sabato 15 agosto 2020

Bad to the bone: Jason Voorhees


Non sono solo i buoni a fare la storia del cinema, molto spesso i cattivi sono altrettanto iconici, e questa rubrica è tutta per loro, quei fantastici bastardi che amiamo odiare, cattivi fino al midollo: B-b-b-b-b-b-b-bad, bad to the bone!

Nome: Jason Voorhees.
Ha “fatto brutto” in: tutta la saga di Venerdì 13.
Amiamo odiarlo perché:
Indossava la maschera prima che fosse obbligatorio farlo, inoltre è sempre stato uno che alle parole preferisce i fatti, proprio per questo è l’assassino degli Slasher con più alto numero di adolescenti trucidati in carriera. 

Aggiungo solo alcuni estratti dai commenti ai film del nostro Giasone:

La cosa curiosa del primo film è che l’assassino con maschera da hockey che ha reso la saga un brand conosciuto e citato da tutti, in realtà non si vede mai. Se siete delle brave creaturine della notte, saprete rispondere alla domanda dell’assassino di “Scream”, quindi già conoscerete quello che è l’unico colpo di scena di tutto il film. Se invece siete dei “Drew Barrymore” non vi rovinerò la sorpresa, tranquilli. Sappiate solo che il ragazzino che si intravede nel finale è frutto degli effetti speciali di quel mito di Tom Savini, uno che nella sua lunga carriera è riuscito a mettere anche questa tacca alla sua cintura…


Uno è un pupazzo di gomma, l'altro è un mito, vediamo se riuscite a distinguerli.

Dopo 5 minuti buoni di film, Miner non fa altro che mostrarci nuovamente i cinque minuti finali (a mio avviso gli unici davvero interessanti) del film precedente, salvo poi piazzare un discreto colpo di scena, appena prima dei titoli di testa. Peccato poi che tutte le sorprese del film si esauriscano con la comparsa sullo schermo del titolo del film.

Perché di fatto il secondo capitolo cambia di poco rispetto al primo, solo che tutto è girato, dialogato e diretto in maniera ancora più omologata. Troviamo di nuovo Crystal Lake, i campeggiatori, le coppiette di teenagers festaioli in preda agli ormoni. La curiosità è che in questo film, almeno Jason Voorhees si vede, o almeno, lui sì, ma non la maschera da hockey.


Non dire Slasher se non ce l'hai nel sacco
In realtà il look di Jason in questo film è differente rispetto a quello che lo ha reso celebre. Qui compare come un enorme boscaiolo con camicione di flanella, salopette e un sacco in testa, giusto con i buchi per gli occhi. Di fatto, questo look trae ispirazione dagli omicidi di Texarkana (di cui abbiamo già parlato diffusamente, ma se volete approfondire, vi basterà cliccare QUI).

Week-end di terrore (1982)
Immaginate il pubblico di “Normali” che guarda Scream DOPO aver visto “Scary Movie” ecco, “Venerdì 13” sembra la saga che da sola riassume tutti i clichè del genere Slasher. Avete visto quel capolavorone senza sterzo di “Quella Casa nel Bosco” no? Ecco, quando vedrete il vecchio inquietante che pronostica ai ragazzini “Morirete tutti!” non potrete far altro che scoppiare a ridere.

Si perché in tutti e tre i film, ma soprattutto in “Week-End di terrore” si nota come tutto quanto sembri la parodia di un B-movie. La tensione latita, in favore di un massiccio body count di morti ammazzati e uccisioni fantasiose. Non nego che alcune siano anche divertenti, ma non sono mai riuscito a capire come mai, il più celebre assassino degli Slasher, tanto noto da essere citato (malamente) dai Drew Barrymore di questo mondo, fosse anche quello qualitativamente meno riuscito e, soprattutto, quello meno spaventoso di tutti.

"Chi ha ordinato una teenager morta ammazzata?"

Sì, perché la paura in “Venerdì 13” procede in maniera fin troppo classica, dopo aver visto anche solo due film horror, chiunque dovrebbe capire che quando c’è la musica in una scena e uno dei protagonisti entra in una stanza buia (solitamente chiedendo “C’è nessuno?”) allora non succederà… Niente! Nisba! Nada!


Il quarto capitolo della saga di Jason Voorhees nasce con l’intento di chiudere il cerchio, un lavoretto con pochi soldi, ma fatto da gente capace, per uscire di scena a testa (mozzata) alta, gli intenti sono chiari fin dal titolo, quando uscì in patria il 13 Aprile del 1984 (Un Venerdì, ma questa era la parte facile) con il titolo “Friday the 13th: The Final Chapter”, da noi, “Capitolo finale”, talmente finale, che dopo questo sono arrivati altri sette film (contando anche “Freddy vs. Jason”) con protagonista l’assassino di Crystal Lake.


Come da tradizione, i primi quattro capitoli della saga sono incatenati uno all’altro e, malgrado l’opposizione del regista Joseph Zito, anche questo “Capitolo finale” inizia con immagini di repertorio del (massacro) dei tre film precedenti, un po’ come accadeva con l’altra grande saga Slasher con assassino silenzioso e mascherato, ovvero Halloween, il cui secondo capitolo proseguiva pochi minuti dopo la fine del precedente, ma con una sottile differenza. Trama e vi dico quale.

Jason fai ciao ciao con la manina ai lettori della Bara Volan... Non così!!!
Venerdì 13 parte V - Il terrore continua (1985)
Ogni volta che “Gieson Voris” uccide qualcuno parte la caratteristica musichina, uno spasso che fa ci ci ci ah ah ah, ci ci ci ah ah ah seguito dal classico ZAAAN! ZAAAN! ZAAAN! Jason uccide la cameriera della tavola calda e il suo fidanzato cocainomane (vittime numero 9 e 10)? Ci ci ci ah ah ah ZAAAN! ZAAAN! ZAAAN!

Oppure, fa fuori il tizio nero chiuso nel cesso in preda agli effetti della frittata nemmeno fossimo in un film di Boldi e De Sica? Ci ci ci ah ah ah ZAAAN! ZAAAN! ZAAAN! E via così ogni otto minuti riparte la musichina e qualcuno resta a terra Jack il balbuziente e la rossa cotonata (vittime numero 12 e 13) fino ad arrivare ad una delle mie morti preferite, quella della sosia di Cindy Lauper, ovvero Violet.

La giovane Violet, morta per insegnarci una grande lezione di vita.
Sappiamo che nei film della saga di Jason Voorhees chi si droga e chi fa sesso muore malamente, ma il braccio (armato) e moralizzatore di Giasone non guarda in faccia nessuno, ogni forma di divertimento giovanile è bandita, infatti Violet viene uccisa in camera sua mentre è tutta impegnata, a farsi una canna? A fare pensieri impuri? No, ad esercitarsi a ballare come un Robot, il Robot avete presente la danza del Robot? Ecco, se vi capita di incontrare Jason Voorhees provate con la Macarena, la Lambada, ma il Robot no, altrimenti… Ci ci ci ah ah ah ZAAAN! ZAAAN! ZAAAN! (Vittima numero 14).

Eppure, la formula funziona, perché alla sua uscita “Friday the 13th Part V: A New Beginning” fu un bel successo al botteghino, anche perché rispetta la natura molto semplice di questa saga, non credo che sia un caso se l’omicidio più riuscito e celebre di tutta la pellicola, sia quello di Tina, anzi diciamolo giusto, della popputa Tina che da solo merita una parentesi perché è davvero meritevole.

Nel dubbio, il mio personaggio preferito del film, così, per quel suo certo non so che.
Questo quinto capitolo è famigerato anche per i tagli subiti dai censori dell’epoca, più bacchettoni di Jason Voorhees, infatti la scena di sesso nel bosco tra Eddie e Tina dura la bellezza di… Un secondo! Ma se non altro la bella Tina ci mostra tutte le sue grazie prima di venire falciata con le cesoie negli occhi da Jason, ancora oggi uno degli omicidi più iconici di tutta la saga. Ma sapete perché questa scena è memorabile? Per due ragioni… No! Non le poppe di Tina, ma state alla canna del gas non vedete una donna del 1992!

Non cercare di scorrere la foto, non va più giù di così (ah-ah!).
No, la scena diventa particolarmente divertente perché l’attrice che interpreta Tina si chiama Debi Sue Voorhees (storia vera!) quando si dice che uno il destino lo ha nel cognome. Per altro, la carriera cinematografica di Debi Sue non è durata moltissimo, ma lei è rimasta marchiata a fuoco dalla sua partecipazione al film, visto che per la sua scena di nudo ha dovuto cambiare ben due scuole, nessuno voleva una docente con tali trascorsi ad insegnare nella propria scuola. Mi viene da dire nessun genitore in stile signora Lovejoy dei Simpson (“I bambini! Perché nessuno pensa ai bambini!” Cit.) perché sono abbastanza sicuro che agli studenti una professoressa così andasse benissimo!

Venerdì 13 parte VI - Jason vive (1986)

A suo modo, “Friday the 13th Part VI: Jason Lives” è un titolo fondamentale per l’iconografia di Jason Voorhees, perché nei capitoli precedenti il nostro Giasone era estremamente forte, resistente al dolore e con pochissima voglia di restare a terra morto, ma era ancora a tutti gli effetti un uomo. Qui diventa un essere risorto dalla morte, una specie di zombie molto grosso e molto incazzato impossibile da fermare nemmeno centrandolo in pieno con revolverati e pallettoni, cosa che lo sceriffo qui fa ripetutamente, ottenendo come unico risultato un Jason che si rialza da terra, nemmeno fosse Ercolino Sempreinpiedi.


Con la pioggia e con il vento, a Jason stai attento...
Venerdì 13 parte VII - Il sangue scorre di nuovo (1988)
Bisogna dire, però, che questa volta Jason Voorhees è una presenza a livello fisico veramente minacciosa, lo interpreta per la prima volta i 193 cm di Kane Hodder, stuntman che è diventato (anche un po’ suo malgrado) una delle maschere Horror più famose della storia, anche se nei suoi film non si vede quasi mai in faccia, è l’attore che ha fatto da “Rimpieno” a Jason per più volte, questo film rappresenta la prima delle quattro sortite dietro la maschera da Hockey e se contiamo che è anche il ripieno di Victor Crowley nella quasi parodia di Venerdì 13, ovvero la saga di Hatchet, beh siamo davvero davanti ad uno specialista!

All'ombra dell'ultimo sole, s'era assopito un Kane Hodder e aveva un solco lungo il viso, come una specie di sorriso.
Le novità meno efficaci di Kane Hodder di questo film, purtroppo, sono altre, ad esempio il fatto che sì, i morti ammazzati che Jason lascia sul terreno sono ben 15, ma gli omicidi in sé sono uno più frettoloso e pudico dell’altro. I pesanti tagli imposti dalla Paramout si vedono tutti, i risultati sono adolescenti uccisi fuori campo, il machete di Jason che colpisce velocissimo, lasciando intravedere una goccina di sangue, roba che se per caso in quel momento sbattete le ciglia, ciao, il sangue è andato, altro che scorrere ancora, in questo film di sangue non ce n'è proprio! L’unico omicidio memorabile è quando Jason prende una ragazza dentro il suo sacco a pelo e la sbatte fortissimo contro un albero uccidendola, notevole e credibile solo grazie al corpaccione di Kane Hodder, ma di emoglobina nemmeno l’ombra.

Venerdì 13 parte VIII - Incubo a Manhattan (1989)

La prima a lasciarci e la notevole JJ, una carina Rockettina che con la sua Ibanez rosa degna dei Mötley Crüe vuole girare il video musicale della sua canzone a bordo della nave, diretta da un aspirante cinematografaro in erba di nome Wayne, armato di telecamera e aria da Nerd. Voorhees uccide la ragazza colpendola con la sua stessa chitarra: Il Rock ‘n’ Roll non morirà mai… ma tu sì!


Hey hey, my my. Rock and roll can never die (cit.)
Tra i personaggi più coloriti su questa Love Death Boat, bisogna segnalare la biondina di cui non ricordo il nome (e non ho voglia di cercarlo, tanto non ne vale la pena) che tiene tutti i professori in pugno, e quindi sente di potersi permettere tutto, anche farsi allegramente strisce di coca come uno Yuppie di Wall Street dicendo: «Non sono mica così cretina da farmi beccare», nemmeno il tempo di finire la frase e Renny arriva chiedendo «Cosa state facendo? Vi state drogando?», ma no figurati è aspirina, mica è così cretina da farsi beccare no?

Jason va all'Inferno (1993)
Visto che si parla di fan puntigliosi, lasciatelo fare anche a me per un momento. Come ha fatto Jason, sciolto dall’acido nel film precedente, a ritornare vivo (oddio vivo), arzillo e tutto sommato abbastanza intero all’inizio di questo film? Nessuno lo sa. Pare che esista un fumetto che fa da anello di congiunzione tra i due film, ma non sono riuscito a trovarne traccia, anche perché i fumetti su “Friday the 13th” sono un dedalo degno dei diritti di sfruttamento dei personaggi al cinema. Quindi mettiamola così: Jason è vivo, lotta con noi, e le sue idee (di sbudellamento) non moriranno mai.

Se lui è vivo, gli altri a Sabato 14 non ci arriveranno.
Se quel martedì notte di ormai (gulp!) ventuno anni fa, sono rimasto incollato alla tv è stato per le grazie di Julie Michaels l’inizio micidiale del film. Una bella figliola entra in un capanno vicino a Crystal Lake, la corrente salta e bisogna sistemare lampadine e fusibili, in quelle che si presentano come una serie di scene canoniche da film horror, un’antologia di momenti in cui ti aspetti che spunti fuori l’assassino a trucidare la bella Julie Michaels, ed invece Adam Marcus gioca un po’ con le nostre attese, spostando sempre un po’ più in avanti il momento fatidico.

Julie Michaels illumina questo film (ah-ah!)
Un inizio frizzantino, reso ancora più gustoso dal nudo della Michaels che giustamente, voi la doccia la fate vestiti? Nemmeno lei. In una saga basata su scene di nudo e sangue senza tirar via la mano, il passaggio alla New Line Cinema sembra almeno aver riportato Friday the 13th Jason alle origini. Infatti la scena continua con Julie Michaels che con solamente l’asciugamano addosso corre veloce come Usain Bolt, per fuggire dal passo lento e costante di Giasone, sempre interpretato dal mitico Kane Hodder, per la terza volta (di quattro) dietro la maschera da Hockey.

Quando una donna con l’asciugamano, incontra un uomo con il machete. Beh lo sapete come continua no?
Quante volte avete già visto questa scena? In tutti i film precedenti di "Venerdì 13" lo so, ma questa volta è un barbatrucco, Julie Michaels è un agente dell’FBI specializzata credo in docce e corsa a perdifiato, che svolte la funzione di esca, infatti Jason seguendo l’antico adagio per cui una certa cosa tira più di un carro di buoi, finisce nella trappola smitragliato dai colpi di fucile di una squadra speciale armata fino ai denti.

Jason X (2002)

“Jason X” si prende molto sul serio, nel senso che tutti gli attori recitano (al netto delle loro capacità, diciamo non proprio esagerate) in maniera molto seria il proprio ruolo, anche quando la situazione diventa incredibilmente grottesca, quindi più che una parodia di un capitolo a caso di “Friday the 13th”, sembra una di quelle idee un po’ cretine che può venire fuori tra amici, magari dopo svariate birre e alcune di quelle sigarettine un po’ storte con un buon odore: «Oh raga! Mandiamo Jason Voorhees su una nave spaziale nello spazio profondo!». Che poi devono essere più o meno le condizioni per cui Rodriguez ha decido di dirigere “Machete Kills” (2013).


Machete Giasone Kills Again... in Space.
Vi ricordo lo speciale del Zinefilo dedicato al nostro Giasone!


Non perdetevi nemmeno quello di questa Bara Volante, dove è sempre Venerdì 13.

25 commenti:

  1. Eh be', se non è un B-b-b-b-b-b-b-bad to the Bone Jason!!! :-P

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    1. Pensando ad un cattivo per oggi, mi sono detto che lui beh, ne aveva proprio tutte le caratteristiche, in fondo ne ha lasciati a terra (e mandati sotto) parecchi ;-) Cheers!

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    2. Volevo anche aggiungere, vista la situazione attuale e il numero di contagi da Covid-19 in aumento, che ci vorrebbe un tizio con la mascher(in)a che falci un pò di giovini irresponsabili senza. Scusate la piccola vena polemica! 👋

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  2. Merita di starci tutto, nella categoria.
    In un modo o nell'altro...nel campo degli horror Jason e' stato uno dei miei miti. A formare un ipotetico quartetto di "cavalieri dell'apocalisse" insieme a Facciadicuoio, Michael Myers e Freddie Krueger.
    Ai tempi, Sean Cunningham e soci sono stati dei bei furboni.
    Hanno preso la formula di Halloween e l'hanno esasperata, trasformando Jason in un tritacarne ambulante che massacrava adolescenti un tanto al chilo, e che risorgeva tre volte a film.
    E' indicativo che all'inizio c'era la madre di Jason, poi arriva lui, ma senza maschera. E poi, finalmente...il copricapo che l'ha consegnato alla storia.
    Un sacco di cambi in corsa, e senza vergogna di farli.
    Dignita' zero, per certi versi.
    Noi buttiamoci, e poi si vedra'.
    Insomma...si butta dentro di tutto, nella speranza che funzioni.
    E ha funzionato.
    Tant'e' vero che Venerdi' 13 rappresenta uno dei casi in cui un'imitazione, alla lunga,ha avuto piu' successo dell'originale a cui si ispira.
    Ennesimo colpo di scalogna per il maestro John, aggiungo.
    A suo modo diventato un'icona a cui tutti siamo affezionati, anche se in maniera rocambolesca.
    Buon Ferragosto a tutti!!

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  3. Aggiungo una cosuccia...
    Jason in versione "sacco di iuta in testa" lo hanno usato in Resident Evil 4 per raffigurare il bestione armato di motosega.
    Un vero incubo. Ti segue dappertutto, e non va mai giu'.
    E quello con la maschera da hockey...beh, penso che il mitico Splatterhouse lo conoscano tutti.
    Sia la versione da bar che quella stupenda per il leggendario Pc Engine, per certi versi pure superiore.

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    1. Così famoso che lo conosco anche io da sempre a secco di videogiochi ;-) Cheers

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  4. ero una pippa clamorosa a splatterhouse ma non demordevo

    ho reso ricca playtime di piazza castello a torino!!

    rdm

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    1. Ricordo anche io la playtime, ci ho giocato il cabinato di star wars la prima volta che ci sono stato. Buon ferragosto!

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    2. Quello era una figata ;-) Cheers

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  5. Se non è iconico Jason non lo è nessuno ;)

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    1. Amen fratello! Puoi dirlo forte ;-) Cheers

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    2. Eh, ma era difficile, come gioco.
      Paragonabile solo a Ghosts and Goblins o Ghouls and Ghosts.
      Il protagonista, che maschera di Jasona parte non c'entrava nulla visto che si chiamava Rick, in quanto a manovrabilita' era un tronco.
      Sbagliavi una mossa ed eri morto.
      E per inciso...i soldi spesi in sala giochi NON ERANO MAI BUTTATI.
      Ma la figura di Jason compare in moltissimi videogames.
      Li' per li' mi vengono in mente Coryoon o Dragon Egg per Pc Engine (uno dei due), Silhouette Mirage per Saturn e Son of Dracula, sempre per Pc Engine.

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    3. Ah, si.
      Mi pare ci fosse anche in Beast Busters. Lo sparatutto coi mitra (fantastico. Specie quando li pigliavi tutti e due da solo in stile Frank Castle).

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  6. Jason Voorhees è uno dei miti horror, imbattibile :) Che poi a ben vedere non dice mezza parola, fa sempre le stesse cose...ma come "presenza scenica" è sicuramente unico

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    1. Leggendario, Kane Hodder negli anni si è specializzato nel farlo "respirare" con il linguaggio del corpo, poi dicono che un attore/personaggio va valutato solo sulla base dell'espressività, tzè! ;-) Cheers

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  7. Grazie per questa veloce retrospettiva su Jason e i Venerdì 13..mitici.
    Penso di avere in DVD Jason X e VS Freddy!
    Meglio quelle locandine dei film ahaha!!!
    Prima o dopo mi deciderò a riguardare almeno i primi quattro film della saga.
    Tra Netflix e Prime ci sono diversi capitoli ...vediamo
    Ciao Cassidy buona estate

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    1. Sto ancora aspettando un cofanetto completo come si deve! Grazie e buona estate anche a te ;-) Cheers

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  8. Certo che leggendo gli stralci dei tuoi post mi viene in mente che dovrei rivedere la saga di Jason, ho ricordi troppo vaghi e confusi. Forse giusto i primi e gli ultimi mi sono rimasti più in mente. Se per caso venisse fuori un cofanetto fatto bene, fammi sapere!! 😜
    Discorso Jason e videogame: ne ricordo uno molto bello per Commodore 64, ma forse lo confondo con Halloween. Eppure mi sembra che ci fosse un tizio con la maschera da hockey che ti inseguiva per la tipica ambientazione fatta di boschi e prati, c'era anche una chiesa. Ovviamente con le limitazioni grafiche del tempo. 👋

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  9. spero che il prossimo sia dedicato a James Remar, attore molto sottovalutato a mio avviso. Il suo Albert Ganz di 48 ore è sempre stato uno dei miei cattivi preferiti perché a differenza di molti antagonisti eleganti e sofisticati Ganz è rozzo e violento, quasi animalesco, ma molto scaltro riuscendo ad essere intimidatorio anche quando non dice niente. Ciò e dovuto al fatto che Remar, per aumentare la carica psicotica del proprio sguardo,fece spesso a meno di dormire e a mio modesto parere il risultato su schermo è lodevole.

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    1. Ho una lista di cattivoni per questa rubrica, secondo te potevano essere citato uno degli attori feticcio di Walter Hill? Giammai! ;-) Cheers

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  10. Ti dico questa Cass: mio nipote quasi tredicenne scalpita per guardare la saga di Jason.
    Gli farò volentieri compagnia :D

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    1. Figo! Fammi sapere come procede la Jason-maratona ;-) Cheers!

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