche botte da orbi (i duelli spartan vs. Phoenix sono uno spettacolo) ci si diverte e ci si esalta come non mai. E si concede pure qualcosa alla violenza dura e pura vecchio stampo (la morte del cattivo, ad esempio).
Peccato che no abbiano voluto mettere la parentela tra Spartan e Huxley.
Sarebbe stato un bell'azzardo, ne convengo. Ma piazzata al punto giusto avrebbe fatto il botto.
Sarebbe stato come in quel film dove Michael J. Fox si spupazza la sventola del reparto impiegati e poi scopre che é...sua zia, mi pare.
Un film che ricordo con affetto.
La frase migliore, tra tante ad alto tasso di testosterone? Forse quella più equilibrata.
"Ascoltate...vi dico io quel che dovete fare. Tu ti devi sporcare un pò, mentre tu...datti una ripulita. Al resto ci arriverete da soli."
Parole sante, John. Un pò di mezze misure non guastano mai. Dovremmo capirlo un pò più spesso.
A proposito...com? é la storia delle famose tre conchigliette?
Io non l'ho mai capita.
Beh il film più famoso di Michael J. Fox è quello dove sua madre cerca di zomparli addosso ;-) I Bruttissimi hanno lo stesso valore dei Cassidy, sono gli anti-Classidy per certi versi ;-) Cheers
Eliminaaccomuniamo "Last action hero" e "Demolition man" perché entrambi si scambiano battutine sul protagonista dell'altro film: qui si parla del presidente Schwarzy, lì c'è un T2 con Sly protagonista :D
EliminaEsatto, entrambi poi scherzano sulla figura dell'eroe d'azione degli anni '80, messo un po' alla berlina amorevolmente, visto che sia John Spartan che Jack Slater (stesse iniziali) sono tra i personaggi più rispettivi di Sly e Arnold Beckembauer (cit.) Cheers!
Eliminafilmone! caciarone come pochi e guilty plesure puro. Ma poi alla fine... ste conchigliette.... come? Cosa...? Bho?! ci sono fan del film che ancora oggi lo chiedono come andassero usate
RispondiEliminaMolto meglio le multe, sono vecchia scuola come Sparta ;-) Cheers
EliminaPensa che proprio in questi giorni ho beccato il momento dell'autobiografia di Jackie Chan in cui racconta di come i suoi nuovi amici, attoroni di Hollywood, lo chiamavano per ruoli nei loro film ma lui declinava sempre gentilmente: era rimasto così traumatizzato dal girare in America che cercava di starci più lontano possibile. Aveva ancora freschi i punti in testa dall'intervento di chirurgia cerebrale più pericoloso della sua vita, da che è nato il "fioretto" di non morire mai nei film, che Stallone gli propone un ruolo da super-cattivo ammazza-tutti che poi muore. Mi immagino solo le indicazioni che Jackie gli ha dato in cinese per andare dove doveva andare :-D
RispondiEliminaMa ce lo vedi Jackie, sorridente e col naso a patata, a sterminare gente nel futuro distopico????
Gennaio o febbraio 1994, come sempre da anni compro la mia copia di "CIAK", e scopro che quella in copertina non è una furbata ma è proprio vero: come promesso da uno strillo, all'interno ci sono davvero le foto di Stallone Campana col Batacchio dondolante! Giustamente Piera Detassis (credo fosse già lei all'epoca la direttrice) dev'essersi detta: negli anni Ottanta su "Panorama" c'erano molte più donne nude che su "Playboy", le edicole sembravano sexy-shop... perché non fare un po' di par condicio?
Divertito, informo della cosa mia madre che non sembra interessata più di tanto. Il giorno dopo però guarda caso ricevo delle "ordinazioni": le colleghe d'ufficio di mia madre non frequentano edicole, perché quindi non prendo loro una copia, che sto sempre a girare per giornalai? Peccato che l'edicola sotto casa... ha finito le copie di CIAK! Ed era uscito tipo il giorno prima! Mi sono dovuto girare almeno due giornalai per trovare le due o tre copie che mi erano state ordinate: la Detassis mi sa che ha venduto più copie quel mese che nei dieci anni precedenti :-D
Quindi confesso: all'epoca sono stato uno "spingitore" delle famigerate foto del frustanani di Sly. E massimo dell'offesa, quando la rivista tedesca "Bravo" pubblicò le foto di Schwarzy col suo schwanzstück all'aria nessuno se l'è filato. Anche perché, non vorrei sembrare maligno, le dimensioni erano tutte a favore dell'Italian Stallion :-D
Sul serio proprio no, già zio Sly non è proprio un gigante, ma Jackie Chan pericoloso assassino psicopatico ultra violenta (e più basso di Sly), no proprio no ;-)
EliminaD’altra parte Stallone aveva esordito con un mezzo (anche qualcosa di più) film porno, prima di vendersi anche il cane e poterlo ricomprare solo per l’ingaggio di “Rocky” film che lo ha salvato (storia vera). Sono sicuro fosse Piera Detassis che da allora ha pensato bene di riempire la rivista di nudi, fino all’apice dell’unica copertina mondiale dedicata a “Basic Instinct 2”, altri tempi, pensa che oggi ad un Chris Evans qualunque scappano le foto del suo “scudiere” da Capitan America su Twitter e nessun povero figlio come te ai tempi è costretto a girare mezza città per vederle ;-) Cheers!
L'abbiamo atteso a lungo, l'abbiamo invocato a gran voce, alla fine è arrivato, e...cavoli se valeva la pena attendere! Huxley e conchigliette in bagno, topoburger e punto a croce, la biblioteca Schwarzenegger e Chucky con la sua salopette, tutto in un solo post. Fenomenale!
RispondiEliminaOh, bruttissimo quanto ti pare, ma se lo si becca en passant, mica lo si molla! 😛
I Bruttissimi sono solo Classidy che non ce l'hanno fatta, oppure sì, ma facendo una strada tutta diversa, per il resto grazie mille ;-) Cheers!
EliminaMa sì uno spasso, però dimenticabile, infatti ricordo solo d'averlo visto.
RispondiEliminaNo dai, lo adoro con tutti i suoi difetti è una figata ;-) Cheers
EliminaGrande Boss...se mi permetti, il "cancro" del politicamente corretto meriterebbe un bel post tutto suo. Cheers!!!
RispondiEliminaGrazie capo ;-) Non so, non credo perché semplicemente non penso che sia il male. Cheers!
EliminaCi vuole un Bruttissimo per fermare Classido! Visto qualche settimana (dopo 20 anni) fa con mio figlio di 7 anni (cui è piaciuto un casino, quasi come Arma Letale!) ed è invecchiato benissimo! All'epoa avevo tutte le VHS originali (DM, Lo Specialista, Cliffangher, Assasins...), ora per recuperare i DVD/BR devo comprare le edizioni tedesche (storia vera). Aspetto con ansia le prossime puntate, intanto grazie per questa gioia: come detto lo aspettavo ogni mattina e non ha deluso le aspettative, immagino nella tua criogenesi hai imparato la scrittura creativa oltre che l'uncinetto ;)
RispondiEliminaNi sono risvegliato e ho scoperto di essere una sartina oltre che un Blogger ;-) Il piano sarebbe dedicare l'anno a zio Sly, vediamo perché le idee non mi mancano, un po' alla volta spero di riuscire a far tutto. Cheers!
EliminaUno speciale di zio Sly a puntate random sarebbe fantastico, l'occasione per rivedere tutta la filmografia! [BRO-FIST] Poi però vogliamo anche JCVD, di cui mi pare ci sia solo Lionheart (un Bruttissimo che ha fatto un giro così lungo che è diventato Classido?). P.S. sono sicuro che è in cantiere con Clive Owen in versione Ummarell ma...dov'è SIN CITY? :|
EliminaIl piano sarebbe quello, ora vedremo con che frequenza riuscirò a rispettarlo. “Lionheart” è un “Classido” un po’ per motivi affettivi, un po’ per la sua importanza nel genere “Pit Fight” diciamo che ero indeciso se battezzare come “Classido” quello oppure “L’eroe della strada” di Walter Hill che avrebbe altrettanto meritato, diciamo che è come la poltrona di Landis, un “Classido per due” ;-)
EliminaJCVD manca ma a breve passerà a trovarci (storia vera), per “Sin City” invece mi piacerebbe fare le cosine per bene i film così di solito prima tratto il fumetto e poi il film, e sono indietro di alcuni titoli già coperti per la parte cartacea e non ancora per quella cinematografica (“300”), però vorrei arrivare fino a (Ba)Sin City… Tu non hai fretta vero? ;-) Cheers
caro casssidy non mi trovi assolutamente d'accordo e perciò propongo nello spostare ( nonostante jennifer connelly è proprio indifendibile) labyrint nei bruttissimi e questo capolavoro assoluto ( sono serissimo ) nei classydy!!!!
RispondiEliminabuon week end
rdm
Ma i Bruttisimi sono gli anti-Classidy, hanno lo stesso peso, sono film che sono arrivati a fare la storia, solo facendo il giro lungo ;-) Buon fine settimana anche a te! Cheers
EliminaAspetta, ricordo benissimo quel numero di Ciak, perché fu l'ultimo che comprai (salvo un paio di altre eccezioni nei secoli successivi) in quanto peggiorava di mese in mese, come Focus, e molte altre riviste..
RispondiEliminaL'articolo si dilungava sul gabbiano Jonathan Spartanstone, specificando però.. che quello che compariva sulle foto era un 'cache-sex'. "And what praytell is a cache-sex?" si chiederanno i lettori della Bara in coro.
Beh, l'articolo lo spiegava dettagliatamente, era una specie di 'cover' realistica che si applicava, invece che sul telefonino, sul membro al vento del protagonista. Lo scopo? Non ricordo cosa scrissero, forse era prevenzione dal freddo, o dagli infortuni, una roba surreale. Quindi, tutte le fan (tipo mia cugina australiana) deluse dalla visione di "A party at Kitty and Stud's" e ormai stanche di vedere i soliti pettorali di "Rambo 2" gonfiarsi in slow-motion (storia vera, le bricconcelle australiane si riunivano in gruppo per miagolare su quei pettorali) hanno vissuto anni di crudele inganno rimirando quelle foto.
LA morale? Da allora guardo i porno con meno soggezione, consolandomi al pensiero che tutti quegli attori, magari non sono dei supermen: semplicemente, indossano un comodo cache-sex.
In pratica era un casco per il migliore amico di Sly? L’equivalente cinematografico dell’imbottirsi il pacco? Insomma un pacco in tutti i sensi. Ti ringrazio per la lezione, anche per avermi ricordato che prima o poi, in Australia dovrei proprio andarci :-P Cheers!
EliminaCeto che devi! Paese bellissimo, i locali sono ingenui come gli yankee, forse un po' meno matti (nessuno è matto come gli yankee)
EliminaBuoni auspicio, (John) Cassidy!
RispondiEliminaFilm che rivedo sempre con piacere e che rivaleggia con Tango & Cash per la qualità delle battute e per il divertissement che genera. Già solo la programmazione neuronale per cui John Spartan sarebbe una sartina e confeziona un maglione alla tostissima (e bellissima) Lenina merita gli applausi ma tutta la rappresentazione volutamente ridicola del futuro la trovo sempre irresistibile. Forse sono le scene d'azione che, a mio avviso, sono meno efficaci di altri film e dimostrano l'inesperienza di Brambilla. Comunque, fossero tutti così i bruttissimi!! 😜
Qui alla Bara essere Bruttissimi é un vanto! ;-) Si, i momenti d'azione sono sulle spalle dei protagonisti, Brambilla aveva più occhio per la fantascienza bisogna dirlo. Cheers!
Elimina"Siamo nel futuro, no? E allora dove sono le pistole a raggi?"... Snipes/Phoenix, poco prima di trovare un'arma esagerata adatta alla bisogna e "Vaffanculo, riecco la sartina", Sly/Spartan pensando a un rammendo poco dopo essere uscito dalla solida schiuma air-bag dell'auto incidentata (e quanto si potrebbe andare avanti, fra battute e citazioni) :-D
RispondiEliminaE i difetti? Beh, sì, Demolition Man di certo ne ha ma, diamine, lo si ama anche per questo (no?) ;-)
Concordo totalmente inoltre resta una visione del futuro assurda ma tutto sommato possibile, nella divertente caciara il film ha azzeccato parecchie previsioni ;-) Cheers
Eliminauno dei miei film preferiti in assoluto.
RispondiEliminalo ritengo uno dei primi e originali film davvero post-moderni, rasenta l'incredibile come nel suo artigianato (di pregio, sia chiaro) e con tutti i difetti che giustamente elenchi, Sly e Brambilla abbiano creato un film che può far discutere filosofi, cinefili e tamarri da strada come me... sulle stesse cose!
grazie Cassidy!
- Andrea
Grazie a te Andrea, il valore post moderno del film non è in discussione, ma nemmeno il suo mito, infatti da tempo ci tenevo ad averlo qui alla Bara Volante ;-) Cheers
EliminaFilm montato con l'accetta, indeciso nel tono da tenere, superficiale e illogico (mi sono sempre chiesto perchè non li abbiano scongelati almeno duecento anni dopo) eppure a suo modo da incorniciare: le profezie si stanno rivelando con il passare degli anni (anche quelle delle malattie snocciolate da Sandra Bullock)-ma niente di messianico eh- l'azione è girata con piglio e decisione (la scena iniziale, la sparatoria nel museo) ed i due protagonisti hanno un ego "larger than life" che difficilmente si può racchiudere nello spazio di una sola inquadratura.
RispondiEliminaI risultati altalenanti sono, a mio avviso, legati alle troppe mani in fase di scrittura ed all'ingombrante presenza di Stallone (ricordo che proprio lui in un'intervista disse "...mi son dovuto cucire la bocca perchè mi stavo creando la fama di un rompiscatole...").
Demolition man arrivò dopo CLIFFHANGER, uno degli ultimi veri action movie in salsa anni 80; ebbe il pregio di non prendersi troppo sul serio ma senza puntare a vere e proprie battute comiche ma, come da te sottolineato, al contrasto tra il personaggio e quello che gli capita.
Andare a leggere i nomi del cast tecnico ti fa ritornare immediatamente ai tempi di action Jackson e niente mi toglie dalla testa che un ottimo Phoenix sarebbe stato anche Carl Weathers.
La cosa più azzeccata del film è, secondo me, non l'elogio della coprolalia ma il sottile senso di ribellione verso il politicamente corretto (oggi imperante e vero grande limite ed offesa all'intelligenza di ognuno di noi).
Demolition man, con le sue musiche, i suoi colori, e le sue inquadratura è figlio naturale dei b-movie anni 80 che ormai vivono solo nei nostri ricordi.
La gran parte di quel che viene prodotto oggi, ad alto o basso budget che sia, non è degna di essere comparata a questa pellicola.
Nizortace
Sono d’accordo, un b-movie fatto con le intenzioni giuste è ancora meglio di tanta roba di serie A meno motivata, l’analisi mi sembra impeccabile non so come me lo vedo Carl Weathers in salopette, ma non sarebbe stato peggio di come lui e zio Sly erano conciati in “Rocky III” ;-) Cheers
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